In un futuro imprecisato, un drastico cambiamento climatico ha colpito duramente l'agricoltura. Un gruppo di scienziati, sfruttando un "whormhole" per superare le limitazioni fisiche del viaggio spaziale e coprire le immense distanze del viaggio interstellare, cercano di esplorare nuove dimensioni. Il granturco è l'unica coltivazione ancora in grado di crescere e loro sono intenzionati a trovare nuovi luoghi adatti a coltivarlo per il bene dell'umanità.
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Non avrei mai immaginato che un film di Nolan sarebbe arrivato ad annoiarmi così tanto.. Come in Inception si soffre di eccesso di carne al fuoco, e si nota una voglia (o una smania) di riempire il film di filosofia da quattro soldi con alcuni eccessi assurdi
quando il personaggio della Hataway fa : << Si noi ci preoccupiamo dello spazio, del tempo ma c'è un'altra dimensione che è quella dell'amore e noi dovremo seguirla..>>
Non so perché ma mi ha ricordato alcune frasi sentite in Grazie Padre Pio e non scherzo e di smielate così ce n'è a pacchi..
tralasciamo il buco nero e il paradosso spazio/temporale, il fatto che all'inizio trovino la Nasa che dovrebbe essere nascosta vista la situazione semplicemente quando visti gli eventi dovrebbe stare nascosta sotto il deserto del gobi o in un'incavatura della montagna, tranquillamente andandoci mah..
I paragoni a 2001 che ho letto sono pura eresia, e se proprio dobbiamo paragonare questo film a un altro direi che somiglia molto a Contact di Zemeckis (tra l'altro c'è sempre McCoso) e condivide con quest'ultimo anche i difetti.