il giardino di limoni regia di Eran Riklis Israele, Germania, Francia 2008
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il giardino di limoni (2008)

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locandina del film IL GIARDINO DI LIMONI

Titolo Originale: LEMON TREE

RegiaEran Riklis

InterpretiHiam Abbass, Doron Tavory, Ali Suliman, Tarik Kopty, Amos Lavi

Durata: h 1.46
NazionalitàIsraele, Germania, Francia 2008
Generedrammatico
Al cinema nel Dicembre 2008

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Trama del film Il giardino di limoni

Salma è una vedova palestinese, vive nella sua casa di famiglia da sempre, devota al giardino di limoni che per anni ha coltivato assieme al padre. Il suo piccolo appezzamento è proprio al confine tra Cisgiordania e Israele. Per il ministro della difesa israeliano, suo nuovo vicino, quegli alberi non sono altro che una minaccia alla sua sicurezza: devono essere abbattuti. Ma le richieste del ministro si scontrano con la determinazione di Salma: la donna è disposta a sacrificare la vita, la limonaia deve restare lì com’è, com’è stata sempre. La questione viene portata in tribunale: ma a complicare le cose, il suo giovane avvocato, che non è indifferente al fascino di Salma, e la moglie del ministro, intrappolata in una vita che probabilmente non vuole più.

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Voto Visitatori:   7,60 / 10 (30 voti)7,60Grafico
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Voti e commenti su Il giardino di limoni, 30 opinioni inserite

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Paolo70  @  26/01/2016 19:57:37
   7 / 10
Dramma ben rappresentato, simbolo delle divisioni tra palestinesi ed israeliani. Bravi i protagonisti in particolare Hiam Abbass. Film scorrevole e piacevole da vedere.

Burdie  @  25/01/2016 23:22:50
   7 / 10
...valido e posato

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  24/10/2014 17:42:23
   7 / 10
La questione israelo-palestinese riassunta nello scontro per un boschetto di limoni. L'arroganza contro l'ostinazione. Una pace sembra impossibile. forse, l'unica speranza è legata al femminile, laddove gli uomini hanno fallito, posso rimediare le donne e porre fine ad un conflitto lacerante?
Molto bravo Riklis, davvero un buon film.

atramblog  @  13/02/2011 11:06:13
   7½ / 10
Intimo, senza fronzoli, toccante e coinvolgente. Fantastica la protagonista, significativi gli sguardi tra le due donne. Da vedere. Anche per capire.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Egobrain  @  30/01/2011 22:38:16
   7 / 10
Eran Riklis è un regista Israeliano che tratta la tematica del conflitto tra Israele e Palestina con assoluta onestà e senza prese di posizione.
L'ostilità che affligge queste due terre è ormai una questione esistenziale,che non vede vie di fuga.Una conflittualità che porta con se problemi sociali non indifferenti,la cultura Israeliana,decisamente occidentalizzata,quella Palestinese,accostabile al mondo Arabo.

Eran Riklis è un regista Israeliano che tratta la tematica del conflitto tra Israele e Palestina con assoluta onestà e senza prese di posizione.
L'ostilità che affligge queste due terre è ormai una questione esistenziale,che non vede vie di fuga.Una conflittualità che porta con se problemi sociali non indifferenti,la cultura Israeliana,decisamente occidentalizzata,quella Palestinese,accostabile al mondo Arabo.

Siamo ai nostri giorni,al confine della cosiddetta West-Bank,dove si innalza il muro Israeliano che separa lo stato d'Israele e la Cis-Giordania.
Salma,vedova palestinese dall'espressione accigliata ma affidabile,è in possesso di un grande giardino di limoni,preso in eredità dal padre.
Il giardino è una garanzia vitale per la donna,c'è un vincolo sentimentale che la lega al limoneto.Sorgeranno però problemi per l'arrivo di un nuovo dirimpettaio,il ministro della difesa Israeliana.
Da qui la storia prende una piega diversa,Salma si batterà con tutte le sue forze contro lo sradicamento ordinato dal governo Israeliano poichè il giardino era considerato una minaccia per la sicurezza del ministro.
Nella vita della donna entra un avvocato Palestinese,di ritorno dalla Russia,con il quale Salma condividerà un amore futile ma dolce,un amore che la donna umilmente si concede.

Il Giardino Di Limoni è una pellicola importante,che emotivamente non strugge,ma lascia un impronta notevole sullo spettatore,un grande bagaglio culturale di cui il mondo Occidentale è sprovvisto.

Clint Eastwood  @  30/09/2010 11:47:49
   7½ / 10
La questione palestinese è un argomento molto forte, un tema attuale, un problema che si protrae dalla notte dei tempi, visto e analizzato in maniera splendida attraverso un giardino di limoni situato al confine. Proprietà di una vedova palestinese che sopravvive a stento coltivando questi limoni si vede costretta ad abbattere i suoi frutteti con l'arrivo dall'altra parte di un nuovo vicino, una personalità di rilievo, un ministro. La scusa è che quegli alberi costituiscono una minaccia per la sicurezza. A questo punto la vedova, decisa, assume un avvocato e tenta una causa contro.
Il film assume diverse sfaccettature che va dall'incomunicabilità tra queste due civiltà, paure reciproche alla quasi una solidarietà femminile che va al di là del credo o cultura, recepita in alcune sequenze di cui una chiave verso il finale.

Un cinema coraggioso e impegnato. 7.5/8

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  08/09/2010 12:47:22
   8½ / 10
Strepitoso capolavoro di regista molto bravo e intelligente.
Un film necessario; un film che tratta in modo appassionato, sensibile e lucido il Problema, la sfida mediorientale del nuovo millennio. Una sfida che, s'intende nel film, non è un fatto militare, ma un fatto di culture e tradizioni, un fatto di terra, di spontaneità, di primordialità.
Il conflitto è il volto sofferente di due donne, accomunate dallo stesso identico umore, ma la divisa di un altro colore.
Un film non può fare nulla, ma si spera che con la sua sensibilità tocchi più anime, più cuori.

Febrisio  @  10/08/2010 23:50:01
   8 / 10
Ben fatto e semplice, come nel mostrare un pianto di chi sente il coraggio di continuare, anche di fronte ad un'imminente scontro. Quanto caro è il prezzo per una causa tanto pubblica e ricercata?? Quanto?? Questo chiede Salma al suo avvocato... A dipendenza di come lo si interpreta, le risposte alla fine del film possono esser molte... Malgrado di buona volontà e buona fede, credente in quel che è giusto e sensato, non sempre chi sta attorno condivide le stesse idee, anzi potrebbe far di tutto per ostacolare ogni buon esito, osservando e mantanendo ogni avere e potere. Alla fine tutti perderanno qualcosa, creando un solco dentro di sè, lasciando dei pensieri, un rammaricarsi di un passato che si ripete oggi qui, domani qualche ettaro distante, magari su di un ulivo, una casa, o addirittura un intero villaggio. Personaggi che nascondono dell'icone precise della lotta israelo-palestinese, e di tutto ciò che di non sensato accade. Io spero che fra 50 anni (se meno ancora meglio), sia solo un ricordo da cui imparare, e non ripetere, perchè ciò che succede giù, come vive la gente, come son trattati, va oltre ogni limite... lì la legge non è quella teorica di ginevra e dei diritti umani, è quella fatta di chi possiede il potere e le armi... putroppo non son tanto ardito da capire per bene quale sia la differenza di prendere un ebreo, metterlo in un campo di concentramento ed ammazzarlo, e prendere un palestinese, metterlo in prigione più volte, torturalo in confessioni inesistenti anche per semplici supposizioni, lasciarlo in vita in miseria in campi profughi, e ostacolare ogni suo tentativo di commercio. Se ci son delle risposte logiche, son disposto ad accettarle. Come nel film la moglie del ministro, son sicuro che molte persone della stessa parte del muro, piacevolmente di buona cultura, nemmeno tanto, ma intelligenti, avrebbero la risposta, anche se triste, corretta. Nel frattempo nessuno muove un dito. Ogni tanto ci arriva un prima pagina di chissà quale fonte. Ormai le cose si sanno, il difficile è aprire gli occhi alla gente che sta bene.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  09/07/2010 23:31:26
   7½ / 10
L'annoso problema della questione israelo-palestinese forse non è così irrisolvibile come si pensa. Il film suggerisce un approccio più femminile con Salma e Mira, donne di due opposte fazioni che cercano il dialogo, mentre quasi tutto l'universo maschile, sia isreaeliano che palestinese, è perso rispettivamente fra le proprie paranoie antiterroristiche e nella tutela bacchettona nel giudicare atteggiamenti più o meno sconvenienti. Due donne sole circondate da fisiche e non.
Il soggetto è buono e ben sviluppato, ma rimane la curiosità personale di un film che aveva proprio nel soggetto anche potenzialità da commedia.

Xavier666  @  15/01/2010 23:01:49
   9 / 10
E no qua scatta il 9!!! Cinema vero, cinema di denuncia ma anche che sa esprimere attraverso un linguaggio semplice e delicato una vicenda che sembra non avere soluzioni se non quella di creare altri muri!
In questo film il regista crea un microcosmo in cui a prima vista sembrerebbe di assistere al sanguinoso e drammatico dualismo che ha vita da più di 50 anni in Palestina, da una parte il ricco, avanzato tecnologicamente, prepotente "invasore" Israele , rappresentato nella figura del ministro della difesa, del suo violento maleducato entourage di protezione, dalla figlia che studia all'estero insensibile e chiusa nel suo spensierato mondo ("tanti problemi per uno stupido frutteto") e dall'altra il territorio "invaso" che acclama fieramente il suo diritto alla terra, alla vita e alla su adignità calpestata. Non ho visto grazie al cielo solamente questi due lati del problema, entrambi con le proprie sacrosante ragioni di esistenza e di sicurezza , ho visto una terza componente, nella moglie del ministro, una parte di Israele che si ferma e si chiede se per caso non esistano altre possibili soluzioni. O anche come il soldato che fa la guardia e quasi scusandosi si rivolge alla proprietaria del frutteto. Israeliani che riescono in fondo anche a sentire le ragioni di chi è stato "invaso". Sempre fra virgolette. Perchè chi di noi non ha vissuto certe realtà non può semplicemente sentenziare chi ha diritti inalienabili e chi no su quelle terre.
Questo film è stupendo e mi dispiace averlo visto solo ieri per la prima volta.
Mi ha toccato particolarmente.

cescoyin  @  28/11/2009 00:15:57
   8 / 10
Ottimo film direi. Trama ben organizzata, certo senza pretese si mostra essere un Film dal significato profondo.
Il giardino di Limoni potrebbe essere un concetto esteso al mondo intero, dove l'odio e la guerra che nascono dall'Ego umano creano dei "muri", vere e proprie barriere che separano l'Uomo dalla Natura, spezzando il profondo legame simbiotico che c'è tra la Natura e l'animo umano. Quanta bellezza c'è in un albero, quanto più sapore in un frutto della Terra.

LoSpaccone  @  21/06/2009 11:10:54
   7 / 10
Nonostante qualche ingenuità (prevedibilità del racconto e di alcuni personaggi) il film arriva al cuore senza scadere nel pietismo, grazie soprattutto all'equilibrata miscela di dramma, commedia e realismo, e all'intensa prova della protagonista Hiam Abbass, già ammirata ne "L'ospite inatteso", straordinariamente capace di far parlare anche i silenzi.

Invia una mail all'autore del commento albatros70  @  16/05/2009 20:24:54
   7½ / 10
Molto triste ma legato profondamente alla realtà di quei luoghi. Sicuramente un ottimo film da vedere.... Bravissima la protagonista.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  26/04/2009 11:31:40
   9 / 10
Un altro film meraviglioso per il bravissimo regista israeliano Eran Riklis (attivo dall'84 ma di cui sono pervenuti solo due film) e ancora una volta, come nello splendido precedente "La sposa siriana", un film in cui si parla di confini.

Nel precedente si parlava dell'"odissea" di un matrimonio al confine tra Israele e Siria, e si narrava l'ottusità e la totale idiozia dei due fronti.
Qui si parla invece di un giardino di limoni al confine tra israele e Cisgiordania, che diventa il simbolo del conflitto isrelo-palestinese.

Vicino all'abitazione di una donna palestinese sola che coltiva da 40 anni il suo giardino di limoni ed è la cosa più cara che ha al mondo, si stabilisce il ministro della difesa israeliano con famiglia e agenti di sicurezza a seguito.
Il giardino toglie la visuale e secondo loro è un ostacolo alla sicurezza, e vorrebbero sradicare tutto. Lei si rivolge a un giovane avvocato e fa causa.
Ne nasce un caso in tutto il mondo.

Con questa forzatura Riklis, racconta l'insensatezza e la demenza della situazione in medio-oriente, dove la soluzione dei problemi è sempre quella di costruire muri divisori.
Regia asciuttissima e attori in stato di grazia - specie la protagonista- in un film splendido che colpisce al cuore.
Riklis fa un cinema molto impegnato, e di altissimo livello, controllato ma al tempo stesso parecchio inkazzato, in cui la meravigliosa sequenza finale mette una tristezza infinita per quanto la soluzione è insensata e paradossale.

TheLegend  @  29/03/2009 17:02:16
   7½ / 10
film molto bello che, come la protagonista,non ha bisogno di molte parole per arrivare al cuore.
attraverso la vicenda raccontata riesce a riassumere gli stati d'animo e i pensieri delle due popolazioni coinvolte in questo conflitto e a farci capire la realtà di quei paesi.
buone le interpretazioni,specialmente della protagonista e un bel finale.

Jumpy  @  06/03/2009 22:26:27
   8 / 10
Interpretazioni perfette e misurate, la prima parte per l'ambientazione bucolica ed i toni pacati mi ha ricordato un po' Rohmer.
Emerge poi da un lato l'amarezza ed il cinismo della cruda realtà e dei giochi di potere, dall'altra la ferrea volontà della protagonista...

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Un film del genere è raro, di questi tempi

Tuonato  @  03/03/2009 00:22:45
   8 / 10
Un giardino di limoni divide due donne di etnia differente. Sono però legate dagli stessi ideali, dallo stesso orgoglio e dalla stessa solitudine.
Un film che suscita tanta rabbia, onestamente mi è impossibile non schierarmi.
La questione israelo-palestinese spiegata semplicemente, senza troppi giri di parole. Parlano le immagini. Quella barriera di separazione è una vergogna per tutti quanti.
Ma non è solo un film di contenuti, davvero buona la fotografia, la sceneggiatura e la recitazione di tutti gli attori.


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Faccio i complimenti a Riklis e agli altri israeliani che, con l'arte, contestano apertamente e aspramente la politica del proprio governo.

lucadf  @  25/02/2009 16:30:04
   7 / 10
Film ben eseguito; la storia molto attuale porta a grandi riflessioni sulla vita in quelle terre e su quello che i civili devono subire per colpe che non sono loro.

romeop  @  25/02/2009 13:04:32
   7½ / 10
Il conflitto arabo israeliano visto con gli occhi di due donne appartenenti alle due culture ma unite nella lotta, seppure con modi diversi, contro l'ingiustizia e la prevaricazione.
Film da vedere per chi vuole capire cosa sia questo conflitto, per quanto mi riguarda ci andrò a breve per capire come sia nato e cosa sia oggi

refuse-resist  @  25/02/2009 12:35:04
   7½ / 10
Una commedia amara che affronta il tema della difficile convivenza tra arabi ed israeliani in Medio Oriente in maniera piuttosto imparziale, senza partigianeria in favore degli uni o degli altri. Una donna palestinese decide di combattere per la sopravvivenza del suo cinquantenario limoneto, che il nuovo vicino di casa (il ministro della difesa israeliano) vorrebbe eliminare per motivi di sicurezza. Inizia, pertanto, una battaglia fatta di ricorsi e di udienze nelle aule giudiziarie israeliane, nel corso della quale la protagonista affronterà innumerevoli ostacoli (una legge che tutela oltremodo il suo avversario, i continui coprifuoco, i frequenti posti di blocco stradali che le rendono difficile pure il raggiungimento del tribunale) e scoprirà l’amore del suo giovane avvocato e la comprensione della moglie del vicino di casa. Dalla vicenda tutti usciranno sconfitti, ma i due personaggi femminili – a differenza di quelli maschili - conserveranno una forza e dignità morale che all’occhio dello spettatore le renderanno comunque vincitrici. “Il giardino dei limoni” è un film complesso e pieno di allegorie che, probabilmente, per essere compreso a pieno necessita di più visioni. Ad ogni modo, già alla prima, ci si rende conto che la pellicola è una delle più interessanti uscite al cinema negli ultimi mesi. Consigliata a chi ha apprezzato films come “Il mercante di pietre”ed a chi è fermo alla visione dello scontro arabo-israeliano offerta dalla nostra informazione: se dotati di autonomia di pensiero, capiranno che non tutti i palestinesi sono terroristi e che le ragioni per le quali alcuni lo sono derivano, sia pure in parte, dalla politica attuata delle “forze occupanti” (lungi da me, in ogni caso, la loro condivisione).

pinnazza  @  08/02/2009 15:30:04
   6½ / 10
film intenso, toccante e ben recitato.
Ritratte molto bene le figure delle donne.
Il film non ha però quella carica emotiva che porterebbe verso voti più alti

forzalube  @  06/02/2009 13:05:40
   7 / 10
Film interessante, ma non indispensabile. Penso che nel complesso si potesse osare un po' di più.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  06/02/2009 12:23:46
   8 / 10
Il conflitto arabo-israeliano viene trattato qui in modo poetico attraverso lo scontro per un frutteto di limoni. Un film molto femminile, dove infatti le due donne protagoniste, Salma e Mira, dal primo sguardo sviluppano un rapporto di empatia. Gli interpreti sono straordinari e il personaggio di Salma è perfettamente descritto da ogni gesto dell'attrice. Splendida la fotografia così come la scenografia. La trama è abbastanza solida anche se in alcuni punti lascia fin troppo spazio al lirismo. Comunque un film da vedere.

Rand  @  31/01/2009 17:25:32
   10 / 10
Questo film è bellissimo, fotografa una situazione tragica: quella del conflitto israelo-palestinese con lucidità e anche qualche ironia sulla "sicurezza" tanto sbandierata, il regista ha scelto ottimi attori per una storia paradigmatica della difficile convivenza tra due popoli che ormai non si parlano più e vivono da "separati in casa" in un paese che potrebbe accogliere entrambi se solo volessero e ci fosse "buona volontà". La guerra dei limoni è un opera di grande spessore emotivo nella sua semplcità, fatta di sguardi e immagini più che parole, le parole che le due donne vorrebbero scambiarsi, il doppiaggio italiano mi è piaciuto molto, così come la varietà di luoghi che il regista ci mostra, un piccolo capolavoro che narra una storia semplice che fa indignare ma anche pensare, bellissimo il finale: nella sua amrezza fotografa la meschinità di una persona che vince su un pezzo di terra ma perde l'affetto della persona amata, e forse anche il rispetto per se stesso. Toccante, contro tutte le barriere e i muri.

bluemoon  @  24/01/2009 01:04:36
   7 / 10
il voto è per il film, buono se pur con alcune lacune nella sceneggiatura. Ma Hiam Abbass merita 10 per la sua recitazione sublime che non ha bisogno di dialoghi tanto i suoi occhi recitino al posto delle parole

jastin  @  19/01/2009 16:46:00
   7½ / 10
il tema trattato è forte e fatto in maniera ottima direi!
Bello soprattutto la differenza fra le due donne. In particolare Salma ha dato completamente l'idea della donna palestinese. Sottomessa, ma allo stesso tempo con sentimenti forti.
Consigliato

Lady Agnew  @  18/01/2009 10:23:38
   7 / 10
Film dalla sceneggiatura scarsissima ma di grande efficacia,
per la straordinaria forza espressiva della protagonista ed
evidentemente per l'abilita' del regista che riesce a definire
bene i personaggi e a proiettare nella realta' della vita
quotidiana di un territorio occupato;
cosa che ,per quanto mi riguarda, le immagini del telegiornale ,
alle quali ci siamo assuefatti ,non riescono a rendere .
Quei paesaggi assolutamente brulli, le costruzioni quasi diroccate
fatte di mattoni biancastri, la vita povera e dignitosa, il filo spinato dappertutto
e le mura innalzate a dividere rimangono impressi.
Quello che ne esce, e che non ho trovato sottolineato nelle recensioni
lette sui giornali, e' la pessima immagine degli israeliani che ne viene fuori,
che con arroganza si sono insediati da padroni in un territorio altrui.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  13/01/2009 18:27:43
   8 / 10
Non avrei mai immaginato che in un film sull'eterno conflitto tra ebrei e palestinesi facesse perno il tema della solidarietà femminile.
"Il giardino dei limoni", oltre ad essere un film splendido, sancisce emotivamente la superiorità della donna sull'uomo, che è un pò quello che molti sperano o vogliono credere in questo mondo di infinite lacerazioni.
E quello che colpisce è proprio la straordinaria alchimia tra due donne così differenti, l'empatia degli sguardi che intercedono in vari frammenti, quel soffocante ma urgente bisogno di "rivelarsi" e vincere le reciproche differenze sociali, religiose e culturali.
L'attrazione di Salma verso il suo giovane avvocato mi sembra un'inutile concessione al grande pubblico (siamo lontani dal rigore etico di Amos Gitai) ma diversi momenti del film sono di prim'ordine: Salma che appaga finalmente la sua femminilità con i capelli sciolti e il trucco (esorcizzando i vincoli con uno smodato bisogno di occidentalizzarsi) , la festa a casa del primo ministro davanti all'impossibile confronto territoriale con la propria (ossessiva) incolumità, o l'epilogo - ideologicamente durissimo - davanti a un muro che continua a dividere per secoli di lotta, xionismi e difese territoriali.
E magari anche i palazzi di giustizia israeliani, quasi kafkiani nella loro difficile dipendenza "alla democrazia: come dimostrano le ultime, vergognose rappresaglie di Israele l'arroganza della Democrazia assoluta che, con tutte le buone ragioni del mondo, esibisce un'incoscienza morale senza fine (soprattutto alla luce dei recenti, tragici eventi del mondo).
Alla fine però la vera solidarietà va alla moglie del ministro, per l'incomprensione coniugale e culturale che vive, nell'utopia irrealizzata della propria coscienza sconfitta: perchè ci siamo anche noi, con lei, soprattutto davanti a tutto quanto sta accadendo in questi giorni.
Intendiamoci, Riklis sceglie la carta poetica rispetto alla rabbia e al lirismo, ma restano due splendidi ritratti di donne contemporanee, con i loro affetti smarriti ed estinti, con il sentimento più negato e radicale, la speranza di una comunità che non diventi mai una zona di territorio

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  12/01/2009 15:38:22
   7 / 10
Sostanzialmente d'accordo con Mare, buono spunto e ottimi interpreti, sceneggiatura non sempre all'altezza.

Gruppo REDAZIONE maremare  @  02/01/2009 01:34:39
   7 / 10
Il conflitto arabo-israeliano visto efficacemente attraverso la contesa di un giardino di limoni.
Il film centra l'obiettivo prefisso, nonostante alcune cadute narrative e una non sempre approfondita caratterizzazione dei personaggi.

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Ultima risposta 03/01/2009 12.46.50
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