Alla vigilia della Seconda guerra mondiale, una vedova inglese assume un archeologo autodidatta per effettuare scavi nella sua proprietà e fa un'incredibile scoperta.
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Piacevole sorpresa questo film. È un film di pregevole fattura, commovente e delicato. Recitazione perfetta, con un grande Fiennes. Regia e sceneggiatura ottima. Consigliato
Film discretamente tratteggiato, racconta una storia vera arricchendola di altri spunti emozionali come l'imminenza della seconda guerra mondiale, il rapporto famigliare, vari sentimenti di coppia e la passione per la scoperta. Tutto diretto e raccontato in maniera sobria, con un certo tatto e una performance attoriale degna di apprezzamento che non fatica a coinvolgere. Unico tassello non totalmente cesellato è il doppiaggio che mi è sembrato, in alcuni momenti, un po' calante.
Un film bello ed elegante, ben studiato nei dialoghi mai banali e giocato molto su sguardi e silenzi che non appesantiscono, ma anzi rendono meglio delle parole. Merito è di una regia molto attenta e dalla bravura di un cast ben assemblato che favorisce il carattere corale del racconto, mantenendo la centralità sul rapporto tra Basil Brown e la signora Pretty. Li disquisizioni filosofiche non mai mai semplicistiche e fini a se stesse e forse se proprio si deve trovare un difetto, è su alcuni personaggi secondari, a volte superflui che non hanno l'opportunità di un adeguato approfondimento. Un bel film, nulla da dire.
"The dig" (of the grave) Il regista ha manipolato la vicenda reale in un'unica direzione: Edith Pretty era coinvolta nello spiritualismo, e da ciò s'è inventato la classica manfrina sulla presunta immortalità o eternità dell'amore. Romanticismi falsificati di sana pianta, come quello fra i due protagonisti, fra Peggy Piggott and Rory (un personaggio fittizio), e sui motivi della passione di Basil per l'archeologia (si legga https://www.historyvshollywood.com/reelfaces/the-dig/). A dispetto di questo, il film mantiene dalla prima scena, con Finnies ingobbito sott'il peso dell'età e della fatica, con la struggente colonna sonora e la fotografia desaturata, l'alone opposto d'una caducità beckettiana: tutti falliamo, ogni singolo giorno.
È un film emozionante, senza enfasi da colonne sonore ad hoc, solo esclusivamente attraverso il racconto stesso si vivono belle emozioni. Tratto da romanzo e storia vera.
Film di rapporti tra persone, intese velate tra lo stesso sesso in un periodo di attenzione a nascobdere queste note, amori, madre figlio, l'archeologia in legame al tutto... Esplorare il passato per comprendere la via.
Il momento col bambino sono emozionanti. Soprattutto quando la storia si sviluppa.
È un film che racconta, ben costruito a livello scenico, ambientazione 1939 Inghilterra, ben sviluppato la messa in scena dei rapporti uomo donna in famiglia, lavoro, amore...
Un film delicato con belle immagini. La donna allo specchio illuminata dal sole attraverso le finestre. E molte altre.
Ottimi gli attori e adoro sentire la voce del doppiatore Stefano De Sando (James Gandolfini Tony Soprano)