il matrimonio di tuya regia di Quanan Wang Cina 2006
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il matrimonio di tuya (2006)

 Trailer Trailer IL MATRIMONIO DI TUYA

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locandina del film IL MATRIMONIO DI TUYA

Titolo Originale: TUYA DE HUN SHI

RegiaQuanan Wang

InterpretiNan Yu, Ba Te Er, Sen Ge

Durata: h 1.36
NazionalitàCina 2006
Generedrammatico
Al cinema nel Giugno 2007

•  Altri film di Quanan Wang

Trama del film Il matrimonio di tuya

Mentre l'industrializzazione della Cina si spinge sempre più in là, sino alla regione nord-occidentale della Mongolia, una donna, Tuya, non vuole lasciare la sua terra e la vita che ha condotto sino a quel momento. Cerca così un uomo che la sposi e che sia disposto a prendersi cura dei suoi figli, del bestiame e del marito rimasto invalido in un incidente.

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Voto Visitatori:   6,73 / 10 (11 voti)6,73Grafico
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Voti e commenti su Il matrimonio di tuya, 11 opinioni inserite

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Ciaby  @  19/08/2013 16:12:28
   6 / 10
Vedibilissimo e diretto molto bene, ma per un Orso d'oro è un po' poco: a me, personalmente, ha lasciato proprio poco. Ciò che predice è ciò che attualmente si vede, ma senza una potenza adeguata per farsi ricordare. Brava la protagonista.

Schizoid Man  @  11/06/2011 22:02:52
   8 / 10
Ogni tanto, per fortuna, abbiamo la possibilità di vedere pellicole provenienti da cinematografie lontane, purtroppo poco frequentate dai nostri distributori; questi mondi di celluloide ci appaiono completamente diversi - per stile e contenuti - dalle solite cose che siamo costretti a sorbirci (tipo le schifezze americane, che invece arrivano puntuali come le tasse!), tanto che riescono a regalarci un benefico effetto rigenerante. E' il caso di questo film, "Il matrimonio di Tuya", diretto da Wang Quanan (regista cinese di origine mongola, qui alla sua terza regia). Tuya è una donna dal carattere intraprendente: con una notevole forza di volontà, da sola mantiene suo marito, Bater, e due figli; come se ciò non bastasse, dato che il suo compagno è rimasto invalido a causa di un incidente mentre tentava di scavare un pozzo, ella deve anche curare un gregge di trecento pecore. Un giorno, però, Tuya scopre di avere un problema alla schiena che le impedisce di continuare a fare lavori pesanti. A meno che non voglia rischiare di diventare inabile come il suo consorte, Tuya non può più provvedere da sola al sostentamento della sua famiglia. Per risolvere il problema, il marito le propone una soluzione: divorziare da lui per trovarsi un altro uomo che si prenda cura di lei e dei loro bambini.
Ambientato nelle sterminate pianure desertiche della Mongolia, "Il matrimonio di Tuya" è, sostanzialmente, un melodramma che utilizza uno schema classico: quello di una donna costretta a subire una serie di sfortunati eventi, contesa da più uomini e obbligata a scegliere fra l'amore per il marito e un matrimonio di convenienza; ma tutto ciò viene raccontato con una sensibilità ed un amore per i personaggi davvero eccezionali, cosa che consente al film di superare facilmente la trappola della schematizzazione. In particolare, emerge con prepotenza la figura di Tuya; è lei, infatti, il centro attorno al quale gravitano tutti gli altri personaggi della storia: il marito, i figli, un vicino succube della moglie e i numerosi corteggiatori pronti a sposarla dopo che lei ha divorziato dal suo uomo. Tutto è orchestrato superbamente da una bella sceneggiatura - che evita ogni possibile eccesso melodrammatico che una vicenda del genere poteva comportare - e da una regia notevole, precisa e senza fronzoli, che inoltre utilizza magnificamente l'aspra bellezza del paesaggio in cui è ambientata la storia, grazie anche alla splendida fotografia di Lutz Reitemeier. Da citare pure l'ottima prova della protagonista, Yu Nan, molto brava nel ruolo della fiera Tuya. Un film affascinante: per apprezzarlo appieno, sarebbe meglio vederlo in lingua originale. Questa, però, è un'altra storia.

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  03/03/2010 19:21:56
   8 / 10
Non è mai facile, immersi nella nostra quotidianità fatta di abitudini più o meno frenetiche, catapultarci in condizioni così diverse dalle nostre e rimanerne immediatamente affascinati. Quali emozioni mi trasmette una gelida distesa di erba e roccia sferzata da un vento incessante? cosa provo nel vedere una giovane madre con i bei lineamenti abbrutiti dalla fatica che richiede la sopravvivenza? quanto è distante da me questa realtà? cerco di comprenderla o mi sfugge via?. ogni film che descrive queste miserie merita di essere visto, è terapeutico, invita alla riflessione, a ricordarci che noi non abbiamo nessun merito ad essere nati in una parte del mondo anzichè in un'altra, è racchiusa qui la bellezza di queste pellicole. Sobrietà, descrizione di momenti di vita senza ricorrere ad inutili eccessi, tutto risulta tremendamente reale, anche i drammi sono vissuti per quello che sono, un momento della nostra esistenza. Unica attrice professionista la protagonista Tuya, un viso di rara bellezza che non contrasta con l'aridità del paesaggio, una perla che non stona in mezzo ai vapori del brodo che cuoce nei pentoloni all'interno dell'umile dimora come non stona mentre cavalca il cammello in mezzo ad una tormenta di neve, sono quei volti che trasmettono intorno il coraggio di vivere, anche quando le lacrime del pianto soffocato che chiude il film, li attraversano.

Invia una mail all'autore del commento Andrea Lade  @  17/08/2007 13:07:01
   7 / 10
Un film lontano dai canoni estetici occidentali,ma anche dalle atmosfere rarefatte tipiche dell'arte nipponica,e ancor più lontano dalle scenografie sontuose e stilisticamente perfette dei film coreani. Il film racconta un'esperienza di vita semplice di ordinaria sopravvivenza tra pastori ,animali da gregge e pascoli sterminati. Là dove i mezzi di sopravvivenza sono limitati,i bisogni crescono e anche le unioni matrimoniali si compiono rispondendo alla pura necessità primaria di avere un lavoratore in più accanto. Ma Tuya cerca un compagno che si faccia carico dei bisogni della famiglia e anche dell'ex marito rimasto invalido per costruire un pozzo di acqua sorgiva vicino casa.
Un pretendente in particolare decide di offrire la sua dote: completare l'opera dell'ex marito costruendo ex-novo un pozzo che aiuti Tuya.

Film di cultura mongola,interessante per lo studio delle abitudini dei pastori locali,e ancor più interessante la matrice laica che aleggia nella vita dei personaggi. Un ospedale con la foto del dittatore al posto del crocifisso è solo uno dei tanti spunti di interesse di questa opera un po' lenta,ma piacevole. Sceneggiatura pulita e fotografia un po' povera.

Rand  @  23/07/2007 12:47:41
   7½ / 10
Un buon film con attori non professionisti, si tratta di un opera un pò lenta ma che ci mostra laCina rurale e i cambiamenti di città e campagna, personaggi interessanti e fotografia stupenda, fa riflettere la dura vita di queste persone, la storia può apparire inconclusa, ma ognuno può dargli il finale che pensa, nella vita reale non esistono daltronde i lieti fini " e vissero tutti insieme felici e contenti" perciò il film è da apprezzare, mai esageratamente drammatico, si sviluppa lentamente, senza direzioni prevedibili, certamente un opera che si mostra fresca e giovane, mostrandoci le altermative a Zangh Ymou che può offrirci la vasta generazione di registi, tra 10 anni i cinesi conquisteranno il mercato del cinema a scapito degli americani, grazie a storie interssanti e per niente scontate di vita quotidiana

Il Messere  @  16/07/2007 23:15:58
   7 / 10
È un film antispettacolare interpretato da attori non professionisti. Per noi spettatori occidentali può risultare un interessante documentario - privo di ridicoli luoghi comuni - sulla Cina ancora rurale.

Invia una mail all'autore del commento cupido78  @  07/07/2007 13:03:30
   7 / 10
un altro mondo...questo è quello che ho detto alla fine del film....una completa desolazione dove però è integro il concetto di famiglia,di rispetto,dei buoni sentimenti...
dove emerge il primato della povertà sulla corruzione del capitalismo che incombe nella Cina moderna...
la storia rivela,però, il prezzo da pagare per la sopravvivenza:il dovere morale di amare l'uomo che si è sposato e la necessità di amare un uomo per sopravvivere...

lucadf  @  28/06/2007 17:32:49
   8 / 10
Pur raccontando con molto realismo una storia drammatica non è mai triste nè noioso. Splendido pezzo sulla cultura della mongolia Cinese con scenari molto belli e contrastanti con il mondo attuale. FIlm vero e sano.
Adatto a chi non và al cinema solo per entrare nel mondo dei sogni ma anche per confrontarsi con la realtà.

jess  @  27/06/2007 19:21:28
   4 / 10
SOLITA CAVOLATA DI DRAMMATICO

1 risposta al commento
Ultima risposta 23/07/2007 12.56.13
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fra80  @  27/06/2007 15:06:01
   7 / 10
E' il classico film orientale che ci si apsetta, nè più nè meno che quello. Ma per aver vinto un premio così importante ci si aspetterebbe di più..

giumig  @  21/06/2007 23:01:37
   4½ / 10
Il tema trattato è sicuramente importante ed interessante, ma la resa filmica non è delle migliori. Infatti la storia risulta troppo noiosa e pesante, e la stessa sceneggiatura, a tratti ripetitiva, non riesce mai a farci partecipi del racconto. PEccato perchè la regia, la fotografia e i paesaggi sono davvero belli.

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