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Perchè quest'incipit da sniffata di Crystal Ball? Perchè con questo titolo, Kano attua indubbiamente la sua fatality.
Come "il coniglio americano", "il coniglio di pezza", "Fantasia Magica" o "l'avventura di Bunjee" ci troviamo di fronte ad un titolo prettamente nato e morto da noi in vhs o (se si ha fortuna) moribondo in una mega indecente digitalizzazione dvd da bancarella sperduta (tipo Biancaneve e Pinocchio della Filmation). Lo ricorderemo probabilmente in 4 gatti e 2 topi, niente registi storici, niente bilancio tripla A, niente qualità pixar, solo tanto vecchiume e immotivati buoni ricordi.
La storia narra di due ragazzi che, dopo piccoli fatti sospetti (tipo palline di carta che ritornavano ai mittenti bulli), scoprivano la loro insegnante essere una strega, fortunatamente di quelle vergognosamente buone. Si adottava la formula Clark Kent, infatti sciogliendo crocchia e togliendo occhiali Miss Switch passava da bibliotecaria zitella a fattucchiera del ribaltabile, anche se comunque il carattere non mutava, sempre signorile e responsabile. Il perno della trama era che doveva attuare una grande magia per dar prova di se per discolpare il suo pacifico stile di vita ( (o qualcosa di simile). L'impresa pensata inizialmente, dietro suggerimento dei ragazzi (se la memoria non mi gioca strani crossover marvellistici) risiedeva in un'antisportivo aiuto magico alla squadra di football della scuola. Poi tutto andava logicamente in malora e allora uno dei due studenti si offriva, senza spiegare cosa avesse in mente, di difendere la sua causa al raduno delle streghe, apparendo abbastanza fiducioso. Poi dopo un viaggetto non proprio comodo e una luna dalla faccia di teschio, alla fine si scopre
che il giudice delle megere è uno stupidissimo automa da fantascienza anni 60 col cappello a punta. Ovviamente non vi è alcun senso o spiegazione e tutto il gran piano del pivello risiedeva del glorificare l'opera da insegnante di Miss Switch, in un dialogo caramelloso buonista da carie che metteva sullo stesso piano il rendere interessanti le lezioni e le vere e proprie magie. Anche se di suddette lezioni non è che si vedesse niente all'inizio. Ovviamente l'espediente funzionava e il robocassonetto con le bobine, prima di esploredere dava il verdetto di innocenza.
Ora... conscio che non fosse proprio il massimo, nella sua grafica sporca alla classic Scooby Doo non mi dispiaceva, anche se il finale lo trovavo già allora comunque una una giga fesseria.
Solo mezzo punto sopra la sufficienza, per onestà, ma lo rivedrei volentieri. Il seguito, come quello di Bunjee, lo ricordo a malapena.