l'amore non ha confini (1998)

Praticamente il vero esordio di Sorrentino, se si eslcude il mediocre corto Un paradiso e la coregia per Drogheria di Fiume.

Lo stile dell'autore napoletano già si intravede, con atmosfere weird, scenografie più o meno curate e dialoghi ricercati; buoni gli attori (al solito si nota Esposito) ed una certa critica al potere fa capolino, tra alcune scene comunque gratuite.

Ne avevo letto molto bene, ma sinceramente mi aspettavo di più.

Comunque un valido esordio.

C'è tutto il trasporto musicale tra i generi più disparati che Sorrentino ci abituerà in futuro, ma comincia già ad avere dimestichezza con le inquadrature, posizionate frontalmente, perpendicolari ai soggetti, per enfatizzare il grottesco di questo giallo sopra le righe. Non un esercizio di stile, ha le idee ben chiare e non cerca di strafare, scevro da ambizioni che si avvertiranno a metà del 2000 quando avrà già avuto modo di raffinare il suo linguaggio.

Tecnicamente non granché per i poveri mezzi in suo possesso ma Sorrentino sorprende per coraggio, originalità e surrealismo.
Sono già evidenti la cura per i tempi musicali ed i dialoghi.
Questo corto dimostra che il regista napoletano ha sempre avuto ben in mente quale fosse la sua idea di cinema.

SPOILER