la carrozza d'oro (1952)

Belli i colori e la fotografia, così come brava è la Magnani in un ruolo atipico ma per il resto sinceramente la pellicola non mi ha detto un granché,l'ho trovata carente sia per quanto riguarda l'aspetto ironico sia per il ritmo, mi ha annoiato.
Decisamente un minore di Renoir.

Una storia ordinaria e senza grande enfasi che però viene esaltata dal carisma e dalla bravura della Magnani sotto l'egida di Jean Renoir in una sorta di teatro della vita.
Non granchè dal punto di vista delle risate ma, come accennato, discretamente recitata e capace di alcuni spunti degni di nota. Il ritmo difetta per buona parte, aumenta nel finale quando però sembra troppo tardi.

Un Renoir minore che omaggia la commedia dell'arte all'italiana fatta di frizzi, lazzi e amori impossibili. L'atmosfera caciarona aiuta a strappare qualche risata ( perchè diciamolo, la storia non è un granchè ) e la Magnani è protagonista della solita prova superba, anche se non è esattamente l'attrice più adatta al ruolo, in quanto pecca di avvenenza. L'ambientazione monocorde della colonia spagnola in Perù è riscattata dallo sgargiante tecnicolor della pellicola, che rende la visione ancora più piacevole.

"La Carrozza d' Oro" è un vero omaggio all' Italia da parte di un regista francese. Jean Renoir si ispira alla Commedia dell' Arte con un cast italiano per metà (Anna Magnani per fare un nome), senza tralasciare le classi di appartenenza, "contaminandole" come di consueto, il regista compone un' efficacie riflessione tra teatralità e realtà, vita e teatro; e a questo proposito basta provare a saltare da una sequenza all' altra a caso: è praticamente impossibile capire se si tratta di un dialogo "vero" o "recitato". Non il migliore di Jean Renoir.