in the mood for love regia di Wong Kar-Wai Hong Kong, Francia, Thailandia 2000
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in the mood for love (2000)

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locandina del film IN THE MOOD FOR LOVE

Titolo Originale: IN THE MOOD FOR LOVE

RegiaWong Kar-Wai

InterpretiTony Leung Chiu-wai, Maggie Cheung, Rebecca Pan, Kelly Lai Chen, Siu Ping-lam, Chin Tsi-Ang, Joe Cheung Tung-cho, Ku Jin-Hwa, Chan Man-Lei, Paulyn Sun, Julien Carbon, Charles de Gaulle, Laurent Courtiaud

Durata: h 1.38
NazionalitàHong Kong, Francia, Thailandia 2000
Generedrammatico
Al cinema nell'Agosto 2000

•  Altri film di Wong Kar-Wai

Trama del film In the mood for love

Nella travagliata Hong Kong del 1962 Chow, che lavora come capo redattore di un quotidiano locale, cambia casa e si trasferisce in un nuovo caseggiato. Spesso solo, per i continui viaggi all'estero per lavoro compiuti dalla moglie, stringe amicizia con la bellissima Li- Zhen, a sua volta trascurata dal marito. Una serie di piccoli indizi li porta a scoprire una relazione clandestina tra i loro rispettivi coniugi.

Film collegati a IN THE MOOD FOR LOVE

 •  2046, 2004

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Voto Visitatori:   8,04 / 10 (113 voti)8,04Grafico
Voto Recensore:   10,00 / 10  10,00
Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO CÉSAR:
Miglior film straniero
Miglior attore (Tony Leung Chiu Wai)
VINCITORE DI 1 PREMIO AL FESTIVAL DI CANNES:
Miglior attore (Tony Leung Chiu Wai)
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Voti e commenti su In the mood for love, 113 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Matteoxr6  @  23/10/2016 13:28:30
   5 / 10
Sicuramente se avessimo più pellicole di genere così, al posto delle solite pagliacciate americane, sarebbe un mondo migliore. Fotografia certosina, stile registico ben marcato e dialoghi sufficientemente realistici. Di contro, si sfiora un platonismo seriamente stucchevole in certi, non pochi, frangenti, forse dettato anche dalla diversa cultura nei rapporti personali tra oriente e occidente, ma mi convince poco. Come in 2046, ho trovato quegli stacchi didascalici davvero micidiali, bruttissimi dal mio punto di vista, soprattutto nelle tempistiche. Dialoghi realistici, dicevo, ma un po' leggerini. Mi piace invece lo stile rarefatto del soggetto tipico di Kar-Wai, con le emozioni e i ricordi che si mescolano, si sommano e si annullano vicendevolmente. Questo aspetto l'ho però veramente apprezzato pienamente in 2046, mentre qui è presentato in modo piuttosto tenue.

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Ultima risposta 23/10/2016 13.47.27
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JOKER1926  @  26/12/2011 16:50:19
   5 / 10
Imbattersi con Capolavori di film asiatici non è affatto semplice, specie poi, quando il tema cardine tocca quello delle cose sentimentali.
"In the mood for love" si prende la briga di colpire il cuore del pubblico, impresa ardua.
Il film del regista Wong Kar-Wai, autore anche de "2046", è impostato su appositi parametri che non riescono in nessun modo ad esser ammalianti e pungenti.
"In the mood for love" è una storia di amore utopistico, troppa costruita e "teorica", manca sempre l'affondo decisivo fra i protagonisti, a parere di recensore questo è un grande difetto della pellicola.
Ci si mette, poi, pure un ritmo bassissimo che fa irrimediabilmente scemare l'enfasi e l'adrenalina.
Inquadrature strane e fotografia usuale, altri aspetti del lato tecnico.
Le storie d'amore asiatiche sono ovviamente diverse da quelle confezionate nel vecchio continente e in America, qui con queste storie asiatiche si ha l'impressione di vivere perennemente in un clima troppo irrealistico, distante dalla cognizione materiale e carnale. Film forzato.

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Ultima risposta 26/12/2011 19.41.00
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-ataren-  @  23/10/2010 20:07:36
   7 / 10
Eccellente fotografia, grande colonna sonora, buona recitazione ed una estrema raffinatezza non riescono a sollevare più di tanto un giudizio su cui pesa la sceneggiatura che mi risulta mediocre.

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Ultima risposta 23/11/2010 02.52.24
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  16/07/2010 00:10:47
   9½ / 10
“Sono io. Se ci fosse un biglietto in più, verresti via con me?”
“Sono io. Se ci fosse un biglietto in più, mi porteresti via con te?”

Se non ci fossero gli amori impossibili, quanti film, romanzi, canzoni in meno avremmo?
Eppure ognuno di essi è differente dagli altri e quando viene raccontato, ogni racconto è ancora differente, seppur il sentimento sia sempre lo stesso e lo struggimento doloroso lo percorra immutabile in qualsiasi tempo e luogo.
Un film come In the mood for love non lo lenisce, ma può addolcirlo nella sua delicata sensibilità.
Kar-Wai accarezza con la macchina da presa l'eleganza ricolma di sensualità di Su Li-Zhen fasciata in meravigliosi abiti ed esaltata da una fotografia incantevole che gioca con le ombre su muri scrostati nella via, rivelando il languore umido delle due figure addossate al riparo nelle notti di pioggia.
Inquadrature che dagli oggetti passano agli sguardi e ai pensieri nascosti in fondo agli occhi, particolari d'ambienti che proteggono e rivelano assieme, il tema musicale che si ripete all'infinito, ipnotico e meraviglioso, suggellano l'incontro di due solitudini che prima si riconoscono e poi si amano silenziosamente, con l'intensità delle felicità che si sa di avere già perduto.
L'unica sua voce è il bisbiglio destinato alle colonne del tempio, anch'esse immutabili nel tempo come il segreto che custodiscono.
Quanti sanno trattare l'amore con tale meravigliosa delicatezza?

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Ultima risposta 21/08/2010 00.28.20
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Enzo001  @  28/05/2010 17:52:19
   10 / 10
Una poesia, sfocata e indistinta, che sussurra i segreti del cuore.

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Ultima risposta 31/05/2010 02.11.04
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bulldog  @  30/07/2009 12:49:27
   3½ / 10
Tra tanti sbadigli son arrivato alla fine del tanto osannato dalla critica 'In the Mood for love'

A mio avviso un film poverissimo di contenuti e di idee.
Fotografia eccellente,musiche e atmosfere studiate appositamente per suscitare emozioni,storiaccia banale dell'amore impossibile,del 'non dobbiam esser come loro' frase che avrà sicuramente fatto gridare al miracolo tanti intelettuali.
La recitazione di lei è pessima,a tratti mi è sembrato di veder una soap opera per le sue espressioni imbarazzanti e per quel classico modo di dialogare,del tipo:
lui dice 'A'
lei fa la faccia stupita(***** che realismo) e fa dieci passi mentre parla
lui la segue in quei dieci passi
e così via.

Pessimo

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Ultima risposta 16/07/2010 13.29.50
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Guy Picciotto  @  26/09/2008 19:55:54
   9 / 10
L'onnipresente sottofondo….il parlare con gli asciugamani trasferendovi le proprie emozioni…..l'abitare la casa della persona amata quando lei non è là.....il torrido eros in ogni movimento dall'attrice principale.
In the Mood for Love", le sue emozioni, non le dice. Si "limita" a suggerirle. In silenzio, ancora più impenetrabile. Come un quadro cubista, sono le parti a darci l'impressione del tutto. La comunicazione si limita al minimo mostrabile (una "teoria del pudore" ancora più estrema di quella di un Mizoguchi ), al dare ad intendere, al far capire piuttosto che al dire. Il non fatto, il rimpianto, è il veicolo dell'amore in questo film: è lì che fa male, e che si concretizza la tensione tragica fra il volere e il (non) dover essere (lei che si rifiuta di esplicitare ciò che già sente dicendo "non dobbiamo essere come loro). E' il mélo dopo cent'anni di mélo, adeguato e prosciugato di tutta la sua ridondanza: sentimenti che invece di esplodere, implodono. E' una grande intuizione: dopotutto non è forse questo il dramma (non) comunicativo della società moderna? Dunque la forma si adegua al contenuto: spezzoni significativi, ellissi. Mostrare solo i due protagonisti e non i loro consorti, perché è una storia di sentimenti, non di tradimenti. Far finire male la storia, perché è la sola fine possibile di chi vive intensamente ma lascia tutto nell'implicito, nelle sublimazioni dell'amore non esplicitato che Wong Kar-wai è un maestro nel ricreare: fare cose insieme (e personalissime, come scrivere un libro), preparare una zuppa di sesamo per l'altro quando la vuole (e poi nascondersi dietro un "è per tutti"), lasciare il proprio letto a lei che non può andarsene e rimanere svegli su una poltrona quando tutto ciò che si vorrebbe fare è sdraiarsi accanto a lei. Eppure non è un amore segreto, perché è chiaro a tutti e due, ma solo gli anni daranno loro la consapevolezza di capire: il saper fare arriva solo con l'impossibilità di mettere in pratica.
Il senso di incompletezza può essere derivato proprio dalla forma del racconto, che richiede una certa rielaborazione, oltre che la più assoluta attenzione. Il rapporto è forzato nella misura in cui sono proprio loro che, sugli inizi della relazione, si forzano ad averne uno. Ed è un peso che resterà sempre sui due, che anche per questo non riusciranno a dimostrare all'altro, o forse adirittura a capire, che ciò che era cominciato forzatamente era diventato il centro atorno al quale ruotavano le loro giornate.
Chi ha fatto meglio nel campo in cui Wong Kar-Wai si misura, negli anni '80, '90 e in questo scorcio di nuovo millennio?

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Ultima risposta 04/11/2009 14.05.50
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  12/09/2007 01:59:38
   6½ / 10
Mi distacco decisamente dalla media...
Anche se stilisticamente ineccepibile, l'ho trovato veramente poco coinvolgente ed estremamente lento...
Non so se il paragone è adeguato, ma ferro 3 mi ha dato molto di più.

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Ultima risposta 13/09/2007 14.37.24
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polbot  @  07/08/2007 14:04:40
   7½ / 10
Non amo particolarmente questo modalità di servirsi del cinema... però nel genere "tutto immagini" è un film-top. Mentre guardavo il film, di tanto in tanto avrei voluto fare click, come nello scattare una foto...perchè il potere di certe inquadrature è portentoso. Si può tranquillamente dire: che fotografia!

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Ultima risposta 08/08/2007 11.02.31
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Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  20/09/2006 17:57:54
   8 / 10
Piccolo capolavoro orientale. Meravigliosamente girato con la tecnica del Picture in Picture, è un esempio di come trattare i sentimenti al cinema. Delicato, romantico... veramente un gioiello raro.

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Ultima risposta 17/11/2006 11.59.41
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sweetyy  @  08/09/2006 14:16:12
   3½ / 10
Quando vedo un film gradirei che non faccia venire sonno...ecco questo è davvero un sonnifero! Ma nonostante l'abbia seguito tutto non ho cambiato opinione,troppo troppo lento,troppi silenzi,troppi sguardi,e poi il rapporto fra i 2 a mio parere è di una freddezza incredibile.

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Ultima risposta 02/07/2009 14.52.43
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frangipani79  @  25/07/2006 23:21:36
   2½ / 10
Due e mezzo soltanto per le musiche. Il resto è la solita storia di un adulterio impossibile. Chissenefrega se viene dall'est, chissenefrega se è stato presentato a Cannes (fucina di film incommensurabilmente sopravvalutati), chissenefrega se ha vinto 30 premi in tutto il mondo (fonte IMDB), si tratta di un film molto povero di contenuti, di idee e non ho digerito per niente l'apologia francese (che lo ha prodotto in parte, e deve aver spinto per inserire quella scena) di De Gaulle, acclamato. Pura propaganda per un film fasullo e inutile.

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Ultima risposta 12/01/2007 15.00.18
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patt  @  08/08/2005 09:49:12
   9 / 10
..bello, elegante e sinuoso come il corpo di lei, movimenti sfumati, inquadrature "spiate", splendide, un'amore che si insinua lento tra le fessure di un tradimento dei rispettivi coniugi, e tra le fessure l'epilogo, struggente..
..musiche bellissime..


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Ultima risposta 08/08/2005 19.07.35
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Gruppo COLLABORATORI martina74  @  20/07/2005 11:51:09
   10 / 10
Essenziale, equilibratissimo, elegante, commovente... molti sarebbero gli aggettivi per definire questo splendido film che mi ha fatto conoscere Wong Kar Wai.
La scelta delle inquadrature è perfetta: le viste parziali, la presenza degli specchi, i personaggi in secondo piano, i coniugi dei protagonisti che non vengono mai inquadrati in volto - come già fece Zang Yimou in “Lanterne rosse”, con la figura del marito.
I dialoghi, nella loro asciuttezza, ci fanno entrare in punta di piedi nell’incantesimo che lentamente avvolge i due protagonisti.
I costumi scelti per Maggie Cheung (peraltro bella come una bambola di porcellana) ci fanno cogliere, da soli, lo scorrere del tempo.
La colonna sonora è meravigliosa: il tema portante di Michel Galasso accompagna con malinconia struggente gran parte delle scene, ma il brano più emozionante è di certo "Quizàs, quizàs, quizàs" interpretato da Nat King Cole.
In un impaginato perfetto, commuove la descrizione di questo amore incorporeo e struggente, il cui ricordo viene alfine affidato al silenzio di una pietra e sigillato per sempre.



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Una nota: molto bello il dvd doppio con contenuti speciali davvero interessanti.



11 risposte al commento
Ultima risposta 30/01/2006 15.53.02
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Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  14/06/2005 15:59:13
   9 / 10
Con questo film così raffinato, così delicato, di una sensibilità sconcertante ho finalmente conosciuto Wong Kar-Wai e sono rimasta incantata dalla sua bravura: dissolvenza utilizzata con maestria, sequenze spezzate da inquadrature finemente struggenti, fotografia sublime, musiche avvolgenti.
Un amore sospeso, casto ed eroticissimo insieme, narrato lasciando spazio all’immaginazione, al gioco di sguardi, allo sfioramento di corpi. Un film impeccabile ed elegante che t’incanta, uno stile unico, vera poesia. ( anche se alcuni segmenti del film mi hanno ricordato l’Almodovàr più amabile e tenero). La scena finale in cui Chow confessa il proprio segreto ad una fessura di un’antica rovina cambogiana , quasi a volere esorcizzare la passione disattesa, è da brivido.


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Ultima risposta 14/06/2005 16.53.27
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Invia una mail all'autore del commento angel__  @  15/04/2005 15:43:58
   4 / 10
mmm...certo che mi sorprende vedere tanti riscontri positivi su questo film.in effetti non mi è piaciuto affatto,noioso e monotono,e neanche profondo come si vorrebbe far credere.pochi dialoghi,tanta noia e sentimenti appiattiti.mah

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Ultima risposta 15/04/2005 19.46.43
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liu_mi  @  06/04/2005 15:36:30
   10 / 10
L'ho rivisto tre volte... veramente un bellissimo film!
Diverso da 2046 e forse migliore, nella sua linearità.
Grazie lot!

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Ultima risposta 06/04/2005 19.29.48
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Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento paul  @  19/02/2005 19:37:52
   8 / 10
Bellissimo e proustiano (ma anche kiezlowskiano) film d'amore made in Hong Kong. Forse troppo malinconico. Da vedere assolutamente.

5 risposte al commento
Ultima risposta 19/03/2011 23.54.47
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Noemi  @  13/02/2005 16:18:06
   10 / 10
Dopo aver visto 2046, beh, ero veramente curiosa di vedere questo film. E' mille volte meglio... grazie a tutti quelli che hanno sponsorizzato così bene questo film, merita davvero!!!!! ;-))

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Ultima risposta 12/03/2005 16.26.27
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Aragorn  @  11/02/2005 17:46:14
   4 / 10
CHE NOIA ASSOLUTA!!!!!!!!!!!!!!!!!!

15 risposte al commento
Ultima risposta 01/04/2005 21.09.00
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JoJo 2.0  @  20/12/2004 00:02:14
   10 / 10
Film intimo, sensibile, lieve e profondo. "In the mood for love" è questo e molto altro. Una storia d'amore oramai inconcepibile per il cinema d'occidente, dove tutto è condensato negli sguardi (fenomenale Tony Leung, che difatti venne premiato a Cannes), nelle situazioni, in un racconto spiato da lontano tra due spiriti (perché la corporeità ha poco a che fare con questo rapporto) affini "Pronti ad amare" (traduzione abbastanza libera del titolo) prima ancora che ad amarsi. Per Wong Kar-Wai solo questi due spiriti esistono, tutto il resto è contorno occasionale e trascurato, a partire dagl'inconsapevoli artefici dell'amore che sboccia, ovvero i due rispettivi coniugi fedifraghi cha mai sono inquadrati in volto, non hanno dunque un'identità e sono solo delle voci, dei nomi che fluttuano nell'aria senza mai esserci veramente. E ciò nonostante, gli altri due grandi personaggi, oltre agli innamorati (perché amanti non è un termine che possa essere usato), che influenzano la storia sono proprio l'altra metà del quartetto. Con la loro assenza sono comunque sempre ed opprimentemente presenti nella testa dei protagonisti e guidano le loro azioni, spingendo a sublimare un sentimento nella più eterea purezza, quasi che si desiderasse (invano) che nasca un nuovo amore pre-adolescenziale tra i due, che instaurano un rapporto cercando in un primo tempo d'ingannarsi a vicenda sulla sua natura prima di arrendersi alla sua evidenza. Rimane il loro comunque un rapporto platonico fatto di sguardi e gesti, come se il vero e proprio atto fisico del tradimento fosse già stato compiuto e che dunque non ci sia bisogno di ripeterlo. E così lo spettatore si ritrova quasi a spiare (spettacolare la scelta delle inquadrature per una regia veramente da applausi) i due protagonisti per non entrare nella loro vita, per evitare d'infrangere un così bell'equilibrio d'amore e sofferenza.
In definitiva, poesia allo stato puro.

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Ultima risposta 24/12/2004 12.14.35
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Raistlin  @  07/12/2004 09:22:12
   9 / 10
Difficile non rimanere estasiati: realtà e desiderio, tangibile e onirico, tutto sapientemente mescolato, tutto magnificamente rappresentato.
Ora posso andar a vedere “2046”...

1 risposta al commento
Ultima risposta 07/12/2004 10.24.07
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  10/09/2004 13:50:59
   10 / 10
Un film intimo e silenzioso, ad hong kong l'amore assoluto avvolge le vite disperate di un uomo e una donna. Recitazione sottile e malinconica, sospesa in un tempo che si dilata, tutto è lieve e impercettibile ma arriva comunque dritto al cuore.

2 risposte al commento
Ultima risposta 08/02/2005 17.29.20
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  24/08/2004 17:57:51
   10 / 10
Capolavoro di Wong kar Wai, un film davvero splendido, diretto con suprema eleganza dal regista e interpretato magnificamente da splendidi attori, il mitico Tony leung, e la bravissima Maggie Chang.
E' davvero raro vedere un film così profondo, mai banale, mai fisico, ma tutto giocato sui colori, sulle psicologie dei personaggi, sull'amore infinito fatto di sguardi, sui silenzi.

"in the mood for love" è un film indimenticabile, e non mi stupisco affatto che viene da hong kong e il suo regista è wong kar wai.
Io vi consiglio caldamente recuperarlo, nel suo genere è il miglior film da anni.
E di questi tempi, è difficile assistere a dei capolavori come questo!!!

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Ultima risposta 05/11/2004 21.29.50
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