la coda dello scorpione regia di Sergio Martino Italia 1971
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la coda dello scorpione (1971)

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locandina del film LA CODA DELLO SCORPIONE

Titolo Originale: LA CODA DELLO SCORPIONE

RegiaSergio Martino

InterpretiGeorge Hilton , Anita Strindberg, Alberto de Mendoza, Ida Galli, Janine Reynaud , Luigi Pistilli, Tom Felleghy

Durata: h 1.30
NazionalitàItalia 1971
Generethriller
Al cinema nel Giugno 1971

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Trama del film La coda dello scorpione

La signora Baumer si reca ad Atene per ritirare un milione di dollari che l'assicurazione deve pagare per la morte di suo marito in un incidente aereo. Ma dopo aver riscosso la somma la vedova viene assassinata. Sarà una giovane reporter parigina a far luce.

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Voto Visitatori:   6,47 / 10 (15 voti)6,47Grafico
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Voti e commenti su La coda dello scorpione, 15 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

CyberDave  @  28/03/2023 08:59:39
   5½ / 10
Giallo di Martino che non mi ha convinto più di tanto, troppe situazioni al limite dell'assurdo per cercare di tenere in piedi la storia, poca tensione in generale e un finale che, a mio parere, non si regge in piedi per niente, nè per come viene scoperto nè sulla spiegazione finale.

Da vedere solo per completezza se amanti del genere.

Alpagueur  @  13/01/2021 16:20:47
   7 / 10
Una delle principali conseguenze del miracolo economico del dopoguerra dell'Europa occidentale è stata la proliferazione dei viaggi internazionali. Ansiosi di attingere al desiderio del pubblico di sperimentare il glamour dello stile di vita del jet set, i famosi registi dell'epoca si precipitarono a sfruttare al meglio i luoghi esotici a loro disposizione. Probabilmente nessun altro giallo ha catturato questa tendenza in modo così vivido come "La coda dello scorpione" ("The case of the scorpion's tail"). Il film inizia a Londra, dove Lisa Baumer (Arianna Ida Galli, "Sette note in nero", "Il coltello di ghiaccio"...) scopre che suo marito è morto in uno strano incidente aereo. Chiamata ad Atene per raccogliere la sua generosa polizza di assicurazione sulla vita, scopre presto che altri, oltre a lei, sono desiderosi di mettere le mani sui soldi e sono disposti a uccidere per questo. Nel frattempo, il detective privato Peter Lynch (George Hilton, "Lo strano vizio della signora Wardh", "Tutti i colori del buio", "Mio caro assassino"...) arriva per indagare sulle irregolarità nella richiesta di risarcimento. Collaborando con una bellissima giornalista parigina, Cleo Dupont (Anita Edberg, "Chi l'ha vista morire?", "Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave"...), Lynch decide di portare alla luce la verità...prima che anche lei finisca dalla parte sbagliata del rasoio a mano libera dell'assassino. Il secondo giallo del maestro del genere Sergio Martino ("I corpi presentano tracce di violenza carnale", "Morte sospetta di una minorenne"), "La coda dello scorpione" combina vedute mozzafiato di Atene e della costa greca con brutali esplosioni di violenza, una sceneggiatura tipicamente intricata di Ernesto Gastaldi ("La morte cammina con i tacchi alti", "Perché quelle strane gocce di sangue sul corpo di Jennifer?", "Il dolce corpo di Deborah"...), e un cast traboccante di talenti cult europei, tra cui Alberto de Mendoza ("Una sull'altra", "Una lucertola con la pelle di donna"...), Janine Reynaud ("Delirium" di Jess Franco) e Luigi Pistilli ("Reazione a catena", "L'iguana dalla lingua di fuoco"...). ll caso della coda dello scorpione può passare dalla suspense hitchcockiana al decisamente strambo in un batter d'occhio e questo tiene il pubblico in punta di piedi. La trama è complicata man mano che vengono dipanati gli eventi quindi aspettati di grattarti la testa molte volte. Come molti di questi gialli italiani, questo film è notevolmente ben girato (soprattutto le riprese iniziali a Londra, dove possiamo ammirare alcuni dei classici simboli della City come il Big Ben, l'Hammersmith Bridge, i tipici Black Cabs e le Red Telephone Kiosks) e lucido con alcune composizioni molto interessanti e la colonna sonora di Bruno Nicolai è un piacevole plus. Straordinario l'omicidio di Lara Florakis/Janine Reynaud, un mix tra quello della medium in "Profondo rosso" (con la gola tagliata e le mani sulla vetrata) e di Sarah in "Suspiria" (la lama del temperino che cerca di sollevare pazientemente la barra di bloccaggio della porta). Essendo il movente legato a una polizza milionaria, non ci può essere ovviamente nessun trauma scatenante, in compenso però abbiamo il particolare che sfugge alla memoria, quel qualcosa di importante che non si riesce a mettere a fuoco e di cui l'assassino ha paura (anche se qui è più un red herring per confondere lo spettatore). L'epilogo con la grotta subacquea è molto suggestivo e mi ha ricordato quello de "L'isola del gabbiano" (Seagull Island), una miniserie televisiva in cinque puntate co-prodotta da Italia e Gran Bretagna nel 1981 e diretta da Nestore Ungaro. Come dicevo sopra, come in tutti i film gialli che hanno moventi collegabili in qualche modo ad assicurazioni e polizze sulla vita ("Lo strano vizio della signora Wardh", "Una sull'altra", "Ragazza tutta nuda assassinata nel parco"...la lista è piuttosto lunga), la trama è abbastanza complicata, sotto la mia interpretazione (ho fatto davvero fatica a incastrare tutti i tasselli, proprio come nel puzzle di Stavros, il cui ultimo pezzo sarà messo proprio dall'assassino, in modo umoristico). Così come ne "Lo strano vizio..." (Vienna) anche in questo film l'ambientazione internazionale si conferma di buon gusto e Martino ci mostra prima il centro londinese, come accennato sopra, poi ampi scorci di Atene e del porto del Pireo, per terminare in una piccola isola greca. E sempre come nel film menzionato poc'anzi, abbiamo ancora tre uomini come protagonisti della storia, i quali però stavolta non sono accomunati da oscure cospirazioni anche se uno di loro, proprio quello da subito più sospettato e che quindi lo spettatore tende automaticamente ad escludere dalla sua 'black list', è l'assassino (così come succede in altri gialli come "La farfalla con le ali insanguinate", "Scream" etc.). Volendo allargarci un po' (molto) c'è quasi una sorta di prosecuzione del discorso argentiano iniziato con "L'uccello dalle piume di cristallo" e "Il gatto a nove code".. donne disinibite e indipendenti, sicure di sé, sole nelle loro case, professionalmente emancipate (un'ereditiera con giovane amante, una spregiudicata ricattatrice con gorilla alle sue dipendenze, una giovane e insolita giornalista di cronaca nera che si lamenta di essere mal giudicata in quel ruolo tipicamente maschile) vengono fatte a pezzi per un compiaciuto e misogino pubblico (maschile), così mi è capitato di leggere in alcune disamine, ma forse non è proprio così dal momento che due omicidi sono commessi a danno di uomini e gli omicidi a danno delle donne non sono poi così efferati (come accennato l'omicidio più truculento è quello del complice del killer, che è un uomo). Il successo al botteghino è stato buono (circa 100 milioni di lire), anche se decisamente inferiore ai primi due film di Argento.

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Niko.g  @  10/09/2018 23:48:51
   6½ / 10
Thriller a tinte pulp, creato dalle mani di un artigiano del trash. Non manca la tensione, sempre presente nonostante la macchina da presa si soffermi a lungo sulle grazie della Strindberg. A volte il film sembra sfiorare il paradosso, ma vale la pena recuperarlo per via delle splendide ambientazioni, delle buone interpretazioni e dell'ottimo doppiaggio.

GianniArshavin  @  20/02/2016 18:56:45
   6 / 10
Un Sergio Martino più composto del solito da vita ad un thriller di matrice argentiana che malgrado la scarsa originalità e i pochi guizzi riesce a intrattenere a dovere.
La trama ruota intorno ai soliti soldi sporchi , ma il buon ritmo ,la professionalità registica e attoriale e una sceneggiatura che ,fra alti e bassi tiene garantiscono un risultato non eccelso ma soddisfacente.
La coda dello scorpione è un discreto giallo all'italiana che non deluderà l'appassionato di genere.

topsecret  @  24/09/2015 17:01:01
   6½ / 10
Nonostante alcune scene poco curate e battute poco incisive, unite a dettagli che palesano una certa incongruenza, il film di Martino è un giallo investigativo che si lascia seguire bene senza annoiare lo spettatore.
Belle attrici e ritmo incalzante agevolano una visione discretamente valida.

dagon  @  09/09/2015 22:23:11
   6½ / 10
Seppure ogni tanto un po' approssimativo, un gialletto italiano che ha una sua dignità; Martino è un ottimo regista di genere e conduce la vicenda con mano sicura. Trama ben articolata, seppur con qualche forzatura (assurdità) di troppo. Al solito il finale lascia un po' di amaro in bocca, per come è gestito. Gli appassionati non rimarranno delusi

Neurotico  @  17/03/2015 15:22:59
   7 / 10
Succoso giallo thrilling martiniano a titolazione zoonomica prodotto sulla scia del successo dell'argentiano L'uccello dalle piume di cristallo. Coltelli in evidenza, perforazioni dell'addome, squarciamenti di gola, perforazioni a un occhio. Sergio Martino non ci risparmia niente e la sua regia si rivela sempre ottima tecnicamente come nel preziosismo dove riprende una scena "dall'alto verso il basso", con oscillazione tra Pistilli e Hilton in un loro faccia a faccia.
La trama non spicca per originalità, e il movente dell'assassino è sempre il denaro, ma i buoni momenti ci sono, come pure i colpi di scena. Da rivalutare.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  02/04/2012 10:49:17
   6½ / 10
Un premio assicurativo milionario conduce la vedova Baumer ad Atene,sul gruzzolo però hanno messo gli occhi in parecchi e la donna si troverà presto minacciata da un misterioso assassino.
Tra i meno interessanti thriller diretti da Sergio Martino che utilizza ancora una volta la brama di denaro come movente di un giallo senza particolari acuti e contornato da qualche efferato omicidio.Non che il sangue sgorghi copioso,a parte una scena Martino sembra contenersi anche per quanto riguarda lo sfoggio di nudi o scene "bollenti",il regista romano non esaspera i toni e sembra più privilegiare una diligenza logica a favore di una trama che in effetti scorre senza clamorose assurdità sino a raggiungere un finale in cui il movente ,di certo un po' enfatizzato,suona come accettabile.
Soprattutto ci sono parecchi depistaggi e colpi di scena,la trama pur non risultando particolarmente cervellotica tiene bene in piedi il mistero,a mancare però è lo spunto determinante,quell'idea che farebbe la differenza."La coda dello scorpione" è quindi un giallo senza infamia né lode,recitato e diretto con professionalità ma tutto sommato ordinario nel suo susseguirsi di intrighi sanguinari in terra ellenica.Abbastanza insignificante la colonna sonora con un folkloristico sirtaki a rendere scolasticamente inconfutabile l'ambientazione,mentre la scena del tossico che ricatta la bella neomilionaria appare totalmente scollata dal quadro generale.
Tra gli attori ci sono lo specialista dello spaghetti –western George Hilton e la notevolissima svedese Anita Strindberg,si dice subentrata al posto di una Fenech in dolce attesa.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  11/12/2011 20:03:53
   6 / 10
Thriller che si lascia seguire ma che non brilla per via di una sceneggiatura che qualche perplessità la lascia.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  29/05/2011 19:15:54
   6 / 10
Sufficiente ma nulla di più questo thriller di Martino, meno personale e più vicino alle corde argentiane. Pur avendo una regia curata, presenta notevoli carenze di sceneggiatura soprattutto nel finale, poco logico ed eccessivamente dilatato.

vodici  @  09/03/2011 14:51:44
   6 / 10
C’è tanto, forse troppo Argento in questo film e non mi riferisco solo al vestito nero dell’assassino, ma a tanti piccoli particolari (vedere spoiler). Film che è risulta terribilmente datato (luce, suoni, musica, effetti speciali) e che alterna buoni momenti di suspense (tipici degli anni 70) e molti punti morti. Nel complesso film solo sufficiente.

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JOKER1926  @  01/12/2010 17:41:51
   6½ / 10
"La coda dello scorpione" appartiene a pieno regime al Thriller degli anni settanta, il primo indizio che accomuna il film di Sergio Martino a questa determinata "cerchia" cinematografica è il titolo che rammenta anche altri film del tempo.
Il film parte benissimo, Martino bravissimo ad impostare una sceneggiatura di spessore, certo presenti le solite forzature di "rito", ma in linea di massima la pellicola non vive eccessivi momenti di smarrimento e mantiene vivo il ritmo, gioca a favore la durata circoscritta de "La coda dello scorpione" (novanta minuti di proiezione).

"La coda dello scorpione" offre diversi momenti di pathos, non manca certamente il sangue e l'efferatezza del killer, inoltre curiose determinate icone come quella dell'avvocato, magari un po' fuori contesto, ma immagine molto "Lynchiana"; introdotta accademicamente nella pellicola per mandare in confusione il pubblico e nascondendo l'identità dell'assassino.
Martino in questo processo di "annebbiamento" proporrà qualche passaggio un po' improbabile (vedi l'episodio dell'ascia) ma a conti fatti, alle volte determinati mezzi giustificano il fine.

Film da vedere dunque, degno di apprezzamenti, il tutto congetturato su una validissima storia che regala un degno finale, poco "dark" ma buono, nel complesso poi splendide alcune trovate specie quella dello scorpione, che talaltro dà il nome alla pellicola, in pieno stile Dario Argento, praticamente "La coda dello scorpione" non delude gli amanti di questo genere di film.

Invia una mail all'autore del commento baskettaro00  @  13/08/2010 09:33:05
   7½ / 10
Sergio Martino dirige un thriller convincente e con bravi attori.
Si segue la solita struttura del giallo anni 60-70, un maniaco che uccide giovani donne e chiunque altro sia interessato ad una cospicua assicurazione che l'assassino vorrebbe intascare..
Ne esce un prodotto interessante e il killer per qualche minuto resta davvero impossibile da scoprire, ma...
Forse il budget non era eccellente ma era davvero irrisorio il trucco della donna cui con una coltellata aprivano la pancia, si vedeva chiaramente che stavano aprendo un pezzo di plastica.
Comunque è un validissimo esempio di giallo anni '70.
Lo consiglio.

tarax  @  11/04/2009 02:37:00
   6½ / 10
sono d'accordo con il commento precedente. Martino ha fatto di meglio ma si lascia guardare.

DarkRareMirko  @  20/12/2008 13:05:56
   7 / 10
Altra discreta prova registica in ambito thriller by Sergio Martino, anche se diciamo che la mancanza della Fenech (sia dal punto di vista estetico che dal punto di vista recitativo) un pò la si sente.
Doveva essere poi pure presente al posto della Strindberg, ma causa maternità (credo) dovette rinunciare.

Relativamente al film ci son luci ed ombre: abbastanza buona la sceneggiatura, bravi gli interpreti, ridicole certe parti (come quelle del modellino d'aereo), lodevole la poca presenza di macchinosità nella storia.

Non tra i migliori thriller di Martino, ma comunque un film che non annoia mai e che si lascia tranquillamente vedere.

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