Un povero diavolo finisce in carcere per rapina, le sue due figlie finiscono all'orfanotrofio. Per ottenere uno sconto di pena, collabora con la polizia, smascherando la banda che aveva coperto al momento dell'arresto. Ma uno degli ex complici sfugge alla cattura e cerca vendetta.
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L'inizio, con la grande tensione sprigionata dalla rapina in gioielleria senza l'ausilio della sottolineatura musicale, mi aveva fatto sperare in un altro tipo di film: non ha propriamente i connotati del noir ma più quelli del poliziesco melodrammatico, un pò troppo melenso per i miei gusti
ma può un carcerato apprendere del suicidio della moglie dai giornali? Ma il suo avvocato cosa cosa ci sta a fare? E come fa a trovare lavoro appena uscito di prigione, dopo che appena rilasciato la volta precedente per un anno intero non c'era riuscito?
anche se capace di assestare qualche buona sequenza. Verrà ricordato soprattutto per l'eccezionale prova di debutto di Richard Widmark, sadico e psicopatico villain dalla risata raggelante, qui veramente padrona della scena appena fa capolino sullo schermo. In definitiva mi aspettavo di più sinceramente e la parte centrale annaspa col ritmo; il classico lavoro da buon artigiano di Hathaway.
Strano film a metà tra il poliziesco ed il noir, un po' penalizzato dal ritmo lento rispetto ad altri capolavori del periodo. All'elevato sisma carica drammatica che caratterizza il protagonista un Mature piuttosto monoespressivo) si contrappone l'indimenticabile e strepitoso psicopatico interpretato da Widmark, qui all'esordio, in un ruolo pazzesco che risplende per la modernità con cui caratterizza il personaggio: sin dalla sua prima apparizione riesce a trasmettere un sottile ed inquietante senso di pericolo, anche grazie ad una risatina isterica che sembra sempre sul punto di prorompere.
Peccato per il finale enfatico: il film sarebbe stato decisamente più coerente se
Mature fosse morto: anche perché non è chiaro come sia sopravvissuto dopo essere stato crivellato di colpi a breve distanza, esplosi da un killer professionista.
Un finale un po' troppo enfatico per i miei gusti, ma tutto quello che si è visto prima è meritevole di apprezzamento. Un poliziesco cinico e decisamente interessante targato Hathaway, dotato di un buon ritmo e di un cast preciso e puntuale. Consigliato a chi ama il genere.
Celeberrimo crime movie di Hathaway che seppe fondere straordinariamente il documento sociale al dramma poliziesco. Non manca di didascalismo nel suggerire il senso dell'operazione, che sta tutto in un dialogo tra Mature al capo della polizia che vorrebbe "cantasse" per loro ("Sia io che voi abbiamo gli stessi metodi immorali per arrivare ai nostri scopi" - "Solo che io lo faccio per punire teppisti e non gente innocente"), ma atmosfera, drammaturgia (sceneggiatura di Ben Hecht!) e costruzione della suspense sono pressoché perfette. Ottimo Mature, per una volta libero da toghe e calzamaglie, ma indimenticabile la maschera di orroe creata da Richard Widmark (doppiato da Paolo Stoppa), occhi spiritati e risatina isterica, quando getta giù per le scale una paralitica in carrozzella in una sequenza ancora oggi impressionante.
Vedere oggi il film hathaway colpisce per la modernità della storia, a metà tra noir e poliziesco. E proprio il genere poliziesco ha preso spunto da questa pellicola, per quelle storie di infiltrati nella malavita e magari usarne gli stessi mezzi. Si riesce ancora a distinguere Bene e Male, ma comincia ad essere fuori fuoco, non esiste più una separazione netta. Meraviglioso Widmark, con quella sua risata da psicopatico, in un ruolo che forse ne ha condizionato la sua stessa carriera.
Di difficile codificazione, "Il Bacio della Morte" potrebbe essere un poliziesco come un gangster-movie, o magari un noir per la narrazione, addirittura con un off-voice di un punto di vista che non è nemmeno quello del film. Non ho voglia di scegliere. Di fatto è un bel flm alla Hathaway di taglio documentaristico, come "The Naked City" dello stesso anno, che segna l'esordio di Richard Widmark, lo psicopatico come archetipo popolare col sorriso del Joker di Jack Nicholson senza bisogno del trucco. L'happy-ending stride un pochettino a mio parere, che fa propendere al genere poliziesco. Ho deciso, è un poliziesco.
lo vidi la prima volta un bel po d anni fa..credo fossi appena adolescente..e mi colpii molto la risata beffarda, schizofrenica del gangster interpretato da widmark. l'ho rivisto una seconda volta qualche settimana fa e mi è piaciuto come allora. mature non mi ha mai convinto più di tanto, statuario nel fisico... ma anche nell espressione. nel complesso un bel film che riesce a regalare bei momenti di tensione nel finale, grazie anche ad un uso magistrale della colonna sonora.
Uno dei piu' classici noir degli anni quaranta, con un'interpretazione sofferta e finalmente valorizzata (come nel prodigioso "Sfida infernale" di Ford) di Mature, atto spesso e ingiustamente relegato in film di scarso rilievo. Indimenticabile la risata sardonica di Widmark quando butta giù dalle scale una vecchietta paralitica: un'esordio che è entrato nell'immaginario collettivo della storia del cinema