il primo giorno della mia vita regia di Paolo Genovese Italia 2023
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il primo giorno della mia vita (2023)

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locandina del film IL PRIMO GIORNO DELLA MIA VITA

Titolo Originale: IL PRIMO GIORNO DELLA MIA VITA

RegiaPaolo Genovese

InterpretiToni Servillo, Margherita Buy, Valerio Mastandrea, Sara Serraiocco, Gabriele Cristini, Elena Lietti, Antonio Gerardi, Vittoria Puccini, Thomas Trabacchi, Alessandro Tiberi, Fabiola Morabito, Lino Guanciale, Giorgio Tirabassi, Lidia Vitale, Emanuele Macone, Andrea di Felice

Durata: h 2.01
NazionalitàItalia 2023
Generedrammatico
Al cinema nel Gennaio 2023

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Trama del film Il primo giorno della mia vita

Una storia sulla forza di ricominciare quando tutto intorno sembra crollare. Un uomo (Valerio Mastandrea), due donne (Margherita Buy e Sara Serraiocco) e un ragazzino (Gabriele Cristini), convinti di aver toccato il fondo, incontrano un personaggio misterioso (Toni Servillo) in grado di regalare loro una settimana di tempo per scoprire come potrebbe essere il mondo in loro assenza. E se possibile, trovare la forza di ricominciare e innamorarsi di nuovo della vita, il cui inestimabile valore viene messo in primo piano.

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Voto Visitatori:   6,17 / 10 (9 voti)6,17Grafico
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Voti e commenti su Il primo giorno della mia vita, 9 opinioni inserite

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Jumpy  @  25/06/2023 13:29:15
   6 / 10
Parte bene, anche se lo spunto non è originale, sulla carta aveva delle potenzialità enormi.
Perde parecchi punti per la serie dei soliti difetti del cinema italiano:
dialoghi, tolto qualcosa di interessante e che fa riflettere, banali, alcuni al limite dell'imbarazzante; attori che, al solito, invece di parlare bofonchiano (tolti Servillo e Buy... la cui bravura spicca particolarmente), evoluzione e sviluppo dei personaggi assolutamente nullo (piatti e stereotipati al massimo).
Si aggiunge poi, in particolare, una colonna sonora invadente in diversi passaggi e un eccessivo e fastidioso buonismo, forzato e fatto apposta per piacere un po' a tutti.
Praticamente un episodio di fiction rai allungato...

federicoM  @  17/06/2023 22:13:18
   6½ / 10
Ritmo compassato per un film, molto semplice e anche scontato per certi versi.
Nonostante ciò l'ho seguito con piacere.
Non ho capito ed apprezzato la colonna sonora in inglese. Le canzoni italiane nelle colonne sonore sempre dell'altro secolo e se pensate per il mercato inernazionale difficilmente superano gli anni sessanta, perchè?
Quanto pensiamo ancora di camparci sull'epoca d'oro del nostro cinema e in generale del boom economico?

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  28/05/2023 13:38:31
   6½ / 10
Quando non siamo capaci di esprimere pienamente noi stessi a volte scatta il rimorso ed una situazione che attanaglia l'individuo che sottoil suo peso non regge e fugge dalla vita. L'argomento del suicidio non è una tema facile da trattare. Diversamente da The Place o anche Perfetti sconosciuti, Genovese aumenta gli spazi, vagando in una Roma plumbea e semideserta, ottima descrivere quel contesto di limbo dove sono confinati i personaggi per sette giorni in cui Uomo, meno enigmatico rispetto al suo contraltare di The Place, ma deciso innescare ad ognuno dei quattro personaggi semplicemente quell'elemento che non riescono più a vedere: la speranza. Così fra figli succubi di genitori e bulli, eterni secondi, la pesantezza di un lutto e mali oscuri di origine sconosciuta, Uomo cercare di operare in tal senso, offrendogli un momento di riflessione su loro stessi. Una regia molto elegante, soluzioni narrative non originali ma molto funzionali al racconto che cerca nei limite del possibile di non scadere nella banalità. Un po' freddo a livello emotivo, meno ambizioso di The Place, ma più riuscito.

Mauro@Lanari  @  15/05/2023 22:25:53
   4½ / 10
Ricorda "Non buttiamoci giù" (Chaumeil 2014), ma Genovese non s'accontenta del gruppo d'auto mutuo aiuto e recupera dal suo penultimo "The Place" la metafisica (2017), questa volta di stampo frankcapriano: il raffronto con un'esistenz'alternativa. Non tutt'i controfattuali si dimostreranno convincenti, d'altronde non lo è manco la sceneggiatura che punta più al trattato filosofico con dialoghi e argomentazioni ch'al resoconto d'esistenze squassate da insostenibili agonie. "Ogni emozione è tenuta a distanza sia dal copione che dalla regia, e i quattro 'walking dead' attraversano davvero come zombie questa storia, senza creare la risonanza emotiva necessaria per coinvolgere lo spettatore" (Paola Casella, idem Federico Rizzo). "Vietato agl'insensibili": ma di quale insensibilità si sta parlando? Di quella incapace di tradurre concetti e frasi in vicende di carne, sangue e sentimenti, malesseri e disagi concreti. "Freddo, piatto, loffio, fiacco, debole, mediocre."

1 risposta al commento
Ultima risposta 16/05/2023 01.48.19
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pak7  @  20/02/2023 14:04:12
   7½ / 10
Emozionante viaggio nella vita di Genovese.
Non perfetto (la colonna sonora deve far parte del film non sovrapporsi forzatamente), alcune scelte registiche sono discutibili (si sarebbe potuto puntare maggiormente sulla visione del futuro dei protagonisti ed, invece, è durato tutto troppo poco), ma la pellicola sa emozionare a piccole dosi, ti porta dove vuole lei, forse (o per fortuna) lontano da dove lo spettatore potrebbe immaginare.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  10/02/2023 11:28:53
   3 / 10
QUESTI SONO FILM CHE FANNO MALE AL NOSTRO CINEMA o a quello che ne resta.
Presupposto: da quando è finito il covid il mercato cinematografico si è quasi del tutto ripreso tranne che in Italia. Per quale motivo? Ce ne sono doversi ma sicuramente uno dei motivi è la mancanza di un cinema nazionale capace di convincere gli italiani a muovere il **** dallo stradio** di divano.
Andare al cinema e spesso trovare sale totalmente vuote fa male, malissimo se si è appassionati come me.
Purtroppo in presenza di filmacci come questo mi viene da dire come dare torto al pubblico?

Il primo giorno della mia vita partiva da un'idea che aveva quasi le suggestioni di Una pura formalità di Tornatore, meritava la piena benevolenza di una storia diversa e invece....invece Genovese prende un incipit banale ma accattivante creando una storia melensa, telefonata dall'inizio alla fine con personaggi bidimensionali ma ancora più grave superficiale nel toccare il tema del suicidio.
Non si fa cenno alla depressione e alcune storie come quella del bambino sono semplicemente cringe.

Il tutto vuole essere educativo, rassicurante come le peggiori fiction RAI, almeno quelle non mi costano 10 euro.

Infine come un qualsiasi posto al sole, gli attori recitano di *****
Servirlo sopra le righe e sempre troppo teatrale, no comment la Serraiocco o il ragazzino incapace come tutti gli attori della sua storyline, sanno fare di peggio della sceneggiatura ed è tutto dire.

Genovese ha delle intuizioni ma è troppo attento a fare film per tutti e come al solito se I film per tutti non li sai fare sono per nessuno.

Vi prego tornate al cinema ma non a vedere questo film.il cinema è bello, è profondità, è emozione , è vita tutto ciò che questo film non è.

Wilding  @  30/01/2023 19:57:55
   7½ / 10
Non è semplice arrivare così in profondità negli abissi dell'animo, Genovese ci prova e in parte ci riesce, grazie a un ottimo cast, ma in parte è inverosimile. Comunque un gran bel film.

Oibaf  @  30/01/2023 09:41:42
   8 / 10
Quante volte vorremmo riavvolgere il nastro, quante volte vorremmo avere la persona giusta che ci aiuti a comprendere meglio il mondo che ci circonda, quante volte è importante avere qualcuno che ci faccia dia una prospettiva diversa. In questo film c'è una risposta a questi quesiti.

max67  @  27/01/2023 23:59:05
   6 / 10
Ho dato la sufficienza solo per alcuni dialoghi molto belli ,,ma per il resto una noia mortale,

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