la grande rabbia (2016)

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Titolo Originale: LA GRANDE RABBIA

Regia: Claudio Fragasso

Interpreti: Edoardo Purgatori, Giuseppe Milazzo Andreani, Giulio Base, Flavio Bucci, Alessandra Carlesi, Maurizio Matteo Merli, Luciano Marinelli

Durata: h 1.20
Nazionalità: Italia 2016
Genere: drammatico
Al cinema nell'Aprile 2016

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Trama del film La grande rabbia

La periferia vissuta come stato di emarginazione, la lotta contro un nemico invisibile, ideologie confuse e legami insondabili. Sullo sfondo degli scontri avvenuti nel 2014 nel quartiere romano di Torsapienza, due amici si rincontrano dopo anni, accomunati dalla voglia di riscatto per una vita migliore. Matteo rifugge le responsabilità rifiutandosi di seguire le orme di un fratello poliziotto - costretto ad andare allo stadio per farsi "sputare in faccia dagli Ultras" -, e di un padre netturbino che ha fatto della spazzatura la sua filosofia di vita. Benito, alias Benny, invece è un ragazzo di colore appena uscito dal carcere dopo essere stato condannato a due anni per un incontro clandestino in cui ha quasi ucciso il suo avversario. Entrambi dichiaratamente fascisti, vagano per la città eterna alla ricerca di un tesoro perduto, inconsapevoli di quanto il loro lento errare li condurrà a dover fare i conti con una città - e un quartiere soprattutto - in rivolta contro gli immigrati.

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6,75 / 10 (2 voti)

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Voti e commenti su La grande rabbia, 2 opinioni inserite

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wicker @ 23/03/2018 12:33:16

7 / 10

All'inizio mi sembrava una mezza stupidaggine dal tono finto documentaristico-sociale, ma poi coi passare dei minuti la tensione sale e ogni scena e personaggio trovano la loro collocazione in un finale veramente durissimo e pieno di rabbia . ottima prova . Teniamo d'occhio questo regista.

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fabio57 @ 05/04/2017 10:22:42

6½ / 10

Molto ambizioso, il regista con taglio semi-documentaristico, affonda il coltello nell'annosa questione degli extracomunitari.La storia raccontata è il pretesto per puntare il dito su un'integrazione che appare molto difficile. L'intolleranza del popolo di Tor Bella Monaca, trova le sue ragioni di essere, nella percezione diffusa, di sentirsi abbandonati dallo Stato. La questione è veramente complessa. L'Europa non vuole farsi carico di una emigrazione epocale, che non conosce sosta e che trova nell'Italia, geograficamente più esposta, il riparo ideale per gente che scappa da guerre, carestie e miserie, soprattutto laddove altri paesi stanno costruendo muri e rinforzando le frontiere per evitare l'ingresso di questi "esuli" Non ci sono ricette miracolose, ma solo attraverso la solidarietà e la collaborazione degli altri della UE si può gestire alla men peggio il fenomeno.

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