kramer contro kramer (1979)

Grande film, ancora adesso attualissimo .
Accattivante nella sceneggiatura, teso ,maliconico a tratti pieno di rabbia e a tratti al limite del malinconico ma senza mai apparire scontato .
Grandissimi Hoffman e Streep e suo questo credo che già sia stato detto tutto .
Imprescindibile pietra miliare della seconda metà del novecento

"Storia di un matrimonio" 40 anni prima, con dinamiche differenti, ma sostanzialmente quel tipo di film, con una ricerca di realismo elevatissima.
Il film si fonda su una recitazione maiuscola di Dustin Hoffman e di Meryl Streep, due mostri messi di fronte per una rappresentazione a tratti teatrale. In realtà per la maggior parte del tempo è Hoffman a tenere la scena. Il suo personaggio è un uomo che ha tanti difetti, è egoista, è superficiale in famiglia. Ma ha tanto cuore e fa di tutto per il proprio figlio. La Streep invece ha questo personaggio di una donna volubile, che cambia pensiero oggi e domani pure, imprevedibile.
Il duello legale tra i due è spietato (anche se meno di quello del film del 2019) e Benton verte molto di più sull'happy ending. In realtà anche il duello tra le due star fu duro, con la Streep che accusò Dustin di diverse cose, tipo di averle palpato il seno, di aver cambiato alcune scene, di averla provocata su John Cazale e di averla schiaffeggiata troppo forte. Sul dietro le quinte si potrebbero scrivere dei libri o un altro film.
Bravo anche Justin Henry nei panni di Billy, riesce a trasmettere tutte le sfumature delle emozioni.
Registicamente non vale i capolavori ma rimane un grande film, tanto che può fare scuola oggi soprattutto nella direzione degli attori.
E poi me lo aspettavo più duro, decisamente.

Allestito sulle linee solide del dramma, il film di Robert Benton, "Kramer contro Kramer", resta, anche ai giorni nostri, un grande esempio cinematografico di genere.
"Kramer contro Kramer" è una storia familiare triste e in salita, una moglie che fugge, un marito che diventa unico responsabile di un piccolo bambino.
Da questa sinossi si sviluppa una pellicola impregnata in una malinconia perpetua, nei panni di Ted, uno straordinario Dustin Hoffman, in una delle migliori performance di sempre.
Hoffman è un'icona dalle mille risorse, empatico e umano. Prova indimenticabile. Incredibilmente umana.

Benton confeziona un film di grande impatto, parliamo di una pellicola rispettosa di qualsiasi dettame del genere drammatico, l'effetto della commozione e della tristezza, in questo frangente, è mixato anche con qualche sequenza più leggera, ma il punto nevralgico della situazione resta cristallizzato sempre in maniera netta e inderogabile.
"Kramer contro Kramer" ha nel suo repertorio tutte le grandezze di cui necessita un grande film drammatico. Improbabile muovere critiche particolari, eccetto, per un finale sbrigativo e un po' troppo risolutivo.

[Dustin Hoffman marziano]

JOKER1926

Il disgregante spaccato di una famiglia borghese americana, dall'abbandono del tetto coniugale da parte di una madre in crisi fino alla guerra tra i genitori per l'affidamento del figlio, raccontato da Benton con misura e trasporto. Tenero in alcuni passaggi come il suo piccolo protagonista, duro nel suo braccio di ferro in tribunale, commovente nella parte conclusiva sia per l'equilibrio faticosamente trovato nel ménage tra padre e figlio ( la scena della preparazione dell'ultima colazione insieme è a dir poco struggente ) sia per la finale presa di coscienza della situazione da parte dei due genitori. Hoffman e la Streep sembrano nati apposta per interpretare Ted e Joanna, due personaggi pieni di umane debolezze. Insomma, un classico senza tempo, da vedere e rivedere.

Grande film, ancora attualissimo nella tematica. Sviluppato in modo egregio, regia e sceneggiatura vanno a braccetto ottimamente. Attori in stato di grazia, in particolare Hoffman, oscar meritato.

Ottimo drammatico sul tema divorzio. Straordinari i protagonisti, soprattutto Meryl Streep, e solida la sceneggiatura.

Un film straordinario come pochi ce ne sono, una storia possente, intensa e drammatica su uno dei temi più discussi in ambito antropologico e psicologico, ovvero la famiglia. Sinceramente non riesco a capire come mai ci sia una media tanto bassa, non rende assolutamente giustizia per quello che invece secondo me è un capolavoro senza se e senza ma. Robert Benton, concepisce una trama all'apparenza semplice, ma in realtà densa di significati e più articolata di quanto si possa pensare. E' la vicenda di una normale famiglia borghese americana, che tutto d'un tratto viene completamente sconvolta quando la madre decide di andarsene lasciando soli padre e figlio. Poi, dopo ben 15 mesi di totale assenza, la donna si rifà viva con la pretesa di prendere in custodia il bambino. Tutto molto scontato si potrebbe pensare no? E invece, la genialata (che magari non salta subito all'occhio) di Benton, sta nel fatto che per una volta tanto, in un film del genere, è il papà che si deve prendere cura del figlioletto e non la solita super mamma sempre precisa ed efficace. Il regista ci fa vivere la situazione dal punto di vista del padre, Ted, dimostrando come egli, da solo, sia piuttosto goffo nel prendersi cura del piccolo Billy. E ciò è sicuramente dovuto al solo concentrarsi sul lavoro, alla superficialità con cui tratta da sempre il figlio, pensando che tanto ci pensa costantemente la madre, Joanna, e così via. Insomma, lo stereotipo del genitore classico. Però, improvvisamente, Benton decide di dare una decisa sterzata alla storia: più essa va avanti e più Ted comincia a capire come si fa il padre, e forse lo capisce veramente solo in quel momento, quando il rapporto con Billy si fa più solido, dopo le prime incomprensioni tra i due per via delle lamentele del bambino. E quindi a questo punto il director ci mostra una figura totalmente diversa da quella che ci ha presentato ad inizio film e cioè quella di un papà modello, che accompagna regolarmente il figlio a scuola, lo porta al parco, gioca e scherza con lui, è severo quando bisogna esserlo e via discorrendo. In un certo senso il regista con questo lavoro, vuole un po' riscattare la figura generale del padre, il quale nella società contemporanea è sempre stato considerato al di sotto della mamma. Ci viene dimostrato che anche lui, ha tutte le capacità per prendersi cura dei figli, e quindi viene abbattuto l'odioso stereotipo su egli. Anzi, c'è ben di più, perchè Benton, oltre ad elogiare la figura del padre, smonta completamente quella della madre! E bene si, quando mai ci aspetteremmo che un giorno, una qualsiasi mamma, ad esempio la nostra, prende e ci pianta di sasso? No, ma come, non potrebbe mai succedere, lei è la mamma, non potrebbe mai farlo, questa è tipicamente una cosa da papà, ma la madre, dai, assolutamente no. E invece il director ci fa vedere che anche una genitrice ha le sue debolezze, le sue paure, i suoi dubbi e che forse non è la figura tanto perfetta che ogni figlio o figlia si immagina. E la critica che il regista fa è proprio questa, cioè che l'immagine della madre non poi così è perfetta come gli standard vogliono, perchè anche lei può avere un periodo di totale blackout dove arriva ad "abbandonare" la prole al padre, praticamente ad uno stolto. Insomma, il colpo di classe sta tutto qui, e rimarrà per sempre scolpito nella storia del cinema. Ma i temi non finiscono qua: un altro molto importante è quello del rapporto padre-figlio. Anche qui, all'inizio, tutto riconduce ai clichè tipici della figura del papà, quindi abbiamo continui litigi, dispetti continui del figlio e problemi seri da parte del genitore ad arginare i comportamenti sbagliati del bambino. Quest'ultimo ovviamente adotta questa condotta, perchè vede nel suo papà, la figura di un quasi estraneo, e qui evidentemente la colpa è di Ted che non è mai riuscito a mettersi in mostra, e che adesso che c'è lui a fare da balia a Billy, stravolge completamente le abitudini di quest'ultimo, che prima aveva con la mamma, ed anche perchè non vede nel padre un'immagine sicura e solida che invece vedeva nella genitrice, e questo sempre a causa dei soliti stereotipi (nonostante, ripeto, Ted in quest'ambito ci mette del suo). Tuttavia, una volta che lo stesso Ted ha raggiunto un livello superiore in qualità di genitore, ecco che il suo rapporto col figlio diventa subito migliore, fino a formare una coppia inseparabile. E forse Billy arriva a considerare il suo papà anche più importante della sua mamma. Tutto questo ed altro, è racchiuso in una sontuosa sceneggiatura, scritta dallo stesso Benton, che oltre ha presentare le innovazioni sopra citate, ha concepito un impianto narrativo caratterizzato da un'attentissima progressione riguardo lo sviluppo del rapporto tra Ted e Billy, rapporto che cambia volto in continuazione fino a diventare solido e amorevole. Perfetta la stesura dei personaggi, caratterizzati anch'essi da una progressione, questa volta psicologica, la quale è molto marcata soprattutto nel papà e nel figlio, i quali appunto, hanno un continuo cambiamento mentale, che li contraddistingue man mano durante il procedere della storia, facendogli scoprire alla fine i tanto famosi sentimenti reciproci che non pensavano di provare. I dialoghi sono intensissimi, drammatici e anche molto naturali, proprio per cercare il più possibile di rendere veritiere e senza vistose macchinazioni "dietro le quinte", le discussioni e i discorsi tra padre e figlio. Poi non ci sono mai scene ripetitive, nulla è tralasciato per strada, tutto coincide e si incastra alla perfezione. Strutturata divinamente tutta la parte del processo, con un pathos palpabile. La regia è strepitosa, l'oscar è sacrosanto: oltre a rappresentare grandiosamente tutti i temi sopra citati, Benton si impegna moltissimo nella direzione degli attori e l'impegno è ripagato con risultati più che soddisfacenti: gli interpreti sono stati fatti calare incredibilmente bene nella realtà della vicenda, i personaggi sono credibilissimi, ma è il regista che adotta proprio un metodo di regia che ci fa sembrare la storia, più verosimile di quanto già non lo sia. Anche col piccolo Justin Henry viene svolto un lavoro eccezionale per farlo immergere alla perfezione nei panni di Billy Kramer. Non si contano poi le scene a fortissimo carattere motivo, alcuni davvero toccanti che vedono protagonisti Ted e Billy, altre dove si sta invece in vera e propria tensione e in primo luogo mi riferisco ovviamente a tutta la sequenza del tribunale, assolutamente imprevedibile, anche perchè si spera fortemente che la causa venga vinta da Ted. Poi altra abilità che va riconosciuta al director è stata la fluidità delle sequenze girate negli interni, visto che buona parte della pellicola si svolge dentro la casa dei Kramer. In questi frangenti non ci si annoia mai, grazie anche alla continua eccentricità che sta a caratterizzare i continui battibecchi tra padre e figlio. Comunque, generalmente, il ritmo del film non è mai messo in discussione, anzi, è talmente veloce e scorrevole che vorresti che la storia non si concludesse mai. La narrazione è molto ferrea, Benton sviluppa in maniera eccezionale dietro la macchina da presa, tutto l'altrettanto eccezionale lavoro fatto in sede di sceneggiatura, riguardo il mutamento del rapporto che avviene tra Ted e Billy. Il finale è molto bello, presenta una delle scene più emozionanti di tutta la pellicola anche se tuttavia l'ho trovato un tantino prevedibile, l'avevo intuito che poteva andare a finire in quel modo e infatti... tuttavia in un'opera tanto bella, tale pecca non ha molta rilevanza. Il cast è di autentici mostri: Dustin Hoffman è spaziale, l'oscar era il minimo che gli si potesse dare, la sua è una recitazione incredibile, è intensa, molto sentita, sofferta, dolce, drammatica e chi più ne ha più ne metta. Sembra che Justin Henry sia realmente suo figlio, per la maniera in cui lo tratta e lo guarda. Anche nelle situazioni in cui ha delle diatribe con esso, è estremamente realistico e non accenna minimamente a mostrare forzature o quant'altro, si limita semplicemente ad essere naturale. Le espressioni sono indescrivibili e l'interpretazione dei dialoghi è imponente. Insomma, un attore monumentale che regala secondo me una delle più belle performance maschili di sempre. Riguardo alla Streep invece, gli bastano si e no 30 minuti scarsi di comparsa per guadagnarsi un meritato oscar. Non è ai livelli di Hoffman, ma comunque, la sua è una recitazione molto passionale, profonda e penetrante. Durante le sequenza del processo è fantastica, anche perchè, non adotta lo stereotipato atteggiamento della moglie che comincia a inveire contro il marito, ma si prende invece le sue responsabilità come madre, dimostrando chiaramente di essere molto sofferente alla sola idea di perdere l'affidamento del figlio. Le espressioni sono magnetiche e l'interpretazione dei dialoghi non fa una piega. Anche per il giovanissimo Justin Henry, solo applausi. A soli 8 anni, sfodera una recitazione da urlo. Riesce ad essere incredibilmente versatile, infatti a volte è davvero odioso, altre volte è molto tenero. Poi nei discorsi col padre è davvero commovente. Neanche la più piccola sbavatura. Nulla da dire.

Conclusione: un capolavoro autentico, uno di quelli che ti prende e letteralmente ti culla facendoti perdere il contatto con la realtà. Recitato da dei fenomeni, scritto e diretto da un regista/sceneggiatore stellare (in questo caso). Kramer vs Kramer è un pezzo di cinema. Chapeau!

"Kramer Contro Kramer": un film che non smetterà mai di essere attuale, da qui fino all'eternità. Ma aldilà di codesto tratto, da ricondursi prevalentemente al tema trattato, il film offre momenti di tenerezza che gli sono propri e che lo rendono indimenticabile, anche un minimo agli occhi di quanti di norma storcerebbero il naso davanti allo smielato (le scene tra il Kramer padre e il figlio in particolare, per arrivare poi a quelle dell'incontro tra i coniugi al bar e delle arringhe in tribunale, anch'esse con le quali è impossibile non empatizzare). Si può ben dire dunque che il film vale tutti gli oscar che si è aggiudicato: Hoffman? Bravissimo. La Streep? Bravissima. Regia? Efficacissima, visto l'impatto emotivo delle scene citate. Sceneggiatura? Quella attuale, come già detto ma niente di più. Miglior film? Vabbè, lì stiamo sul soggettivo.
In sintesi, forse non un capolavoro ma di sicuro, uno dei film più profondi e sentiti mai realizzati.

Ottimi attori per una storia che, quando uscì, era una fotografia dell'America dei tempi. Pilota molto lo spettatore con tanti espedienti che rendono impossibile (o quasi) non parteggiare per Hoffman (che si è cucito addosso l'Oscar in ogni scena) e per questo un po'furbetto. Comunque da vedere.

Uno dei drammi familiari cinematografici più noti, e meritatamente. Una storia toccante, narrata in modo perfetto, con scene che a volte non hanno nemmeno bisogno di un racconto (vedi l'ultima colazione insieme tra padre e figlio, di una potenza drammatica indescrivibile). Ma c'è anche molto spazio per la rabbia, il coinvolgimento che prende lo spettatore nelle battute del processo, oltre all'apprezzabile fatto che per una volta non è l'uomo ad abbandonare la famiglia.

Interpretazioni sofferte e magistrali da parte di tutti, d'altronde il cinema degli anni '70 non l'avremo più.

Eccellente dipinto sulle conseguenze dell'abbandono del tetto coniugale da parte di una donna.
Il marito di lei, in forte ascesa nella carriera lavorativa, si ritrova a dover dimezzare il suo tempo dedicato al lavoro, per accudire il proprio figlio.
Lei tornerà e pretenderà di riportare con sé il bambino.
Ottimi i protagonisti, sia Dustin Hoffman che Meryl Streep da applausi.
Ottimo.

Particolare; la faccenda viene sempre dipinta con molta freddezza e neutralità, quasi in stile documentaristico, ma nonostante questo il film cerca di essere riflessivo e toccante: ce lo fa intuire un certo utilizzo della MdP, con certe pause troppo marcate per un fine puramente narrativo, da cinema dello sguardo.
Molto bello il finale aperto.

Pellicola convincente sotto diversi punti di vista e originale perchè fa vivere l'affidamento dal punto di vista dell'uomo. Forse 5 Oscar sono troppi, ma le interpretazioni dei due protagonisti sono entrambe da applausi.

Kramer contro Kramer non è la storia di un fallimento matrimoniale o almeno non punta principalmente su questo. E' una vicenda che racconta come sia difficile conciliare la sfera delle proprie aspettative personali con il proprio ruolo di genitore. Il figlio Billy ne é in qualche modo lo specchio di un gioco alla pari dove ad ogni progresso sul piano affettivo, c'è un regresso dal punto di vista professionale e viceversa per entrambi i due contendenti. Benton gestisce molto bene questo aspetto con una certa oggettività non sposando né l'una né l'altra tesi perchè in fondo sono nella stessa barca. Peccato per i minuti finali dove si scivola nel melenso, insopportabile e consolatorio, un finale forse scelto per ragioni commerciali.

Sette, ma solo perché la recitazione dei protagonisti è veramente buona e riesce a coinvolgerti fino in fondo.

Inizia con una porta d'ascensore che si chiude e finisce allo stesso modo, con in mezzo le assolutamente strepitose interpretazioni di Hoffman e la Streep! La storia, forse una delle prime sullo schermo che racconta del dramma e delle vicissitudini del divorzio è ben realizzata, forse eccessivamente melensa, ma assolutamente godibile. Da non perdere.

Bel film ben realizzato, molto reale e con le ottime interpretazioni, giustamente condite con due premi Oscar, da parte di Dustin Hoffman e Meryl Streep!

Una sorpresa questo film!Così come "Il buio oltre la siepe",anche qui il discorso è simile: il tema trattato non è per nulla originale..ma caspita se è stato reso bene!!Dustin Hoffman è decisamente fenomenale...e,non c'è nulla da fare,quando l'attore protagonista è un attore immenso come lui,o come fu Gregory Peck,questi riesce a mandare avanti da solo l'intero film.Il dipinto che si da della situazione familiare della madre che abbandona la famiglia,con le inevitabili conseguenze sul rapporto padre-figlio e sulla vita del padre,è perfettamente riuscito.Emozionante anche il processo della custodia,dove i coniugi e i 2 avvocati mostrano tutti e 4 insieme una gran prova recitativa ed un grandissima carica,processo reso emozionante anche da una perfetta sceneggiatura.Vuoto ed anonimo il finale....ma per fortuna non rovina un bellissimo film,che ha avuto l'onore di sconfiggere Apocalypse Now nella lotta per l'oscar miglior film

Un film che nonostante risalga a 34 anni fa, tratta di un tema molto attuale. Per questo "Kramer contro Kramer" è indubbiamente un film senza tempo. 5 Oscar meritati a mio parere, per un film che commuove davvero molto. L'impressione che cerchi di farti piangere a tutti i costi c'è, ma comunque il film non viene rovinato da quest'idea abbastanza fastidiosa. Dustin Hoffman davvero ottimo in questo ruolo, la sua performance è davvero toccante, commovente e profonda. E Meryl Streep è fenomenale nel caratterizzare questo personaggio per cui in certi casi ti suscita odio, in altri ti suscita solidarietà, e in definitiva che suscita molta compassione. Justin Henry è molto bravo nel ruolo del figlio della coppia, e nel cast si fa notare anche la brava Jane Alexander nel ruolo di Margaret, la solitaria vicina di casa. Consigliatissimo, che prende molti punti grazie al finale che, sebbene possa apparire un po' scontato, ti tocca davvero.

Nonostante sia così famoso non lo avevo mai visto...devo dire proprio un bel film!
Non annoia mai, affronta temi sempre attuali ed interessanti ed è fatto molto bene...e meritatamente ha ricevuto 5 Oscar, il più meritato dei quali è senz'altro quello a Dustin Hoffman qui davvero superbo (diciamo che almeno metà del successo della pellicola è da attribuire alla sua toccante interpretazione)...da apprezzare ovviamente anche la Streep ed il bambino.
Regia discreta anche se non meritevole di Oscar visto che era in competizione con Coppola - Apocalypse Now , Peter Yates – All American Boys e Édouard Molinaro – Il vizietto! Alcuni errori tecnici ci sono e penso ad un paio di errori di montaggio (uno mentre rompe l'uovo in cucina e un'altro nell'incidente del bambino)...musiche così così.
Per fortuna non si va troppo per le lunghe nella parte in tribunale ed il finale oltre che toccante è molto giusto...
Senz'altro un cult drammatico senza tempo da vedere per forza!

Film ben fatto con una trama realistica ed attuale. Grande interpretazione di Dustin Hoffman, brava anche Meryl Streep.

Indubbiamente un buon film ma non mi unisco al coro di elogi incondizionati. Bravi gli attori e, nel complesso, il film è ben recitato ma, onestamente, ho visto Hoffman e la Streep in "performances" migliori. La storia in sé è scarna e, al giorno d'oggi, poco originale... resta comunque ben costruita. Prendo atto della messe di oscar ma non condivido tanto clamore.

Mezzo voto in più per l'interpretazione

una storia attuale, di vita reale, che affronta un problema difficile e comune. Il film è ben fatto e sopratutto molto molto ben interpretato sia da Hoffman che dalla Streep

È un discreto film, Robert Benton ha il merito di stare incollato sulle facce dei suoi bravissimi attori.

Film intenso, con una buona sceneggiatura. Hoffman immenso a tratti, nei primi piani e nelle pause, ma quando è in azione, invece, sconfina in un’interpretazione macchiettistica che, in questo contesto, non trovo appropriata. Meryl Streep è straordinaria per intensità espressiva. Ironia della sorte, l’attrice venne a sapere di essere incinta del suo primo figlio, proprio sul set del film.
Regia attenta ed essenziale ma, nel complesso, non mi è piaciuta la confezione commerciale data al film.

SPOILER

Bellissimo, intenso, attori in stato di grazia.

Attuale e scorrevole pur essendo datato 1979.

uno dei film drammatici più belli che io abbia mai visto, vincitore di 5 oscar più che meritati e campione di incassi nel 1979 insieme ad Alien...grande annata non c'è che dire. un film memorabile, con una storia dolorosa raccontata in modo delicato e sincero (chi ci è passato sa cosa significa), recitazioni giustamente da oscar anche loro, coinvolgente e trascinante nonostante il tema trattato. per me un capolavoro pochi film drammatici mi sono piaciuti così tanto.

Il declino di un matrimonio e il suo impatto sulle persone colpite, visto nella soggettiva del marito ma con uno sguardo particolare sulla condizione e sugli stati d'animo del figlio piccolo che senza colpe ci si trova in mezzo... Il film è molto ben recitato e ben diretto, la trama è viva e nonostante il ritmo molto lento, non annoia nemmeno un secondo, sorretto da un pilastro come Dustin Hoffman molto in forma e molto in parte... Il film fa riflettere molto e ti rimane dentro, nel 1980 ha fatto incetta di tutti gli oscar principali e se li è meritati fino all'ultimo...Un piccolo capolavoro!

Uno dei colpi al cuore più commoventi ed efficaci della storia del cinema, a dir poco perfetto nel ritrarre, in ogni suo singolo frammento, una delle fasi più traumatiche, dolorose e strazianti in cui un bambino si possa ritrovare: la separazione dei genitori. Hoffman e Streep semplicemente colossali, il piccolo Henry fragile e bravissimo (anche se con la crescita, come tante baby star, diventerà irrimediabilmente antipatico - vedere "Un Compleanno Da Ricordare" di Hughes - e presto dimenticato), sceneggiatura ottima, e regia di Benton fluida e sincera (narra senza prendere mai parte, lasciando così allo spettatore la libertà di decidere se e da che parte stare).
Sofferenza, amore e lacrime a fiumi (con finale aperto alla speranza) per un potente dramma che difficilmente riuscirete a dimenticare.
Ottimo.

Bello ma non è un capolavoro. Ottime le interpretazioni.

Film furbo e ruffiano. Abbastanza sopravvalutato se si notano i 5 Oscar.
Si cerca continuamente di far fare la lacrimuccia allo spettatore.
Comunque il prodotto è abbastanza godibile. Molto buona la coppia Hoffman-Streep.

Molto probabilmente il più famoso film di Benton, con gran bravi interpreti; più che essere raccontato però, pare esser documentato, visto lo stile freddo ed asciutto di direzione.

Questo regista nella sua discreta carriera (spesso utilizzando gli stessi attori) farà dei film molto buoni ma anche qualche passo falso; questo KRAMER VS. KRAMER appartiene alla prima categoria.

Si soffre per 100 minuti, ma a quanto pare c'è una speranza finale; da vedere.

Come per altri film blasonati però, la tematica famiglia sfasciata con pargolo al centro è da "occhi puntati al botteghino".

Occhi che raggiunsero pure il loro intento a quanto pare, e non solo al botteghino (leggasi all'Academy Awards).

Struggente dramma famigliare diretto con realismo e sensibilità da Benton ed interpretato da due attori formidabili come Hoffman e Streep e dal piccolo Justin Henry, bravissimo. Raramente il cinema ha saputo raccontare con tale pudore ed altrettanta passione l'incubo di un divorzio. Emozionante e a dir poco commovente.

bel flm su una realtà molto comune, soprattutto ai giorni nostri.
ben riuscito, commovente.

Buon film,riuscita l'accoppiata Hoffman-Streep

Un film che sa intrattenere e sa coinvolgere una massa rimasta di stucco all'uscita di questo lavoro di Benton ( regista mediocre tra l'altro ) che all'epoca ebbe un grande successo. Scorre bene, solo che è troppo strappalacrime e mielenso e questo mi da fastidio. Tutti quei premi sono immeritati secondo me.

Film denso e coinvolgente, sicuramente dopo 30 anni meno sconvolgente a livello di trama, ma sicuramente abbastanza coraggioso.
La sceneggiatura è scritta molto bene, i personaggi sono tutti molto convincenti e le situazioni sono gestite da una regia che con poche scene riesce a dire molto. Penso al processo che dura poche scene ma che dice tutto quelle che deve dire, così come il rapporto madre-figlio.
Streep e Hoffman danno al film moltissimo e regalano due interpretazioni memorabili, anche se secondo me la Streep rimane un paio di gradini sopra l'illustre collega (qui e in generale).
Bravissimo, e dolcissimo, anche il piccolo Justin Henry (ormai 38enne e che ha visto, a 8 anni, in questo film, il punto massimo della sua carriera... sigh).
Gli Oscar principali forse sono esagerati, considerando la presenza di Apocalypse Now agli Oscar quell'anno.

bello!!!

SPOILER

Bellissimo film, molto toccante nel finale.
Interpretazioni favolose di Dustin Hoffman e Meryl Streep e una grandiosa regia di Robert Benton.
Consigliatissimo...!!!

Un'altro grande sigillo nella gloriosa carriera di Hoffman.

Il film è molto bello.Ottima qualità, dalla regia sino agli interpreti.
In alcuni punti sembra andare troppo a rilento, ecco perchè non ho dato dieci, avrei dato un 9 se non fosse per il semplice fatto che il finale è di dubbia interpretazione e smorza il film.
Meryl l'oscar se lo è meritato pienamente..c'era bisogno di dirlo?L'interpretazione del piccolo Billy è fantastica..enfant prodige

Un ottimo flim con un Hoffman davvero stupendo!
Pellicola che narra una verità molto vicina alla società di oggi, nonostante questo l'oscar al miglior film è un pò esagerato però è un gran prodotto che fa riflettere!

SPOILER

magari è un film anche scontato alla fine però la trama è bella, hoffman divino, la streep anke e il bambino è superbo....si potrebbe contestare l' oscar a miglior film ma nn si puo negare ke si un gran bel film.....da vedere

Un classico della filmografia americana che a mio avviso è sempre stato sopravvalutato. La trama punta tutto sul dramma sentimentale e non vi è nulla di brillante nella storia. Senza nulla togliere all'interpretazione commovente di Hoffman nè a quella di Meryl Streep credo che l'oscar per la regia o per la sceneggiatura siano davvero esagerati.
Merita la sufficienza ma non oltre.

Emblematica storia di una vita familiare difficile. Film che ha commosso e commuove ogni volta che lo si guarda. Grandissimi interpreti e ottima regia.

Buon film.... con una streep superlativa....grande hoffman.
Buona la sceneggiatura....meritati gli oscar!!

Ottima regia,ottima trama, eccellente sceneggiatura. Oscar meritati agli attori Hoffman - Streep.

Credo un film che ti faccia piangere avrà un suo valore?...Innanzitutto Hoffman mi è piaciuto non poco, la tematica anche se sarà scontata è ben raccontata,è travolgente,sembra entrare in te come se fosse qualcosa di tuo...tutto questo tocca l'animo e mi commuove...DELICATO...

Bel drammone familiare tra due coniugi alla frutta.Come se non bastasse c'e' un figlioletto conteso fino all'ultimo sangue.Naturale trionfo alla notte degli Oscar.Comunque Hoffman resta uno dei piu grandi attori del secolo e questo film consolido' la sua fama.

Un film sul divorzio, tristemente reale, toccante, emozionante.

gli do mezzo voto in meno perchè è un film molto furbo..che intenerisce troppo facilmente...era scontato che vincesse l'oscar come miglior film.. molto bello comunque.. sontuosa Meryl..

Grandissimo film sull'rapporto tra padre e figlio, Dustin Hoffman giustamente all' Oscar per questa spettacolare interpretazione e drammaticità fino alla fine. Un film di tutto rispetto che merita una visione attenta da parte di un pubblico non inferiore ai 16 anni, non per le scene quanto per il livello di attenzione richiesto.

A dispetto di un inizio troppo lineare e convenzionale, questo famoso film di Benton, via via riesce a sviscerare con grande sensibilità la tematica sempre attuale della dolorosa battaglia, tra genitori separati, per l'affidamento di un minore. Quando il confronto nelle aule di tribunale si fà serrato la pellicola diviene una poderosa prova d'attori nella quale Hoffman e la Streep danno dimostrazione del perchè siano accreditati tra le stelle di un'intera generazione di interpreti. Le lacrime finali più che furbe sono necessarie per sottolineare la drammaticità degli eventi, ma ciò che sorprende maggiormente nell'ultima mezzora del film è l'equilibrio e la delicatezza con la quale la regia ma soprattutto i due protagonisti sottolineano la rinascita di un'amore andato disperso per indifferenza e incapacità di ascoltare. Quantomai meritati gli oscar per il cast.

peccato.
sarebbe stato non dico bello, perchè in ogni modo è un buon film con un grande Hoffman e con una Streep credo ingiustamente premiata con l'oscar, ma sarebbe stato semplicemente veritiero se la fine fosse arrivata insieme al suono del citofono che coglle padre e figlio seduti sul divano l'uno difronte all'altro, in completo silenzio, nell'attesa della figura femminile che viene ad applicare la legge.
invece c'è falsità, assurdità, ovvero il prototipo degli odiosi statunitensi.
8 se fosse finito diversamente.

Malgrado i premi e la fama, questo di Robert Benton è un film mediocre.
La tematica è scontata, gli sviluppi melodrammatici sono artefatti.
E' un film che non graffia e vorrebbe accontentare tutti.
E infatti è stato un successo.
Dalla sua ha comunque due interpretazioni molto intense. Meryl Streep è superlativa.

Film molto furbo, senza dubbio ben confezionato, particolarmente adatto a coinvolgere gli spettatori su una problematica comune (infatti ha avuto un successo superiore alle aspettative).
Un film in cui molti padri non faticheranno a riconoscersi, per quanto la strada del melodramma americano sia meno compiuta di quanto si creda: al di là dell'astuta tematica (i figli sono spesso vittime involontarie di una crisi coniugale) non si va. Ottimi comunque gli interpreti

Un classico del cinema.
Film molto bello che affronta un tema delicato come la lotta per l’affidamento dei figli ..ma questa volta si è puntata l’attenzione sulla prospettiva paterna (forse innovativa per l’epoca in cui è stata prodotta tale pellicola).
Il messaggio che si vuol lanciare è chiaro ..l’amore non è una prerogativa materna o paterna, ma alla fine ciò che più conta e salvaguardare l’interesse dei figli (la parte più debole in tali vicende giudiziarie).
La pellicola è di forte impatto, commuovente e con molti spunti di riflessione, con una grande prova dei due attori protagonisti (D. Hoffman – M. Streep) che donano alla trama un valore aggiunto ..bello il finale!
Un film che è ormai un classico del cinema..

Un film educativo con un buon Hoffman.
Una delle scene migliori del film è quella col giudice-pilota di elicotteri-pazzo.
Quindi una scena che col film non c'entra niente.

Alla faccia di tutti gli Oscar ricevuti è un film che mi ha fatto pena.
Scontato strappalacrime (e a me non ne è scappata neppure una), con un finale che definire stupido è retorica.
Una madre così? Naaaaaaaa, ma quando mai!

Romanzone strappalacrime a tutti i costi, con il suo maggior limite nell'essere assolutamente melenso e prevedibile. Ma come si fanno a bocciare Hoffman e Meryl Streep in un simile stato di grazia?sarebbe un insulto al cinema!E poi io sono un romanticone...

molto bello, commuove e fa riflette

molto crudo in alcuni tratti

da vedere

uno dei primi film sul genere "separazione con figlio"...il piu riuscito con grandi attori e ottima regia,per un finale commovente...straordinari i due momenti in cui si chiudono le porte dell'ascensore all'inizio e alla fine

Mi spiace essere dissonante rispetto ai positivi giudizi precedenti, ma io non l'ho mai apprezzato particolarmente.
Si, i due interpreti sono bravi (maggiormente Hoffman, Lei mi da sui nervi!), ma alla fine è un film troppo ammiccante e, a tratti, troppo sdolcinato.
Vorrebbe essere realistico e crudo, ma non lo è affatto, anzi a volte è surreale e ridicolo (Quando Lei pianta Lui e il figlio, il finale mieloso, ecc.) e l'interpretazione dei due è sopra le righe e fin troppo compiaciuta, quasi fiutassero anzitempo l'oscar!

ottimo

ROCCO TANICA: "Eravamo, fidanzati Po òòòòi tu mi hai lasciato senza addurre motivazioni plausibili..."
ELIO: "Non è vero, tu non capisci l'universo femminile. La mia spiccata sensibilità si contrappone al tuo gretto materialismo maschilista..."

Dolce e crudele al contempo, "Kramer vs. Kramer" è una pellicola che ha fatto scuola ispirando numerosi film sullo stesso tema mai riusciti ad avvicinarsi alla sua grandezza...
Un Dustin Hoffman perfetto nel ruolo di "Apprendista padre" e prestazione straordinaria della Streep nei panni di una donna molto fragile ma determinata a raggiungere un "obbiettivo qualsiasi".
Robert Benton in stato di grazia (vedere boiate del tipo la "macchia umana", fa rimpiangere davvero il periodo d'oro di questo regista), fotografia discreta, ottima sceneggiatura e colonna sonora tipicamente "strappalacrime"; insomma un ottimo film per passare un paio d'ore con il fazzoletto in mano...

Quando la coppia scoppia.
Ottimo film sul problema dell'affidamento.

Ecco il grande cinema americano. Film pieno di genialità, trascinato dalla mostruosità (artisticamente parlando) dei due protagonisti.