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A parte le scene di violenza c'è veramente poco di moderno in EL BRUTO, così come a parte una convinta malinconia di fondo c'è poco di interessante in questa storia semplice e classica, nell'erotismo, nel romanticismo, nel la descrizione dei buoni e dei cattivi, nell'affrontare le differenze di classe. E' proprio quest'ultima la cosa che maggiormente interessa a Luis Bunuel, il quale però non riesce a trasmettere la sua idea politica socialista, girando un film che sarebbe stato adatto anche agli anni 30.
Girato in Messico con due soldi è sicuramente un opera minore di Buñuel che porta sullo schermo una storia di miseria, cinismo e violenza. A metà strada tra melodramma e commedia,si rivela un lavoro imperfetto ( i dialoghi non sono un granché) ma non disprezzabile, retto per buona parte sulle spalle del grosso protagonista,bravo nel dare vita ad un personaggio grezzo ma sotto sotto buono. Niente male.
Film minore di Bunuel , girato durante il periodo messicano con pochi spiccioli e attori locali o comunque poco famosi. La pellicola è una delle più classiche del regista spagnolo , una di quelle in cui il suo marchio surreale è ridotto al minimo e dove invece emergono caratteristiche più commerciali ovviamente imposte dall'altro (ad esempio l'utilizzo della colonna sonora , elemento inusuale per i film di questo autore). I temi bunuelliani invece ci sono tutti , fra cui la lotta di classe , l'influenza delle religioni,l'arrivismo ..senza dimenticare personaggi ambigui e particolarmente sfaccettati. Un film , a mio parere , molto legato al suo tempo ma che vale una visione per gli amanti del cineasta iberico.
Sebbene ci sia una colonna sonora che enfatizza in maniera eccessiva molte situazioni, questo film presenta molte caratteristiche del cinema bunueliano. Sfaccettature all'inteno stesso di una classe sociele, la classe povera che lavora (gli sfrattati) e i parassiti (la famiglia del Bruto), il binomio innocenza e lussuria nella figura femminile (Meche e Paloma) ed in mezzo il personaggio del Bruto, violento ma non malvagio, ben interpretato da Pedro Armendáriz.
El Bruto è considerato (non a torto) un'opera minore di Bunuel data la storia abbastanza convenzionale che affronta la disparità tra classi sociali. In effetti è prevedibile tutto quello che succederà,compreso il finale, e questo è un punto a sfavore per Bunuel,di solito falsamente prevedibile e che era capace di portare i suoi film a tematiche e stile unici e imprevedibili. Ma non sono da dimenticare i tocchi alla Bunuel che rendono anche questo minore un film da vedere: i riferimenti religiosi e surreali,l'erotismo puro ma impalpabile che,specie in questo periodo,il Maestro inseriva in ogni suo lavoro,la presenza di personaggi grotteschi e ben caratterizzati. Ad esempio il nonno è quello più divertente e che più rimane impresso,infantile e pazzo di caramelle. Ma anche lo stesso protagonista,il Bruto,un personaggio principale tutt'altro che convenzionale: ottuso,violento e stupido ma anche buono nella sua ottusità. La storia che intreccia con la sensuale Paloma ha un che di incestuoso e le vette di allusioni si spingono al massimo in cui si poteva in quegli anni. Bravissimo tutto il cast,sarebbe stato l'ennesimo gioiello di Bunuel con una sceneggiatura adeguata,del resto anche lui se ne lamentò.
E' facile etichettare questo film come una commedia qualunque se non si conosce bene il regista con cui abbiamo a che fare...
Vedete, nonostante nel 1952 (anno in cui è stato prodotto questo film) Bunuel ha girato in tutto 4 lungometraggi, qui ci troviamo di fronte ad un film d'autore a tutti gli effetti. Per spiegarmi meglio vi faccio notare alcuni passaggi della trama:
Il Bruto si scopre potenziale figlio di Cabrera. La donna di Calabrera (Paloma) nella macelleria del marito viene accostata all'immagine della vergine di Guadalupe.
Finale enigmatico: Paloma dopo aver visto la morte del Bruto si imbatte in una gallina nera (un classico simbolo di Bunuel) e prova terrore e vergogna.
Conoscendo la simbologia ricorrente del regista non si può non pensare a possibili riferimenti alla Bibbia. Ad esempio all'episodio evangelico del gallo che canta quanto Pietro rinnega il signore. Pedro, il vero nome del Bruto, assomiglia tra l'altro molto a Pietro.
Il mio voto è 7 e 1/2 perchè ad ogni modo Bunuel ha fatto di molto meglio. In questo film Bunuel ci comunica chiaramente che non siamo di fronte ad una sua opera nel senso stretto del termine. Sono state varie le modifiche del produttore alla sceneggiatura per rendere il film più "commerciale".
Come fa Bunuel a comunicarci che il film non è interamente suo? Semplice! Attraverso l'uso della musica...
Se fosse per Bunuel i suoi film non avrebbero mai una colonna sonora.
"Avevo una buona sceneggiatura ma me l' hanno cambiata da cima a fondo..ora è un film come tanti altri.". Causa indisposizione cercherò di tagliare corto. "Il Bruto" è un melodramma classico, come "Una Donna Senza Amore" che si differenzia dagli altri melò di Bunuel per quella convenzionalità della sceneggiatura; se negli altri film di genere il regista prendeva tutti i clichè per minarli e ribaltarli completamente, non vale la stessa cosa per quest' opera minore del regista spagnolo. L' unica parola che mi viene in mente in seguito alla visione del Bruto è "amour fou". Uno dei peggiori risultati bunueliani.
Doppiato malissimo e con dialoghi ai limiti del ridicolo, "Il bruto" ha comunque il merito di tratteggiare mirabilmente gli istinti bestiali (o erotici?) dell'uomo in un'ottica realista. Sintomatica e apprezzabile la performance di Armendariz. Non il miglior Bunuel, ma interessante per gli sviluppi successivi del suo cinema. Girato in Messico e costato quattro soldi