I ragazzini del Loser Club hanno sconfitto ma non eliminato il malefico Pennywise, entità che si manifesta ogni 27 anni nella cittadina di Derry con le fattezze di clown e rapisce e uccide bambini. Sono dunque destinati a un nuovo confronto con lui 27 anni dopo e si passa così dal 1989 al 2016. I protagonisti sono cresciuti, ma quasi tutti loro hanno lasciato la cittadina e hanno dimenticato l'orrore in cui si erano imbattuti e persino molti dettagli della loro amicizia.
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Dopo una prima volonterosa messinscena del pagliaccio più famoso al mondo, Andres Muschietti, propone la seconda parte di "It".
C'eravamo , tutto sommato, lasciati bene, Muschietti con il primo capitolo era stato in grado di dar vita ad un dignitoso film sul mefistofelico personaggio. Noi ,nell'altra recensione , scrivemmo che i tempi alle volte scappano, ed è vero. Il vero "It" giocava di fascino e suggestione, quello di Muschietti (nonostante la buona volontà) è figlio del Cinema liquido di oggi, tanto rumore e tanti effetti speciali. La cosa potrebbe ancora andar bene (come nel primo capitolo), almeno relativamente.
La seconda parte di "It" però fa cadere le braccia. Muschietti procede ad litteram proponendo un film dalla durata mastodontica, 170 minuti sono una stoccata mortale per lo spettatore. Il secondo capitolo, in poche parole, è una grande accozzaglia di splatter e di trash, in alcune scene, persino premeditato e voluto. Cade tutta la giostra. La sceneggiatura perde celermente i colpi, la narrazione, come sapete (anche con il vecchio "It") si esaurisce ben presto. Subentra qui una noia incondizionata e una maledetta ripetitività visiva e contenutistica. I ritmi sono lenti, manca originalità (eccetto per un paio di scene) e la durata detta l'ultima sentenza, il film non può esser sufficiente.
Gli amanti della vecchia produzione con l'operazione di Muschietti , probabilmente, andranno via dalla sala molto prima, senza dubbio. Film commerciale per un pubblico medio basso, in America forse piacerà abbastanza. Non notiamo pregi importanti, I difetti sono molti e stroncano qualsiasi pretesa di un'operazione cinematografica indigesta.