Trama del film La leggenda del cacciatore di vampiri
Lincoln apprende in giovane età che sua madre è stata uccisa da un predatore soprannaturale. Questo provoca la sua curiosa ma non documentata sanguinosa vendetta, che dura per tutta la sua vita, contro i vampiri e gli alleati proprietari di schiavi.
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Insieme al "Lincoln" di Spielberg un'altra celebrazione del 16° presidente degli U.s.a., questa volta in chiave action-horror e presieduta da uno specialista del genere come il russo Timur Bekmambetov. Dalla sfortunata fanciullezza alla sanguinosa ed epica battaglia di Gettysburg la vita di Abraham Lincoln viene rivisitata in modo esuberante, scandita dalla costante presenza dei vampiri in un percorso che mosso da motivazioni personali si completerà durante la cruenta Guerra di Secessione. Ovviamente il discorso politico è molto semplificato, si punta su scene spettacolari ed effetti mirabolanti, mentre la figura del vampiro, forse per rendere la trama più agile e meno vincolata a regole classiche, è molto lontana da quella abituale. Trattasi infatti di succhiasangue praticamente insensibili ai raggi del sole e soprattutto integrati nel tessuto sociale dell'epoca, esseri che aspirano al dominio assoluto e non solo al prelibato sangue di qualche vergine. Promosse le scene d'azione e i combattimenti spesso all'arma bianca, con una possente scure ad affettare non morti e a tradire le radici boscaiole del protagonista. A non convincere sono le scelte di cast, Benjamin Walker è espressivo quanto uno stoccafisso, l' antagonista è il solito Rufus Sewell, ormai abbonato a ruoli di questo tipo affrontati sempre con la solita incapacità. Poco sfruttati attori che avrebbero meritato maggior spazio, su tutti Anthony Mackie e la sprecatissima Mary Elizabeth Winstead. Filmetto dal simpatico revisionismo che unisce con mestiere horror, storia e azione, qualche ralenty in meno e qualche scena sanguinosa in più sarebbe stata gradita, ma ci si può accontentare.