In un futuro imprecisato, un drastico cambiamento climatico ha colpito duramente l'agricoltura. Un gruppo di scienziati, sfruttando un "whormhole" per superare le limitazioni fisiche del viaggio spaziale e coprire le immense distanze del viaggio interstellare, cercano di esplorare nuove dimensioni. Il granturco è l'unica coltivazione ancora in grado di crescere e loro sono intenzionati a trovare nuovi luoghi adatti a coltivarlo per il bene dell'umanità.
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Già il fatto che il film sia firmato Nolan, a mio parere, merita una visione. Il regista londinese si mostra molto coraggioso ed ardito, come già avvenuto per altre pellicola di grande impatto, come Memento, Batman Begins, Interception etc. Sembra, però, che, in qualità di sceneggiatore, cerchi di osare sempre più, tanto da sfornare pellicola sempre più tortuose e di difficile comprensione. Ad esempio, riempie la logorroica sceneggiatura di Interstellar di inutili tecnicismi e paroloni che, alla fine, raffreddano emotivamente un'atmosfera che la glaciale fotografia e la noiosa ambientazione del film non aiutano di certo a riscaldare. Interstellar non si presenta come particolarmente originale: i richiami a 2001:Odissea nello Spazio, Contact, Gravity ed altri mille fantafilm sono fin troppo evidenti. Non mi ha convinto neppure la scelta degli interpreti: Matt Damon, con la sua tuta con cappuccio, sembra più un giocatore di baseball che uno scienziato-esploratore; la sbarazzina Hataway tutto pare fuorchè una scienziata, per non parlare del cowboy McConaughey: anche se regala un'ottima interpretazione, risulta difficile vederlo nei panni del "miglior pilota della NASA". Nel complesso, Interstellar è un buon film di fantascienza ma, sinceramente, mi sembra eccessivo gridare al "miracolo" visto che, come detto, non è certamente esente da pecche, tanto tecniche quanto attoriali. Comunque non spaventi la lunga durata: le 3 ore passano velocemente in quanto i colpi di scena sono ben dosati. A mio parere, però, il miglior film di Nolan resta senza dubbio "The Prestige".