il colore della liberta' - goodbye bafana (2007)

Sono amante del genere, sono rimasto deluso. Mi aspettavo di più, comunque si guarda.

In molte parti è intenso, un buon film.

Come sotto:

"La tematica dell' apartheid è a tratti marginale, il film si sofferma prevalentemente sul rapporto tra Gregory e Mandela.
Non vengono trattate fino in fondo le drammatiche vicende di un paese.

Il film poteva essere sviluppato diversamente, ma cmq emozionante a prescindere".

...da vedere... bella la fotografia... discreta la trama... la vita di Nelson Mandela dietro le sbarre vista dagli occhi di un secondino.

Ha uno spunto interessante, lo sguardo del secondino nei confronti di una figura carismatica come quella di Nelson Mandela, il processo di maturazione di un individuo razzista probabilmente più di riflesso che per reale convinzione. Da un lato la narrazione asciutta aiuta la visione, molto lineare e priva di fronzoli, dall'altro questa asciuttezza giova poco da un punto di vista emotivo, rendendolo per larghi tratti troppo freddo.

Non è certamente un prodotto incentrato sulle tematiche dell'apartheid, prese solo da pretesto per raccontare una storia (vera) sul rapporto di rispetto e di ammirazione che si instaura tra due uomini, ma è comunque un discreto film che risulta essere interessante e poco propenso alla retorica.
Un buon cast affidabile e convincente, una regia che non mostra incertezze ed un ritmo che si mantiene stabile per tutta la durata sono il segno distintivo di una pellicola ben fatta, che mostra anche un certo impegno nel voler sottolineare lo scontro razziale che ha investito il Sudafrica per molto tempo.
Secondo me merita la visione ed un voto positivo.

grande film sull amicizia e lo schifo dell apartheid! grandi interpreti! da vedere sicuramente!

Insomma. Il film è incentrato su Mandela e il suo piantone. L'Apartheid passa purtroppo in secondo piano. La tragica situazione della popolazione nera è appena accennata. La figura di Mandela poi mi è parsa un po troppo idealizzata.
Buono l'intento del film e discreta la realizzazione.


SPOILER

La tematica dell' apartheid è molto marginale e trattata con molta superficialità,il film si sofferma prevalentemente sul rapporto tra James Gregory e Mandela.
Non vengono trattate in modo esaustivo le drammatiche vicende di un paese.
Buona la fotografia.
Il film poteva essere sviluppato diversamente.

Buon film, con la prima parte sicuramente migliore della seconda.
Il racconto inizia molto bene narrando la crudele realtà di come vengono considerati e trattati i neri; poi però con il proseguire del film non vengono approfonditi i temi della lotta dei neri e delle loro azioni contro il regime bianco, fattori importantissimi. Con un regista e un cast migliore si sarebbe potuto ottenere di più... Nel complesso film discreto.

Film assolutamente sopravvalutato: didascalico, stucchevole, politicamente corretto, ideale per le proiezioni scolastiche, a patto però che si tratti di scuole elementari. La storia ha uno sviluppo prevedibile, che abusa di soluzioni narrative “facili” e toglie suspense e tensione emotiva ad un argomento che invece avrebbe molto da offrire. Lo stesso vale per i personaggi, stereotipati e poco credibili nelle loro “conversioni” e per gli attori: la Kruger è passabile ma Fiennes è un disastro, ha la stessa espressività degli omini dei crash-test. Un 6 di stima per il compitino.

Molto belle le interpretazioni dei 2 protagonisti.Ottima regia.2 ore e 20 di ottimo cinema.Assolutamente consigliato a qualsiasi tipo di pubblico

film fantastico!!!

Se una xsona volesse capire cosa fosse la "apartheid" in 2 ore in maniera piuttosto dettagliata, dovrebbe vederle questo film...stupisce per la linearità e l'efficacia dell'ANTIAPPISOLAMENTO, nonostante la durata...

Eccellenti le parti dei 2 protagonisti e buona la cornice paessaggistica...

VERAMENTE UN BEL FILMETTO!!!

Film interessante sulla storia della carcerazione di Mandela, sul suo rapporto con un particolare secondino e sulla lotta all'apartheid in Africa. I temi dunque non mancano, peccato che siano trattati con eccessiva superficialità e quindi non diano un quadro preciso della storia del razzismo in Africa in quegli anni e nemmeno del leader Nelson Mandela. L'interpretazione di Fiennes è troppo monocorde per riuscire a far seguire con attenzione il film.
Una sufficienza dovuta più che altro alla fotografia, alle ambientazioni e allo spunto di partenza molto intrigante, per il resto è un'occasione sprecata.

Finalmente un bel film....!!

Bille August confeziona un buon film sul problema dell'Apartheid, il regista riporta nella sua pellicola parte della vita di Nelson Mandela leader dei neri del Sudafrica che sottomessi dai bianchi cercano di ottenere libertà e diritti ricorrendo spesso alla violenza...
Film ben fatto, buona la fotografia, ottimi gli attori, grande la prova di Joseph Fiennes nelle vesti del tenente che ha il compito di censurare le lettere dei neri e di parlare con Mandela…
Ottima dinamica, film curato nei minimi dettagli, bella l'icona di Nelson Mandela. uomo colto, ragionevole e aperto al dialogo con tutti.
In "Il Colore della Libertà" sinceramente non trovo tanti difetti, film in alcune parti crudo e realistico.
Il film ripercorre i fatti avvenuti in Africa fra gli anni 60 agli anni 90; 27 anni di carcere per Mandela poi la libertà …
Come detto prima film pieno di dettagli, numerose scene degne di nota…
Il regista quindi nel suo film riporta in modo egregio, impeccabile la storia recente (e drammatica) del Sudafrica, i bianchi (in minoranza) per anni riuscirono a tenere a "bada" milioni e milioni di neri…
è palese che il tutto (il più delle volte) sfociò in guerriglie e attentati, Bille August cura questi episodi in modo impeccabile, film "sbalza" fra i vari generi, è una pellicola drammatica, ma è anche una pellicola storica…
Il regista dirige il tutto in modo preciso, elegante con grande stile…
Film con un discreto ritmo, la parte finale è ben fatta, ottimi i dialoghi, ripeto nella pellicola non trovo difetti rilevanti, forse il regista poteva addirittura rendere il film ancora più crudo e violento…
Il regista poteva "donare" forse più personalità a Nelson Mandela, ma l'obbiettivo (secondo me) di Bille è di trattare a 360° la storia del tenente e della sua famiglia che comunque è in stretto legame con il leader africano.
Nel film lo spettatore noterà la mutazione mentale di un uomo che per pura coincidenza riesce a ritagliarsi un ruolo fondamentale in un carcere ove il sorvegliato speciale è Mandela.
L'uomo è schierato contro i neri, anche all'inizio del film possiamo udire i dialoghi diffamatori contro la razza nera, essi sono considerati inferiori, criminali, terroristi…
Dunque il problema della razza è un problema "globale", il regista mostra quindi che il fenomeno razzismo è eterno, la concezione di superiorità nasce, prende "forma" dalle "radici" (ovvero dalla famiglia…)…
Come accennavo prima film costituito da un'ottima, super dinamica, il tenente e Mandela vivranno vite "parallele" diversi ma paradossalmente simili..!
Entrambi perderanno i propri figli (guarda caso in un incidente stradale), i due uomini sono in cerca di una pace eterna…
Nella pellicola quindi si "mescolano" le vicende drammatiche dei due personaggi principali del film, dopo una serie di episodi il tenente e il leader si troveranno faccia a faccia per l'ennesima volta…
Ottima la "tappa" di "avvicinamento" del tenente alla concezione "globale", "umana" di Mandela…
Cambia totalmente la visione di un uomo, il tenente apprezzerà e difenderà i valori dei neri, bello, unico il dialogo del tenente con Mandela, quest'ultimo gli dirà che per dei valori lui non è pronto ad uccidere ma addirittura a morire…
Film profondo, semplice, elegante e realistico…
Il regista riesce quindi nell'impresa di riportare la storia dell'Apartheid fatta di morte, sangue, distruzione e regresso su una semplice pellicola cinematografica…

bellissimo film contro la piaga del razzismo e l' apartheid .
la vita di Nelson Mandela leader storico


Il Sudafrica è stato tristemente famoso per lunghi decenni per il suo regime di aparthaid solo recentemente caduto grazie a uomini come Mandela e De Klerk che hanno poi saputo gestire una transizione così complicata in modo assolutamente pacifico.
Oggi bianchi e neri in Sudafrica convivono pacificamente, almeno in apparenza, e questo può definirsi già un miracolo. Gran parte del merito di questo successo è da attribuirsi a Nelson Mandela, il quale, dopo 27 anni di prigione, 18 dei quali passati nel carcere di massima sicurezza di Robben Island, ha avuto la forza di imporsi a tutte le comunità etniche come il grande pacificatore nazionale.
(fonte tgcom)

film bello e molto realistico!! Convincente la prestazione di Joseph Fiennes, anche se sembra azzardato all'inizio vederlo in quel ruolo...
Basta conoscere almeno un pochino la storia del Sud Africa per capire che questo film è pieno di buone intenzioni!!!!!!!!!!

bel film. tuttavia soprattutto per il tema trattato piuttosto che per le sue qualità...

credo abbia alcuni grossi difetti:
-il cambiamento di Mr Gregory risulta troppo repentino ( ben diverso e nettamente superiore è stato la resa del processo psicologico che ha l'agente nel film "Le vite degli altri"...per puro esempio)
-troppi salti temporali
-la descrizione di ciò che succede al di fuori delle carceri è troppo approssimativa.

In ogni caos credo possa servire a chi non conosce bene la figura di Mandela

Tema molto interessante e trattato in maniera alternativa, che mette in risalto il peggio che c'è stato da parte dei bianchi e la forza straordinaria di Mandela...da vedere

Interessante pellicola biografica diretta da Bille August.
La ricostruzione della lunga prigionia di Mandela attraverso il racconto, fortemente legato anche alla vita personale e familiare, del suo carceriere ..il prodotto che ne viene fuori risulta encomiabile dal punto di vista del messaggio che si vuol lanciare (concetti come pace, giustizia, convivenza, comprensione, idealismo), preciso e didascalico nella rappresentazione degli avvenimenti, intimista ed incisivo nella volontà di disegnare le persone nella loro inquietudine, nelle loro fragilità ma anche nella loro forza ..questo comporta inevitabilmente il fatto che si tralascino le vicende prettamente storiche, sociali, culturali di un Paese che lotta per abolire il pregiudizio e le disuguaglianze.
Il racconto fila via lineare, tra drammi (la morte che sembra voler riaffermare la legge del contrappasso) e speranze, con personaggi che, se pur un po’ stereotipati, riescono ad infondere calore ed emozioni ..molto bella la fotografia, con un intenso colore giallo, che si pone da filtro nella ripresa delle immagini soprattutto in esterna (più cupe invece quelle delle riprese carcerarie) ..non male anche le interpretazioni del giovane Joseph Fiennes e di Dennis Haysbert, assolutamente credibili nei loro non semplicissimi ruoli ..positiva anche la direzione del regista Bille August.
Pellicola assolutamente interessante e dall’indubbio valore didattico ..consigliata!

In fondo in fondo è un buon film, più per il tema trattato che per tutto il resto. A parer mio si sarebbe dovuto spaziare anche sul problema apartheid, al di fuori del carcere dove è rinchiuso Mandela e dove si svolge gran parte del film, per documentare meglio come era la repressione verso i neri.

Il film non procede a ritmi elefantici così come capita spesso a pellicole di questo genere. Buona l'interpretazione del protagonista peraltro somigliante esteticamente a Mandela. Tuttavia la sceneggiatura deliberatamente affronta solo il legame che si crea tra il secondino, che diviene tenente, e il detenuto Nelson. In questo modo ci sono solo accenni alla Carta della libertà e alle rivendicazione del movimento di cui era leader il personaggio principale. Ciò rende il film incompleto, non esaustivo su ciò che avveniva in quegli anni. Insomma al centro c'è solo Mandela e i suoi lunghi anni di carcere, non il simbolo da lui rappresentato. Questo tipo di caratterizzazione sarebbe stato più appropriato per un film come "Buongiorno, notte" nel quale si racconta provocatoriamente solo la triste vicenda di Aldo Moro proprio perchè la componente umana doveva prevalere sulla ragion di stato.

Un film semplice, bello ed importante. Da vedere assolutamente per quello che racconta e per quello che trasmette.

Non mi ha completamente convinto l’ultimo film di Bille August,sicuramente interessante dal punto di vista dei contenuti e dei valori,importante perche’ mette in risalto l’operato di un uomo tra i piu’ importanti dello scorso secolo e soprattutto lancia un messaggio di fondo inattaccabile.
A lasciarmi un pochino basito è il modo attraverso il quale il regista ci lancia questi messaggi e cioe’ in maniera piuttosto retorica,a tratti addirittura poco verosimile,attraverso una semplificazione un po' grossolana dei protagonisti e degli eventi che li investirono.
I personaggi del secondino e della moglie sono eccessivamente statici dal punto di vista della caratterizzazione e quando cambiano il loro modo di vedere le cose non risultano granchè credibili.
Poco rappresentata anche la storia del Sudafrica che nei 27 anni di carcere di Mandela,subi’ grandi cambiamenti ma che in questo caso non vengono citati oppure vengono rappresentati in maniera frettolosa.
Non tutto è da buttare pero’,la pellicola scorre senza mai annoiare e riesce a tratteggiare un profilo di Mandela assolutamente affascinante e convincente grazie anche all’interpretazione di Dennis Haysbert.
Un film che si perde un pochino tra qualche melensaggine di troppo, che pero’ ha il grande merito di rappresentarci la grande nobilta’ d’animo di un uomo costretto a passare un terzo della sua vita in prigione e uscirne a testa alta tra la gioia generale ,non solo di una nazione,ma del mondo intero, tanto per sottolinearne la grandezza.

E' un film come te lo aspetti: semplice, piatto, moderatamente coinvolgente.
Il tema era molto difficile, arduo concentrarlo in un filmetto.
Il personaggio principale non è Mandela ma il suo carceriere, simbolo del razzismo che alla fine fa schifo a sè stesso e si converte davanti alla oggettiva grandezza di certi uomini.
L'attore Mandela fa il su compitino senza lasciare segno, Fiennes non da il meglio di sè a causa del modo in cui è presentato il personaggio, è un fiasco per l'incerta caratterizzazione.
Un vero neo del film è stato (ma forse non lo si voleva) il non aver reso, se non in parte veramente minima, una descrizione della realtà dell'apartheid.
Insomma, un film che si può vedere se non altro perchè parla di Mandela, ma un film che non si capisce cosa vuole comunicare.

NOTHING FOR THE NIGGAZ!!!!!

Solito film strappalacrime sul tema dei diritti negati ai neri. Lo si consiglia a chi conosce poco la figura di Mandela. Leggermente al di sotto delle attese perché i salti temporali non sembrano molto ben calibrati e ci si dimentica troppo di quel che succede all'esterno del carcere.

Bello, da vedere. Forse più per la storia che tratta che per il film in se... si parla sempre troppo poco di Mandela e dei suoi ben 27 anni di prigionia!

veramente eccezionale.... il tema è trattato è straordinario... alcune frasi pronunciate dai "bianchi" fanno rabbrividire.... "bianchi e neri devono stare separati perchè è volere di dio" oppure "i neri sono dei terroristi" o ancora "questa è un'isola di lebbrosi" riferendosi all'isola dove venivano segregati i neri e condannati ai lavori forzati...
molti momenti commoventi...

SPOILER
e poi ho trovato l'interpretazione di dennis haysbert davvero coinvolgente....
un film poco pubblicizzato ma eccellente... ma ormai il più delle volte è così... i migliori passano in sordina....