il seme dell'uomo regia di Marco Ferreri Italia 1969
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il seme dell'uomo (1969)

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locandina del film IL SEME DELL'UOMO

Titolo Originale: IL SEME DELL'UOMO

RegiaMarco Ferreri

InterpretiMarco Margine, Anne Wiazemsky, Annie Girardot, Rada Rassimov

Durata: h 1.53
NazionalitàItalia 1969
Generedrammatico
Al cinema nell'Aprile 1969

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Trama del film Il seme dell'uomo

Cino e Dora stanno partendo per le vacanze estive mentre catastrofi e sciagure fanno presagire l'imminente fine del mondo. Nel corso del viaggio vengono fermati da una pattuglia di soldati che consiglia loro di trovarsi un posto sicuro dove rifugiarsi. Trovato riparo in una casa in riva al mare la coppia si adegua al nuovo stile di vita.

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Voto Visitatori:   6,38 / 10 (12 voti)6,38Grafico
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Voti e commenti su Il seme dell'uomo, 12 opinioni inserite

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Budojo Jocan  @  19/04/2020 10:22:30
   4½ / 10
Troppo scioccamente grottesco per i miei gusti

GianniArshavin  @  10/04/2020 20:12:20
   7 / 10
Nella vasta e eterogenea filmografia del genio Marco Ferreri ha trovato posto, nel 1969, anche un prodotto di fantascienza esistenzialista: Il seme dell'uomo. Uscito nello stesso anno del classico "Dillinger è morto", quest'opera di fantascienza post-apocalittica porta avanti un discorso filosoficamente molto complesso sulla natura dell'uomo e sul futuro della specie umana.
Dopo una non specificata catastrofe mondiale, probabilmente una letale pandemia, i pochi superstiti sono chiamati a riorganizzarsi per ricostruire la civiltà e ripopolare il pianeta. I due protagonisti, Cino e Dora, ben presto si ritroveranno ad interrogarsi sulla possibilità di procreare e contribuire così alla rinascita della specie.
Come in altri lavori del regista, il Seme dell'uomo affronta tematiche complesse attraverso un linguaggio cinematografico non fruibile per tutti. La pellicola è un mosaico di simbolismi e allegorie, con Ferreri che lascia libero sfogo al suo pessimismo mai così cupo ed amaro; la storia è un disperato e rabbioso dipinto di un futuro non più così remoto e che Ferreri immagina fosco e senza alcuna redenzione.

Sono molteplici i guizzi di genio autentico del cineasta, dalla balena spiaggiata di biblica e melvilliana memoria alla straziante sequenza di Roma devastata dall'apocalisse in terra. Al giogo simbolico non si sottrae nemmeno il finale, enigmatico e monco nella più sprezzante delle scelte narrative del regista.
Nondimeno, Il seme dell'uomo non è un'opera perfetta ed esente da difetti: ci troviamo di fronte un lavoro in cui il contenuto travolge la forma, danneggiando soprattutto nella prima parte il comunque ottimo operato dell'autore milanese; purtroppo, in un climax in crescendo di temi e sviluppo narrativo, i primi 40 minuti risultano eccessivamente sfilacciati, portando più volte lo spettatore sull'orlo del disorientamento. Anche la caratterizzazione del protagonista maschile pare lacunosa seppur, probabilmente, espressamente voluta.

In definitiva, questa tappa della carriera di Ferreri merita di essere riscoperta fra i meandri del cinema filosofico italiano. Il seme dell'uomo è un'opera profetica e pregna di significati ma imperfetta e forse penalizzata da una concezione eccessivamente visionaria.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  25/06/2014 14:06:25
   7 / 10
Ferreri è il cineasta italiano più sottovalutato di sempre.
I suoi film intrisi di surrealismo cinico e disincantato sono, almeno per me, difficili da vedere: mi sento quasi male, disgustato e spaventato. Sarà che mi ci rivedo.
Poi, ovvio, non sempre tutto funziona al meglio: ne "Il seme dell'uomo" credo che la lentezza e alcune sequenze di gran lunga troppo sperimentali non facciano il bene della pellicola. Ma ne vale comunque la pena per il minimalismo e la sottrazione operata dal regista, funzionale alla storia e al senso visivo come poche altre cose. Senza effetti speciali di sorta, con soluzioni grottesche, Ferreri riesce a rendere il delirio post-atomico più credibile di un film con miliardi di budget, raccontando una parabola sull'uomo e la sua meschinità nell'ergersi a divino "conquistatore".
Il finale è beffardo quanto basta, seppur quasi prevedibile. Direi addirittura liberatorio.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  27/12/2012 17:58:38
   7 / 10
Nichilismo da vendere qui per Ferreri. Un'umanità disperata e una terra senza uomini. La ricerca di un uomo nuovo nell'impossibilità che questo possa realmente darsi.
Sempre interessante Ferreri, un film particolare.

Invia una mail all'autore del commento camifilm  @  14/07/2012 19:38:25
   4 / 10
Pessima recitazione. Lunghi vuoti di dialogo. Regia grossolana. Storia con un senso, ma stiracchiato troppo. Concordo con i primi voti dati a questo film.

In realtà il film, a mio parere, voleva discutere la tematica della continuazione o meno della razza umana sul pianeta Terra e mette in contrasto l'atteggiamento di lui e di lei verso questo argomento. Lei rifiuta di essere colei che riporterà l'umanità e non permette nemmeno che avvenga attraverso altre donne.

PS: ad un certo momento dei cavalli partono al galoppo sulla spiaggia, il rumore degli zoccoli sulla sabbia è quello che farebbero su asfalto... non è ammissibile un errore del genere. Cambia effetto audio al cambio di inquadratura ed è normale.

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  24/05/2012 17:47:34
   8 / 10
Fin dall'inizio ho avuto la netta impressione che "Il seme dell'uomo" fosse molto kubrickiano. Ed infatti eccoli là, poster di "2001" attaccati ad una parete della casa-museo.
A differenza della distopia di Kubrick o di Bunuel (col quale pure il regista italiano pare avere un forte legame), quella di Ferreri ha il tratto inconfondibile della pietà. L'ombra del ridicolo cucita ai piedi dell'uomo non può che suscitare una sgradevole compassione. La recitazione marcata e goffa dei due protagonisti rende il tutto ancora più penoso.
Straordinario è lo spessore allegorico di alcuni fotogrammi, dal cimitero di pupazzi umani alla balena arenata sulla spiaggia, una presenza assai più agghiacciante del gorilla fantoccio di "Ciao maschio".
La scena in cui le immagini televisive della catastrofe scorrono sulle note di "Va pensiero" è una delle più stranianti di sempre.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  25/03/2012 00:07:53
   7½ / 10
Il seme dell'uomo è uno dei film più pessimisti che mi sia capitato di vedere. Non serve nemmeno un'Apolcalisse in atto per poter ripensare la razza umana in termini diversi che non sia la società attuale, votata al consumismo più sfrenato. E invece no.
Un nuovo inizio non serve a nulla perchè è il perpetrare di quegli stessi errori che hanno condotto alla distruzione, alla conservazione di vestigia passate figlie di una società marcia nelle proprie radici. Solo la protagonista femminile ha questa consapevolezza: rievocando quel passato, quella società, quel modo di vivere, non esiste futuro. Non deve esistere quel futuro. E' un film difficile da digerire, ma dotato di una lucidità del miglior Ferreri.

Gabo Viola  @  01/11/2011 00:31:36
   7½ / 10
Ennesima prova da maestro per Ferreri che popola la sua pellicola con un vento radiottivo. Il museo con il formaggio, le polaroid di città affollate,
sono solo un pallido ricordo di una società atomica che riscopre la caverna e la paura come coordinate della vita quotidiana. Bello davvero, sempre folle e lucido. Un surrealismo così umano e semplice raramente lo si vede da altri cineasti.

Mpo1  @  23/07/2011 01:03:45
   7½ / 10
Uno dei film più pessimisti e cupi di Ferreri, una favola apocalittica la cui idea di fondo è ben chiara: sarebbe molto meglio se la razza umana si estinguesse completamente...
Il film segue "Dillinger è morto" (la pistola rossa compare anche qui), e ha qualche punto di contatto col contemporaneo "Zabriskie Point" di Antonioni.
Molti i momenti memorabili: la balena arenata sulla spiaggia, il museo degli oggetti di consumo, la bottiglia volante, il cimitero dei pupazzi, le immagini apocalittiche al suono di Verdi, il papa moribondo ...
A tratti un po' pesante (spesso i film di Ferreri si basano su alcune idee di fondo originali e interessanti, su cui però è difficile tenere in piedi un intero film...), è comunque un film da riscoprire e vedere, essendo purtroppo, come molte opere del regista, praticamente sconosciuto ai più...
Ferreri appare nella parte del cadavere(!) del proprietario della casa sulla spiaggia.

gianfry  @  30/03/2011 19:11:40
   7 / 10
Il grande Marco Ferreri crea uno scenario apocalittico con una moderna coppia di "Adamo ed Eva" reclusa in un desertico "Giardino dell'Eden" dove troneggiano solamente una dimora e lo scheletro di una balena arenato sulla spiaggia. All'inizio del film assistiamo ad un telegiornale che informa che la fine del mondo è arrivata, la civiltà è stata soppressa da una nuova forma di "peste" di cui natura non è dato sapere...Ferreri ci mostra la propria visione di un futuro post-atomico, angoscioso e pessimista, ma non ci risparmia nemmeno un accentuato umorismo nero e picchi di surrealismo. In certi momenti l'andamento del film è forse un pò lento, ma non stanca. Sicuramente da vedere.

paride_86  @  12/10/2008 02:58:40
   4½ / 10
Due giovani innamorati sopravvivono ad un non precisato cataclisma e si rifugiano in una casa sul mare. Ricostruiranno la loro esistenza vivendo come primitivi e perennemente in disaccordo se mettere o no al mondo una progenie.
Da un'idea interessante è uscito fuori un film mal girato, male interpretato e segnato da una sceneggiatura noiosa e improbabile. I sopravvissuti si adattano benissimo alla nuova vita, quasi fossero degli esperti di agricoltura e pastorizia, senza contare l'incredibile abilità nella caccia, anche di lei, che si ritrova addirittura a fronteggiare vittoriosa un enorme cinghiale!
Ci sono, poi, dei notevoli picchi di trash, come la pistola rosso fuoco, il sexy abito dell'amica del capitano, la bottiglia di pepsi e gli occhialoni rosa della vagabonda. Non mi è piaciuto per niente.

benzo24  @  25/11/2007 19:33:38
   5 / 10
interessante, però troppo lungo e alla lunga stanca.

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