la decima vittima regia di Elio Petri Italia 1965
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la decima vittima (1965)

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locandina del film LA DECIMA VITTIMA

Titolo Originale: LA DECIMA VITTIMA

RegiaElio Petri

InterpretiElsa Martinelli, Ursula Andress, Marcello Mastroianni

Durata: h 1.30
NazionalitàItalia 1965
Generefantascienza
Tratto dal libro "La settima vittima" di Robert Sheckley
Al cinema nel Maggio 1965

•  Altri film di Elio Petri

Trama del film La decima vittima

In un imprecisato futuro remoto, la guerrà è abolita ma l'aggressività degli esseri umani si scarica in uno sport particolare: la caccia legalizzata ad altri uomini. Ursula Andress, famosa ""cacciatrice"" americana, creatura nata da una fecondazione artificiale e per questo efficentissima nel suo lavoro, ha già fatto fuori nove altri cacciatori. La donna vola a Roma per affrontare (e uccidere, crede lei) Marcello, indolente esemplare di ""homo romanus"" con problemi familiari.

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Voto Visitatori:   7,25 / 10 (18 voti)7,25Grafico
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Voti e commenti su La decima vittima, 18 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Signor Wolf  @  19/03/2022 09:10:06
   7 / 10
Gli Hunger Games sono talmente vecchi che Elio Petri li aveva gia' parodizzati 60 anni fa.
Un mix riuscitissimo fra fantascienza e commedia. Visto oggi perde un po nei contenuti di genere e nello sfotto' (piu che critica) verso la societa' intera, che si sa invecchiano velocemente.

Invia una mail all'autore del commento marco986  @  05/07/2019 11:50:34
   8 / 10
Ottimo film tra fantascienza e commedia diretta da Elio Petri.

Purtoppo un po' rovinato dal finale a lieto fine voluto dal solito Carlo Ponti e rinnegato dal regista.

Ottimo come sempre Mastroianni e bellissima la Andress

Sceneggiato da Ennio Flaiano,Tonino Guerra e Elio Petri.

Musiche tra le migliori composte da quel gran musicista che era Piero Piccioni. Canzone a tema cantata dalla superba Mina

pak7  @  28/04/2019 09:09:50
   7 / 10
Pellicola straordinariamente innovativa per l'epoca, stiamo parlando del 1965, con una trama particolare e, sicuramente, fuori dai canoni. Finale un pò spettacolarizzato che abbassa leggermente il voto. Discreto.
7=

Thorondir  @  17/10/2018 23:02:55
   7 / 10
La decima vittima utilizza il genere (come spesso ha fatto Petri), in questo caso la fantascienza, per mostarci delle contraddizioni. La sua opera è critica sociale, in questo caso relativa alla normalità della violenza e all'indifferenza verso la stessa (quando non ci tocca da vicino) così come non ci tocca più quella che vediamo in tv, tanto da metterla in mostra. Notevole aspetto di critica, anche se il film l'ho trovato meno incisivo di altre sue pellicola, troppo gravato dal flirt tra Mastroianni e la Andress, che un po' toglie peso e forza a tutto il resto. Molto bella (e azzeccata) la fotografia.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  25/12/2017 17:04:58
   7½ / 10
Un film di fantascienza che non è altro che una feroce critica sociale. Prodotti di questo tipo sono piuttosto atipici nella filmografia italica. Sempre bravo Elio Petri.

GianniArshavin  @  15/08/2016 12:47:36
   7 / 10
Un Petri sempre attento alle dinamiche politiche e sociali del suo tempo ( e non solo)questa volta utilizza la fantascienza (scelta inusuale per il nostro cinema) per parlare di assuefazione alla violenza, di strafottenza verso la morte altrui e del potere sempre più imperante dei mass media.
Gli spunti tramite il quale il regista fa critica sociale sono interessanti e graffianti. Inoltre lo stile pop art scelto per le scenografie rende credibile questo mondo futuristico dominato dalla vacuità e dall'aridità delle coscienze.
Purtroppo con il passare veloce dei minuti (il ritmo è molto alto) la storia lascia da parte la componente di denuncia per dare spazio al gioco di amore e rivalità fra i due bravi e carismatici protagonisti. Indubbiamente questa scelta alleggerisce il tutto anche con qualche situazione comica ma inevitabilmente viene tolto spazio al messaggio principale.
Dunque un buon film a metà fra critica sociale e intrattenimento. Petri anticipa di molti anni tematiche che ora vanno tanto di moda (La notte del giudizio)ma, a causa di una seconda parte più scanzonata, non riesce totalmente nell'intento.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  19/09/2014 10:27:31
   7 / 10
In anticipo sui tempi Elio Petri racconta di una società dove la violenza è legalizzata, ogni libero cittadino infatti si può iscrivere alla Grande Caccia. Ovvero un sanguinoso torneo mondiale all'interno del quale si viene contrapposti ad un altro contendente, chi arriva ad eliminare dieci avversari ottiene onori, agevolazioni di vario tipo e soprattutto un notevole gruzzolo. Una pellicola in cui la denuncia sociale non persegue toni drammatici come in altre opere del regista ma in cui la critica verso una società in rapida evoluzione sempre più avvezza alla brutalità e alla commercializzazione estrema - in questo caso della morte, come in un reality primitivo senza filtri- non lascia indifferenti.
Non si ferma qui lo sguardo accusatorio, pronto a cogliere i cambiamenti di un mondo in cui i rapporti si raffreddano: ne vanno di mezzo famiglia e matrimonio messi alla berlina, la burocrazia più becera già impera e la spiritualità d'accatto (notevole a tal proposito la scena dei "tramontisti") prende sempre più piede, mentre gli anziani iniziano ad essere un fardello di cui disfarsi. Uno sguardo a trecentosessanta gradi quello del regista in cui ad essere centrale è l'embrione dell'individualismo più cieco sviluppatosi in seno ad un vivere "civile" incapace di controllare gli istinti più animaleschi.
Vede lontano Petri, e lo fa utilizzando due sex symbol del periodo: Ursula Andress che entra in scena danzando stile Barbara Bouchet in "Milano Calibro 9" (senza eguagliarla lontanamente nonostante l'indiscutibile bellezza) e Marcello Mastroianni con inedita capigliatura bionda. I due sono stati sorteggiati per uccidersi, lei cacciatrice, lui preda (quindi secondo le regole all'oscuro dell'identità della persona che gli dà la caccia); lei vorrebbe farlo fuori al tempio di Venere per esigenze televisive e quindi fa di tutto per attirarlo nella trappola, lui da buon cinico ed esperto tombeur des femmes non si fa irretire con facilità. Finale un po' tirato per le lunghe e qualche piccola sbavatura non indeboliscono un prodotto intelligente capace di far riflettere una volta levata la patina disimpegnata. Notevole l'utilizzo degli scenari in esterni, un plauso anche ai costumi e al mix tra pop art e avanguardia futurista per gli arredi.

Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  @  05/04/2014 15:26:32
   7 / 10
Peccato per la 2° parte poiché l'incipit e tutto l'allestimento di questa società futurista, influenzata dai concept dell'arte moderna ed alternativa dell'epoca, e dal sottotesto antibellico, la grande caccia è la canalizzazione regolarizzata dell'istinto umano ad uccidere, facevano presagire ben altro.
L'influenza dei mass media, tutto si presta a far spettacolo, morte compresa, come ai tempi dei gladiatori, è mero intrattenimento, presagi avveniristici a parte, la prima parte si presenta bene, scorrevole dinamica, non eccessivamente frenetica, mostra decisamente il fianco al film di genere, poi la svolta codarda di rientrare nei canoni più sicuri (a quanto pare per voleri della produzione), riportarla ai toni da commedia più consueti per il mercato italiano, stempera anche gli strascichi della caustica prima parte, davvero un peccato.

JOKER1926  @  06/09/2013 01:53:20
   6½ / 10
"La decima vittima" porta la firma di un sagace regista italiano, Elio Petri.
Al momento dell'uscita al cinema del film del 1965 le critiche etichettarono subito la produzione italiana come prodotto di genere fantascienza, vedendo in esso una serie di "esclusività".
In effetti le esclusività che "La decima vittima" propose al pubblico di tanti decenni fa furono delle cose positivamente fuori dal comune. Cose che si riscontrano a pieno, ad esempio, negli oggetti usati dai protagonisti della pellicola. Visivamente Elio Petri scelse anche scenari molto artistici ("Pop Art") , che ovviamente, andavano a pennello nell'intersezioni culturali e sociali del tempo.

Praticamente il film di Petri ha anche il compito di criticare, ma con diletto, una intera società allegra ma quanto mai superficiale; tutte le situazioni assurde (quelle della caccia) vanno invece a compattare il concetto di cinismo che il sistema acquisisce, per poi rigettare, su una società sgangherata.
Detto ciò il film non si ferma solo nelle stazioni della critica e della beffa (più beffa che critica) e cerca di intrattenere e divertire lo spettatore. Petri agisce quindi in un arco temporale (90 minuti) abbastanza circoscritto, perché in verità un film come "La decima vittima" non ha bisogno di particolari lungaggini, il concetto si carpisce immediatamente e l'elaborazione non ha bisogno di giri elefantiaci per esser portata a termine.

Assodato il grande lavoro della sceneggiatura, fra idee e humour, il film si smarrisce un po' per quanto riguarda la storia, fin troppo semplice. La pellicola si etichetta fra le commedie, le caratteristiche e le sfumature invece sono quelle della fantascienza.
Il finale cerca di irrobustirsi a colpi di scena ripetitivi e va persino a stancare. La somma fa il totale; "La decima vittima" ha parti invitanti e qualche toppa ; in senso artistico comunque vive in strati notevoli, la curiosità del nuovo spettatore può ritornare utile, film da riscoprire.

JOKER1926

Oskarsson88  @  23/05/2013 15:22:01
   8 / 10
Film bizzarro, sorprendete, distopico e umoristico allo stesso tempo. Devo dire una piacevolissima sorpresa del grande Elio Petri, con ripetuti finali a sorpresa. Un futuro che ha un che del 1984 di Orwell, de L'uomo in fuga di S. King ma che si piglia spesso in giro da solo.

Invia una mail all'autore del commento AcidZack  @  09/11/2012 14:27:25
   8 / 10
Un giorno scrissi una trama e la raccontai ad un mio amico, e lui mi domandò: "Hai mai visto La decima vittima?". I migliori spunti del film sono miei !!! Li avevo pensati ioo

Larry Filmaiolo  @  20/03/2011 15:20:51
   6 / 10
forse sono stato colto alla sprovvista dalla virata comico-rosa di questo film, mentre mi aspettavo qualcosa di decisamente più serio. Fatto sta che non ci ho trovato nulla di straordinario, anzi il modo leggero, disimpegnato e fanfarone con cui il regista "critica" la società mi ha solo infastidito, alcune trovate quasi sul trash

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e una recitazione e caratterizzazione dei personaggi poco profonda non mi hanno fatto apprezzare questo prodotto pseudo-fantascientifico, in realtà sulla scia dei soliti anni 60 e per nulla futuristico.
Perchè il 6?
Per la Andress e per qualche risata

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  25/12/2009 20:44:40
   7 / 10
Il film è un po' datato ma questa escursione nella fantascienza a sfondo sociologico contiene delle trovate eccellenti. L'incipit in parte è stato usato anche in Rollerball (una violenza "legalizzata" come valvola di sfogo) ed il carattere sottilmente satirico riescono tuttavia a rendere questo film piacevole e nient'affatto banale.

ninodettoerpais  @  06/09/2009 13:11:11
   6 / 10
Fantascenza? Non credo proprio, - La decima vittima- e' una commedia a sfondo drammatico, dove il tema della caccia all'uomo, gia' trattato in altri tre film prima del 1965, e' al centro di tutta la storia. Se all'inizio della pellicola ci si trova davanti ad una introduzione interessante, dove la descrizione di questo gioco della "Grande caccia" (regolato a livello internazionale) viene trattato in maniera affascinante per dar maniera di conoscere i due protagonisti, nella seconda parte ci si trova davanti ad una commediola un po' noiosa che risulta in contrasto con le aspettative iniziali. Le ambientazioni, tutt'altro che futuristiche tranne rarissime eccezioni, sono poco curate ed i dialoghi sono scarni e mai coinvolgenti. La presenza di Mas*****nni, che giganteggia nel film per l'interpretazione del suo personaggio ( l'unico ben curato) e la sensualita' impareggiabile della Andress, sono le due uniche note veramente positive che, peraltro, sorreggono l'intero film.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  03/10/2007 14:46:04
   7½ / 10
Una bella opera fantapolitica del maestro Elio Petri.
gli interpreti reggono bene il film, più che altro è Marcello il genio, ma l'incantevole bellezza della Andress è più che sufficiente.
il film è elegante, sconvolgente per il suo cinismo, ma ogni tanto scade nel gigionesco.
da vedere comunque.

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  27/09/2007 22:19:05
   7 / 10
Ho notevolmente apprezzato l'operato di Petri in quelli che ritengo i due più bei film di denuncia sociale degli anni '70, "Indagine di un cittadino al di sopra di ogni sospetto" e "La classe operaia va in paradiso". Pochi anni prima di questi interessantissimi lavori il regista aveva esplorato i difficili sentieri della fantascienza all'italiana, materia sconosciuta al bel paese salvo rare eccezioni, con questo film molto particolare e se vogliamo coraggioso, vista la risposta che si aveva negli anni '60-'70 da parte della critica e del pubblico nei riguardi della fantascienza made in Italy. La trama è quanto mai interessante: In un prossimo futuro in una Roma irreale, per combattere l'abiezione del quotidiano e dar sfogo all'aggressività individuale, si organizza una sorta di caccia all'uomo con tanto di iscritti che alternativamente saranno cinque volte cacciatori e cinque volte prede. Una conturbante Ursula Andress (in verità soltanto conturbante perchè il livello recitativo risulta abbastanza mediocre) ed un brillante e sempre molto bravo Marcello Mast.r.o.i.a.nni danno vita ad una appassionante reciproca sfida senza esclusione di colpi.
Bisogna ammettere che non mancano momenti di stanca che un pochino annoiano, forse per il fatto che comunque ad oggi il film appare un pò datato, diciamo che se ci si aspetta di assistere al tipico film di fantascienza come si è abituati a vedere nel senso stretto del termine, si rimane un pò delusi, invece dei mostri e degli effetti speciali qui bisogna apprezzare più l'impronta filosofica e culturale che Elio Petri ha voluto dare al film.

litfiba3  @  17/01/2007 15:40:54
   10 / 10
thriller fantascientifico di rara bellezza del grande Elio Petri, sconvolgente per gli aspetti futuristici, capolavoro indiscusso del cinema degli anni '70 con l'indimenticabile Marcello come ciliegina sulla torta.

turbogio  @  25/05/2005 13:10:31
   7 / 10
Uno dei pochissimi film italiani di fantascienza. Geniale la prima parte. Superba l'idea del Ministero della Grande Caccia e della legalizzazione controllata dell'omicidio come soluzione all'istinto bellico dell'uomo capace di porre fine alle guerre. Da non sottovalutare inoltre l'anticipazione, tutt'altro che scontata all'epoca, della fondamentale importanza dei messaggi pubblicitari nella logica capitalistica di mercato. Straordinaria interpretazione della Andress e di Mas*****nni, stereotipo della società italiana influenzata anche nel futuro dagli insegnamenti cattolico-religiosi in materia di matrimonio. Ho trovato un pò debole la sceneggiatura nella seconda parte del film, ma nel complesso ritengo sia da vedere!

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