la grande bellezza regia di Paolo Sorrentino Italia, Francia 2013
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la grande bellezza (2013)

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locandina del film LA GRANDE BELLEZZA

Titolo Originale: LA GRANDE BELLEZZA

RegiaPaolo Sorrentino

InterpretiToni Servillo, Carlo Verdone, Sabrina Ferilli, Serena Grandi, Vernon Dobtcheff, Isabella Ferrari, Luca Marinelli, Giorgio Pasotti, Giulia Di Quilio, Massimo Popolizio, Giorgia Ferrero, Roberto Herlitzka, Carlo Buccirosso, Pamela Villoresi, Ivan Franek, Stefano Fregni

Durata: h 2.30
NazionalitàItalia, Francia 2013
Generedrammatico
Al cinema nel Maggio 2013

•  Altri film di Paolo Sorrentino

Trama del film La grande bellezza

Dopo "L'apparato umano", l'unico romanzo che ha pubblicato da giovane e che gli ha regalato la notorietà, Jep Gambardella non ha scritto più nulla. È diventato però un giornalista e frequenta spesso l'alta società romana. La sua vita è un susseguirsi di incontri, appuntamenti e celebrazioni eccentriche che lo rendono testimone della crisi della società. Il clima che si respira nella capitale non è infatti più quello di un tempo: potenti, presenzialisti, contesse e immobiliaristi hanno preso il sopravvento, dando il via a un lento ma continuo processo di degrado che trasforma gli uomini in mostri. Durante una calda estate a Jep, ormai cinico e insofferente sessantacinquenne, non resta che pescare nei ricordi e, deluso dal presente, rivivere la sua appassionata e perduta giovinezza, contraddistinta dal ricordo di un innocente amore. Forse per lui è arrivato il momento di cominciare a scrivere qualcosa di nuovo.

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Voto Visitatori:   6,93 / 10 (295 voti)6,93Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Miglior film straniero
Miglior regia (Paolo Sorrentino)Miglior produttore (Nicola Giuliano, Francesca Cima)Migliore attore protagonista (Toni Servillo)Migliore fotografia (Luca Bigazzi)Migliore scenografia (Stefania Cella)Migliori costumi (Daniela Ciancio)Miglior trucco (Maurizio Silvi)Migliori acconciature (Aldo Signoretti)Migliori effetti speciali (Rodolfo Migliari, Luca Della Grotta)
VINCITORE DI 9 PREMI DAVID DI DONATELLO:
Miglior regia (Paolo Sorrentino), Miglior produttore (Nicola Giuliano, Francesca Cima), Migliore attore protagonista (Toni Servillo), Migliore fotografia (Luca Bigazzi), Migliore scenografia (Stefania Cella), Migliori costumi (Daniela Ciancio), Miglior trucco (Maurizio Silvi), Migliori acconciature (Aldo Signoretti), Migliori effetti speciali (Rodolfo Migliari, Luca Della Grotta)
Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
Miglior film straniero
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Voti e commenti su La grande bellezza, 295 opinioni inserite

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bucho  @  05/11/2021 07:33:12
   4 / 10
In tutta sincerità, come spot pubblicitario di aperitivi è stupendo, come film è il nulla cosmico, troppo pretenzioso, inoltre sembra una brutta copia moderna del cinema felliniano (La dolce vita).

Oibaf  @  09/03/2021 23:25:34
   8½ / 10
Anni fa avevo avuto un primo approccio soporifero con questo film e considerato che il sonno aveva prevalso dopo le prime scene non avevo avuto più il coraggio di riprenderlo. Ieri sera invece, complice anche una notte insonne, ho deciso di rivederlo e devo dire che mi ha piacevolmente sorpreso. Grandissima regia, personaggi caratterizzati in modo sublime ed ognuno mettendo in mostra le proprie peculiarità, una città decadente ed una società che si adagia sui trenini notturni di improbabili feste mondane, un quadro complessivo che fa riflettere. Bravo Sorrentino.

marco26  @  02/03/2021 05:07:08
   9 / 10
Eccellente, magistrale, teatrale cornice romantica della Roma viziata.

Invia una mail all'autore del commento bleck  @  14/02/2020 15:15:05
   9 / 10
Sorrentino qui davvero in stato di grazia, insieme, ovviamente, anche al cast tutto che ha espresso il meglio di se, Servillo, of course, in primis.
Il protagonista è davvero affascinante, giornalista intellettuale, annoiato e crepuscolare che accompagna passo passo, e si tiene sulle spalle, tutto il film.
Roma sonnacchiosa, ipocrita, forse un po' cialtrona, sicuramente malata.

ragefast  @  21/11/2018 16:19:29
   6 / 10
Film che ha fatto parecchio discutere, non solo per la vittoria dell'Oscar. Conosco pochissimo il cinema di Sorrentino, ma devo dire che l'unica cosa di ineccepibile de "La grande bellezza" è l'aspetto tecnico, come già ampiamente detto da altri utenti, a cui si aggiunge una grandissima prova di Servillo. Non da meno l'ambientazione romana, sempre fantastica, nonostante il declino/degrado che comunque risulta azzeccato in quanto uno dei temi principali affrontati.

Sulla storia non ho molto da dire: mi ha colpito poco. Quello che rimane alla fine della visione è una sorta di viaggio nella superficialità e decadenza della società, che vive del suo passato e che non riesce (o non vuole) ad uscire da questa inerzia esistenziale. Tutto questo raccontato dagli occhi del protagonista (fantastico Toni Servillo), uno dei pochi (se non l'unico) che mantiene una certa lucidità umana ed emotiva di fronte agli eventi che lo circondano. Il racconto è però troppo prolisso e ripetitivo, e si trascina stancamente verso l'epilogo. E questo è un elemento che onestamente ha fatto pesare la visione.

Saffox  @  08/07/2018 17:40:08
   9 / 10
Non guardatelo cercando logiche, parametri o altro; guardatelo con gli occhi e col cuore.

Romi  @  22/06/2018 20:46:01
   5½ / 10
La grande bellezza vorrebbe raccontare il vuoto di valori dell'Italia contemporanea e in particolare di un ambiente alto borghese romano frequentato da personaggi in cerca di affermazione ma incapaci di sottrarsi agli stimoli fatui della mondanità. Il film inizia con una festa mondana, un divertimento senz'anima e decadente, che colpisce lo spettatore facendogli percepire il degrado culturale e morale. Subito dopo il film incomincia a perdere di intensita' e originalita', mostrando un miscuglio di personaggi scarsamente legati tra loro il cui scopo e' quello di ribadire cio' a cui tende il film. Cio' che non convince e' la ridondanza del contenuto senza una autentica trama, una sequenza di individui che compiono azioni patetiche, bizzarre, amorali. Le comparse i Ardant e Venditti sono senza senso. Tutta una serie di personaggi voluti per la rappresentazione del vuoto esistenziale, attraverso immagini visionarie. E' chiaro lo slogan del film "Ora vi parlo del nulla", una dichiarazione per nulla sottile, ma pretenziosa, forzata, snobisticamente intellettuale che mal si addice al cinema d'autore. Paradossalmente un film che vuole denunciare una societa' decadente si mostra anch'esso frutto di questa societa'.
Nella Dolce Vita di Fellini i paparazzi e i divi c'erano davvero, gli scrittori di talento che si dissipavano e lavoravano per il cinema pure La Dolce Vita (anche il cinema italiano c'era davvero). Il Marcello della Dolce Vita e' al tempo stesso un alter ego(fellliniano) e un carattere tipico della realta' di quegli anni. Jep Gambardella vaga tra terrazze, feste, spogliarelliste, cardinali, sante e sprigiona cattiva letteratura da tutto il suo essere. Tra le tante sentenze da cinico ne azzecca solo una: "Non mi accontentavo di andare alle feste, volevo il potere di farle fallire". Se il buon cinema e' una festa, allora quel potere ce l'ha sul serio.

1 risposta al commento
Ultima risposta 22/06/2018 21.37.54
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mrmassori  @  16/05/2018 18:05:26
   5 / 10
Che Sorrentino sia molto sopravvalutato è cosa nota, ma con questo film in cui ha scopiazzato alla grande la dolce vita del maestro Fellini, ha toccato il fondo.
Mentre quello era un capolavoro e aveva uno stile originale, narrando in modo bizzarro e surreale, come solo fellini sapeva fare, la dolce vita appunto, del boom economico dell'italia degli anni 60, in questa grande bellezza sorrentino vuole far evincere la decadenza, il trash e il nulla della società di oggi, anche se scopiazza alla grande tutte le idee a cui si è ispirato. Si salva solo la regia, il resto è puro paraculismo e confezionionato ad hoc per farsi fare gli applausi, soprattutto a livello internazionale.

ferrogeo  @  03/11/2017 18:06:47
   8 / 10
Nonostante non ami i film di Sorrentino, devo dire che La Grande Bellezza è veramente interessante.
Ritmo lento ma sostenuto da immagini e una sceneggiatura ben congegnate.
Da vedere

Qwertyuiop  @  12/08/2017 15:34:41
   1 / 10
Avendo dato 1 a La Dolce Vita, come non dare 1 alla sua presunta emulazione? Solito modo di fare cinema simil-intellettualoide che maschera l'assenza di contenuti più totale con le solite logiche della fotografia perfetta, delle luci che per carità... È un film noioso, abbondante ed inutile: Tony Servillo ormai s'è capito che viene stipendiato mensilmente dal regista (fa solo film con lui e viceversa), Verdone davvero penoso, l'ombra di se stesso, la Ferilli e la sua "interpretazione magistrale"(???). E in più la strumentalizzazione di Roma per questo film becero che possono apprezzare solo gli americani (per cui basta vedere Roma e già va più che bene), bastano a farmi inserire questo film tra i più odiosi che abbia mai visto, non per altro, ma per il clamore che è stato fatto intorno ad esso. Sorrentino dovrebbe finirla con questo alone di "finta qualità": non vale niente come regista, non valgono niente i suoi film, e lo dimostra anche nelle scelte degli attori; pare infatti che voglia scritturare una tronista per il suo prossimo film. Peggio di così non si può. Italia televisiva contemporanea rappresentata appieno, con tutti i suoi difetti. Bocciato senza riserve e senza possibilità di appello.

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13 risposte al commento
Ultima risposta 18/08/2017 09.50.09
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yeah1980  @  04/07/2017 12:02:25
   5 / 10
Accozzaglia di contrasti audio/video.
Tecnicamente sarà anche magistrale, ma la trama è scarsa, e le famose perle di saggezza di Jep Gambardella mi sembrano la fiera dell'ovvietà.

Zarco  @  03/12/2016 00:35:56
   10 / 10
Un capolavoro. Andate a vederlo subito!

DarkRareMirko  @  26/11/2016 23:34:08
   9 / 10
A dirla tutta apprezzo di più il primo Sorrentino (Le conseguenze dell'amore su tutti) ma La grande bellezza è tecnicamente sublime e fa leva su di un Servillo al di sopra di ogni elogio.

Da storia del cinema la sequenza iniziale in discoteca, sulle note di Far l'amore, ottimamente parodizzata da uno spot tv di Zelig.

Notevole anche il cast di supporto (un Verdone così non l'avevo mai visto e la Ferilli è sexy come non mai); una riedizione de La dolce vita (la sequenza al museo con Pasotti ne è il più chiaro omaggio) dove, lasciatemelo dire, la società è peggiorata e degenerata ancora di più, raggiungendo una piena crisi ed un pieno degrado.

Certo, è un film autocelebrativo e formale, ma anche ricercato, verosimile e molto critico.

Sorrentino è un vero vanto nazionale.

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matt_995  @  26/10/2016 19:14:14
   8½ / 10
Premessa alla recensione:
Il film l'ho visto in quel maggio 2013 in cui uscì al cinema dopo la partecipazione a Cannes... Periodo, quel maledetto 2013, di grande innamoramento e di "core dind' o' zuccher" per me (ahhhh l'amour) per cui più volte in seguito mi son trovato a chiedermi se il mio giudizio positivo per questo film fosse oggettivo o dettato dagli "occhi dell'amore" che, si sa, fanno apparire tutto sempre più bello! Tuttavia il film l'ho rivisto poi diverse volte, anche di recente nella versione integrale di più di 3h. E... è proprio bello! O meglio, sotto certi aspetti il film è proprio bello!

Ripensandoci, tra l'altro, non è così sbagliato quando associo il film a questo strano sentimento che provavo a quei tempi... Nessuno lo dice, ma La grande bellezza, in effetti parla proprio di questo. E' un film sull'Amore. Se ci pensate bene... che cerca alla fin dei conti sto benedetto Jep Gambardella? Cerca la Grande Bellezza, cerca la capacità di stupirsi e rimanere ancora stupito, cerca quel sentimento provato in gioventù durante la scrittura de il suo "Apparato umano" ma poi assopito con gli anni e completamente dimenticato. Jep Gambardella cerca l'amore (non è un caso che nel film un ipotetico commento di Moravia al libro di Gambardella sarebbe stato "il romanzo di un ragazzo innamorato").
In effetti, a proposito di letteratura, Jep (non linciatemi) è un perfetto Dublinese joyciano. Un personaggio grigio e stanco che ripete meccanicamente le sue azioni giorno dopo giorno immerso in un mondo grigio e stanco che si ripete meccanicamente giorno dopo giorno. E poi... puff... un'epifania, un risveglio improvviso della coscienza. Jep non ha più tempo per fare cose che non gli va di fare e inizia la sua silenziosa e contemplativa ricerca alla scoperta di qualcosa che lo stimoli e lo stupisca di nuovo.
Ma prima dicevo che il film è solo in parte molto bello. E' perchè solo la prima parte, in cui si descrive l'ambiente mondano della capitale, triste, kitch e grottesco, e in cui vediamo Jep passare dall'orlo del baratro a trovare finalmente affinità con un altro essere umano è effettivamente un affresco magistrale del torpore e della "paralisi" umana. La prima parte è veramente un film da 10+! Ciò però non si può dire degli ultimi 3 quarti d'ora

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visto che a mio parere il film precipita in verticale in quanto a noia e a leziosità delle immagini presentate. Al danno c'è poi anche la beffa, visto che all'improvviso il film e il personaggio di Jep sembrano involversi e tornare allo stato di partenza, come se la prima ora e mezza di film non fosse mai esistita. Jep torna a fare trenini, torna a contemplare cose in maniera stanca ed annoiata, torna a dare le solite rispostacce alla Sorrentino. E io mi son sentito sinceramente preso per il cu.lo! Eddaiii, hai vissuto esperienze emozionanti (per quanto mai urlate) che ti hanno profondamente cambiato... e adesso non mostri il benchè minimo segno di cambiamento? Nel finale della sua sottotrama, sembra essere maturato più Verdone che Servillo!
C'è da dire però che anche in questa seconda parte incriminata ci sono scene memorabili, come quella della mostra delle fotografie di un uomo durante ogni singolo giorno della sua vita (quante emozioni, quanti ricordi, quanta sofferenza in una vita umana... è sublime); oppure le divertenti scene con protagonista Herlitzka oppure l'emozionante finale al faro con la tanto misteriosa prima volta di Jep.
Peccato perchè se si fosse ridotta e riscritta quella seconda parte sul modello della prima (da cui tra l'altro è stata tagliata la scena credo più bella del film, quella del vecchio maestro del cinema... assolutamente emozionante e del tutto in linea con quello che il film dice fino a quel momento) il risultato sarebbe stato veramente il film italiano più bello del nuovo millennio... Ma aspettate... qual è il film italiano più bello del nuovo millennio? Boooh! Di ottimi film ce ne sono ma quale svetta incontrastato sugli altri? Non saprei proprio... ma non è questo il luogo adatto per parlarne...

Ultimi ma non ultimi gli attori... Tutti eccellenti! Luca Marinelli si vede in 2-3 sequenze ed è sicuramente memorabile per quanto tragicamente buffo. La Ferilli io lo so che è un'ottima attrice e qui mi dà ulteriore conferma. Anche Verdone per quanto un pò sempre sopra le righe. Bene pure la Ranzi, Buccirosso e Iala Forte. Ma le doti sono ovviamente tutte per il Servillone nazionale che con tutti i suoi tic, le sue strane cadenze, la sua stravaganza riesce a cucirsi addosso un personaggio che di fatto è entrato nell'immaginario collettivo (italiano, per lo meno).

In definitiva un ottimo film, che guardo sempre volentieri per commuovermi ogni volta e riempirmi lo stomaco di quella strana, dolce sensazione di epicità e grandezza mista a malinconia... la stessa sensazione che si prova quando si è innamorati.

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Colibry88  @  03/09/2016 16:49:12
   8 / 10
Un film che andava visto al cinema (come ho fatto io), se non altro per gustare al massimo le atmosfere e l'eccellente fotografia. Tony Servillo è sublime, discreta anche la Ferilli. Non avendo mai visto Roma dal vero è stato come fare un piccolo grande viaggio virtuale molto emozionante. Il film è comunque da prendere così com'è e capisco la disparità tra un commento e 'altro; in effetti o lo si apprezza o lo si detesta. Mezzo voto va ovviamente alla colonna sonora, davvero suggestiva.

mmagliahia1954  @  16/02/2016 21:15:14
   7 / 10
Questo è un film che ho visto tre volte non per il desiderio di catturarne una bellezza o genialità intrinseca, ma per occasioni create.
La prima volta sono andata al cinema con due amiche coetanee e ci siamo guardate, pensando al fatto curioso di osservare un bravo ma improbabile Servillo impersonare un personaggio della nostra generazione nella sua stranezza, immerso in una società di cui il bravo giovane Sorrentino mette in evidenza abilmente, portandoli agli eccessi, quegli aspetti che la rendono vuota e per questo destinata a degenerare nelle peggiori conseguenze. Queste possono sfociare nella distruzione di quello che abbiamo di più bello.


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MA ci chiedevamo..."La società, questa società in cui viviamo oggi è davvero così? Oddio. E forse sì!.
La seconda volta, appena uscì in dvd, mio nipote lo noleggiò perchè non lo aveva visto e non logustammo come si poteva al cinema.
Poi, al passaggio televisivo, seppur devo dire che è risultato più conciliante il sonno, quasi soporifero, abbiamo notato aspetti e che al primo passaggio erano sfuggiti. Forse " si nota ancora di più che stanno recitando" e questo è curioso per come accade. Non lo so, quasi avessimo smesso di essere attratti e confusi dall'atmosfera creata da questo bravo campione da Oscar, da questo giovane ma non troppo che a me piace, per carità; divcevo, ci accorgiamo di quando la Ferilli ed altri recitano, anche Servillo ci appare meno naturale.
Però va bene così, il film nasce, si dipana, mette in ridicolo lentamente e poi sfuma.
Devo dire che non riesco a dare più di 7. Non so, credo di non essere fatta per i film sociali, dal momento che gli interpreti perdono la propria connotazione ed anzi, forse a causa dei tempi e dei disvalori della mondanità, si perdono in quella vuotezza e pertanto, quella grande bellezza rappresentata, cercata, voluta, desiderata per apparire come fenomeni vincenti in un mondo che sappiamo essere in declino, alla fine si perde in un mare di noia. Ma è questa davvero? E' così la società in cui viviamo? Forse sì. Per questo preferisco le atmosfere tranquille, in cui si cammina inosservati, riflettendo invece su quei veri valori che sono in noi, non fuori da noi e che certamente non passano per il riconoscimento, ma vanno solo conosciuti e, attraverso loro, si deve operare. Questo esprime la Santa, unica vera bellezza che, nella seconda parte, ci allieta e riempie.

Mildhouse  @  12/02/2016 15:19:03
   6½ / 10
Non sono un critico cinematografico, non linciatemi per quello che dirò ma in tutta onestà questo film mi ha lasciato poco o niente.
Apparte la vistosa denuncia alla vita mondana e alla sua vuotezza , oltre alla riuscita rappresentazione su schermo di individui vanagloriosi, ci sono troppi simbolismi , troppa pomposità. Alcuni personaggi non mi convincono, specialmente il protagonista che forse poteva essere approfondito un pò meglio.
Per il resto è tecnicamente valido, ma la tematica si poteva sviluppare meglio.

Per riassumere : presuntuoso

Sestri Potente  @  07/02/2016 19:09:22
   6½ / 10
Ho preferito altri film di Sorrentino, regista che comunque apprezzo molto e che sono contento abbia vinto l'oscar.
La Grande Bellezza è un film molto particolare, con pochi dialoghi e pieno zeppo di riferimenti visivi e momenti riflessivi.
Straordinario Toni Servillo, che ci regala un peralnaggio apparentemente sicuro di sè quando invece gli manca qualcosa... Un'ispirazione che troverà solo alla fine dopo svariate vicissitudini.

lucio marchini  @  13/01/2016 23:14:35
   5½ / 10
devo rivedermelo,a primo impatto non mi e' piaciuto molto! anche il genere di film non mi piace!

topsecret  @  06/11/2015 16:30:09
   7 / 10
Da italiano sono orgoglione per la vittoria dell'oscar, lo sono un po' meno per quello che racconta: cialtronerie, ipocrisie, falso moralismo e compiaciuto snobismo intellettualoide della Roma bene. Ma in questo non bisogna essere troppo severi, ogni mondo è paese e Sorrentino si diverte a prenderla in giro.
LA DOLCE VI...oopss...lapsus, volevo dire LA GRANDE BELLEZZA è un buon film: diverte quando c'è da far sorridere con dialoghi pungenti e ben costruiti e fa riflettere quando c'è da riflettere, grazie a momenti più intensi e meno chiassosi.
Bene il cast, discreta la fotografia, sobria la regia e buono il ritmo che nonostante le due ore e passa di durata non scema per niente e permette una visione gradevole e coinvolgente quanto basta.
Ben vengano gli oscar ai film italiani.

Palestrione  @  26/10/2015 20:26:43
   2 / 10
No, pietà!
Paragonato alla "Dolce vita" di Fellini - giustamente. Ma anche quello dopo un paio d'ore, davvero, non ce l'ho fatta a finirlo. Questi sono film sul NULLA. E Toni Servillio mi sta veramente sulle balle, per non parlare dei 7 minuti (ho visto il tempo: sono SETTE MINUTI!) in cui ballano. Orrendi. Musica irritante. Personaggi odiosi che meriterebbero di essere schiacciati da una zampata di King Kong o divorati da Alien, soprattutto il protagonista.
Quanto a Sorrentino, la mia esperienza con i suoi film non può certo dirsi positiva e se questo mi ha portato a un'ora di morbido sonno, "This Must Be The Place" non sono manco riuscito a finirlo e "Il Divo", per quanto ben interpretato sempre da Servillio, era di una noia pazzesca.
Quindi l'Oscar a questo film mi pare una bestemmia.
Poi, al di là dei miei pregiudizi sul cinema italiano e sulla convinzione che negli ultimi dieci anni ci saranno stati solo un paio di film decenti (di quelli che ho visto), è chiaro che "La grande bellezza" è un film d'autore ma da qui a dargli l'Oscar ne passa.

fabio57  @  17/09/2015 15:19:07
   9 / 10
E' un film emozionante, che ispira sensazioni di nostalgia, di rimpianto, di ricordo, di struggente dolore. Difficile raccontarlo, la trama non conta molto, ma ha una sua forza, capace di grandi suggestioni. Immagini stupefacenti, Roma piena di fascino, ma anche sfuggente, eterea, dove si muovono personaggi estremi, erotomani e falliti, attricette cadute nell'oblio e artiste velleitarie, che con una "testata al muro" cercano la gloria. Le musiche stupende sottolineano la rappresentazione della città eterna, vera protagonista del film.. Toni Servillo come sempre è grande, ma anche gli altri attori non scherzano. Alcuni passaggi restano scolpiti nella memoria e sono di grandissimo effetto. Cito a memoria questa frase perché la condivido pienamente: Sono arrivato ad un'età in cui non posso permettermi il lusso di perdere tempo a fare cose che non mi interessano.

pernice89  @  09/07/2015 12:12:03
   8 / 10
Si vede indubbiamente l'impronta di Sorrentino, che a mio parere tende ad annoiare sempre un po', a tratti. Ma devo dire che questa è davvero una bella pellicola, con Toni Servillo spettacolare, una bella trama relativa a Jep, scene uniche. Insomma, io mi aspettavo di peggio a quanto sentivo dire. Invece sono rimasta piacevolmente sorpresa.

Project Pat  @  23/05/2015 17:17:11
   8 / 10
Tutti l'hanno visto, tutti ne hanno parlato. Finalmente l'ho visto pure io. Capolavoro? Chevvedevodì. Dipende. Innegabilmente, il film di Sorrentino ha saputo offrire un bellissimo ritratto dell'urbanistica della Roma classica (la fotografia è stupenda) e un'interessante messa in mostra della mondanità di quella bene, quest'ultima la quale non spetta certo a me dire se sia veritiera o no (come del resto al 90% dei comuni mortali che a stento riescono ad arrivare a fine mese), ma non è quello il punto. Il fatto è che, quanto al resto, bisogna semplicemente lasciarsi trasportare: chi è nostalgico ed idealista sicuramente apprezzerà il film, chi viceversa non lo è, lo troverà noioso e macchinoso. Io appartengo alla prima categoria, ma la chiave è tutta lì.

mauro84  @  22/05/2015 00:52:06
   9 / 10
Grazie alla mania del momento, proseguo l'iter dei film del maestro in questione. si tratta di così sta volta. Se sulla trama lo dovrei veder meglio per capir i dettagli, i fini, i motivi di tutto ciò, la bella vita, lo spender, divertirsi, le belle donne. far ciò che si vuole come i vuole.. be... senza parole!

Roma: semplicemente unica, stupenda, emozionante, ambientazione, fotografia!!

Per gli oscar cito su tutti, Toni Servillo, dove ce Sorrentino ce lui, top magistrale
Carlo Verdone: finalmente una parte seria e di merito!
Sabrina Ferilli: a 55 anni non ne dimostra, bella, ci sa fare, recita la sua parte!
Un grazie al resto del cast tutto all'altezza ed consono a recitar sto capolavoro italiano

Sorrentino, ci voleva lui a riportare in auge, l'oscar, il miglior film straniero!
Il piccolo capolavoro italiano! Davvero top in tutto sta volta!

Film consigliato agli amanti del genere, difficile non amarlo, difficile lasciarlo li, si vede e si rivede! Da Oscar!

pilone  @  21/05/2015 22:33:45
   4 / 10
Ero molto curioso di vedere questo film, così osannato da critica e pubblico, e ho cercato di vederlo senza preconcetti, anche se dai trailer non prometteva bene...
Mio dio... Noioso, pomposo, con scene assurde, slegate le une dalle altre, recitazione tipica italiana, teatrale e forzata, adatta appunto per il teatro e non per il cinema. Arrivi a metà film che ti domandi Ma di che parla sto film??? Dove vuole arrivare???
Qui ovviamente verrò odiato, ma come temevo è il classico film da intelletualoidi forzati, che bisogna apprezzare 'se no sei ignorante e ti piacciono i vanzina'
Mah... Un film può essere profondo, anche lento per carità... Ma qualcosa deve trasmettere, non essere una carrellata di bellle scenigrafie fini a se stesse.
Unica cosa che tira su il voto è la fotografia, davvero eccezionale e rara da vedere in una pellicola nostrana

Filmaster95  @  05/05/2015 09:21:38
   7½ / 10
Sinceramente è abbastanza difficile recensire un film costruito dal nulla e costituito dal seguire la vita quotidiana di un'uomo che si è formato da solo e che adesso viene presentato come "re di Roma", attraverso le sue innumerevoli conoscenze, le feste a cui partecipa, le sue folgoranti interviste.

Ammettiamolo senza Servillo e il suo personaggio che emana classe da tutti e pori e la bellezza di Roma il film sarebbe ben poca cosa, sinceramente gli attori in secondo piano non si comportano comunque male, a partire da Verdone, ad esempio ho trovato molto bella la scena del suo monologo a teatro.

Non so il perché ma alla fine il film mi ha convinto e nonostante la lentezza ma d'altronde, da una pellicola del genere non ci si può aspettare altro mi è piaciuto e mi congratulo con Sorrentino per l'oscar che da morale al cinema italiano il quale deve al più presto riprendersi sperando possa ritrovare l'antico splendore.

sim2704  @  05/04/2015 22:43:09
   1 / 10
se si vuole vedere un documentario su Roma, si trova di meglio...

2 risposte al commento
Ultima risposta 08/04/2015 19.37.07
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kikkokonti  @  25/03/2015 22:22:08
   5½ / 10
Non basta andare fieri dei successi della nostra piccola, maltratta, bellissima Italia per dare un buon giudizio ad un film pretenzioso... e mediocre.

Fotografia eccellente.
D'altronde anche mia nipote di 9 anni, in giro per Roma, fotografando a caso, porterebbe a casa dei capolavori.

Non basta scrivere sceneggiature quasi del tutto incomprensibili per creare capolavori.

Momenti quasi imbarazzanti di rumoroso nulla.

È un oscar alla Bellezza Italiana. Viva l'Italia.

matt®  @  16/03/2015 18:45:15
   1 / 10
La grande ******!ma che razza di film è?!!!noioso a morteeeee

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2 risposte al commento
Ultima risposta 16/03/2015 22.10.01
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faluggi  @  16/03/2015 02:57:46
   1 / 10
La grande monnezza!! Paolo Sorrentino andrebbe espulso dalla nostra nazione per la figuraccia di m***a che ci ha fatto fare all'estero con quell'oscar comprato e sopratto con sta cacata. Un sonnifero questo film, una piattola incandescente nel deretano, lento, inutile, recitato anche male (la Ferilli? Sigh) e soprattutto senza un filo logico. La trama della grande monnezza è cervellotica e si arriva (se si arriva) alla fine del film con una pistola puntata alla tempia guidata dal nostro braccio, con l'unica speranza di premere il grilletto perchè il film ti ha gonfiato le palle in modi indiciibli.

Peggio della corazzata Kotionkin.

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  02/03/2015 22:00:22
   7 / 10
Eccessivamente esagerate le critiche, eccessivamente esagerati i super elogi, anche se ammetto che delle due posizioni ritengo più razionale e comprovabile la prima. A me, tuttavia, "La grande bellezza" non è dispiaciuto. Il problema principale del film di Sorrentino è che vuole a tutti i costi porsi (direi pure in maniera piuttosto arrogante) come erede/continuatore del cinema felliniano, che cita in un modo che va ben oltre il maniacale, sfiorando se non raggiungendo la copia con carta carbone.
Con "La grande bellezza" è evidente che il regista napoletano voleva puntare a un risultato piuttosto importante, ciò è evidenziato in particolar modo dalla fotografia molto curata (campo in cui Sorrentino ha molto da dire e uno dei motivi principali per cui a questo film non ho dato l'insufficienza).
Un capitolo a parte merita il personaggio tragicomico della suora, la cui assurdità è stata notata persino da quel fenomeno di Bertarelli (il famoso critico che stroncava i film di Lynch motivando con il fatto che "sono noiosi").
Per il resto sceneggiatura (più nei dialoghi che nella trama) e regia con vari spunti interessanti, ma sicuramente fra i film di Sorrentino meglio "Il divo".

Lagavulin70  @  16/02/2015 22:29:48
   8½ / 10
Un affresco in movimento, ovvero CINEMA.
La qualità indiscutibile di una regia illuminata, di una fotografia mozzafiato, di un montaggio preciso e mai scontato, interpretazioni intense (Servillo da Oscar), musiche evocative (ben alternate ad altre più leggere ma altrettanto
d'impatto scenico), il tutto all'interno di una scenografia monumentale ed unica; questa è la "grande bellezza" del cinema. Non mancano dialoghi originali, perle di saggezza e feroci critiche alla società ed ai suoi costumi, manca, invece, una sceneggiatura concreta perchè non serviva. E' una galleria d'arte, dove ogni sequenza è una stanza da apprezzare, da criticare, da "godere" ... e l'arte è la vera protagonista del film. Si confronta l'arte dell'architettura della città secolare, maestosa e "ferma" contrapposta all'arte contemporanea fatta di eventi ed apparenze, dove le "performance" di presunti o imposti artisti si squagliano nella loro futilità, nel gesto fine a
se stesso. Architettura ancor più splendente se messa al confronto con figure arroganti, stereotipate nel cercare di essere diverse, povere d'animo (ma non tutte); eppure la città sembra lo specchio malinconico di queste persone mai felici, mai soddisfatte.
Si, è proprio un opera di gran cinema, da godere nella sua lentezza, nella sua
lunghezza, nei suoi eccessi. Sorrentino, però talvolta eccede e risulta spesso ridondante (Fellini, Kusturica e Almodovar sono nel suo pantheon reale, almeno più di Scorsese) e l'aver enfatizzato certi luoghi comuni non gli consente di raggiungere, sul mio personalissimo cartellino (cit. R.Tommasi), il massimo dei voti.

Wilding  @  29/12/2014 15:08:59
   3 / 10
Ha vinto l'Oscar??? Per la fotografia... per la recitazione... ma il film dove stà?? Di che parla?? Per seguirlo tutto ci vuole del caffè in vena!!!

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Ultima risposta 10/03/2016 21.22.25
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hghgg  @  04/12/2014 16:49:01
   7 / 10
Boh, io mi pongo in mezzo tra chi lo esalta (? Why ?) e chi lo stronca (spesso eccessivamente). Di sicuro per me negli ultimi anni Sorrentino ha subito una grande involuzione, tematica e stilistica, forse montandosi la testa dopo la sua prima produzione americana ossia il mediocre "This Must Be the Place" che è tranquillamente il suo film peggiore. "La grande bellezza" è proprio il film di un montato che ci tiene a far vedere quanto è bravo (ed è bravo, c'è poco da fare) ed anche se non ha nulla da dire è capace di fregare in parecchi facendo credere di star comunicando chissà cosa.

Parafrasando ciò che dice la bambina nascosta al protagonista in una delle scene più inutili e insensate: "questo film non è niente". Il nulla. Un nulla tematico che racconta la dissoluzione e la decadenza della società moderna (mondana, soprattutto) limitandosi a mostrare con immagini senza una vera e propria trama, insomma mostrare senza raccontare. Va bene, è una scelta che può andar bene se non fosse che il tutto risulta davvero troppo diluito, a volte noioso, eccessivamente auto-indulgente fino ad arrivare alla parte finale che ho trovato mediocre e molto noiosa perché a quel punto svanisce il fascino delle immagini e dell'atmosfera e resta soltanto il peso del nulla. In più con una freddezza (ma questa può essere una mia sensazione personale) che permea tutto il film che non riesce mai ad emozionare del tutto e mai una sequenza è rimasta davvero scolpita nella mia memoria. Insomma Sorrentino si è dimostrato inadatto ad un film del genere, che non manca del tutto di fascino ma che finisce col risultare vuoto, pieno di metafore e dialoghi un po' buttati a caso e una parte finale quasi insostenibile. Troppe scene riempitive e inutili in mezzo inoltre il che rende meno memorabili anche i momenti e le scene interessanti del film, che ci sono.

Poi, per fortuna, c'è una fotografia davvero notevole che salva parecchie cose, con una Roma forse poco realistica ma molto affascinante (in linea con il film), la Roma delle albe e dei tramonti, una Roma quasi onirica, malinconica e macchiata da quelle decadenti scene notturne a cui assistiamo per tutto il film. La regia tecnicamente è tanta roba ma non mi ha convinto pienamente proprio per questo continuo "oh, oh, guardatemi, guardate quanto sono bravo, guardate quante inquadrature fìghe e particolari, lo vedete che son bravo con la mdp ?" che alla seconda visione mi ha proprio irritato. I dialoghi scivolano in continuazione in una alternanza di "inutile-interessante (pochi)-vuoto-pomposo-divertente" che sembra di stare sulle montagne russe.

Altro punto a favore per Servillo in un'altra bella interpretazione (assolutamente non la migliore però, secondo me) e spesso salva lui parecchie scene (vedere l'irritante inizio, risollevato dalla sua memorabile entrata in scena). Meravigliosa la scena in cui smonta la tizia scrittrice credo sia il momento "parlato" del film che mi ha convinto di più.

Diciamo che con "La grande bellezza" Sorrentino l'ha fatta di parecchio fuori dal vasino. Non è affatto un film orribile come vorrebbero far credere i detrattori più accaniti ma devo dire che mi manca il regista de "Le conseguenze dell'amore" "L'amico di famiglia" e "Il Divo".

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Ultima risposta 05/12/2014 16.01.23
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floyd80  @  16/11/2014 12:36:18
   8 / 10
Una pellicola profonda fino all'essenza, dove tutto è bellezza e dove allo stesso tempo niente lo è.
Roma è la protagonista principale di una pellicola priva di difetti, la regia altisonante lontana anni luce dalle riprese "televisive" del cinema nostrano, le musiche evocative accompagnano lo spettatore nel susseguirsi delle scene e il cast d'attori è davvero eccezionale, con Servillo e una strepitosa (sorpresa) Ferilli su tutti.
Si ride, si piange, si pensa...si fa cinema.
Orgoglioso di tanta bellezza.

Invia una mail all'autore del commento Don Callisto  @  15/10/2014 18:15:35
   7 / 10
Non è facile dare un giudizio a questa pellicola, pompata dal premio oscar e dal duo sorrentino-servillo (ottimo attore). Il problema è capire quali sono i "veri" significati del film e se l onirico finale (a partire dall entrata della santa suora) sia stata una buona idea. Dopo la visione si capisce che la grande bellezza non c è ma s immagina soltanto. Il film è pieno zeppo di apatia, squallore e conformismo e questo è accettabile. Lo stile di sorrentino tecnico è ottimo, riguardo la sceneggiatura colpiscono i dialoghi ma la lentezza senza pathos non è giustificabile, a me non piace e per questo non esco pazzo dei suoi film tranne le conseguenze dell amore. Mezzo voto in più per lo sviluppo di fotografia e stile tecnico, ma non è un capolavoro, proprio per nulla.

Invia una mail all'autore del commento ottorottox  @  14/10/2014 13:33:02
   2½ / 10
Vuoto e noioso. Pompato alla grande con una pubblicità estenuante. Oscar come miglior film straniero secondo me immeritato. Toni servillo non mi sembra tutto questo grande attore e la ferilli convocata solo a fare vedere il ****. Dialoghi difficili da capire e che non fanno scorrere il film anzi...lo appesantiscono. Belle le immagini di Roma ma è davvero l'unica cosa apprezzabile. Film da archiviare.

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Ultima risposta 31/12/2014 11.46.52
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chompy  @  27/09/2014 09:48:04
   4 / 10
insulso film girato come un grande spot pubblicitario. Mega estetico fino alla nausea scopiazza Fellini in maniera spudorata (la dolce vita). La noia regna suprema.
Oscar regalato!!

Paniko23  @  25/09/2014 15:32:01
   5½ / 10
Qualche trovata interessante. Poi solo noia. Protagonista odioso (come tuti i personaggi di Sorrentino). Ambientazioni romane da spot pubblicitario. Epilogo imbarazzante (la vecchia che dice "lo sai perché mangio solo radici? perché la radici sono importanti" cioè dai no). E dura troppo.

Guy Picciotto  @  14/08/2014 20:30:50
   6 / 10
Il protagonista Jep incarna alla perfezione l'artista (o intellettuale) di oggi, magari anche grandissimo, ma a livello di azione nullo, come tutti quelli che non riescono a superare il loro narcisismo. Poichè questo è il grande ostacolo di oggi, impantanare le proprie idee, anche rivoluzionarie, anche grandiose che siano, nel vacuo e vanesio narcisismo.
Il punto è che oggi, apertasi la fase della postmodernità, della postcristianità (concilio vaticano II eh SI) , del postumanesimo, un uomo può permettersi di valere a prescindere dall'impegno politico o della sostanza fattuale che riversa nella storia, il grande danno / inganno è questo purtroppo.
Ai tempi di Aristotele, Platone o di Hegel, l'azione aveva ancora il suo peso.
L'onanista intellettuale Jep Servo-Servillo è il prototipo dell'intellettuale odierno, non sa nemmenoc osa vuol dire condurre una vita severamente contro per dare l'esempio, la tragica tensione di dover avere a che fare con questo tipo di società allo sfascio e doversi vivere dentro. Nulla di tutto questo.
Come sottolineava l'attività di un intellettuale, anche di quello assolutamente in buona fede, per le modalità che le consentono di essere diffusa, per i rapporti gerarchici a cui si deve sottoporre l'intellettuale sia nella sua formazione (gli studi) sia nel suo inserimento nell'ambiente accademico; l'attività dell'intellettuale genera, insieme al prodotto principale che è il suo pensiero/azione, un sottoprodotto che finisce per diventare più importante del prodotto principale. Anzi diventa la vera ragione di esistenza della figura dell'intellettuale e cioè definire con più precisione, rielaborare, o addirittura creare le modalità in cui si realizza la distinzione sociale e in cui si stabilisce il divario fra le classi.
Il cardinale: " stasera lo incontro!"
interlocutore: " chi il papa?"
Il cardinale: " no Jep Gambardella"
Vaticano 2 punto zero, dal concilio vaticano II in poi sui nostri schermi.
Il film è imbellettato al meglio da un grande professionista della regia come Sorrentino, ma appunto parliamo di imbellettamento, l'arte superiore è un altra cosa. Non più di un sei risicato.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  05/08/2014 20:50:34
   8 / 10
Il fatto che abbia vinto l'Oscar e la conseguente messa in onda ha fatto sì che, per una settimana circa, metà degli italiani si sentissero critici cinematografici ed esprimessero con chiunque il proprio personale giudizio, risultando spesso delle parodie del ragionier Fantozzi dopo l'ennesima visione dell'arcinota Corazzata.
Anche la critica non si era certo risparmiata all'uscita del film: da "La grande monnezza" a "La nuova dolce vita", se ne sentirono di tutti i colori.

Difficile capire come un film simile sia potuto piacere tanto agli americani. Il fascino di Roma fa presa su chiunque, ma il film è molto italiano, al di là dell'ambientazione, è italianissimo e il cast e pure la colonna sonora. Ad esempio, la scena in cui il protagonista incontra ad un ristorante Antonello Venditti mentre si sente una sua canzone, di certo non viene colta da un americano che molto difficilmente conosce Venditti e la sua musica.
Forse, il fascino di Roma, col suo grande patrimonio artistico ha affascinato tutti. Questa grande bellezza che abbiamo intorno e che non sappiamo apprezzare, un patrimonio che abbiamo ereditato e di cui non siamo degni.

Sorrentino non sarà Fellini, ma il film è bello, al di là dei paragoni, più o meno impropri, col regista riminese. Bravissimo anche Toni Servillo, unico protagonista i una marea di personaggi assurdi e a tratti appena abbozzati.
Non serve chiedersi se l'Oscar sia meritato o meno, che il cinema italiano venga apprezzato nel mondo può essere solo un bene per l'Italia.

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Ultima risposta 08/08/2014 21.00.32
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ilvesh  @  31/07/2014 20:03:39
   3½ / 10
Palloserrimo. Non ci sono altri aggettivi.
Non fatemi la morale del tipo ecco un altro che non ne capisce niente, ho apprezzato moltissimo "Le armonie di Werckmeister" quindi so benissimo cosa sia un film lento. La grande bellezza non merita tutto il successo che ha avuto, è solo un immensa dimostrazione di abilità tecnica. Il resto è completamente inutile.
Immaginate lo stesso film girato in un'altra città: altro che Oscar...Il Razzie Award si beccava.

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Ultima risposta 31/12/2014 11.50.23
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LoPsichedelico  @  24/07/2014 17:47:37
   6 / 10
In breve: un pò troppo "vuoto" e di conseguenza troppo lungo.
Capisco la vuotezza dei salotti bene di Roma, ma superato questo concetto, c'era bisogno di qualcosa che rivitalizzasse la visione.
Sorrentino come al solito, tende ad atteggiarsi a grande regista (cosa che è, ovviamente), ma un film non è solo immagine, è anche storia ed emozioni.
Ritrovarsi una confezione perfetta, con immagini splendide, recitazione eccellente, ma con poca storia e soprattutto "vuota", per di più per più di due ore.. beh, alla fine stanca.

La prima ora l'ho sopportata bene, poi il film ha preso una piega che non mi è piaciuta tanto, cioè quella di metterci "le scenette a caso" per fare metraggio. Ad esempio la bambina pittrice prodigio...
Mi sarebbe piaciuto vedere qualcosa di più legato e non un film potenzialmente senza fine.
L'arrivo della vecchia missionari mi ha devastato. A quel punto per me il film doveva già essere finito, invece Sorrentino ha voluto propinarci ancora le sue bellissime vuote immagini con chicche troppo, davvero troppo banali: Perchè mangi le radici? Perchè le radici sono importanti...
Mah...


Un pò deluso, un pò amareggiato da tutto questo potenziale poco sfruttato.

Fotografia stupefacente

Liak  @  23/07/2014 17:08:36
   6½ / 10
Sembra un film vuoto, sensa senso. Ma in realtà non è il film vuoto ma la vita del protagonista.
Credo sia un film originale, ma un po' noioso.

gio123  @  01/06/2014 15:04:36
   7 / 10
Ho visto in film in aereo e lo schermo non è il massimo: quindi la "magnificenza" di Roma se c'era me la sono persa.

CONTIENE SPOILER

Ma di questo film ho capito una cosa:
è un film COMICO, fa ridere. è una caricatura bellissima.
L'intervista all'artista che da testate al muro,
la scena dove di discute dell'impegno sociale dell'amica del protagonista,
il vicino arrestato che parla di sarti mentre lo portano via.
la santa e la sua "scorta", (e quelli che si fan le foto con la santa...)
il vescovo che parla sempre di cucina e sfugge alle domande di fede,
il padre della spogliarellista non che gestore del night che parla del lavoro della figlia,
lo pseudo scrittore/attore messo friend-zone e che fa lo zerbino con la gnocca di turno (non ho capito se faceva altro oltre ad essere gnocca).
la scena dell'estetista che fa le iniezioni e vezzeggi i/le clienti
scene di grande comicità..........

l'unica pecca è che è un po' lungo ma avevo tempo da perdere e mi sono fatto delle belle risate.
non so se doveva essere un film comico ma ripeto mi son fatto delle belle risate con buona pace del mio vicino che cercava di dormire.....

charles  @  01/05/2014 23:18:48
   4 / 10
Più che un film sembra uno spot pubblicitario multiplo, lungo e noioso.
Tra inutili feste notturne davanti al cartellone pubblicitario di un noto superalcolico, artiste sbandate col cappuccio firmato da una nota azienda di abbigliamento e una splendida Roma da cartolina per turisti, il regista napoletano che non dispiace alle banche – e che sembra volersi ispirare a Fellini, come hanno già scritto altri, ma forse cerca di copiare anche un pochino da Michelangelo Antonioni, Peter Greenaway e Sally Potter - (non) racconta una città che non sembra comprendere: e sì che di spunti nella Roma odierna e attuale (non quella banalizzata e vecchia almeno vent'anni rappresentata nel film) se ne potrevano trovare molti!
E tra una scena e l'altra di un'opera mai realmente critica, mai davvero pungente, già mi immagino il regista in smoking e alla guida di una nota utilitaria nazionale, diretto a ritirare il noto premio che consentirà ai produttori, tra l'altro, di rimborsare più agevolmente il finanziamento di 1,3 milioni di euro, erogato da una nota banca del nord dopo un'attenta analisi di credito e di mercato.
Per carità, non che la pubblicità nei film non ci sia mai stata, anzi... spesso c'è anche nei capolavori. E non che i produttori non facciano le loro stime sui profitti. Ma qui purtroppo manca il film.
Il titolo di questa operazione commerciale ormai tipicamente italiana (anche grazie ai crediti sull'imposta introdotti per legge) fa rima con tristezza.

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Ultima risposta 07/05/2014 21.10.29
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LaurettaKoizumi  @  23/04/2014 17:36:31
   4½ / 10
Ciao. Ho fatto il liceo classico, mi hanno inculcato libri, film, latino, greco e poesie, ho preso 87 alla maturità, mi sto laureando. Amo Miyazaki, Anderson, il cinema.
Tutto questa tiritera per prendere a calci chiunque punti il dito contro coloro a cui "La grande Bellezza" non è piaciuto per niente, denigrando(ci) come ignoranti, di bassa estrazione sociale, gente che di cinema non ne capisce un tubo, gente che non vuole impegnarsi a trovare un significato profondo nei film e scemenze varie. Non ho esultato quando questo film ha vinto l'Oscar, 15 anni sono passati e poco ci manca che elenchi 15 film che lo meritavano di più.
I primi tre quarti d'ora del film sono decisamente più che accettabili e comprensibili: bellissima scena iniziale, fantastica la festa di Jep, il film scorre bene fino alla notizia della morte della bella fanciulla, poi scende le scale verso l'oscurità all'entrata di Sabrina Ferilli e lì bisogna salutarla, questa grande bellezza, perchè sfugge alla mia comprensione e sopportazione. Un'accozzaglia di scene ed eventi che per me (....ripeto: PER ME) non significano nulla, arrivano al ridicolo con la Santa finale (Lo sa perchè io mangio le radici? Perchè le radici sono importanti!..........a-ah! E quindi?) e si seguono con una fatica bestiale. Lentezza che non vuol dire ne' profondità, ne' poesia.
Ho visto il film due volte, prima che vincesse l'Oscar e dopo la vittoria, e non ho cambiato idea.
Ho avuto la tentazione di scrivere come recensione: ROBEEE!!!, come su un video di un simpatico Youtuber, ma ho preferito evitare.
Spero facciano al più presto una bella edizione dvd con una voce di sottofondo che mi spiega tutto, perchè a me non è arrivato niente. Beati voi che siete sensibili alla Bellezza e io no, mi merito un *****atone come lo fa Jep alla sua presuntuosa collega. Saluti

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Ultima risposta 24/01/2015 13.33.49
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perryperry1  @  27/03/2014 03:38:44
   9 / 10
italia minuscola...Italia Maiuscola

due facce ben rappresentate con un Servillo eccellente,molto "teatrale",quindi nel suo habitat naturale

il limite è la paradossale forzatura di alcuni accadimenti (il latitante come vicino,ad esempio),ma è chiaramente voluta e quindi opinabile

"alla mia età una bella donna non basta"

TheShadow91  @  26/03/2014 22:47:24
   8 / 10
Sarebbe più da 7,5 ma ho voluto premiarlo con mezzo voto in più per un grandissimo merito: questo è un film che rappresenta l'Italia come solo i grandi capolavori del cinema italiano hanno fatto!! Da quanto è che non avesse successo internazionale un film dallo stile al 100% italiano??L'America ci ha appioppato film e film sulla guerra in Vietnam che è un evento che a noi non ci riguarda minimamente...mentre finalmente Sorrentino ha portato nei piani alti del cinema la nostra arte,la nostra cultura,le nostre usanze,la nostra società. Per il resto il film mostra un Servillo eccezionale,una bella regia (soprattutto appunto,nel mostrare la bellezza dei paesaggi e le opere di Roma),e una sceneggiatura nella media. La storia mostra in un modo o nell'altro la vecchiaia del protagonista ed il suo approccio nella società; a volte ci sono scene dal significato fin troppo velato o addirittura inconsistenti,ma altre scene sono di una grande intensità e un significato chiaro e profondo: le scene di critica più palesi in particolare,come quella delle donne a farsi il lifting,delle feste a ballare,la piccola parte riservata alla bambina artista e il monologo dove Servillo stroncava totalmente la propria amica. In poche parole un bel film,che ha meritato l'oscar,non perchè sia un capolavoro(non lo è in effetti),ma perchè un oscar per miglior film straniero prevede anche che il film in questione abbia un certo stile unico e ricercato...e La Grande Bellezza in questo vince!!!!

albyhfintegrale  @  20/03/2014 21:13:00
   3 / 10
Mi dispiace ma io film del genere non riesco proprio a digerirli.

Certamente non sarà al livelo di un film per me da 1 come The Tree of Life, ma comunque va verso quella direzione e fa parte di quelle pellicole la cui visione rappresenta per il sottoscritto una vera e propria tortura.

A me pare un film di una lentezza abnorme, confezionato per piacere a un pubblico che si fregia di essere acculturato.
Un po' come certi quadri di arte moderna dove si vuole per forza vedere l'arte e che se non capisci sei per forza ignorante.

Inoltre per me è chiaramente uno scimiottamento di Fellini, che tanto piaceva agli americani: confezionato su misura per vincere l'oscar.

Ma quanto a bellezza, pesonalmente non so dove vederla in questo film...

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Ultima risposta 01/05/2014 23.25.47
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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  17/03/2014 15:52:02
   8 / 10
E finalmente l'ho visto pure io. Mi sarebbe piaciuto vederlo lontano dall'hype per essere sicuro di non subire condizionamenti di alcun genere, ma purtroppo non ce l'ho fatta. Proverò lo stesso ad essere oggettivo, per quel che vale.

Togliamoci subito il dente: "La grande bellezza" non è il miglior film di Sorrentino. Non lo è perché non riesce a rivaleggiare con la perfetta sintesi di tecnica e storia rappresentata da "Le conseguenze dell'amore" (che rimane il capolavoro del regista napoletano) né con la potenza visiva de "Il divo", non lo è perché lo penalizza una lunghezza che non sempre sembra giustificata dalla storia e non lo è perché in effetti l'autocompiacimento di Sorrentino a volte sembra scavalcare le esigenze narrative. Ma attenzione: tutti questi difetti (e soprattutto l'ultimo, su cui tornerò più avanti) sono semplici e banali inezie, buone solo a far le pulci al miglior nuovo regista italiano (assieme a Garrone) ed a stabilizzare il voto sull'8 anziché sul 9. Oppure a far parlare i soliti cinefili fatti in casa, odiosa popolazione cui ormai non si riesce nemmeno più a rispondere con il sempre ottimo Nanni Moretti: "Tutti parlano di cinema, tutti! Parlo mai di astrofisica, io?"

Venendo al merito, "La grande bellezza" non è un ottimo film perché "ha vinto l'oscar", perché "agli americani piacciono gli stereotipi", perché "è di Sorrentino, se l'avesse fatto qualcun altro non se lo sarebbe filato nessuno" o perché "è intellettualoide e lo dici solo per darti un tono". No, "La grande bellezza" è un bel film perché parte da una premessa semplice e ci costruisce attorno un'analisi spietata quanto definitiva dell'animo umano (o meglio, dell'apparato umano) con tutte le sue meschinità, fragilità, ipocrisie e bassezze. Lo fa con un'ampiezza di respiro che ho trovato di rado in altri film, e con una tecnica del tutto inedita nel cinema contemporaneo, in cui trionfa la fotografia da fiction ed in cui il piano sequenza è visto come una perdita di tempo.

Sorrentino prende un personaggio miserabile (in bocca al quale sarebbe stato bene il celebre "Potevo diventare qualcuno!" di Terry Malloy), costretto a guardare dentro la miseria degli ultimi 40 anni della propria esistenza, e ne fa il perno di una trottola colorata di altre miserie. Quando la trottola si ferma, ecco che le singole miserie appaiono in tutta la loro crudeltà, e Sorrentino ce le presenta così, fredde e nude.

Abbiamo quindi il grossista di giocattoli (Buccirosso) che elogia il proprio rapporto con la moglie, ma che si dimena eccitato ad ogni festa dicendo "Te chiavasse" alle ballerine scosciate; Viola, madre disperata di un figlio depresso; Stefania, scrittrice "schierata" ipocrita e perbenista (cui è dedicata la scena più rivelatrice del film, in cui Jep mette a nudo il proprio fallimento nello svelare quelli dell'"amica"); i conti decaduti Colonna di Reggio, che si offrono a nolo per eventi mondani (il loro rientro nella casa/museo è una delle scene più toccanti del film); Ramona, unico personaggio che potrebbe affrontare la vita a testa alta nonostante la condizione sociale evidentemente svantaggiata (chapeau alla Ferilli); Romano, perdente che idolatra Jep ma che capirà ben prima di quest'ultimo quale spreco sia stata la sua vita; l'ex soubrette in disfacimento psicofisico (coraggiosissima interpretazione autobiografica di Serena Grandi). E poi ci sarebbero l'artista concettuale (in cui mi piace vedere uno sfottò anche ad Isabella Santacroce e le sue imbarazzanti performance gonfie di vuotezza), il cardinale gastronomo e tante altre figure sbattute nel grande circo della mondanità, un circo che riesce a trasformare in una figura pop anche una monaca ultracentenaria che dedica la propria vita ai poveri ed ai malati.

Il perno, come detto, è Jep Gambardella: un uomo condannato alla sensibilità che però ha deciso di mettere sotto naftalina la propria sensibilità, o meglio ancora di usarla come grimaldello per sfondare in quell'orgia di mondanità all'acqua di rose, vuota e deprimente, ma che tanto conforto dà a chi non vuol fermarsi a pensare alle proprie miserie ed ai propri fallimenti. E mentre il tempo passa le domande rimangono le stesse (anche se forse la domanda è una sola: perché il mio primo, unico e vero amore mi ha lasciato?), e le risposte che mancavano 40 anni prima continuano a mancare e mancheranno per sempre, forse, indipendentemente dal numero di aperitivi e balli e borse sotto gli occhi e cerchi alla testa.

"La grande bellezza", quindi, non è altro che un film sulla sconfitta della vita ad opera del chiacchiericcio e della vacuità, come precisato dallo stesso Jep nel meraviglioso monologo finale, e la riprova di quanto Sorrentino abbia colpito nel segno risiede proprio dal modo in cui tutti i commentatori politici, opinionisti televisivi e bestiame vario ha reagito dopo la vittoria dell'oscar: un trionfo del vacuo, teso solo a fare di questo film l'ennesimo idolo pop, proprio come nel film accadeva alla Santa.

Oh, e poi c'è Roma, ossia il co-protagonista del film. La Roma bellissima e crudele, capace di sedurti e di farti smarrire, di ispirarti e di ucciderti, di inondarti di maestà pur nascondendo il proprio animo subdolo e crudele. Ho letto tante stupidaggini sul ruolo di Roma in questo film. Io che Roma la vivo, e che sono sempre stato sull'orlo dell'ambiente tratteggiato da Sorrentino, non posso far altro che apprezzarne il coraggioso e pulsante ritratto. E riflettere per l'ennesima volta sul talento profetico di Remo Remotti (https://www.youtube.com/watch?v=WC0uBCEjEdY).

Dal punto di vista tecnico, poi, non val nemmeno la pena di iniziare una discussione. La regia è tra le migliori di Sorrentino, i primi 15 minuti sono da storia del cinema (in tempi recenti, gli unici registi che sono riusciti a regalare incipit di tale potenza visiva sono stati solo Garrone con "Reality" e lo stesso Sorrentino con "Il divo"), ma ogni inquadratura è come una pennellata di colori racchiusa in geometrie rigorose.

I titoli di coda sul Tevere, poi, sono l'inchino di un grande artista al proprio pubblico. Ed io, che ho sentito quel saluto come diretto a me, ringrazio con un cenno del capo, soddisfatto.

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Ultima risposta 18/03/2014 00.08.53
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googar  @  16/03/2014 20:38:23
   9½ / 10
Semplicemente una pellicola non per tutti.
"La Grande Bellezza" di Sorrentino è un viaggio mistico e onirico nell mente di Jep,con un palcoscenico non da poco,Roma.
Ogni scena è studiata per colpire lo spettatore e le immagini di Roma, come moltissimi hanno detto, sono fenomenali.
La fotografia dell'Urbe,però, è solo uno dei pregi di questo film che ruota tutto attorno a un Servillo quasi alieno per l'interpretazione che ci ha regalato.
Ci sarebbe moltissimo altro da dire in quanto tutta la pallicola è costellata di metafore e simbologie geniali che forse solo chi non riesce a vedere "oltre" le belle immagini di Roma non può comprendere.

"La Grande Bellezza il miglior film straniero anche e soprattutto in Italia" [M.Travaglio]

freddy71  @  16/03/2014 20:03:35
   8 / 10
do un bell'otto pieno a questo film....sicuramente molto felliniano quindi di non un filmetto semplice...però essendo girato a Roma ha una scenografia magnifica..adesso ho capito perchè ha colpito nel segno gli americani,

antani  @  13/03/2014 16:05:06
   6½ / 10
Film complesso, che spacca il pubblico in due fazioni opposte: chi lo ama e chi lo odia. buona interpretazione di servillo in un film che però non lascia nulla addosso immediatamente.

giaacomo  @  10/03/2014 14:01:20
   5½ / 10
tecnicamente e stilisticamente ineccepibile, ma a me ha proprio dato l'improssione di essere stato girato ad hoc per vincere l'oscar. Eppure non mancano le chiavi di lettura che possono offrire numerosi spunti. Un mio personale, ad esempio, è un accostamento tra jep gambardella e l'italia odierna: nel film si parla di un raffinato e ormai anzianotto signore annoiato e disilluso che vive di rendita grazie a un'impresa giovanile ed a una ben mirata scelta di amicizie...
ma tornando al giudizio sul film, non risco a dargli una sufficienza per il motivo di cui sopra, e perchè ho ben visto di cosa è capace sorrentino nei precenti film. questo mi sembra più un 'compitino' ben fatto e null'altro.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  10/03/2014 13:59:15
   4 / 10
Riguardo questo film, i pareri sono molto contrastanti. Se aggiungiamo che è un film italiano che ha vinto l'Oscar, e quindi quella dose di nazionalismo che male non fa, credo che la considerazione che l'Oscar non sia meritato ci stia tutta (solo ad analizzare questo sito, minimo la media sarebbe dovuta essere di 8). Ma ha vinto "La vita è bella" l'Oscar come miglior film straniero, ma ce ne rendiamo conto?!?!
Mi dite cosa vuole rappresentare? Forse il nulla, quello che il protagonista non ha più fatto dopo il suo primo romanzo di successo? Io ho fatto fatica ad arrivare alla fine, e mi sono illuso che prima o poi qualcosa sarebbe successo. E ho atteso invano!
A livello estetico, troppo facile dare un giudizio positivo visto che è girato a Roma; a livello di contenuti, carente. E questo giudizio non è solo il mio, ma di molti.
"La grande bellezza" a mio parere resta la Ferilli!

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Ultima risposta 17/03/2014 21.16.07
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john doe83  @  10/03/2014 12:43:01
   3 / 10
Classico film made in italy, uma m***a!! Noiosissimo e dilettantistico sotto ogni punto di vista... Esatto, questo è il riflesso del ex bel paese... uno schifo...

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Ultima risposta 13/03/2014 12.35.05
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JohnRambo  @  10/03/2014 00:46:33
   8 / 10
Ero incerto tra 7 ed 8, ma poi ho voluto puntare in alto sia perché questo film è stato riconosciuto come un grandissimo film a livello internazionale, sia perché a mio parere è un film che val la pena vedere almeno una volta.
Un viaggio nella Roma imperiale, dei mecenati, l'unico sprazzo di vita nella morte generalizzata (e che talora arriva davvero!) che ruota attorno al protagonista, perennemente in cerca di ispirazione. E nel frattempo ha modo di sputare il suo veleno su amici conoscenti e perfino alti prelati (senza sapere nulla delle loro vite), su sé stesso, di andare a letto con una Sabrina Ferilli in gran spolvero (bellissima come non mai), confidarsi con la sua migliore amica (una nanetta molto acuta), ed infine ritrovarla, l'ispirazione, dopo lo shoccante incontro con una suora, tanto agghiacciante nell'aspetto quanto viva nella mente e nell'anima. Ma il risultato di tale incontro non sarà una "conversione", bensì un rivedere la propria vita concentrata in un unico istante, quello del bacio con il suo stupendo primo amore.
Non è un film in cui si deve cercare una narrazione; il film salta di qua e di là come talora accade alle vite di tutti, e giunge alla fine inaspettatamente. Non mancano momenti di noia, ed altri particolarmente accesi. Toni Servillo regge il peso della pellicola, talora forzando la voce con tono quasi macchiettistico (alla Totò quando impersonava i nobili). Tutti gli altri sono solo un teatrino di figurine ritagliate.

gabri68  @  08/03/2014 19:39:38
   7 / 10
Ero partita prevenuta e pronta a cambiare canale alla prima interruzione pubblicitaria e invece mi ha incuriosita, sono arrivata fino alla fine e mi è anche piaciuto. Servillo strepitoso (come sempre).

Goldust  @  07/03/2014 18:16:17
   7 / 10
Quello che passerà alla storia come il capolavoro di Sorrentino, complice il recente Oscar al miglior film straniero, è una pellicola di difficile lettura, che ha già diviso e continuerà a dividere critica e pubblico. Che sia una pellicola poco fruibile è fuori discussione: lunga, lenta, barocca e autocompiaciuta nella sua realizzazione, ha però un fascino innegabile che travalica le meravigliose immagini delle bellezze romane. Parla infatti dello sfascio di una società, non solo romana, che è tangibile e che dovrebbe inquietare tutti, dove conta solo l'apparire ( feste e mondanità a go-go ) e dove i ricordi di quello che è stato hanno un effetto castrante sui sogni e sui progetti futuri.
Vi è un filo conduttore decadentista, sia morale che fisico ( non solo Gambardella ma anche il personaggio della Ferilli, spogliarellista ormai negli anta ) che sembra risparmiare la sola Roma, sempre mozzafiato nei suoi squarci urbani, alla quale spetta però l'ingrato compito di cornice impotente.
E dai porporati alla borghesia naif, passando per i venditori di giocattoli, non vi esce bene nessuno.
Almeno due le scene da non perdere: il "presenzialista" che si prepara per il funerale e la cena con la vecchia Santa.
Per riassumere non credo sia il film della vita, ma almeno un'occhiata ( meglio due, io bisserò al più presto ) la merita sicuramente.

ValeGo  @  07/03/2014 13:11:56
   6½ / 10
Mi trovo d'accordo con chi ha scritto "questo film piace o non piace". Difficile trovare una via di mezzo. In effetti "La grande bellezza" o ti conquista completamente trascinandoti in una Roma bellissima e selvaggia, che ti inghiotte piano piano, colma di contraddizioni, di superficilità e di apparenza, dove l'esteriore è tutto; oppure ti lascia un grande punto interrogativo mentre cerchi di dare un senso a molte scene, cercando di soffocare gli sbadigli e sperando che la fine della pellicola arrivi al più presto...Personalmente ho vissuto entrambe le parti..a tratti mi ha rapito, a tratti annoiato. Del resto anche Jep Gambardella sembra vivere questo stato d'animo di contraddizione..lui è perfettamente inserito in quel mondo di stravizi ed eccessi e si compiace di esserlo ma è anche conscio della sua vacuità ed effimera bellezza..già, perchè la grande bellezza è altro, è quella autentica, quella sincera, quella senza maschere nè botox, quella dei bambini che giocano, quella di una vecchia santa, quella di un primo amore...E' un film che secondo me resta difficile da digerire e per questo non sarà apprezzato da tutti, non è, diciamo, "lineare", la trama e i personaggi sono astratti e,per questo, spesso film "più semplici" hanno la meglio. Pur riconoscendo la bellezza di moltissime scene in cui senz'altro la bravura del regista pesa, il mio voto rispecchia (ovviamente) un gusto personale che il film non è riuscito a soddisfare a pieno.

Iris_84  @  07/03/2014 03:01:41
   9½ / 10
Visto oggi (e non martedì perché mi rifiuto di guardare i film in tv). Questo non è un film ma un'opera d'arte. L'unica pecca è il non averlo visto prima

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Ultima risposta 12/03/2014 23.35.34
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krypton  @  07/03/2014 00:08:06
   9 / 10
A me "La grande bellezza" è piaciuto davvero molto. Sembra quasi inevitabile che a Roma, la città eterna, le persone diventino esse stesse dei monumenti viventi. In effetti, la vita sembra scorrere in uno schiocco di dita, tra emozioni e paure; sono pochi ed effimeri i momenti di grande bellezza, quelli che non si scorderanno mai: il primo innamoramento, il tramonto romano, i propri amici - il resto sono solo chiacchiere.

Un film davvero consigliato - anzi sarei addirittura tentato a rivederlo per essere certo di non essermi perso nessuna perla di "grande bellezza"...

nerio  @  06/03/2014 23:38:11
   8 / 10
Beh, io ci andrei adagio con i due e i tre a questo film…anche perché sarebbe sempre meglio argomentare per bene quali nefandezze così penose sono state compiute per meritarsi un voto così orrendo…che poi l'Accademy non sia la bibbia siamo tutti d'accordo, ma se molte personalità di indubbia statura, come i Coen e Scorsese, dicono che è un grandissimo film, beh, non è che Scorsese, forse il più grande regista vivente, sia prorpio un ignorantello in materia cinematografica…non voglio arrivare a dire delle due l'una, o sono scemi quelli dell'Accademy o sono scemi gli altri, ma votano quasi seimila persone di ogni nazionalità e di ogni estrazione e sempre nel mondo del cinema o della cultura…difficile pensare che siano loro ad essere tutti deficienti….che poi non sempre ci azzecchino sono d'accordo, e che ci sia un potente meccanismo di marketing è vero (anche se mi chiedo : conoscete un grande evento dove non ci sia questo meccanismo?)… però definirlo un film da 2 o da 1 mi sembra veramente fuori da ogni logica. Due lo si da quando il compito è fallimentare, anzi, è totalmente fallimentare…come è possibile definire uno schifo un film che ha simili suggestioni visive? Può non piacere, certo, anche a me non mi è mai piaciuto Mastroianni, e nemmeno Picasso con i suoi quadri strambi e assurdi, ma questo non significa che uno non sia un grande attore e l'altro un grande artista, evidentemente hanno caratteristiche che non incontrano i miei gusti, ma se sono arrivati ad estasiare milioni di persone evidentemente hanno dei meriti.
Anche la giustificazione del "Fellini (o dolce vita) era tutta un'altra cosa.." mi pare molto stucchevole e pelosa. La memoria corta è una delle ipocrisie più ricorrenti in noi italiani. Ai suoi tempi il film si beccò molte critiche negative. Alla prima di Milano il pubblico si irritò non poco a vedere una simile "******" come fu riferito dalle cronache. Un po' in tutti i settori della nostra povera Italia succede sempre questa ipocrisia <<Che pena questi politici, e pensare che noi abbiamo avuto un De gasperi..>> E beh, certo, veramente un grande statista, peccato che ai suoi tempi era considerato un debosciato e un venduto non solo dalle opposizioni ma anche dal suo partito…
In sostanza vorrei dire che è troppo facile parlare con il senno di poi, e soprattutto dimenticando,spero in buona fede, le cose sgradite solo per portare acqua al proprio mulino.
Io conclusione credo che, anche se fosse vero che <<… Sorrentino racconta il nulla,… solo autocompiacimento… noioso.. tutto senza senso…>> rimangono altri linguaggi sovrascritti che sono propri del cinema. Per esempio la fotografia, senza che per forza di cose ne sbilanci il messaggio come faceva notare qualcuno. Se Roma e le sue contraddizioni erano i veri protagonisti dell'apologo, la sua messa in scena, fotografica e scenografica, era da esaltare per risaltare. E poi la recitazione, dove il moderno Caronte, sempre a detta di scorsere ha fatto una recitazione "incredibile, non si riusciva a distogliere lo sguardo>>. Per esempio la musica, fortissima quella cafona (e le trombe messicane in mezzo alla festa dance erano la sublimazione del kitch) e morbidissima quella a commento delle scene di passaggio. C'è questa musica quando il ragazzo slavo adorna un tempio antico di fotografie da zero a quarant'anni, giorno per giorno. Quel momento di cinema è veramente grande cinema. Così intenso che da solo vale il prezzo del biglietto.
E in tutto questo sorge una domanda, ma chi sceglie la musica? Chi la assembla combinandola con la poesia delle immagini? Chi ha guidato Servillo? E il direttore della fotografia crediamo che abbia fatto tutto di testa sua? Un bel giorno è venuto sul set e ha deciso così…
Non scherziamo, io suggerirei di pensarci bene prima di dare voti che si potrebbero dare ai film di Alvaro Vitali. Ha le sue contraddizioni e i suoi punti deboli, ma sarebbe un po' meschino non riconoscergli il merito di un film dal respiro internazionale, un affresco grottesco di una insulsa civiltà decadente, indispensabile in una città eterna per definizione storica, ed eternamente sull' orlo del baratro che non si sa come riesce a sopravvivere, forse grazie ai suoi stessi monumenti magnifici e indifferenti, all'immenso potere temporale corrotto e salvifico al tempo stesso, a tutto insomma il suo carnevale.
E' un consiglio di buon senso, pensiamo un poco e valutiamo tutto prima di lasciar partire il dardo avvelenato, lo ripeto, non ha le caratteristiche di un film di Bombolo e della Fenech..(anche se un po' di scene di buon nudo le abbiamo viste..)

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Ultima risposta 07/03/2014 08.10.19
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gemellino86  @  06/03/2014 21:36:49
   6 / 10
Non ci ho capito molto. Dove sta questa grande bellezza? Film troppo lungo e soprattutto lento e noioso che gli attori (in particolare Servillo) cercano di tenere in piedi riuscendoci in parte. L'oscar è un mistero. Un insieme di immagini e nient'altro.

FurFante9  @  06/03/2014 17:12:39
   7 / 10
Non è un film di accusa, ma di considerazione sulla realtà e sulle persone, sul criterio che ha l'uomo di relazionarsi non tanto con gli altri, quanto con se stesso.

androjoker  @  06/03/2014 14:53:23
   8 / 10
La prima volta mi sono addormentato. Poi ho resistito per la curiosità. Il film ha il difetto di essere molto lento .. però è un film che ti fa riflettere, ti lascia molto..soprattutto la voglia di rivederlo per la paura di non aver compreso appeno certe parti.

Estonia  @  06/03/2014 13:58:47
   9 / 10
Film intenso e struggente, grottesco e disincantato. Un magnifico affresco di varia umanità nel clima paradossalmente ambivalente di una città in declino, città esteticamente meravigliosa nella visione abbacinante dei suoi monumenti ma in realtà contaminata ed erosa al suo interno dall'ipocrisia cafona e scellerata di una mondanità amorale, specchio di una società in piena decadenza, di un potere vuoto, incompetente e spendaccione.
Jep Gambardella è distaccato, ma anche impotente, incapace di togliersi dalla palude del nulla in cui si trova, pur essendo consapevole che gli ultimi 'sprazzi di bellezza' sono forse destinati a perdersi per sempre.
Malinconicamente surreale, con personaggi e situazioni stranianti.
Una colonna sonora strepitosa che supporta in modo magistrale le immagini, la techno ossessiva delle discoteche e la musica sacra maestosa e sorprendente a sottolineare un percorso interiore, un arcipelago di umori e di contraddizioni difficilmente conciliabili.

Invia una mail all'autore del commento shantaram  @  06/03/2014 13:02:42
   9 / 10
Premetto, il commento arriva dopo tempo. Ho visto la pellicola appena uscita e l'ho rivista adesso in tv. Per questo lo ritengo ben ponderato. Mi attendevo l'alternanza dei pareri. Il film può sembrare troppo complesso o forse troppo semplice. Io sono un grande estimatore di Sorrentino e ancor di più di Servillo e credo che questo lavoro sia davvero di ottima fattura. Non il meglio riuscito, che credo rimanga Le Conseguenze dell'Amore, ma un film validissimo. Aspetti tecnici sopraffini, immagini e inquadrature potentissime, musica, colori, personaggi, cura in ogni particolare per il confezionamento di un ottimo film. Premio meritato, più che altro per l'abilità di Sorrentino, un talento fuori dal comune. Percepire per visioni non è per tutti. Dipende da cosa ci si aspetta da un film o da una qualsiasi opera. A me La Grande Bellezza è piaciuta molto, ma è questione di gusti.

BlackNight90  @  06/03/2014 12:56:37
   8 / 10
Sorrentino scrive il suo personale romanzo sul nulla, tra i tanti personaggi così insignificanti (e inascoltabili) e per questo così reali il protagonista Jep Gambardella è sicuramente uno dei più interessanti del cinema degli ultimi anni ma anche uno dei più incompiuti: perché nella sua accidia egli è incompiuto proprio come essere umano, la cui prerogativa non può essere la speculazione ma l'agire, l'operare il bene o il male, con la scusa di poter non fare più quello che non gli va di fare egli non fa proprio nulla, si limita a vagare per una Roma irreale come uno spettro millenario, protetto da una corazza di cinismo, l'ironia come prima difesa, accompagnato dal ricordo di un passato che è un'altra vita, in cui ha amato, in cui ha scritto, in cui ha vissuto, a differenza del Noodles di C'era una volta in America in tutti questi anni non è andato a letto presto, è uscito troppo la sera.
Quello di Jep non sembra il vivere ma l'assolvere un compito, fare da testimone e guida di una decadenza peggiore di quella della Roma antica perché non c'è nessun impero grandioso da distruggere. Non solo, egli ha il compito di riportare coi piedi per terra coloro che con la menzogna verso sé stessi o verso gli altri tentano di apparire superiori agli altri: l'artista che non sa cos'è l'arte, la pseudo-intellettuale dallo pseudo impegno civile, il prete che non ha risposte, siamo tutti sulla stessa barca. Jep è un personaggio negativo, non perché malvagio ma perché nega la vita, eppure il suo passato e il suo dolore dimostrano una sensibilità sopita, lo rendono tragico e degno di pietà, e lo portano, forse, all'ultima occasione di riscrivere la propria vita.
Che Sorrentino tenda a Fellini e non si limiti solo a citarlo è evidente, di Federico però gli manca la leggerezza, il fluido scorrere indipendente dell'onirismo, l'umiltà delle parole, se Fellini è l'albatros maestoso che vola nei cieli più alti Sorrentino è come il fenicottero che si posa sulla terrazza in una delle scene migliori del film, bello a vedersi, altezzoso e superbo, ma ancora, inevitabilmente, trattenuto a terra.

enriqo  @  06/03/2014 05:11:02
   9½ / 10
secondo me e' un capolavoro... forse un po' troppo denso e barocco, ma e' probabilmente la miglior cosa fatta in italia dai tempi di fellini!

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Ultima risposta 08/03/2014 12.04.17
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gherardo81  @  06/03/2014 01:31:17
   8½ / 10
Non sono un critico cinematografico, solo un appassionato di film, ne vedo molti. Penso questo sia un gran bel film. A parte una grandissima regia e un ottimo protagonista Servillo, e a parte la magnificenza dei suggestivi scenari romani, il film va oltre. C'è sempre un'emozione dietro i film che mi colpiscono. Questa racchiude l'avventura di un uomo brillante che dopo aver raggiunto l'assuefazione dalla agognata mondanità, pian piano riemerge ritrovando il senso della sua vita aggrappandosi alle sue emozioni più vere e remote...non è un film scontato.
Non può piacere se ci si aspetta "la vita è bella 2". Si puo' girare un ottimo film sia con la cornice dei campi di concentramento, sia con la cornice della mondanità romana. Poi i gusti sono gusti, ovviamente! Ma la qualità di un lavoro ben fatto merita comunque il giusto apprezzamento!

Invia una mail all'autore del commento pikke71  @  06/03/2014 00:19:49
   7½ / 10
Un film col retrogusto amaro di chi è deluso dalla vita e ne cerca il senso... riassume tutto la battuta che fa Jep alla festa organizzata a casa sua : "so belli i trenini che facciamo alle nostre feste... so belli perché non vanno da nessuna parte" ... come le vite dei protagonisti, e l'apparente assenza di trama. La regia elegante secondo me è da vedere

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Ultima risposta 06/03/2014 00.33.18
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Gualty  @  06/03/2014 00:12:35
   8½ / 10
Uno nessuno centomila film.
Un film sul nulla, come il più volte citato romanzo, un film su tutto, dalla mondanità più sfrenata all'odor di santità, passando per quelle "belle persone" della gente comune e borghese.
Chiacchiere da salotto e danze fatiscenti, una Roma intima come non la si era forse mai vista, il lato sensibile del nostro scrittore in pensione.
Un film pretenzioso pretestuoso presuntuoso. Un film irritante ma dannatamente bello.
Con più umiltà sarebbe stato un'opera riflessiva e monolitica.
Con più coraggio sarebbe stata un'opera cinica e scandalosamente nihilista.
Così si perde a metà strada tra i due estremi, proprio come il nostro scrittore che "adora il profumo delle case dei vecchi" ma si lascia poi invischiare nel glitter dei partyByNight. Proprio come la domanda interrotta al cardinale, per paura di non ricevere alcuna risposta.
Strepitoso nei dialoghi, taglienti, brillanti, strepitoso nel mostrare la putrefazione di un mondo che deve distrarsi perchè non sa più appossionare ed emozionarsi. Meno convincente il risvolto ascetico, una valida contrapposizione ma gestita malamente. Non c'era bisogno di scomodare una santa missionaria per mostrare la profondità della vita, forse bastava uscire di pochi km dalla capitale anacronisticamente boehemien

mauro_web  @  05/03/2014 23:29:12
   4 / 10
Probabilmente non ci capisco di arte ed assieme a me nemmeno mia moglie e molti amici... (per dire, io sono più terra terra, per film sul genere "La vita è bella" o "Le ali della libertà"...)
Probabilmente ha ragione Verdone quando dice che è più apprezzato all'estero che in Italia...
Ma è stata una Grande Noia.
Passava il tempo e mi chiedevo "Ma quando decollerà, quando inizierà ad emozionarmi?"
Poi è finito...

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Ultima risposta 06/03/2014 13.27.30
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Kaijin  @  05/03/2014 20:45:56
   8½ / 10
Io l'ho trovato molto suggestivo e per certi versi anche ironico. Cercate di farvi coinvolgere dalle sensazioni che questo film regala. Se insistete nel provare a contestualizzare e a razionalizzare i vari episodi che si susseguono senza un reale collegamento non potrete mai apprezzarlo.

PaulTemplar  @  05/03/2014 20:17:21
   5 / 10
La grande rottura di maroni.
E non certo la grande bellezza.
Se La dolce vita ha fotografato un'epoca, La grande bellezza è una risonanza magnetica ai testicoli,ovvero un qualcosa che serve solo a chi ha problemi seri con i gioielli di famiglia.
Il cinico, disincantato Marcello Rubini di la dolce vita era molto più vero e credibile del personaggio di La grande bellezza.
C'è un commento che sento di fare mio e che a mio giudizio è il più illuminante per giudicare il film di Sorrentino:
"Anche Paolo Sorrentino, come molti registi dalla sicura ambizione, cade nella tentazione fatale di raccontare Roma e lo fa affondando le mani nel suo cuore nero, scoperchiandone il sarcofago da dove fuoriescono i fantasmi della città eterna, esseri notturni che spariscono all'alba, all'ombra di un colonnato, di un palazzo nobiliare, di una chiesa barocca. Un carnevale escheriano, mai realmente tragico ma solo miseramente grottesco, una ronde impietosa ritratta con altrettanta mancanza di pietà. "

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR bellin1  @  05/03/2014 20:08:51
   5 / 10
La grande noia...direi. A parte una roma da incorniciare il film risulta piuttosto surreale e paccoso, genere che non mi entusiasma per nulla. Il senso di dove vuole andare a parare si intuisce sin dalla scena iniziale, servillo se la cava egregiamente ma un film per essere bello devi avere voglia di rivederlo e non penso che la grande bellezza mi tenterà. L'oscar dato alla vita è belle sinceramente è di tutt'altro peso.

Mediocre.

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Ultima risposta 16/04/2014 21.39.42
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Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  05/03/2014 19:23:05
   9 / 10
Commetto l'errore di commentare questo film senza rivederlo e dopo una visione davvero pessima. Ieri sera ero abbastanza perplesso, se non addirittura stizzito: fino a che punto un regista può spingersi in un'opera di sostanziale autocompiacimento? Quanto può, un film, spingersi a raccontare il nulla? Sinceramente non mi sono dato una risposta, ma penso di essere arrivato a una conclusione: La grande bellezza, nel suo barocchismo, riesce comunque a lasciare il segno. Almeno due sequenze destinate a rimanere nella storia: tutta l'introduzione e la cena con la Santa, un Toni Servillo come al solito spaventoso, una serie di caratteristi perfetti e una Roma -vera protagonista del film- commovente.

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Ultima risposta 05/03/2014 20.53.02
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