la foresta dei sogni regia di Gus Van Sant USA 2015
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la foresta dei sogni (2015)

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locandina del film LA FORESTA DEI SOGNI

Titolo Originale: THE SEA OF TREES

RegiaGus Van Sant

InterpretiMatthew McConaughey, Ken Watanabe, Naomi Watts, Katie Aselton, Jordan Gavaris, James Saito

Durata: h 1.50
NazionalitàUSA 2015
Generedrammatico
Al cinema nell'Aprile 2016

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Trama del film La foresta dei sogni

Sono l'amore e la perdita a condurre Arthur Brennan (Matthew McConaughey) all'altro capo del mondo, in Giappone, nella foresta fitta e misteriosa di Aokigahara, nota come "la foresta dei sogni", situata alle pendici del Monte Fuji – un luogo in cui uomini e donne si recano a contemplare la vita e la morte. Sconvolto dal dolore, Arthur penetra nella foresta e vi si perde. Lì Arthur incontra Takumi Nakamura (Ken Watanabe), un giapponese che, come lui, sembra aver perso la strada. Incapace di abbandonare Takumi, Arthur usa tutte le energie che gli restano per salvarlo.

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Voto Visitatori:   6,00 / 10 (17 voti)6,00Grafico
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Voti e commenti su La foresta dei sogni, 17 opinioni inserite

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TheLegend  @  03/08/2019 20:23:57
   5 / 10
Troppo noioso per lunghi tratti.

Filman  @  09/12/2018 16:00:44
   6 / 10
Esistono alcuni film che nascono suddivisi in due racconti paralleli e sincronizzati, uno incaricato del racconto base, lineare e coeso, ancorato alla realtà dei fatti e alla plausibilità di essi, e l'altro conduttore delle redini interpretative ed artistiche del primo, che a volte lavora in chiave metaforica. Spesso la volontà di chi elabora questi soggetti è quella di un autore che decide di scindere anima e corpo di una storia normale, per esplorarne il significato oltre che esporne la superficie narrativa. Difficilmente il risultato è dei migliori. THE SEA OF TREES prende una storia triste e comune, un dramma matrimoniale il cui lato tragico pare infinito, e lo accosta ad un viaggio al limite del metafisico, cercando in questo dualismo narrativo un comune senso di desolazione e sopravvivenza. A dispetto di un dramma principale tutto sommato buono nel suo essere estrinseco vi è un viaggio spirituale troppo poco riflessivo ed esplorativo nel suo essere intrinseco. La cosa più interessante è l'aver reso facilmente commerciabile e digeribile questo formato poco adatto al grande pubblico attraverso una singola storia fatta di salti spazio-temporali, cifra stilistica tanto cara a Gus Van Sant e al suo sentirsi un regista moderno. Ma ciò non toglie che da una delicata operazione di scissione tra semiotica e semantica si è arrivati al vendere due tristi e pesanti drammoni al prezzo di uno come se fossimo al mercato coperto.

topsecret  @  20/11/2018 14:45:02
   6 / 10
E' l'ennesimo film ambientato nella tristemente famosa foresta Aokigahara, conosciuta come la foresta dei suicidi, ma a differenza degli altri film che sono marcatamente di matrice horror, qui si racconta un altro tipo di orrore. L'orrore della solitudine, del rimorso e del senso di colpa, raccontato come una sorta di viaggio nel purgatorio della propria anima, martoriata dal dolore per la perdita di una persona cara, amata ma mai conosciuta nel profondo.
E' un viaggio che racconta oltre al dolore anche la ricerca della ritrovata serenità, forse traboccante un po' troppo di sentimentalismo, soprattutto nella parte conclusiva dove il regista calca un po' la mano con momenti dalla spiccata propensione sentimentale, tra incanto e malinconia, magia e voglia di tenerezza.
Buona la prova di McConaughey e non male anche la Watts, così come la regia di Van Sant, la fotografia e gli ambienti, ma la storia, a mio avviso, soffre un po' di sensazionalismo, a discapito di una narrazione più chiara, forse troppo vogliosa di colpire lo spettatore.
Visione comunque godibile, sufficientemente valida.

mauro84  @  11/04/2018 16:15:38
   7 / 10
Grazie alla mia ricerca malata o forse fissata per certi film d'autore, molto particolari mi ritrovo a guardar sto film, incuriosito dal trailer, dal cast e da quello che è stato detto contro all'intera pellicola. L'ambientazione mi piace, mi coinvolge, mi rilassa, un viaggio nel proprio Io, alla ricerca di qualcosa di non ben definito. Colonna sonora che fa davvero rilassare, ti crea le suspence, le attese e poi... ti lascia sembra che tutto riparte, davvero meritevole come sound track...
Una doppia trama, passato e presente, molto particolare, di forti emozioni, stravolge, inquieta, il dramma poco a poco si rileva come tale. Gran film.
Un luogo magico, particolare, cercano di dar un senso alla vita, il dramma, la solitudine, belle inquadrature e fotografia, non facilmente dimenticabili.

Il finale, unisce il passato e il presente, il senso alla fine lo ha, bisogna capirlo e capire ciò che conta davvero nella vita! Meritevole!!

Matthew McConaughey, siamo dinnanzi al top. grande prova, dimostrazione di un attore che ci sà fare, si ritaglia, si prende la scena e la vuole sua!
Naomi Watts, unica donna, grande donna di fascino, bellezza, dimostrazione di esserci nuovamente. Decisamente sopra le righe, destino crudele fino all'ultimo.
Ken Watanabe, un volto nuovo, per me, almeno, visto che è ambientato in oriente, hanno scelto giusto l'attore, meritevole presenza, buona prova la sua.

Il regista famoso, per molti film, tutti molto drammatici, a tinte forti, coinvolge, narra qualcosa di davvero unico, particolare, un viaggio immerso, un viaggio senza uscita, un viaggio "mentale" psicologico e forse in fondo malato. Può piacere o non piacere, lui rimane un grande regista e in questo film lo ha dimostrato!

Film consigliato, merita, fa molto riflettere. Tutto ha un inizio, e mai una fine! Meritevole!!

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BenRichard  @  10/04/2018 23:19:49
   5 / 10
Da Gus Van Sant mi aspettavo di meglio. La foresta di Jukai non riesce a risultare abbastanza suggestiva. La sceneggiatura scritta da Chris Sparling l'ho trovata un pò banalotta, troppo piatta, infatti il film scorre molto lentamente e un paio di sbadiglioni sono piuttosto assicurati. Mi spiace dirlo ma in certi momenti si rende persino un pò ridicolo specialmente con il personaggio di Matthew McConaughey che "subisce" continuamente le violenze riportate fisicamente da parte di una foresta che vorrebbe apparire misteriosamente animata da qualche forza superiore ma che come dicevo inizialmente non sa rendere di certo al meglio. Voto che si alza più che altro per le prove attoriali. Ottimo Matthew McConaughey, brava come sempre Naomi Watts, bravo anche Ken Watanabe. Non ho tanto da dire..tecnicamente non è malaccio, ma è un film che perlopiù mi ha annoiato parecchio..per quello che vuole anche significare e trasmettere l'ho trovato troppo lungo..si poteva un pò stringere...peccato perchè le qualità c'erano tutte per sviluppare qualcosa di più interessante..o più emozionante e coinvolgente...invece devo dire che mi ha lasciato veramente poco o niente...

Thorondir  @  05/01/2017 11:51:58
   6 / 10
Diciamo subito che Van Sant ha fatto di meglio, parecchio di meglio. Il film soffre di troppe cose: una ricerca inusuale per il regista della lacrima facile e un buonismo latente che cozza con le opere che ci aveva fatto vedere in passato. Per me comunque riesce strisciando (come McConaughey) a raggiungere la sufficienza grazie all'interpretazione di Matthew (il film è tutto incentrato su di lui) e alla fotografia. C'è inoltre il ritorno del tema della morte sulla falsariga del finale di Gerry, ma se l' il discorso si legava ad un profondo pessimismo nell'America post 11/9, quì è il senso di colpa che il protagonista deve vincere per iniziare una nuova vita.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  24/09/2016 22:36:00
   5 / 10
La foresta di Aokigahara, luogo di suicidi per centinaia di persone, per Van Sant è una specia di crocevia esistenziale per l'individuo costretto, nell'immensità della natura a confrontarsi con i propri rimorsi e sensi di colpa. L'intrigo della foresta inestricabile riflette quello esistenziale, un perdersi dentro di esso e non fare più ritorno. la rinuncia alla vita stessa. Se l'incipit nel suo essere così diretto evidenziava tutta la sua efficacia, le scelte narrative e di regia di Van Sant lasciano il posto ad un accumularsi di cliché che da un certo punto in poi fanno crollare qualitativamente il film, fra una serie di flashback scontati e noiosi e sibolismi messi lì un tanto al chilo. Gli attori in fondo non se la cavano male, ma sono vittime di un'impostazione data dalla sceneggiatura che lascia poco spazio per rimediare ad un qualcosa di compromesso.

albert74  @  16/09/2016 02:54:04
   4 / 10
Difficile da parte mia dare un giudizio positivo a questo film.
Mi sarei aspettato ben altro. L'ambientazione lasciava supporre qualcosa di più riflessivo e magari con una trama un po' più plausibile sarebbe stato possibile.
Purtroppo la foresta dei suicidi Giapponese non viene è "valorizzata" a dovere.
Il film è lentissimo e, immancabilmente, noioso.
I rapporti di coppia difficili vengono poi incanalati in una sorta di drammone totalmente inverosimile. La donna che si ammala e il finale assurdo fanno scadere l'intero film nel ridicolo involontario.
La foresta - che tanto ricorda la selva oscura in cui si perde Dante nel suo percorso dal peccato alla luce della conoscenza, sembra messa lì per caso.
tutto scorre lentissimo, i dialoghi sono insipidi.
Il finale ridicolo non è che la ciliegina sulla torta di un film indigesto.

non è un mezzo passo falso ma un totale passo falso, da parte di un regista che è in grado di esprimere ben altro.

TheLory  @  15/09/2016 17:58:39
   5 / 10
Più o meno uno sbadiglio per ogni albero della foresta. Ma che cavolo ammuffito di film, un drammone scontato e prevedibile, retorico e noioso. Delusione colossale, dal trailer mi aspettavo qualcosa di esplosivo che avrei ricordato negli anni, e invece eccomi qua a parlarne assai male, ma così è. Altro triste 5

Rollo Tommasi  @  12/09/2016 23:35:32
   8 / 10
Qualche SPOILER..

Anche io, come molti utenti, mi sono accostata al film con trasognante fiducia, confidando nel potenziale narrativo della foresta giapponese di Aokigahara, nota come "foresta delle visioni" o "dei suicidi", nella regia e cast prestigioso, che raccoglie due dei miei attori preferiti, Naomi Watts e Matthew McConaughey..sapevo anche di certe critiche impietose, così il muro delle mie aspettative si è abbassato favorendomi una visione pacata e senza pregiudizi..
Ebbene, il dramma visionario, fatalista e trascendente di Van Sant lascia un'impronta di sè nitida e concreta, solcata da personaggi credibili, una storia di sentimenti e di anime tormentate ma indiscutibilmente umane, che si rincorrono negli affanni quotidiani, vacillano e si riannodano nel momento più crudele del distacco dal mondo, in una nube di spiritualità intensa, come potenziata "in realtà aumentata" dalla foresta, che sembra l'epicentro di un flusso di energie mistiche, il cuore pulsante di uno stadio tra la vita e la morte, dove le persone ritrovano se stessi o la loro definitiva perdizione.
Fonte inesauribile di spunti e speculazioni, La Foresta dei Sogni, corposamente drammatico, merita di non essere scambiato per quello che non è nè aspira ad essere, cioè un film di fantascienza o addirittura un horror, come in alcune ingannevoli presentazioni, nè di essere banalizzato dal pubblico come una sfortunata storia d'amore insidiata dal destino.
Attori in stato di grazia.
Ricorda, sul tema, il bellissimo "I Origins" di Mike Cahill (con Brit Marling e Michael Pitt), nonchè il più recente "La Corrispondenza" di Tornatore.

Ciaby  @  12/09/2016 11:07:43
   2 / 10
Era deriso ovunque, ma io una chance a "The Sea of Trees" (La foresta dei sogni... sigh) l'ho voluta dare comunque.

Insomma, stiamo parlando di un film sulla foresta di Aokigahara, con il suo incredibile immaginario misterioso attorno e la sua presenza scenica.
Un film diretto da Gus Van Sant, regista molto altalenante ma che con la tematica della morte sa destreggiarsi in belle cose.

Io davo per scontato il bel film. O, almeno, il film interessante.
Dai, insomma, quella foresta parla da sola.

E invece.
Quando va bene sembra un remake di "Gerry" diretto da Muccino.
Quando va male è una puntata di "Sentieri".

Perché non ascolto mai e seguo l'istinto?

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  11/05/2016 12:30:56
   6½ / 10
Dopo il sorprendente "L'amore che resta", Van Sant torna ad occuparsi di quel legame tra amore e morte che accompagna i protagonisti di questi due film. In questo secondo caso una foresta è la metafora del purgatorio (esiste per davvero questo terribile luogo!) dove ci si trova a dover prendere una decisione quasi finale sulla propria esistenza.
Diciamo subito che il "giochino" di Van Sant dura poco, sbaglia a creare enfasi dietro ad un finale che risulta molto prevedibile da molto tempo.
Niente di originale quindi ma raccontato bene come c'era da aspettarsi.
Una tirata d'orecchi pero' la devo fare...


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Non siamo ai livelli de "L'amore che resta" ma mi aspettavo comunque qualcosa di piu'...

Wilding  @  08/05/2016 10:49:55
   7 / 10
A tratti troppo lento forse, ma sempre intenso e appassionante. Ti lascia con profonde riflessioni. Da vedere.

Vax87  @  06/05/2016 16:26:33
   8 / 10
Per niente banale, ogni dettaglio è prezioso per la riuscita della comprensione "giusta" del contenuto, poetico molto ma per niente scontato in quanto il regista con la storia riesce a caricarti di angoscia sia per lo smarrimento interiore del protagonista che per quello effettivo orientativo ( il senso di colpa è la chiave di lettura, ciò che lo spinge a cercare il suicidio nella foresta sebbene non voglia ammetterlo) , io l'ho trovato delizioso, per non parlare delle fotografie splendide e l'ambientanzione giapponese che dà del magico e surreale. Personalmente ho trovato confortante sapere che giallo e inverno fossero le risposte criptate che il protagonista alla fine riesce per caso a trovare avendo quindi la conferma che tutto fosse giusto, non un film per tutti, il dramma della perdita si fa sentire molto in tutto il "viaggio" in purgatorio e mi son piaciuti i vari flash black in cui ricordava la moglie che non sono affatto sdolcinati ma tutt'altro. Molto bello, evanescente, romantico e guaritore.

minut  @  05/05/2016 11:23:48
   7½ / 10
Un film profondo e intenso, si segue dall'inizio alla fine con partecipazione e ansia. L'idea di aver amato una donna per certi versi in modo inconsapevole e la convinzione di non essere riuscito come avrebbe voluto, a trasmetterglielo, lo porta ad uno stato di malessere interiore fino a decidere di farla finita.
Ma esiste una volontà divina che non glielo permette, forse per fargli comprendere che quella idea è malsana.

InvictuSteele  @  02/05/2016 23:43:31
   7 / 10
Un lavoro particolare, un dramma molto fiabesco, dai toni rilassati e dalla narrazione morbida che scade molto spesso nella retorica più becera ma che è comunque in grado di emozionare in alcuni punti. Avrei preferito il Gus Van Sant cinico, freddo, di Last Days, di Elephant o di Paranoid Park ma, tutto sommato, si lascia guardare con trasporto. Ottima la prova dei tre attori protagonisti (e non poteva essere altrimenti visti i nomi) e spettacolare l'ambientazione nella foresta dei suicidi. Una fiaba dolce/amara piena di retorica ma che si gusta con piacere.

Clint Eastwood  @  30/04/2016 14:56:13
   7 / 10
Van Sant torna a sperimentare ma stavolta è più mainstream, è più romantico, poetico , è più fruibile dei precedenti come Gerry, Last Days o Paranoid Park. Un uomo che fa i conti con la vita, col passato, la moglie, il matrimonio. Parecchio era deducibile già dal trailer come la metafora del bosco (rivelato poi come il Purgatorio dove si addentra e si perde il protagonista). Tocca sensibilmente anche il tema della morte senza rimuginarci troppo. Mostra l'uomo, le sue debolezze, l'imprevedibilità della vita. Nulla di nuovo ma realizzato con delicatezza. Mi è piaciuto. Buono il trio McConaughey-Watanabe-Watts

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