il segreto della spada del sole regia di Isao Takahata Giappone 1968
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il segreto della spada del sole (1968)

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locandina del film IL SEGRETO DELLA SPADA DEL SOLE

Titolo Originale: TAIYO NO OJI - HORUSU NO DAIBOKEN

RegiaIsao Takahata

Interpreti: -

Durata: h 1.22
NazionalitàGiappone 1968
Genereanimazione
Al cinema nell'Agosto 1968

•  Altri film di Isao Takahata

Trama del film Il segreto della spada del sole

Dopo il ritrovamento della leggendaria Spada del Sole, il piccolo Hols lascia la sua casa e giunge in un paese minacciato dal terribile Grunwald, "Signore dei Ghiacci" e mortale nemico degli uomini. Hols, vincendo il timore degli abitanti, accetta di combattere e, armato del suo coraggio, affronta le terribili creature di Grunwald. In una delle sue esplorazioni Hols conosce Hilda, una dolce ragazza dalla voce melodiosa, e la porta con sé al villaggio dove, grazie alle sue canzoni, diventa ben presto amata da tutti. Hilda nasconde però un segreto terribile, decisivo per le sorti della battaglia contro Grunwald. Quando il villaggio sembra ormai destinato alla sconfitta, sarà Hols, con la Spada del Sole final-mente forgiata nel fuoco, a guidare la popola-zione nel combattimento finale per la libertà.

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Voti e commenti su Il segreto della spada del sole, 6 opinioni inserite

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Filman  @  02/01/2021 15:46:33
   5 / 10
Si parla sicuramente di un prodotto senza pretese, come tanti, emerso per l'inerzia di una serie di artisti, di cui a capo l'esordiente Isao Takahata, che volevano ancor prima della visibilità veder concretizzato il loro lavoro. Questo ci può far sorvolare sulle pecche tecniche di TAIYO NO OJI - HORUSU NO DAIBOKEN (Il Segreto della Spada del Sole), dovute alla povertà di mezzi sul quale il tempo non è certo stato benevolo, ma per quanto possa trattarsi di un prodotto umile e rivolto ad un pubblico poco esigente di bambini, la sua pochezza in termini di intrattenimento e di epicità ha poche scusanti. Il cattivo e il suo piano sono probabilmente pensati in maniera semplice volontariamente. La cosa migliore sono le deliziose canzoni, una su tutte. Il resto o lo si getta o ci si ha pietà.

adrmb  @  08/03/2018 10:21:47
   8 / 10
Oh, io lo premetto, quando si parla di Takahata sono assolutamente di parte, da qui il voto "alto" per questo lungometraggio d'animazione in grado di scaturire un fascino visivo e una suggestione pazzesca seppur riconosca il fatto che probabilmente non è invecchiato bene-bene-bene.

Importantissimo storicamente come primo, fulgido esempio in Giappone di "animazione per adulti", animazione che si emancipa dai modelli umoristici Disney e incanala le tematiche proprie delle lotte sindacaliste sessantottine, periodo di uscita del film e anzi, frutto stesso delle pretese degli animatori nei riguardi della dirigenza TOEI.

L'ossatura è da fiaba fantastica non particolarmente complicata: l'eroe Hols dopo aver assistito alla dipartita del proprio padre ed aver estratto una spada invincibile salvando un gigante di roccia dovrà difendere un villaggio de angherie dello stregone cattivo di turno (un cuginetto di terzo grado di Chernaborg di 'Fantasia' lol). E' ovvio che partendo da queste premesse l'epilogo non potrà che essere prevedibile, d'altronde non poteva essere altrimenti con i limiti imposti dalla produzione. D'altronde Takahata pur non avendo ancora maturato il pessimismo de 'La tomba delle lucciole'. D'altro canto Takahata non manca certamente di sparare qualche cartuccia più autoriale e degna dello stile che andrà levigando in poi (facendo un paragone, si può accostare questo titolo nella carriera del Maestro a Beautiful Dreamer per Oshii).

Comunque c'è da specificare che anche nei punti di trama meno personali (diciamo la prima mezz'ora) la messiscena è comunque superba per un film d'animazione sessantottino, figurarsi giapponese poi (certo, non è 'Pinocchio', ma il risultato non manca certo d'impressionare) con un uso massiccio del widescreen e profondità di campo per rimarcare la portata visiva dell'opera. Da segnalare in tal senso la scena d'apertura della lotta di Hols contro i lupi e da rimpiangere quella dell'assalto degli stessi al villaggio resa tramite fermo-immagine per mancanza di budget.

Comunque, passati i primi trenta minuti elegantemente diretti (vedasi la scena della morte del pescatore con repentino cambio di cromatura e passaggio da colori caldi al bio malinconico della notte) ecco che compare il personaggio di Hilda e il film acquista una caratura superiore: Takahata non manca certo di soffermarsi sulla psicologia della donzella costruendo un personaggio complesso e complessato, lontanissima dallo stereotipo delle figure femminili dell'animazione americana. Nnella cura dei tanti piccoli gesti della sua persona, nell'enfasi dei suoi repentini cambi d'umore c'è Takahata al 100%, la malinconia che saprà infondere ai suoi personaggi femminili più belli, Clara, Anna, Taeko, non per ultima la principessa splendente (di cui Hilda rappresenta a tutti gli effetti una sua nonnina artistica... lol). Non fatico a pensare che il personaggio di Hilda abbia influenzato profondamente anche le donne di Miyazaki.
E insomma, con la comparsa di Hilda abbiamo una drastica riduzione della componente action e un massiccio concentrarsi sulla sua psicologia, l'ambivalenza tra natura demoniaca e le sue pulsioni e sentimenti umani (l'epilogo anche su questo versante è, ovviamente prevedibile) pur in una dimensione . Bello come sia infusa profondità anche agli animaletti di Hilda (sicura influenza disneyana) facciano uno step ulteriore e diventino specchio di un'autoanalisi che fa Hilda su se stessa nella scena del prato, probabilmente la più psicanalitica del film. Poi lo ribadisco, l'esito di questo conflitto interiore è più che prevedibile, in accordo con la trama principale, tuttavia non può che impressionare la maturità insita in esso in un film animato del '68, con alle spalle solo prodotti ludici per bambini.

Non ho ancora fatto menzione dell'aspetto musicale, indubbiamente curato: notevoli tutte le sequenze di musica diegetica, sia i travolgenti canti corali (stupenda la scena della pesca che le meravigliose esibizioni folk-acustiche di Hilda, lira e voce, gran bei momenti musicali per me valorizzati sempre dallo stile elegante e malinconico di regia.

In generale quindi, una perla assolutamente da riscoprire, in grado di brillare di luce tutta sua. Da marzo sarà disponibile una nuova versione in DVD con il formato corretto e sottotitoli fedeli ai dialoghi giapponesi.

Invia una mail all'autore del commento iron klad  @  13/11/2017 21:41:43
   8 / 10
Una storia fiabesca, lontano dal tempo. Un giovane di nome Horus (hols, in italiano) ci conduce nelle terre del nord dove una fredda malvagità minaccia da molto tempo l' esistenza di diversi villaggi di uomini.
Un' avventura che piacerà sia ai piccoli che ai grandi.
Il ritmo e le musiche guidano lo spettatore verso immagini significative, incantandolo.
I personaggi sono incantevoli. Le riflessioni filosofiche poi non mancano.
Un film che trasmette umanità, bontà e rispetto.

CyberWYX  @  30/08/2017 19:49:07
   8½ / 10
Acquistai questa perla della TOEI in VHS ben 20 anni fa, la ritrovai in fondo ad uno scatolone insieme a tanta porcheria: la distrubuzione era dubbia, come molto materiale del periodo.

Considerata l'epoca, grande animazione del maestro Miyazaki, all'epoca 27enne, e immensa regia dell'altro grande maestro Takahata (Una tomba per le lucciole).

Una bella storia classica, nonostante sia del '68 regge bene, un must per gli amanti del cinema d'animazione, giapponese e non.

Dick  @  22/07/2014 19:59:15
   8½ / 10
Ambientato nelle terre del nord, il film narra delle gesta di Hols, ragazzo cresciuto con il padre che aveva assieme a lui, allora piccolo, abbandonato il loro villaggio ormai in preda alle fiamme e all'odio.
La pellicola vede, diciamo, tre personaggi principali: Hols appunto, l'eroe, che deve superare varie prove, Grunvald, il cattivo per antonomasia e... Hilda, probabilmente il personaggio più interessante del film, combattuta tra ciò che le è stato imposto di essere e ciò che invece vorrebbe diventare. Sullo sfondo è presente la varia umanità della popolazione del villaggio: il vecchio saggio e coraggioso, la madre coraggio, il capo del villaggio fanfarone, ma non tanto coraggioso, il suo vice magheggione, i due neo-sposi che danno prova del loro amore, l 'amico fidato ecc. Non mancano gli animali parlanti rappresentati dall'orso e dallo scoiattolo, rispettivamente amici del protagonista e della ragazza, e dalla civetta (?), scagnozzo del malvagio. Figura poi importante, anche se si vede solo alla fine, è il gigante di roccia.
Nel corso del lungometraggio vengono presentati vari temi come quello dell'eroe solitario che si pone al servizio della comunità, dei suoi rappresentanti che devono sconfiggere le loro paure e rimanere uniti per superare le difficoltà (come si sa l'unione fa la forza), dell'essere a suo modo speciale, ma il sognare una vita normale, del fatto che il pericolo può nascondersi anche dove meno lo si aspetta, di come l'ormai famigerata macchina del fango possa trasformare un eroe in un reietto, dell'aiutare e l'essere aiutati... Insomma, anche se si tratta un film soprattutto per giovanissimi, ci vengono ben presentati temi sempre attuali e che fanno la forza anche di una filmografia più, diciamo, impegnata.
Le scene d'azione sono a mio avviso spettacolari, ma non ci sono solo quelle. Sono ben realizzate anche quelle di canto e ballo, così come quella onirica, senza dimenticare quelle del gelo, che credo simbolizzi la perdizione e la paura di cui si fa forte Grunvald e che rischia di porre fine alla comunità del villaggio.
Parlando dei paesaggi, sono ben disegnati e fanno bene da sfondo alle vicende.
Da come ho letto, il film venne realizzato in un periodo di lotte sindacali, avendo una gestazione abbastanza lunga e... venne proiettato per soli dieci giorni!
Da noi il film è conosciuto con due titoli, "La grande avventura del piccolo principe Valiant" e "Il segreto della spada del sole", ed è uscito al cinema prima e in Super 8 e in VHS poi, per poi confluire anche nel più recente formato DVD.
Il lungometraggio potrà forse apparire un po' datato e da un certo punto di vista classicheggiante, ma presenta anche una certa profondità e come pellicola non risulta mai noiosa, offrendo numerosi e variegati spunti di riflessione.

Carlitos78'  @  18/03/2010 22:57:10
   8½ / 10
E' un grande piacere per me,essere il primo a commentare questo capolavoro dell'animazione Giapponese.Subito,da i primi minuti del film,si capisce che alla regia c'è il grande Takahata,maestro di Miyazaki.La storia è molto bella,i disegni,nonostante siano di + di 40 anni fa',sono splendidi.Idem per le musiche,molto bella e orecchiabile la sigla iniziale.Unico punto negativo è la poca visibilita' che questo,come molti altri titoli simili,hanno in Italia.Che sia il primo a commentarlo la dice lunga.Ho cercato mesi e mesi una copia in dvd/blue ray del film,ma niente,"fortunatamente"son riuscito a trovarlo su you tube e me lo son visto la'Certamente riuscire a vederlo al cinema o in blue ray sarebbe un'altra storia,ma qua,purtroppo,bisogna sapersi accontentare....Da guardare,ASSOLUTAMENTE!!

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