In un futuro imprecisato, un drastico cambiamento climatico ha colpito duramente l'agricoltura. Un gruppo di scienziati, sfruttando un "whormhole" per superare le limitazioni fisiche del viaggio spaziale e coprire le immense distanze del viaggio interstellare, cercano di esplorare nuove dimensioni. Il granturco è l'unica coltivazione ancora in grado di crescere e loro sono intenzionati a trovare nuovi luoghi adatti a coltivarlo per il bene dell'umanità.
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Chiusa la trilogia di Batman, in discesa direi, Nolan torna ai temi di "Inception" regalandoci un altro vorticoso esempio di classe e stile. Molti avranno pensato a "Gravity" o a come Nolan abbia voluto sfruttare l'onda del tema dei viaggi nello spazio, ma in "Interstellar" c'è molto di piu'. C'è la scenza ma anche la filosofia, azione e sentimento. Una storia che ti prende e ti tiene incollato per piu' di due ore senza utilizzare particolari trucchi. Il messaggio del film appare chiaro (almeno quello). A muovere il Mondo sono l'amore e lo spirito di sopravvivenza. Puo' apparire banale ma sono verita' inconfutabili. Poi ci sarebbero le teorie scientifiche e i paradossi temporali dove il povero Einstein è spesso messo in mezzo, ma le tematiche sono trattate cosi bene da sembrare vere. Insomma non sara' un capolavoro ma è un film quasi perfetto che porta nuova linfa ad un genere che negli ultimi anni si concentrava piu' sui disastri e sugli effetti speciali che sulla qualita' del soggetto.