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se devo essere sincero,di kubrick ho preferito molto di più il suo film precedente(rapina a mano armata).forse è la trama che non mi ha colpito un granchè(nonostante sia stata narrata divinamente,probabilmente grazie ad un'azzeccato montaggio pieno di flashback),c'è da dire che le scene dell'inseguimento e quelle della fabbrica dei manichini sono veramente notevoli!tutto sommato è un buon noir,con una fotografia impeccabile.
nn sono d accordo con chi dice che questo sia un filmino, una semplice rova di regi per mr kubick.. l ho trovat odavvero molo originale, l soria mi è piaciuta molto per nn parlare oi del piano tecnico di regia, assolutamente perfetto e affascinante..bellissimo il finale tesissimo.un kubrick gi molto in forma.. eril mio utimo film che mi mancava suo..quindi classifica finale
1) 2001: odissea ello spazio 2) arancia meccanica 3) barry lyndon 4) shining 5) full metal jacket 6) orizzonti di gloria 7)il dottor stranamore 8) eyes wide shut 9) rapina a mano armata 10)spartacus 11) apina a mano armata 12) il bacio dell assassin 12) lolita
Potete trovarmi originale, ma questo film mi ha stupito notevolmente per i messaggi e lo considero grandissimo nonostante la sceneggiatura sia apparentemente banale (d'altronde Kubrick era agli inizi e doveva fare i soldi). Il film mostra il terribile egocentrismo umano che si scontra verso le emozioni e verso le persone. Quando il pugile si prepara per il combattimento è inquadrato e musiche solenni lo accompagnano; ma ogni tanto le immagini mostrano gli avvisi del combattimento che volano per strada o sono stracciati per terra. Il pugile, quindi, pensa che tutto ruoti intorno a lui, al suo "importante" combattimento. Kubrick, però, dimostra il suo vero genio nel momento in cui ci mostra il combattimento tra il pugile e il datore di lavoro della ballerina: i due combattono dentro un negozio di manichini con bastoni e forconi e per difendersi mettono in mezzo i manichini che vengono fatti a pezzi. E' un'allusione all'uomo che, inconsciamente, mette di mezzo gli altri di fronte alle proprie difficoltà. Il fatto che i manichini rappresentino le persone è giustificato, ovviamente oltre che dalle loro fattezze umane, anche da una scena in cui alcuni pezzi vibrano misteriosamente come se avessero vita propria. L'urlo del datore di lavoro della ragazza ucciso dal pugile è emesso quando è inquadrata la testa e i pezzi di manichini: potrebbe essere anche il loro urlo. Questa tematica è sottolineata anche dalla sceneggiatura: il pugile e la ragazza, pur di aver salva la vita si rifiutano a vicenda: il pugile fuggendo e lasciandola sola (reazione molto plausibile data la situazione) e la ragazza, più spietatamente, fingendo da ipocrita di non amarlo, ma di amare il suo datore di lavoro. Il lieto fine, che ha lasciato molti delusi, è reso ambiguo da Kubrick: i due "innamorati" possono vivere il resto della loro vita felici e contenti, ma allo stesso tempo una difficoltà come quella passata può separarli di nuovo. E' molto più facile elargire promesse che mantenerle.
Film di grande stile narrativo vicino al classico anni '40: la sceneggiatura scorre come la lettura di un buon libro "noir". Kubrik inserisce nel film gli ingredienti giusti: già sperimentati e affermati nella letteratura americana del genere negli anni'40. Sperimentazione fotografica delle riprese sulle strade in bianco e nero ricca di risultati apprezzabili. Strade presenti nell'incubo- sogno del pugile in forma di negativo: dà l'idea di un esterno irreale da cui può giungere una minaccia intuita, fantasmagorica. Contenuto di buon spessore etico: l'amore trionfa lungo una verità di confessioni leali e sincere che scavano nella profondità dei problemi della propria vita. Il cattivo suscita nella donna un erotismo ingannatore: subdolo e confuso perché inaspettatamente violento. Il sesso è presente dapprima in forma fatalista e ignara poi si stempera, grazie alle strutture del dialogo, in sentimenti d'amore noti e ben collaudati.