il settimo sigillo regia di Ingmar Bergman Svezia 1957
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il settimo sigillo (1957)

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locandina del film IL SETTIMO SIGILLO

Titolo Originale: DET SJUNDE INSEGLET

RegiaIngmar Bergman

InterpretiGunnar Björnstrand, Bengt Ekerot, Nils Poppe, Max von Sydow, Bibi Andersson, Inga Gill, Maud Hansson

Durata: h 1.36
NazionalitàSvezia 1957
Generedrammatico
Al cinema nell'Agosto 1957

•  Altri film di Ingmar Bergman

Trama del film Il settimo sigillo

Un cavaliere torna dal campo di battaglia solo e trova ad attenderlo una terra devastata dalla peste, e la Morte che lo reclama. Riuscirŕ a prolungare la propria esistenza impegnando la Mietitrice in una lunga partita a scacchi che sa di non poter vincere.

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Voto Visitatori:   8,86 / 10 (258 voti)8,86Grafico
Voto Recensore:   10,00 / 10  10,00
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Voti e commenti su Il settimo sigillo, 258 opinioni inserite

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Vitto89  @  20/01/2009 19:52:20
   9 / 10
Davvero bello, un cavaliere che cerca in tutti modi di scappare e bleffare la morte in una partita a scacchi. Davvero originale

1 risposta al commento
Ultima risposta 28/11/2009 02.32.34
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Renegade  @  11/01/2009 14:27:18
   8 / 10
Forse il più noto film di Bergman non è comunque il suo migliore. Epica l'icona della morte che gioca a scacchi con il cavaliere nel tentativo di quest'ultimo di prolungare il proprio destino. Molto bello dal punto di vista figurativo

Jh0n_Fr0m_Br0nx  @  08/01/2009 19:40:19
   8½ / 10
Film tra i più belli e profondi che io abbia mai visto....Fantastica l'analogia tra la partita a scacchi e l'eterna lotta dell'uomo per la fede e contro la morte!!!!
Non ho altre parole per dscrivere questo autentico capolavoro!
Da vedere ASSOLUTAMENTE.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Granf  @  06/01/2009 13:17:54
   9 / 10
Nella vita, prima della morte (unica certezza), la sola cosa che conta è l'amore. Tutto le altre questioni sono inezie. Il voto in questo caso non ha alcuna importanza. Opera d'arte.

Lo ricorderò, questo momento: il silenzio del crepuscolo, il profumo delle fragole, la ciotola del latte, i vostri volti su cui discende la sera, Mikael che dorme sul carro, Jof e la sua lira… cercherò di ricordarmi quello che abbiamo detto e porterò con me questo ricordo delicatamente, come se fosse una coppa di latte appena munto che non si vuol versare, E sarà per me un conforto, qualcosa in cui credere.

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Ultima risposta 05/12/2015 19.32.30
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  29/12/2008 15:17:06
   9 / 10
Incredibilmente capace di descrivere il dramma dell'uomo nei confronti dello sconosciuto con frasi secche, toccanti e semplici, il Settimo Sigillo si fa strada con un arma assai potente, nell'incertezza e nella stupidità umana. Non mi aspettavo questo tipo di coinvolgimento per un film che tratta certi argomenti e invece mi son dovuto ricredere. Attualità, senso di colpa e spiritualità alimentano la condizione umana che in quegli anni fino ad oggi è rimasta la medesima per molti di noi: La colpevolezza di essere un Timorato di Dio.

Signor Wolf  @  22/11/2008 16:16:15
   9 / 10
Un film che sembra una rappresentazione teatrale, con i personaggi che descrivono i diversi atteggiamenti dell'uomo di fronte alla morte che arriva appunto in maniera teatrale.
Non sono d'accordo con chi tira in ballo Dio in questo film, perchè in questo film Dio non c'è, in tutti i sensi.

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Ultima risposta 24/11/2008 12.47.39
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smellow  @  17/11/2008 16:20:34
   9 / 10
Si vede benissimo nonostante i 50 e passa anni. E' veramente profondo, attori bravissimi. Simpatiche anche le battute. Gli metto un punto in più perchè ha una certa età e merita pienamente di stare nella top 25.

gei§t  @  07/11/2008 05:09:29
   7 / 10
Imponenti discorsi sulla vita, sulla morte e su Dio, senza risposte certe, come è ovvio che sia. Lo scenario di pestilenza e merte che gira attorno ai protagonisti è un ottimo sfondo per l'apocalittica vicenda.

nevermind  @  04/11/2008 23:25:53
   8 / 10
Sicuramente un film che fa riflettere. Giocare a scacchi con la morte per poter guadagnare del tempo è il modo migliore di creare il giusto incipit del film.
La trama è molto particolare e con il passare del tempo si crea la giusta armonia ed atmosfera che ci porta a rivivere le stesse vicende dei personaggi (vedi la peste, le donne perseguitate, il prete peccatore ecc...) già viste in altri film usciti ben oltre il '60. Tuttavia bisogna saper cogliere i dialoghi del film che riguardano proprio l'aldilà (secondo me il migliore rimane quello in cui il cavaliere si confessa proprio con la morte) perchè i messaggi e i temi lanciati da questo film sono molto attuali.

The Atheist  @  25/10/2008 01:17:45
   10 / 10
Non sono un filosofo e magari non colgo nel profondo tutti gli aspetti del messaggio di questo film, ma non esito a definirlo un capolavoro. Credo che i film, come la musica, possano e debbano trasmettere sensazioni, emozioni, che vanno al di là delle speculazioni teologiche e filosofiche. Il maestro Bergman ci ha regalato un'opera straordinaria che non può lasciare indifferenti. Da segnalare l'eccezionale presenza scenica di Bengt Ekerot, viene da pensare che l'espressione "physique du role" sia stata coniata apposta per lui!
I dialoghi sono strepitosi nella versione italiana, ma consiglio anche la visione in lingua originale coi sottotitoli, è molto suggestiva.

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Ultima risposta 25/10/2008 23.18.12
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Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  15/10/2008 22:13:37
   9½ / 10
Spettacolare !!!! La sola scena iniziale della partita a scacchi con la morte varrebbe il prezzo del biglietto !!! Non è un film facile da guardare in compagnia, va osservato e capito a fondo. Veramente ottimo !!!

xxxgabryxxx0840  @  10/10/2008 13:35:51
   8½ / 10
Un grande film, difficile e pieno di metafore, incentrato su una partita a scacchi con la morte, attraverso la quale il cavaliere protagonista della pellicola cerca di prolungare il suo inesorabile destino.

f_calderini  @  27/09/2008 22:15:04
   9½ / 10
Bellissimo film.

Invia una mail all'autore del commento Agredei  @  20/09/2008 16:27:10
   10 / 10
Una partita a scacchi con la morte....che capolavoro!

E poi chissà, magari la vita non è altro. La nostra prima mossa: il vagito... alla morte la risposta.

JOKER1926  @  04/09/2008 16:30:03
   8½ / 10
Siamo nel remoto 1956… Un regista di nome Ingmar Bergman "estrae" dalla sua profonda mente un film abissale…
Un cavaliere e pronto a morire, la Morte č vicina, questa Icona primitiva e raccapricciante si presenta in vesti nere…
Ma l'uomo (reduce dalle crociate) temporeggia e sfida La Morte in una partita a scacchi pressoché infinita…
Il regista introduce molti personaggi sulla scena, molti di essi hanno pesantissime funzioni metaforiche, la purezza della famiglia con un bambino piccolo, la cattiveria del "sistema" che fa rima con degrado, dubbio e miseria…
Il cavaliere č una persona piatta, senza valori, dubita di D.io e si perde inesorabilmente nell'incertezza eterna…

Creando assi immaginari nella psiche umana viene a realizzarsi un'inesorabile linea di confine fra Bene e Male…
Essi sono la retorica della vita umana, il Male č l'ente "pericoloso" temuto e odiato dalla massa…
Il Bene č il "paradiso" ma esso non č certo, la sua bellezza e purezza si intersecano beffardamente con il Niente con il sogno…
Ovvero prende vita un complesso concetto di " rifrazione "…
L'ente del Bene č composto dal "tassello" perfezione, questo "nobile" "tassello" paradossalmente scredita il Bene, la Perfezione Celestiale e sconfitta dal suo astrale riflesso, o meglio l'uomo non riesce a comprendere la Luce, essa si nasconde e si esalta lontano dal conscio umano bensě in dimensioni ignote…
I Dialoghi compongo l'enfasi di questo film, essi sono "poetici" ma dietro la massima retorica si nasconde la Vita, la sostanza, i fatti…
Ingmar Bergman si supera e confeziona un' Opera con varie allegorie, piccole grandi metafore…
La storia si svolge in un periodo buio, l'uomo č vittima della Superstizione ed č vittima della morte e soprattutto della vita…
Il regista "sbalza" sontuosamente da un argomento all'altro con Somma, Suprema Eleganza…
La "danza della Morte" raffigurata anche in chiesa da un artista č significato di paradossale liberazione "gettonata" dalla prigionia eterna ovvero dalla Morte…
Gli uomini spensierati e liberi da ogni male terreno si allontanano da questo mondo e guidati dalla Morte raggiungono un qualcosa di inedito… (ma il viaggio di Ingmar Bergman si ferma qui ovviamente solo sul piano tecnico, cinematografico, resta allo spettatore "varcare" il "concetto conclusivo" ragionando e generando interpretazioni su un ipotetico nuovo mondo, nuova dimensione ove si "innalzano" due immaginarie strade: Il Bene e Il Male…)
E' difficile "collocare" L'Opera di Bergman in un solo contesto, il film generato dalla metafora della Morte si fa strada in altri "spazi concettuali"…
La scena teatrale rappresenta praticamente il disegno della vita dell'uomo in modo altamente banale, ma questo siparietto "addolcisce" le inevitabili conseguenze della vita…
E quindi la Vita č tutta da interpretare, tutte queste concezioni si "incrociano" violentemente con teorie Luminose e Oscure (ovvero Vita e Morte)…
La "pedina" nel film č Il cavaliere, l'uomo compie un atto di fratellanza, salva la famiglia di giocolieri dalla Morte…
Bellissima la scena della partita a scacchi ove il Cavaliere lascia cadere volontariamente le pedine, la Morte con cinismo e cattiveria (e questa "cattiveria" č una metafora, calandoci nel concetto metaforico essa č la "Stazione dei Sensi"…) "risolleva" i pezzi e "bluffando" vince la partita…
La Morte ha vinto, ma paradossalmente č stata soggiogata!!!
La scena sul piano cinematografico certamente non č il Top assoluto ma in questo caso bisogna "sormontare" il concetto tecnico e penetrare in profonditŕ nel concetto della Retorica e della falsa Solennitŕ che č presente anche nell' "Angelo Oscuro" ovvero la Morte…
Il film č un "cantiere aperto", l'uomo č in lotta contro tutto e tutti, odia la Morte, non crede in D.io e non trova luce ma solo profonda oscuritŕ…
Dio esiste?
E' la domanda allegorica dell'intero film, il regista come accennato prima non definisce niente, la luce (ovvero D.io) č una metafora, esso compie Miracoli e gioia grazie ad un "mezzo di passaggio" ovvero il Cavaliere, esso indirettamente rappresenta D.io in un determinato momento e in effetti batte la Morte (un uomo non batte la Morte)…
La domanda "mordace " composta da solo due "paroline" (D.io Esiste) genera migliaia di interpretazioni, esse a volte si scontrano e si "mescolano"…
La scacchiera potrebbe nascondere diversi messaggi metaforici, il nero della Morte potrebbe allegoricamente rappresentare l' "Oppressione visiva" ovvero l'inutile retorica che condiziona mortalmente l'uomo…
Il bianco invece rappresenta la purezza troppo delicata, essa a volte č "coperta" dal nero (ovvero la Morte) ma nonostante ciň essa (ovvero la purezza) simboleggiata dalla pedina bianca si muove per prima nel lungo calvario della vita, queste concezioni si rispecchiano metaforicamente sulla scacchiera "domata" dalla "sfera" immaginaria dell'uomo: La morte e L'uomo (ovvero la salvezza)…
"Il Settimo sigillo" nasconde significati abissali, il regista si supera su questo piano ma lascia pecche riguardo la fotografia e il ritmo del film (ma in questi casi, come detto prima le cose importanti sono ben altre…).
Non mancano belle scene, alcune davvero macabre, beffarde e "grottesche", la Morte rappresentata in modo Divino "incombe" nelle menti della massa spettatrice; era difficile raffigurare questo "scuro" Personaggio in modo cosě "solare" ed elegante… Lode a te Ingmar!
Buone le interpretazioni, complimenti all'intero cast, drammatiche, buie le atmosfere (il "bianco e nero" gioca in questo caso una funzione primaria), il regista compone uno splendido "Mosaico", esso "Imbandisce" il tutto con (innumerevoli) temi profondi e religiosi che il piů delle volte sono nascosti…
Il finale č terribilmente drammatico e Supremo sul piano della concezione "Dio-Morte"…
La Morte "gode" da una parte ma dall'altra c'č l' amore di Dio che non ha bisogno di celebrazioni…
E' questa l'essenza del film, l' "emisfero" del Bene si confronta con l'altro e addirittura si mescolano!!!
Infatti il "cammino" dei morti nel finale potrebbe rappresentare anche la liberazione, la felicitŕ…

Ingmar confeziona l' Apoteosi, il "Settimo Sigillo" č il doloroso finale della visione apocalittica…
La pellicola milita nei baratri del possibile, dell'immaginabile e glorifica, emoziona a tratti (purtroppo non sempre!) l'animo dello spettatore, Opera a tratti delirante, immensa, "ambigua" e Immortale…

10 risposte al commento
Ultima risposta 22/11/2008 16.22.18
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goldtw  @  01/09/2008 01:23:40
   8 / 10
difficile aggiungere altro su questo grande film..quello che c'era da dire l'avete già detto! :) non è fra i miei preferiti di bergman,ma l'ho gradito parecchio.purtroppo in alcune parti se devo essere sincero,m'ha un pò annoiato...è anche per questo che non riesco a mettere il massimo dei "punti" a quest'opera..non voglio inserire un dieci a priori solo perchè il regista ci permette di assaporare un cinema di altissimo spessore..avevo aspettative leggermente più alte,nonostante mi sia piaciuto.i dialoghi con la morte e il cavaliere sono perfetti,inquietanti e angoscianti al punto giusto("perchè non posso uccidere dio in me stesso?").peccato per diverse scene,che non le ho trovate così eclatanti,non reggono il confronto con altre..ho sentito una sorta di squilibrio..comunque,per chi non l'avesse ancora visto è caldamente consigliato,sopratutto per i cinefili accaniti.

frogmore  @  05/08/2008 15:26:30
   9½ / 10
Un film denso di contenuti e di una profonditŕ psicologica non indifferente, che affronta il tema della religione e mostra cosa l'uomo č in grado di fare quando la fede si trasforma in fanatismo. La fede č infatti uno degli argomenti a cui la pellicola presta particolare attenzione nel tentativo, secondo me riuscito, di darle una definizione e di spiegarne i significati piů profondi. La morte rappresenta la fine di tutti gli interrogativi umani e ciň che si trova dopo appartiene all'ignoto. Di fronte ad essa ogni personaggio, come ogni uomo, si sente impotente; solo lo scudiero č in grado di affrontarla a testa alta, in quanto portatore di una veritŕ disillusa e non fuorviata che gli permette di essere in pace con se stesso e non attanagliato da dubbi e paure come il resto dei protagonisti.
Non č un film creato per intrattenere, ma un film studiato per far pensare lo spettatore e costringerlo a mettere in dubbio ciň in cui finora ha sempre (piů o meno) creduto.

chucknorris87  @  17/07/2008 15:48:39
   7½ / 10
Uno di quei film che ti fanno capire quanto faccia schifo il cinema oggigiorno...
Stupendo... per essere un film così datato...
inizia in maniera un op' troppo lenta ma poi direi che si riprende alla grande..

Invia una mail all'autore del commento BIONDO  @  27/05/2008 16:18:39
   6½ / 10
delusione. il film si divide in due film.
1)tutte le scene in cui compare la morte,10minuti all'incirca,di questa parte posso dire che è un capolavoro,la morte è davvero immortale,leggenda,inimitabile da tutti quelli che hanno fatto film sul tema in seguito. voto 10.
2)tutte le scene in cui non compare la morte,80 minuti,di questa parte posso dire che è noiosissima,non regge l'impatto coi tempi,non crea emozioni e non vedo niente di tutto cio' che voi scrivete(penso che molti scrivono davvero solo per sentirsi cinefili),è davvero un impresa arrivare alla fine del film,non succede praticamente nulla,non ci sono colpi di scena,piatto che piu' piatto non si puo'.voto 1
in conclusione,il film viene considerato un capolavoro senza tempo dalla critica(la critica vera)perche' è stata una novita',un film nuovo all'epoca,che è stato oggetto di innumerevoli imitazioni e ha creato un nuovo mito,la morte vestita di nero che ti vene a prendere. molti di voi votano 10 perche' nella vita seguono la massa e le mode. penso che l'80%che ha votato 10 ha avutodifficolta' arrivare alla fine della pellicola per poter finalmente esclamare:"mamma mia che capolavoro"!!
sono indeciso nel voto,dovrei darei 10 solo per la faccia della morte,ma il film è davvero troppo vecchio e funziona bene com sonnifero per dare un simile voto,son rimasto molto insoddisfatto alla fine della pellicola ma non me la sento di dare l'insufficienza perchè non la merita.

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Ultima risposta 17/07/2008 20.54.25
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Bacao  @  22/05/2008 00:48:56
   9 / 10
Esiste Dio? La preghiera pare rivolta al buio. Perché pare averci creato per lasciarci in balìa di eventi talvolta positivi ma talvolta pure nefasti (come la peste o l'inquisizione)?
La "strega" che si è unita al demonio può forse rispondere al quesito: eppure si tratta di una semplice innocente agli occhi di chi ha conosciuto le angherie della guerra e non crede a superstizione e flagellazioni. Persino lo sguardo di lei, sul rogo, pare quello di chi nulla vede se non l'assurdità di tutto. E ironia della sorte, neppure la morte, disinteressata, si preoccupa di quanto avviene "dopo".

Film che si inquadra nel pensiero esistenzialista del dopoguerra di Albert Camus, con echi di Kafka. L'accento è posto sui quesiti fondamentali sulla vita e la morte - quesiti senza risposta, scaturiti dagli eventi tragici del decennio precedente - e sugli atteggiamenti assunti a riguardo dagli individui.

Il personaggio della morte verrà poi ripreso in parodia dai Monty Python.

jmarra  @  07/05/2008 16:46:35
   10 / 10
mai la morte è stata rappresentata sul grande schermo in maniera eslicita con il garbo e l'eleganza usata da bergman...un film universale....

Sbufasa  @  29/04/2008 14:59:54
   9 / 10
Non a caso viene considerato un capolavoro del cinema mondiale. A livello di significato, con la continua ricerca di risposte da parte dell'uomo che nulla può contro la potenza divina (la morte), è un prodotto eccellente. Certo vederlo oggi può sembrare superato, ma il bianco e nero e la lentezza si sposano perfettamente nella costruzione della vicenda narrata. Il bene e il male, l'angoscia della peste e la redenzione. Ogni personaggio viene descritto minuziosamente e porta lo spettatore al centro della storia investendolo di tutte le contraddizioni del clima medievale. Bello bello bello.

Jumpy  @  24/04/2008 15:05:35
   10 / 10
Tra i capolavori assoluti del cinema, pieno di simbolismi ed allegorie, per certe atmosfere cupe ed inquetanti mi ha ricordato vagamente "I diavoli" di Russell

blackjoker  @  09/04/2008 15:42:33
   9½ / 10
E' un film sconvolgente. Scene come l'incontro con la Morte e il dialogo nella cappella, non potranno mai lasciare indifferente uno spettatore che abbia un minimo di sensibilità. Ti rimbomba nella testa per qualche giorno. La Morte, Dio, il senso della vita. Lascia il segno.

Invia una mail all'autore del commento catenanm  @  18/03/2008 23:39:45
   9 / 10
Mi fa piacere che a certa gente non piacciano film presenti nella top 25 di questo sito, almeno così capiamo che non a tutti deve piacere una cosa solo perchè per la maggior parte è un capolavoro Di questo film, prima di vederlo sulla Top 25, non ne avevo mai sentito parlare, ma ho deciso di noleggiarlo solo perchè volevo provare l'ebbrezza di stare davanti alla TV a guardare un film in bianco e nero.
Devo dire che mi è piaciuto molto, sia in termini di storia, sia di riprese (per l'epoca) e pure per come siano stati capaci i protagonisti nelle interpretazioni. Particolarmente pesante però il bianco e nero, abituato ormai alla TV a colori, ma questo non ti fa desistere dal guardarlo

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Ultima risposta 19/03/2008 17.56.02
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popoviasproni  @  13/03/2008 12:29:31
   8½ / 10
Parabola umana sulla morte, la vita e la ricerca di DIO stilisticamente perfetta, grandi i primi piani, e con un Bianco-Nero Luce-Ombra immmortali.
Suggestivo il confronto tra il cavaliere e la morte.
Contenuti sempre attuali a distanza di 50 anni!

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  09/03/2008 16:23:14
   10 / 10
Indiscutibilmente uno dei più grandi registi di tutti i tempi, Ingmar Bergman ha basato le sue opere sui temi che lo hanno accompagnato per tutta la vita: l'incomunicabilità tra le persone, la ricerca di D.I.O., la percezione che ha l'uomo della malattia e della morte, le forti crisi esistenziali che colpiscono le coppie e le famiglie
Dopo una serie di sperimentazioni espressionistiche la sua ricerca ha lentamente virato verso l'essenzialità, circondandosi, per l'interpretazione dei personaggi della maggior parte dei suoi film, di attori feticcio come Ingrid Thulin, Liv Ullmann, Bibi Anderson, Gunnar Bjornstrand e Max Von Sydow; tra i tanti premi ricevuti nel 1957 riceve quello speciale della giuria a Cannes con "Il settimo sigillo" dove la dimensione allegorica si sviluppa in tutta la sua forza e penetra prepotentemente all'interno della tematica religiosa attraverso i dubbi e la crisi esistenziale del cavaliere Antonius Block lacerato da angosciosi interrogativi sull'esistenza di D.I.O. dal momento che, tornato a casa da una crociata, stanco e deluso, trova intorno a sè soltanto pestilenza, inquisizioni e morte, la stessa morte che, in vesti umane, gli si presenta all'improvviso davanti informandolo che è venuto a prenderlo essendo giunta la sua ora, ma l'uomo non è preparato a morire se non dopo aver riempito il vuoto che incombe nel suo animo, vuole prima una risposta ai suoi dubbi, ha bisogno di tempo, per ottenerlo sfida a scacchi la morte.
Il settimo sigillo, ossia l'ultimo, quello del tragico finale della visione apocalittica, dei sette con i quali è sigillato il libro, contenente l'ultimo tra gli scritti del nuovo testamento, che verrà letto dall'agnello di D.I.O. ( Gesù Cristo) per venire a conoscenza dei misteri della vita, dà il titolo a questo grande film dove, per aquisire questa conoscenza il cavaliere chiede alla morte una dilazione al compimento del suo destino.
Credo sia superfluo addentrarmi troppo nell'analisi filosofica ed esistenziale del film o sulla grandezza della sua struttura: soggetto, scenografia, fotografia ecc. ( lo hanno fatto molti, e bene, di quelli che mi hanno preceduto), magari mi soffermerò su quello che a me ha colpito di più: la straordinaria bellezza dei dialoghi del cavaliere con la morte, asciutti, diretti, ma di una profondità devastante.
"Vorrei parlarti sinceramente ma il mio cuore è vuoto, il vuoto è uno specchio che riflette la mia immagine e provo disgusto e paura, l'indifferenza mi ha isolato dagli uomini, vivo un mondo di fantasmi rinchiuso nelle mie fantasie e nei miei sogni; perchè D.I.O. si nasconde in una nebbia di promesse e di miracoli che nessuno ha mai visto? perchè D.I.O. continua a vivere in me in questo modo doloroso ed io non riesco a liberarmene? voglio che mi parli, che mi sveli il suo volto;" alla replica della morte che gli dice: "forse D.I.O. non esiste!" l'uomo riprende: "allora la vita è un assurdo errore, nessuno può vivere con la morte di fronte agli occhi sapendo che tutto è nulla, la mia vita è stata vuota, piena di cose insignificanti, non provo amarezza soltanto perchè sò che la maggior parte degli uomini vivono così."
Pago di essere riuscito a distrarre la morte e di aver ritrovato un rapporto di solidarietà con gli uomini, il cavaliere accetta volentieri di perdere la partita a scacchi; il dramma dell'esistenza, nelle diverse valenze filosofiche, religiose ed ideologiche si chiude.

4 risposte al commento
Ultima risposta 04/04/2008 22.36.17
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Peppo81  @  03/03/2008 14:22:46
   9½ / 10
11simo film preferito

gran bel film, gran bella storia e poi il resto...............il capolavoro di Bergman

debaser  @  21/02/2008 12:36:49
   8½ / 10
Confesso che non avevo ancora visto il film per cui incuriosito da votazioni cosi alte sono stato invogliato a vederlo .Sinceramente mi aspettavo qualcosa in piu', sicuramente affascinanti le scene della partita della morte ed alcune metafore come per esempio quelle sugli attori. Non mi ha molto convinto il personaggio di Antonius Block, ne la scena madre del rende-z vouz di tutta la sua famiglia con la grande mietitrice, mi sembra che manca qualcosa per definirlo un capolavoro assoluto.

Bofonkio  @  18/02/2008 12:58:40
   10 / 10
E' "il" capolavoro! Niente da aggiungere.

faluggi  @  16/02/2008 00:37:51
   3 / 10
Ecco un altro di quei tanto osannati capolavori cosmici che al sottoscritto (scusate il termine) hanno fatto cadere i cogl1oni sul pavimento, io
prima di scrivere ho letto un pò i commenti sottostanti e devo dire che leggendoli ho notato la spocchiosità di molti utenti che per atteggiarsi da cinefili (o cinofili o gattofili) mettono 10 ad un film che non hanno mai visto nella loro vita o che magari lo hanno visto con occhio "minchia questo è un capolavoro mi deve piacere anche se non è così" se lo vedono, magari si fanno trequarti di palle ad arrivare fino alla fine, e al posto di dire "Mah carino" o "Che cag**a!!!" dicono "Grande capolavoro" e non lo vedono mai più, magari poi arriva un amico e gli chiede "Com'è il Settimo Sigillo?" "E' un capolavoro!", al che l'amico eccitato dice "wow ce lo vediamo stasera?" e lui risponde "Uhm non mi va tanto, perchè non ci vediamo Porkys 3?"
Ragazzi...(lo dico a coloro che si riconoscono nel mio commento) siate obiettivi a mettere i voti a sti film...

Gli ho dato 3 perchè effettivamente sotto il mio punto di vista non tutto è da cestinare.

Ricordatevi che questo, che vi piaccia o no, è il mio voto al film, quindi non scassatemi le maracas con le solite risposte fritte e rifritte.


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23 risposte al commento
Ultima risposta 28/07/2008 01.49.10
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pino08  @  14/02/2008 12:39:02
   10 / 10
Bellissimo

2 risposte al commento
Ultima risposta 17/02/2008 01.59.01
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Iperbole  @  08/02/2008 11:20:42
   10 / 10
Questa pellicola esprime in maniera sublime quanto pi più profondo esista... Il concetto della morte, la fede, la gioia della vita sono rappresentati in modo egregio dal maestro svedese.. Nessun dialogo del film è banale, sono tutte riflessioni profonde opera di un grande sceneggiatore. La trama o meglio l'idea di essa è semplicemente geniale... Uno dei più bei film che abbia mai visto.. Capolavoro!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  28/01/2008 13:38:43
   9 / 10
Ispirandosi agli affreschi risalenti all’epoca medioevale che osservava all’interno delle chiese fin da fanciullo,Ingmar Bergman decise di affrontare un film che parlasse di ricerca della fede e del destino dell’uomo in un mondo sull’orlo del baratro,privo di quei valori morali e religiosi perduti inesorabilmente a causa di una dilagante corruzione dell’animo umano.
Il regista affida al cavaliere Antonius Block,dal ritorno dalle crociate, l’incarico di rappresentare il suo alter-ego,delineando la figura di un uomo divorato dal dubbio.
Incalzato dalla morte,unica ed inesorabile certezza, il cavaliere che ha rinunciato all’amore e al suo bel castello per soddisfare in terra santa i voleri della chiesa,cerca di conoscere delle risposte che possano quietare il suo animo tormentato.
L’esistenza di D.io,la vita dopo la morte,la cieca obbedienza nella fede,sono i grandi dubbi che divorano Antonius al quale si contrappone il suo fedele scudiero Jons, che si dimostra scettico e incapace di credere che esista realmente qualcosa di superiore all’essere umano.
Il mondo in cui Bergman cala i suoi personaggi è tremendamente oscuro,colpito da una peste che non concede tregua,attraversato da un fanatismo religioso che sfocia in esecuzioni sommarie,sermoni deliranti e processioni di fedeli atterriti ,divenendo cosi' lo specchio di una realtà in cui l’uomo si muove senza piu’ osservare una morale né tanto meno delle regole civili.
Secondo la visione del regista non tutto pero’ è malato o corrotto,in mezzo a questo terrificante affresco umano si stagliano l’innocenza e la giovialità di una famigliola di commedianti,con i quali il cavaliere passerà l’unico momento realmente sereno dopo il suo ritorno in patria,inducendolo ad un atto d’amore nei confronti di questo nucleo di gioia e spensieratezza che salverà dall’oscura signora con un astuto sotterfugio.
La famigliola è secondo Bergman,quell’esile fiammella di speranza ancora ravvisabile in un mondo estremamente triste ed oscuro,un messaggio di pace in grado di contrastare nella sua semplicità il male dilagante.
Bergman affronta temi importanti analizzando il suo stesso smarrimento di fronte all’ignoto,il suo lavoro ineccepibile,non lesina anche qualche momento piu’ leggero e divertente,stupenda la regia e notevolissimo l’utilizzo del bianco e nero,buone le interpretazioni di Max Von Sydow,Gunnar Bjornstrand e dell’incantevole Bibi Andersson,veri attori feticcio del regista scandinavo.
Ottimo lavoro che analizza non solo la misteriosa condizione umana ma che lancia anche un atto d’accusa nei confronti della religione quando questa sfocia nel fanatismo e viene utilizzata come strumento per raggiungere beni materiali.

14 risposte al commento
Ultima risposta 19/02/2008 10.05.43
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greaser  @  20/01/2008 13:05:49
   10 / 10
wight  @  27/12/2007 13:45:29
   10 / 10
Una delle pietre miliare della storia del cinema. Una grande riflessione sulla vita e sulla morte in una bellissima quanto tetra ambientazione medievale.

marfsime  @  24/12/2007 14:27:12
   9½ / 10
Un grande film di un grande regista..ma più che un film mi verrebbe da dire che questa è una trasposizione filosofica di uno dei più grandi misteri dell'umanità: Dio, la vita e la morte.

Voto:9,5

TheJolker  @  07/12/2007 22:49:37
   10 / 10
una volta era in top25 e merita la top 10 perchè nn ci torna?
Bergman crea una dellle piu grandi filosofie cinematografiche di vita in una intensa ed intrgante,oserei dire mortifera partita a scacchi con l'anima nera dalla falce.! 10 10 10

Glendhi  @  29/11/2007 21:21:45
   10 / 10
Nulla da dire, PERFETTO.Lo scudiero è un mito.

woodygenemel  @  23/11/2007 01:51:00
   7½ / 10
affascinanti le scene con la morte,ma interesseranno al massimo 7-8 minuti in tutto il film.Il resto,visto oggi,a ben 51 anni di distanza,pare interessante,piacevole,ma da qui al capolavoro ce ne passa...Uscisse oggi,chi lo considererebbe un capolavoro da 10 e lode??Non prendiamoci in giro...In 50 anni abbiamo visto,nella vita e al cinema,di tutto di più;è normale se un film come questo non colpisce più come allora.Tralaltro alcuni film successivi di bergman,credo proprio che oggi valgano molto più di questo,nonostante un bel 7 1/2 per me lo meriti.

1 risposta al commento
Ultima risposta 23/11/2007 01.59.46
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vehuel  @  11/11/2007 10:52:28
   10 / 10
Questo è il primo film di bergman che ho visto, non ho parole è un'opera d'arte meravigliosa.
Eccellente!!!!:

Gruppo COLLABORATORI julian  @  04/11/2007 02:49:52
   9½ / 10
Che dire ?
Credo proprio che tutti siano d'accordo con me se affermo che la partita a scacchi sia la metafora più brillante e suggestiva che si sia mai vista sullo schermo.
Dialoghi filosofici di altissimo livello che riflettono la visione medievale pessimistica della vita (come dimostrano i discorsi ammonitori del predicatore che ricorda a tutti che dovranno morire presto).
Ma in tutto questo c'è anche lo spazio per fare ironia, e Bergman affida questo ruolo allo scettico scudiero, l'unico che rifiuta di prendere alla lettera gli sciocchi pregiudizi popolari.
Il personaggio della morte però è il massimo, vestito di nero che fa da splendido contrasto con la faccia bianchissima (contrasto presente anche nel campo degli scacchi ovviamente) che annuncia ad Antonius Block la tragica fine con la sua voce pacata, mai con un sussulto.
In conclusione un film dal ritmo lentissimo che non annoia, con scene memorabili che ti bastonano per la loro potenza visiva, in poche parole un capolavoro.
Quasi 10.

Tony Ciccione90  @  04/11/2007 02:05:14
   9 / 10
Sono stato indeciso fino all'ultimo sul voto da dare a questo film. Mi avevano colpito i dialoghi e le riprese di Bergman, ma il film mi era apparso troppo lento. Dopo un'attenta riflessione e dopo aver riletto i dialoghi e l'analisi del film, mi sono accorto che un 8, per non dire un 7, sarebbe stato troppo poco per un film con un messaggio e un contenuto di tale portata. Da vedere assolutamente!

STE91  @  21/10/2007 22:20:39
   9 / 10
pietra miliare del cinema che offre vari livelli di interpretazione. davvero belli i dialoghi. Chiara rappresentazione dell'ambiente medievale.

mr orange  @  20/10/2007 14:58:15
   10 / 10
un capolavoro, sopratutto i dialoghi sono molto suggestivi vedi quelli tra la morte e il protagonista durante le varie fasi della partita a scacchi e poi non solo, sono stati secondo me davvero ben realizzati i personaggi tutti molto differenti ma che tutti servono per la realizzazione della storia, il protagonista ad esempio è stato descritto egregiamente come cerchi forzosamente di trovare la fede tanto che si aregge anche nel cercare l'esistenza del diavolo per poter averne conferma, contrapposto poi dall'altro personaggio invece
ateo e far nascere così dei dialoghi veramente suggestivi.

la peste che tormenta il paesaggio viene usata per poter descivere le reazioni della gente di quell'epoca, pronta a darne la spiegazione delle piaghe nella mano del divino.

bellissimo il finale....................

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
credo che quando un film ti faccia riflettere e non ti spenga il cervello allora è giusto chiamare il cinema una forma d'arte

claudio54  @  16/10/2007 20:02:49
   10 / 10
capolavoro assoluto

the saint  @  14/10/2007 17:10:32
   8 / 10
...sinceramente in questo film ,anche se piuttosto vecchiotto , secondo me c'è poco di un film e molto di un opera teatrale... riuscita però molto bene, perchè non è facile quando si tratta di parlare di temi come la morte, la fede in dio e l'amore..sicuramente le scene più belle sono quelle dove il protagonista parla con la morte.. alcune frasi sicuramente sono epiche e rimarranno da antologia! anche se la più bella a mio avviso la dice il suo scudiero quando parla al fabbro:''se tutto è imperfetto in questo imperfetto mondo, l'amore invece è perfetto nella sua assoluta e squisita imperfezione!''

wega  @  13/10/2007 22:51:22
   9½ / 10
non mi sono mai preoccupato di capirlo fino in fondo..so solo che è un film così suggestivo..ogni sequenza ha qualcosa di incredibile,non sono un teologo,nè un filosofo..lascio agli altri.

2 risposte al commento
Ultima risposta 21/12/2008 09.04.19
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sonhador  @  13/10/2007 16:24:25
   10 / 10
film di valore incommensurabile...
meglio di un trattato di filosofia o di teologia..
Grazie signor Bergman

Dick  @  04/10/2007 13:04:17
   8 / 10
Film che ha la sua forza magiore secondo me a livello visivo figurativo mentre dal punto dei significati simbolici perde un pò. Comunque bella pellicola.

Paolo70  @  29/09/2007 20:02:12
   6 / 10
Penso di andare un pò controcorrente ma questo film non mi ha entusiasmato. Accettabile nel complesso la trama con il tema rievocato più volte di questo cavaliere che incontra la morte e riflette sulla vita.

3 risposte al commento
Ultima risposta 05/10/2007 18.36.14
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addicted  @  28/09/2007 14:58:47
   10 / 10
La Danza Macabra di Bergman.
Il trionfo della morte era attuale nel medioevo ed è attuale oggi.
Il memento mori induce a riflessioni urgenti sulla vita, sulla fede e sui sentimenti.
Quando si dice "saper affrontare i grandi temi"...
Universale.

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  19/09/2007 10:44:06
   9½ / 10
STRAORDINARIO. IL FILM DI BERGMAN CHE MI E' RIMASTO PIU' IMPRESSO (LO VIDI X LA PRIMA VOLTA AL LICEO E GIA' ALLORA MI AFFASCINO'). PACE AL MAESTRO.

FrankNFurter  @  13/09/2007 15:28:59
   9 / 10
antichi ricordi di cineforum scolastici.
il classico film che a 15 anni ti annoia a morte e che a 30 si fa leggere per il capolavoro introspettivo che è.

dgarofalo  @  09/09/2007 23:49:52
   8½ / 10
FILM CHE METTE IN DUBBIO LA FEDE DEGLI UOMINI CON DEI MONOLOGHI SPETACCOLARI
DA VEDERE
P.S. PER ME NN E QUESTO IL MIO FILM DI BERGMAN
THE BEST FILM IS "POSTO DELLE FRAGOLE"

Slevinx  @  31/08/2007 00:23:29
   8 / 10
Sciamenna  @  25/08/2007 12:28:42
   9 / 10
Gran film, dove il personaggio della Morte diviene la metafora, la chiave attraverso la quale tentare di gettare uno sguardo nei punti più oscuri della vita: la partita a scacchi con la morte è la ricerca di senso dell'umanità, che non può portare ad un risultato esplicito ma solo ad una traccia ermeneuticamente densa, ma irrisolta..

Ed io credo che nel film, tra l'ateo materialista ed il cavaliere che si sforza di essere credente, nonostante tutto, Bergman suggerisca in modo sottile di essere più vicino al secondo..

shining280  @  20/08/2007 10:49:59
   8½ / 10
diretto con maestria ma non gli metto di più per varie ragioni

misachan  @  19/08/2007 07:47:25
   9½ / 10
Credo sia... molto bello.
E le mie aspettative dovute ad anni che ne sentivo così ben parlare non sono rimaste deluse.
Adoro le atmosfere cupe tipiche dei racconti del nord Europa e la tematica esistenzialista così delicatamente trattata, attraverso monologhi e dialoghi con "la morte" che ti tengono con il fiato sospeso per non rischiare di perdere nemmeno una parola.
E tutti gli interrogativi che vengono lasciati senza risposta, fanno star male, perché son cose che ci chiediamo tutti, chi più spesso, chi meno.
Personalmente son stata un po' giù dopo aver visto il film, chissà, speravo che almeno nel finale ci fosse un innalzamento di tono =P Ma il bello del film deve stare proprio in questo... presentarti il dramma degli interrogativi umani sull'esistenza, che non trovano risposta, e tutto lo sforzo che fai nel cercarli finisce per essere solo un vano tentativo.
Com'è che ancora non c'è la recensione qui? :/ Speravo di leggere qualche aspetto che non avevo colto.
Un film ispiratore, senza dubbio, e con la capacità di sensibilizzare anche le menti più difese.

momo  @  06/08/2007 21:56:30
   10 / 10
E' l'anello di congiunzione tra teatro e film, monologhi e diaoghi trattano temi immensi con esaustività lasciando,tuttavia, allo spettatore più domande che risposte; alla fine dovrà decidere lui chi ha ragione: il devoto Antonio Sblock o l'ateo materialista Jons. Non lasciatevi spaventare da B\N è un film che vale la pena di esser visto ( e rivisto).

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metafisico  @  06/08/2007 14:46:35
   9½ / 10
forse il film più metafisico della storia del cinema.
bellissima la metafora della partita a scacchi

seventhseal  @  30/07/2007 21:18:08
   9½ / 10
Capolavoro assoluto: film carico di patos, che sa sviscerare con grande coinvolgimento tematiche filosofiche e metafisiche difficilmente rappresentabili sul grande schermo. Alcune trovate, come quella della partita a scacchi con la morte, potevano essere ideate solo da un genio, quale era Bergman.
A lui spetta senza dubbio un posto nel paradiso del cinema.

Oblivisca  @  30/07/2007 20:36:37
   9½ / 10
Fantistico film, uno dei capolavori del cinema. Addio Bergman

InSaNITy  @  30/07/2007 15:38:13
   9 / 10
L'ho visto proprio ieri questo bellissimo film, e stamattina apprendo che Bergman è morto...fa un po' impressione..
Addio Ingmar

6 risposte al commento
Ultima risposta 11/11/2007 17.13.39
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Equilibrium  @  30/07/2007 12:08:02
   10 / 10
oggi è scomparso il grande regista svedese. Onore al suo immenso capolavoro.

7 risposte al commento
Ultima risposta 07/10/2007 18.16.22
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felym  @  30/06/2007 11:47:53
   8 / 10
Un film che fa riflettere tantissimo sul tema della morte, di quello che c'è dopo, della voglia di vivere unita alla puara di morire..

Bravi gli attori e il regista.. BISOGNA VEDERLO !!

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Silly  @  27/06/2007 20:57:47
   9½ / 10
Splendido film, davvero. L'Apocaliise si avvicina, la morte sta per sopraggiungere e prendersi tutti perchè è giunta l'ora. C'è chi ha fede in Dio, chi l'ha perduta e la vuole ritrovare a tutti i costi, chi non ce l'ha e non ne vuole sapere, chi vive alla giornata godendo delle piccole cose belle che vede... Molti personaggi diversi, stupendi nelle loro rappresentazioni vivono lo stesso tormento: l'essere prossimi alla fine. Antonius è colui che sfida la morte per poter recuperare ciò che sta perdendo: la fede. I suoi continui interrogativi lo assillano e la morte non lo aiuta. Si limita a dargli una possibilità, solo xchè sa di vincere. I dilemmi di Antonius mi hanno fatto sentire come lui, mi ci sono rivista in tutti quei dubbi. L'ho adorato. Questo è un film meraviglioso xchè realistico, nonostante ci sia la morte alla "Dylan Dog". Avere fede è difficile, come si può avere fede nella fede degli altri? Già... Guardatelo, ma leggetevi anche il passo della Bibbia narrato all'inizio del film. E' interessante. Leggetevi anche l'Apocalisse, capirete molte cose di questo eccellente film. Tuuto ha un senso, vedrete. Anche il finale...

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Aletheprince  @  05/06/2007 23:58:14
   9½ / 10


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Il settimo sigillo č un'operamirabile, profonda e spiazzante, che lascia lo spettatore immobile ed atterrito, coinvolto emotivamente dinanzi ai dubbi radicati nell'umanitŕ, fra finitudine terrena e continua ricerca dell'onnipotente.

Madmax90  @  05/06/2007 14:39:05
   6½ / 10
Incomincio col dire che è la prima volta che vedo questo genere di film e sono rimasto molto spiazzato.
Probabilmente non ho colto il vero significato dell'opera ed alcuni passaggi non mi sono stati abbastanza chiari, pero' il film non mi ha convinto. Secondo me, la tematica della morte è stata solo superficialmente sfiorata, cosi' come quella della fede in Dio.
Ritengo invece molto riuscita l'ambientazione medievale, che rispecchia le paure e le angosce delle personi di quel periodo.
Sinceramente più di 6 e mezzo non me la sento di dare.

9 risposte al commento
Ultima risposta 04/09/2007 15.46.09
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PetaloScarlatto  @  21/05/2007 20:02:10
   10 / 10
A mio parere il capolavoro di Bergman e uno dei film più beffardi e riusciti sull'eterna lotta fra la vita e la morte. Da una parte un cavaliere errante, dall'altra un figuro incappucciato che in realtà è la Nera Signora.

IN mezzo tanti personaggi che, alla fine, danzeranno in uno dei più celeberrimi fnali della storia del cinema.

L'ho visto la prima volta a 12 anni e ne sono rimasto scioccato. E' un film meraviglioso. E' qualcosa di incredibilmente potente e, a distanza di tanti anni, mantiene intatta quell'aurea di magia, mistero, lugubre e appiccicosa irrealtà in cui ognuno può rispecchiarsi o non farlo, ma da cui è impossibile non estare incantati.

Film, comunque, imitato in vari modi, dai fumetti ad altre forme d'arte.

UNICO

Napoleone  @  12/05/2007 21:37:09
   9½ / 10
Tale film è sublime, nel senso letterale del termine, per molteplici aspetti:
1) le scenografie ambientate in una natura bella e terribile, direi romantica (da intendere tale aggettivo nel suo significato primitivo).
2)le tematiche trattate: sono assai rari i film che affrontino a viso aperto
certi contenuti: il tema religioso-ontologico, la ricerca esistenzialistica, la
disperazione e la fede, il Nulla, Dio e la Morte sfidata in una partita a scacchi.
Nel vedere sviluppati tali soggetti, in modo egregio, si prova la sensazione di abbandonare per la durata del film un contesto dominato "dall'aria malsana", dovuta alla banalità, la stessa che ha vissuto Antonius Block, dei pensieri e degli atti che permeano la nostra quotidianità, e di raggiungere le somme vette del pensiero ove l'aria si fa più tagliente e pura.
3)i dialoghi di una profondità provocatoria ed inquietante.
Tutto questo in un solo film!

AKIRA KUROSAWA  @  09/05/2007 14:55:10
   9 / 10
raramente ho visto un film piu affascinante
la morte che gioca a scacchi con un umano è una delle immagini piu belle che abbia mai visto , tuttavia di bergman a questo gli preferisco il posto delle fragole

hurricane  @  13/04/2007 20:00:34
   8 / 10
Il film l'ho travato un pochino noioso, ma questa e' la mia opinione soprattuttto nel modo i cui recitano gli attori.
Cmq la tematica trattata è di gran valore, non capita tutti i giorni di trovare una pellicola che rappresenti in modo cosi' efficace il dubbio sull'esistenza o meno di dio e la presenza incombente della morte nella vita di tutti i giorni.
Un film che cmq deve essere visto..

darkos  @  01/04/2007 18:08:02
   9 / 10
Non all'altezza di Fanny e Alexander ma sicuramente il film più affascinante di Bergman

Drugo McQueen  @  31/03/2007 03:45:43
   9 / 10
Un film tanto bello quanto difficile e impegnato, che lascia molto spazio alla riflessione dopo la visione.
Penso che il tema centrale di tutto il film e il messaggio che Bergman voglia trasmetterci non sia tanto ciò che ci attende dopo la morte e la paura di essa, ma bensì la fede in qualcosa di superiore a noi, l'appigliarci a qualcosa di più grande nei momenti di difficoltà.
Bergman dimostra tutta la sua maestria stilistica in questo film, dai dialoghi alla sceneggiatura davvero sopraffina, inoltre non poteva scegliere un mondo migliore di quello medioevale per rappresentare il suo spiccato nichilismo ateo, rappresentando un'epoca che ci è nota per il suo profondo carattere religioso in un modo assolutamente non convenzionale, caratterizzata da un sottile umorismo e da una profonda insicurezza nei valori religiosi.
I personaggi sono molto ben curati: dal cavaliere errante divorato dai dubbi religiosi al suo fido scudiero quasi noncurante di tutto ciò che accade, come se prendesse in giro tutto e tutti.
Spettacolare la metafora degli scacchi con la partita tra la morte e il cavaliere, sublime contorno allo svolgersi della storia.

Sicuramente una delle pietre miliari del cinema di tutti i tempi, un film che chiunque dovrebbe vedere più e più volte

LuSa  @  27/03/2007 18:58:50
   10 / 10
Niente da obiettare, questo è il cinema allo stato più puro:
Un Capolavoro!!!

Divino Stanley  @  16/03/2007 22:27:21
   9 / 10
Sebbene tutti lo considerino un capolavoro, non penso che in questo film sia stato colto il vero intento di Bergam: penso che il regista svedese non volesse far interrogare lo spettatore sulla Morte ma sulla fede in Dio. Il film si svolge nel Medioevo (quale periodo poteva essere più adatto per un film che affrontasse il tema della religione?) e narra la singolare vicenda di un cavaliere appena tornato dalle Crociate, che nei numerosi scontri con i mori aveva perso la fede in Dio. Egli, appena giunto in patria, viene accolto dalla Morte la quale, ferita nell'orgoglio, accetta una sfida a scacchi col nobile, sapendo di non poter perdere. La partita si alterna con le peregrinazioni del cavaliere e del suo scudiero attraverso una terra che persino il nobile fatica a riconoscere come sua: tutta l'area è dilaniata dalla peste che miete vittime a destra e a manca. Il cavaliere viene a contatto con le pratiche religiose tipiche del Medioevo: troviamo un attore mistico, una setta di flagellanti e un gruppo di "cacciatori di streghe" e tutti mostrano la propria idea su Dio e sulla fede. Il nobile, sebbene dunque incontri religiosi di ogni genere, non riesce ad ottenere una risposta veritiera ed attendibile sull'esistenza di Dio e solo alla fine prenderà una decisione chiara. Penso dunque che la Morte in questo film sta a rappresentare l'ideale tipico medievale dell' imminenza dell' apertura del "settimo sigillo" e dunque della fine del Mondo, fatto che, come già detto, porterà alla presa di posizione del nobile riguardo Dio.
Dal punto di vista stilistico è da sottilineare la stupenda sceneggiatura, tipica forse di più di un testo teatrale più che di uno cinematografico, e il tono sarcastico usato da Bergman per sfatare l' ideale comune di un Medioevo serio e bigotto. Poi sono da antologia la scena in cui la Morte si siede per la prima volta davanti alla scacchiera e quella finale.
Premetto di non avere molta conoscenza del cinema anni '50, ma per quello che ho visto è senza dubbio il migliore.

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alexp79  @  16/03/2007 16:14:27
   10 / 10
La brutta notizia è che per anni ho ignorato i film di Bergman autore di cui fino ad oggi avevo solo sentito parlare (è il suo primo film che vedo). La bella notizia è che essendo solo il primo ne avro tanti altri da vedere, e tanti altri su cui rilfettere. Si perchè questo è un che film fa riflettere, forse sul più grande dei temi che ha straziato la mente dell'uomo: il significato della vita e quello che ci sara dopo di essa. Detto cosi potrebbe sembrare che più di un film si tratti di qualcosa di filosofico...niente di più sbagliato, c è tutto quello che un capolavoro cinematografico deve avere, con 2 o 3 scene assolutamente fantastiche: dai dialoghi con la morte alla processione flagellanti, che entrano nella scena all'improvviso concellando la leggerezza dello spettacolo teatrale. Uno dei momenti più alti della storia del cinema

2 risposte al commento
Ultima risposta 20/03/2007 22.25.11
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Beefheart  @  04/02/2007 14:59:58
   8 / 10
A proposito di film vecchi... questo non lo è affatto, un vero "evergreen" nonostante i suoi 50 anni suonati. Analizzato in quest'ottica il suo valore lievita esponenzialmente, ma anche estrapolando il giudizio dal contesto temporale, "Il settimo sigillo" ha tutte, ma proprio tutte, le carte in regola per essere visto e ricordato a lungo. Interpretazione, dialoghi, fotografia e sceneggiatura assolutamente attuali testimoniano e garantiscono lungimirante maestria. Immagini evocative, addirittura didascaliche, bianco e nero contrastato e suggestivo, ironia, accattivante caratterizzazione dei personaggi (il mio preferito è il fido scudiero Jons). Insomma perderlo è un vero peccato.

John Locke  @  29/01/2007 10:35:02
   9 / 10
Intervengo immediatamente visto l'insensato voto precedente.
Il settimo sigillo innanzitutto è un capolavoro, forse il migliore di Bergman insieme a Il Posto delle fragole, e non è un film adatto a tutti.
Chi ha come film preferiti quelli di Vin Diesel per esempio farebbe bene a lasciar perdere la visione e riprovare in un altro momento, quando si sarà più formati cinematograficamente.
Film sulla vita e la morte, e sul rapporto fra uomo e Dio.
La messa in scena è quasi teatrale, con i personaggi di contorno che alternano momenti drammatici ad altri più sul genere della commedia.
Straordinaria la figura della Morte, e grandissima interpretazione di Max Von Sydow, che riesce tramite la sua mimica facciale a farci entrare nella testa del protagonista, al centro del conflitto interiore che sta vivendo.
Alcune scene poi innalzano il film a vette difficilmente eguagliabili: e parlo ad esempio delle raffigurazioni di Cristo sempre sofferente e soprattutto dell'ultima favolosa scena

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Capolavoro assoluto.

4 risposte al commento
Ultima risposta 05/02/2007 19.27.00
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