il passo sospeso della cicogna (1991)

TO METEORO VIMA TOU PELARGOU (Il Passo Sospeso della Cicogna) evade solo apparentemente dalla nebbia dei ricordi che solitamente ammorbano i film di Theo Angelopoulos, il quale, certamente, si cimenta nella politica e si proietta un qualcosa dal sapore investigativo, ma rimane comunque molto ferreo nel suo raccontare le proprie esperienze passate e i suoi stati d'animo, per quanto in maniera indiretta e creativa, nascondendo e confondendo il tutto.

In pochi film ho fatto così fatica a capire ed a vedere tutto fino alla fine. Secondo me, la storia non è affatto chiara e soprattutto per questo motivo, aggiunto ad una regia ottima ma che tende molto alla lentezza del regista greco, che ne viene fuori un polpettone di due ore e venti a tratti veramente incomprensibile. Peccato, perchè su uno sfondo storico-sociale come questo, che illustra i rifugiati albanesi, turchi e curdi scappati dal proprio paese e rifugiatisi sul confine greco, si poteva sviluppare qualcosa di veramente interessante. Sufficienza abbastanza tirata: alzano un po' il voto, come ho detto, la regia ottima e particolare di Angelopoulos e gli attori più che buoni. Sorpresa per Gregory Karr che qua mi è piaciuto tanto ma la quale carriera cinematografica dopo questo film sembra letteralmente svanire nel nulla. Veramente un peccato, in tutto e per tutto