la battaglia di hacksaw ridge (2016)

Com'in "Silence" di Scorsese, Andrew Garfield è di nuov'in Giappone col suo Credo nel Nazareno, stavolta nel ruolo di Desmond Doss, "a conti fatt'il prim'obiettore di coscienza nella storia dell'esercito americano": molto bene. "Doss ha sempre dichiarato apertamente la propria fede e non s'è mai pres'alcun merito circa la propria impresa; quest'ultimo va riconosciuto a Dio": bene, purché tale fede sortisca effetti pratici positivi. Mel Gibson lo ritrae mentre cura sia i commilitoni ch'i nemici nipponici: ottimo. "Ciò gli vals'il massimo riconoscimento militare per avere tratt'in salvo ben 75 vittime proprio ad Hacksaw Ridge": "tratt'in salvo"? Nessuno ricorda più la differenza tra salvare, curare, sopravvivere? Forse bisognerebbe chiederlo al padre di Doss, che mostra d'essere l'unico ad averlo capito. Hacksaw Ridge sarebbe stata conquistata grazie alle preghiere del protagonista prima del vittorioso assalto finale: "Dove sta il regista de 'La Passione di Cristo' e 'Apocalypto' in tutto ciò?" Domanda delirante, in quanto col suo Cristianesimo fondamentalista ha girat'un biopic che parte com'un inno alla non-violenza e si conclude col costantiniano "in hoc signo vinces", il biblico "Dio degl'eserciti" ("Dominus Deus sabaoth"). Er bigottone ci ha provato per metà film, poi ha gettato via la maschera e s'è sbracato.

Mauro Lanari

Già non sopportavo Gibson come attore, come regista lo detesto ed infatti sono durato 10 minuti. Per film di guerra bussate altrove

Una infinita, gratuita sequenza di battaglia splatter con corpi mozzati e sangue che schizza ovunque. Un film tronfio ed esaltato sugli orrori della guerra che annega nella retorica e in un patriottismo gratuito e sfrontato dove i cattivi sono tutti da una parte.

Prima metà veramente pessima, non so cosa mi abbia trattenuto dal togliere il dvd. Retorica e sdolcinatezza delle più fastidiose e irritanti, scene di addestramento che sembrano la versione amatoriale di "Full metal jacket" (che bisogno c'era, nel contesto del film, fare un addestramento così spudoratamente uguale? visti poi anche i risultati), il protagonista e la sua ragazza sono insopportabili, il primo soprattutto.

Per fortuna ho tenuto duro, perché quando si entra nelle scene di battaglia il film cambia completamente faccia: crudo, efficace, emozionante, coinvolgente. Di parte indubbiamente, ma quando si guarda un film di guerra americano si sa che è così.

Peccato per questa enorme discrepanza di qualità tra le due parti, ma il bassissimo livello della prima non mi permette di dare un giudizio complessivo positivo.

Gibson alla regia ci ha abituato a farci vivere il martirio, non elemosinando sangue e dettagli raccapriccianti. Questa volta ha a sua disposizione una battaglia tra le più efferate, una guerra con tutte le sue atrocità e, così, un War Movie si "PLASMA" in un Horror sadico, dove corpi deturpati, budella e viscere sul terreno, arti ed ossa maciullate, ecc... sono veri protagonisti. L'atto eroico dell'inaspettatamente espressivo Andrew "Spider Man" Garfield prende tinte da Grand Guignol, il film più che drammatico appare grottesco. Il tutto sempre permeato dalla retorica nazionalista tipica di Gibson. Passaggi molto deboli (il processo, dove si compromette il ruolo fin allora credibile del padre violento, l'addestramento banalotto alla Full Metal Jacket ), altri inutilmente sdolcinate e una certa spettacolarità, si incastrano in un opera prevedibile dove la colonna sonora non mi è parsa così incisiva (e memorabile), come sopravvalutate quasi tutte la nomination dell'Accademy (salvo giusto quella a A.Garfield).

Lentissimo, noiosissimo, lunghissimo: arrivare alla fine sarà un'impresa storica.

Il personaggio principale è fastidiosissimo e, considerando che è in scena per tutto il film, ho detto tutto.

Salvo solo le scene di battaglia, davvero ben realizzate. Ma si tratta di una ventina/trentina di minuti a fronte di due ore e mezzo dove vi fracasserete soltanto i maroni.

Non capisco perché sia stato incluso tra le nomination per miglior film. Non c'è nulla di originale o particolare, a parte il fatto che il protagonista non è un guerriero "ordinario".

Le opere belle di Gibson sono altre: Braveheart, Apocalypto, The Passion. Ci infilo anche The Patriot, va'.

Un film dei nostri tempi: scene di guerra alla videogioco, senza strategia, ma puro intrattenimento bellico. Militari che sparano a raffica senza comandi seri.
La prima ora tutta noiosa che bastavano 20'.

Ci sono molti film più crudi, anche se meno visivi. Questo film tecnicamente appassiona, scene crude, ma senza patos. Non si arriva a conoscere praticamente nessuno dei militari.
La parte di addestramento è il classico schema di sergente cattivo e reclute.

Pensavo molto meglio.

Inizio quasi copia di Full Metal Jacket,come stato gia' detto,trama scontata,un eroe in guerra e la fidanzata ad aspettarlo in patria.Gli americani sono bravi a fingersi eroi pacifisti,anche quando sparano migliaia di proiettili.E a far sembrare i giapponesi cattivi e codardi. Peccato la storia insegni che sganciarono 2 bombe nucleari su citta' di civili,donne e bambini,completamente inermi.Altro che militari contro militari.

SPOILER

Inutile paccottiglia finto pacifista, esaltazione propagandista puritana, retorica e nemmeno troppo furba per anche solo convincere, benché i più violenti troveranno pane per i loro denti nel secondo atto.

Pellicola totalmente sorretto dalla storia (vera) , tutta l'architettura che il regista costruisce intorno ad essa trovo sia americana, stucchevole .Secondo me Gibson non ha usato bene cio' che aveva in mano, il voto è la conseguenza

Difficile immedesimarsi ed empatizzare con il protagonista, difficile comprendere le modalità di azione di Mel Gibson, del suo cinema sontuoso, spettacolare ma spesso difficile e spigoloso.

Va detto che non aiuta Andrew Garfield, in grande spolvero ma che non ho amato in modo particolare nemmeno in Silence.
Il manicheismo del racconto, l'agiografia del personaggio e le sue contraddizioni appena accennate, soffocate in un mare di nazionalismo.
Film crudo, cruento a tratti compiaciuto e forse gratuito, difficilmente riesce ad emozionare davvero.

A me ha irritato.

Un decoroso film bellico, se vogliamo vederlo da questo punto di vista. Truculento, fin troppo, ma ampiamente spettacolare, anche se Mel Gibson cita Spielberg ma fa rimpiangere Eastwood e Kubrick. Un film che pero' parla di un Pacifista (beh...) con una retorica sciovinista, un atteggiamento reazionario, un'ambiguita' ideologica che darebbe problemi anche al vecchio John Wayne...nella prima parte, l'unico personaggio credibile e' il padre di Desmond, che poi e' lo stesso a rendersi ridicolo nella scena del processo, uno dei momenti peggiori del film...il ragazzo non ha usato armi?! Beh ha salvato un sacco di vite e merita di essere un Eroe Americano alla stregua di Audie Murphy (chi!?). Lo sciroppo sentimentale con la bella che l'attendibilità dal fronte si poteva risparmiare, mentre il Car con le angherie al soldatino "diverso" sembra una copia sbiadita di "Full Metal Jacket". Diciamo che i fiori d'arancio e le botte in caserma servono entrambe per la terza parte, la piu' ambigua ma anche la piu' spettacolare dal punto di vista visivo, e certo non e' un film contro la Guerra ma un Caso di Coscienza. Tra frasi stra sentite tipo "non odia te odia se stesso" o "ti portiamo via da qui, figliolo" Il film strasborda nei toni nella violenza nel suo viscerale razzismo, nonostante Doss si porti sempre la Bibbia appresso. Ma, diciamo, vanta qualche sequenza registica efficace, tra corpi macellati e il fumo della polvere da sparo. Doss non avra' Licenza di uccidere Gibson - dopo l'iconoclasta e magnifico "Apocalyto" si. Tra Capolavoro e Indecenza tagliamo a meta'