Massimo è ossessionato dalle immagini della morte violenta della moglie causata da una banda criminale. Vede solo una possibilità per riprendere una vita normale : trovare l’uomo che ha ordinato l’omicidio della moglie e fargliela pagare...
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Revenge movie nostrano semi documentaristico, a metà tra "L'Odio" e "Amore Tossico", che tratta la tematica della vendetta vista da due punti di vista diversi: quella di un ex detenuto, e quella di un borghese. Cupo ed eccessivamente violento, girato interamente in bianco e nero (fatta eccezione dei ricordi) Infidus regala 70 minuti di angosciante discesa nel baratro della vendetta, sullo sfondo di una Roma sporca e popolata solo da criminali, battone e palazzicci, alternando attese lunghe e teatrali a rush di violenza inaudita. Regia e sceneggiatura solida ed effetti speciali molto realistici (sin troppo a mia opinione) con morale non banale. Recitazione altalenante.
Decisamente un ottimo film, ma non per persone sensibili.
Discreta pellicola a basso costo realizzata dalla Necrostorm. Siamo davanti ad un violento revenge movie ambientato nella periferia romana,recitato in modo non esaltante ma con protagonisti degli attori che hanno fortunatamente la faccia giusta...... discreto l'aspetto tecnico,abbastanza azzeccata la scelta del bianco e nero....... Per il resto nulla da dire,come sviluppo è piuttosto convenzionale e non riserva grosse sorprese,anche se almeno si fa seguire con piacere..... un piccolo consiglio,evitate la versione del film che circola in Italia,per qualche incomprensibile ragione sono state tagliate tutte le scene violente per un totale di oltre 7 minuti.
Resa dei conti di borgata a bassissimo costo caratterizzata da una pessima fotografia (orribile il filtro rosso), recitazioni dalla sufficienza allo scandaloso, pesanti slow motion e inutili dissolvenze. Salvo le musiche anche se girano in loop.
Pur con tutti i difetti che possono avere i film low budget questo Infidus fa di necessità virtù per raggiungere un livello qualitativo magari discontinuo però apprezzabile. Una classica struttura rape&revenge con una narrazione parallela, motivazioni diverse, ma stesso desiderio di vendetta. Sebbene la recitazione non è di livelli eccelsi, la scelta degli attori comunque è buona perchè hanno la faccia giusta per i ruoli. Inoltre la fotografia in bianco e nero dipinge un contesto di periferia malsano e privo di speranza, specchio perfetto degli stessi personaggi. Meno scene forti di quanto immaginassi, gore tutto sommato contenuto e mai compiaciuto, atmosfera violenta dove la stessa tuttavia rimane molte volte fuori campo. Non male anche con i suoi difetti.
La mia conoscenza di film prodotti dall'italianissima Necrostorm si arrichisce di questo "Infidus" dopo la visione dell'interessante ed estremo "Adam Chaplin". Pellicole similari per quanto riguarda pregi e difetti, anche se qui lo splatter è contenuto e ci si attesta su un panorama più adatto ad un noir metropolitano. Tra bloopers vari e una regia spesso insicura si snodano due storie in parallelo entrambe basate sul tema della vendetta. Un vedovo ossessionato dal ricordo della moglie, e un avanzo di galera che tornato in libertà trova i vecchi compari intenti a girare snuff-movie per un viscido riccastro. Trama ridotta all'osso con esecuzioni e sparatorie in serie, il tutto alla luce del sole e spesso in pieno centro abitato senza che nessuno intervenga. Si richiede di non andare troppo per il sottile ed evitare di porsi (lecite) domande, anche se i passaggi inverosimili abbondano e l'unico personaggio femminile si dimostra inutile. Particolare l'utilizzo del colore: spesso il girato è in bianco e nero per poi virare su toni mai troppo accesi. Trattasi di un escamotage azzeccato ed intelligente per aggirare mancanze dovute al basso budget, inerenti soprattutto le scenografie e le sequenze più crude, visto che gli effetti speciali questa volta non sono niente di che. Buona la colonna sonora seppur molto presente e di conseguenza ridondante, recitazione da teatro oratoriale, ma ancora una volta Giulio De Santi e la sua banda si fanno perdonare grazie al coraggio e alla passione che mettono nel produrre i loro lavori. Magari sarebbe gradito al prossimo giro prendersi un po' meno sul serio, ma una sufficienza ci sta.