i temerari (1969)

Pellicola affascinante di Frankenheimer, sembra di essere in volo con i protagonisti. Il regista delinea bene anche i personaggi con un Burt Lancster in una veste stupendamente malinconica avvolto da un'aurea misteriosa, che lo rende decisamente la caratterizzazione più bella dell'intero film. Bene anche Gene Hackman, divertentissimo.

Ritratto malinconico e inquieto di un pezzo di provincia americana, accostabile per argomento e toni a “Il trapezio della vita” di Sirk, in questo caso però c’è una maggiore carica simbolica che caratterizza le acrobazie dei tre protagonisti. Forse un po’ irregolare e ambiguo nel suo andamento: le cause del tormento restano taciute e la parentesi sentimentale tra Lancaster e la Kerr (più di 15 anni dopo “Da qui all’eternità”) sebbene evocativa e coinvolgente non si capisce bene che ruolo può avere nell’economia del racconto. L’atmosfera soffusa e avvolgente è comunque azzeccata e in questo il tocco di Frankenheimer si vede.