killer joe (2011)

grottesca e violenta discena negl'inferni da parte di una scombussolata famiglia statunitense.disturbante ed eccessivamente forte a tratti,potrebbe innervosir più d'uno.atmosfere marce e pulpeggianti,attori ottimi e storia buona,parte non con il massimo dell'originalità ma pian piano che evolve rivela sorprese.

disturbante, a me non è piaciuto e non è sembrato minimamente paragnabile a Tarantino. finale senza dubbio inatteso ma anche a mio parere un pò tirato via.

E' strano vedere Matthew McConaughey in questi panni....ero abituato a vederlo in film leggeri come "La rivolta delle ex" o "Prima o poi mi sposo". La scena della coscia del pollo vale il film. Emile Hirsch in questo caso non è "supertrump" ma è davvero bravo.Consigliato

A volte rimango stupefatto da quello che ritengo il mio giudizio confrontandolo con la media.

Per me questo film, che pure all'inizio sembrava promettere, è assolutamente insufficiente ... a parte la crudezza e un inconcludente finale che porterebbe il voto a due, se non fosse per l'interpretazione di Matthew McConaughey .

no, non mi è piaciuto, credevo prendesse un'altra piega, a momenti mi ha ricordato i primi film di david linch (cuore selvaggio-velluto blù), poi man mano che si andava avanti per mio conto ha perso un pò di appeal,troppe cose lasciate in sospeso, non posso alzare il voto solo perchè gli attori sono ottimi(Matthew McConaughey su tutti) e poi sinceramente ci sono dei momenti di stanca,il finale in quel modo ha poco senso, peccato, a me sà tanto di occasione mancata..........

allora film un po strano il film fino a meta è guardabile poi dopo brutttisimo
pezzo finale che nn si capisce il senso film rovinato altrimenti arrivava alla sufficenza ecco i mie voti
attori 8 (il piu bravo è Matthew McConaughey)
trama 5

Film moooolto interessante

centratissimi alcuni commenti ma io volevo ri-sottolineare la magnifica prova di MAtthew McConaughey (joe) nella sua,per adesso interpretazione perfetta.

Disturbante e intrigante fumettone pulp con picchi di violenza e ironia, talvolta ingiustificati.
Il film brilla, purtroppo, di una certa e fastidiosa misoginia, ma, a parte questo, si lascia guardare con occhio divertito.
Ben interpretato, è pieno di personaggi molto caricati e sui generis.
Un Friedkin brillante e originale che, però, ha fatto di meglio.

Straniante questo "Killer Joe" un film costruito perfettamente per disorientare e poi colpire quando meno se l'aspetta lo spettatore.

Mentre all'inizio ricorda un pò un Pasolini e uno Scola di "Sporchi, brutti e cattivi", benpresto Friedkin spazia tra i generi riuscendo a creare un mix perfettamente riuscito tra il grottesco, il drammatico e il pulp.
Menzione speciale per Matthew McConaughey nella sua interpretazione migliore della carriera.
Per il resto film molto equilibrato dove la regia gioca apertamente con il suo pubblico e con un finale apparentemente tronco ma così tecnicamente ricco di sfumature che andrebbe studiato.

Una sorpresa.

Mi è molto piaciuta l'interpretazione di Matthew McConaughey, qui alle prese con un ruolo del maniaco del controllo e della perfezione. Buone le interpretazioni anche del resto del cast. mi è anche piaciuta la scelta un po' "strana" delle musiche.

Film ben fatto, non annoia. Un po' rude.

Crudissimo.
Uno spaccato di situazioni al limite , tanto lontane da noi, quanto forse comuni, o quantomeno possibili, nelle zone più degradate del Texas.

mi piace molto Matthew McConaughey secondo me una faccia singolare e adatta alla recitazione, qui recita divinamente, detto questo il film non è per tutti visto che è molto molto crudo e violentissimo, nel suo genere originale e con una trama mai banale e lenta, da vedere col giusto spirito perchè di sicuro non rilassa.

Niente di nuovo sotto il sole, come si suol dire, film che riescono a incentrare la trama sulla violenza non ce ne sono molti, e questo non è uno di quelli. La prima parte aveva il giusto mix fra gli ingredienti, mentre la seconda parte è un'escalation fino all'insulsa scena finale.

Un film crudo e a tratti malato quest'ultima fatica del veterano Friedkin. Matthew McConaughey offre un'interpretazione eccezionale, la migliore della sua carriera fino adesso, che potrebbe portarlo a diventare finalmente un attore di un certo spessore.
E' un film che secondo me è destinato a lasciare un' impronta, magari non nella storia del cinema, ma di sicuro nella mente di chi l'ha visto e apprezzato almeno una volta.

SPOILER

Finalmente un film che ti da l'idea di non aver buttato via i soldi del biglietto.
Immorale ma fantastico allo stesso tempo, entrerà ben presto negli annali della cinematografia grazie all'irruenza delle scene che non lasciano nulla al caso e tutto appare grottesco ma studiato nei minimi dettagli.

SPOILER

gran bel film sicuramente uno dei migliori usciti di recente al cinema! bravissimi gli attori su tutti Matthew McConaughey, molto credibile nel ruolo! lo consiglio

Un Noir assurdo, grottesco e mozzafiato.
Un cazzotto nello stomaco che spazza via convenzioni, politicamente corretto e quadretti inamidati.
Un Texas lugubre, grigio e perduto...fotografato da Dìo.

Davvero spiazzante come film! Ti aspetti che succedano mille cose, ma poi accade solo l'1% di quello che avevi pronosticato. Molto bravi gli attori, spt un McConaughey sopra le righe, depravato ed imprevedibile al punto giusto.

SPOILER

Vado controcorrente. Claustrofobico e noioso, surreale e poco credibile l'inettitudine di padre e figlio. Nonostante l'ottima interpretazione di Hirsch & co. non riesco a salvare quest'opera di Friedkin.

SPOILER

Nel momento in cui Killer Joe fa la sua apparizione ci rendiamo conto che esiste qualcosa di più pericoloso che assumere un killer: è assumere un killer - depravato - poliziotto.
Il problema si pone quando non ci saranno i soldi per soddisfare Joe - (condizioni non negoziabili e senza eccezioni) - ma per fortuna c'è Dottie la "garanzia" e Joe se la prende tutta.

Nel mondo violento, soffocante e squallido vediamo un regista geniale aiutato da un cast perfetto; cinque personaggi depravati che senza pietà ci fanno esplorare i livelli più disgustosi della natura umana, che raramente si manifestano in modo così esplicito e grottesco.

Matthew McConaughey qui è in stato di grazia, eccezionale, il ruolo della sua vita. Riesce a portare ad un livello superiore il suo personaggio comico-depravato. Perfetto.

Malinconica e tragica la rappresentazione di una famiglia degradata e squallida della provincia disperata dell'America di oggi. Veramente azzeccatissime le caratterizzazioni di tutti i personaggi, sulle quali spicca, a mio parere, quella di Thomas Haden Church, micidiale nella sua totale indifferenza. Qualche esagerazione, sicuramente voluta, rendono il film a tratti grottesco e provocatorio. La forza dell'intera sceneggiatura poggia proprio sul fatto che tutti i personaggi sono comunque colpevoli e negativi denotando uno squallore comunque latente anche nel personaggio apparentemente più debole e vulnerabile, la figlia minore. Film non per tutti ma crudo abbastanza per essere reale e verosimile con ciò che rappresenta cioè la decadenza totale dei valori su cui poggiano ancora tutte le nostre presunte certezze

Prima di decidere il voto, sono andata a vedere i miei giudizi su altri film. Forse in un paio di occasioni sono stata troppo entusiasta, e ho dato un voto più alto di quanto il film avrebbe meritato, ma questo Killer Joe è un film assolutamente coinvolgente (ultimamente mi distraggo e un po' mi annoio con certi film). Quindi merita un bel 9.
Eccellente sotto ogni aspetto: sceneggiatura, attori, regia. Un film cruento e crudele, storia di una famiglia senza valori in una società malata. (l'unico che un po' ha a cuore le sorti degli altri è alla fine proprio Chris). Matthew McConaughey magnifico (bello come pochi) e per una volta davvero bravissimo, nel ruolo del killer.

gran bel mix di generi, storia che prende senza copiare molti spunti qua e là (mi vengono in mente soprattutto i fratelli Cohen) e soprattutto: delirio allo stato puro.
prodotto interessantissimo dove vengono azzeccati tutti i personaggi, primo fra tutti colui che dà il titolo alla pellicola, interpretato da un Matthew McConaughey strepitoso.
ma anche il rapporto padre-figlio, il ruolo della sorella, quello della matrigna...fila tutto una meraviglia, con dei momenti di cinismo allucinante che però chiamano la risata di cuore spesso e volentieri.
da vedere!

Un signor film, che trasuda follia, intelligenza, humor nero... surreale, spiazzante, agghiacciante, divertente, intrigante.. ci è piaciuto. Un sacco. Condivido le bellissime recensioni che ci precedono. E' difficile classificarlo perchè è un insieme di tante cose, mi ha fatto venire in mente quanto ero rimasta colpita dai primi di film di Almodovar.. non avevo mai visto tanti generi diversi così ben mixati nello stesso racconto. Folgorante. Qui ho avuto la stessa sensazione. Si passa dall'amarezza al disgusto per questa rappresentazione della white trash americana, dalla tensione erotica nella scena della seduzione della sorellina, alla cruda violenza dei pestaggi e delle umiliazioni, dal surreale dialogo familiare intorno alla tavola al finale esplosivo e catartico. Tutto il film è raccontato al meglio, con interpretazioni eccellenti. Sa un po' di Tarantino (con meno ironia) e un po' dei Cohen "seri" (stile Non è un paese per vecchi). Stre-pi-to-so!

"Alice nel paese dello strazio" è un genere di film con cui si sono approcciati molti autori. Esso consiste nell'inserimento di un personaggio casto e puro all'interno di un contesto malato e corrotto.
Mi viene da pensare a Lynch, con la sua innocente Laura Dern nel violento mondo di Velluto Blu, o al Kaspar Hauser di Herzog, catapultato all'interno di una società che non gli appartiene.


La differenza in Killer Joe è tutta nel sorrisetto finale di Alice: mi ha fatto ****** sotto. Forse nessuno ne uscirà vivo.

Un film che non mi ha mai convinto,dall'inizio,e che nel finale ha poi confermato un giudizio ben al di sotto della sufficienza;a tratti,durante la visione pensavo ci fosse nella produzione lo zampino del buon vecchio Tinto Brass,perchè sembrava di assistere ad un "soft porn".Pregi di questa pellicola sono sicuramente le scene violente,sia per il trucco,sia per l'ottima recitazione della Gershon e di McConaughey,per il resto non rimane che "Esorcizzare" questa pellicola dalla mia mente....Soprattutto per il finale,davvero senza parole,no comment.Assolutamente non consigliato-

Voti pressoché unanimi e KILLER JOE è confermato, un film che gusta a tutti cinefili o meno.

Servire a freddo.

Originale e ottimente interpretato.

Finalmente sono riuscita a vederlo, l'attesa è stata ampiamente ripagata.
Un noir cupo, violento, asciutto. Una sceneggiatura pressoché perfetta, un finale davvero entusiasmante e un cast in stato di grazia.
Un film che mantiene sempre alta la tensione e non ti permette di distogliere lo sguardo dallo schermo.

William Friedkin è sempre stato un regista poco docile, film come l'esorcista, haunted, jade, rappresentano la sua personale rappresentazione del made in america, dello stile usa e getta pieno di contraddizioni e scheletri negli armadi.
Killer Joe non è da meno, a tratti paradossale, a tratti allucinato, il film mostra il marciume di una società brutalizzata da violenza, povertà, droga, ignoranza, inganno e quant'altro.... tutti i personaggi sono chi più chi meno caricature di se stessi, rappresentanza del peggio, dediti solo a sopravvivere in qualunque modo.
Solo Dottie, una Juno Temple conturbante e ingenua, vista ultimamente in Rises, vivendo nel suo mondo rassicurante, in cui la violenza e il sesso non sono presenti cerca di essere diversa, senza essere cattiva, ma non fatela arrabiare.
Un film quindi allegorico con un cast eccezionale, Emiliy Hirsh, piccolo spacciatore squattrinato che vuole svoltare, il padre, un ottuso e lento Thomas Hyden Church, visto in Sideway, la moglie di lui, anche peggio... poi Matthew McConaughey, poliziotto, investigatore, killer part time e psicopatico d'annata.
La vera madre non appare mai, tutto si trascina verso la conclusione, un finale da teatro, duro, spietato e senza scampo. Un film che certo farà discutere i pochi che lo vedranno ma che conferma ancora una volta Friedklin come uno dei più grandi registi dei 70 ancora in attività.

È sempre più difficile, al giorno d'oggi, scegliere come investire i propri soldi. Riduzione degli stipendi, disoccupazione, debito pubblico: non mancano i motivi per avere paura. Quasi tutti i tipi di mercato presentano una volatilità che farebbe perdere la fiducia a chiunque. Tuttavia esiste un settore alternativo che presenta una certa stabilità. Una branca nella quale è possibile investire una cifra e raddoppiarla nel giro di poche ore. Basta trovare un sicario. E in **** all'austerità.

Lode alla famiglia completamente disgregata, "Killer Joe" è dominato da vecchi rancori, matrimoni finiti, figli allo sbando, junk food che gira disinvolto come una tigre del Bengala nella foresta, ora raffigurante la precarietà, poi il sesso e infine un'arma che soffoca. E se l'interpretazione di Matthew McConaughey sorprende grazie a una memorabile faccia da tanghero in bilico tra delinquenza e giustizia, è la conferma di un maestro qual è Friedkin a venire a galla.

Grazie a un campionario di brevi allucinazioni visive e di sottili sarcasmi degni del miglior Lynch, l'accendino di Joe prende fuoco come in "Cuore selvaggio". È il senso di una complicità felice messa in pratica da un cattivo-forse-buono, certamente squilibrato, vestito di nero come il Frank di "Velluto blu", che si aggira a suo agio in spazi stantii. Incline a uccidere così come a partecipare a una favola corrotta, intervallata da parentesi sdolcinate.

Magistralmente diretto e munifico di lenti carrelli in avanti, di morbide e circoscritte panoramiche riconducenti a una matrice pulp che sembra convogliare verso il cinema di Tarantino per poi svoltare con una sorprendente variante noir d'altri tempi, "Joe" è un film "come Dio comanda" (e non è una frase fatta), che perlustra quei terreni vacillanti del senso del contegno e dell'etica.

La sceneggiatura di Tracy Letts, tratta da un suo racconto rappresentato anche in teatro, è ai limiti del credibile e tiene la carreggiata nonostante una debole convergenza, soprattutto verso il finale. Da qualsiasi parte si tenti di far stridere le gomme per fuggire in Messico, o magari in Perù, il destino sembra segnato. Perché in fondo anche a Dallas piove, i cani abbaiano ai loro padroni e ignorano ambigui sconosciuti, e l'amore puro esiste solo nella fantasia. Per cui non resta che prendere la caparra e portarsela via, verso l'infinito e ancora più in là.

Una vera sorpresa questa pellicola .
Il film e un continuo disturbo , il finale grandioso.
Bellissimo !!

Grande film con scene memorabili! Le interpretazioni tutte perfette senza sbavature; con una trama piuttosto semplice ci si concentra molto sulle personalità dei personaggi che fanno della pellicola la migliore nei cinema da mesi a questa parte. Qualche scena può risultare un po' amara da digerire, ma sono passaggi importanti, nient'affatto scene di violenza gratuita.

La seconda collaborazione Tracy Fields/William Friedkin è ancora piu grandiosa della prima!!! (BUG)
Un film di una originalita nelle situazioni e nei personaggi allucinante... Nemmeno il piu grande Tarantino avrebbe potuto fare un film,e uno finale di 15 minuti cosi pulp e spudoratamente sessista...
Ogni attore è perfetto,McConaughey dopo varie scelte attoriali non esaltanti torna a far vedere di che pasta è fatto e qui trova forse il ruolo della propria carriera,e tutto il cast è superlativo per la bravura con cui interpretano cosi naturalmente e facilmente ruoli cosi crudi,duri e difficili..
La regia è come sempre sapiente e che dona al film quel tocco in piu di grandiosita,non per nulla Friedkin nella sua filmografia ha film magnifici e alcuni superlativi...
Un film orgiastico e di pura pazzia!!!


La scena iniziale con la Gershon e dialogi tra lei e Hirsch sono da cineteca,e cosi il finale rimarra nella mia personale memoria cinematografica come qualcosa di superbo...

A parte le interpretazioni magistrali di tutti gli attori e la tragicomicità delle situazioni non riesco a vedere un prodotto positivo. La storia è banale e soprattutto inconcludente. Il finale ti lascia a bocca aperta...

SPOILER

bel film e belle interpretazioni, però la sceneggiatura mi sembra abbastanza superficiale, la storia troppo forzata e i protagonisti troppo stupidi, ma forse gli americani sono veramente così?

sagacia e maestrìa al servizio della settima arte.
friedkin ci regala un film "malato" attraverso un cinema "sano".

chapeau.

Confermo voti e commenti...un eccellente thriller-drammatico di matrice PULP!
Friedkin, cineasta dalla carriera sinusoidale, negli ultimi anni sembra aver ritrovato la freschezza e le capacità che negli anni '70 lo avevano portato ai massimi vertici cinematografici.
Confezionato con cura nei minimi dettagli, scene di grande impatto visivo dove non ci risparmia nudi integrali boscosi o facce dilaniate!
Una sceneggiatura solida che narra di una famiglia già disintegrata in cui irrompe prepotentemente una figura che "sistemerà" le cose!
La sfuggente personalità di JOE (fredda e calcolatrice ma anche moralista ed emotiva) si delinea e si svela scena dopo scena con ritmi perfetti!
Ovviamente senza l'ottima prova di Matthew McConaughey questo non sarebbe stato possibile, un attore spesso classificato bel fusto da commedia di avventura, il quale sorprende lo spettatore con una performance indimenticabile...ma tutto il risicato cast non fa una piega e penso al sempre bravo Emile Hirsch (uno dei giovani attori che preferisco assieme a Ryan Gosling e Tom Hardy) che qui torna in una parte che ricorda vagamente il suo personaggio in "Alpha Dog", Gina Gershon nella parte della MILF che ci degusterà con una performance orale molto particolare, Thomas Haden Church perfetto nella parte del padre/marito bifolco e sf igato...
Ma il top del film, che a mio avviso eclissa anche la figura di Joe, è quello della bella e brava Juno Temple...grande espressività per la giovane attrice che qui rappresenta l'unica figura di speranza/ gioia/amore in una Famiglia o meglio un Mondo frantumato dai falsi valori del Dio Denaro, tradimenti, violenza!
Dolcissima ma molto sicura di se la figura di Dottie (che crede ancora all'amore puro e che dice di essere sempre felice)...l'attrice ci delizierà con i suoi sorrisi ed il suo corpo.
Un film ambiguo e con momenti "vietati": un rapporto d'amore fraterno quasi incestuoso, attrazione alla "Lolita" tra Joe e Dottie, nudi integrali, botte da orbi, vite umane che valgono meno di zero...
Un film dalla ferocie inaudita, come dimostrano gli ultimi 20 minuti...ma fortemente drammatico e critico verso la società e con un barlume di speranza, anche se l'ultimo istante e un pugno allo spettatore, nel finale!
Un film pulp imperdibile che da speranza al Cinema, per chi la vuole trovare visto che le case di distribuzione snobbano tutto quello che di buono viene prodotto, e che deve assolutamente essere visto!!!

Intenso,folle,per alcuni aspetti geniale.
Ottima la caratterizzazione dei personaggi e i dialoghi.

Sebbene le sequenze memorabili siano molte, la regia valida e le interpretazioni ottime, Killer Joe, cinematograficamente parlando, soffre il grandissimo limite di non riuscire a spiegare fino in fondo la propria necessità di esistere.

splendido noir in cui non mancano scene trash... caratterizzazione dei personaggi perfetta...

SPOILER
Con i ritmi di Tarantino e un non so che di Abel Ferrara (alla "Cattivo tenente") buca letteralmente lo schermo...

Il noir del XXI secolo è questo film di Friedkin, fortemente segnato dalla sua deviazione finale in salsa grottesca e caricaturale, che sembra essere la via di fuga suggerita dagli autori e dal regista a un intero universo umano impregnato di squallore, piuttosto che via di fuga per una situazione drammaturgica senza via d'uscita. In questo secondo caso sarebbe stata scelta furbesca, ammiccamento ad una platea pronta a riconoscere Tarantino ad ogni cenno di pulp. Invece la sterzata finale verso il non-sense (memorabile anche nella sua progressione, che passa attraverso le espressioni "in parte" di McConaughey mentre la coscia di pollo riceve la celebre fellatio, per sfociare nello strabuzzamento d'occhi dell'ultima inquadratura) è il gigho beffardo con cui Friedkin mette la firma a questo ritratto di una famiglia disfunzionale e degenerata, che sino allora aveva descritto con toni a tratti fortemente drammatici.
Non è, ad esempio, una tragedia dal sapore classico, quella a cui stiamo assistendo quando Dottie è costretta a trascorrere la sua cena in compagnia di Joe, abbandonata, venduta dal padre e dal fratello?
Il punto è sempre quello, centrale al noir, al cinema statunitense, come alla cultura contemporanea: come il denaro riesca a fare degli uomini dei mostri.
Ricordate l'ultimo capolavoro di Lumet, "Before the devil knows you're dead" ("Onora il padre e la madre")?
Friedkin affoga il suo film nell'acido.
"Killer Joe" ha la capacità di guardare dal di dentro una famiglia orribile non troppo distante di quella di cui a modo suo parlava Tobe Hooper in "Non aprite quella porta", con la stessa morale di fondo di "Double indemnity" ("La fiamma del peccato", esplicitamente citato), filtrato attraverso un cinema segnato dai Coen("Fargo"), prima e più del sovra-esposto Tarantino.

Il signor William Friedkin, a quasi ottant'anni suonati, è tornato. Anzi, questa è la conferma che i buoni propositi del sottovalutatissimo Bug sono stati mantenuti e alla grande perché quando ti ritrovi di fronte un film del genere, allora ti rendi conto che Friedkin è (e non è stato) uno dei migliori registi in circolazione. Dimenticata a questo punto la parentesi opaca degli anni '90. Sicuro.

Killer Joe inizialmente ti spiazza del tutto; non sai nemmeno tu che cosa stai guardando, dove vuole portarti, che "genere" di cinema sia. Non è catalogabile questo film: forse però "commedia nera" è quello che più si avvicina a cogliere i toni e le atmosfere di un'opera altamente disturbante e feroce tanto quanto divertente. Ma non fa ridere, o almeno si ride di nervosismo. Perché Killer Joe, almeno ad una prima visione, non lesina di certo in colpi di scena e sequenze disturbanti che soffocano qualunque tentativo di ridere liberamente. C'è una certa costrizione perché i personaggi sono cosi amorali, spietati e fuori di testa da agghiacciare il sangue, Joe in primis. Ma forse è proprio per questo che alcuni si divertiranno come pazzi, perché persone del genere si crede non possano esistere nella società reale. Ma purtroppo è vero il contrario, pur con tutte le esagerazioni del caso.

Friedkin è un dissacratore assoluto; le sue opere migliori sono disturbanti come poche non tanto perché mettono in scena sequenze violentissime, anche se pure quelle non mancano, ma perché coglie esattamente (lo sceneggiatore e poi lui realizzandolo) il tono con cui il film dovrà portarsi avanti, rovesciando i principi imperanti ora della famiglia, ora della religione, ora della morale, ora del confine tra legalità e criminalità, tra sessualità "normale" e "deviata". Nei suoi film (migliori) l'ambiguità è il motore che tutto fa muovere e funzionare, si resta impietriti perché ciò di cui si era sicuri in realtà non lo è più, o non lo è mai stato. Regan ne L'Esorcista faceva venire i brividi non solo per le sue vomitate verdastre o le sconcerie blasfeme, ma perché prima avevano visto il suo volto di ragazzina candida e innocente che scherzava con la madre. Il resto è un rovesciamento di Regan, tutto il contrario di lei, cosi come una croce rovesciata è simbolo del satanismo.
In Killer Joe allora tutto viene, come da tradizione, rovesciato. Sembra essere un atto d'accusa verso la famiglia, addirittura si scade nella parodia feroce degli stilemi di quest'ultima nel grandissimo climax finale con tutte le banalità del caso che vengono vomitate fuori da sangue e perversione ("sono incinta").
Succede cosi che il padre di famiglia sia un inetto ignorante e pure sempliciotto che non si rende conto dei casini attorno a sé; che la moglie sia una che se la fa con tutti e odia il figliastro; che il figliastro sia un altro cretino spacciatore senza arte né parte che ordisce un piano per guadagnare denaro progettando di uccidere una donna che forse (io ne sono sicuro) non gli ha mai fatto nulla per meritarselo (se qualcuno merita una morte); poi c'è Dorothy, verginale caparra dal faccino angelico, la santa vergine che si rivela poi, come da copione, il contrario della sua facciata.
E infine Killer Joe, interpretato da un McConaughey che si dimostra un Attore quando è lontano da commedie e filmetti banali sfoderando una prova della vita, come qualcuno ha già sottolineato. Difficile trovare nel panorama cinematografico attuale un personaggio che in ogni suo gesto smentisce sé stesso, da uomo del sud dai modi gentili e freddi a killer spietato che ama avere amplessi con cosce di pollo a mimare il pene. D'altronde Killer Joe è una mimica continua del concetto di famigliola felice e nel finale questo si palesa in maniera tanto chiara quanto assoluta: un climax di rara intensità e cinismo, dove convivono insieme l'anima nerissima del film insieme a quella più comica e parodistica.

Certamente è già un cult assoluto, ma resta un film per pochi non fatevi ingannare. Ma non lo dimenticherete, per nulla.
Ebbene si, Tarantino a questo giro può mangiarsi il fegato.

un vero capolavoroooooo

disturbante,pazzo,geniale,un vero gioiello,grande friedkin. gia' stracult

Non so che dire questo film mi ha lasciato perplesso ma alla fine come va a finire potevano anche concludere la scena finale.Però Gina Gershon è sprecata a fare sesso orale simulato con una coscia di pollo era meglio che avessero usato un fallo in gomma ahahah

Premetto che sono un amante sia di Tarantino che dei fratelli Cohen ai quali questo film come genere si avvicina molto, ma ritengo eccessivi i voti dati dai commenti precedenti.Non lo so magari non l'ho capito ma sicuramente da vedere per gli amanti del genere ma non un capolavoro

Tensione che si taglia con l'accetta,trama di breve durata molto concisa,furba,spietata,che non guarda in faccia a nessuno spettatore perbenista.Interpreti scelti alla perfezione,nessuno infatti fuori posto...sembrano piazzati li in scena come se dovessoro dirigere loro il circo del grottesco e del bizzarro,uno spettacolo malato,disturbante,che spiazza e si fa ricordare.Una famiglia composta da 4 individui uno piu' schizzato e amorale dell'altro,che prendono posto in una location in particolare(casa loro)e si tolgono le maschere,si denudano e mettono in mostra tutta la loro pazzia e noncuranza nei confronti del concetto di famiglia unita.
E con loro si aggiunge uno straordinario McConaughey:un killer risoluto,calcolatore,un vero asso nell'attivita' che conduce,ma pronto ad esplodere da un momento all'altro se il lavoro non si porta a termine come si deve.Entra di petto nel cuore della famiglia e si infiltra nelle discrepanze che ci sono nei legami che troviamo all'interno di essa.
Abile lui,un giocatore infallibile,un ospite che sa quello che fa e dove vuole arrivare con il suo operato:a distruggere un nucleo familiare gia'scomposto di suo.

Eccezionale l'ultima prova di Friedkin,che pensavo avesse perso smalto dopo l'inimitabile Esorcista,ma si mette sempre in gioco e supera la soglia del sopportabile quando si parla di thriller psicologico(perchè L'Esorcista appunto apparteneva a questo genere,guai a spacciarlo per horror demoniaco) anche ai giorni nostri,con perle da assaporare come Bug e quest'ultimo prodotto esplosivo e accattivante,soprattutto per la straordinaria direzione degli attori.

Da vedere ragazzi da vedere.Una vera sorpresa.

Straordinariamente rozzo, volgare, immorale e grottesco, questo Killer Joe si ritaglierà ben presto l'etichetta di cult-movie.
Non voglio anticipare nulla sulla storia, dico solo che non è un film per tutti, e non solo per alcune scene davvero forti come

SPOILER
Eppure è un film che piace.
Piace perché è sporco e mai banale e si esce dal cinema con la sensazione di aver assistito a qualcosa di terribilmente bizzarro.

Amorale, grottesco, ironico e disturbante, Killer Joe è un film grandioso sotto tutti i punti di vista: sceneggiatura calabrita al millimetro, intreccio convolgente, attori in stato di grazia, tensione sempre altissima. Un noir moderno in cui non riesco a intravedere alcun tipo di difetto. Tarantiniano fino al midollo ma caratterizzato dall'inconfondibile manico di Friedkin, regista che, alla soglia degli 80 anni, dimostra ancora di saperci fare di brutto.

Tra i tanti pregi, 2 cose fondamentali:

1 - Matthew McConaughey, uno che tendi a snobbare per le commediole a cui partecipa abitualmente, ma capace di sfoderare una performance Memorabile. Oserei definirlo il ruolo della vita.

2 - Il finale. Scena Pulp letteralmente Pazzesca. Roba che non vedevo dai tempi di Reservoir Dogs.

Bellissimo. Attesa ampiamente ripagata.

Per me perfetto.
Personalmente ho preferito la prima parte, quella in cui ancora la violenza non esplodeva in tutta la sua magnificenza e assurdità. Ma comunque trattasi di film solidissimo, in ogni aspetto.
La sceneggiatura specialmente non è mai banale, e molto spesso sembra non avere un capo logico. Mi riferisco soprattutto alla meravigliosa scena di amplesso tra Dootie e Joe. "Bambini"

E' incredibile quanto un film così breve riesca a caratterizzare ogni personaggio al limite del vivido e del reale. In ogni parola, sguardo e movimento percepiamo l'intera storia di tutti; "Come fai a sapere che tua madre ha tentato di ucciderti?" "Me lo ricordo". A Friedkin basta poco per creare una storia fuori dalla storia. Ciò che importa in "Killer Joe" non è quel tranche vitale che riguarda la faccenda uccisione-della-madre o dello sviluppo in sé (la climax finale), ma l'intera vita di ogni personaggio. Non si spiegherebbe il continuo riferirsi a un passato, mentale e non, che sembra aver determinato in modo olocratico tutta la tragedia che viene effettivamente raccontata nel film. D'altronde Russell diceva ne "L'analisi della mente" che i ricordi non riguardano il passato, ma il presente.

Mi permetto di dissentire dai precedenti giudizi. Secondo me è una boiata pazzesca tra il thriller e il grottesco, senza esser nè uno nè l'altro. Il soggetto abbastanza idiota..come ipersonaggi. Pessima interpretazione del fratello (non parliamo dei trucchi..). Unica segnalazione per l'interprete di Killer Joe.

assolutamente non perdete questo film!!!! è stato un colpo di fulmine , non accadeva da anni.la storia, tratta da un spettacolo teatrale (incredibile) ha ritmi,ha dialoghi pazzeschi.una scena entrerà nel mito
mcconaughey recita, e pure bene.juno temple adorabile nella parte di dottie.emile hirsch perfetto nella parte dello sbandato rincoroso.magnifico!!!

SPOILER

"Non perdetelo", letteralmente.
Vi perdereste un'ora di ottimo divertimento di alta qualità. E che gran stile!
Friedkin (ma a questo punto intriga anche leggere il romanzo da cui è tratto) tratteggia una famiglia che chiamare sconclusionata è riduttivo: tutto è tragicomicamente eccessivo, dal cane che abbaia sotto la pioggia battente, alle s***** che rincorrono il figlio, alla tontolaggine del padre.
Seppur parta leggermente in sordina e non subito si colga quanto umorismo nero sia presente fin da subito, poi diventa via via sempre più irresistibile, in un crescendo di momenti grotteschi e di eccessi di violenza divertita, fino all'epilogo da incorniciare.
Mai un killer si è inserito così bene in una famiglia.

E' un vero e proprio gioco al massacro, dove i valori familiari e morali vengono ridotti in brandelli davanti al ruolo catartico e deviante di un poliziotto - giustiziere che però conosce e giudica l'abisso morale per questioni unicamente legate al denaro. Costui assume il ruolo di una Divinità abbietta, almeno quanto quello della famiglia del film. Friedklin costruisce un film serrato e a tratti magnifico, ricalcando lo stile di cineasti come Monte Hellman e Mulligan. La spinta Iconoclasta del finale, che a tratti può risultare eccessiva, è però tipica del suo stile, della forte causticità del suo cinema degli anni 70", mise in scene di esplosioni senza via d'uscita