il segreto del medaglione (1947)

La cosa più interessante di questo noir è la sua costruzione narrativa, che prevede tre flashback uno in fila all'altro che garantiscono una profondità di sguardo fino ad allora cinematograficamente poco praticata. La storia in sè invece - dai tratti pesantemente psicanalitici - è abbastanza scolastica e monta una tensione generale per un finale che purtroppo non mantiene le attese. La classica montagna che partorisce un topolino.. Anche le caratterizzazioni dei personaggi lasciano alquanto a desiderare: Laraine Day è una dark lady sui generis ed è troppo educata e benpensante per attirare il giusto heat dallo spettatore; Mitchum nella parte dello scialbo pittore non riesce a prendersi la ribalta.

Piccolo noir incrociato con la psicanalisi freudiana, curioso ma tutto sommato nulla di memorabile. Una marea di flashback, una dark lady dalla bellezza mozzafiato e un giovane e prestante Mitchum. Poco altro.

Cinema nero che dalla metà degli anni 40, a quanto pare, prediligeva le crisi psicotiche. Interessantissima la struttura narrativa, con un flashback a testa che rimanda sempre più indietro cronologicamente la storia, ma la trama è del tutto scialba per coinvolgere pienamente lo spettatore. Uno dei rari casi di darklady involontaria, forse nemmeno se ne accorgeva di esserlo. Primissime prove per Robert Mitchum che già sapeva portare le spalle larghe.