l'albero del sangue (2018)

Approcciarsi a L'albero del sangue richiede uno sforzo iniziale davvero notevole; nella prima mezzora gli avvenimenti, i nomi, il flashback continuo disorientano e non poco lo spettatore. Ma con l'inoltrarsi della storia poco alla volta il quadro d'assieme acquista
lucidità e aumenta la comprensione di quello che accade. Fino ad un finale spiazzante.
Gran bel film. Quanto meno inusuale sia come trama che come svolgimento; in rete ci sono recensioni che esaltano la pellicola e altre che la stroncano.
Ma è il destino delle opere che non si riescono a comprendere fino in fondo.

Il regista spagnolo è evidente che si ispira ancora una volta alle armosfere di Lucia y el sexo, film molto bello che fu campione di incassi in patria e che lanciò Medem tra i nomi più noti nel cinema spagnolo contemporaneo. Purtroppo però El Arbol de la sangre non graffia allo stesso modo, finendo per diventare una sorta di telenovela alla beautiful un po' noiosetta e insipida. Si parte abbastanza bene, ma dopo un po' l'attenzione non regge le due ore di diurata.