il salario della paura regia di William Friedkin USA 1977
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il salario della paura (1977)

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locandina del film IL SALARIO DELLA PAURA

Titolo Originale: SORCERER

RegiaWilliam Friedkin

InterpretiRoy Scheider, Bruno Cremer, Francisco Rabal, Amidou, Ramon Bieri

Durata: h 2.05
NazionalitàUSA 1977
Generedrammatico
Al cinema nel Febbraio 1977

•  Altri film di William Friedkin

Trama del film Il salario della paura

Rifugiatisi in uno scassato paese sudamericano, un bancarottiere parigino, un rapinatore di New York, un terrorista arabo e un aguzzino nazista cercano disperatamente di tirare a campare. In cambio di una bella somma accettano un incarico pazzesco: trasportare con due camion un carico di esplosivo su una pista di duecento miglia nella giungla.

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Voto Visitatori:   7,97 / 10 (34 voti)7,97Grafico
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Voti e commenti su Il salario della paura, 34 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Boromir  @  26/08/2023 15:23:30
   10 / 10
Sorcerer è una delle esperienze sensoriali più dure e sconvolgenti che il cinema americano abbia mai regalato, nonché il migliore dei tre titoli con cui William Friedkin ha suggellato il proprio stile negli anni ruggenti della New Hollywood. Da una semplice premessa, il regista costuisce un climax di tensione a fuoco lento che non concede tregue per ben due ore di proiezione: violenza e disperazione si spalleggiano in un racconto di grande forza visiva, scarno nel dialogo babelico (ben quattro le lingue parlate: inglese, francese, spagnolo, tedesco), caratterizzato da volti vissuti che veicolano l'astrazione del Male, dotato di un ritmo sincopato a più riprese davvero snervante.
Inoltre, il titolo originale (ben più suggestivo di quello scelto per l'edizione italiana) aggiunge una chiave di lettura soprannaturale alla storia, come se i perigli herzoghiani affrontati nella giungla fossero artificio di una forza maligna e invisibile che agisce sui destini dei torbidi protagonisti: la scelta, indubbiamente, serve a costruire un ponte concettuale con il precedente capolavoro demoniaco di Friedkin, distanziando Sorcerer dal film di Clouzot di cui è remake. L'inquietante colonna sonora dei Tangerine Dream è la ciliegina sulla torta.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  07/08/2023 23:48:43
   8 / 10
Ci ha lasciati oggi William Friedkin, un regista cardine della New Hollywood e per la storia del cinema, dallo sguardo sempre peculiare e conturbante. Era atteso alla prossima mostra di Venezia con la sua riproposta dell'Ammutinamento del Caine, e con il film che venne presentato restaurato in occasione del suo Leone d'Oro alla carriera voglio ricordarlo, un angosciante e violento remake delle Vite vendute di Clouzot. Basterebbe la sequenza della camionetta in bilico sul ponticello traballante sotto un diluvio torrenziale per consegnare film e regista agli annali del genere, ma c'è anche molto altro: una narrazione tesissima, un'amara riflessione sul destino che attende gli sconfitti, un manipolo di attori da antologia.
Ricordo ancora l'applauso infinito che il pubblico tributò all'autore commosso a fine proiezione. Arrivederci Mr. Friedkin.

BigHatLogan91  @  08/09/2022 23:13:15
   8 / 10
Gran bel film. Atmosfere perfette e personaggi molto azzeccati.

Goldust  @  31/12/2020 11:23:14
   7½ / 10
Un remake di ottimo livello di quel capolavoro di "Vite vendute" di Cluzot che resta però ad un livello inarrivabile. Friedkin ci mette del suo in quanto a pessimismo e violenza ( anche gratuita ) e come sempre non si tira indietro quando deve tratteggiare l'antieroe disilluso di turno, qui interpretato da un ottimo Scheider. La parte del viaggio è ovviamente quella che si fa preferire perchè conferisce alla pellicola grande vigore e forza visiva: qui la suspense si taglia davvero con il coltello e ci si appassiona alle vite dei quattro disperati autisti. Nella prima parte invece c'è qualche rallentamento di troppo, soprattutto quando i protagonisti giungono in Sud America.

VincVega  @  07/04/2020 17:20:05
   8½ / 10
Uno dei pochi remake in grado di reggere il confronto con l'originale. Friedkin veniva da "Il Braccio Violento della Legge" e "L'Esorcista", due grandi film e successi al botteghino di tutto il mondo, era facile sbagliare e invece realizza un grande film che ha solo il problema di aver floppato all'uscita in sala, a causa principalmente del suo pessimismo imperante. E' una pellicola tesa, avvincente e disperata, un grande spettacolo pieno di tensione e amarezza. Due scene su tutte mi sono sempre rimaste in testa: l'attraversamento del ponte sotto la pioggia, quasi impossibile da realizzare e l'amarissimo finale.

Thorondir  @  22/10/2019 14:33:52
   8 / 10
Uomini inseriti nell'ambiente mafioso e della finanza che si ritrovano proiettati in Sud America (non ho capito se siamo in Rep. Dominicana o Paraguay). Dalle loro vite agiate o ritenute tali ecco catapultati nella povertà più assoluta. Friedkin ce la rende palese tra pioggia, fango, case malfamate, mosche, putridume. Uno dei film più sudici e "sporchi" che io abbia mai visto.
In questo ambiente dove l'uomo è animale a tutti gli effetti, bisogna accettare i lavori che vengono. E allora via verso un viaggio nella foresta, un viaggio tra i limiti dell'uomo e oltre. Un mondo inesplorato, selvaggio tanto da essere surreale.
Un film di una cupezza disarmante, dove vengono messe a nudo tutte le ancestralità insite nell'uomo, l'egoismo, la violenza, ma anche la forza di volontà che ci spinge ad andare avanti oltre i limiti fisici e mentali. Semplicemente meravigliose le scene dell'attraversamento del ponte, di un'angoscia tale che sembrava di stare dentro quei camion.
"Il salario della paura" è una pellicola colpevolmente sottovalutata di quel regista straordinario che è Friedkin, che quì con il suo stile asettico, freddo e realista da far male, ci porta in un mondo lontano dai nostri canoni, facendoci empatizzare con le vite delle popolazioni locali, che a questa ancestralità sono connaturate. E il finale poi...

Musiche dei Tangerine Dream perfette.

Italo Disco  @  20/09/2018 01:06:56
   10 / 10
Film infinito sull'ineluttabilità del destino: 4 uomini tentano di fuggire dalle loro vite tormentate ma è impossibile scappare per sempre a quello già scritto, e le loro sorti si capiscono fin dalle prime scene; malgrado questa prevedibilità la storia suscita lo stesso emozioni forti. Un' alone funebre copre tutta la pellicola, il pessimismo va a braccetto con i personaggi e recitazione e regia sono ottime. Pazzesche sono le sequenze con i camion. Un voto a parte meriterebbero le musiche dei Tangerine Dream: magnifiche. E' il remake di un cosiddetto capolavoro che non ho mai visto VITE VENDUTE. Rifatto in chiave comica in MISSIONE EROICA - I POMPIERI 2.

andrea90  @  26/08/2016 23:36:43
   9 / 10
Nonostante lo scarsissimo e ingrato successo di pubblico Friedkin ( che dopo L' Esorcista non ne ha piu' azzeccata una in termini di fortuna pur girando a volte opere di grande valore come questa) realizza uno dei migliori film degli anni Settanta.

Quattro uomini ( formidabili Scheider e Cremer, ma anche gli altri non sono da meno) di etnie diverse e con un comune passato criminale si trovano a dover condividere una missione suicida ( il trasporto di un carico di esplosivo) nella desolazione delle giungle del Sud America tra rivoluzionari ambigui , strade impraticabili e una natura oscura e selvaggia il cui sguardo freddo e impenetrabile fa da sfondo a questo drammatico racconto di morte e sofferenza.

Non sono pochi infatti i punti di contatto con il precedente e pluripremiato film del regista a cominciare dalle scene iniziali ambientate a Gerusalemme, i graffiti raffiguranti lo stregone ( il Sorcerer del titolo originale) , la vecchia nel paese fino alle crudeli scene della rivolta popolare che e' proprio vero sembrano anticipare di 10 anni il primo Oliver Stone.
La regia poi raggiunge vertici di rigore e vigore tecnico unici : terrificanti in questo senso i 2 camion ( i veri protagonisti della storia), Friedkin li ha resi dei mostri disumani sia per i movimenti minacciosi che per i suoni quasi demoniaci che emettono ( grandissimo anche l'apporto degli effetti sonori giustamente nominati all' Oscar) , si vedano le agghiaccianti scene sul ponte per credere.
E' il remake di uno dei piu' grandi capolavori della storia del cinema , quello di Clouzot , ma dal confronto ne esce quasi indenne.
Da recuperare obbligatoriamente ( in tv si e' rivisto di recente abbastanza spesso , dopo molti anni di oblio) , anche se è un film decisamente non per tutti sia per la crudezza che per lo stile (da fare invidia a molti prodotti di oggi).

3 risposte al commento
Ultima risposta 19/09/2016 19.41.06
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  11/03/2016 13:33:36
   7½ / 10
Non ho visto la prima versione Francese del film ma lo stesso autore del romanzo da cui è tratta la storia ha preferito il lavoro di Friedkin, e come dargli torto?
Un terrorista, un truffatore, un sicario e un delinquente diventano i protagonisti di questa splendida avventura tra la natura selvaggia del Sud America. Cosi come selvaggia è stata la loro vita.
Si arriva alla fine del film facendo il tifo per questi 4 protagonisti e quasi ci si dimentica da dove arrivavano...
Finale bellissimo che non lascia alcuna speranza.

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Ultima risposta 11/03/2016 18.45.30
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clint 85  @  18/10/2015 01:31:24
   7 / 10
Buono, anche se dai commenti mi sarei aspettato qualcosa in più..

daniele64  @  21/07/2015 16:10:42
   7½ / 10
Difficile essere originali nel commentare questo film... Devo sottoscrivere quanto già affermato nei precedenti commenti , specialmente in quello di BlueBlaster . Pellicola veramente angosciante e pessimista proprio dall'inizio alla fine ( cosa che potrebbe essere all'origine del suo flop commerciale ) , con protagonisti indiscutibilmente perfetti e ambientazioni da favola , girata benissimo dal grande Friedkin , autore di alcune scene ( come quella del ponte sospeso ) veramente insuperabili per suspense .

Manticora  @  23/06/2015 11:36:48
   8½ / 10
Friedkin si cimenta con questo dramma umano, in cui quattro sbandati costretti ad abbandonare la CIVILTA OCCIDENTALE si trovano a vivere in un contesto misero e noioso,in un misero paese sudamericano,una sorta di Colombia. Roy Sheider è un rapinatore, che deve cambiare aria,l'inizio è un pò lento, ma

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E così l'ambientazione cambia,e si ritorna alle origini,il paese misero sembra un sobborgo di Baghdad, e nella messinscena ricorda l'inizio dell'esorcista, niente dialoghi,i protagonisti si svegliano, alcuni lavorano, altri bevono, fumano, ciondolano in giro, i volti dei locali li osservano, fino a quando non arriva un aereo.
I manifesti del PRESIDENTE,ghignano dai muri, il solito dittatore, poi c'è il casus

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il fatto mette in moto dei meccanismi e i disperati protagonisti che vogliono abbandonare la loro misera prigione decidono di rischiare tutto anche la vita.
Inizia un altro film, in cui Friedkin ancora una volta mostra un talento smisurato e inarrestabile. Basti pensare ai camion,entità rugginose e metalliche,uniche divinità assieme al carico mortale, lo stesso trasporto dell'esplosivo fino ai mezzi è una piccola odissea. La marcia comincia, tra ogni difficoltà,pioggia, guasti tecnici,fiumi da attraversare su ponti pericolanti,alberi che sbarrano la strada,guerriglieri....
Ma a dispetto di tutto la marcia continua

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Fine della storia per loro,alla fine dell'odissea

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Film bello e coinvolgente, e come sempre Friedkin racconta a MODO SUO. da vedere.

BlueBlaster  @  07/01/2015 01:39:12
   7½ / 10
Bel misto tra avventura e drammatico con un cast in stato di grazia ed un Friedkin eccezionale ma purtroppo non recepito all'epoca.
Un'opera forte e spesso angosciante, molto realistica e pessimista...una fotografia della disperazione umana sia sul piano individuale che sociale, le immagini del degrado di quei paesi sudamericani sono molto forti e significative.
Il film è un poco lento per via della durata e della sua divisione in due parti distinte ma importantissime l'una con l'altra...prima una solida costruzione e presentazione dei personaggi e poi un viaggio infernale e disperato!
Fotografia eccellente, riprese difficilissime nella giungla e location fantastiche (in senso negativo purtroppo per i personaggi)...si aggiunge poi una colonna sonora straniante ed una cura maniacale nei dettagli da parte del grande regista.
Insomma un film particolare che non ci si pentirà di aver visionato perché lascia parecchio allo spettatore...un film con un prefinale surreale quasi da horror, alcuni momenti al cardiopalma (come quello sul ponte fatiscente anche se tirato leggermente per le lunghe), molto realismo e con una scena finale che lascia di stucco!
Non lo considero un capolavoro ma un ottimo esempio di Cinema.

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Ultima risposta 21/07/2015 16.01.37
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  01/09/2014 18:28:49
   8 / 10
La prima parte introduttiva è un po' troppo lunga ad essere sinceri, ma quando Mister Friedkin decide che è ora di fare sul serio non ci son càzzi! Un paesaggio selvaggio e magnifico fa da sfondo ad un'avventura ricca di azione, tensione e quel pessimismo che forse è la causa maggiore dell'insuccesso della pellicola (si sa, la maggior parte della gente vuole vedere solo favolette buoniste).
A questo punto non mi rimane altro da fare che recuperare "Vite Vendute".

Leonardo76  @  11/08/2014 12:28:54
   8 / 10
Ottimo film d'avventura in cui la Legge di Murphy viene applicata dall'inizio alla fine.

DogDayAfternoon  @  02/08/2014 16:59:37
   7½ / 10
Remake a mio avviso molto intelligente. Friedkin è andato a prendere un film che aveva un'ottima base di partenza andando a perfezionare e modernizzare alcuni aspetti. Prima parte che anche in questo caso si dilunga troppo nell'introduzione dei personaggi, tra l'altro una prima parte più debole rispetto all'opera di Clouzot dove i protagonisti avevano uno spessore maggiore e soprattutto trasmettevano emozioni maggiori. Il vero capolavoro però è la parte del viaggio dei camion, qui non c'è proprio paragone con il film originale (anche perché ha 25 anni di meno!). Due le scene che lasciano letteralmente a bocca aperta per quanto sono perfette: il passaggio del ponte, uno dei momenti più intensi della storia del cinema, sfiora la perfezione assoluta; ma anche

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Le musiche dei Tangerine Dream, belle e inquietanti, secondo me potevano essere sfruttate di più dato che nei momenti in cui vengono usate la tensione sale anche solo per la musica. Finale poi decisamente migliore rispetto all'originale.

A mio avviso remake riuscitissimo, una volta tanto.

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Ultima risposta 02/08/2014 22.14.41
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GianniArshavin  @  22/04/2014 19:22:40
   8 / 10
Maestoso film maledetto di Friedkin , uno dei suoi più grandi flop al botteghino e di critica , dopo anni passati nel dimenticatoio ultimamente sta vivendo un periodo di giustissima e doverosa rivalutazione.
Il salario della paura è un'opera di valore assoluto , divisa in due parti ben distinte ma che sono perfettamente complementari e necessarie per la riuscita della storia.
La prima metà di film è dedicata alla presentazione dei protagonisti , alla profonda analisi della loro vita e delle motivazioni che poi spingeranno questi quattro uomini alla scelta drastica della seconda parte. In questa fase inoltre viene approfondita la situazione sociale del paese centro americano dove i quattro si rifugeranno per una serie di problemi personali che li accomuna.
Questo primo segmento può risultare un po' lento e ostico per il gran numero di personaggi presentati ma risulta fondamentale per capire totalmente le scelte dei protagonisti.
La seconda metà di film è quella dove tensione , paura , avventura raggiungono livello elevatissimi, visto che è tutta dedicata al famoso attraversamento della foresta con il carico pericolosissimo di nitroglicerina. Inutile dire che tutto il secondo tempo è un concentrato di puro cinema: fra scene memorabili , prestazioni attoriali di grande levatura , una regia ispirata come non mai ed una natura fotografata cosi bene da diventare il quinto protagonista della vicenda.
Il salario della paura è un'opera pessimistica e cruda , non capita dal pubblico del tempo ma che ancora oggi risulta innovativa e non invecchiata per nulla.
Da lodare anche la colonna sonora, la celeberrima scena del ponte ed un finale che non si dimentica, giusta conclusione ad uno dei migliori film di Friedkin.

Lucignolo90  @  17/04/2014 16:22:36
   8 / 10
Remake da manuale di un capolavoro high-tension del cinema francese, ovvero "Vite Vendute" di Clouzot.
Al film originale Friedkin aggiunge un incipit che spiega nel dettaglio i motivi che hanno costretto i 4 protagonisti ad accettare il lavoro suicida, quello del trasporto di alcune casse di nitroglicerina su 2 camion per 200 miglia di accidentato percorso nella jungla.
Particolarmente efficace l 'approccio del regista nel dare spessore alla vicenda inserendola in un contesto sociopolitico, un po ' in anticipo su Oliver Stone.
Naturalmente l 'originale è ineguagliabile per il meccanismo di tensione che si viene a creare, ma anche questa versione non manca di un certo machismo epico incarnato dal volto di un Roy Scheider straordinariamente in parte.
Tocco di classe la colonna sonora dei Tangerine Dream.

Charlie Firpo  @  05/01/2014 12:10:34
   7½ / 10
Solidissimo film di Friedkin, uno dei registi che preferisco, qui subito dopo il successone de L'esorcista si cimenta in un remake che vede per protagonisti un manipolo di uomini in fuga dal proprio paese d'origine e in cerca di una nuova identità e un nuovo futuro, questi trovandosi per contingenza rifugiati in un merdoso paese sudamericano ed essendo a corto di soldi accettano una missione pericolosissima, trasportare con i camion dei carichi di esplosivo altamente instabile attraverso la giungla in cambio di una forte somma di denaro ed un nuovo passaporto a missione compiuta.

Fridkin ci regala una scenografia splendida che mostra tutto il degrado dell' ambiente circostante, per poi passare alla pura avventura nella giungla dove le scene dei camion in difficoltà sono fantastiche.

Alcune inquadrature con la macchina da presa verso l'inizio del film omaggiano L'esorcista, bravi gli attori specie Roy Scheider che dopo tutta quella fatica immane gli aspetta un finale pessimistico, classico marchio di fabbrica di Friedkin.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  29/08/2013 21:23:32
   8½ / 10
Splendido remake del capolavoro di Clouzot, con il solo limite di un leggero calo della tensione emotiva rispetto al film francese. Uno dei migliori di Friedklin, che privilegia l'azione, forse, alle sfumature psicologiche, anche se la performance di Francisco Rabal, su tutti, e' strabiliante: laido, bestiale, carogna come pochi. Le sequenze dell'attraversamento del ponte sono talmente magistrali da avvisare una sorta di monolitico disagio. In una sequenza, oltre ai Tangerine Dream, si ascoltano le note di So what!

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  23/02/2013 01:04:51
   7 / 10
Pur con la sua bravura ed esperienza, Friedkin non avrebbe dovuto rifare quel capolavoro che è Vite Vendure di Clouzot. Il film che ne esce non è male, ma a vederlo dopo l'originale non si può che impiangere quasi tutto. Ogni aggiunta di Friedkin (il passato dei protagonisti, qui tutti criminali, così come la sparatoria o un sacco di scene d'azione anni'70) è in realtà una perdita rispetto alla perfezione dell'originale. Mancano invece i dialoghi splendidi, i momenti di poesia e, di riflesso, i personaggi così intensi del film di Clouzot. Di positivo c'è una ambientazione notevole (sia umana che paesaggistica) e la sequenza del ponte che credo resterà nella storia del cinema. Direi che pur avendo 24 anni meno dell'originale, è invecchiato molto, molto peggio. Forse il finale è l'unico momento riuscito meglio.

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Ultima risposta 23/02/2013 01.07.08
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dagon  @  14/01/2013 23:41:56
   7½ / 10
Film maledetto e sfortunato di Friedkin che, con il tempo, è diventato (meritatamente) un cult. Abbastanza discontinuo, soprattutto nella prima parte, e, nel complesso, talvolta slegato, si avvale d'altro canto di almeno un paio di sequenze memorabli, prima fra tutte quella del passaggio sul ponte sotto il diluvio, un vero capolavoro di montaggio. Tra l'altro il film si avvale di una bellissima colonna sonora elettronica dei Tangerine Dream. Il cd è strepitoso, gli amanti della musica elettronica anni '70 non possono farselo sfuggire. Nel film è usata solo una piccola parte dei brani presenti sull'album e non sempre sembra calzare a pennello con le immagini (tra l'altro fu composta dagli autori senza aver visto un fotogramma del film, mentre il regista girava). Qualcosa nell'accostamento musiche/immagini ricorda il Michael Mann dei primi tempi.
Cinema imperfetto, ma che cinema!

Neurotico  @  31/10/2012 16:52:55
   9 / 10
Ottimo film avventuroso girato dal sommo Friedkin con stile secco e crudo. Cupo e pessimista.

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  25/04/2012 13:54:53
   8 / 10
Il percorso dei quattro protagonisti del Salario della paura è un cammino verso una condanna ineluttabile, causata da un passato non certo esente da colpe che Friedkin, al contrario di clouzot esplica nella parte iniziale del film per farci vedere il percorso di ognuno di loro prima di giungere in uno sperduto paese centramericano. Vengono rispettate le caratteristiche narrative basilari di Vite vendute ma il tono di questa pellicola è ancora più tetro del film di Clouzot. Quattro fantasmi in una città fantasma, in sostanza già morti prima di intraprendenre il viaggio. E' una pellicola Immeritatamente sfortunata ma dopotutto il suo pessimismo estremo non lo ha certo aiutato. Offre delle sequenze meravigliose, prima fra tutte il ponte sul fiume e a ruota l'allucinato finale in un contesto alieno e alienante come il percorso dei personaggi che si negano qualsiasi atto di solidarietà umana, sovrastato dal proprio obiettivo personale di uscire ad ogni costo da una situazione senza uscita. Vite vendute è un capolavoro, questo è un ottimo remake.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  30/03/2012 23:45:08
   8 / 10
Indeciso sul voto fino alla fine, è assolutamente da rivedere per darne una valutazione migliore.
Sorcerer, stregone, un titolo che evoca poteri soprannaturali e dal regista de L'Esorcista ci si aspetterebbe allora un altro horror... e invece (mi viene da dire ovviamente) no. Neanche per idea.

Sorcerer è comunque un film maledetto, sia chiaro. Maledetto nei toni e nell'atmosfera realista da far schifo, squallida, fortissima, maledetto perché sarà il film che sancirà il divorzio di Friedkin dal consenso di pubblico e critica che aveva conosciuto in precedenza. Una carriera che da adesso in poi continuerà tra alti (altissimi) e bassi (anche quelli non pochi), sempre in bilico.
E se c'erano dubbi sul talento di questo gigante della macchina da presa, per l'ennesima volta i dubbi vengono fugati: il film è teso come una corda di violino, contiene una delle scene più coinvolgenti che abbia mai visto (quella famigerata sul ponte), protagonisti maledetti fino al midollo e condannati a morire già dalla prima inquadratura.

La sceneggiatura forse a tratti diventa poco chiara a causa dell'eccessiva mole di personaggi, ma nulla che impedisca di godere appieno della potenza visiva di un altra pellicola da incorniciare per uno dei registi più sottovalutati della storia del cinema.
Che questo film (ma anche altri) di Friedkin sia stato praticamente dimenticato è una cosa che fa riflettere. Non fosse altro che si tratta del remake di un altro film francese di tanti anni prima, ma come i migliori remake (Scarface di De Palma, primo esempio principe) si discosta dall'originale in talmente tante varianti da farne un'oggetto a sé stante.

Piccola curiosità: Friedkin amava Sorcerer ma con la consueta durezza del professionista eccessivo che è sempre stato si rimproverava la scelta di Scheider come protagonista (McQueen rifiutò). Strano perché il cast è ottimo e in particolare Scheider...

Il film fu un fiasco clamoroso dopo che si mobilitarono varie case di produzione; ma ci si mise la sfortuna per il vecchio Bill: il suo Sorcerer uscì nelle sale proprio quando comincia la Star Wars mania.
Certi film nascono per essere maledetti, come certi registi, non c'è che dire...

edmond90  @  20/05/2010 08:37:15
   8 / 10
Davvero un ottimo remake del capolavoro di Clouzot.Friedkin dirige con personalità e convinzione e,dopo una prima parte di introduzione dei personaggi,ci catapulta nel vivo dell'azione,in un crescendo di adrenalina e situazioni spettacolari.Molto bella la colonna sonora dei Tangerine Dream.Sicuramente consigliato

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  18/05/2010 19:33:07
   9 / 10
Remake personale del capolavoro francese di Clouzot, "Vite Vendute". Il film maledetto di Friedkin, che costato 22 milioni di dollari riuscì ad incassare appena la metà della somma spesa, in parte a causa della distribuzione nelle sale quasi contemporanea di "Guerre Stellari" ed in parte per la solita incapacità del pubblico di cogliere la genialità di un'opera cattiva e scomoda al momento giusto. Un vero peccato, dato che il film in questione è senza ombra di dubbio uno dei migliori lavori del regista. La trama dice tutto:
quattro banditi (un rapinatore, un banchiere, un killer ed un terrorista), quattro anime perdute sputate in un poverissimo e desolato paesino dell'America Latina, hanno la possibilità di riscattarsi quando viene offerta loro una missione kamikaze in cambio di denaro: trasportare attraverso 200km di giungla - a causa dell'incendio di un pozzo petrolifero, unica vera fonte di occupazione del villaggio - due camion carichi di marcia nitroglicerina, che dovrebbe essere in grado di fermare il disastro. Non avendo nulla da perdere - a parte la vita, diventata ormai insignificante - i quattro accettano. Inutile dire che la missione sarà praticamente impossibile, date le pessime condizioni climatiche e le alte probabilità di morte certa. Una scossa, un movimento brusco, e si salta per aria.
In assoluto una delle opere più ambiziose e riuscite di Friedkin, che ci trascina in un viaggio agli inferi senza precedenti, meno introspettivo rispetto all'originale di Clouzot ma decisamente più crudo e spettacolare. Azzeccata la scelta di dividere il film in due parti: ad un'ottima prima parte che fa da introduzione ai personaggi, alle loro vicende ed ai motivi che li costringono a rifugiarsi nel paesino sudamericano (ottimamente rappresentato dal regista in tutta la sua miseria, sporcizia e squallore) se ne aggiunge una seconda decisamente più avventurosa, allucinante e folle, che vede i protagonisti nel loro viaggio correre disperatamente sul filo del rasoio (e noi con loro) quando si trovano di fronte ad ogni sorta di ostacolo immaginabile: strade tortuosissime, buche, pioggie torrenziali, alberi sgretolati, passaggi senza uscita, tutti fattori in grado di cambiare le loro sorti in un'attimo. Ed ovviamente, i nervi dello spettatore vengono messi a dura prova in ciascuna occasione.
Un film tesissimo, angosciante, senza un'attimo di tregua, efficacemente fotografato e interpretato da quattro attori perfetti per i loro ruoli (sopratutto il mitico e compianto Roy Scheider, R.I.P.) bravissimi nel dare vita a dei personaggi credibili e realistici, uomini comuni dal destino già segnato.
Ad accompagnare l'intera vicenda, le stupende quanto bizzarre musiche elettroniche dei Tangerine Dream, "inadatte ma perfette", capaci di suggestionare e di creare un'atmosfera quasi da film horror (come Coppola per Apocalypse Now o Mike Oldfield per Urla Del Silenzio).
Alcune sequenze sono da pura antologia, una su tutte il disperato tentativo di far passare i camion attraverso un fiume in piena sopra un ponte mobile sul punto di cadere a pezzi. Un'esperienza cinematografica unica e fondamentale che non si fermerà nemmeno nel finale, negativissimo e beffardo più della pellicola originale.
In conclusione, un capolavoro semisconosciuto da riscoprire al più presto. In America giustamente comincia a rifarsi strada. Con questo film, Friedkin si conferma un regista di gran talento. Peccato che in molti non l'abbiano capito.


P.S. Mi chiedo come sia stato possibile girare un film in condizioni pietose come queste, dovrebbe essere un modello per aspiranti cineasti. La rivolta popolare è da maestro, realissima. Guardate la TV e vedrete.
Complimenti alla crew.

DarkRareMirko  @  13/02/2010 14:30:49
   7½ / 10
Buon remake di del capolavoro assoluto Vite vendute.

La grande mano nonchè il grande stile di Friedkin si nota solo a tratti però.

Il film, solido e ben sceneggiato, anche se un pò arzigogolato nelle premesse, dà il meglio di sè, come nell'originale del resto, nelle inquietanti sequenze dove le ruote dei camion per pochi millimetri riescono a non sprofondare dalle montagne e dai sentieri, grande maestrie sia da parte degli operatori che da parte degli attori quindi.

Finale molto più tranquillo di quello del film di Clouzout, che era davvero un pugno nello stomaco per lo spettatore.

Bravo Scheider in un buon film, non tra i migliori di Friedkin comunque, che però è del tutto inferiore rispetto all'ispiratore.

2 ore che non stancano ad ogni modo.

LoSpaccone  @  27/12/2009 12:33:51
   6 / 10
Dopo una prima parte altalenante, debole nel ritratto dei quattro personaggi protagonisti e nelle loro storie personali il film comincia a caricarsi di tensione man mano che subentra l’avventura. Buone le scene nella giungla e belle le musiche.

2 risposte al commento
Ultima risposta 27/12/2009 14.23.38
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popoviasproni  @  21/08/2008 17:38:17
   7½ / 10
Disperato, malsano e spietato!
Da recuperare.

Cliff72  @  22/04/2008 16:46:39
   8 / 10
Viaggio senza ritorno di quattro individui che non hanno più nulla da perdere.
Film poco conosciuto di Friedkin girato in modo asciutto, senza fronzoli e privo di quell'ottimismo che tanto abbonda nel cinema attuale!
Un film molto interessante che, grazie anche ad un buon cast (Roy Scheider su tutti), mi ha coinvolto e che quindi mi sento di consigliare agli amanti del genere!

earp80  @  03/04/2008 10:46:29
   8 / 10
Notevole film di Friedkin, sporco e malato al punto giusto, con un finale
che ti lascia di sasso.

Invia una mail all'autore del commento franx  @  10/03/2007 11:53:37
   7½ / 10
Questo è uno dei miei film preferiti. Credevo di averlo votato e ci tengo a farlo.
La storia è perfetta, buon ritmo, nessuno spazio per eroismi da quattro soldi, facili filosofie, personaggi alternativi o ideali pago 2 prendo 3.
Crudo, violento, quasi un noir, di poche parole, con un cast di tutto rispetto.
Tutto si mescola insieme, proprio come si capisce dalla recensione che purtroppo vi racconta, più o meno, parte della storia.
Storie assolutamente diverse di personaggi anomini che per disperazione scappano dalle loro vite "normali" in uno di quei paesi della america latina dove nessuno fa troppe domande.
Ed ecco che gli viene fatta una proposta forse risolutiva per le loro misere esistenze.
Non c'è nessuna speranza in questo film, nessuna via di fuga, solo schiavitù, morti bianche e disperazione.
Il finale merita 10.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  19/02/2007 19:43:48
   7½ / 10
Sconosciuto e molto raro da trovare, "Il salario della paura" è in realtà un remake di quel capolavoro di Cluzot "Vite vendute" (il titolo originale era sempre il salario della paura).

Qui Friedkin si avvale di un budget alto, Roy Sheider protagonista, e fa un film diretto egregiamente, con tensione costante e con una fotografia fantastica.

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