in dubious battle (2016)

Tratto da un romanzo di Steinbeck, il film diretto da James Franco ambientato nella California dei primi anni trenta, racconta di un gruppo di raccoglitori di mele sfruttati dal loro datore di lavoro e di due attivisti che si infiltrano tra loro per incitarli a scioperare e lottare per ottenere i loro diritti. Un bel cast di attori tra cui spicca un ottimo Vincent D'Onofrio, oltre al sempre grande Robert Duvall (89 anni...). Piccolo ruolo per Bryan Cranston di Breaking Bad. Forse avrei preferito un'altra attrice al posto della disneyana Selena Gomez.... Film che fa riflettere sulle condizioni di vita dei lavoratori dell'epoca e come purtoppo dopo oltre 80 anni, nonostante i diritti aquisiti, le cose non siano tanto cambiate, purtroppo il fenomeno del "caporalato" è ancora presente.... Con il soggetto del romanzo e il tema trattato Franco poteva fare qualcosa in più...

Franco nella doppia parte di attore / regista non demerita e anzi tiene alto l'interesse per tutto il film sulla vicenda, coudiuvato anche da un grande D'onofrio
Sceneggiatura presa da Steimbeck,qualche licenza qua e là come le belle scene corali e la classica storia d'amore per allungare un pò la storia . Bel film comunque anche se da Franco mi sarei aspettato un minimo di inventiva in più.

5 +

Il film non annoia piú di tanto, complice sicuramente la durata non eccessiva ed un idea interessante sulla carta ma eseguita in maniera piuttosto blanda e poco incisiva, con un epilogo scontato. A non coinvolgere é soprattutto la regia alquanto anonima e priva di estro creativo, oltre a una o due scene al limite del ridicolo.
Montaggio che a sprazzi fa il suo dovere.

Lo dimenticherò molto presto

Nella sua carriera discontinua come regista questo In dubious battle, tratto dal romanzo di Steimbeck, mi è sembrato una delle sue opere migliori. Alla solidità della base letteraria, Franco si adegua con un tono esplicitamente politico con i suoi aspetti non privi di ambiguità. Non è un film sul diritto di sciopero, ma uno studio dei caratteri all'interno dello stesso. Il diritto di avere una paga giusta per i braccianti agricoli costretti a lavorare in condizioni disumane per un compenso da fame è un qualcosa di sacrosanto che non viene messo in discussione. Semmai sono gli umori altalenanti di uno sciopero molto duro che deve far fronte non soltanto all'estremismo della controparte padronale, ma nel tentativo dei due sindacalisti a mantenere vivo con ogni mezzo la fiamma della rivolta e rinfocolare anche con mezzi estremi tale fiamma. Un lavoro rigoroso impreziosito da buone intepretazioni, specialmente un Vincent D'Onofrio da applausi.