Nella giungla birmana alcuni ufficiali e soldati inglesi sono prigionieri dei giapponesi. Questi ultimi impongono agli inglesi di costruire un ponte, essenziale per i loro trasporti di guerra. I prigionieri si rifiutano di farlo. Ma in un secondo tempo, il colonnello comandante degli inglesi Nicholson, per dimostrare la propria superiorità, si dedica con i suoi alla costruzione di un ponte imponente, mettendosi per così dire in competizione con gli avversari in una specie di paradossale fanatismo patriottico.
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Altro grande colossal di Lean, un pizzico sotto Lawrence d'Arabia, ma comunque un grandissimo film, ho trovato un'ottimo coinvolgimento narrativo, delle ottime tematiche di fondo, come la crudeltà sui prigionieri di guerra e il loro sfruttamento, oppure l'appannamento psicologico che la guerra può causare negli uomini, mostrato molto bene nella figura del generale, interpretata splendidamente da Alec Guinness, premiato con l'oscar. Il film aumenta il coinvolgimento dello spettatore soprattutto nella parte finale, dove vi è una suspense esagerata, per almeno mezzora si sta col fiato sospeso, per capire i destini dei protagonisti, e tra i protagonisti includerei anche il ponte, faticosissimo da costruire e elemento che determinerà il destino di molti personaggi del film. A livello tecnico mi è sembrato inferiore a Lawrence, ma comunque di ottimo livello, le scenografie risaltano di meno all'occhio, ma rendono perfettamente la situazione, se in Lawrence si andava verso uno spirito maestoso ed eroico, qui si vede molto bene la sporcizia delle location, le condizioni terribili dei soldati e la pericolosità di una giungla selvaggia. Regia ispirata, molto ordinata e cast all'altezza (non è una novità con Lean) Indimenticabile la colonna sonora/motivetto fischiato dai soldati.