il gusto dell'anguria regia di Tsai Ming Liang Cina, Taiwan, Francia 2004
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il gusto dell'anguria (2004)

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locandina del film IL GUSTO DELL'ANGURIA

Titolo Originale: TIAN BIAN YI DUO YUN

RegiaTsai Ming Liang

InterpretiKang-sheng Lee, Shiang-chyi Chen, Yi-Ching Lu, Kuei-Mei Yang

Durata: h 1.52
NazionalitàCina, Taiwan, Francia 2004
Genereerotico
Al cinema nel Novembre 2005

•  Altri film di Tsai Ming Liang

Trama del film Il gusto dell'anguria

In tempo di grave siccità la televisione cerca di suggerire diversi metodi per risparmiare acqua e propone di bere succo d'anguria al posto dell'acqua. Ma ognuno ha i suoi metodi per procurarsi l'acqua: Shiang-chyi raccoglie le bottiglie vuote e le riempie con l'acqua rubata nei bagni pubblici, Hsiao-kang, un attore porno, si arrampica sui tetti in piena notte per farsi un bagno nella poca acqua che trova nei cassoni. Sopravvivere è difficile, ma la solitudine è ancora più dura. Ognuno è come una nuvola nel cielo silenzioso, sempre solo, senza contatti con gli altri...

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Voto Visitatori:   6,65 / 10 (36 voti)6,65Grafico
Voto Recensore:   8,00 / 10  8,00
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Voti e commenti su Il gusto dell'anguria, 36 opinioni inserite

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Jumpy  @  01/09/2022 17:38:52
   6½ / 10
Film molto particolare, fin dai primi minuti spiazza completamente, non si capisce dove voglia andare a parare, si resta colpiti però dalla fotografia, a volte livida, altre volte vivace e coloratissima (nelle scene musicali).
Solitudine, disperazione, isolamento sociale, aridità di sentimenti... sono tematiche che emergono forti e fanno riflettere.
La trama si sviluppa con molta lentezza, i dialoghi sono al minimo indispensabile (anzi, spesso non ci sono affatto: molte scene "parlano da sole") e questo pesa un po'.
E' film da cinefili incalliti, un pubblico abituato a cinema più "di massa" potrebbe facilmente annoiarsi o trovarsi troppo disorientato.

topsecret  @  15/05/2015 21:30:17
   4½ / 10
Se mi dovessero chiedere di scegliere tra arare un campo per seminare angurie sotto il sole rovente e rivedere questo film di Tsai Ming Liang, di sicuro sceglierei la prima opzione perchè sarebbe la meno faticosa.
Mi rendo conto di non avere le capacità e le conoscenze adeguate per certe tipologie di pellicole, ma girare un film così significa essere completamente fuori di melone.
Quasi due ore di scene senza alcun nesso logico tra loro, di una lentezza esasperante, senza costrutto ed avare di significati degni di nota, dirette ed interpretate senza vigore, prive di qualsiasi appeal emozionale e faticose da seguire, intervallate da piccoli momenti musicali di sana idiozia.
Mi spiace non averlo capito.

alex94  @  24/01/2015 18:41:03
   6 / 10
Un film erotico-drammatico piuttosto interessante e con un aspetto tecnico semplicemente perfetto.
La trama è abbastanza originale ,ricca di simbolismi ma purtroppo si segue a fatica a causa dell'eccessiva lentezza,non mancano comunque alcune buone scene che riescono a colpire lo spettatore (tra queste l'agghiacciante finale).
Un film molto particolare e non per tutti,merita comunque una visione.

Krasnodar  @  30/03/2013 13:50:58
   3½ / 10
Davvero troppo troppo troppo lento . Deludente

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  03/09/2011 17:37:13
   7 / 10
Davvero carino questo film di Tsai Ming Liang. Sullo stile di “The Hole”; sperimentale, silenzioso, surrealista, sempre con personaggi incantati, la televisione e gli appartamenti come oggetti predominanti. Ma questo mi ha convinto di più del film succitato. Probabilmente è il tema erotico, dove un frutto come l’anguria accende gli istinti più primordiali e fantasiosi. Dall’altra parte però ho preferito le canzoni di “The Hole”.
Cinema impegnato, ma non troppo: diciamo che il regista ha molta fantasia.

Stunter  @  23/04/2011 14:41:02
   3½ / 10
......Veramente deludente .

1 risposta al commento
Ultima risposta 24/04/2011 11.05.27
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Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  09/01/2011 00:00:55
   6 / 10
Vorrei schiaffare un insufficenza ma dopotutto non me la sento, perche' Liang non è l'ultimo degli stupidi e se non c'ho capito niente in sto film non è certo colpa sua. Pero' ODIO i film cosi' simbolici, specialmente se sono di una lentezza cosi' esasperante da far sembrare ''l'humanite''' di Dumont un film d'azione ! Giuro che non mi era mai capitato ( a parte nei faux snuff nei pezzi di noia) di mandare avanti un film con la velocita' doppia ( x3, x4, x5 addirittura in alcuni punti ) perche' davvero , ma DAVVERO sto film è TROPPO lento e snervante !! Il cinema orientale mi piace, mi piacciono i silenzi e mi piace anche la lentezza, ma qui è davvero una cosa esagerata, fermi immagine anche di 5 minuti su scene apparentemente insignificanti ( non mi riferisco al finale, unico momento di cui giustifico la lentezza ).
Ho anche letto tutti i commenti precedenti e sinceramente io st'incomunicabilita', perdita dell'amore ecc.. non le ho viste x niente !
MI è sembrato soltanto un altro di quei film tecnicamente molto belli ma che non hanno niente da dire ! POi va be trovateci tutti i significati che volete , io mi sono annoiato maledettamente nonostante le ''provocanti'' (x usare 1 eufemismo) sequenze erotiche ( sublime la scena iniziale dell'anguria anche se mi è parsa un po ridicola) e un gran bel finale.
6 politico , troppo weird e troppo pseudo intellettuale.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  06/05/2010 23:56:10
   7 / 10
Se credete impossibile una relazione impropria tra Godard e Vincent Minnelli, non avete ancora visto questo film... a parte una serie di canzoni che farebbero sdoganare Nilla Pizzi come la nostra Sarah Waughan, o tutt'al più irretire i fans dei Pizzicato 5 (in un medley orientale si rispolvera nientemeno che la buon'anima di Peggy Lee) il film non è - come si potrebbe pensare - il più "accessibile" del regista malesiano: i temi dell'incomunicabilità e dell'alienazione rincorrono anche più spesso del solìto.
La critica ovviamente è andata in visibilio e ne prendo atto, perchè è un cinema che rompe gli schemi, creando la rappresentazione del cinema o forse è l'essenza stessa del cinema secondo la tecnica del cineasta (un pensiero molto Godardiano non c'è che dire).
Per quanto apprezzi il regista che almeno in un paio di casi ha sfiorato il capolavoro ("Che ora è laggiù" su tutti) il suo ossessivo ricorso ai simbolismi rischia di stancare, o comunicare un'attenzione astratta. Una sorta di artefazione tecnica, per quanto purissima.
Magnifici comunque i 20 minuti iniziali, dove si vive proprio l'alienazione urbana delle grandi metropoli, la sfuggente radicalità di un nucleo illimitato di persone chiuse nel proprio spazio (paradossalmente ristretto).
Ma proprio non riesco, stavolta, a superare l'ostracismo per un'ambizione lodevole, e per me il 7 basta e avanza

TheLegend  @  16/05/2009 21:13:01
   7½ / 10
Questo film fa proprio venire voglia di una bella anguria!
Comunque veramente un film originale,lo consiglio.

Dita_Incaxxata  @  19/02/2009 20:31:27
   5½ / 10
Anch'io sn stata attirata dalla media alta e soprattutto dal titolo un po insolito che ha questo film... però a dire il vero non mi ha preso per niente. Apparte il significato che puo avere un'anguria che regali a qualcuno più di tanto non mi ha lasciato niente sto film... bah!!!

Ciaby  @  23/12/2008 20:53:46
   10 / 10
datemi un'anguria!

Tom24  @  07/08/2008 23:45:05
   8 / 10
Prima premessa.
Il titolo originale è "la nuvola capricciosa" e manco a dirsi è 10 volte più azzeccato de "Il gusto dell'anguria" nome appioppatogli dalla distribuzione italiana (non ho mai capito perchè cambino i titoli dei film orientali, tanto film del genere sono apprezzati prevalentemente da una elite ristretta, tanto vale lasciare il titolo originale).
Seconda premessa, FONDAMENTALE.
Il protagonista del film, Hsiao-kang, è lo stesso di 4 dei 6 film girati da Tsai (escludendo il cortometraggio "The Skywalk is Gone", che lo riguarda comunque) prima del 2005. La storia di questo ragazzo inizia con il primo film del regista, ovvero "Rebels Of The Neon God" del 1992, continua con "Vive L'amour" del 94, "The river" del 97 e "What time is there (Che ora è laggiù)" del 2001. Anche se i film possono essere guardati singolarmente, anche perchè affrontano tematiche differenti (ma spesso simili), è estremamente interessante seguire lo svolgersi della vita di Hsiao-kang fin dall'esordio di Tsai. "Il gusto dell'anguria" (vabbè chiamiamolo così) fra tutti questi è il più legato al precedente "What Time is There" in quanto è qua che il protagonista conosce la ragazza, Shiang-chyi, e se ne innamora perdutamente. I due però sono costretti a separarsi e passano gli anni, e si rivedono per la prima volta proprio in questo film. Nella scena (stupenda) in cui i due si rincontrano per caso, la ragazza domanda a Hsiao-kang se vende ancora orologi, proprio perchè in "What time is There" era questa la sua occupazione.

Il film è fresco, originale, colorato: diverso dal solito cinema del regista. L'acqua, simbolo del desiderio indomabile dell'uomo, sempre presente nella cinematografia di Tsai, qui si prosciuga, l'amore diventa per un attimo cosa effimera, Hsiao-kang diventa simbolo di leggerezza sessuale. E poi, il finale. Che finale. Che genio.

marfsime  @  10/06/2008 17:31:09
   1½ / 10
Mah..ammetto che non è il mio genere..ma attratto dalla media voto buona ho deciso di vederlo comunque..ma non sono riuscito ad apprezzarlo per niente..un mix di erotismo unito al dramma..momenti di staticità e di noia totale..non ci siamo..bocciato.

gei§t  @  22/01/2008 21:55:13
   6 / 10
qui c'è qualcosa che non torna...
Lui è un attore porno. Lei ha perso le chiavi ed ha un'ossessione fetish per le angurie. La loro relazione è tesa a causa della mancanza d'acqua. Alla fine lei finalmente si rende conto che lui è sessualmente più appagante di un anguria.
Non riesco a dare un voto a questo film, quindi facciamo 6 e non se ne parla più.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  14/01/2008 14:19:20
   8½ / 10
Eccedo nel voto anche perchè questo gioiello è stato un fulmine a ciel sereno per me.
Inanzitutto il meraviglioso regista: fotografia da urlo, ambientazioni, costumi, musiche favolose, ironia dominante, grandissima sapienza registica nell'uso consapevole di un mezzo come il cinema.
e poi questi due magnifici interpreti, chiusi nel loro silenzio, ma follemente innamorati. e l'elemento di disturbo, il porno contrapposto alla potenza ormonale dell'acqua, ancora più forte nella siccità che nell'abbondanza.
Tutta l'espressività degli attori è lasciata alla gestualità che se non è esagerata, è comunque studiata e vissuta, infatti convivono questi due aspetti nel giudicare i loro movimenti: è studiata, ma è naturale. questo è fantastico.
e poi quel finale...

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Ultima risposta 10/08/2008 01.44.50
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lupin 3  @  27/12/2006 17:23:41
   6½ / 10
Si lascia guardare ma niente di eclatante, togliendo le pati musical che sono davvero carine c'è poco da prendere, il resto delle inquadrature scorrono molto lente.
Non è sicuramente roba che scotta.

JackSpammatore  @  15/04/2006 22:55:24
   4 / 10
Boh...l'ho visto e poi l'ho rivisto.
Sarà che non è proprio il mio genere, ma è proprio un film di cui posso fare a meno.

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  12/04/2006 22:36:30
   8½ / 10
Come 'che ora è laggiù' e 'the hole', ancora di +, sciatto e geniale, morboso ma lucido, eccessivo e delicato, vitale, complesso e disperato. Acqua sporca, succo d'anguria, si spera, si piange, le certezze si perdono, i sentimenti anche, forse... il finale come un macigno.

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Ultima risposta 16/01/2008 14.23.14
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vivi79  @  11/03/2006 10:22:45
   6 / 10
nn sn capace d dare 1 commento obiettivo su questo film,sn troppo abituata ai film commerciali super pubblicizzati, questo film mi ha lasciata interdetta..
a me è sembrata semplicemente 1 film porno orientale...ho letto gli altri commenti x capirci qualcosa che forse mi era sfuggita...ma tutta questa poesia che viene decantata nei vostri commenti nn la vedo...

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Ultima risposta 16/07/2009 00.54.29
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Invia una mail all'autore del commento francesco1914  @  06/02/2006 22:23:33
   8 / 10
Il gusto della'anguria, o nuvola impertinente, espone la propria storia ad un' occhio autenticamente impietoso (una tale onestà sembra impensabile, ad esempio, per la maggior parte delle produzioni italiane contemporanee, edulcorate da un piccolo borghesismo di rimando che Bellocchio attacca sistematicamente da vent'anni a questa parte), privo di filtri quale si propone di essere un cinema fatto onestamente, come l'arte in genere se fatta con consapevolezza, abbandono, onestà e inutilità (o se si preferisce lasciando che abbia in se stessa il proprio fine).
L'anguria è il diaframma che separa due corpi all'inizio del film, la sete e l'aridità ne sospingono la ricerca verso un'esito doppiamente poetico. Se da una parte infatti il finale rompe nettamente con secoli di amor cortese di sottofondo dove mediocri macchiette trasfigurano in eroi omerici grazie ad un gesto galante nei confronti di una signora, dall'altra è proprio la ripugnanza e anche il senso di abiezione che spesso induce il sesso orale a trasfigurasi e a doversi piegare (e umiliare, il senso di abiezione e quindi l'ogoglio che ne deriva costretto a piegarsi!!!) ad un amore che solo così è per davvero tale.
E' un'interpretazione, la prova di un'ermeneutica.
A proposito dei film carichi di allegorie come questo si dice spesso che vanno guardati semplicemente per quello che sono, storie. Questo è qualunquismo semplicistico. L'arte richiede onestà nell'essere prodotta ma anche nell'essere osservata e nn credo sia un dramma ammettere di non aver capito un film o un'opera d'arte in genere, messo che essa abbia un solo significato. Ma volerne ridurre la portata a quella di una semplice storia raccontata sembra un livello di lettura nn solo superficiale, ma disonesto, incapace di rendere le sfumature che le azioni spesso estreme, estremizzanti, dei personaggi tendono a dilatare, trattandosi per l'appunto di un film e non di un reality show.

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Ultima risposta 26/02/2006 12.05.31
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Mpo1  @  18/01/2006 23:38:09
   8 / 10
Finalmente sono riuscito a vedere questo film!
Un' opera sicuramente originale e particolare. Lo stile è quello tipico di Tsai Ming-Liang, con lunghi silenzi, personaggi che si muovono in solitudine in spazi deserti, attenzione ai piccoli dettagli, simboli (l'acqua su tutti). In più ci sono le scene di sesso (simulate) e gli intermezzi musicali, molto colorati e kitsch.
Particolarmente suggestivo è l'elemento quasi apocalittico della siccità, per cui l'acqua diventa un bene raro e prezioso da cercare, rubare, nascondere. Una scena, quella in cui i 2 protagonisti cercano di cucinare dei granchi, richiama alla mente un'analoga scena di 'Io e Annie' di Allen (lì c'erano le aragoste). Il titolo italiano, al contrario di quello originale (più astratto), si concentra sulle angurie, stravagante leitmotiv del film, utilizzate in molti modi (vedi locandina e scena iniziale del film).
L'unico elemento che non mi è piaciuto è questa critica un po' scontata (e moralistica) della pornografia, che viene rappresentata in modo un po' stereotipato... il film però e uno di quelli che va visto più che interpretato, e in quanto opera cinematografica vale molto di più dei banali discorsi che ci si può fare sopra.
La scena finale lascia sicuramente a bocca aperta... beh, forse non è la frase più giusta da dire...

June  @  18/01/2006 16:55:33
   8 / 10
Contrapposizione tra siccità e acqua.
Amore e assenza. Banalità, mercato, televisione. C'è un'incomunicabilità, un malessere di fondo che logora e divora. E c'è la volontà, la possibilità di superare il vuoto.
Lei ruba l'acqua... lui si addormenta dove capita. Quasi autodimenticandosi.
Poi insieme, avvicinarsi, innamorasi.
Tante le scene di semplice e delicata poesia, che giocano da contraltare a quelle di sesso durissimo, merce da vendere in dvd.
Gioco che sembra catapultare lo spettatore da un film ad un altro completamente diversi! E invece no, perchè le due realtà sono destinate ad incontrasi, a nascondersi, e poi a sfiorarsi fino a scontrasi del tutto.
Quasi inglobandosi alla fine in una disperazione e speranza e amore, lancinante...
L'assenza di dialogo è inavvertita, perchè le immagini urlano.
Gli sguardi e i corpi, i gesti dei personaggi sono in continuo mutamento, come un flusso di parole continuo.
E gli stacchetti musicali fungono da completamento, onirico e grottesco, per sottolineare e schernire, e alleggerire forse... ma si...

Orchestrato perfettamente, ogni scena è indispensabile e completa!
Non ho trovato... come ho letto in un passato commento, particolari inutili... tutt'altro! E l'ho trovato anche molto agevole e scorrevole, considerato il genere!

Da vedere in maniera molto aperta, e da lasciarsi scuotere.

valtad  @  18/01/2006 10:35:20
   7½ / 10
beh Tsai Ming Liang è un grande autore ogni suo film è funzionale al discorso che porta avanti da anni
ma questo film mi ha un pò deluso meglio Good bye Dragon Inn
da vedere se avete già visto suoi film

sopranina  @  12/01/2006 14:13:30
   8½ / 10
beh...non so come farò a dare un voto...questo film mi ha lasciata allibita..
ne i silenzi ne i particolari "inutili" mi hanno disturbata,essendo io oramai abituata alla visione di film orientali..
ma la violenza,una violenza così accentuata che ti porta al rifiuto totale di tutto ciò che è pornografia!
violenza interiore con la scena finale investe anche la vita di shiang-chyi...
cavolo...mi piace!

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Ultima risposta 14/01/2006 13.53.51
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Godzilla  @  01/01/2006 13:16:50
   10 / 10
Scusatemi ma non ho resistito alla tentazione di dare un voto in più a questa pellicola per controbilanciare i voti bassi dati da certa gente che pensava di andare a vedere un film porno orientale ed è rimasta deluso...
Il film parla sopèratutto con le immagini...e gli stacchetti musicali... i dialoghi sono quasi del tutto assenti... del resto è un film sull'impossibilità di comunicare nel mondo attuale...
Geniale!!!

26 risposte al commento
Ultima risposta 16/01/2006 23.38.53
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wolfshade  @  28/12/2005 14:58:33
   2½ / 10
mi associo pienamente ad Andrea82!
a dire il vero due sono state le mie reazioni: ridere e sbadigliare! nel primo caso per le scene erotiche e musicali, nel secondo per tutto il resto del film!
sarà che affronta il tema della solitudine e dell'icomunicabilità...ma dopo la visione di questo film è meglio non comunicare (i miei veri commenti sarebbero irripetibili).

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  24/12/2005 13:00:57
   3 / 10
Che schifo! Io mi chiedo come un film del genere possa avere una media di 7,6! Assurdo! Il regista cerca di mischiare tre generi di film: drammatico, musical ed erotico. I primi due sono un flop tremendo e hanno poco a che vedere con il terzo, a meno che il tutto venga realizzato in maniera impeccabile. Non è il caso di questo "Il gusto dell'anguria", che è di una lentezza allarmante. Poi non capisco la mancanza di dialoghi in modo così marcato e il soffermarsi su certi dettagli che io reputo inutili per così tanto tempo. Assolutamente bocciato!

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Ultima risposta 10/01/2006 11.06.44
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Giulio R C  @  21/12/2005 12:47:45
   8 / 10
Un opera ben fatta e curata nei minimi particolari. Molto originale!

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento stefano76  @  16/12/2005 10:38:07
   7 / 10
Esattamente come nel suo film precedente (The Hole - Il buco) Ming Liang ci racconta una storia di incomunicabilità estrema, spostando l'attenzione, questa volta, più sull'aspetto sessuale e sui desideri repressi.

Immancabili, anche in questo caso, gli stacchetti ballati e cantati, alcuni dei quali davvero riuscitissimi. Meno drammatico di The Hole ma altrettanto efficace. Curatissima la regia, ogni inquadratura sembra studiata fin nei minimi particolari.

1 risposta al commento
Ultima risposta 16/07/2009 01.00.27
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polbot  @  10/12/2005 14:03:43
   4½ / 10
Sì,è' il primo film che vedo di Tsai U Caz... Ieri raccontavo il film a un mio amico...alla fine lui rideva come un pazzo e io mi chiedevo "Perchè ho visto una cosa simile?" Lo chiedo soprattutto a te viagem... PERCHE'?!?!?!??! ;-)
Sì,è l'ultimo film che vedo di Tsai U Caz. Però...che soddisfazione vedere un film vietato ai minori di 18 !!!

12 risposte al commento
Ultima risposta 22/12/2005 09.31.21
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viagem  @  09/12/2005 19:02:18
   6 / 10
Sono veramente in imbarazzo a giudicare questo film. Non è il primo che vedo di questo regista, ma francamente la traduzione dell'incomunicabilità e dell'incapacità di amare nelle sue opere precedenti è risultata indubbiamente più efficace. L'idea di musical non è nuova, anche se certi siparietti in questo film sono stati davvero esilaranti. E allora la sufficienza arriva principalmente per merito della seconda parte del film, struggente lo sguardo di lei dall'oblò col capolavoro nella scena finale, su cui varrebbe la pena di aprire un forum appositamente!
Domanda: che trauma ha avuto Tsai Ming Liang con l'elemento acqua da giovane??? In qualche film ce n'è troppa, qui manca del tutto, come l'amore, in altri ancora porta malattia (Il fiume): un continuo simbolismo in evoluzione.

5 risposte al commento
Ultima risposta 23/12/2005 08.48.21
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betho  @  06/12/2005 23:21:45
   7 / 10
Assurdo, incredibilmente assurdo e... geniale.

1 risposta al commento
Ultima risposta 07/12/2005 09.31.04
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Sbanallaus  @  30/11/2005 22:06:09
   8½ / 10
Pur piacendomi i film cinesi avevo qualche dubbio su questo.. era molto diverso di quelli che ho visto prima..anche se a prima vista potrebbe sembrare un film porno e perverso è in realta un cinico ritratto della societa moderna dove è sembre più difficile comunicare e esprimere i propri sentimenti. ognuno è rinchiuso nel suo guscio e non riesce ad uscirne. di conseguenza anche amare è diventato impossibile.

Gruppo COLLABORATORI bungle77  @  29/11/2005 10:02:19
   9 / 10
Che film!!! tragico... comico... erotico... musical... questo film è tutto questo e anche più... un film sulla perdita dell'amore... una mancanza molto più grave dell'acqua....

Pochissimi dialoghi... ma il film non annoia mai.... molto spazio alle immagini... e stacchetti musicali spassosissimi....

Invia una mail all'autore del commento logical  @  27/11/2005 13:01:27
   9 / 10
"La nuvola capricciosa" è il vero titolo del film e anche la scelta dell'immagine del manifesto taiwanese è molto lontana dalla quella scelta dalla distribuzione occidentale. Forse per evitare che un titolo letterario attirasse mammine, zie e altri puri di cuore nei pomeriggi dei sabati invernali, la nuova traduzione lascia immaginare una leggera evoluzione del filone "La dottoressa del distretto militare" lasciando credere che Shiang-chyi Chen sia il nuovo Alvaro Vitali d'oriente.
Il film invece ha l'impatto e la struttura di un film porno intrecciato e vitalizzato da una visionarietà trash televisiva che sembra fare il verso all'estetica decadente e ripiegata dell'ultimo Wong Kar wai; dove là troviamo storie strappalacrime, donnine sempre chic algide come ombre, sospiri e lacrime ad ogni angolo, qui i liquidi sono quelli del corpo che suda, cola, schizza e si rotola lurido nel lurido dell'ovvio urbano. E' un film liberatorio e irreale come una fantasia che ti sorprende inaspettatamente guardando una bottiglia o un seme di anguria. E' un film doppio, triplo, stratificato, meravigliosamente lontano da ogni esistenzialismo novecentista; è l'infanzia che scopre il sesso, che gioca con tutto, che si traveste, s'immagina, si perde, si stronca, si stupisce, piange e gode senza volere un futuro, come chi sa far esplodere il proprio desiderio.

1 risposta al commento
Ultima risposta 27/11/2005 14.07.01
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Invia una mail all'autore del commento nightcraw  @  13/11/2005 20:42:36
   9 / 10
tsai tsai tsai! solo sempre l'unico!!!

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