la leggenda di liliom regia di Fritz Lang Francia 1934
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la leggenda di liliom (1934)

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locandina del film LA LEGGENDA DI LILIOM

Titolo Originale: LILIOM

RegiaFritz Lang

InterpretiCharles Boyer, Odette Florelle, Madeleine Ozeray

Durata: h 2.00
NazionalitàFrancia 1934
Generefantasy
Al cinema nel Gennaio 1934

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Trama del film La leggenda di liliom

Liliom Zadowsky (Charles Boyer) è uno scaltro imbonitore di luna park. Una sera conosce la bella e giovane Julie (Madeleine Ozeray), la seduce e ben presto i due vanno a vivere insieme. Liliom, però, dopo essere stato licenziato dalla gelosa proprietaria del luna park e convintosi ormai di essere un "artista", si rifiuta di cercare un nuovo lavoro e la povera Julie è costretta a mantenere entrambi aiutando la madre in uno studio fotografico...

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Voto Visitatori:   7,17 / 10 (3 voti)7,17Grafico
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Voti e commenti su La leggenda di liliom, 3 opinioni inserite

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Goldust  @  15/05/2020 11:54:56
   6½ / 10
E' un Lang che ti spiazza perché fonde il suo cupo realismo classico ad una visione farsesca e fantastica della vita, delle istituzioni e dell'amore. E' il suo primo film girato lontano dalla Germania e probabilmente la volontà di stemperare un pò i toni l'ha fatta comprensibilmente da padrona e cosi' la commedia si impone sulla tragedia, le istituzioni vengono bellamente sbeffeggiate e anche la morte non fa poi più così tanta paura. Ce n'è abbastanza per storcere il naso ma chi conosce ed ama Lang rimarrà confortato nel ritrovarci la sua intatta capacità di racconto ed il tatto con il quale sottolinea le qualità di alcune figure ( come la dolce ed innamorata Julie ) e la spavalderia di altre ( il protagonista scapestrato Liliom ). La prima parte della pellicola ad esempio, dove tutti i personaggi vengono introdotti, è eccezionale; poi il livello cala fino alla svolta metafisica finale che, a conti fatti, non convince appieno.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  15/05/2011 19:16:04
   6½ / 10
Film strano per Fritz Lang. Capisco la perplessità con cui fu accolto in Francia dopo la sua uscita. Erano tutti abituati al Lang del Dottor Mabuse, dei Nibelunghi, di Metropolis e di M. Si sarebbero aspettati una pellicola cupa, che ritraesse il male e il pericolo provenienti dalla vicina Germania (c'era già Hitler). Invece Lang ti scodella una tragicommedia fantastica, un film fondamentalmente melodrammatico e un po' zuccheroso, anche se mitigato da una salace ironia.
A questo punto si capisce di chi è il merito dei grandi film del periodo tedesco di Lang: Thea von Harbou. Quando nel 1933 Lang fugge dalla "proposta che non puoi rifiutare" di Goebbels, Thea rimane in Germania, in quanto lei è simpatizzante di Hitler. Tutte quelle figure cupe, negative, gigantesche, dominanti nei film di Lang, non erano forse altro che la proiezione subconscia di Thea, un desiderio rimosso.
A questo punto l'anima unificante dei film di Lang diventa il contrasto fra individuo e istituzione giudicante. Questo è forse il tema più interessante di Liliom. Il protagonista appartiene a quella categoria di mascalzoni dall'animo buono, così comune nella cinematografia francese degli anni '30. Oltre agli accenni polemici alle divisioni sociali (piuttosto leggeri), la satira va giù dura contro l'istituzione burocratica della "giustizia" (il commissariato, i timbri). Addirittura questo sistema persecutorio e oppressore viene trasposto pure nell'aldilà. La seconda parte del film è una satira molto carina delle credenze popolari del "giudizio" divino, immaginato come identico con tutte le storture a quello umano!
Il carattere di Liliom e di Madame Muskat (bravissimi gli attori) sono quelli meglio sviluppati e più interessanti, mentre la virtuosa e cenerentolesca Julie è malriuscita, poco convincente, troppo buona e virtuosa (anche se le avances sessuali di Liliom le piacciono eccome!)
Il flm è bello soprattutto per come viene descritto l'ambiente delle giostre, per il resto è forse un po' lungo e noioso. Ottima invece la regia di Lang.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  10/08/2010 22:25:05
   8½ / 10
Questo film semisconosciuto era il preferito di Lang. La critica lo scredita ancora oggi, ma a me è piaciuto un sacco. Certo se cercate la genialità di Lang non la troverete qui, ma questa pellicola, con una prima parte tragica e una seconda quasi comica, è secondo me un piccolo gioiello da riscoprire. Peraltro vi è una riflessione semiseria sull'amore che è valida oggi come nel 1934

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Ultima risposta 08/09/2011 22.06.49
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