inland empire regia di David Lynch USA, Polonia, Francia 2006
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

inland empire (2006)

 Trailer Trailer INLAND EMPIRE

Commenti e Risposte sul film Recensione sul film Invita un amico a vedere il film Discutine sul forum Errori in questa scheda? Segnalaceli!

Seleziona un'opzione

Dove puoi vederlo?

locandina del film INLAND EMPIRE

Titolo Originale: INLAND EMPIRE

RegiaDavid Lynch

InterpretiJulia Ormond, Scott Coffey, Justin Theroux, Harry Dean Stanton, Jeremy Irons, Laura Dern, Mary Steenburgen, Nastassja Kinski, Michael Paré

Durata: h 2.52
NazionalitàUSA, Polonia, Francia 2006
Generedrammatico
Al cinema nel Febbraio 2007

•  Altri film di David Lynch

Trama del film Inland empire

A Inland Empire, zona residenziale ai margini di Los Angeles, una donna č in grave pericolo...

Sei un blogger? Copia la scheda del film Sei un blogger? Copia la scheda del film

Voto Visitatori:   7,75 / 10 (269 voti)7,75Grafico
Voto Recensore:   10,00 / 10  10,00
vota e commenta il film       invita un amico
Cerca il commento di: Azzera ricerca


Voti e commenti su Inland empire, 269 opinioni inserite

caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi
  Pagina di 3   Commenti Successivi »»
Commenti positiviStai visualizzando solo i commenti positivi

it.sandi  @  31/01/2024 22:22:21
   9 / 10
Qui vale tutto . Io do nove ma come fai a dare torto a chi ha dato uno perché non ci ha capito una mazza , argomentando che non c'é nessuna trama . Perché é vero . Dopo i primi dieci minuti o poco più di quasi normalità , quando la frase "oggi potrebbe essere ieri , o potrebbe essere anche domani" non me la ricordo esattamente ma era più o meno così detta da Grace Zabriskie a Laura Dern fa sprofondare il film in un lungo delirio , chi non lo ha apprezzato lo definirebbe così . Dal mio punto di vista ho visto una lunghissima lista di scene indimenticabili e immagini tratte direttamente dagli incubi , ma di quelli così spaventosi che non riesci o non vuoi nemmeno ricordare . Finale totalmente folle con un balletto scatenato anche con Sheryl Lee e altri personaggi storici . E poi quei conigli nella scena iniziale , bisogna per forza andare su Internet a cercare la recensione di un buon samaritano che tenta probabilmente inutilmente di dipanare questa matassa . Più che indimenticabile , nessuno si era mia spinto così oltre , per distacco di anni luce il film più folle della storia del cinema . A chi non volesse neanche per caso vederlo , dico di non preoccuparsi : un film così a quanto mi risulta non é stato e non sarà mai trasmesso in televisione ...

BigHatLogan91  @  29/08/2022 18:32:49
   7 / 10
Affascinante, ma esageratamente contorto.

Filman  @  21/12/2017 14:55:04
   7 / 10
Cercare la summa stroboscopica dello stile registico di David Lynch in INLAND EMPIRE appare imperativo nell'eccezione data dal primo appuntamento dell'autore, promotore del glitch e del bug come cifra stilistica, con la macchina da presa digitale, strumento funzionale e metacinematografico per raccontare un certo tipo di decomposizione e frammentazione dell'immagine. Sotto questa luce, un minimalismo tecnico già metabolizzato dal cinema europeo non può sicuramente soddisfare le aspettative, neppure con delle interessanti sperimentazioni di deformazione, filtraggio e collage sparse qua e là con poca coerenza o sorprendendo con un criptico racconto, indistinto tra realtà e finzione, tra corpo e mente, ma generalmente anch'esso poco originale nell'offerta di una nuova favola sui doppelganger.

76mm  @  12/12/2017 10:26:59
   10 / 10
Una delle più straordinarie opere della storia del Cinema.
L'ho già visto tre volte e non ci ho capito niente. NIENTE!
Se leggendo le prime due righe di questo commento pensate che io sia un folle, un troll, o più semplicemente un cogl*one (e siete legittimati a pensarlo, non mi offendo) allora questo film non fa per voi…evitatelo come la peste, dico sul serio…vi risparmierete tre ore di bestemmie.
Se invece la contraddittorietà (apparente) dell'assunto vi ha anche solo minimamente incuriosito, allora provate a concedergli una possibilità…cercate di scegliere il momento giusto, quando non avete troppi altri pensieri per la testa e non dovete interrompere la visione ogni 5 minuti per rispondere al telefono o aggiornare il vostro stato su whatsapp…esperienze come questa (cinematograficamente parlando, s'intende) non se ne fanno molte nel corso della vita.

2 risposte al commento
Ultima risposta 13/12/2017 10.43.01
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  22/12/2015 18:25:24
   7½ / 10
Dopo "Lost Highways" e "Mulholland Drive" Lynch riesce a spingersi oltre i limiti da lui stesso stabiliti partorendo un film, se possibile, ancora più ermetico. "Inland Empire" non riesce ad avere lo stesso fascino (visivo e non solo) delle due pellicole sopracitate ma riesce lo stesso ad essere magnetico (ed inquietante) tanto da non sfigurare a fianco delle altre opere dell'imperscrutabile cineasta.
Da guardare come termine di una trilogia che minerà le vostre certezze.

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  25/10/2015 00:05:12
   7 / 10
Lo ricordo vagamente. Probabilmente il più complesso dei suoi film, meno coinvolgente di Strade perdute e Mullholland drive. Molto affascinante comunque.

BrundleFly  @  28/07/2015 20:21:21
   7 / 10
Impossibile recensire questo film di Lynch cercando di dare un senso alla trama, pertanto il voto è un derivato delle emozioni suscitatemi unite a regia e montaggio.
Un senso di angoscia e oppressione - sono più horror i film di Lynch degli "horror" veri e propri - che pervade tutta la pellicola; le 3 ore di durata lo rendono però ancor più difficile da digerire.

MonkeyIsland  @  30/03/2015 01:52:33
   6 / 10
Ho adorato pellicole come Strade Perdute e Mulholland Drive (quest'ultimo uno dei miei film preferiti) ma Inland Empire l'ho trovato eccessivamente sperimentale e troppo compiaciuto..
Tralasciando il senso del film che non esiste e non capisco perché bisogna sempre ricercarlo i problemi risiedono nel ritmo con 3 ore che sembrano 3 giorni e quella sensazione di essere stati un po' presi per il cul.o una volta arrivati alla fine..
Sei di stima per Lynch anche se questa pellicola insieme a Cuore Selvaggio la reputo tra le sue minori.

1 risposta al commento
Ultima risposta 30/03/2015 18.43.20
Visualizza / Rispondi al commento
krueger419  @  09/01/2015 22:28:13
   7 / 10
C'è il discendente di Socrate, l'inventore degli alberi, il fondatore dell'ISIS e pure l'inventore della cura per il cancro (ma non può farcela vedere).

Filosofy. Qui su Feel-m-scoop sono tutti filosofy. Quindi, complimenti.

Ma non mi riferisco a quelle aquile che scrivono commenti più prolissi di Satteo Malvini. Na na na, mi riferisco a quelli che -HEYBEYBE QUESTO FEEL-M NON HA SIGNIFICATOH QUINDI E' BLL!-.

Io sono sono l'ennesima aquila che dice la sua cercando il più possibile di essere... imparziale e oggettivo.
Effettivamente dire che -inland empire significa questo- è riduttivo come paragonare l'esplosione della bomba atomica al rumore dei peti. Ecco.
Perché Lynch ha creato qualcosa di effettivamente insensato ma allo stesso tempo polisemico: per me questo film rappresenta la triade inferno-purgatorio-paradiso con una spruzzatina di filosofia platonica.

Fine punto stop,

3 risposte al commento
Ultima risposta 30/03/2015 18.40.42
Visualizza / Rispondi al commento
ferzbox  @  02/12/2014 17:32:55
   8½ / 10
"Inland empire" è a mio avviso un titolo azzeccatissimo; l'impero della mente è quello che si può partorire da ques'ultima o quello che si nasconde nei suoi meandri più profondi; devo dire che Lynch con quest'ultimo lungometraggio è riuscito a scavare parecchio in fondo,evocando immagini e visioni surreali e concrete allo stesso tempo.
Si tratta di un viaggio nell'inconscio umano; non solo dei protagonisti,ma anche dello stesso spettatore che cerca di capirci qualcosa da quelle inquadrature e movimenti di macchina sublimi,accompagnati dalla solita fotografia ottima e surreale all'occorrenza.
Personalmente credo di aver commesso l'errore di voler trovare dei collegamenti tra le varie scene che vedevo;quando invece sono dell'idea che bisogna pensare poco e lasciarsi andare alle emozioni e all'istinto.
Questo errore me l'ha fatto commettere lo stesso Lynch; è tutta colpa sua e di quel barlume di "senso" che ha voluto dare nella prima ora sulle tre complessive.
Lynch ha presentato dei personaggi concreti,con una storia concreta,con dei fatti concreti,tutti legati intorno alle riprese di un film/remake dal passato misterioso; qualcosa di strano arriva forte e chiaro;leggende metropolitane di vicende legate al mondo di Hollywood,dove la protagonista sembra esserne risucchiata al suo interno(tra l'altro strepitosa Laura Dern,attrice prediletta di Lynch).
Va bene,io l'ho vista come la maledizione di Nikki; una maledizione che proveniva dal suo passato?legato forse alla maledizione del film originale che stavano girando(nella storia del film intendo)....ci sono cose che ritornano,come alcuni elementi venuti fuori dai racconti della vecchia signora,sua vicina di casa,quando Nikki doveva ancora sapere dal suo agente se avrebbe avuto la parte o meno; tra i vari racconti c'era quello della bimba che uscì di casa e si perse in un vicolo che conduceva in qualche luogo misterioso; un vicolo che Nikki,nel suo sogno o incubo,percorre più volte....

No.....

Forse si tratta solo di una versione speculare del passato,dove Nikki viveva la vita dell'attrice protagonista nel film originale?(in fondo la vecchia signora non parlava di zingari e gente gitana? Di strani eventi accaduti durante le riprese del film,mai portato a termine?Non è forse vero che il marito povero e trasandato con cui viveva nella parte delirante del film,poi scappò con un circo dove conobbe un'uomo dagli strani poteri?
Ok,sto dicendo una miriade di puttanàte micidiali,magari sto facendo una serie di ragionamenti che non servono a nulla,magari va visto istintivamente e basta,ma è più forte di me...è colpa di Lynch;perchè cercare di dare un senso nella prima parte?per illudere lo spettatore?non credo,non lo vedo un regista ed uno sceneggiatore che fa le cose a caso...un motivo c'è; magari non per forza una spiegazione(tutto è sempre dedito all'interpretazione),ma credo che il nostro Lynch almeno una traccia l'abbia voluta dare.
Nelle sequenze finali c'è una parte dove Nikki cammina per i marciapiedi di Hollywood(quando viene accoltellata con il cacciavite) e per terra,tra le varie stelle rosse con i nomi dei divi,ce ne una con il nome Dorothy "non so cosa"(non ho letto bene);magari era il nome di una diva famosissima,ma non so per quale motivo mi è rivenuto in mente "Il mago di Oz"....quel "Dorothy" l'ho associato subito al viaggio interiore di Nikki(magari stava vivendo semplicemente il suo passato?....o forse viveva il suo passato,speculare al passato della attrice del primo film?...bho).....anche perchè la strega della famosa favola non era richiamata pure su "Cuore selvaggio"?

....magari non c'entra nulla e Lynch farebbe un film su di me.....

Comunque,che Nikki si sia risvegiata da qualcosa è sicuro....il regista non ha forse notato qualcosa di strano in lei,una volta terminate le riprese?Nikki non si alzò subito da terra,era morta in scena ma per un momento pareva morta davvero(quando la realtà si scontra con l'irrealtà).

Devo tirare le orecchie a Lynch perchè in quattro/cinque sequenze mi ha pure spaventato un pò(tipo la corsa di Nikki sorridente fino alla macchina da presa;mi è passato un brivido dietro la schiena).

Il film dura tre ore,ma personalmente non l'ho sentite pesanti,ero troppo impegnato a capirci qualcosa mentre rimanevo affascinato da questo viaggio onirico,magistralmente girato e dalla forte componente artistica.

Che altro dire? bho.....sono contento di non aver mai visto "Inland empire"....no,dico davvero;anche adesso che sto scrivendo il commento mi sento di non averlo mai visto,perchè si tratta di una di quelle opere che le puoi vedere anche 10 volte e ogni qual volta si fanno considerazioni differenti;magari quando avrò 50 anni lo rivedrò e scoprirò di non averci mai capito un cazzò,ma sarà sempre una piacevole esperienza.

N.B. Vorrei conoscere il Pusher di Lynch e passare insieme a loro una settimana nell'isola di Pasqua....(sono serio).

InvictuSteele  @  17/11/2014 16:49:14
   8 / 10
L'opera più complicata non solo di Lynch, ma una delle più complesse mai concepite, dove il regista mette a dura prova persino i suoi irriducibile fans (come me). Un film nel film ispirato a un film, dove le immagini assumono diversi significati, e che rappresentano un flusso di coscienza continuo per un dramma frammentario e con una narrazione scomposta e destrutturata. In Inland Empire si valicano le strutture narrative classiche e il tutto assume la forma di un incubo che intrappola lo spettatore in più dimensioni che si alternano tra realtà e illusione, passato e presente, tra diversi paesi e ambienti e tra verità e leggenda (maledetta). Il simbolismo Lynchano assume in questa pellicola la sua massima espressione, non solo per quanto riguarda le immagini e una sceneggiatura particolare ma anche dal punto di vista tecnico, con inquadrature distorte, primi piani dal basso, lunghe soggettive, dialoghi sussurrati, assenza di musica, fotografia esaltata dalle riprese in digitale che fanno molto realistico e documentaristico. Proprio il digitale non mi ha impressionato, infatti l'ho trovato poco adatto allo stile onirico del maestro, inoltre l'eccessiva durata complessiva rischia di stancare non poco lo spettatore. E' un Lynch che esagera nell'esasperazione, dilatando i tempi e le movenze degli attori, annoiando a tratti (specie nella fase centrale) e confondendo le idee. Secondo me sarebbe un film da 10, un capolavoro assoluto, la trama c'è anche se difficile da ricomporre, e che passa in secondo piano trattandosi di un film di Lynch, fine indagatore della (oscura) mente umana, ma purtroppo è penalizzato dall'eccessiva lunghezza che a tratti disperde il pathos e deconcentra, perciò non tocca il vertice e sono costretto ad abbassare il voto. Con qualche sforbiciata sarebbe stato perfetto, comunque sia ,il film, è un viaggio allucinato all'interno della mente, Laura Dern supera se stessa e la tensione è massima. Opera per pochi ma David Lynch non si discute.

GianniArshavin  @  28/06/2014 13:53:24
   7 / 10
L'ultimo film , al momento, di David Lynch è un riepilogo completo ed abnorme del suo cinema , fatto di deliri , follia , esplorazione della mente umana, immagini ossessive e apparentemente senza senso che turbano lo spettatore , lo incuriosiscono e lo travolgono in un turbinio di emozioni contrastanti.
Questa titanica opera psicologica della durata di tre ore è di difficile se non impossibile comprensione , una visione complicata e criptica ma allo stesso tempo sublime nella sua complessità.
Lynch in "INLAND EMPIRE" ci trascina nella mente di una donna che probabilmente soffre di personalità multipla , in un viaggio allucinante dove nulla o quasi sarà chiaro o spiegato.
Purtroppo l'ultima fatica del regista americano è forse troppo pretenziosa e personale per incontrare le lodi di tutti , in primis quelli del sottoscritto malgrado la mia adorazione per questo cineasta
Nel complesso "INLAND EMPIRE" è un film da vedere , di grande livello e caratura , non per tutti e dalla natura alquanto contorta.

Bibetta  @  15/02/2014 20:44:24
   9 / 10
il punto avanzatissimo del percorso di maturazione di un'artista dal talento straordinario. un film inimitabile perché prodotto (traguardo?) di un lungo percorso del regista ed in quanto tale vero.

Lucignolo90  @  03/09/2013 22:14:25
   9 / 10

Ho visto questa maestosa, per durata e complessità, ultima opera di David Lynch di recente, è la seconda volta che la vedo, la prima volta fu quando uscì al cinema (in sole 3 sale a Roma ancora lo ricordo) troppo tempo or sono, quindi mi sento come aver visto un nuovo film per la prima volta.


E' qualcosa di difficilmente descrivibile, è un Lynch al cubo, mai così assoluto, di certo insuperabile persino da se stesso in futuro, tanto che mi riservo una terza visione prima di pronunciarmi e dare un voto, necessita almeno 3-4 visioni. Di certo è un film che si ama o si odia, senza compromessi, o (come leggo) si considera un'opera senza filo logico, senza una trama ben definita e noiosa, il "solito Lynch" (come se fosse un male) all'ennesima potenza, capace di scene d'antologia nell'arido deserto di una non trama, un qualcosa di non ben identificabile, senza appigli, oppure si riesce a carpire quanto ci sia sotto; sotto il fittissimo tracciato di processi mentali che fa si "che un'azione abbia sempre una conseguenza" riscontrabile in ogni scena del film, un vero e proprio impero della mente, e lo si considera uno dei migliori film della storia del cinema. Non è un film da buono, o da discreto. Lo si boccia in toto o gli si dà 10.

3 ore di impegno assoluto che metteranno alla prova chiunque, perchè come ho letto, Lynch non ti farà mai trovare la pappa pronta, devi adoperarti, devi sforzarti di dare un significato, quantomeno un'emozione, a quello che si sta vedendo, tentare di comprendere Inland Empire può risultare effimero o impossibile, ma il solo provarci significa nobilitare Lynch, e tutte le sue opere precedenti.

Woodman  @  16/08/2013 16:36:52
   9 / 10
Non credo che qualcuno sappia dire se è un capolavoro o meno, io in primis.

E' una fantasmagorica vicenda sovrannaturale e onirica all'ennesima potenza. Il delirio visivo più magniloquente e maestoso di sempre.
Proseguendone la visione sino al centosettantesimo minuto si ha l'impressione di essere finiti sotto shock, o di essere fatti (ma sul serio), si avvertono capogiri e fastidi allo stomaco.
Mi è venuta una strana nausea, finita la visione non ero esattamente sobrio.
Una divina ubriacatura.
Un mal di testa e uno stordimento mai provati.
Possibile che questo "film" sia così potente da instaurare la sua magia nel mio corpo, risucchiandomi e maciullandomi le percezioni della realtà, centralizzando la mia attenzione e la mia energia soltanto sulle sue fortissime e stravaganti immagini?
Non l'ho sognato, ma Lynch può farmelo credere.
Perchè se Lynch non è un artista unico nel panorama universale della settima ma anche di qualchedun'altra arte, allora chi è o è stato mai un "artista"?

Non mancano furbizia e ridondanza ma momenti come il decesso al sangue fucsia d'acrilico, accompagnato da una conversazione allucinata e cadenzata su un tono rallentato dall'ebbrezza e dalla follia e ipnotizzante ("stai tranquilla stai solo morendo" e "la mia amica senza una gamba") sono totalmente nuovi, imprevedibili, unici.

INLAND EMPIRE è la prova ultima della visione sterminata che Lynch ha della mente umana, il suo manifesto psicologico, tanto pittorico quanto elettronico, tanto vertiginoso quanto terreno.
Impossibile in tal senso non sentirsi almeno una volta presi un po' per il naso, ma la bellezza dell'impianto nel complesso non passa inosservata. Non si è mai assistito a niente di simile.
L'esperienza che Lynch crea va attraversata, vissuta e assaporata.
Una giostra di soggettività, di punti interrogativi, di sogni e di sangue.
L'unica opera cinematografica che dopo la quattordicesima non si è arresa alla decifrazione, alla traduzione, alla volgare interpretazione.
Era questo l'obbiettivo? La missione di Lynch? Decisamente compiuta, raggiunta. Raggiunta in pieno. Dire e mostrare nel modo più personale possibile quanto misteriosa e inpenetrabile sia la mente umana. Lynch può spuntare questa voce dalla sua lista. E continuare a prendersi una lunga pausa dal Cinema dedicandosi a fare dell'elettronica di mer.da.
Un genio multifaccia. Un variopinto clown da teatro Silencio. Un giocoliere di visioni e impressioni assolutamente intriganti.

La Dern è fenomenale, bravissima.

Splendido autocitazionismo musicale nel riutilizzo di Penderecki. Bellissima "Polish Poem", scritta da Lynch e cantata da Chrysta Bell.
La chiusura con "Sinnerman" è spettacolare. Se ne approfitta (come qualcuno ha già scritto da qualche parte) per mostrare alcuni dei personaggi sui quali il film avrebbe potuto continuare a concentrarsi, sviluppandone le storie.
INLAND EMPIRE, un mondo, un universo, una mente.

Grandissima cag.ata la maiuscolizzazione del titolo --> la mente è troppo estesa per il carattere minuscolo.
Come se il maiuscolo, invece, lo fosse.

Incubo sensoriale appagante e disarmante. Mette a soqquadro il nostro equilibrio e ci costringe ad entrare nell'Impero.
Summa definitiva, gigantesca, di un immaginario vasto e irraggiungibile.
Necessita una sperimentazione.

5 risposte al commento
Ultima risposta 04/09/2013 19.31.54
Visualizza / Rispondi al commento
_Hollow_  @  27/06/2013 02:19:53
   7 / 10
Sulla fiducia.
Lynch è Lynch, e non sarò certo io a criticarlo (mi piace sempre ricordarmi della fine che viene fatta fare al critico in 8 e 1/2).
Può voler dire tutto, potrebbe voler dire niente.
Di sicuro non mi da l'impressione del capolavoro. Troppo, troppo lento e pesante.
Raramente, la cosa può essere giustificata (v. "Greed" se l'avessero permesso, perché lo spettatore non può pensare di compiere un viaggio intellettuale senza sfiancarsi ... doveva essere una tortura non solo fisica ma anche mentale, per assicurarsi che solo i meritevoli potessero goderselo e uscirne cambiati ... geniale), ma non sembra questo il caso. A confronto L'anno scorso a Marienbad è Fast and Furious.
Comunque mi trovo d'accordo con chiunque abbia già commentato, sia chi lo ha amato da impazzire sia chi lo ha schifato ... sono posizioni entrambe condivisibili.
Nonostante adori la metacinematografia e il suo stile, non è certo questo il film di Lynch che preferisco.
Personalmente, ho veramente detestato la qualità (non che si potesse chiedere troppo da un'autoproduzione), quelle maledette inquadrature in primissimo piano (manco fosse La passione di Giovanna d'Arco) e soprattutto Laura Dern. Non solo odio come recita, ma mi fa veramente schifo fisicamente. Magari da giovane, ma adesso la visione per 3 ore ravvicinata del suo viso da mummia con quella radice nasale che sembra entrargli nel cervello veramente mi disgusta.
In ogni caso, come ho scritto al principio, non si può criticare Lynch. Ho dato la mia opinione, ma non critico.
Solo se volete vederlo preparatevi a qualcosa di ancor più particolare del solito.

Badu D. Lynch  @  19/02/2013 11:10:34
   9½ / 10
L'urlo dell'indefinibile.
Silencio assoluto.
I conigli hanno fame, fame di noi, delle nostre menti..
"Stai sognando ad occhi aperti?"
Sei emozionante qunado sei incomprensibile - Che bel complimento.

Fine

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  19/02/2013 00:42:11
   10 / 10
Un capolavoro epocale.

Superando quando già fatto con Lost Highway e Mulholland Drive, Lynch offre al pubblico un'esperienza sensoriale unica (paragonabile per certi versi solo a 2001 odissea nello spazio), per come esclude qualsiasi possibilità di narrazione lineare affidandosi alla potenza evocativa di immagini, suoni, dialoghi, sospiri, per creare mondi paralleli che si uniscono come in una sinfonia.

Senza compiacimento, disonestà autoriale o furbizia commerciale, il film è un esperimento irripetibile (un'eventuale nuovo film come questo sarebbe solo maniera), che porta il cinema un passo avanti su tutti i campi: narrativo, visuale e di genere. Un prodotto rivoluzionario quindi, ponte tra le avanguardie e somma del bagaglio culturale del consumatore di cinema (abbiamo infatti in mix di noir, melò, drama, grottesco).

Un cubo di rubik mettere i tasselli delle sotto-trame sotto un'unica boccia di vetro. Lo scarto verso una fruizione il più possibile intima e personale, sensoriale, è il modo migliore (e giusto) per godersi Inland Empire in tutta la sua potenza.

A differenza del più lineare Mulholand Drive, qui infatti il "messaggio" (volendo valutare ogni film anche per l'intrinseco valore intellettuale o morale) è fine a se stesso, proprio perché le storie raccontate si alimentano e si annullano, sottraendo o aggiungendo sempre una domanda, una sensazione, un'ipotesi. Un cinema, quindi, davvero unico ed inimitabile.

Lynch oltre l'infinito.

TommyTI  @  26/08/2012 15:07:39
   9 / 10
Inutile commentare questo film,si parla di aria...solito lynch

C.Spaulding  @  06/06/2012 12:50:42
   9 / 10
Diciamo che ho visto tutti i film di Lynch e alcuni non li capisco fino in fondo ma, nonostante questo, continuo a vederli. Questo film è geniale,forse il più strano del regista. Inquietante al punto giusto . Un viaggio allucinante nei meandri della mente umana. Si è un film lento e pesante ma, nonostante duri 3 ore, lo spettatore non si annoia mai anzi ti cattura con le immagini e le situazioni davvero inquietanti (vedi la chiacchierata strana con la signora). In fine un film profondo e allucinato in puro stile Lynch. Da vedere per gli appassionati del regista.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  18/03/2012 16:31:46
   10 / 10
Dopo l'allucinante "Mulholland Drive", Lynch sembra volersi spingere ancora più in là e lo fa. Un film assurdo in cui lo spettatore non può appigliarsi a nulla ed è totalmente in balia delle immagini.
Forse presuntuoso, forse geniale. Forse una porcata, forse un capolavoro.
Qualsiasi discorso su INLAND EMPIRE è un discorso a vuoto.

ValeGo  @  21/02/2012 11:57:06
   7 / 10
Lynch mi fa impazzire..questa volta mi ha messo a dura prova..il titolo non poteva essere più appropriato,fino a un certo punto tra l'altro si segue bene ed ha un minimo di logica ma ad un certo momento siamo totalmente calati nella profondità, oscurità, assurdità della mente..un labirinto da cui non si può più uscire. Sena logica, senza confini tra realtà e sogno..tutto mescolato in un assurda sequenza di fatti senza senso. Impressionante.

Gabo Viola  @  29/10/2011 17:43:56
   10 / 10
Leggevo l' intervista di Truffaut ad Hitchcock, il buon Alfred asseriva che lo spettatore dovesse essere messo a conoscenza di tutti gli elementi della storia per raggiungere l' apogeo del coinvolgimento emotivo. Beh Hitchcock sbaglia clamorosamente e la riprova è senza dubbio in Inland Empire. Questo è il film più spaventoso che mi sia capitato di vedere, merito anche delle musiche elemento peculiare nella filmografia del regista americano. La sostanziale differenza nell' uso della colonna sonora è che i registi la adoperano per marcare un determinato momento. Tensione = orchestra che suona forte e con tono minaccioso. Amore = love theme. Idillio = tema rilassato. La capacità di Lynch e badalamenti è proprio l' idea di un "teatro eterno della musica", ovvero una scatola dove i suoni siano reiterati in un mantra orientale. La meraviglia è che David ha tutto il retaggio anni '50, le pupe, le giacche nere in jeans, roy orbison ma le filtra attraverso un amore immenso per la trance. Nasce dunque un cinema per lo stravolgimento dei sensi che riesce a creare il più diligente documentario della vita onirica di un individuo. Non è un caso che le pellicole più interessanti degli ultimi dieci anni siano quelle che si discostano dalla "riproduzione in serie" ormai marchio di un occidente perduto per sempre. Cristopher Nolan è un visionario da supermercato, i suoi sono sogni di un ragazzino superficilae che si addormenta al banco dei salumi dentro l' Esselunga (auchan, carrefour, billa, se preferite). C' è tanto oriente in Lynch e mentre il suo gemello Cronenberg diventa canuto e lineare lui esaspera il gusto per l' eccentrico e la ricerca. Il film è difficile da commentare poichè è come la preghiera di un nemico giurato della Yakuza, come l' urlo di una farfalla.

7 risposte al commento
Ultima risposta 31/10/2011 18.24.23
Visualizza / Rispondi al commento
nefilim  @  24/10/2011 01:25:04
   8½ / 10
Con questo film il buon David ci mette alla prova. Quanto profondo è il nostro Impero della mente?

Feelhigh  @  11/05/2011 10:45:17
   8 / 10
Lynch all'ennesima potenza...
Inutile cercare di comprendere quanto avviene innanzi ai nostri occhi nelle tre ore di Inland Empire.. credo che in questa sua opera il regista abbia semplicemente inteso offrire allo spettatore la sua visione nuda e cruda del concetto di "sogno", priva di riferimenti spazio temporali, priva di uno svolgimento logico, priva di linearità..
La forza ed il limite del film risiede proprio nel fatto di essere pura esteriorità, un dirompente affresco di sensazioni ed immagini dall'imponente impatto visivo ed emozionale, ma senza il supporto di alcuna trama apparentemente comprensibile..
consigliato ai fan di Lynch,si diveritranno comunque e rinveniranno nell'opera diverse "chicce" tipiche del Maestro...chi non ha apprezzato i precedenti lavori del regista dovrebbe per contro evitarlo, potrebbero considerarlo noioso ed inutilmente prolisso
Grande prova della Dern.

dobel  @  18/04/2011 17:31:47
   9 / 10
Di fronte ad opere siffatte č lecito porsi alcuni interrogativi, in quanto il mero dato cinematografico e narrativo viene superato, trasceso e in qualche modo aggirato.
Lynch č senz'altro un grande artista ed č grazie a questa certezza di fondo (testimoniata da una produzione spesso straordinaria e sempre personalissima), che rifiutiamo subito e categoricamente il sospetto di una burla o di una presa in giro. Se il percorso narrativo del film č spesso ostico, incomprensibile e volutamente oscuro non č certo per capriccio bensě per dare forma ad un'opera d'arte totale nella quale confluiscano i tanti aspetti della personalitŕ e delle ossessioni lynchiane. La vita che si dispiega in realtŕ temporali sovrapposte che danno origine a piů vite parallele; il male che si manifesta subdolo nella realtŕ piů banale; i sogni che si trasformano in incubi inafferrabili...tutto questo č Inland Empire. La trama? Il flusso interiore di un monologo incessante e inquietante. I personaggi? Lynch nelle sue differenti declinazioni.
A questo punto la domanda che ci si deve fare di fronte a questo film nom riguarda piů il film in sč, ma il significato e la liceitŕ delle diverse possibilitŕ dell'opera d'arte.
L'arte č comunicazione ed autoespressione; i mezzi, i significanti di cui questa si deve servire hanno dei limiti? La forma č indispensabile a veicolare un messaggio, oppure possiamo abbandonarci ad una autocomunicazione aperta a 360gradi?
Se l'arte del novecento ci insegna qualche cosa č proprio che il concetto di forma deve essere reinterpretato. I vincoli vanno spezzati, ripensati e trasformati. Ma siamo sicuri che la forma si sgretoli? O non dobbiamo piuttosto credere che semplicemente venga regolata da altri principi?
Joyce non ha piů firma? Beckett non ha piů forma? Picasso non ha piů forma? Schomberg non ha piů forma?...
I binari cambiano direzione rispetto a prima, ma non cessano di procedere parallelamente. Lynch non ha piů forma? La sua forma e le sue regole attingono a principi differenti da quelli consolidati dai canoni classici, ma una volta decodificati presentano contorni definiti e riconoscibili.
Come la seconda scuola di Vienna nella propria espressione dodecafonica non ha voluto ingannare nessuno, cosě Lynch non vuole creare un'opera falsa, bensě un film personale e svincolato dal pubblico. L'arte ha bisogno di un referente, o quando lo si perde di vista cessa di essere espressiva?
Credo che il referente sia indispensabile; credo, altresě, che in certi casi gli venga richiesto uno sforzo di immedesimazione e di crescita grazie al quale l'arte diventa anche maestra. Coltivare un'estetica significa avviare ad essa e iniziare ad essa il pubblico e il fruitore. Accontentarsi di percorrere le strade battute e semplici per non richiedere uno sforzo allo spettatore non produce nulla.
Non voglio dire che il film mi sia piaciuto incondizionatamente, ma lo accetto come un tentativo personale di autocomunicarsi; lo apprezzo come un tentativo di portare il pubblico ad un grado piů alto e attivo di partecipazione.
Grazie a David Lynch per voler continuare, in mezzo alla societŕ del profitto e del conformismo, ad essere un artista!

3 risposte al commento
Ultima risposta 05/11/2011 15.14.15
Visualizza / Rispondi al commento
7219415  @  25/03/2011 17:00:42
   7 / 10
Pur essendo un grande amante di Lynch penso che questa volta abbia "esagerato"...seppur la pellicola riesce ad affascinare per la sua follia e oniricità è completamente incompresibile...

kako  @  08/03/2011 00:24:01
   8½ / 10
Io ammetto di non averci capito una mazza, ma finite le 3 ore di film sono rimasto affascinato dal trasporto delle immagini create da Lynch! probabilmente non c'è niente da capire, ma solo lasciarsi andare all'interno di un viaggio onirico che prende e ammalia la nostra mente oltre a creare un senso di spaesamento e di angoscia che lascia il segno.

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  05/03/2011 11:28:32
   8 / 10
E' un film davvero ostico da commentare perché così complesso e sfaccettato che andrebbe rivisto molte volte per comprenderlo a pieno.
Sull'onda emotiva di una sola visione mi sento di dire che per due ore il film non convince. Lynch si perde nel proprio onirismo alla ricerca sempre di soluzioni che pur risultando affascinanti implodono su loro stesse. Non convince neanche l'uso del digitale in alcune scene poiché appiattisce l'immagine.
La trama non decolla e si resta a vedere la fine solo per alcuni lampi di genio sparsi.
Ricordo che quando lo vidi al cinema sarei voluto uscire perché mi stavo annoiando terribilmente. Poi arriva il capolavoro. Quando guardi l'orologio per dire "ma quanto caxxo dura ancora sto film??" ecco arrivare l'incedere lynchiano, ecco giungere gli ultimi 45 minuti che restano a mio avviso una delle pagine più belle della storia del cinema.
Ed ecco svelarsi il vero soggetto: la catarsi dello spettatore nell'empatia con il personaggio cinematografico. Un turbinio di sensazione, immagini e parole che confonde e travolge, affascina e ubriaca. E ci si perde nei meandri della mente fino alla visione finale in cui lo spettatore è spettatore di se stesso e nel pianto liberatorio trova la liberazione dalla propria ossessione vista per mezzo degli occhi della protagonista. Il meta-cinema come nessuno lo aveva mai mostrato, una nuova frontiera che supera Jodorowsky e Lynch stesso. Poesia della mente degna di Grillet e Resnais con minor essenzialismo, ma occhio virato all'onirismo cupo.
Che voto dare ad un film del genere?
Per la terza parte il 10 è perfino poco, per la prima e la seconda una mediocrità sarebbe anche troppo...
Probabilmente 8 è il voto giusto perché la media matematica non si può applicare alle emozioni. Consiglio a tutti di vederlo anche perché nell'antitrama d'ora in avanti non si potrà più prescindere da questo film.

2 risposte al commento
Ultima risposta 19/02/2012 17.59.45
Visualizza / Rispondi al commento
OceanOfNoise  @  14/02/2011 13:45:44
   8 / 10
Credo che nessun regista sia mai riuscito a dipingere in un modo così perfetto quello che è il sogno e il subconscio di ogni essere umano. La trama c'è, complicatissima e poco chiara, ma ciò che conta sono le immagini: un tour de force di puro delirio onirico.

furstemberg  @  11/02/2011 13:08:41
   8½ / 10
Sinceramente mi è difficile giudicare questo delirio cinematografico (in senso positivo). Penso non si possa nemmeno catalogare in un genere. E' un'interminabile scorrimento di un fiume di astrattismo che si interseca ad ulteriori affluenti storiografici di follia pura. Un plauso in particolare alla scelta della colonna sonora, perfetta per cotanto delirio onirico-reale. Sono toccati, in modo apparentemente superficiale, ma in realtà non è assolutamente cosi, temi come l'onirismo, lo sdoppiamento della personalità, le interconnessione tra i vari strati della mente e della realtà.

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  07/12/2010 23:31:50
   8 / 10
Prima di tutto i difetti: è troppo lungo (nel senso che troppe scene si trascinano senza guadagnare in nulla rispetto a quel che avrebbero comunicato durando la metà). Secondo: Laura Dern non mi è mai piaciuta e nemmeno qui mi convince. Per 9/10 del film mantiene la stessa espressione da maschera di cera, con la bocca aperta e gli occhi che esprimono angoscia e smarrimento.
Il resto: qui Lynch sfodera tutta la sua tecnica mentre esplora la nuova frontiera del digitale. La colonna sonora è, come sempre, un capolavoro. Ancora, come è suo solito, ci regala degli effetti di luce meravigliosi. Alcune scene sono davvero da restare a bocca aperta. Resta il fatto che, per sua stessa ammissione, il film non ha una trama e passa da una scena all'altra, come a compartimenti poco stagni, senza un nesso vero e proprio, ma grazie a dissolvenze incorciate, balzi temporali e analogie e ricordi. Non so se sia un limite o meno, o se si debba prendere atto della volontà di esplorare il mezzo "cinema" o ancora meglio, le proprie capacità, da parte di Lynch. Non so reputarlo un capolavoro ma forse sì.
Un cameo finale di qualche fotogramma da parte di Masuimi Max! Un bel salto dopo XXX2 !!!

Oskarsson88  @  07/12/2010 15:19:11
   7½ / 10
piuttosto intortante

lukef  @  01/12/2010 20:48:33
   7 / 10
Mah, non saprei che voto dare a questo film. Da un lato trovo la potenza di alcune immagini e di alcune trovate a dir poco geniali. Dall'altro il film nel suo complesso mi ha annoiato parecchio; a furia di guardare immagini (apparentemente?!?) senza senso mi era anche passata anche la voglia di continuare a cercare di seguire il filo se non la curiosità di vedere come finiva (con una "trama" simile è anche relativo parlare di fine).
Concordo pienamente con coloro che hanno prima di me sostenuto che Lynch ha calcato un po' troppo la mano; capisco che probabilmente si è lasciato andare a tutta la sua smania artistica, però non può non porre un minimo di attenzione allo spettatore, sennò se volessimo considerarlo meramente per la sua valenza artistica non sarebbe neanche corretto valutarlo in quanto film.

Donetsk  @  01/10/2010 12:15:29
   9 / 10
Già solamente per i Rabbits, l'ultimo Lynch merita i miei inchini.
Ci si perde, ci si ritrova, poi ci si risveglia.

wooden  @  27/09/2010 15:39:59
   8 / 10
Boh. Secondo me non è nè uno scivolone nè un capolavoro, quindi sono in disaccordo con la maggior parte dei commenti qui.

A me è piaciuto, molto potente e fuori dall'ordinario (pure parecchio), ottima la scelta del digitale, molto immersivo. Dunque essendo uno che vota impulsivamente - senza vedere se "è rivoluzionario", "ha dei movimenti di camera perfetti" o se.gate varie sarei tentato dal votone.

Però ci sono dei difetti...

- dura troppo. Ed è la prima volta che mi capita con un film di Lynch (non ho visto Dune), diciamo pure che in certi punti ho guardato l'orologio, e questo per me è un segnaccio a prescindere.

- Per la prima volta ho avuto l'impressione (diciamo quasi-certezza) che fossero scene a casaccio spacciate come "legate da un significato segreto" e non un film unitario con una struttura particolare (e geniale) che emerge alla seconda visione.

Insomma, i suoi capolavori sono altri, ma per me la frase "Lynch non sbaglia un colpo" rimane valida.

Alcune scene sono incredibili.

-ataren-  @  21/09/2010 16:12:08
   10 / 10
Forse l'unico film a cui non esiterei a dare 10. L'unico che non riesco neppure a catalogare come genere. Originale, mozzafiato, convolgente, devastante, commovente. Un'esperienza che va oltre il cinema.

Pico84  @  11/09/2010 13:00:28
   9 / 10
Più lo vedo meno ci capisco e meno ci capisco più mi piace

Invia una mail all'autore del commento Steppenwolf  @  24/08/2010 21:48:24
   10 / 10
A tutta la gente che ha dato voti bassissimi a questo film: perché vi avvicinate al cinema di Lynch se non fa per voi?
Lynch non è per tutti, il suo tipo di arte è atipico ed è fine a se stessa.
Ma gente che liquida un film del genere senza neanche ammettere che si tratta di un'opera rivoluzionaria, unica nel suo genere, beh... mi sembra esagerata.
Non si parla di un capolavoro oggettivo(per me lo è, sia ben chiaro), ma il coraggio di questo film non può essere stroncato con aggettivi quali "noioso" o "senza senso".
Ha per caso senso il finale di "2001"? E la musica di Beethoven o di Bach?
I dipinti di Picasso? Eppure nessuno nega deliberatamente che si tratta di opere d'arte.
Lych ha sin dai tempi di Eraserhead rappresentato una poetica del cinema ai limiti con i concetti canonici del cinema stesso, propugnando una rivoluzione dell'immagine, dei contenuti, stravolgendo la linearità delle trame.
E questo film è arbitrario, aperto ad ogni interpretazione, non privo di senso.
Se proprio volete sapere in breve quale sia la trama, leggete Pierluigi Basso Fossali o Andrea Bordoni.
La bellezza del film è la sua struttura non lineare, che non corrisponde certo ad un'accozzaglia di fotogrammi senza senso.
Basterebbero le sensazioni, l'emotività di quest'opera(inferiore a quella di Mulholland Dr., certo, sotto quest'aspetto), la ricercatezza delle immagini e dei suoni a fare di INLAND EMPIRE un capolavoro.
E le scene sulla Walk of Fame? Il finale che è un flashforward? I titoli di coda con Siinnerman di Nina Simone?
Ma visto che la gente è fissata con la trama e con i significati(ma cosa significano i film di Tarantino così tanto amati? Non è anche quello puro cinema senza scopi didattici e che stravolge - seppur lontanamente dagli standard lynchiani - la narrazione?), vi dirò che INLAND EMPIRE può essere letto - al contrario di Lost Highways e Mulholland Dr. - da ancora più punti di vista... ma essenzialmente Laura Dern è proiezione della Lost Girl, la donna polacca davanti alla TV, che la genera come un alter ego catartico per ottenere un riscatto dalla maledizione del passato, uccidendo il Fantasma.
Altri utenti come Quilty hanno invece postulato Nikki e la Lost Girl come proiezioni di Sue morente... anche è possibile.
La mia opinione è che si tratta di mondi paralleli intercomunicanti, perché il film non finisce con la liberazione della Lost Girl, ma con Nikki che ritorna dal suo lungo viaggio nel domani che è ieri, riconciliata con se stessa, mentre
Scusate lo sfogo, ma qui si parla del mio film preferito, ed inoltre credo che i commenti sterili non rendano giustizia ad un'opera d'arte: posso capire che un film non possa piacere, ma liquidare con voti così bassi un simile film - manco stessimo parlando di Boldi o di "troppo belli" - mi sembra sinceramente inammissibile.
E' un'opera sperimentale e certamente o la si ama o la si odia... ma qui si tratta di non capire - di non voler capire - le ragioni di un film.
Se odiate i film senza senso perché perdere tre ore della vostra vita vedendo INLAND EMPIRE o un qualsiasi altro film di Lynch che non sia "The elephant man" o "Una storia vera"?
E, ripeto, il film non è un delirio di un pazzo, si tratta invece di un'opera assimilabile all'Ulisse di Joyce: non è priva di narratività, anzi la stravolge, come hanno fatto i precedenti film di Lynch.
Non è emotivamente forte come Mulholland Dr., ma è un film molto più aperto e tutto sommato ottimista, un film sul tradimento, sull'amore, ma anche sulla riconciliazione, come mostrano i titoli di coda sulle note di Sinnerman, nel carosello felliniano finale che inscena l'infinito oceano di possibilità del Cinema, producendo personaggi che avrebbero potuto occupare la storia, ma mai mostrati.
Si tratta sicuramente di un film estremo, ma non è necessario interpretarlo: basta il flusso onirico di immagini, le sensazioni forti a renderlo un film molto particolare.
Non per tutti: si tratta cmq di una pellicola sul cinema, che rivoluziona il modo di fare cinema, ma lo fa rivelando pienamente la sua essenza, spuria da elementi facilmente riconoscibili. E' cinema non anti-narrativo o incoerente, ma diversamente narrativo, come un disegno di Escher.
E' uno Shining metalinguistico.
Per discussioni civili potete contattarmi, se volete saperne di più sul mio punto di vista.

13 risposte al commento
Ultima risposta 31/01/2011 14.37.36
Visualizza / Rispondi al commento
Invia una mail all'autore del commento s0usuke  @  29/07/2010 15:22:29
   10 / 10
E' un film che si apre su un mondo che poi è l'accesso ad un altro mondo che allo stesso tempo è portale di uno o di un altro mondo. Tra le righe è una discesa nel profondo del nostro inconscio. Il tradimento di un amore coniugale attraverso una lunga ed eccezionale carrellata metaforica di omicidi, misteri e personaggi. Riuscirà la "ragazza perduta" a superare il suo rimorso e ricongiungersi anima e corpo con suo marito e suo figlio?
Lynch chiude magistralmente la trilogia inziata da Strade Perdute e portata avanti da Mulholland Drive con una pellicola tanto sperimentale quanto efficacemente portavoce della sua inconfondibile poetica. Non porgiamoci troppe domande... lasciamo che le immagini ci scorrano addosso. Laura Dern eccezionale

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  21/07/2010 10:58:32
   9 / 10
Non credo sia opportuno cercare a tutti i costi di spiegare, spiegare la trance, la suggestione, il libero impero sensoriale e psichico - proprio e dello spettatore - che Lynch ha saputo ricreare..
Poiché non tanto ha importanza la storia in sé - che tuttavia è intravedibile, ed è centrale - quanto più il percorso intrapreso per rintracciarla, attraverso le maglie oniriche, seguendo a ritroso ciò che ancora è rimasto impresso, quale insieme di sensazioni vive, violente.

Di visibile ci sono i vari corridoi, come le ‘strade perdute’, trascorsi per lo più in soggettiva, a unire le diverse stanze.
Di visibile c’è qualcuno che guarda, guarda attraverso il buco lasciato da una sigaretta sopra una seta, o davanti a uno schermo, in lacrime.
E lo sdoppiamento e la moltiplicazione delle personalità, la frantumazione dello spazio e del tempo.
Poi, c’è tanto buio in ‘Inland Empire’, spesso più insistente dove più ci si approssima ai fatti accaduti; ma a tratti anche grandi abbagli, là dove le luci, le lampade, sembrano fungere da porte che conducono da una a un’altra delle dimensioni evocate.

Non meno in evidenza è tra queste la dimensione cinematografica - il set - o quella televisiva - la camera ‘banale’ dei conigli, esseri disumanizzati come i personaggi di una soap opera. Anzi le prime sequenze del film ci parlano soprattutto di queste dimensioni superficiali; e da qui, il processo, diviene inverso. Non è il fatto reale a generare la messinscena ma, al contrario, è dalla finzione che si materializza via via la situazione reale, arcana anch’essa, che non verrà mai totalmente svelata. La diversione nell’onirico non giunge in maniera brusca come ad esempio avveniva in ‘Strade perdute’. Gli ambienti s’incupiscono man mano, o il volto della protagonista si strucca e s’imbruttisce gradualmente, ricoprendosi di ematomi, di sofferenza.
C’è una scena in cui, trafitta da un cacciavite, la donna percorre agonica la Hollywood Walk of Fame (o una sua riproduzione), per poi stendersi vicino a un gruppo di senzatetto. In quella sequenza cinema e verità, simbologia e realismo, rimangono incastrati violentemente.

Quando si parla di film nel film, è difficile non pensare subito al caotico universo dell’ ‘8 e 1/2’ felliniano. Là appariva, a un certo punto, una sorta di formula psicoanalitica: ‘Asa nisi masa’, una rievocazione infantile e fantastica. Anche nel film di Lynch c’è qualcosa di simile: ‘Axxon N’, compongono queste lettere come un codice misterioso. Ma con esse, a essere rievocata, è al contrario una realtà adulta, brutalmente concreta, probabilmente estranea, certamente terribile. In entrambe le opere la magia (o illusione) del palcoscenico interviene; però l’alter-ego in ‘Inland Empire’ non è quello dell’autore. Lynch non parla di sé, o meglio non direttamente, ma solo attraverso la storia di qualcun altro, mai in prima persona.

Tuttavia credo sia nuovamente, e più ancora che altrove, ‘Meshes of the afternoon’ di Maya Deren la prima fonte ispiratrice del film: la ripetitività o l’intercambiabilità, secondo il metodo surrealista, di alcuni oggetti o elementi (dei quali predominante è l’arma contundente) si trova spesso anche nel film di Lynch; come pure molto simile è la destrutturazione narrativa. Anche nel corto delle Deren una donna s’affacciava come prima spettatrice e protagonista sulla scena, seppure là, il soggetto ‘moltiplicato’ era uno solo, quello della stessa attrice e regista. Differentemente dalla Deren, la simbologia di Lynch resta legata alla cultura occidentale.

Anch’egli opera una sorta d’ipnosi filmica: e lo fa attraverso lo strumento sonoro, attraverso l’immagine sempre percorsa come da un lieve moto subacqueo, attraverso l’inquadrature ravvicinate a distorcere i volti - sino alla drastica deformazione nel finale della faccia dell’uomo crudele. Soprattutto, Lynch sa attribuire uno straordinario potere suggestivo agli ambienti, che si vela di un certo vampirismo che passa, quasi sotterraneo, da quello contemporaneo dei loschi corridoi e delle camere d’albergo, a quello classico di una via cittadina della Polonia d’inizio secolo, deserta e innevata. Lo stesso uso della lingua polacca, sembra rivolto alla creazione di un effetto straniante.

La storia - solo verso la fine arriveremo a comprenderlo - ci parlava di prostituzione, di sfruttamento, di soprusi, di violenza, di tradimento, d’aborto, d’omicidio; e di vite di donne rubate, rubate da maschi-vampiri. Dietro la trasfigurazione artistica c’è, come già c’era nell’opere precedenti o nel corto della Deren, un trauma femminile, probabilmente rimosso, seppure radicato nell’inconscio.

Ma chi è dunque la ragazza che guarda con tanta apprensione e tale coinvolgimento le immagini dello schermo?
E’ forse colei alla cui vicenda il film si sarebbe ispirato; è forse soltanto la spettatrice che più s’immedesimava e, nella logica del ribaltamento Lynchiano, l’attrice principale, il personaggio autentico che ha immaginato ed espanso questo impero visionario.

Tutti abbiamo seguito affascinati il susseguirsi d’immagini straordinarie, indubbiamente belle, a tratti molto forti: ma nessuno di noi ha versato una lacrima.
A lei, invece, che è la sola che ha pianto durante tutte le quasi tre ore di durata; a lei che separata ha agognato tanto per un lieto fine; a lei, che è poi la vera e unica protagonista; Lynch dedica l’intero film; e le regala nel finale un’insperata salvezza (il mago-regista lo può); e una famiglia e una vita futura; esimendola da tutte le angosce viste e che dovevano essere vissute; e risparmiandola in tal modo anche da quello spettacolo sofferente, dalla visione in lacrime di ‘Inland Empire’.

37 risposte al commento
Ultima risposta 19/11/2011 11.19.44
Visualizza / Rispondi al commento
kossarr  @  28/05/2010 01:00:45
   7 / 10
Squilibrato Lynch, questa volta più difficile da capire del solito.
Il film non è assolutamente chiaro, la spiegazione non esiste, ognuno dice la sua e non ci sono 2 commenti che ho letto che vanno d'accordo uno con l'altro.
Sicuramente di questa trilogia del sogno il peggiore, il più pesante e il più stancante.
Se volete vedere un film con fotografia di primo livello e inquietante al 100% ci siete, se puntate sulla storia lasciate perdere.
Faticoso, non c'è altro da dire.
Se non avete mai visto un film di Lynch fatevi un favore, non iniziate da questo.
Il voto è più alto di quello che merita per rispetto al regista...

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

biosman2010  @  24/04/2010 19:39:35
   8 / 10
Sensazioni a pelle:
Fotografia incredibile, immortalare un fotogramma ogni tot secondi ne uscirebbe un fotoalbum singolare
impatto emotivo notevole
colonna sonora, effetti sonori da brivido (da ascoltare esclusivamente in HIFI)
trama %&($3£"?i<à??
Lynch almeno un libretto delle istruzioni, che diamine!

Redrum83  @  16/04/2010 23:57:29
   10 / 10
Con INLAND EMPIRE mi è successa la stessa cosa di quando ho visto per la prima volta "Strade perdute" e "Mulholland Drive": dapprima sono rimasto stordito e affascinato dalla visione del film, poi non avendo capito il tutto mi sono fiondato qui per delucidazioni, da persona ignorante e pigra ma allo stesso tempo curiosa. Comunque il risultato in tutti e tre i casi è stato sempre lo stesso, può bastare il voto dato senza aggiungere ulteriori commenti, giusto una considerazione che credo possano condividere tutti: con INLAND EMPIRE si chiude una sorta di trilogia sull'omicidio d'amore a causa di un tradimento.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  22/02/2010 12:56:56
   10 / 10
Una mimesi delle modalitŕ oniriche.
Con immagini e suoni (la colonna sonora č sbalorditiva), Lynch accompagna lo spettatore, assieme alla sua protagonista/e femminile/i, in una regressione nell'inconscio.
Il film, dopo circa un'ora delle sue quasi tre, cambia registro. Il contesto narrativo hollywoodiano scompare con un controcampo dentro a uno degli studios, e la materia filmica si fa via via sempre piů destrutturata fino a sfaldarsi completamente verso la metŕ dell'opera. Allorché il film non appare ormai piů scisso in una decina di percorsi paralleli, quanto presentare piuttosto alcune "situazioni" che scivolano di continuo una dentro l'altra e si compenetrano (anche con brevissimi flash incastonati tramite dissolvenze all'interno di altri frammenti), senza rimanere distinguibili.
Il regresso all'inconscio č scandito dal sempre piů diffuso uso della lingua polacca, che contamina sempre piů situazioni, e suggerisce un passato ancestrale destinato a ripetersi, cosě come le situazioni che si ambientano in una Polonia antica, notturna e nevosa, rappresentano un precipitare verso un ignoto prossimo all'aspetto piů intimo, segreto e rimosso delle emozioni e delle relazioni umane.

Tutto ciň avviene con una imitazione a mio parere perfetta dei meccanismi che presiedono alla proliferazione onirica.
Alcuni esempi di questa mimesi:
- alcune situazioni si moltiplicano in contesti differenti, e talvolta si replicano le stesse battute. Le situazioni, come scatole cinesi, si compongono spesso di elementi di altre situazioni, ne sono contaminate e le contaminano (cosě come i sogni si appropriano di frammenti di realtŕ, contaminati con altri);
- in situazioni diverse compaiono gli stessi oggetti (lampade, cacciaviti), attorno ai quali sembra condensarsi significato – in una ricchezza esplosiva di dettagli significanti che si va arricchendo visione dopo visione;
- molti volti sono gli stessi per personaggi diversi [interpretati dallo stesso attore: i due casi piů evidenti – ma non gli unici – sono il marito della protagonista e la moglie del personaggio maschile del film che si sta girando dentro al film, la quale č interpretata dalla stessa attrice che interpreta la tizia che, prima, appare essersi ferita con un cacciavite, e, poi, ne ruba uno per ferire a morte la protagonista che perň – si scopre – muore solo nel film nel film];
- diversamente, altri personaggi restano gli stessi ma mutano tratti somatici (basti pensare alla protagonista Laura Dern che, come progredisce la sua regressione all'inconscio, diviene irriconoscibile);
- oltre al primo piano distorto con il grandangolo, frequentissimo, quasi altrettanto frequenti, come nei sogni, sono i primissimi piani di dettagli e particolari gesti perturbanti;
- č piů che comune che il prevedibile nesso causale fra un evento e il suo effetto salti completamente, come nei sogni (gente colpita a morte con cacciaviti o colpi di pistola non muore: solo per fare l'esempio piů evidente).

Non si tratta di un esercizio di stile; la pellicola veicola alcuni temi di notevole complessitŕ.
Dopo un preambolo un po' pretenzioso nell'ipostatizzare il film prima ancora della sua "deriva onirica" (i conigli, i polacchi, la "lost girl" che piange di fronte a uno schermo: un preambolo che alla prima visione risulta incomprensibile), durante la prima ora del film di ambientazione holliwoodiana Lynch ci parla di come la civiltŕ reprima l'inconscio, descrivendoci una societŕ umana come una mascherata ipocrita di un'interioritŕ barbarica-hobbesiana fatta di pulsioni, violenza e nevrosi.
In modo via via piů netto, prende poi corpo l'ipotesi che il tema centrale del film sia la sopraffazione maschile sulla donna, declinata attorno al concetto di prostituzione (letterale o simbolica: nel film i due aspetti si contaminano), per quello che esso comporta di diffamazione, degradazione sociale, senso di colpa e frustrazione morale.
La persuasione a "essere *******" (legata al tradimento) inculca un perverso senso di colpa che insieme č anche percorso di liberazione dai vincoli della famiglia (intesa come gabbia di falsitŕ risentimenti e ipocrisie), della societŕ e della rispettabilitŕ.
Il senso di colpa si traduce in autolesionismo e autodegradazione, in sentimento di inadeguatezza all'essere donna e dunque punizione e ferimento del ventre (con allusione all'aborto).
La liberazione č un percorso parallelo, che conduce al paradossale "lieto fine" conclusivo, attraverso lo sfogo che il personaggio interpretato da Laura Dern compie, in un ambiente di suggestione kafkiana, di fronte a un uomo silenzioso e dagli occhiali storti. In questo sfogo triviale (l'uso di linguaggio triviale, secondo la psicanalisi, si lega alla liberazione di un'emotivitŕ repressa) Laura Dern racconta un passato di donna che ha vissuto continue vessazioni, sopraffazioni e umiliazioni da parte degli uomini.

Alla fine del film il suo personaggio, "liberato", penetra in un dedalo di stanze e corridoi, "sconfigge" l'inquietante personaggio che incarna e simboleggia ogni sopraffazione maschile, e libera dalla sua angoscia la "lost girl" (che č anche l' "alter ego polacco" della Dern) portandola via dalla stanza dove quest'ultima, dall'inizio del film, piangeva immobile di fronte a uno schermo acceso.

7 risposte al commento
Ultima risposta 14/09/2010 19.03.37
Visualizza / Rispondi al commento
unza capiten  @  29/12/2009 13:11:59
   8½ / 10
questo film è stato un viaggio bellissimo....anche se devo essere sincero...ci ho capito ben poco.. se dovessi raccontare la trama a qualcuno non ne sarei in grado...
cmq sicuramente bello ma non per tutti...

1 risposta al commento
Ultima risposta 02/06/2010 17.20.11
Visualizza / Rispondi al commento
gandyovo  @  18/12/2009 20:16:46
   6½ / 10
non è il mio genere. mi spiace, ma apprezzo l'originalità

suspirio  @  07/12/2009 21:06:48
   9 / 10
Bellissimo film però prima di guardarlo, bisogna che abbiate guardato qualche altra opera di Lynch. Se non vi piacciono gli altri, ritenendoli poco lineari, non avvicinatevi a questo che lo è ancora meno.

Bathory  @  24/11/2009 23:20:45
   7½ / 10
Appena trascorse le 2 ore e 52 minuti di Inland Empire, oltre ad essere talmente confuso da non ricordarmi chi fossi, con quel piccolo barlume di razionalità che mi era rimasto, mi sono detto che forse questa volta Lynch aveva tirato troppo la corda.

Inland Empire è indubbiamente uno dei film più contorti e deliranti di ogni tempo, ma questa volta si ha la netta sensazione che dietro l'angolo ci sia la propensione da parte del divino Lynch, all'autocelebrazione tramite qualche esercizio di stile, peraltro talvolta neanche riuscito alla perfezione (per non dire venuto male).

Eloquente il fatto che Laura Dern abbia dichiarato di non aver capito il suo ruolo nella pellicola..anche se viene da chiedersi chi l'abbia poi realmente capito, o se c'era poi qualcosa da capire in queste quasi tre ore che scorrono più lente di un film di Angelopoulos mandato avanti con il rallenty.

Le numerose sequenze inutili e i punti morti spezzano in maniera netta l'atmosfera inquietante e oscura della prima parte, che ritorna solo in parte nei minuti finali (splendidi).

Decisamente non è il capolavoro di Lynch, ma è uno di quei film che vanno obbligatoriamente visti prima di morire..

Blue Velvet  @  04/11/2009 16:03:32
   9 / 10
Lynch è il top...vorrei passare una serata con lui per capire cosa pensa realmente quest'uomo...
Il film è un viaggio continuo!!!
Lynch sei avanti anni luce...tutto il resto è noia!!!

DarkRareMirko  @  03/09/2009 00:04:34
   9½ / 10
Provocatorio e moderno film di Lynch, kolossal weird della visionarietà per durata e qualità e nomi degli interpreti, a cui confronto altre opere del maestro, come ad esempio Mulholland Drive, son linearissime.

In soldoni il film sfrutta un'intersecazione fra loro di 3 piani temporali diversi, che raccontano 3 diverse storie; dicevo che è un lungometragigo provocatorio perchè, se si esclude il corto Darkened room, qui Lynch usa per la prima volta una telecamera digitale, per comunicare il messaggio "il mio gran cinema ora si può fare pure con una telecamerina".

Frecciate anche alle iene ridens giornaliste e cameo di William H.Macy.

Ottima Laura Dern, la sua migliore interpretazione in assoluto.

Probabilmente il film di Lynch più complicato, più difficile da comprendere, in cui si può trovare facilmente una summa di molti elementi che tanto lo han reso famoso ed apprezzato.

2 risposte al commento
Ultima risposta 05/09/2009 19.09.57
Visualizza / Rispondi al commento
Invia una mail all'autore del commento wega  @  13/08/2009 19:22:09
   8 / 10
Ok basta. Dopo l' ennesima volta che l' ho visto in più di un anno, mi accorgo per l' ennesima volta di essermi scordato che c' era una trama da seguire, completamente imbambolato dalla forza delle immagini. Durasse due ore, probabilmente lo guarderei talmente spesso da propinargli un bel 10, alla luce dei momenti leggera smaronatura, 8 è il voto. Va benissimo Lynch e il suo genio "altmaniano", specialista nelle fabule di tensione sottocutanea, ma non un altro come lui. Grazie.

2 risposte al commento
Ultima risposta 20/08/2009 20.49.04
Visualizza / Rispondi al commento
carriebess  @  22/07/2009 16:09:37
   6½ / 10
l'ho travato un pò caotico, più 'confuso' e meno ispirato degli altri.

bulldog  @  16/07/2009 00:51:59
   6½ / 10
Non all'altezza dei predecessori,ma non da buttare.
La durata è eccessiva,sbagliata la scelta di Laura Dern

9 risposte al commento
Ultima risposta 21/07/2010 13.11.04
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  15/07/2009 15:38:22
   8½ / 10
Il trip più allucinato di Lynch,senza una trama logica,come sempre nei suoi ultimi film.Ma a differenza di "strade perdute" e "Mulholland drive" qui non è proprio possibile neanche cecare di dare una spiegazione a quello che si è visto.Un nuovo modo di fare cinema,in cui alla fine si ha la sensazione di aver visto un qualcosa di incomprensibile da non poter esprimere con le parole,ma che ti lascia una sensazione dentro,indefinibile. é una di quelle pochissime volta,come è stato detto,in cui si ha la sensazione che sia il cinema a guardare te,e non viceversa.Uno dei film miglori del regista più visionario,imprevedibile e magari anche folle di Missoula.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

5 risposte al commento
Ultima risposta 29/08/2010 11.26.56
Visualizza / Rispondi al commento
lolloso22  @  25/06/2009 23:35:34
   10 / 10
do 10 a inland empire perchè è un film unico diverso da qualunque altro film.E' come fare un viaggio e' un autentica esperienza sensoriale racchiude tutti i generi possibili dalla commedia all'horror,grottesco,thriller,drammatico tutti e se non avete capito nulla dopo aver visto il mitico mulholland drive non dite di aver capito qualcosa dopo questo xD
bellissimo

TimBart  @  31/05/2009 18:50:03
   9½ / 10
Continua il viaggio allucinato di Lynch nella Los Angeles residenziale, deformata ancor più da un digitale estremo che permette al regista di tralasciare la compattezza della sceneggiatura e navigare all'interno della
psicologia confusa, sempre più confusa, dei personaggi e delle immagini,
splendide e contorte che rispecchiano l'insolutezza della mente umana.
Un quadro continuo, sembra quasi una sorta di nuovo espressionismo, che deforma la realtà mostrandola si cupa,ma a sua immagine e somiglianza.
Effettivamente complesso e forse anche troppo lungo, di difficile fruizione
capiscoche possa non piacere. MA comunque uno dei più grandi registi viventi.

kullaz  @  12/05/2009 11:44:47
   9 / 10
Anche se leggermente inferiore a Mulholland drive e Eraserhead, più "integri" e "compatti", l'ultimo film di David Lynch è un monumentale trip emotivo, un delirio che coinvolge tutti i sensi e trasporta lo spettatore in un'altra dimensione per tre ore. Decisamente avanti, è il film più coinvolgente ed alienante che sia mai stato ideato, un melange di immagini e colori collegati a piacimento dalla sensibilità dello spettatore. Lynch vuole spostare l'attenzione dal regista allo spettatore: il regista si limita a stimolare lo spettatore con un caleidoscopio sensoriale che egli può osservare e interpretare a suo piacimento. Le classiche critiche "manca la trama, non ha senso ecc ecc" sono quanto di più infantile e arretrato possa essere rivolto ad un film, dato che la grandezza di un film sta al 99 per cento nella sua completezza e coinvolgimento psichico. Che trama ha la nona di beethoven?

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  06/05/2009 19:59:33
   10 / 10
E’ solo un film?

Una storia che vive dentro una storia che vive dentro un’altra storia da cui rinascono la prima e innumerevoli altre deviazioni; non c’è un vero inizio nè una fine, è un moto infinito, come trovarsi sulle scale dei quadri di Escher; lo spazio e il tempo si fondono dimostrando come siano la stessa cosa. Il futuro può essere prima. O dopo. Dipende.
Un’opera cinematografica quadrimensionale che trascura ogni forma geometrica rassicurante (certamente non la linearità, e ben oltre il labirinto) e che trascende i nostri sensi coinvolgendoli tutti all’unisono in un unico punto espanso nella mente.
Lo spettatore non è esentato dall’esserne parte e forse solo per un attimo può avere il privilegio di sentirsi l’osservatore esterno degli eventi, tranne poi ritrovarsi in tutt’altro luogo e tempo e scoprire di osservarsi a sua volta mentre cerca di ritrovarsi.

Confesso di aver affrontato IE senza sapere a cosa stavo andando incontro: dopo i primi minuti passati a cercare nessi logici a ciò che stavo vedendo, ho dovuto in fretta abbandonare ogni velleità e lasciarmi trasportare, meglio, permeare da ciò che guardavo con gli occhi, ma che sarebbe più corretto dire, succedeva nella mia mente.
Non credo di aver mai provato la stessa sensazione di vigile e partecipe abbandono durante la visione di un film, al punto che lo definirei ‘un’esperienza’. Spiazzante ed esaltante assieme.
Aggiungo l’ammirazione affascinata per il rigore assoluto che solo può aver permesso di creare un tale caos ordinato e significante.
Non c’è ‘da capire’, ancor meno da dover spiegare: è.

6 risposte al commento
Ultima risposta 05/06/2009 18.48.22
Visualizza / Rispondi al commento
Gui80  @  30/03/2009 19:29:46
   7 / 10
Esperimento estremo...
Per poter apprezzare questo film, bisogna partire già pronti: un lungo viaggio allucinante.

TheLegend  @  30/03/2009 03:24:57
   8 / 10
a mio avviso poteva essere un capolavoro ma ci è andato solo vicino.
è un film stupendo e folle e non mi sento di dover aggiungere nulla.
secondo me troppo lungo e in alcune parti non all'altezza.
resta comunque un'esperienza incredibile e unica!

Invia una mail all'autore del commento stefo84  @  17/03/2009 13:56:34
   10 / 10
sublime david lynchh

Gruppo COLLABORATORI maxpayne230  @  24/02/2009 22:52:38
   10 / 10
Bellissimo. BELLISSIMO. La celebrazione della genialità di Lynch fatta a film. Un originale, confusionario(ma la storia c'è....bisogna solo saperla vedere) eppure limpido, oscuro eppure lucente...la storia di un attrice (ma è una persona reale?)
e di una ragazza sospesa in un eterno limbo, alle prese con un'entità dalle origini polacche chiamata Il Fantasma, un susseguirsi di immagini e di suoni che non possono fare altro che aprire la mente dello spettatore e farci quello che vuole..vedere SPOILER per la mia spiegazione del film.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

2 risposte al commento
Ultima risposta 03/03/2009 23.35.51
Visualizza / Rispondi al commento
Necrogenesis  @  31/01/2009 16:17:37
   10 / 10
Incongruente, provocatorio, pessimista, paranormale animato da una lucida razzionalità.
INLAND EMPIRE non è solo un film è soprattutto un'opera d'arte, una serie di immagini e suoni, apparentemente a casaccio, che infondono grandi emozioni.

Jack Torrone  @  26/01/2009 16:06:15
   7½ / 10
tentare di comprendere il film è sciocco oltreché sbagliato.
I film di Lynch non vanno capiti, bensì interpretati, e questo film non è affatto una furbata di Lynch per mandare in solluchero i critici e i suoi fan, intenti a dipanare una matassa che potrebbe persino non esserci.
il nostro smarrimento non è dissimile a quello della spaesata Laura Dern.
Si "limita" a (ri)portarci in un'altra dimensione in un caleidoscopio (a tratti terrificante) tra il metacinema l'arte e il sogno.

Trovo che sia ugualmente ambizioso come Mulholland Drive ma meno riuscito

gasy  @  03/01/2009 14:14:37
   7 / 10
Troppo confuso e delirante, totalmente privo di piani di lettura e praticamente incomprensibile, però molto affascinante.

Ciaby  @  24/12/2008 12:52:13
   10 / 10
incredibile capolavoro

1 risposta al commento
Ultima risposta 05/01/2009 14.41.42
Visualizza / Rispondi al commento
GuidoM88  @  21/12/2008 12:38:10
   6 / 10
6...solo perchè è un gran regista...ma qui ha davvero esagerato...il film non ha senso...e non capisco coma la gente possa "lasciarsi trasportare" nel mondo di lynch e dare 10 a un film nel quale non si capisce assolutamente nulla.
Impossibile trovare un senso a questa pellicola...ma lynch che droghe prendeva??

Max78  @  11/12/2008 20:08:20
   6½ / 10
Soltanto una seduta di ipnosi regressiva riporterebbe a galla ciò che NON/ho visto per + di 2 ore.

Che non sia un test di Lynch per verificare il grado di masochismo dei suoi adepti? Se così fosse, ha ampi margini di peggioramento.
Né brutto né bello, indiscutibilmente pazzerello.

Gruppo COLLABORATORI bungle77  @  24/11/2008 23:35:41
   9 / 10
Salite tutti a bordo... Lynch ci porta tutti a fare un giro all'interno della sua mente... lasciate ogni velleità di orientamento, non abbiate timore di perdervi... fatevi prendere dal buon David, riponete ogni fiducia in lui... e lasciatevi ammaliare dal suo mirabolante universo...
Non fate sforzi inutili nel tentare di afferrare illusorie esegesi, non cercate di misurarvi su di lui... sarete sconfitti in partenza...
Degno del Bunuel più surrealista David Lynch realizza l'ennesimo capolavoro

Developer  @  13/10/2008 18:31:18
   10 / 10
Il primo film di Lynch che ho visto fu Fuoco cammina con me. Rimasi colpito, ed ancora oggi lo ritengo un film enormemente sottovalutato. Poi vidi The Elephant Man, e conobbi il lato più "normale" del regista americano: capolavoro anch'esso. Quando uscì Mulholland Drive pensai di essere di fronte all'opera migliore ed imbattibile di Lynch... finché, dubbioso (per i commenti discordi che leggevo su internet) acquistai il dvd di INLAND EMPIRE.

L'opera da battere adesso è questa. Per me il capolavoro di Lynch, in quanto la summa del suo modo di concepire il cinema.

Invia una mail all'autore del commento Atmosferico  @  26/09/2008 14:29:25
   10 / 10
L'unico film che mi ha veramente terrorizzato dall'inizio alla fine!


Un'horror mentale,psicologico,disturbante di ottimo livello!

Superbo!

marfsime  @  17/09/2008 13:49:22
   9½ / 10
Un film sconvolgente..in tutti i sensi..o meglio..per il suo "no-sense". Ma tutto ciò non costituisce di certo un fatto negativo..anzi..questo è il cinema di Lynch..questo è il suo stile narrativo..pensieri..sogni..deliri..tutti buttati dentro a un calderone ed espressi attraverso una pellicola. E' il caso di Inland Empire..non cercate una trama..non cercate significati..semplicemente perchè non ve ne sono..volutamente. Il film va gustato per quel che è..ma soprattutto per ciò che vuole trasmettere..pure e semplici emozioni. La scena iniziale con la musica struggente di sottofondo e la ragazza che piange m'ha creato più di qualche brivido..mi sono quasi emozionato io stesso pur non sapendo i motivi per i quali la ragazza piangeva..eppure è stata una scena struggente per me. Durante la pellicola si passa dal dramma..alla commedia..al thriller..al musical..diversi generi miscelati assieme per far provare in ogni scena e in ogni fotogramma un'emozione diversa. Lynch è un artista del cinema..senza ombra di dubbio uno dei più (o il più) regista ermetico di tutti i tempi..questo film rappresenta forse la produzione più "caotica" e intricata della sua cariera..avvicinata solo da Eraserhead probabilmente. Che dire..immergetevi nella visione di questo film senza porvi domande..limitatevi ad "ascoltare" ciò che le immagini dicono.

Invia una mail all'autore del commento Living Dead  @  21/07/2008 16:28:31
   10 / 10
Lynch a piede libero.
Un incubo o un sogno? Non lo so. Più i minuti passano e più si viene ipnotizzati e trascinati all'interno di questo mondo malsano e oscuro, inquietante ed opprimente. Un'esperienza filmica unica ed indimenticabile.
Lo si ama o lo si odia, io ne sono rimasto a dir poco affascinato.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  20/07/2008 14:47:37
   7 / 10
Be dai, e il primo film di Lynch che vedo e sinceramente mi ha soddisfatto, anche perche mi piacciono questi genere di film, con tutti quei colori, che mischia tutti i generi, si insomma riesco a guardarli tranquillamente.
Be per il film, secondo me, l'unica cosa da fare e lasciarsi trasportare, in alcuni tratti si e abbastanza lento, però dai in alcuni casi le scene sono abbastanza forti e terribili, e poi io sono rimasto piacevolmente incantato da tutti quei colori, mi hanno veramente impressionato.
Per il resto, è un film che non puo piacere a tutti, io personalmente lo consiglio, però i gusti sono gusti.

4 risposte al commento
Ultima risposta 31/05/2009 19.06.09
Visualizza / Rispondi al commento
mr orange  @  26/06/2008 00:37:31
   6½ / 10
troppo, troppo ma davvero troppo lungo e lento. e mi dispiace perchè fino alla prima parte il film mi aveva preso, interessanti i dialoghi i suoni le immagini ma poi dopo la prima ora e mezzo incomincia a stancare. la trama più o meno credo di averla capita, c'è ovviamente una fusione tra diverse versioni, tra realtà, sogno, fantasia. insomma probabilmente stilisticamente è un capolavoro ma di certo io non lo riguarderei volentieri.

vale1984  @  30/05/2008 22:22:34
   6 / 10
Il film sicuramente è fatto per essere amato o odiato, per i suoi continui frammenti, per lo sconcerto che provoca, per il senso di spaesamento. Tuttavia mi trovo a cavallo...non avevo mai visto un film di Lynch ma siccome ritengo che un vero amante di film debba provare tutto mi sono apprestata a vederlo con le migliori intenzioni, malgrado i commenti e la lunghezza...ritengo abbia una scenografia fenomenale, così come lo studio delle luci e la particolarità dei personaggi, tuttavia non riuscendo a cogliere bene le distinzioni tra realtà e sogno, questo aspetto che in teoria arricchisce per me è stata una pecca. Forse solo perchè non conosco bene il decostruzionismo nel cinema se così lo posso definire, forse perchè è così sconcertante che non ci sono abituata. Trovo sia una pellicola ottima ma solo per chi può davvero apprezzarla e forse questo non è il mio caso. Probabilmente per gli amanti di questo regista è un capolavoro ma per chi come me ama tutt'altro genere ritengo possa essere un'esperienza conoscitiva ma non molto di più. E' giusto sapere che non è un film facile né tantomeno per tutti...interessante, misterioso per certi aspetti ma totalemente irreale.

divino  @  12/04/2008 19:37:27
   8 / 10
bello! non c'ho capito una mazza e verso l'ultima mezz'ora devo ammettere che ho iniziato a cedere di resistenza però grandi atmosfere! Questa è arte non è semplicemente un film.

Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  06/03/2008 11:54:10
   10 / 10
Al principio ci sono ben quattro film: uno è MD, l'altro è Strade Perdute, poi Fuoco Cammina con Me (passando per TP) e all'origine di tutto EreserHead.
Chiarisco subito dicendo che reputo Lynch il più grande cineasta vivente, Fellini (uno dei punti di riferimento di Lynch) il più grande regista mai vissuto e che il decostruzionismo mi intriga molto. Queste che seguono sono considerazioni personalissime, magari completamente sbagliate.

Inland Empire è IL film di Lynch. Volete una trama lineare? Non guardate questo film. Non rimarreste mai tre ore di fila davanti ad uno schermo? Non guardate questo film. Se decidete di guardare Inland Empire mettetevi in testa una cosa: la realtà non esiste, se non nel sogno. Almeno secondo Lynch. In questa pellicola bene e male si confondono, realtà e finzione sono impossibili da distinguere, la realtà è cinema, il cinema è la chiave di lettura del reale (Pasolini, Pasolini, dove sei?) e noi siamo spettatori involontari e attori inconsci.
Questo è il punto più alto raggiunto dal cinema del Maestro, il picco. Dopo Inland Empire Lynch dovrà cercare altrove, o smettere di girare.
E non pensiate che parlo per partito preso: a me Dune non è piaciuto e Fuoco cammina con me non ho ancora capito se sia stato una mossa commerciale sbagliata o un incidente di percorso (pareri personali, sia chiaro).

Lynch finalmente è libero di girare: totale libertà, final cut, durata infinita. Le citazioni sono infinite, il cinema polacco (no, non quello di Zelig) è stata una lezione importante e Freud non è mai morto. I generi si mischiano e si annullano. Allo spettatore rimane un'opera d'arte, le sei figure non hanno mai smesso di muoversi e anzi, hanno iniziato a camminare tra noi. E non chiedetegli cosa volesse rappresentare, un film non deve essere spiegato, pena il completo fallimento. Dal canto suo un aiutino ce lo dà (in un'intervista): la trama è linearissima, la parte difficile è ricomporla. Per farlo bisognerebbe rivedere questo lunghissimometraggio non so quante volte. Io ho rinunciato.
Ah, e se vi chiedete cosa diavolo sono quei conigli, la risposta la sapete già, in fondo: quei conogli siamo noi.

4 risposte al commento
Ultima risposta 28/08/2010 14.01.57
Visualizza / Rispondi al commento
M|zaR  @  01/03/2008 01:12:40
   10 / 10
Non esistono mezze misure. O lo si odia o lo sia adora senza riserve. Per me è un capolavoro. Mi ha sconvolto, emozionato, terrorizzato, impressionato, affascinato come forse pochi altri film hanno fatto. I film di Lynch sono come l'arte... l'arte è di tutti ma purtroppo non è per tutti. Con questo nn sto assolutamente dicendo che mi sento superiore o inferiore a qualcuno che ha già commentato il film. Piuttosto intendo dire che mi ritengo sensibile a questo genere di pellicole, a questo particolare modo di far cinema, ed è sacrosanto che qualcun altro nn posso aver avvertito le stesse sensazioni. Una cosa che non tollero, però, sono considerazioni del tipo "LYNCH è SENZA SENSO"...oppure "LA STORIA NON HA SENSO". Ma cavolo...ancora siamo a questo? Magari i suoi film non hanno senso dal punto di vista narrativo, ma sta proprio qui la chiave di lettura del suo cinema... il suo cinema non è narrazione... il suo cinema è legato ai deliri, alle riflessioni, alle speranze, ai desideri, ai tormenti, ai sogni della mente. Tutto è legato alla mente e all'inconscio. Dannazione...anche i nostri sogni non hanno senso dal punto di vista lineare, ma hanno senso se li valutiamo in base a quanto di particolare abbiamo pensato, desiderato per tutto il giorno prima di lasciarci cadere nel sonno. Quindi... per favore... evitate stro.nz.ate del genere. Se non vi è piaciuto, se non vi ha emozionato, se non vi ha trasmesso nulla, vi prego, dite soltanto che il suo cinema non è di vostro gradimento, ma non lo screditate soltanto perchè VOI non lo avete apprezzato. Di fronte ai "tagli" di LUCIO FONTANA cosa dite, o cosa direte? Che non hanno senso? che sono una stupidaggine? Mi dispiace, amici miei... FONTANA è un grande pittore e scultore, può piacere o non piacere, ma di sicuro non è un ciarlatano. LYNCH è un regista, un'artista, il suo cinema può piacere e affascinare o non piacere e risultare noioso, ma di certo non è un mentecatto. PS: sinceramente con un po' di attenzione non ci vuole molto almeno a capire qual'è la tematica portante del film. Poi se uno un film se lo vede con la fretta di fare qualcos'altro, allora mi ripeto forse nn è questo il cinema di suo gradimento. UN SALUTO A TUTTI

3 risposte al commento
Ultima risposta 02/03/2008 14.49.56
Visualizza / Rispondi al commento
  Pagina di 3   Commenti Successivi »»

vota e commenta il film       invita un amico

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico


1049773 commenti su 50679 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

7 BOXESCHAINED FOR LIFEDISAPPEAR COMPLETELYDOUBLE BLINDFABBRICANTE DI LACRIMETHE BELGIAN WAVETHE DEVIL'S DOORWAYTHE GLENARMA TAPES

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net