il treno per il darjeeling regia di Wes Anderson USA 2008
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il treno per il darjeeling (2008)

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locandina del film IL TRENO PER IL DARJEELING

Titolo Originale: THE DARJEELING LIMITED

RegiaWes Anderson

InterpretiOwen Wilson, Adrien Brody, Jason Schwartzman, Amara Karan, Wally Wolodarsky, Waris Ahluwalia, Irrfan Khan, Barbet Schroeder, Camilla Rutherford, Bill Murray, Anjelica Huston

Durata: h 1.31
NazionalitàUSA 2008
Generecommedia
Al cinema nel Maggio 2008

•  Altri film di Wes Anderson

Trama del film Il treno per il darjeeling

India. Un malinconico uomo di mezza età scende frettolosamente da un taxi e insegue un treno in partenza. Durante la corsa si accosta a lui un individuo allampanato, più giovane, che gli lancia un'occhiata fugace e lo supera riuscendo a salire al volo sul treno. Da questa pittoresca corsa al ralenti inizia il viaggio del "Darjeeling Limited", lo sgangherato convoglio che ospita i tre fratelli Whitman durante il loro tragicomico viaggio indiano. Dopo uno sguardo di rammarico verso l'uomo rimasto a terra, Peter (Adrien Brody), fuggito di casa un mese prima della nascita di suo figlio, raggiunge infatti i due fratelli in un colorato scompartimento, dopo un anno di silenzio seguito alla morte del padre: Francis (Owen Wilson), il maggiore, è la mente che ha ideato il viaggio dopo un brutto ma illuminante incidente stradale di cui porta ancora i segni sul corpo (in particolare sul viso, perennemente avvolto da bende), mentre Jack (Jason Schwartzman), il minore, è un buffo aspirante scrittore col cuore a pezzi, di ritorno da un prolungato, ozioso soggiorno parigino in un hotel di lusso..

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Voto Visitatori:   6,43 / 10 (81 voti)6,43Grafico
Voto Recensore:   8,50 / 10  8,50
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Voti e commenti su Il treno per il darjeeling, 81 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI julian  @  22/10/2013 16:02:22
   5 / 10
Più unico che raro il caso di The Darjeeling Limited, film distribuito con la possibilità di allegarvi un corto che ne arricchisce la storia, Hotel Chevalier, che può essere definito prequel, spin-off o come volete. Sta di fatto che, dopo aver visto il corto, è proprio il lungometraggio a sembrare una protesi, piuttosto goffa e ingombrante, di Hotel Chevalier.
Per i commenti a questo gioiello rimando tutto alla scheda apposita, mentre che dire del treno per il Darjeeling ?
E' un tentativo, per certe scelte riuscito, di spostare rigidamente il mondo di Wes Anderson in India, mantenendo invariati - e vi sareste mai aspettati il contrario ? - i contenuti. Così Wilson, Schwartzman e la new entry Brody fanno le valigie, le tanto discusse valigie griffate, e si spostano nel Darjeeling, in un nostalgico intento celebrativo del fu Satyajit Ray che ripercorre le fila del classico road movie americano alla ricerca dell'interiorità dei protagonisti.
Da Wes Anderson, non c'era da aspettarsi che venisse ritrovata: piuttosto, i suoi percorsi sono circolari, si arriva dove si era partiti senza alcuna novità.
Il gioco intellettuale alla base è allo stesso modo circolare, una doppia negazione: Wes prende lo schema del road movie inteso come genere profondo e meditativo, lo ribalta a suo modo con una veste ironica e coloritamente grottesca, ma nel farlo torna a ricoprire il tutto con la consueta vena amara che lo contraddistingue, cercando, nonostante tutto, di fare il film impegnato. Nell'ottica di Anderson lo spettatore, all'uscita della sala, dovrebbe sentirsi una persona nuova, ma anch'egli, a ben vedere, non ha fatto che girare in tondo.
Inconcludente dunque, e pretestuoso, di chi sa di avere gli occhi del mondo puntati su di sè. Il cameo di Patricia Whitman è persino fastidioso, sembra di vedere un personaggio già scritto da tempo sugli appunti di Anderson, dato così per caso alla solita Anjelica Huston, rimasta tristemente senza parte.
Solo quando Jack parla e ricorda, allora sì; si sente un mondo nuovo e autentico schiudersi da un'altra parte:

"Se oggi facciamo sesso domani starò di *****!"
"A me sta bene"

Il personaggio di Schwartzman è concentrato su un profumo e una camera d'albergo, ma è Schwartzman stesso ad essere concentrato su un'altra storia.
Il suo coinvolgimento a The Darjeeling Limited è passivo e disinteressato. E' lì solo per scrivere di un'altra storia.

8 risposte al commento
Ultima risposta 22/10/2013 19.21.44
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Blutarski  @  16/12/2008 18:36:58
   8½ / 10
Beh premetto che ho un grosso debole per Anderson, è un grande regista, bravo tecnicamente, scrive delle storie originali, la sua mano è praticamente inconfondibile. Sebbene si tratti di un film sul dolore il film sprizza di ironia e sarcasmo, è una commedia che certamente va rivista almeno una seconda volta per apprezzarne le sfumature tragicomiche, oltre che la sottile ironia di certe battute

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER. L'India selvaggia e poco conosciuta è il luogo che fa da sfondo a questo viaggio sul treno Darjeeling limited. Il film si snoda infatti attraverso la modalità ormai fin troppo metaforica del viaggio, che in diversi sensi condurrà questi tre fratelli alla definitiva consapevolezza e accettazione del dolore e di conseguenza, alla ricomposizione dei legami familiari e affettivi. Il diverso rapporto del singolo individuo in relazione a un grave lutto è secondo me uno dei temi centrali di questa commedia, nonchè quello da cui Anderson riesce a ricavare i più interessanti spunti comici (penso alle diverse scene in cui i tre fratelli mettono in atto quello stupido rito o il legame affettivo di uno dei tre verso gli oggetti del padre) e allo stesso tempo riflessivi. All'interno di questo ragionamento, quasi a volerlo sottolineare, la sequenza del funerale indiano (non specifico oltre per non sforare nello spoiler) sembra confermarlo mostrandoci il dolore e il lutto in relazione alle diverse culture. Non è un caso se quella scena è anche il punto di svolta della storia. Nella scelta della colonna sonora è sempre un grande. Altro aspetto del film fondamentale è l'intesa dei tre interpreti, sembrano veramente fratelli, non so se sia dovuto a ciò che il regista è riescito a trasmettere o se si tratti delle loro capacità. Questo film mi ha fatto veramente sorridere e commuovere al tempo stesso.

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Ultima risposta 16/12/2008 18.39.10
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everyray  @  15/12/2008 20:04:47
   3 / 10
Questo è tra i peggiori film di tutto il 2008...strano visto il cast hollywoodiano che ne fa parte!
Un film faticoso da seguire con continui e flashback che mettono lo spettatore nella condizione di non capire più quale sia il nesso logico tra le scene..
Decisamente gradevole invece il cortometraggio inserito tra le scene extra in cui la Portman,che nel film appare per un mezzo secondo,si spoglia nuda di fronte al più piccolo dei tre fratelli(quello con i baffi per intenderci)

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Ultima risposta 15/12/2008 21.08.03
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pinnazza  @  27/10/2008 09:39:27
   5 / 10
Fotografia e cura dei dettagli ad alti livelli.
Sembra che da un momento all'altro debbano arrivare scene esilaranti e invece il film prosgue su binari mediocri.
Pochi slanci.
Un po' una delusione

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Ultima risposta 27/10/2008 09.43.37
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viagem  @  23/07/2008 08:57:24
   6 / 10
Film davvero sconclusionato, sufficienza strappata per la fotografia, la colonna sonora e la comicità delle maschere dei tre protagonisti, primo tra tutti Jason Schwartzman, che sembra davvero in India per caso.
Non riesce a trasmettere un messaggio serio nè a far ridere sino in fondo.

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Ultima risposta 25/07/2008 08.56.42
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Samvise  @  20/05/2008 12:01:28
   10 / 10
Beh Il voto è più alto di quello che darei realmente, non di tanto comunque, però l'ho alzato perchè una media inferiore al 7 per questo film che trovo bellissimo mi sembra troppo troppo bassa!

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Ultima risposta 23/05/2008 14.09.33
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Gruppo COLLABORATORI martina74  @  14/05/2008 17:24:59
   6 / 10
E dire che Wes Anderson mi piace per il suo essere così lieve e surreale...
Eppure questo treno per Darjeeling mi ha lasciato l'amaro in bocca, tanto è concentrato sulla confezione, sulla creazione di scenari perfetti nella loro sgangheratezza, sulla caratterizzazione dei personaggi e delle loro azioni sempre al limite dell'assurdo.
L'eccessiva insistenza sui particolari mi ha distolta dalla visione d'insieme, lasciandomi di questo film una serie di immagini di rara bellezza, ma con l'impressione di avere in mano un pugno di sabbia che scivola in breve tempo.
Ebbene sì, forse sono arida. Perdonatemi.

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Ultima risposta 17/05/2008 19.49.36
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Delfina  @  11/05/2008 00:19:12
   5½ / 10
Deludente questo film.
Né vera commedia, né film di viaggio, il luccichio della confezione e la locandina accattivante (si sa, il treno, classico simbolo d'avventura, qui riciclato in veste esotica, ma con accessori di lusso) promettono molto più di quello che mantengono.
Carina la fotografia e qualche battuta, ma la sostanziale mancanza di una storia e di una vera sceneggiatura non consentono di arrivare alla sufficienza.

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Ultima risposta 25/05/2008 16.28.53
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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  08/05/2008 15:19:54
   8 / 10
Straordinaria commedia ora agrodolce, ora cinica, ora scanzonata, che Andreson inscena con la sua solita maestria ed i suoi classici stilemi: i tre protagonisti altro non sono che sfaccettature del regista/sceneggiatore (in questo caso aiutato dai fedeli Roman Coppola e Jason Schwartzmann ma non, stranamente, da Owen Wilson), che disegna tre fratelli fondamentalmente fragili e profondamente segnati dalla scomparsa del padre e dall'egoismo della madre. Brody e Schwartzmann sono i più deboli ed indifesi, incapaci di voltare pagina e legati a feticci che gli ricordino gli affetti assenti, mentre WIlson è il fratello maggiore prepotente ma protettivo. I tre condividono però molto, dalle ossessioni per i medicinali e gli sciroppi della tosse ad un certo infantile candore che li rende tanto teneri quanto credibili nelle loro bizzarrie.
Oltre che nella sceneggiatura e nei dialoghi perfetti, però, la brillantezza a tratti assolutamente geniale di Anderson si manifesta nelle scelte tecniche con cui ama sottolineare determinate scene: le lente carrellate che accompagnano i movimenti di alcuni personaggi e le loro azioni spesso slegate da un nesso logico rispetto agli avvenimenti sono disarmanti per naturalezza, così come i ralenti sempre ben dosati o gli improvvisi stravolgimenti della linearità della storia.
Incantevoli inoltre i piccoli particolari di cui ama riempire i propri film: si va da Schwartzmann, sempre scalzo, agli occhiali di Brody o al set di valigie tutte uguali o al cobra nella cassetta di vimini che i tre portano a bordo del treno, fino alla galleria di comprimari più o meno silenziosi, tra cui l'onnipresente "Pagoda", attore indiano feticcio di Anderson, Bill Murray, chiaramente simboleggiante il padre dei tre, Suor Anjelica Houston, la cameriera indiana ed il controllore Sikh, una smaliziata e bellissima Natalie Portman ed il tenero Brendan, assistente di Wilson affetto da alopecia e vessato dal suo datore di lavoro.
Insomma, un riuscitissimo caleidoscopio di personaggi e situazioni, che merita di essere ascritto come l'ennesima riprova del talento inusuale del giovanissimo autore statunitense e della sua affiatata combriccola di fedeli collaboratori.

Un'unica avvertenza: come già suggerito, non andate a vederlo credendo di assistere ad una commedia rutti&scuregge perchè guidati dal pur ottimo Owen Wilson; lui è un caratterista di razza che nasce per questo tipo di commedie brillanti e delicate, preso a prestito dalla commediaccia sguaiata.

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Ultima risposta 15/05/2008 16.36.04
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Gruppo COLLABORATORI Gabriela  @  08/05/2008 12:55:22
   9 / 10
Tre fratelli intraprendono un viaggio in India per ritrovare la propria identità, per realizzare un viaggio “spirituale” e per rivedere la madre.
Sulle strade lasciate, sugli errori fatti e sulle ferite del passato parla questa nuova commedia del “marziano” Wes Anderson; un dramma familiare mascherato da commedia con dialoghi bellissimi e un po’ “bohemien”
Il vero viaggio a Darjeeling inizia quando i fratelli Whitman smettono di ricercare affannosamente qualcosa di magico e accettano gli avvenimenti in modo naturale.
Ottima prova degli attori, bravissimi!

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Ultima risposta 12/05/2008 11.04.25
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  07/05/2008 12:12:33
   8 / 10
Anderson insegue ancora una volta il suo personalissimo modello cinematografico fatto di vincoli affattivi e famiglie stravaganti e il risultato è ancora una volta straordinario.La pellicola è un atipico road movie caratterizzato dalle dinamiche interne di uno sgangherato terzetto di fratelli in viaggio verso il santuario della madre:narrativamente meno incisivo delle opere precedenti (vedi Rushmore e I Tanebaum) ma girato con uno stile superbo (carrelate infinite,ralenty e inquadrature stracolme di colori),il film naviga in equilibrio perfetto tra comicità (irresistibile) e malinconia (sincera e mai retorica),con un cast perfetto (Wilson e Schwarztman sono di casa,mentre Brody è un talento inarrivabile) e un uso delle musiche mai come in questo caso cosi incisivo e determinante.Per tutti gli amanti di casa Anderson una visione obbligata.

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Ultima risposta 07/05/2008 20.48.38
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Gruppo COLLABORATORI matteoscarface  @  03/05/2008 16:49:05
   9 / 10
Concordando con il collega di sotto, Il treno per il Darjeeling è una di quelle commedie senza un difetto che sia uno, si esce soddisfatti e contenti dal cinema, e durante la visione il coinvolgimento con le avventure surreali dei tre fratelli è totale. La sceneggiatura è scritta benissimo, mescolando, come è solito nei film di Anderson, comicità e un pò di amarezza. Forse superiore sotto certi aspetti anche a I Tenenbaum, il Darjeeling è un piacere da gustarsi in tutto e per tutto. Ottima la regia di Anderson, che con bellissime carrellate, movimenti di macchina, cura maniacale per i particolari e primi piani (oltre a un uso originalissimo del ralenti) restituisce il piacere della visione di un film fatto con passione. L'India fotografata con i colori caldi della gente e dei paesaggi è incantevole. I tre attori protagonisti poi sono irresistibili.
Un plauso particolare lo merita la colonna sonora, che da al film almeno metà della sua atmosfera.
Un consiglio: entrate in sala un pò prima o rischiate di perdere il cortometraggio che anticipa il film, connesso alla storia del film e con una Natalie Portman magnifica.

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Ultima risposta 03/05/2008 20.57.32
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don carlos  @  01/05/2008 16:51:36
   5 / 10
Mi aspettavo molto meglio: tanto fumo e niente arrosto.
Un film con un'ottima immagine/colori/suoni/inquadrature e tutto quello che vuoi, ma dal contenuto inesistente (cosa vorrebbe comunicarmi tutto ciò?). Il viaggio, il treno e tutte le altre trovate costituiscono una cornice del tutto fine a se stessa: una bella confezione, sprecata per una sceneggiatura fumosa e sconclusionata (praticamente assente).
E questo dispiace, perché si sono messi pure in tre a scriverla... era proprio necessario? (Lo stesso dicasi per il cortometraggio-prologo che precede il film...)
E per favore, non gridiamo al capolavoro... è proprio quel genere di "pseudo-capolavori" che piacciono tanto agli adolescenti con le idee confuse e con velleità da cinefili: a chi non è capitato di sciropparsi film del genere ai classici gruppi cineforum durante un'autogestione liceale?

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Ultima risposta 08/05/2008 16.38.38
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benzo24  @  01/04/2008 18:44:44
   10 / 10
capolavoro. anderson confeziona un film che è vera poesia. bellissima la fotografia, la colonna sonora ( sopratutto i pezzi dei kinks), e le interpretazioni (su tutti owen wilson). tante le scene memorabili, anzi forse tutte dalla prima al'ultima. un viaggio fantastico e spirituale, surreale e grottesco, profondo ed intelligente (sia la storia del film che il film stesso). in questi tempi di storie riciclate, banalità e mediocrità assortite che vengono sopravalutate, il cinema di wes anderson è molto più che una boccata d'aria fresca e pura...ci ricorda veramente cosa è la magia del cinema.

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Ultima risposta 05/11/2008 13.49.49
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