L'integerrimo magistrato Bonifazi sospetta lo speculatore edilizio Santenocito di essere colpevole della morte di una studentessa. Fra i due si scatena un duello serrato...
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Quanto mi è piaciuto questo film, a pensare che se ne parla poco o nulla. Non ha la serietà del film di denuncia per eccellenza di Elio Petri, ma per bellezza gli si avvicina. Grandissimi gli interpreti e pure la storia è molto attuale, ma non mi soffermo su cio che già han detto gli altri ma mi concentro su 3 punti davvero spassosi in cui Gassman da il meglio di se in una delle sue migliori interpretazioni. Unico rammarico personale è che questo film non ha il blasone che merita , non annoia un attimo, discorsi sublimi e trama davvero tagliente, uno dei migliori film di Risi senza dubbio, forse gli anni 60 erano passati cosi come l'euforia per la commedia all italiana e quindi anche se venivano fatti capolavori non avrebbero mai ricevuto lo stesso entusiasmo di film come il sorpasso o i mostri che forse gli è sotto. Detto questo eccovi i tre punti che meritano di essere visti: 1. Quando Gassman, vestito da romano, è costretto ad andare dal giudice senza potersi cambiare e fa irruzione recitando questa inpronunciabile frase:
"Taluni abusi autoritaristici in paesi a conduzione totalitaria sono deprecazionabili, il prevaricazionismo implicante il maggior indice di repressività è quello fluente del massimo libito demandatogli dalla designazione collettiva, caro signore!"
2. Dopo il lungo discorso al mare tra i due protagonisti, il giudice capisce il doppio gioco di Gassman, quest ultimo per cambiare le carte in tavola dice:
- Lei mi fa paura ... fin dal primo momento ho letto nel suo sguardo una parola agghiacciante: cioè ideologia! Lei mi odia a livello, a livello ideologico! Lei è prevenuto contro di me! Lei non è un buon giudice!!!!!
3. Il terzo punto è il migliore, mi ha fatto sbellicare dalle risate per almeno 50 volte. Tognazzi ha le prove per condannare l'ingegnere Santenocito ma il diario puo salvarlo e immagina che cosa succederebbe se bruciasse il diario, cioè un Vittorio Gassman, impazzito che finisce in un ospedale psichiatrico come suo padre, dove il suo linguaggio aderenziale si trasforma in un misto di frasi senza senso:
.............in una clinica psichiatrica come l'assessore Petrucci e come il commissario Scirè, siamo tutti uguali davanti alla legge!! La maledizione di mio padre mi ha gia contaminizzato, io sono fruitore del suo marasma, sono marasmizzato, sono schizologorroico a livello fenomenologico, fenomenologizzatecepi recepizionisti contatto,contatticizzar fruicici-livel-popolar-contuzion po po ci ci
Possibile che nessuno ha nominato sta scena? Cmq sia Gassman e sia Tognazzi sfoggiano una delle loro migliori prestazioni, il che è tutto dire