la caduta della casa usher regia di Jean Epstein, Luis Buñuel Francia 1928
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la caduta della casa usher (1928)

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locandina del film LA CADUTA DELLA CASA USHER

Titolo Originale: LA CHUTE DE LA MAISON USHER

RegiaJean Epstein, Luis Buñuel

InterpretiJean Debucourt, Sylvie Gance, Charles Lamy, Fournez Goffard

Durata: h 1.03
NazionalitàFrancia 1928
Generedrammatico
Tratto dal libro "La caduta della casa degli Usher" di Edgar Allan Poe
Al cinema nel Novembre 1928

•  Altri film di Jean Epstein
•  Altri film di Luis Buñuel

Trama del film La caduta della casa usher

Allan arriva nella sinistra casa Usher per sostenere il suo amico Roderick, la cui moglie è appena morta in circostanze misteriose. La donna, affetta da una nevrosi incurabile e indebolita dalle sedute di posa per un ritratto che il consorte le stava dipingendo, è deceduta. Roderick si rifiuta di sigillare il sepolcro sperando che da un momento all'altro la consorte possa risvegliarsi.

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Voto Visitatori:   8,31 / 10 (16 voti)8,31Grafico
Voto Recensore:   8,50 / 10  8,50
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Voti e commenti su La caduta della casa usher, 16 opinioni inserite

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BlackNight90  @  07/05/2010 20:26:35
   10 / 10
Cos'è quel vento che penetra nella casa, muove le tende e spazza via i libri? E' la morte.
Cos'è quel vapore che avvolge la casa come in un abbraccio argenteo? E' l'alito della morte.
Chi è che esce da quella porta per raggiungere il suo sposo? Non più la donna amata, ma la morte.

Epstein non si limita a trasporre le atmosfere allucinanti de La caduta della casa degli Usher, l'ossessione dell'arte in grado di ricreare la vita de Il ritratto ovale, l'amore autenticamente provato e sofferto da Poe e riversato nelle pagine di Ligeia: Epstein coglie in pieno il senso di angoscia, il fascino dell'orrido e del macabro che pervade tutta la sua poetica, riuscendo a tratti a superare addirittura il suo referente letterario in quanto a coinvolgimento emotivo.
Gotico ed espressionista capolavoro del muto (come in Meshes of the afternoon della Deren saranno aggiunte delle musiche bellissime ed ammalianti), l'opera di Epstein porta all'attenzione dei sensi la vasta gamma di sentimenti sui volti trasfigurati dei protagonisti, il fluire e la fuga della vita da una parte e l'aumentare dell'ossessione dall'altra, il senso di sospensione del tempo e della realtà grazie a ralenti molto avanti per l'epoca, lo smarrimento dell'identità e dell'anima tramite lo sdoppiamento e la sovrapposizione delle immagini; la natura insondabile che mostra il suo lati più macabro, alberi scheletrici, gufi iettatori, rane che si accoppiano e sembrano provenire dall'inferno; e soprattutto gli oggetti, il quadro, le tende, le campane, tutti che sembrano prendere vita mossi da una forza dell'altro mondo (quello degli oggetti animati sarà una tema ripreso da un altro genio surrealista, Svankmajer), mantenendosi fedele al testo di Poe, nel quale Roderick Usher credeva nella sensibilità dell'inorganico.
Il finale è meno fedele, anzi è proprio diverso, forse sminuisce l'angoscia di Poe ma ho apprezzato il fatto che Epstein ci mettesse del suo, non facendo una pedissequa trasposizione: la vita e Poe stesso non hanno permesso allo scrittore di concedersi qualche speranza, Epstein non poteva trasmettere un'agonia non sua. Ma a me ha emozionato lo stesso.

3 risposte al commento
Ultima risposta 03/03/2015 03.02.32
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Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  22/11/2009 00:11:48
   8 / 10
L'ottima recensione di Ciumi (letta soltanto stasera) mi invoglia a consigliare con due modeste righe questo bel film sicuramente sottovalutato nell'immenso panorama del cinema muto, se si va ad analizzare anche soltanto l'aspetto puramente estetico della pellicola trovo che il film non abbia nulla da invidiare ai mostri sacri dell'espressionismo tedesco. Epstein, uomo di grande cultura, ha sempre avuto un'attitudine alla sperimentazione, ad allontanarsi dalla concezione di cinema sottomesso alle regole imposte, soprattutto in quel periodo, dal teatro e dalla letteratura, qui si ha l'impressione che il regista non si accontenti di una semplice trasposizione di un romanzo di Edgar Allan Poe ma di condensare all'interno di straordinarie e suggestive immagini un po' tutto il percorso letterario del grande scrittore. Ai non appassionati del cinema muto in generale, consiglio sempre di predisporsi psicologicamente prima della visione di questo genere di film, tutta la poetica lirica che esprimono queste pellicole va a farsi benedire se le approcciamo nel modo sbagliato, non sempre sono di facile visione ma se vi immergete nel fantastico mondo delle immagini in movimento di questi gioielli ne uscirete sicuramente appagati.

2 risposte al commento
Ultima risposta 29/12/2009 22.44.58
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  09/10/2009 12:15:17
   8½ / 10
Nature indistinte, cime sfocate d'arbusti lontani, acque lugubri e stagnanti che specchiano la tristezza perpetua dei luoghi: la ricostruzione ambientale di Epstein è eccezionale, degli esterni come degli interni della casa. Le ampie, fatiscenti stanze posseggono vita propria, vacua e misteriosa. Ne ha accesso il vento che vi scorre a muovere le tende, un alito sovrannaturale che giunge da oltre la morte, fuori dalla vita dominata dall'oscillare del pendolo, evocando.
La chitarra cadenza languide note (l'arte e l'erudizione come reclusioni nella solitudine e nell'inquietudine), il ritratto ovale prende, pennellata dopo pennellata, immobile vita; mentre la luce del volto dell'amata diviene pallore, va esaurendosi, e la fiamma dei candelabri verso il buio s'attenua. "Mai più" (nevermore) il ricordo rimuoverà il velo della morte dalla sua fronte, "mai più" tornerà tra le sue labbra la traccia d'un sorriso. "Mai più" Madeline, Ligeia, Berenice, Morella, Lenore faustamente rivivranno. "E i miei incubi notturni mi conducono / dinnanzi agli occhi tuoi grigi che brillano". La fatalità prende alfine il sopravvento, nella forma d'un fulmine ferale, la casa arde e si sgretola nella mezzanotte definitiva di un'esistenza transitoria, e crolla la sua rovina in fondo al pozzo del Silenzio.

Sfocate inquadrature fisse s'alternano a fluenti carrellate e a sequenze "movimentate" da una vaga impronta espressionistica, mentre l'uso del ralenti si pone a sospendere le figure nella dimensione onirica e ultraterrena dei Racconti.
Rimane quella di Epstein (che s'avvalse dell'aiuto alla regia del giovane Bunuel, uno che di surrealismo ne sapeva qualcosa), a mio parere l'opera cinematografica che meglio ha saputo raffigurare le suggestioni delle spettrali, cupe, angoscianti, meravigliose opere di Poe.

Vedi recensione

2 risposte al commento
Ultima risposta 09/10/2009 14.09.42
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bulldog  @  16/07/2009 00:26:30
   10 / 10
Uno dei massimi capolavori del cinema in assoluto.

1 risposta al commento
Ultima risposta 18/04/2010 09.00.34
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solitecose  @  03/12/2008 00:33:09
   1 / 10
che questo film abbia 9 è assolutamente improponibile....

penso sia il film peggio girato e peggio montato di ogni tempo, oltre che ovviamente peggio recitato. d'altronde altro non potrebbere essere dato il nome del regista...

...ora, inutile dilungarsi nel raccontare le teorie di questo genio di epstein, ma se qualcuno di voi avesse 12 euri da gettare nel cesso compri alcol e cinema (potete trovare solo la versione italiana), e avrà di che riflettere sulla follia del soggetto...

SCANDALOSO!!

su youtube lo si può vedere tutto. oltre che altre perle come coeur fidèle e addirittura le tempestaire... pessimi anch'essi, ovviamente.

2 risposte al commento
Ultima risposta 09/10/2010 16.13.43
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statididiso  @  22/09/2008 01:01:53
   9 / 10
trasposizione 'complessa' dell'omonimo racconto di Poe, con riferimenti ad altre opere quali 'Ligeia' e 'Il ritratto ovale'. la regia di Epstein esalta i particolari, soprattutto grazie al frequente utilizzo del rallenty e l'ottimo montaggio (la scena in cui Roderick suona la chitarra dopo l'improvviso levarsi del vento mi ha ricordato quella della violinista de 'La casa sfuggita' - chissà se Zuccon non vi si sia ispirato?!?). il ventottenne Bunuel aiuto regista. non ve lo fate sfuggire!!! L

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Ultima risposta 27/02/2009 11.49.37
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