In un futuro imprecisato, un drastico cambiamento climatico ha colpito duramente l'agricoltura. Un gruppo di scienziati, sfruttando un "whormhole" per superare le limitazioni fisiche del viaggio spaziale e coprire le immense distanze del viaggio interstellare, cercano di esplorare nuove dimensioni. Il granturco è l'unica coltivazione ancora in grado di crescere e loro sono intenzionati a trovare nuovi luoghi adatti a coltivarlo per il bene dell'umanità.
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Non c'e' dubbio che, umanamente, sia il piu' importante film di fantascienza contemporaneo da circa due decenni a questa parte. "INTERSTELLAR"resta un esperienzacvisiva e filosofica da non perdere. Nolan raggiunge il massimo quando racconta lo zenith temporale sul destino dell'uomo, e la grande forza utopica di un'umanita' che cerca nell'esistenza ultraterrena la sua massima ispirazione. Filtra pertanto una "salvezza universale" che puo' sembrare retorica, ma drammatocamente realista. Il mondo di "Interstellar" non e' piu' il sogno falista degli anni sessanta, ma una concreta, per quanto incredibile, possobilita'. Sono mondi paralleli, terreni o cosmici, che ambiscono a colmare misteri costruiti attorno al primo uomo sulla luna, con buona pace dei referenti idrologici. Qualche dubbio sul piano tecnico-stlistico permane, v. verso l'epilogo finale dove sembra di rivedere un remake di Amabili resti di P. Jackson. E' quando Nolan si ricorda troppo di se stesso e diventa autoreferenziale. Ma poi la lotta cosmica tra due uomini (eccellente Matt Damon), e la solitudine di Anne Hathaway nei panni della figlia di Michel Caine (un sorprendente 82enne in piena forma) restituiscono un "Corpo vitale" che travolge ogni aspettativa. E il massimo stupore racconta un'Infinito che si stringe attorno a noi, per decenni di vita, a catturare il monolite Kubrickiano che reckama salvezza umana o nostalgia per la lontananza. Due oppisti mondi anche nella vita