la morte corre sul fiume regia di Charles Laughton USA 1955
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la morte corre sul fiume (1955)

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locandina del film LA MORTE CORRE SUL FIUME

Titolo Originale: THE NIGHT OF THE HUNTER

RegiaCharles Laughton

InterpretiRobert Mitchum, Shelley Winters, Lillian Gish, Billy Chapin, Sally Jane Bruce

Durata: h 1,30
NazionalitàUSA 1955
Generedrammatico
Tratto dal libro "La morte corre sul fiume" di Grubb Davis
Al cinema nel Dicembre 1958

•  Altri film di Charles Laughton

Trama del film La morte corre sul fiume

Un predicatore senza scrupoli sposa la vedova di un rapinatore per cercare la refurtiva di un colpo del marito. Dopo averla uccisa, i figli della donna riescono a fuggire e a rifugiarsi presso un orfanotrofio, ma il predicatore li insegue.

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Voto Visitatori:   8,46 / 10 (89 voti)8,46Grafico
Voto Recensore:   9,50 / 10  9,50
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Voti e commenti su La morte corre sul fiume, 89 opinioni inserite

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Italo Disco  @  27/10/2023 19:20:30
   8 / 10
La regia di Laughton favorisce le oscurità e le ombre dell'espressionismo in un racconto che combina noir, fiaba gotica e dramma. Diverse sequenze astratte che sembrano quadri in movimento. Mitchum giganteggia come predicatore misogino. Spiazzante ma decisamente affascinante.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  20/07/2022 13:19:15
   8 / 10
Più profondo e meditato di quello che si può capire di primo acchitto è un'opera solenne e triste , malefica e speranzosa , il tutto convogliato beneda una regia soliDA , da una scenggatura coesa e soprattutto da recitazioni (Mitchum in primis) veramente sopra le righe .
Appassionante , coivolgente e conturbante sino alla fine .

topsecret  @  15/10/2021 22:07:31
   6 / 10
Mai visti tanti fessi in un film che non fosse di serie b.
Registicamente è un film splendido: tra inquadrature a effetto e giochi di luce nel bianco e nero di una fotografia espressiva, merita davvero grandi elogi (soprattutto per Laughton). Invece sotto il profilo della caratterizzazione dei personaggi e una sceneggiatura zeppa di contraddizioni, unitamente alle interpretazioni (apprezzabile soprattutto quella di Mitchum) decisamente sopra le righe (per i miei gusti), LA MORTE CORRE SUL FIUME mi da l'impressione di essere un film un po' sopravvalutato.
Capisco l'enfasi, in certi punti, per amplificare i toni critici nei confronti di alcuni temi toccati, ma così mi è sembrato un po' troppo.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  10/06/2021 23:16:40
   8 / 10
Unica regia di Charles Laughton: un'opera memorabile, una sorta di favola nera dall'estetica espressionista. Grande interpretazione di Robert Mitchum.
Opera su cui è stato detto e scritto molto, a distanza di moltissimi anni rimane un'opera incredibilmente affascinante.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  03/01/2021 17:32:13
   7½ / 10
Buon noir con Mitchum, come al solito impeccabile. Forse un filo forzato a tratti, ma il messaggio arriva.

simonpietro92  @  11/06/2020 13:11:15
   5 / 10
Avevo aspettative gigantesche prima della visione di questo film. L'età della pellicola non aiuta. Robert Mitchum fa un interpretazione sicuramente sopra le righe ma nonostante questo il film manca di suspance, tensione, trama definita.

Oskarsson88  @  07/12/2018 06:48:31
   8 / 10
Molto innovativo con le illuminazioni, questo film in parte surrealista, presenta la tematica scottante dei falsi cristiani, contrapposta poi nel finale a chi la religione la segue seppur a modo suo, nella giusta maniera. Ci sono anche elementi fiabeschi, e la storia cattura molto con la costante caccia del cattivo ai due bambini. Interessante anche il risvolto traumatico-psicologico che si rivela nel bambino. Un film importante e molto piacevole da seguire, con alcune scene veramente suggestive,

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Dom Cobb  @  24/10/2018 00:28:43
   6½ / 10
Un uomo riesce a nascondere un ricco bottino in casa sua prima di venir preso dalla polizia; poco dopo, la sua famiglia viene visitata da un predicatore che ha gettato gli occhi sul denaro e sui due figli, gli unici a sapere dove si trova. I bambini saranno costretti a un'angosciante fuga lungo il fiume...
"La morte corre sul fiume" è un film anomalo per il periodo in cui è stato fatto, per più di un motivo: rappresenta l'unica regia dell'attore Charles Laughton, non condivide temi, toni e ambientazioni tipiche degli altri film del periodo, la storia che narra è un bizzarro miscuglio di fiaba gotica e dramma dai retrogusti più o meno politici, a seconda delle interpretazioni di chi guarda; almeno, stando a quanto ho letto nei commenti più sotto. E' anche un film molto difficile da giudicare nel suo complesso, visto il modo in cui gli elementi che lo rendono unico non sempre funzionano a dovere.
Il film è diviso idealmente in due parti, e pur con i suoi difetti, una delle due funziona molto meglio dell'altra: suppongo che se dovessi puntare il dito contro il problema principale e più ovvio, sarebbe l'inconsistenza dei toni: più di una volta il film cerca di portare la suspense e l'angoscia all'estremo, ma invece il risultato è una serie di momenti che sfociano nel ridicolo involontario e quasi nell'autoparodia, complici anche un'interpretazione da parte di Robert Mitchum troppo intensa e troppo sopra le righe, che rende quello che poteva essere un villain carismatico e minaccioso una specie di Signor Morton versione cartone di "Chi ha incastrato Roger Rabbit".
Nonostante un prologo balzellante e raffazzonato, l'avvio della vicenda cattura l'attenzione dello spettatore e il progressivo inasprirsi dei toni, man mano che il prete di Robert Mitchum appare in scena e si fa sempre più una figura dominante, accresce la suspense fino a livelli quasi insopportabili. Il ritmo è perfetto, i toni gestiti con sufficiente maestria, almeno finché non si presentano improvvise cadute di stile che fanno deragliare tutto quanto costruito fino a quel momento.


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La seconda parte funziona in modo simile: stavolta, il dramma viene messo da parte a favore di toni un po' meno oppressivi e un'atmosfera da classico road movie, ma sempre mantenendo quel tocco gradevolmente fiabesco, in cui si assiste all'introduzione di nuovi personaggi e nuove dinamiche. Anche qui il ritmo si mantiene stabile e i toni fermi fino alla parte finale, dove anche qui gli eccessi registici e interpretativi rovinano parzialmente il risultato.


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Inoltre, il finale si dilunga inutilmente, eliminando parte della soddisfazione nel vedere (o meglio, non vedere) il cattivo ricevere la punizione che merita.
A riscattare il film ci pensano quei momenti che funzionano nel loro compito di creare suspense e angoscia, visto che i problemi, pur molto vistosi, sorgono solo di tanto in tanto. Inoltre, visivamente siamo di fronte a un capolavoro di bianco e nero: le influenze del cinema espressionista tedesco si sprecano, e fra scelte di fotografia che enfatizzano il lato fiabesco della vicenda


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e giochi di luce e ombra coraggiosi e insoliti, ci sono numerose immagini che rimangono nella mente a lungo.


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E' arduo arrivare a una conclusione definitiva, ma pensandoci non posso dire di essermi annoiato; di certo il film mi ha intrattenuto, anche se in parte per i suoi difetti oltre che per i pregi. Si tratta di un miscuglio non riuscito alla perfezione, con delle interessanti carte da giocare ma che in fin dei conti non riesce ad esprimere il suo potenziale fino in fondo. I problemi che ha sono troppo vistosi ed ostacolano troppo la visione per poter essere relegati a un pelo nell'uovo. Consiglio comunque di vederlo, perché in ogni caso un certo impatto, nel bene e nel male, lo lascia.

Thorondir  @  20/05/2018 14:16:02
   8 / 10
Un thriller religioso che affronta il tema della povertà e dell'infanzia perduta nell'America profonda nel periodo del maccartismo e della fobia comunista. Interessante e sui generis il personaggio del reverendo folle interpretato da Mitchum e prima parte veramente angosciosa (per essere un film di metà anni '50) e ricca di suspense grottesca e surreale. Poi si standardizza in una sorta di "road movie" incentrato sulle due figura dei ragazzini e perde parte della sua forza.

antoeboli  @  11/03/2017 16:21:09
   7 / 10
Interessante thriller con sfondi religiosi , che dal principio può sembrare banale ma non lo è per nulla, dove uno sfavillante R.Mitchum riesce a ipnotizzare lo spettatore , attraverso i suoi dialoghi incentrati esclusivamente sulla bibbia e sul cammino di Gesù ,tanto da inculcare alle persone di questa piccola cittadina tutta la sua bontà d animo .
Registicamente ben realizzato , offre delle inquadrature in campo largo molto belle per l epoca , con una fotografia curata ,anche se in bianco e nero .
Se cercate un thriller dalla realtà alternativa al solito , La morte corre sul fiume (che poi il titolo in italiano suona meglio ) è ciò che fa al caso vostro .

DogDayAfternoon  @  05/12/2016 13:59:45
   6 / 10
Leggendo la trama e i commenti precedenti avevo grandi aspettative, in gran parte disattese. Mi aspettavo molta più suspense, molta più tensione, invece lo svolgimento del racconto è abbastanza distaccato e didascalico.

Il personaggio del reverendo è assolutamente affascinante, ma viene poco approfondito; molto buona comunque l'interpretazione di Mitchum e anche del resto del cast.

Non ci ho visto un capolavoro, un film sufficiente ma dall'enorme potenziale non sfruttato.

Crimson  @  17/11/2016 15:39:53
   8 / 10
The night of the hunter: il cacciatore si nasconde dietro la facciata agognata da un'America assetata di padri di famiglia distinti e servi di dio, tanto incline al rispetto delle apparenze sociali quanto al pettegolezzo e al linciaggio. Una società radicata esattamente su quelle parole amore e odio tatuate sulle mani del predatore, le polarità pronte a rovesciarsi in un battito di ciglia, il bisogno del bene e del male, del salvatore e del mostro, del sogno e dell'incubo.

Dall'altro lato i bambini che assistono alla violenza e alla menzogna, soli e smarriti. John ha mangiato presto la foglia come un Alexander, Pearl assomiglia più a Fanny e non ha ancora risolto il complesso edipico.

In mezzo le madri, quella naturale assente e succube vive e muore da incosciente senza alcuno spirito di difesa e quando è presente il predatore si insinua ovunque, dilagando negli spazi più intimi fino a determinarne le regole.
La seconda madre, la sostituta, proiettata, è mamma orsa immune al sonno tanto quanto l'avversario. Con il fucile spianato difende i suoi cuccioli feriti che cercano di dormire finalmente tutti stretti gli uni agli altri, mentre il predatore è fuori ma non entra, non può entrare, e se ci prova è costretto a portare fuori il **** se non vuole bruciarselo.

E' un noir, ma Mitchum con la voce cavernosa e impostata oltre a incutere timore incarna lo spirito "gigione" del Laughton attore e fa da ago della bilancia tra spirito oscuro e grottesco.
Un film effettivamente unico (la sola prova da regista del celebre attore inglese), sgangherato per la velocità di esecuzione di certi passaggi narrativi, quanto mirabilmente profondo – e non solo di campo – per l'ampiezza di significati, su tutti l'utilizzo della metafora tra uomini e animali, la crudeltà da una parte e la mansuetudine dall'altra, la loro compenetrazione, inestricabile se non da uno spirito "veramente cristiano" secondo quanto il film suggerisce, specie nella ridondanza didascalica delle parole nell'incipit e nel finale, assolutamente superflua, che stona invece con la magnificenza della sequenza notturna della barca che viaggia lentamente: immagini suggestive rese ancor più imponenti dal dettaglio tecnico dell'utilizzo della messa a fuoco (gli animali) e del campo lungo, in cui spiccano meravigliosi giochi di luci riflesse nelle ombre notturne, merito di una fotografia di alta qualità.

fabio57  @  19/10/2016 12:08:32
   8½ / 10
Come tutti i grandi film, anche questo ha avuto un buon remake, ma ovviamente non all'altezza dell'originale. Ma parlando di questo noir, non si può non sottolineare la grande presenza scenica di un mostro sacro di Hollywood, quale è stato Robert Mitchum ,che impreziosisce notevolmente la pellicola con una interpretazione maiuscola. E' interessante constatare, come il male si annidi imprevedibilmente, perfidamente e infidamente in persone insospettabili, magari dotate di un forte carisma, che riescono con una magnetica affabulazione, a irretire soggetti deboli e fragili, che cadono così nelle loro spire malefiche.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  14/01/2016 18:17:43
   7 / 10
Oltre ad un buon noir un dito puntato contro il fanatismo religioso.
La figura del reverendo assassino con le mani tatuate è riuscitissima (anche, ma non solo, grazie a Mitchum) ma il problema alberga in una tensione che non è così alta come dovrebbe essere, o almeno di come mi aspettavo (regia forse un po' sottotono?). Bello, ma inferiore alle mie aspettative.

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Ultima risposta 14/01/2016 20.40.15
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GianniArshavin  @  09/09/2014 00:56:02
   7 / 10
Film molto particolare e dai numerosi simbolismi , una fiaba nera più complessa di quanto possa sembrare.
Tecnicamente è superbo , la fotografia e la regia richiamano molto da vicino l'espressionismo tedesco per ricercatezza ed equilibrio. La componente tecnica regala al titolo un'atmosfera da fiaba dark davvero innovativa per l'epoca , piena di giochi di luce e inquadrature studiate alla perfezione.
Anche sotto il profilo narrativo "La morte corre sul fiume" si difende bene , grazie soprattutto ad una prima parte intrigante ed originale come poche. Per tutta la prima ora sarà dura distogliere lo sguardo dallo schermo , fra una storia che si sviluppa in maniera imprevedibile , un villain fra i più "neri" mai visti al cinema ed una serie di intuizioni davvero moderne e avanti nel tempo (il cadavere sott'acqua).
Robert Mitchum tratteggia e da il volto al sedicente reverendo protagonista , un orco cattivo subdolo e meschino , chiara rappresentazione di una classe ecclesiastica che nel sud degli USA riusciva con abilità ad ingannare gli ingenui abitanti. Il lavoro dell'attore sul suo personaggio è formidabile , più e più volte ci ritroveremo a voler schiaffeggiare l'uomo per via della sua astuzia che adopera per i suoi loschi e deplorevoli scopi.
Ad affrontare la sporca figura religiosa ci sarà invece l'innocenza di due bambini , anche loro ben sfaccettati e mai irritanti come spesso accade con le figure infantili in molti prodotti americani.
Purtroppo le grandi lodi spese fino ad ora un po vengono ridimensionate nella mezz'ora conclusiva , piena anch'essa di allegorie ma fin troppo banale e moraleggiante e dal finale scontato che più scontato non si può. In questa fase inoltre il ritmo crolla e se nel primo tempo era difficile annoiarsi nel secondo sarà alquanto semplice distrarsi.
Dunque una pellicola atipica e da recuperare, dagli innegabili risolti avveniristici che dividono la scena con una conclusione che palesa rughe e acciacchi.

paride_86  @  09/12/2013 04:17:32
   7 / 10
Cult-movie ottimamente interpretato da tutti gli attori, non solo da Mitchum.
Non si tratta, però, del capolavoro dark tanto decantato da pubblico e critica, almeno a mio giudizio.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  16/06/2013 14:07:35
   7½ / 10
Thriller molto originale, ha alcuni pregi encomiabili tra cui: è imprevedibile dall'inizio alla fine, non si sa mai cosa aspettarsi; ha una bellissima fotografia con riprese ben studiate; gli interpreti sono bravi e azzeccati. Poi è un film che ha ottime intuizioni, vedi per esempio il viaggio surreale nel fiume o il corpo della mamma sott'acqua. La componente religiosa di questo film è insolita, perché fa una netta distinzione fra fede salvifica e dottrina che porta malattia (vedi il falso pastore).
Ci sono anche caratteristiche che mi hanno convinto poco, ad esempio alcuni atteggiamenti improbabili dei protagonisti (i ragazzi se avevano con sé migliaia di dollari perché non compravano da mangiare? E poi nessuno si accorge che quel Powell ha una faccia da canaglia?), la musica che a momenti non mi è piaciuta e il finale tirato per le lunghe.
In complesso è una graziosa perla da scoprire, e forse in questo caso ci vedrei un bel remake. Se fatto bene, potrebbe essere aggiornato con le tecniche moderne e risulterebbe qualcosa di interessante.

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Ultima risposta 19/11/2013 18.01.09
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  06/03/2013 14:44:53
   7½ / 10
Non so se definirei questo film un capolavoro e so anche di andare contro corrente ma a mio avviso c'è qualcosa che non quadra. Vedere Mitchum in un ruolo insolito per lui, cattivo e maligno, fa sicuramente un certo effetto senza contare poi le straordinarie sequenze ( come quella della barca ) che hanno fatto storia. Forse non ho gradito la regia ( ne il doppiaggio italiano ) di Laughton, ( considerato il fatto che questo suo film è stato un ottimo esordio ) troppo inesperta e sterile, non accattivante e il merito del successo del film credo infatti vada al cast in primis e alla fotografia. Comunque un cult imperdibile.

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  09/01/2013 00:21:14
   7½ / 10
Diseguale e da riscoprire fiaba gotica in netto anticipo sui tempi. La folgorante regia di Laughton è il principale motivo di interesse di una pellicola, giustamente celebrata e consigliata ad ogni appassionato, capace di anticipare uno stile filmico glaciale e molto ricercato. L'alternanza di geometriche carrellate laterali con lunghi minuti senza alcun movimento di macchina, crea un'atmosfera ipnotica e molto suggestiva.

Profonda è l'analisi di personaggi schiacciati dal puritanesimo, l'insegnamento di Dio si è trasformato in un'ossessivo e ripetitivo scontro tra Bene e Male, e tra Amore e Odio. Il gigantesco personaggio del predicatore, interpretato da Robert Mitchum, è uno dei più geniali e disperati ritratti di una personalità malata, che trova nel volere di Dio la giustificazione al peccato. Atto malvagio che diventa omicidio reiterato, trasformando una prima parte ridondante (benissimo girata) in un noir dalle forti valenze simboliche, religiose e critiche della società del tempo. Un personaggio complesso ed indimenticabile (la cui analisi svelerebbe troppo sulla trama).

Una fenomenale rappresentazione di un America di provincia alla deriva, come la barca sul fiume usata dai due piccoli co-protagoniste in una delle più belle sequenze mai viste. Sfortunatamente alcuni eccessi didascalici nella trama, alcune personaggi meno riusciti (ma tutti funzionali all'affresco), smorzano l'entusiasmo da un punto di vista più soggettivo che oggettivo.

Opera complessa, consigliata e che può dividere molto il giudizio finale sul messaggio (predicatorio, assolutorio, cinico, disincantato o indulgente?), ma che di certo non può che essere uno scroscio d'applausi per la potentissima regia.

Imprescindibile per chi studia cinema.

vieste84  @  15/12/2012 15:29:51
   8½ / 10
Mi dispiace vedere per questo genere di film voti come quello qui sotto, vuol dire che non si recepisce a pieno il messaggio che una determinata opera vuole dare.
Parlando del film sicuramente Charles Laughton oltre ad essere stato un grandissimo attore, probabilmente avrebbe potuto essere un grande regista. Dimostra che ci sa fa fare con la macchina da presa, dando alla pellicola una bella atmosfera cupa e una tensione palpabile per buona parte del film. La storia raccontata a dire il vero è un po spietata (sicuramente ha fatto storciare il naso alla chiesa e ai buon pensanti compromettendo il successo immediato di cui avrebbe tranquillamente disporre la pellicola) ma le scene crude viste servono per arrivare alla morale di fondo che il regista si è prefissato. Sicuramente un film coraggioso, dove il mattatore della pellicola è uno splendido Robert Mitchum in uno dei personaggi più amorali e viscidi della storia del cinema statunitense. Sicuramente non siamo ai livelli di Nicholson in Shining ma la performance del pastore va sicuramente annoverata per me tra le prime 20 migliori interpretazioni di tutti i tempi. Siamo grati a Laughton le sue grandi prestazioni sullo schermo e per questo thriller atipico amorale e crudele........
Shelley Winters è la seconda volta che la vedo nei panni della donna arrendevole e un po fessacchiotta.....meno male poi tutti si accorgono che non è tutt'oro quel che luccica

jannakis  @  12/12/2012 18:37:00
   5 / 10
intriso di valori anglo-cattolici, scorre leggero e banale, non prende quasi mai. solo il personaggio del pastore regge per un pò, poi cade anch'esso nel ridicolo. forse all'epoca avrà anche avuto il suo perchè ma personalmente mi ha lasciato indifferente e ho dovuto mollare a 5 minuti dalla fine. patetico.

C.Spaulding  @  08/07/2012 18:38:56
   8 / 10
Film stupendo con un grande Robert Mitchum. Una pellicola inquietante carica d'atmosfera. La storia è abbastanza coinvolgente e non annoia mai. Da vedere.

Invia una mail all'autore del commento domeXna79  @  27/11/2011 12:01:01
   8 / 10
Altro classico del Cinema Americano.
Odio e amore che si intrecciano come le dita delle mani (Hate/Love), questo sintetizza la particolarità di un'opera che raccogli in se suoni ed atmosfere diverse, commistione di generi (favola/dramma) e, pur nella sua evidente linearità, assolutamente ricca di sfaccettature (femminismo, religione, fanatismo) non facilmente leggibili ad una prima visione ..insomma un prodotto sicuramente innovativo per l'epoca (da qui il discreto successo di pubblico) ma che, a distanzi di anni, è stato giustamente rivalutato per l'assoluta accuratezza nella scelta stilistica, per la fotografia e per le ottime scenografie (l'impatto visivo di alcune sequenze risultano assolutamente memorabili ed entrate giustamente nella storia del cinema) ..insomma non un capolavoro (forzature nella sceneggiatura e finale sin troppo rassicurante) ma, sicuramente, pellicola di alto spessore e fonte di ispirazione per i registi che, nel corso degli anni, si sono cimentati con questo genere cinematografico.
Una grande interpretazione per Robert Mitchum (il predicatore Powell) che dona, per quanto possibile, ancora maggior spessore al suo personaggio ..direzione asciutta ed incisiva per l'esordiente attore/regista Laughton in quella che, purtroppo, resta la sua unica opera dietro la macchina da presa ..insomma pellicola assolutamente da vedere!

Goldust  @  16/11/2011 12:30:08
   9 / 10
Ho impiegato un paio di visioni per apprezzare a fondo questo meraviglioso film, opera prima ( e purtroppo ultima ) dietro la macchina da presa di un attore eccezionale. Ed è proprio la direzione degli attori che più mi ha impressionato, con l'innocenza dei bambini da una parte e la furia violenta del folle predicatore dall'altra, una sinistra altalena di emozioni perfettamente tratteggiata dagli interpreti.
Considerato che Laughton è stato spesso un attore " eccessivo" e sopra le righe temevo che questo vizio si potesse riflettere nella sua opera; l'ho trovata invece sorprendentemente equilibrata, oltrechè matura.
Laughton pesca a piene mani nel cinema espressionista ( le luci geometriche delle case; la scena del ritrovamento nel lago ), descrive senza sconti un'America del sud tanto ingenua quanto fanatica del Cattolicesimo e regala ad un gigantesco Robert Mitchum uno dei personaggi più indimenticabili della storia del cinema. Da vedere, assolutamente.

Gabo Viola  @  25/10/2011 23:38:34
   10 / 10
Quando il bambino grida per la seconda volta "PLEASE DON' T" i brividi sono assicurati. Capolavoro assoluto più di ogni altro (arghghgh).

barone_rosso  @  01/09/2011 22:06:15
   4 / 10
Film che sente notevolmente il peso dell'età, attori indubbiamente in gamba ma coinvolti in un film dalla trama molto leggera e poco incisiva, diretti al peggio possibile, alcune situazioni sono verramente surreali nella loro banalità.

PignaSystem  @  22/08/2011 22:12:16
   8½ / 10
L'unico film da regista per il grande Charles Laughton fu questo, particolarissimo tanto da assurgere presto allo status di cult, con un Robert Mitchum vera e propria icona del Male: l'assassino travestito da predicatore, specializzato nel mandare all'altro mondo donne sole o vedove , con tanto di tatuaggi sulle dita con impresse le parole "Amore" e "Odio" è una delle interpretazioni più sovraccariche del divo, ma anche tra le più memorabili. Epopea rurale con echi noir ma più tendente alla fiaba macabra in stile fratelli Grimm, "La morte corre sul fiume" è un titolo da cineteca, sebbene il tono volutamente esagerato supportato appunto dalla prova istrioneggiante del cattivo Mitchum possa non essere piaciuto a qualche spettatore. Laughton sottolinea la bigotteria ipocrita dei bravi paesani, la crudeltà spietata dei bambini che isolano i fratellini protagonisti, il male che tracima dal "mostro" serial killer alle vigliaccherie sparse tra la popolazione. Oggi forse non fa più paura, ma la visione di Shelley Winters morta annegata che fluttua nell'acqua dev'essere stata un'apparizione da incubo per molti ai tempi della sua uscita.

_Hollow_  @  08/02/2011 22:35:00
   4 / 10
Orribile. Ad oggi il film ha tenuto malissimo lo scorrere del tempo e, a parer mio, non doveva essere tutto questo gran capolavoro nemmeno all'epoca. Recitazione pessima da parte della maggior parte degli attori (mi è piaciuta la sola Lillian Gish), la trama non è affatto male e la regia pure, ma tutto crolla di fronte all' innaturale stupidità di qualsiasi personaggio. Di "tematiche" nemmeno l'ombra, se ci sono vengono veramente sviluppate male (la capacità di andare avanti dei 2 bambini e la forza del loro legame? Mah ...). Quei due motivi che spesso vengono innescati a sottolineare i momenti di spensieratezza e quelli di "panico", se non ridicoli, sono perlomeno fastidiosi (soprattutto nel secondo caso).
Quando penso che "Vivere" è del '52 e "Tarda Primavera" del '49, "Tempi Moderni" del '36 e "Il Grande Dittatore" del '40 oppure che "Ladri di biciclette" sia del '48 e "Nosferatu" addirittura del '22 (seppur tutti questi film, insieme a tanti altri, rimangano attualissimi in qualsiasi loro aspetto, se non tuttora geniali), non posso che dare un voto del genere a questa pellicola. Cosa doveva essere? Un thriller? L'ho trovato solo comico ...

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Ultima risposta 03/04/2013 12.13.28
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  26/12/2010 14:20:50
   8½ / 10
ATTENZIONE: IL COMMENTO CONTIENE SPOILER


Rimango basito da come questa prima e unica prova di regia dell'attore Laughton sia stata ignorata da pubblico e critica alla sua uscita determinando per lo stesso Laughton l'allontanamento alle sue ambizioni di regista,per poi diventare successivamente uno dei noir più famosi ed idolatratiati della storia del cinema.
Noir particolare,dai toni espressionisti e aiutato da una fotografia e un bianco e nero che mettono in risalto i giochi di luci e ombre. Ma anche una storia solo a tratti moraleggiante (un difettuccio specie per il finale,sono momenti un tantino stonati),piena di humor nero e somigliante quasi a una favola per bambini; e proprio i bambini sono i protagonisti,braccati da uno degli uomini neri più inquietanti e disturbati apparsi sul grande schermo: un Mitchum strepitoso,folle e magnetico,lupo travestito da agnello per mangiarsi gli agnelli. Azzeccatissima la critica al fondamentalismo religioso di certi paesini americani che prima acclamano e si fanno imbambolare dalle menzogne di questo pastore con incise sulle nocche delle due mani le parole HATE/LOVE,per poi acclamarne a gran voce la morte trasformandolo in "Barbablù". Amore e Odio: sarà lo stesso film a seguire la metaforica lotta che il pastore fa compiere alle proprie mani. Indimenticabile resterà quindi soprattutto Mitchum con il cappello stagliato nella notte illuminata dalla luna,che canta e "non dorme mai" per citare il bambino in fuga con la sorella.

Dappertutto sono il peccato e i peccatori a farsi da subito notare,in contrasto con la purezza e l'innocenza dei bambini: sono questi ultimi a trovare il cadavere di una donna, vedova ammazzata dal predicatore che ha questo orribile vizio. E sono sempre loro ad essere legati ad una promessa pesantissima fatta per un padre,promessa che li metterà in un pericolo mortale. Laughton inserisce in questo contesto molta misoginia ma pure scene di fortissimo impatto visivo,la più famosa delle quali è senza alcun dubbio la scoperta del cadavere sott'acqua con i capelli ondeggianti come alghe. Unica figura femminile (ma anche in generale a parte i bambini) a salvarsi dalla critica sarà Rachel Cooper,unica adulta a vedere immediatamente il vero volto sotto il travestimento di Harry Powell.

L'atmosfera tesissima contribuisce a renderlo un ottimo prodotto anche di solo intrattenimento ma è praticamente impossibile non notare la cura certosina dietro ogni movimento non solo di regia,ma di trama: i bambini che lambiscono il fiume sulla loro piccola barca,un fiume simbolo di morte (lì si dovrebbero trovare ipoteticamente i soldi cercati da Powell,lì si trova il cadavere sgozzato della loro madre),nero come la notte inframmezzata solo spodaricamente dalla luce lunare; quando vediamo al suo interno per la prima volta (l'unica) scorgiamo un cadavere; in pratica un fiume di peccato in cui i bambini possono solo sperare di salvarsi e di non annegare. Che poi è quello che dice in maniera molto più schietta e diretta (pur se meno efficace) la signora Cooper prima della fine.

Ch.Chaplin  @  14/12/2010 17:55:44
   9 / 10
LOVE = HATE .. magnifica prova di Mitchum e Gish..peccato x la fine poi fatta da Laughton..questo è veramente un masterpiece...

MidnightMikko  @  05/12/2010 11:13:30
   10 / 10
La Morte Corre sul Fiume, unica opera di Laughton, forse per lo sforzo arrecato da questo noir da antologia.
Un film che si apre ottimisticamente, banalmente (la presentazione dei personaggi è veramente banale, quasi infantile) e piano piano si trasforma in un qualcosa di oscuro, cattivo, diabilico, malvagio, una parabola nera sullo strumento numero uno che crea l'odio tra gli uomini: la religione.
Si parte in modo fanciullesco, passando per perversioni, ipocrisia, sottomissione, manipolazione, morte, amore e si finisce sempre in modo fanciullesco, una fiaba demoniaca.
Concordo con chi considera questa la migliore prova di Mitchum (molto più che da Oscar) e di tutti i coprotagonisti, veramente eccellenti.
Registicamente Laughton all'inizio si mostra un pò insicuro, ma dopo i primi 10 minuti si dimostra un regista veramente dotato di un ottimo occhio, regalandoci delle inquadrature raccapriccianti, oscure, tenebrose.
Non è un film per tutti: è una parabola sull'ipocrisia della religione, sul bene e sul male, sull'ipocrisia del peccare o meno, sull'uccidere o non uccidere l'istinto animale che vive in noi, una parabola sulla mediocrità, sulle false apparenze vestita da fiaba per bambini (apparentemente) dove c'è il lupo cattivo e gli innocenti bambini. Un film amaro, crudo, dove tutti i protagonisti sono colpevoli, sporchi, condannati da Dio, che in realtà non è altro che il caso, il destino (la scena della barca è molto più esplicativa delle mie parole).
Francamente parlando, secondo me, questo è sicuramente il film più cattivo, pessimista, crudo e realistico della storia del cinema, che arriva a sfiorarti dentro, quasi come se anche noi fossimo osservati dalla figura diabolica di Powell che, ferito, grida come un demonio.

p.s.: un applauso alla colonna sonora terrificante di Schumann

Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  21/11/2010 23:37:57
   10 / 10
Un capolavoro genuino, essenziale e poetico

dobel  @  27/09/2010 18:42:45
   10 / 10
E qui la regia la fa da padrona! Il grande Laughton elabora un'opera assolutamente perfetta ed inquietante: la stratosferica fotografia, la musica magnifica, il geniale e a tratti onirico senso della narrazione, le interpretazioni impeccabili, fanno di questa stratificatissima pellicola un'opera magistrale e imprescindibile della storia del cinema.
I significati che se ne vogliono trarre possono essere tantissimi, ma rimangono sospesi quasi a costringere lo spettatore ad usare il cervello; forse anche per questo il film è stato un po' dimenticato e messo da parte. E' un film che pretende qualcosa, non è puro intrattenimento (anche se quest'ultimo non manca di certo). Un noir? Un thriller? Un film del terrore? Non saprei...
sicuramente un capolavoro.

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Ultima risposta 13/08/2011 23.25.55
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momo  @  19/06/2010 14:27:21
   6½ / 10
Preso nel suo contesto ha tutto un suo valore ed un suo perché. Gli storici del cinema gli hanno, giustamente, reso merito. Il mio giudizio è del tutto acronistico, e si basa sul film in se a prescindere dagli aspetti storici. In quest'ottica non ritengo che il film superi di molto la sufficenza, sia per quanto riguarda i temi, che il modo in cui li tratta.

wooden  @  28/03/2010 15:02:09
   8½ / 10
Noir espressionista quasi perfetto, nonostante non ami particolarmente il cinema americano classico (wilder, reed, ecc., per intenderci).

Credo sia una delle pellicole che meglio è resistita al tempo, dopo "touch of evil" di Welles per quanto riguarda questo filone di commedie nere tanto in voga nei '40 e nei '50 in america.

edmond90  @  22/03/2010 12:17:46
   10 / 10
Il personaggio di Harry Powell e l'unica regia di Laughton resteranno per sempre indelebili nella storia del cinema.Ogni singolo momento,ogni fotogramma è assolutamente perfetto,coadiuvato dalla fotografia strepitosa di Stanley Cortez.Robert Mitchum sfodera una prestazione che ha dell'incredibile,sicuramente una delle migliori della storia del cinema,calandosi assolutamente nei panni del falso pastore,allucinato e diabolico.Un film eccezionale.

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Invia una mail all'autore del commento eddiguff  @  22/01/2010 19:15:56
   7 / 10
Mah, visti i molti voti altissimi che precedono il mio commento, pensavo di trovarmi di fronte ad un capolavoro. E' tale nelle sequenze della fuga lungo il fiume. Per il resto coinvolgente sì, ma non eccelso. Ho trovato un po' goffi, inoltre, alcuni tentativi da parte del pastore di acchiappare i ragazzini.

pinhead88  @  04/01/2010 19:45:59
   7½ / 10
Un thriller anni '50 abbastanza curioso.è una pellicola che intriga al punto giusto anche con buoni momenti di suspance.in alcuni punti però risulta abbastanza scollegato con la linearità della storia,lasciando poco soddisfatto lo spettatore fino alla fine.un difetto della pellicola è sicuramente il ricalcare poco la figura del predicatore,una figura più rilevante avrebbe donato di scuro un aspetto più soddisfacente al film.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  16/12/2009 18:52:26
   9½ / 10

Vedi recensione. Per me è un capolavoro.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  02/12/2009 22:16:14
   9 / 10
Una fiaba del male diretta con fiammeggiante stile barocco dall'attore Charles Laughton ("Testimone d'accusa") che all'epoca non venne capita, troppo in anticipo rispetto a quanto verrà in seguito, anche se una tale ricercatezza di immagini credo sia rimasta ineguagliata. Assistiamo ad un opera d'arte febbrile e concitata in cui il puritanesimo dilagante dell'epoca viene esorcizzato e sbeffeggiato attraverso una storia thriller che raggiunge vette di autentico terrore. Un capolavoro gotico di straordinaria intensità interpretato da un leggendario Mitchum dalle nocche tatuate.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  19/11/2009 10:48:49
   9 / 10
Unica e affascinante opera registica di Laughton.
Pervasa ovunque da un orrore latente, è allo stesso tempo un atto d'accusa alle false dottrine, un thriller, una favola antica e assieme moderna.

Se la splendida sequenza della fuga dei due bimbi ci assorge nella lirica di un mondo quasi fiabesco, i delitti, le meschinità e i fanatismi del pastore Harry Powell riportano invece all'atra realtà, ad un male insito nel mondo mediocre degli adulti.

E il fiume è un'apertura, un via che conduce da questo a quell'altro mondo, un piccolo rifugio dove nascondersi dalle crudeltà del vero, ma anche un antro profondo dove si cela il più orrendo dei delitti.
Laughton dona vita segreta alle sue acque, ambiguità alla quiete serale del bosco, voce ai silenzi. Dipinge il mondo degli adulti con cinismo e quello dei bambini con grazia. L'uno è immerso nell'altro, il diabolico e l'angelico, il terrore e l'incanto, "hate" e "love", la malvagità del pastore Harry e il candore dei due bimbi.

Indimenticabile Mitchum nella parte del cattivo ma, come in tutte le fiabe, sono i bambini i veri piccoli eroi. In fondo la loro ingenuità porta sempre con sé, in qualche modo, un'inconsapevole saggezza.

Tony Ciccione90  @  03/10/2009 12:25:47
   9 / 10
All'inizio lascia un po' disorientati. Non si capisce la trama per quanto semplice. O meglio, non si capisce perchè il film sia considerato uno dei noir più belli di tutti i tempi. Poi ho capito. Questa pellicola è di una bellezza più unica che rara. Alludo alle immagini espressioniste, alla cura ai dettagli e all'incredibile caratterizzazione dei personaggi. Meraviglioso. Da vedere e rivedere

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Dr.Orgasmatron  @  12/09/2009 13:30:27
   10 / 10
Folgorante, strepitoso e straripante esordio di Charles Laughton alla regia. Uno dei "noir" più belli di sempre, con una delle storie più belle di sempre. Grandissima fotografia, esaltante Robert Mitchum con le ormai "cult" love/hate tatuate nelle mani. Imperdibile

LEMING  @  07/09/2009 13:36:52
   6½ / 10
Bellissima la seconda parte (per intenderci la fuga dei due ragazzi lungo il fiume), con le sue atmosfere fiabesche, molto bella anche la Winters, ottimo anche Mitchum, se poi questo viene considerato uno dei film più cattivi della storia, allora non siamo per niente d'accordo, a me che questi due bimbi tengano in scacco il CATTIVONE, l'ho trovato abbastanza ridicolo, e poi questo MOSTRO, in certi punti è addirittura penoso (come quando insegue i due bambini sulla scala della cantina, con le braccia tese in avanti, ....dai ridicolo), per cui al tempo sicuramente era inquietante, ma visto adesso, ripeto, a parte la geniale seconda metà, risente del tempo passato.
Lemming

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TheLegend  @  31/08/2009 16:46:31
   4 / 10
L'unica cosa a salvarsi di questo film sono la fotografia e la regia,per il resto è un film veramente ridicolo in tutte le sue parti;sarà che stiamo parlando degli anni '50,però visto oggi fa veramente ridere.
Non ci ho visto minimamente il capolavoro di cui si parla e non penso proprio che lo sia.
Non lo consiglio proprio a nessuno,la media è una farsa!!

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The BluBus  @  27/08/2009 23:55:09
   7 / 10
Mi aspettavo decisamente di più, ottima fotografia e ottima prova di Mitchum, ma la storia è troppo troppo romanzata per andare oltre il 7.

Invia una mail all'autore del commento marcocorsi  @  18/07/2009 02:45:41
   10 / 10
Un piacere unico quello che provo nel commentare questo strabiliante quanto primo ed unico film con Laughton alla regia. L'ex grande attore si rivela ancor più fenomenale dietro la macchina da presa e consegna agli annali del cinema un'opera di livello superiore. Robert Mitchum sembra essere nato appositamente per vestire i panni del predicatore senza scrupoli con il portafoglio al posto della fede

inferiore  @  30/06/2009 06:14:26
   8½ / 10
Unica prova da regista per l'attore Charles Laughton. Il film con uno stratosferico Robert Mitchum è un riflessivo atto d'accusa contro il fanatismo religioso e i falsi profeti...
La fotografia in b/n è stupenda e folgorante, in questa spettacolare regia si nota un po' di Hitchcock e un po' di Lang.
Forse è possibile trovare troppe soste, la noia a tratti si fa sentire, soprattutto nella parte centrale.
Comunque rimane un grande noir, il personaggio di Powell è talmente inquietante da ricordare lo psicopatico protagonista del film ''M''.
Un film per l'epoca scioccante, che anche al giorno d'oggi non passa inosservato. Da vedere come un trattato sugli anni '30 in Nord America e non solo...

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Apocalypse_Now  @  29/06/2009 21:40:02
   10 / 10
Mi permetto di correggere l'utente appena sotto a me. Il "serial killer" cinematografico prende vita con il geniale "M - Il mostro di Dusseldorf" di Fritz Lang. Mi permetto anche di assegnare il massimo dei voti ad un capolavoro inaspettato. Mitchum è l'icona perfetta del malvagio predicatore. Love-Hate inciso nelle mani è il contrasto tra odio ed amore che caratterizza l'intera opera

emagiul  @  24/06/2009 10:31:44
   10 / 10
l'origine dei maniaci serial killer, con mitchum letteralmente straordinario...
Il film a cui tutti i registi di questo genere, noir, trihller , si sono in qualche modo ispsirati..
Un capolavoro!

JOKER1926  @  14/06/2009 03:44:24
   7 / 10
"La morte corre sul fiume" è un caratteristico prodotto cinematografico del non recente 1955, la pellicola siglata Charles Laughton presenta una trama abbastanza "curiosa" sublimata da una magistrale fotografia.

"La morte corre sul fiume" è una storia (molto romanzata) di due bambini che dovranno sopravvivere alle insidie della vita, in questo caso, capeggiate, o meglio rappresentate da un predicatore (il regista idealizza anche degli attacchi abbastanza subliminali alla chiesa, alla religione) interpretato da un grandioso Robert Mitchum (l'attore è nato per "incarnare" l'icona del male vedi anche "Il promontorio della paura"), ovviamente anche gli altri attori (soprattutto i bambini) sono buoni e guadagnano, senza alcun dubbio, le lodi dello spettatore.

Il film di Laughton è una sorta di mescolanza fra giallo, drammaticità, noir; i risultati sono sicuramente pregevoli, lo spettatore sarà dunque trasportato in atmosfere ed ambientazioni fantastiche, chimeriche, che, avvolte nella notte, danno maggiore enfasi alla pellicola "catapultandola" in un "vortice" di classe ed eleganza.
Da segnalare dunque (sul piano tecnico) anzitutto la fotografia impeccabile e "poetica", da ricordare molte sequenze, su tutte, ad esempio, la scena iniziale con i due fanciulli fra l'erba e i fiori (sequenza fotografata in modo superbo), le scene della pesca davvero molto buone, il predicatore a cavallo "scandito" dal sole che terrorizza da lontano gli orfani e in fine lode per la scena "artistica" della donna (madre dei bambini) immersa nell'acqua, i suoi capelli formano una sola cosa con le alghe, davvero ottimo lavoro tecnico.

Laughton cerca con il suo film di regalare al pubblico momenti di vita infantile (promesse, segreti, incubi, paure…) e il linea sommaria riesce a portare avanti tale disegno, la pellicola è molto delicata, "raffinata" e con ambientazioni straordinarie cerca in modo quasi sistematico di "enfatizzare" il cammino dei protagonisti, gli animaletti, la luna, le stelle creano una sorta di "involucro" "fiabesco" che in linea di massima attrae lo spettatore.

"La morte corre sul fiume" è un validissimo prodotto cinematografico, magari non geniale ma sicuramente godibile e sotto alcuni aspetti "pomposo"; ovviamente tale film (oltre ai suoi innumerevoli pregi) "nasconde" piccole pecche dovute alla sceneggiatura nel finale (qualche buco, o meglio qualche superficialità consistente; vedi l'episodio della bambola).

La pellicola perfetta sul piano tecnico (positività come le musiche, ritmo, effetti sonori oltre a quelle già elencate) e convincente sul piano del contenuto comunque resta (almeno in parte) "avvolta" amabilmente in un alone di sopravvalutazione non irrilevante…

Sepultura  @  11/05/2009 23:39:28
   9½ / 10
L'esordio alla regia di Laughton è strabiliante. Una fiaba crudele ricca di riferimenti e frecciate soprattutto alla Chiesa. Regia e fotografia impeccabili. Mitchum superbo

Neu!  @  26/03/2009 22:57:33
   10 / 10
CAPOLAVORO. uno dei massimi degli anni 50', una fiaba bellissima. è, allo stesso tempo, un fantastico saggio di regia e una storia tenerissima; una miniera di trovate e un opera morale (ma non moralistica). poi Mitchum è puro genio.

fragolina51  @  13/02/2009 22:01:12
   9½ / 10
Laughton regista riesce a mettere in atto un assoluto capolavoro

Touch of Evil  @  25/01/2009 18:53:40
   9½ / 10
Anche a me è successo proprio come a boungle77, più passa il tempo e più rivedo questo capolavoro di Laughton e più lo apprezzo. Immensamente ed inspiegabilmente snobbato ai tempi

Gruppo COLLABORATORI bungle77  @  07/01/2009 12:19:18
   10 / 10
Ma guarda un po che ti combina quel simpatico mattacchione di C.Laughton...
E' un film unico nel suo genere... una favole che lentamente prende consistenza dentro di te...più ci ripensi e più te l'assapori... subito dopo la visione non gli avrei messo più di 8,5... ma dopo averlo lasciato decantare alcuni giorni il 10 pieno ci sta tutto!!!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Granf  @  09/12/2008 19:56:13
   10 / 10
"Chi sarà la prossima, Signore? Un'altra vedova? Quante sono state, sei... o dodici? Non ricordo bene... Ho fiducia in te, Signore: tu non mi abbandoni, non mi fai mancare i mezzi per continuare la mia missione... Quante vedovelle con un bel gruzzolo nascosto nella calza... Ah, Signore, sono stanco: alle volte ho paura che tu non mi capisca. Non ti importa se uccido, vero? La Bibbia è piena di uccisioni, ma ci sono cose che tu odi, Signore: la corruzione, la lascivia, la gente profumata che s'inebria nel peccato..."

Visto per la prima volta qualche giorno fa. Inizialmente non mi aveva fatto una buonissima impressione, anche se la sensazione di trovarmi di fronte ad un capolavoro c'era tutta. Il film mi è circolato nella testa per giorni e la faccia del protagonista è decisamente indimenticabile (un immenso Robert Mitchum). Posso dire di averlo rivalutato completamente e positivamente quasi subito, ma una seconda visione mi ha convinto del tutto. Fino a farmelo considerare un vero capolavoro, se non IL capolavoro del cinema.

Prima e ultima regia per l'attore Charles Laughton, come dire, fare un film e stare a posto per tutta la vita sapendo di aver quasi raggiunto la perfezione. Diretto alla grande, con un bianco e nero da favola, un ritmo frenetico e angosciante, mai noioso, anzi, a tratti di una poesia e di una potenza visiva disarmante.
La natura, la musica, le critiche al fanatismo religioso, le luci (che richiamano prepotentemente all'espressionismo), le scritte sulle nocche di Mitchum, sono cose ormai diventate leggenda per i veri appassionati di cinema. E' propria questo il punto, un film che è cinema in ogni sua forma, potremmo definirlo come l'ABC della settima arte, un capolavoro da prendere come punto di riferimento. Mi vengono i brividi se penso che è uscito nel 1955. Film del genere c'è li sognamo oggi.
Forse l'unica opera che mi sento di consigliare a tutti, che gioca con gli archetipi della letteratura e delle favole, creando una fiaba nera indimenticabile.

"Il mondo è cattivo con gli inermi"

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  19/11/2008 13:56:31
   9 / 10
Finalmente sono riuscita a colmare questa mia grave lacuna ed ho visto questo primo ed unico film di Laughton. Un noir magnifico con dialoghi eccellenti sui falsi profeti e fanatici religiosi, sull'avidità e sulla forza interiore. Incredibile tutto il cast, credo sia la miglior prova in assoluto di Robert Mitchum, con gli indimenticabili tatuaggi sulle nocche "love" & "hate". Molto convincente anche la prova di Lillian Gish, nei panni di una bizzarra ed altruista cattolica che si presta ad accogliere in casa orfani e bambini non voluti e che non mancherà di sottolineare la meravigliosa forza d'animo dei piccoli rispetto agli adulti meschini e prevedibili.
Un film da vedere.

hellknight2  @  17/11/2008 22:06:48
   8 / 10
L'ho visto a scuola e mi è piaciuto tantissimo. Davvero un classico e Mitchum ottimo!

clint 85  @  17/11/2008 20:27:06
   7 / 10
La trama è semplice, il finale poteva essere certamente migliore!!!
Forse un grandissimo film ai suoi tempi, ma visto nel 2008 resta un buon film ma non certamente un capolavoro!!!

2 risposte al commento
Ultima risposta 05/01/2010 16.03.43
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xxxgabryxxx0840  @  16/09/2008 17:31:44
   9 / 10
Credo non ci sia altro da aggiungere ai commenti precedenti, straordinaria pellicola con un altrettanto straordinario Robert Mitchum. Meraviglia

Jjanawas  @  30/07/2008 12:51:28
   10 / 10
Mamma mia che meraviglia. Ti tiene incollato allo schermo. Robert Mitchum ha un fascino magnetico. Che dire poi della fotografia....La scena in cui i ragazzini dormono nel fienile e all'alba spunta la sagoma del cacciatore a cavallo, accompagnato dalla sua canzoncina è decisamente una delle più belle che abbia mai visto. Il lupo che con calma e freddezza segue gli agnellini, perchè tanto sa che li ritrova....
IMPERDIBILE

polbot  @  05/07/2008 10:41:33
   8½ / 10
Ottima fiaba "nera"... cade solo un po' nel finale...

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Memorabile il personaggio interpretato da Mitchum!

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  03/07/2008 17:44:17
   9 / 10
Superba “storia nera”, in cui sono sapientemente miscelati elementi fiabeschi, horror e drammatici, esaltati da un bianco e nero sublime e da atmosfere suggestive in cui si avverte il sentore di un certa forma espressionistica.
La vicenda, ai limiti del surreale, di due ragazzini vittime di un mondo soggiogato dalla sete di denaro (ora per necessità: come nel caso del padre naturale; ora per cupidigia e avidità: come dimostra l’attitudine omicida del patrigno) costituisce per Laughton il “veicolo” attraverso cui trasmettere la sua invettiva contro l’ipocrisia meschina dei (quaccheri) predicatori-imbonitori, i quali si ergono a depositari di un’etica subdola e fallace che in realtà confligge con il loro basso stile di vita. Il personaggio del pastore Harry Powell, interpretato da un magnifico Robert Mitchum, incarna tutte le contraddizioni (emblematicamente rappresentati dalle scritte “odio” e “amore”, tatuate rispettivamente sulle dita della mano sinistra e destra) e in particolare tutti i disvalori che connotano il fenomeno della predicazione: egli si fa scudo della dottrina che professa, giovandosi del rispetto di cui gode presso la comunità ottenebrata dai suoi sermoni, per perpetrare efferati delitti volti ad appagare la sua brama di denaro. Gli unici soggetti immuni dagli artifizi del pastore sono i fanciulli, la cui pura innocenza appare come l’unica e vera arma da opporre alle menzogne delle false dottrine: da qui prende forma il contrasto tra la forza dei bambini e la debolezza degli adulti, resi ciechi e indifesi dalla loro stessa ottusità. Ciò che il folle predicatore è riuscito a fare nei confronti di questi ultimi, plagiandoli e influenzandoli con le sue prediche funeste, non riuscirà parimenti a fare verso i piccoli John e Pearl, con i quali ingaggerà una dura “battaglia”. Da questa scaturirà la fuga dei due bambini che, alla stessa stregua di Hansel e Gretel, intraprenderanno un viaggio irto di pericoli (affascinante tutta la sequenza della barca che scorre sul fiume, sulle cui rive si affacciano animali notturni) che li condurrà in una casa sperduta nel bosco. Ma qui –diversamente dai protagonisti della fiaba dei fratelli Grimm- non troveranno ad attenderli una donna malvagia, ma una signora anziana che ha sostituito l’amore per i propri figli, da cui è stata abbandonata, con quello per i “trovatelli”, accogliendoli ed allevandoli nella sua dimora. Il seguito è un continuo crescendo che culminerà con la rivolta dei “proseliti” che -come spesso accade nella storia- hanno contribuito, con la loro mediocre ottusità, a creare i "mostri".
Al di là della trama, impeccabile nella struttura e nei contenuti, “Night of the Hunter” è un esempio di tecnica che, soprattutto sotto il profilo delle luci e dei chiaro-scuri, ne fanno un’opera davvero mirabile. A ciò si aggiungano talune magnifiche sequenze, tra cui spicca quella indimenticabile della donna in fondo al fiume con i capelli sciolti che ondeggiano confondendosi con le alghe del fondale.

Gruppo COLLABORATORI julian  @  18/06/2008 14:51:02
   8½ / 10
Penso sia difficile metter mano ad un film del genere, sicuramente tutti si saranno sentiti in soggezione, forse addirittura in difficoltà a commentarlo.
Stesso vale per me.
Come ha detto giustamente wega, se siete preparati a vedere questo film come un capolavoro un noir, uno dei più belli di tutti i tempi addirittura, rimarrete disorientati, anche se non delusi.
Lo sbalordimento deriva dalla impressionante semplicità e (apparente) banalità della trama. Una favoletta penseranno tutti.
Ma non è nelle favole che si esprime il concetto essenziale, spoglio, di bene e male ?
Non è nelle favole che si assiste sempre all'epico scontro tra queste entità, puntualmente incarnate in personaggi (animaleschi, umani o addirittura chimerici), e alla netta vittoria del bene ?
(Qui il bene è impersonato dagli innocenti bambini, il male si confonde dietro la rassicurante maschera del pastore).
Non sono proprio le favole che ci avvicinano al mondo reale, pur nella loro ingenuità ?
Insomma Laughton ritorna agli archetipi della letteratura, al greco Esopo e al latino Fedro, i più grandi favolisti di sempre, ma vi mischia insieme una forte componente espressionista, ereditata dal celebre movimento cinematografico tedesco caratterizzato dalla splendida fotografia chiaroscurale.
A questo, infine, si aggiunge anche la componente naturale, retaggio, anche questo, della cultura favolistica: le piante, i fiumi e una grande rappresentanza faunistica interagiscono con i personaggi o fungono da semplici spettatori.
Insomma, come i più grandi autori dell'antichità, Laughton crea un nuovo genere originale e inclassificabile attingendo dalle più disparate fonti, una miscellanea di generi e culture, un collage che si fonde perfettamente a formare un pezzo unico e inimitabile.
Si potrebbero sprecare parole a parlarne... chissà quanto altro c'è da dire...
L'8 e mezzo è un voto assolutamente personale, preferisco di certo i noir più tradizionali e che si attengano più strettamente ai canoni del genere, ma è ovvio che un film così rivoluzionario e atipico sia da tutti ritenuto, oggettivamente, un capolavoro.
In quanto a tecniche cmq non si discute: assolutamente perfetto.
E poi ci sono certe trovate... le scritte hate e love sulle nocche ad esempio, idea genialmente ripresa da Spike Lee per Fà la cosa giusta.
Arte.

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Ultima risposta 25/07/2008 15.39.34
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The Monia 84  @  16/06/2008 18:46:13
   10 / 10
Oh miei dei che capolavoro!
L'orrore, l'incubo, il male: sono temi espressi magnificamente da Laughton in questo caposaldo della storia del cinema che non avrebbe potuto esser scritto e girato in maniera migliore. Un film denso di aspetti metaforici che non basterebbe un libro intero x parlarne. L'utilizzo del chiaroscuro è straordinario, meglio di qualsiasi altro film noir. In realtà questo è un film noir riadattato in un contesto diverso, quasi da Sogno. Freud sarebbe stato fiero di Charles! I protagonisti sono ispirati come non mai.
Mitchum da bava alla bocca!!

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Ultima risposta 16/06/2008 21.58.19
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Invia una mail all'autore del commento wega  @  21/05/2008 09:40:36
   10 / 10
COMMENTO ATIPICO, CREDO IMPORTANTE, LEGGERE.
"La morte corre sul fiume" è stato il film che ha messo in discussione tutta la mia capacità critica cinematografica, forse perchè mi aspettavo un noir di genere, ma alla prima visione l'ho trovato addirittura ridicolo ed una presa per i fondelli, non mi era piaciuta la storia, tanto meno il montaggio, le recitazioni, ed ero talmente irritato da non accorgermi neanche dell'espressionismo.
Il confronto con il sito mi ha destabilizzato(9,6 di media) e sì, pure le 5 stelle del Morandini e le 4 del Mereghetti, mi sono quindi fermato, studiato recensione per recensione, e dopo la tredicesima visione in due mesi non posso altre che affermare si tratti sul serio di un capolavoro, e magnifico in tutte le sue parti.
Ora sarebbe imbarazzante dire la "mia" su questa pellicola, c'è già tutto in queste due pagine riguardanti le recensioni degli utenti, Terry Malloy, Harpo, Antoniuccio ed altri per i contenuti, Mizoguchi per le caratteristiche tecniche in particolare.
Ho ritenuto importante questa premessa perchè credo sia una delle funzioni più importanti del sito, e perchè no, magari lo spirito giusto con cui approcciarsici.
Del film la parte che più mi è piaciuta è senz'altro il viaggio con la barca, di una poesia disarmante, per niente lenta, oltretutto troviamo i controluce e l'uso del rococò più interessanti, non succedeva dai tempi di Whale.
Sensualissima la Winters, una delle donne più sensuali di Hollywood, prima di ingrassare(vedi "Lolita", ma sempre bellissima), e strana interpretazione di Mitchum, del quale ho, invece, la preferenza per il carisma ad esempio in "Le catene della colpa".

7 risposte al commento
Ultima risposta 05/12/2008 19.10.32
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popoviasproni  @  20/05/2008 11:18:40
   8½ / 10
Avvincente parabola girata ad altezza bambino con un inquietante Mitchum in cui forse

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER.
Dialoghi e fotografia da antologia.
Impareggiabile per l'epoca.

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  13/04/2008 23:36:53
   9½ / 10
L'eccellente caratterista specializzato in ruoli "avvocateschi" Charles Laughton dirige quest'unico film, sfornando un capolavoro di lucidissima potenza, calandosi nel profondo sud statunitense per raccontarne segreti, ipocrisie e meschinità con un coraggio tuttora ineguagliato.
Robert Mitchum con le parole "love" ed "hate" tatuate sulle nocche, probabilmente alla sua migliore prova di sempre, è rimasto scolpito nella storia del cinema; e lo sguardo malinconico di Shelley Winters gli fa da sentito contrappunto.
Dialoghi geniali e tensione altissima completano il quadro, regalandoci un thriller d'alta, altissima scuola.

3 risposte al commento
Ultima risposta 14/04/2008 21.14.21
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Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  10/04/2008 13:09:24
   9 / 10
Un film a dir poco grandioso, con una regia che farebbe impallidire qualsiasi cineasta ancora in attività (forse Laughton fece bene a ritirarsi visto la perfezione di qualsiasi scena difficilmente riproducibile, anche se non so se fù per sua volontà)! Il male qui è di quelli più stupidi, inutili, e approfittatori, senza un briciolo di intelligenza e senza sfidare forze a lui pari! Che le vittime siano bambini e donne vedove,ingenue e prive di forza di volontà non fà altro che sostenere questa tesi! Anche l'utilizzo della fede per plagiare la considerazione che le persone hanno sul pastore Mitchum è un sintomo di ingenuità degli abitanti della piccola cittadina americana (non a caso poi le cose cambieranno quando ci si sposterà in città)! Grandiosi tutti i protagonisti, da quelli meno incisivi ed importanti al grandissimo Mitchum, e soprattutto alla bambina che risulta talmente naturale che sembra quasi non preoccuparsi delle telecamere!

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  09/04/2008 12:11:05
   10 / 10
Una delle migliori esperienze cinematografiche della mia vita.

ZiggyStardust  @  12/03/2008 15:51:09
   10 / 10
Stupendo. Un incubo impersonato da un Mitchum in stato di grazia, assoluto protagonista di una fiaba nera.
Geniali regia e fotografia.

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  07/03/2008 09:35:21
   10 / 10
Anche solo pensare di girare un gioiello del genere negli anni ''50 voleva dire chiudere la carriera. E infatti...
Film archetipico e senza tempo, lineare e perfetto, Mitchum eccezionale.

Invia una mail all'autore del commento Tempesta  @  06/03/2008 22:28:44
   9 / 10
Che Terribile Filmaccio!Robert Mitchum davvero impeccabile.I due ragazzi ne passano di cotte e di crude,davvero un film interessante,a tratti inquietante,poi quella canzoncina è davvero "fastidiosa".

Invia una mail all'autore del commento Aletheprince  @  18/01/2008 23:33:38
   8½ / 10
Brillante racconto giallo con tinte fiabesche ed un clima di tensione sempre elevato.
Nella sua linearità e quasi ingenuità, la storia coinvolge e rende partecipi della sventurata sorte capitata ai due fanciulli, sui quali grava l'ingombrante gravame di un folle predicatore infatuatore e falso sublimatore degli animi dei più deboli ed innocenti.
Interpretazione perfetta di Robert Mitchum, nel ruolo dell'eretico pastore pluriomicida.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  05/12/2007 20:49:45
   9½ / 10
Questo film è scioccante.
Basta mirare alla suprema magnificenza di Mitchium per capire che è un film metafisico, superiore, non compreso e non comprensibile...
Una favola giocata sulla supremazia del lupo contro i piccoli agnelli, Laughton va agli antipodi di tutta la letteratura, quella più semplice e nobile che pone con personaggi-figura le verità del mondo. il reverendo, con la sua demagogia religiosa, con il suo carisma, con la sua spietata brutalità, con la sua scaltrezza riesce a gestire e dirigere la storia, ma non riesce a controllarla. è un personaggio quasi shakespeariano, come Amleto e Iago che fanno andare la storia a loro piacimento e non senza un certa indolenza tipica di animi scaltri, ma gretti. Non riesce, come dicevo, a controllare il moto di una storia in cui intercorrono inaspettatamente personaggi che lui, sottovalutandoli, non riesce a controllare e il suo abbassamento (ricordarsi la scena della cantina in cui si deve "abbassare" fisicamente e letterariamente al livello infantile) risulta artificioso e inefficace. i bambini lo colpiscono su un terreno personalissimo che lui non potrà mai comprendere, nè con la sua distorta religione, nè con i suoi modi suadenti (da sottolineare la vittoria psicologica di Pearl (un riferimento letterario al capolavoro di Hawthorne "La Lettera Scarlatta"?) sull'aguzzino che cerca di estorcerle le info), cosa che invece la donna credente, umile e dignitosa saprà fare. Non spendiamo parole sul linguaggio figurativo che utilizza Laughton perchè rempirebbe un manuale di cinema, in particolare riguardo alla fotografia. un mezzo voto in meno per la sequenza della barca, non proprio scorrevole.

vitocortesi  @  28/11/2007 19:48:12
   9½ / 10
Bellissimo film peraltro unico come regista di Charles Laughton che si è cimentato invece come attore in diverse occasioni. Grande la tensione durante lo svolgersi della storia e molto belli i dialoghi.Capolavoro di quegli anni.

dgarofalo  @  17/11/2007 13:39:44
   8½ / 10
gran bel film con grandissima interpetrazione di mitchum un film fatto con molta semplicita
da vedere asssolutamente

Mizoguchi  @  02/11/2007 19:15:26
   10 / 10
Il grandissimo attore Charles Laughton si cimenta con la regia e sforna un film davvero unico.
Purtroppo il film soffre ancora una certa invisibilità, frutto ancora della spietata censura che subì all'epoca della sua uscita, che del resto costrinse anche il povero laughton a non tornare dietro la macchina da presa.
Il film è forse uno dei più radicali mai fatti, oltretutto pensiamo che siamo nella hollywood degli anni '50.
Il fulcro del film è proprio la comunità che esso descrive, una comunità chiusa, bigotta e drammaticamente attuale.
Il bigottismo è qui analizzato in tutte le sue sfumatore e il passaggio più drammatico è la reazione della folla da adoratrice del predicatore Mitchum alla follia collettiva desiderosa di linciaggio.
Molto toccante il personaggio interpretato da Lillian Gish, la cui fede religiosa è più a misura umana, dove c'è spazio per la compresione e la vera solidarietà, commovente il gesto finale verso la ragazza a cui, pur conoscendo le sue precedenti esperienze (clandestine) con gli uomini, regala un gioiello, non negandole così la gioia di sentirsi più bella, abborrendo quindi lo stupido terrore bigotto che tutto sia vanità...
Un film poi che ovviamente punta sulla figura del ragazzino il cui confronto con il predicatore ricorda quasi il conflitto del piccolo danny con il lato oscuro di suo padre in shining.
In effetti sì il ragazzino ha quell'intuito puro (uno sorta di shining), che gli permette di vedere oltre le menzogne declamate dal "falso" predicatore, e di non cadere nell'errore in cui cade la povera madre (grande shelley winters, eccezionale nelle sue sfumatore di invasata e martire al tempo stesso) e in parte la povera sorellina, e di non cadere nel finale nell'errore della folla stessa: infatti in una scena incredibile accosta la cattura di mitchum alla cattura del padre e incredibilmente riesce a provare pietà...
Stilisticamente il film fa scuola e presunti geni dell'ultimo minuto come tim burton dovrebbero inchinarsi a tali capolavori; in pratica parliamo di una messa in scena quasi da horror gotico antinaturalista, con controluci estremi, contrasti altissimi, luci tagliate e riferimenti al fiabesco, come il cadavere sotto l'acqua i cui capelli sembrano trasmormarsi in magiche alghe e gli animali che popolano le rive del ruscello.
Vabbè anche se il film è tutto un succedersi di scene meravigliose, un momento di montaggio che davvero che non si dimentica è quando mitchum insegue i due bambini verso la barca in mezzo alla palude e quando loro gli sfuggono emette un grido animalesco, quasi da uccello notturno, che risuona per tutta la valle accompagnado la dissolvenza successiva e mischiandosi al canto della bimba che accompagna il viaggio lungo il fiume...

Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  18/10/2007 16:42:11
   10 / 10
ATTENZIONE: SPOILER UN PO' OVUNQUE.

Uno dei film più belli che abbia mai visto.
Come già da molti evidenziato, “La morte corre sul fiume” è una vera e propria fiaba moderna. Si distinguono in essa tutti i caratteristi tipici: i due protagonisti (i due piccoli bambini, una sorta di Hansel e Gretel del secolo passato, entrambi assolutamente strepitosi ) l'orco/antagonista (Bob Mitchum, in un'interpretazione da brividi); la fatina buona (Lilian Gish/Rachel Cooper) e l'innocente “vittima sacrificale” (la madre, Shelley Winters).
La parte centrale (vale a dire quella a cavallo della morte della madre e la fuga) è, per quanto riguarda pathos e tensione, assolutamente insuperata e insuperabile nella cinematografia di ogni tempo.

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