la notte dei morti viventi regia di George A. Romero USA 1968
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la notte dei morti viventi (1968)

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locandina del film LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI

Titolo Originale: NIGHT OF THE LIVING DEAD

RegiaGeorge A. Romero

InterpretiDuane Jones, Judith O'Dea, Karl Hardman, Keith Wayne

Durata: h 1.36
NazionalitàUSA 1968
Generehorror
Tratto dal libro "La notte dei morti viventi" di Richard Matheson
Al cinema nell'Agosto 1968

•  Altri film di George A. Romero

•  SPECIALE LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI

Trama del film La notte dei morti viventi

Il film Horror per eccellenza che ha dato il via al genere degli Zombies. Un film Cult che ci proietterà in una ridente cittadina dove un virus traforma le persone in mostri assetati di sangue e da li...

Film collegati a LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI

 •  ZOMBI, 1978
 •  IL GIORNO DEGLI ZOMBI, 1986
 •  LA TERRA DEI MORTI VIVENTI, 2005
 •  SPECIALE LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI

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Voto Visitatori:   8,47 / 10 (209 voti)8,47Grafico
Voto Recensore:   8,00 / 10  8,00
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Voti e commenti su La notte dei morti viventi, 209 opinioni inserite

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Alpagueur  @  08/11/2020 21:05:04
   8½ / 10
Questo film, diretto, scritto, fotografato, montato e musicato da George A. Romero, è quello che potrebbe essere considerato il ponte di collegamento tra i film horror classici e i film moderni più intrisi di sangue; per i motivi che è in bianco e nero e mantiene ancora il tono classico ma allo stesso tempo aggiunge più violenza, un focus sugli umani e ovviamente la mania dell'orrore che è: il morto vivente (zombie). Sì, giusto per quelli di voi che non lo sanno, si ritiene che "La notte dei morti viventi" (a.k.a. "Night of the living dead") abbia creato lo zombi moderno. Questo film ha completamente scioccato il pubblico all'epoca, era diverso da qualsiasi cosa avessero mai visto! Il film inizia in un cimitero, uno dei principali punti fermi dei film horror, a cui Romero ha dato pochissimo set-up, e poi bum! Gli zombi attaccano. È fantastico perché ti prende alla sprovvista proprio come i personaggi del film. Poi molto velocemente sei proiettato in una casa solitaria in pianura, qui è dove il film si trasforma da buono a vero capolavoro. Questo è quando sempre più personaggi iniziano a essere rivelati, la scrittura di questi personaggi è semplicemente fantastica, suona molto come persone reali che parlano e/o litigano. Il film è anche un buono studio dei protagonisti, che ci mostra come il vero io delle persone salti fuori in un momento di completo caos. Il mio personaggio preferito è Ben, principalmente perché è l'unica persona che cerca di ragionare. Gli zombi (anche se non sono vengono mai chiamati zombi) sono i mostri di questo film, ora rispetto agli zombi di oggi sono molto diversi, anche questo risale alla violenza dei film che per gli standard dell'epoca era semplicemente cruenta, inesorabile, ma per quelli di oggi però è molto docile. Molte delle scene di questo film sono iconiche, dagli zombi che si lamentano allo "stanno venendo a prenderti Barbra". Altre due cose di cui parlerò, la prima è il finale. Il finale de "La notte dei morti viventi" è uno dei più grandi shock cinematografici di tutti i tempi, non lo rivelo ma è una svolta brillante. E l'ultima cosa di cui parlerò è l'impatto del film. Il film è stato nuovamente incredibilmente influente con la violenza, ma ha anche affrontato un grosso problema dell'epoca, i diritti civili. Il personaggio principale di questo film era un uomo di colore (Duane Jones), che nel 1968 era inaudito, ma George A. Romero è andato avanti e lo ha fatto accadere. Le musiche, dello stesso Romero e di Karl Hardman, sono discrete ma non certo al livello di quelle di Simonetti nel film "Zombi" del 1978 (diretto e sceneggiato sempre da Romero). Alla fine si tratta di un film eccellente e diretto con grande intelligenza, con buone dosi di horror e shock. Ha avuto negli anni a seguire remake e innumerevoli imitazioni. Costato poco più di 100 mila dollari, ne incassò oltre 5 milioni. Esiste una versione colorizzata. Nel 1998 fu rieditato con 13 minuti in più, tutti tagliati dal regista nel 1968. E' ambientato in Pennsylvania (Monroeville e Pittsburgh...così come "Creepshow" e "Zombi", ed il 'Evans City Cemetery', diventato ben presto famoso proprio grazie a questo film).

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Ultima risposta 08/11/2020 23.16.20
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marcogiannelli  @  12/02/2016 13:03:41
   9 / 10
ATTENZIONE IL COMMENTO CONTIENE SPOILER, spoiler che è inutile mettere sotto l'apposita sezione visto che tutta l'analisi è uno spoiler
Romero per due noccioline e un wafer decide di dirigere questo film, e quando un regista prende un progetto del genere è perché ci tiene e vuole metterci tutto sè stesso.
Si parte con Barbara e il fratello Johnny in un cimitero, laddove incontrano il primo zombie, che essendo tale e quale ad un uomo normale viene tranquillamente avvicinato ed è Johnny a lasciarci le penne. Oltre ad un rimprovero sul mancato make-up, nemmeno un minimo tocco per ogni morto vivente, mi sono sentito subito preso un pò in giro, visto che Johnny muore..cadendo, insomma sembra ridicolo e non spaventoso come dovrebbe.
Arrivati nella casa dove rimarremo per tutto il film facciamo la conoscenza di Ben. Ben è un uomo di colore, e seppur la scelta sembri casuale, casuale non è. Perché lo svolgimento suggerisce che invece i temi del razzismo e altri temi politici siano ben trattati da Romero, che però, giustamente, non si sbilanciò più di tanto. ma siamo nel '68, come non si fa a collegarsi direttamente a Malcom X e Martin Luther King vista la scelta del protagonista e i successivi sviluppi?
Dopo un altro deludente attacco di alcuni zombie conosciamo altre 4 persone che faranno parte della spedizione antizombie, e nell'immediato il film è abbastanza statico, poi i sei scoprono la natura delle creature e cosa possono fare, inoltre non è più raccomandabile rimanere chiusi in casa, piuttosto bisogna raggiungere le stazioni di sicurezza. Nel tentativo di farlo la coppietta ci lascia e Ben assiste in prima persona al cannibalismo dei morti, scena finalmente disturbante come mi aspettavo. E da qui il registro cambia e riesco a capire perché parliamo di rivoluzione. Nel '60 abbiamo parlato di Psycho come di un film rivoluzionario per la violenza e il brivido che riusciva a provocare, tanto che la critica nell'immediato lo bocciò e lo bollò come un film violento. Lo stesso successe con questo, e si parlava di film disgustoso, tanto che viene considerato il capostipite del filotto gore e splatter, con delle scene forti.
La fine di Barbara per me è un twist: per lei mi aspettavo una fine alla Kazan in The Cube, insomma quello che indichi subito come "quello destinato a non farcela perché troppo incapace di difendersi" che alla fine ti stupisce. Invece lei muore in modo quasi romantico, ritrovando il fratello che la conduce a sé e alla morte.
Ma la scena che più mi ha lasciato sgomento riguarda chiaramente la bambina che si nutre del padre e che massacra la madre con uno sguardo che dire satanico è poco. Il padre fino a quel momento era la figura negativa del film, più delle creature. Un uomo egoista, che prova addirittura a consegnare agli zombie Ben. Ancora Ben, unica figura eroica e senza macchia del film.
Si arriva alla fine, dopo la scena delle braccia che provano a prendere i nostri protagonisti. E il finale sembra volgere all'happy ending, prima dell'ennesima svolta, con protagonista lo sceriffo, che fa sparare a Ben scambiato per uno dei mostri. E lo sceriffo, così come Harry, sono il simbolo della società egoistica, superficiale, che ci autodistrugge: siamo noi stessi i nostri nemici, non gli zombie, che stanno quasi a rappresentare la natura che ci si rivolta contro. Sì perché le radiazioni della sonda sperimentale risvegliano i morti, e la conseguenza è il risveglio degli zombie, che non per loro volere si ritrovano a volersi nutrire di noi.

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Ultima risposta 09/02/2018 17.59.13
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hghgg  @  15/05/2015 13:26:40
   8 / 10
Be quando si parla de "La notte dei morti viventi" bisogna sempre togliersi il cappello. Si parla pur sempre del film che ha dato (non) vita alla figura Classica dello Zombie nel cinema, più moderno rispetto alla figura originaria delle leggende popolari haitiane e dei primi esperimenti cinematografici su queste figure e tutt'oggi più affascinante rispetto a certi rapidi zombie corridori che hanno preso piede dagli anni '80 in poi.

La grande idea aggiuntiva di Romero è stata poi quella di aggiungere nel contesto Zombie anche elementi di critica sociale-antropologica che verranno meglio sviluppati 10 anni dopo in "Dawn of the Dead".

Però quando ci si trova di fronte a "Night of the Living Dead" non si può fare a meno di notare come questo sia uno di quei film che davvero ha resistito poco e male alla prova del tempo, perfino per me che sono il più acerrimo nemico della fatidica frase "è invecchiato male". Ecco questo film è invecchiato male, anche se solo da un punto di vista tecnico e scenico e non tematico. E ci credo.

Romero aveva pochissimi mezzi all'epoca per i materiali, gli attori, le scenografie, il trucco e "gli effetti speciali". Ha fatto il meglio che poteva con ciò che aveva a disposizione, pochissimo, e va bene così, però oggi risulta un film visivamente molto ingenuo e davvero troppo grezzo, anche nel montaggio oltre che nella sgranatissima fotografia davvero poco chiara (questo è un dettaglio che rende il film più affascinante tuttavia, e più inquietante) e negli, chiamiamoli così, effetti speciali.

La regia invece è forte di tutta la grande inventiva e le tante idee di Romero che riesce a rendere inquietante una massa di decerebrati che barcollano a due all'ora. Indimenticabili gli assalti (senza fretta) dei morti viventi, strepitosa la scena della bambina-zombie che si nutre della madre.

Grande caratterizzazione dei personaggi, figure solide e scritte con le idee ben chiare in testa, specchio di tutti quegli sviluppi narrativi e/o metafore che tirano stoccate alla società americana del '68 e all'uomo in generale, sebbene ne "La notte dei morti viventi" l'elemento principale rimanga l'orrore e la rivoluzione nel genere portata dall'assalto di questi nuovi, infidi, branchi di non-morti, la classe popolare dei non-morti contro lo snobismo elitario dei vampiri.

Battute a parte è un film che va solo applaudito, Romero al suo meglio alla regia perché riesce a creare qualcosa di nuovo e di registicamente valido, per quanto acerbo, con mezzi nulli e tante idee. Un grande film.

Con "Dawn of the Dead" farà leggermente meglio, il film approfondirà le tematiche da critica sociale e svilupperà ulteriormente le figure "Zombie" avendo inoltre dalla sua maggiori mezzi economici e un ritmo più moderno e rapido.

"Night of the Living Dead" resta ovviamente un passaggio obbligatorio per qualunque spettatore interessato seriamente al cinema horror. Fondamentale.

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Ultima risposta 15/05/2015 20.48.08
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Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  29/03/2014 20:36:17
   7½ / 10
Grande debutto di Romero. Un ottimo film, all'epoca *******to per la troppa violenza, è oggi un prodotto godibilissimo che ha segnato una svolta nel fare certo cinema.
Per gli amanti del genere è assolutamente imperdibile.

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Ultima risposta 29/03/2014 20.37.52
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faluggi  @  11/03/2014 22:24:12
   2 / 10
Ecco un esempio di film d'autore stravecchio osannato da tutti, ma che poi lo guardi e non vedi l'ora che finisca perchè temi che nel frattempo ti impiccherai per la noia. L'ho trovato in uno scaffale di casa mia, originale, non lo avevo però mai visto, in quanto lo aveva comprato mio -parente stretto- all'edicola. Lo guardo e cosa mi ritrovo?

Un film recitato da cani, a parte il nero, gli altri sembrano presi dalla strada, con dialoghi idioti, per tre quarti d'ora un battibecco del tipo "andiamo in cantina!", "no qui è più sicuro!", "andiamo in cantina!", "no qui è più sicuro!", zombie che non sembrano zombie, e che ad un certo punto si comportano come se non fossero zombi armandosi di armi (??), e infine trucchi e effetti speciali inesistenti, e stiamo parlando di un film del 68 (infatti non ho capito perchè sia in bianco e nero, a quei tempo si usavano già i colori).

Insomma forse un film che a quell'epoca poteva piacere, ma oggi farebbe ****** anche un caprone stitico.

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Ultima risposta 10/11/2014 10.57.34
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horror83  @  18/11/2013 10:37:49
   5 / 10
non mi è piaciuto, una noia mortale. Romero avrà anche dato il via ai film sugli zombie ma questo film è invecchiato male. magari negli anni 60'-70' poteva piacere ma ora direi di no, almeno a me mi ha annoiata molto e non mi ha fatto paura per niente! per me è un film da quattro, ma gli metto cinque perchè cmq è un film del 68'.

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Ultima risposta 19/11/2013 18.23.39
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Spotify  @  13/07/2013 01:54:37
   7 / 10
Beh forse se fossi vissuto in quegli anni mi sarebbe anche piaciuto di più ma vedendolo ora a 16 anni non è che mi colpisca più di tanto ma comunque è un buon horror. Attori buoni, ambientazione cupa e ottima regia. Molto bella la scena iniziale al cimitero. Poi si il film forse annoia un po' ad un certo punto ma non più di tanto.

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Comunque è un film che ha cambiato il cinema horror. Bravo romero.

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Ultima risposta 14/07/2013 20.38.46
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Nightmare97  @  16/03/2012 20:08:30
   5½ / 10
non male l' idea dell' invasione di zombie che per la prima volta viene sfruttata in un film...noioso però e molto scontato per alcuni aspetti...

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Ultima risposta 16/03/2012 20.17.34
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BlackNight90  @  05/10/2010 17:30:44
   9½ / 10
Il Punto di Non Ritorno per l’horror e per l’umanità, oltre che un maledetto capolavoro e non ci sono storie.
Velatamente ispirato (come decine di altri film del resto) al bellissimo Io sono leggenda di Matheson, è il film che regala al mondo lo zombi moderno (anche se il mostro era comparso per la prima volta in White Zombies col grande Bela Lugosi) e con esso un attacco spietato e senza sconti alla civiltà americana e all’umanità in generale: con due dollari e un po’ di sangue comprato dal macellaio Romero riesce nel miracolo di creare uno dei film più privi di speranza mai realizzati.
Romero dà alla Morte finalmente un volto, tanti volti, quelli di persone che fino a poco tempo fa erano persone care: cosa c’è di più spaventoso per l’uomo occidentale che teme la morte più di ogni altra cosa?
Questo film è un ’68, in cui aleggiano il Vietnam e la questione razziale, ma non sono questi gli elementi preponderanti: è l’umanità a tutti i livelli che crolla, dall’ultimo dei cittadini fino alle sfere più alte del potere, la società umana che cerca inutilmente di reprimere le sue pulsioni distruttive dietro i miti della coscienza e della concordia civile ma finisce per autodistruggersi.
I morti viventi, noi siamo loro e loro sono noi: ed ecco l’uomo impaurito e ridotto ai minimi termini cercare scampo nell’ultimo baluardo della casa, eccolo riunirsi attorno a quel sacro oggetto che è diventato la televisione come gli uomini primitivi attorno al fuoco nelle loro caverne, eccolo lì che pende dalle labbra dei mezzi di comunicazione che gli devono dire cosa fare. No, niente, il suo fallimento è inevitabile, questo film ne è la sua profezia: la famiglia, la molecola che compone ogni società, è la prima ad andare in decomposizione, con figli che divorano padri e fratelli che uccidono sorelle.
I morti viventi sono figli legittimi di questo stato di cose e sono anche la causa della sua rovina, sono una rivoluzione! I poteri forti hanno sempre manovrato le rivoluzioni per fare in modo che le cose restino sempre le stesse, ma questa è una di quelle che non si può fermare: è la reazione della Natura (e da questo punto di vista ricorda vagamente gli Uccelli di Hitchcock), è il puro e brutale istinto naturale, la pulsione della carne che vuole altra carne, dell’uomo che mangia altro uomo.
E io non posso che trovarmi d’accordo con chi fa abbassare la cresta, almeno nella finzione, a questo mondo moderno arrogante e presuntuoso.
Non dico che ci sia chissà cosa di geniale in quello che ha fatto Romero, che del resto ha preso una figura della tradizione vudù haitiana, un libro che aveva letto e ci ha fatto un film; ha avuto anche fortuna, visto che i pochi soldi lo hanno obbligato a riprendere tutto con mdp a spalla aumentando il senso di soffocante realismo e di coinvolgimento.
La condanna al consumismo sarà poi molto molto più evidente nel seguito, così come il razzismo affrontato sembra più un fatto casuale (Romero disse anche che scelsero Duane Jones semplicemente perché era il migliore ai provini).
Ma La notte dei morti viventi anche se inevitabilmente oggi ha perso parte del suo fascino, è un film che rimane immortale, come una profezia: l’apocalisse è già iniziata, e non si torna indietro.
Se poi ancora oggi vi aspettate un semplice film de paura son anche ’zzi vostri eh

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Ultima risposta 07/10/2010 20.57.13
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rob.k  @  29/08/2010 20:32:01
   5 / 10
Sarà anche il padre del genere zombie, ma è un padre che lascia molto a desiderare... La parte iniziale del film è fatta malissimo, si riprende un po' nella parte centrale (a parte le inutili e noiose discussioni se stare in cantina o in casa), purtroppo la tensione continua a essere prossima allo zero, per poi decadere in un finale abbastanza ridicolo. Apprezzabile la spiegazione scientifica che viene data, cosa non comune in un film di questo tipo. Film che sembra realizzato 20 anni prima della effettiva data di uscita, non si sa bene perchè visto che il bianco nero non aggiunge nulla a un film di questo tipo, anzi, toglie....

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Ultima risposta 06/05/2012 15.05.41
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  20/06/2010 11:37:45
   6 / 10
Mi accosto a "La notte dei morti viventi" come potrei avvicinarmi a un vecchio scienziato, famoso nel mondo per aver scoperto chissacosa. Il vecchio scienziato va rispettato, ringraziato, ricordato per sempre ma, se volessimo veramente giudicarlo, forse dovremmo analizzare la sua intera vita e scoprire che in realtà di errori ne ha fatti tanti, di difetti ne ha parecchi.
Partendo quindi da un voto di doveroso rispetto, vorrei analizzare il debutto di Romero sotto l'aspetto squisitamente cinematografico, assolutamente solo in quello, senza soffermarmi sugli straordinari meriti che senz'altro ha avuto, specie quello di turning point tra l'horror che fu e quello che sarà.

RECITAZIONE: Assolutamente non male il protagonista, male o malissimo gli altri. Soprattutto Barbara (la prima ragazza) e il padre di famiglia sono totalmente inadeguati, teatrali, esagerati, non credibili. Non è certo un caso e il tutto va a suffragio di quanto detto se quasi nessuno degli attori del film ha prativìcamente fatto altro in seguito. Mi si potrà dire che furono presi per strada, semiprofessionisti. E allora? Il cinema è pieno di straordinarie interpretazioni di dilettanti, non ultimo Gomorra.
MONTAGGIO Dilettantesco, ho contato più di 20 stacchi assolutamente sbagliati.
MUSICA : Osannata da tanti, io l'ho trovata di un'invadenza unica. Sottolineava praticamente ogni singola azione compiuta, anche l'apertura di un cassetto. A mio parere rumori diegetici avrebbero reso moltissimo di più.
SCRITTURA: La sceneggiatura di base è senz'altro buona. C'è un uso dei luoghi e degli spazi veramente ottimo, molto limitato per colpa del budget, ma reso al meglio. Sono i dialoghi a non convincere. Non so se l'avete notato, ma ogni personaggio racconta agli altri come è finito dentro quella casa. Ebbene, i racconti sono tradotti in italiano con un insopportabile passato remoto malgrado si riferiscano a fatti al massimo di poche ore prima. Certo, può darsi che nella versione originale questo non ci sia, ma rimangono 15 minuti di grandissima noia, che stemperano la tensione anzichè aumentarla. Se poi mettiamo anche i 20 minuti per murare la casa ecco già che capiamo la staticità del film, praticamente fermo dall'arrivo della ragazza agli ultimi (ottimi) 20 minuti, nei quali si concentrano a mio parere le vere 2 scene capolavoro (e allucinanti per l'epoca): il banchetto di frattaglie degli zombie, e l'omicidio della donna da parte della figlia.
INVEROSIMIGLIANZE: Le scene di lotta sono veramente malfatte, magari non alla Ed Wood ma quasi. Almeno le percosse, che siano pugni o con oggetti contundenti, quando il corpo ricevente è fuori campo, potevano essere date con violenza e non al rallentatore o bloccando continuamente il braccio. In più il teschio in cima alle scale si rivela invece un corpo ancora florido e con un viso normale quando il protagonista finalmente sale...

Insomma, i difetti di un giovane regista senza una lira che affronta l'opera prima, ci sono tutti. Se questo film fosse uscito ai giorni nostri si prenderebbe un sonoro 4, ma per l'idea, il coraggio, significato e forza che ha avuto all'epoca merita un 8 pieno. Nel mio piccolo continuo a considerare La Casa il capostipite dell' Horror moderno, ma forse senza Romero non avremmo mai sentito parlare neanche di Raimi.
Il vecchio scienziato è morto e in vita ne ha fatte di tutti i colori ma grazie a lui, in qualche modo, il mondo, la civiltà hanno avuto uno scatto in avanti e per questo è impossibile dimenticarlo.

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Ultima risposta 25/06/2010 12.16.04
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Rand  @  17/06/2010 18:35:11
   8 / 10
Rivisto, ma forse è la 3 o 4 volta, comunque rimane un caposaldodel cinema horror? di genere. Oltretutto mi sono visto l'edizione speciale per il 30 anniversario, che ha almeno 15 minuti in più di girato, che all'epoca Romero non incluse per rendere il film più snello...
La parabola della società in questo caso americana è esemplare, mentre una rivoluzione culturale si affaccia sulla scena, un altra rivoluzione prende corpo sul grande schermo. Nonostante nel 1968 ci sia già il colore Romero utilizza il bianco e nero, che comunque risulta perfetto per il contesto, ovviamente il film ha dei tempi filmici molto più lenti di adesso, ma risultà ancora godibile per me! Inizio semplice e diretto, nella extended si scopre l'origine dello zombi che Barbra e il fratello incontrano nel cimitero.

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La minaccia all'inizio sembra patetica, gli zombi sono lenti, ma ben presto aumentano a vista d'occhio, la metafora della società cieca e conformista, che non può essere fermata, oltre alla minaccia esterna, la paranoia veso i morti che risorgono, il fanatismo religioso che non ha risposte e si scaglia contro la scienza e la logica. La violenza implicita che è la degenerazione vitale di quel paese: gli Stati Uniti. Così a difendere due donne, una coppia e un borghese codardo c'è solo un ragazzo di colore di cui non sappiamo il nome, ma la forza esterna è soverchiante

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Mentre il borghese vuole semplicemente evitare il problema, il ragazzo di colore, metafora della classe operaia vuole invece affrontarlo, mettendo in gioco il suo altruismo, in una nazione in cui i neri vengono linciati...
Finirà male

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Musica efficacemente drammatica, scenografie e trucco azzeccate, buoni attori e sceneggiatura discreta. Finale sui titoli di testa eccellente, i morti trascinati con uncini e gettati nei roghi.
"quando non ci sarà più posto all'inferno i morti cammineranno sulla terra!"

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Ultima risposta 24/06/2010 13.04.46
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Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  04/06/2010 13:04:24
   8½ / 10
Il primo spunto romeriano sulla frivolezza e il cannibalismo della società.

Sarcastico al punto giusto, sempre teso e senza respiro, gli preferisco "Zombie" ma è indubbio che questo sia oggettivamente migliore.

Lo sparo finale è la ciliegina sulla torta di un mondo che non perde mai le sue speranze di plastica.

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Ultima risposta 16/06/2010 12.57.56
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Gruppo REDAZIONE amterme63  @  31/03/2010 23:29:29
   9 / 10
Le caratteristiche che fanno questo film qualcosa di unico e speciale anche all’interno del genere horror sono soprattutto lo stile realista con cui viene trattata la storia e l’anticonvenzionalità dei personaggi e dello svolgimento.
I fatti narrati sono ovviamente assurdi e inverosimili, eppure tutti gli avvenimenti vengono vissuti e trattati come se fossero degli eventi correnti della realtà quotidiana. Fin dalle prime battute del film si nota la rappresentazione senza filtri del banale e del reale: ragazzi che si lamentano della pesantezza di una bara, discutono e allo stesso tempo progettano una serata in un locale; il tutto espresso in maniera sciolta e con linguaggio colloquiale.
E’ questo il segreto che rende l’impatto dell’inspiegabile e dell’orribile ancora più esplosivo; non si dà la sensazione di assistere ad un film di genere o a un’opera di svago, tutto fa pensare ad una cronaca di un fatto reale o a un documentario.
L’evento viene addirittura seguito in televisione e riportato in maniera che sembra che stia accadendo veramente. Viene spontaneo pensare al modo con cui Orson Welles usò la radio per fare la cronaca dello sbarco degli extraterrestri. Contribuisce anche il modo con cui vengono rappresentati i mostri, cioè gli zombi, in pratica come persone normalissime: un operaio, una cameriera, il vicino di casa, e questo rende il “male” ancora più inquietante.
L’orrore si afferma come qualcosa di improvviso e inspiegabile, come accadrà molto spesso nei film americani degli anni ’70. Il non sapere, il non conoscere è la prima origine del panico e del terrore. E’ poi un utile espediente per testare la reazione delle persone sotto assedio. Qui il quadro però cambia abbastanza rispetto ai canoni consolidati dei western e dei thriller classici. Prima di tutto il personaggio principale è una persona di colore, cosa piuttosto rivoluzionaria per l’epoca. Poi non esiste il buono o il cattivo, l’egoista e il disinteressato perfettamente riconoscibile. Certo il padre è una persona egoista e meschina che anche nel pericolo pensa solo a se stesso, ma anche il protagonista Ben ha mire autoritarie e non esita a farsi giustizia da solo.
Altra nota anticonvenzionale è lo svolgersi non prevedibile dei fatti. In genere nei film classici si perveniva prima o poi all’idea giusta che sbloccava la situazione e risolveva il problema. Qui invece le scelte si rivelano sbagliate e le iniziative falliscono. Il finale poi è assolutamente ironico e volutamente non lieto.
Alcune scene horror risultano ancora oggi piuttosto forti. All’epoca infransero il tabù del cannibalismo e dell’affetto familiare, come pure quello dell’innocenza dell’infanzia.
Ci sono diverse letture esterne alla storia che possono essere fatte, tutte però con approccio piuttosto ambiguo. Quello che salta all’occhio per primo è il risvolto religioso. Il predicatore ha infatti rilievo nella storia. L’atteggiamento di Romero nei suoi confronti è ambivalente: potrebbe avere anche ragione, ci potrebbe essere davvero lo zampino del “diavolo”. Il fatto che sia “sopravvissuto” è già qualcosa che sa di miracoloso. D’altro canto è rappresentato come un esaltato, un fanatico, una persona forse malata mentalmente.
Sono molti poi gli accenni politici. La caccia finale sembra quella di adepti tipo Ku Klux Klan, le foto finali riecheggiano quelle dell’assassinio di Martin Luther King. Gli zombi stessi, essendo rappresentati più che altro da componenti della classe proletaria, accennano forse a una specie di ribellione violenta dai bassi strati, ribellione con connotazioni elementari e primitiviste. Del resto quello del regresso all’animalità e alla brutalità “incivile” è sempre stato il timore/desiderio che ha percorso l’immaginario collettivo degli ultimi 40 anni.
Un signor film, quindi, attualissimo ed estremamente efficace anche adesso, nonostante l’aspetto dimesso, il nudo bianco-nero e la mancanza quasi totale di “effetti”. Questi sono i grandi film, tutto succo e poca buccia.

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Ultima risposta 20/06/2010 21.34.19
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bigfoot  @  02/02/2010 20:29:48
   6½ / 10
Diciamo che con una media così alta ci si attendeva qualcosa in più, soprattutto maggiore azione. Direi che mi sono piaciuti i primi 20 minuti e gli ultimi 20 minuti. C'è però da considerare il fatto che è un film datato e che ha fatto la storia del genere, anche se non è una giustificazione alla poca "attività" delle scene. Il giudizio finale, pertanto, è sì positivo, ma non eccellente.

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Ultima risposta 19/02/2010 15.49.36
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bulldog  @  16/07/2009 11:13:14
   9 / 10
Il capolavoro di Romero.

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Ultima risposta 20/01/2010 14.14.38
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squoqui  @  08/07/2009 18:12:26
   9 / 10
"Attenta Barbara, adesso ti prende!"
Il precursore di qualsiasi zombie-movie, il caposaldo indiscusso del genere. L'inseguimento iniziale dello zombie mette più angoscia di qualsiasi altra scena odierna. Romero rappresenta la tensione del manipolo nella casa come meglio non si potrebbe, l'assedio dei morti viventi è mozzafiato

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Ultima risposta 08/07/2009 18.15.41
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TheLegend  @  10/04/2009 03:27:54
   4 / 10
avrà anche fatto la storia dell'horror ma questo non basta a farlo arrivare alla sufficienza.
l'ho rivisto oggi e mi ha deluso molto;non mi ha spaventato minimamente anzi mi ha fatto ridere sinceramente...
magari quando è uscito sarà stato un gran film ma adesso è inguardabile!

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leonida94  @  25/03/2009 19:07:24
   8 / 10
Rivisto ieri e devo ammettere che in alcuni punti, forse per alcune scene troppo lunghe e dialoghi smorzati, mi è parso un po' noiosetto..
Ma come ha già detto qualcuno, per un capolavoro così si possono chiudere mille occhi.
E' il primo di una delle saghe che più amo e l'inizio di un vero e proprio genere.
Forse uno dei miei "generi" preferiti, e grazie ha questo film si è aperto tutto un nuovo mondo nel cinema, affascinante e macabro.
Il film è tempestato da musiche ricche di pathos e tutti le altre pellicole create sugli zombie hanno preso spunto da questa.
Pilastro del genere e degli amanti firmato da uno dei registi più geniali della storia... George Andrew Romero!!!!

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Dan of the KOB  @  16/03/2009 18:24:44
   8 / 10
Purtroppo non posso dare un votone a questo film soltanto perché il cast era quello che era, così come il budget ed i mezzi tecnici a disposizione, ma l’idea di fondo è geniale! Il padre degli zombie ha dato vita a un genere tra i più prolifici della storia del cinema e già nel 1968 ha portato sullo schermo un film che prende di mira la società americana dell’epoca, un film cattivo, cinico e spietato come pochi altri!
Un vero pugno nello stomaco per quegli anni!
Uno dei film più importanti della storia del cinema!

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Ultima risposta 18/03/2009 18.27.40
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JOKER1926  @  31/10/2008 23:25:32
   7½ / 10
Capostipite,sensazionale,crudele,efferato sono alcuni aggettivi che compongono la totalità di uno dei film Horror più interessanti, importanti di sempre…

Romero è lieto di presentare al pubblico il suo Capolavoro: "La Notte dei morti viventi".

Film unico, per creare una pellicola mostruosa a volte basta la volontà e una bella , abbondante dose di idee e di innovazioni…
Gli zombie sono ormai un elemento comune nei film Horror, ma nel lontano 1968 essi erano sconosciuti alla massa, il regista colmo di responsabilità li propone sul grande schermo con risultati "mostruosi"!
Il film non presenta pecche rilevanti, forse c'è qualche sequenza un po' lenta e i dialoghi un po' troppo lunghi e ripetitivi ma alla lunga questi difetti sono "offuscati" dalle tantissime note positive del film.
L'inizio del film è abbastanza "sbrigativo" e ci porta subito vittime, in poco tempo si forma la nostra "truppa" fatta di donne inermi e di uomini arrabbiati.
In una casa i protagonisti cercheranno di sopravvivere, fuori c'è l'inferno: zombie, decine di zombie…
Nasceranno incomprensioni, litigi ma la strada verso la morte è lunga e angosciosa.

La regia perfetta regala al pubblico attimi di totale sgomento, tensione.
Trama discreta, dinamica buona, non mancano grandi colpi di genio firmati Romero; pellicola assai drammatica…

I morti viventi (alias Zombie) sono davvero macabri e impressionano la massa (figuriamoci negli anni 60/70!), essi sono impacciati nei movimenti e hanno paura del fuoco…
Il film nasce come protesta contro gli U.S.A ideatori e autori di una guerra, la Guerra del Vietnam.
La carneficina, il sangue del film sono metafora, sinonimo della guerra, della frustrazione, della stupidità umana…
"La notte dei morti viventi" è anche emblema,allegoria di razzismo, il ragazzo africano ha cercato bene o male di portare avanti la baracca, ostacolato da altri cadrà in crisi nervosa…
La sua morte (ambigua) fa strada a numerosissime teorie, omicidio beffardo per un uomo che di colpe ne aveva poche.
"La notte dei morti viventi" presenta sequenze agghiaccianti, la parte finale è grandiosa.
Inoltre sarà approfondita la causa dell'anomalo virus dovuto ad un "macchinario" americano inviato su Venere.
Complimenti vivissimi a Romero…

Il bianco e nero rende inesorabilmente le atmosfere più cupe, "magiche", inquietanti; la musica (poco melodica ma assai disturbante, oppressiva) "innervosisce" inesorabilmente la massa.
Il finale è accademia, morte,sangue e distruzione accompagneranno lo spettatore in un viaggio drammatico e beffardo.
Sequenze "V.M18" si susseguono vertiginosamente, il sonoro rende il tutto più terrificante, magnifica l'icona della bambina (divenuta zombie) che uccide la madre… sequenza intramontabile…

Romero ha confezionato il film Zombie per antonomasia, seguiranno una miriade di sequel molto discutibili.

Film all'epoca contestato ma allo stesso tempo classificato come grandissimo Horror, a distanza di decenni il giudizio non cambia, anzi queste "remote" pellicole attualmente rispolverate da cinefili ritornano a trionfare beatamente nell' Olimpo dell'Orrore insieme a pochissimi altri grandi Capolavori…

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Ultima risposta 04/11/2008 12.09.45
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spockino  @  24/07/2008 21:59:05
   10 / 10
Nessun commento, solo un inchino a Romero.

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Ultima risposta 25/07/2008 15.47.41
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Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  07/07/2008 00:17:33
   10 / 10
Quando ci sono delle idee grandiose alla base di un'opera, non importa quanto sia risicato il budget di produzione: questa sarà comunque destinata a diventare un capolavoro (a tal proposito, mi viene in mente lo straordinario lungometraggio di Ulmer “Detour-Autostrada per l’inferno”, nato come b-movie ma assurto a caposaldo del filone “noir”). E sì, perché in questo caso parliamo di un grande film che ha segnato la storia della cinematografia nonché l’iconografia legata al genere horror, elevandosi in poco tempo a vera e propria fonte di ispirazione per numerosi registi (come non ricordare il famoso film di Carpenter “assault on precinct 13”, che nello “script” ricalca molto l’opera di Romero).”Night of the living dead” è una pellicola straordinaria sia sotto il profilo della trama e della tensione emotiva che sotto quello delle tematiche che ne sono sottese. A partire dal prologo all’interno del cimitero sito in una cittadina americana, si attua una “climax” esemplare che procede per tutta la durata del film senza alcun cedimento. In questo crescendo ininterrotto che travolge lo spettatore atterrito con un impeto formidabile, si mette in scena l’uomo, in balia delle sue ansie e paure, dinnanzi all’imponderabile: i morti che tornano in vita che, in una sorta di “trans” ipnotica, si avventano contro gli esseri umani mossi da un spasmodico e irrefrenabile desiderio di ucciderli e sbranarli. Gli zombi, i morti che tornano alla “vita”, sono il sintomo di una Natura che si rivolta contro l’uomo, incapace di dominare le sue azioni arbitrarie e noncurante delle conseguenze che da esse potrebbero derivare (il fenomeno della resurrezione di massa potrebbe essere stato originato dalle radiazioni piovute dal cielo, a causa dello scoppio di un satellite rientrato dal pianeta Venere). Il film segue la vicenda di un gruppo di malcapitati, in cui spicca come soggetto carismatico un afroamericano (scelta mirata a superare qualsiasi tipo di pregiudizio razziale), che, per sfuggire all’attacco degli zombi, si sono rintanati in una casa abbandonata. E qui emerge la grande idea di Romero che, invece di mostrare gli sventurati intenti a fare fronte comune contro la minaccia incombente, delinea lo scontro che tratto tratto si produce tra gli stessi fino a determinarne una irreparabile rottura. In questo modo il regista americano rappresenta la tensione al caos ed al conflitto che segna l’abietta natura dell’uomo: questi, sia nella buona che nella cattiva sorte, sarà sempre portato a prevaricare il prossimo cercando di imporsi senza mediazioni. La reazione del Governo americano all’inesplicabile fenomeno è all’insegna della rappresaglia generale. In questa fase del film, Romero ha modo di oggettivare la sua invettiva alla politica degli USA che in quell’anno (1968) erano impegnati in Vietnam in quella che poi si è rivelata un’assurda, folle e distruttiva campagna militare. L’operazione delle forze militari e di polizia è condotta con una ferocia e un accanimento tali da determinare un ribaltamento dei ruoli, facendo apparire i morti viventi come delle vittime, che in definitiva suscitano un senso di pietà nello spettatore, e i viventi (morti) come degli spietati carnefici. E, in questo senso, si pone come emblematico l’epilogo nel quale si mostra come la repressione attuata dalle Istituzioni finisca per coinvolgere anche gli “innocenti”.

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Ultima risposta 03/10/2008 14.01.39
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  22/06/2008 16:21:56
   10 / 10
Se devo scegliere un film che rappresenti in pieno lo spartiaque dell'intero genere horror, questo è indubbiamente La notte dei morti viventi di Romero. Questo film è quanto di più lontano si possa concepire da una visione di horror classico fuori dalla tradizione gotica del genere. Notevole inoltre è stato l'impulso della pellicola che ha dato origine ad una delle stagioni più feconde del genere horror. Il gruppo di persone asserragliato in una casa non riesce a fare fronte comune alla minaccia degli zombies, ognuno cerca di imporre il proprio punto di vista, causando la disgregazione del gruppo. Girato in bianco e nero con un budget a disposizione bassissimo, il film possiede una forza visionaria straordinaria oltre ad un pessimismo totale che non lascia speranza e sottolineato in uno dei finali più angoscianti che mi sia capitato di vedere.

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Ultima risposta 07/07/2008 10.15.29
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Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  18/05/2008 23:06:58
   8 / 10
La dimensione del successo del film di esordio di George Romero si ha dall'incasso che la Walter Reade Organization riuscì a realizzare aggiudicandosi (con molte riserve) la distribuzione del film precedentemente rifiutata dalla Columbia, tre milioni di dollari a dispetto dei poco più di centomila quanto era costato; girato in 16 millimetri con attori non professionisti "la notte dei morti viventi" divenne in breve tempo oggetto di culto entrando di fatto nell'olimpo dei grandi horror della storia.
La particolarità del film sta nel rapporto speculare che si viene a creare tra i vivi ed i morti, Romero penetra la fragile psiche umana svelandone tutte le sue debolezze, analizzando quei conflitti sociali che si vengono a creare tra gli uomini ogni qual volta questi si debbano coalizzare per respingere un pericolo; ed ecco che Ben e Cooper pur incontrandosi in una circostanza del genere subito si detestano, i due fidanzatini Tom e Judy al momento del bisogno fuggono lasciando in pericolo Ben il quale a sua volta impone la posizione di leader al gruppo; è probabilmente questa incapacità di allearsi che porta alla sconfitta il gruppo, l'uomo, dotato di intelligenza e di astuzia, si lascia trasportare dalla cattiveria e dalla stupidità soccombendo ad esseri privi di volontà che avanzano come automi in modo ossessivo ma decisamente innocuo, Ben che ne sconfigge 4-5 con una semplicità disarmante ne è un esempio.
Il film è avvolto, per tutta la durata, da un' atmosfera di tensione straordinaria, la fotografia non crea stacchi tra gli interni e gli esterni egualmente in ombra e opprimenti. Capostipite di altri numerosissimi horror che in seguito hanno ampiamente sfruttato il tema del gruppo di persone che si rifugiano all'interno di una abitazione per difendersi da una minaccia che giunge dall'esterno, merita il giusto riconoscimento.
Gli Zombie in definitiva sono "nati" con questo film.

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Ultima risposta 20/05/2008 17.55.39
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Invia una mail all'autore del commento wega  @  30/03/2008 09:45:34
   10 / 10
Oh e qui sgancio proprio con gusto il votone, alla faccia degli effetti speciali!
Non mi sbagliavo più di tanto nell'affermare che la sceneggiatura dell'originale non avrebbe avuto niente a che fare con l'inutile remake, non c'è morale, patetismi vari, anche lo scontro tra i civili non è una mera rappresentazione eroica bensì una riuscitissima caratterizzazione di personalità differenti e completamente antitetiche tra di loro, il coraggio e la paura, il raziocinio e l'irrazionalità.
Capolavoro di regia, claustrofobica grazie all'impronta espressionista, grandangolari (non vorrei sbagliarmi), ed una funzionalissima ripresa costante degli interni con la mdp a spalla, scene montate con un continuo cambio di angolazione di posa, praticamente da tutti i punti possibili, che creano sequenze dinamiche rendendo partecipi lo spettatore alla vicenda.
Azzeccatissima nella sceneggiatura la scelta di non mostrarci il primo zombi in faccia, magistrale il primo attacco dello zombi stesso, un horror incredibile, ovviamente un cult del genere, pietra miliare -pur non conoscendo a fondo il genre- e lezione cinematografica sopratutto per la nuova schiera di registi. A completare il tutto la colonna sonora e l'uso distorto del sonoro stesso. Santi anni '60.

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Ultima risposta 03/11/2008 15.04.00
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G-nomo  @  21/03/2008 11:06:27
   10 / 10
Quando un film rivoluziona un genere, il voto non può che essere 10.
L'horror moderno è iniziato qui. Non è il mostro che uccide, fa tutto l'essere umano: lo zombie non fa altro che aspettare l'errore dell'uomo che a causa dei dubbi, delle paure e della diffidenza commette errori che lo portano all'autodistruzione... completata dal banchetto del morto vivente.
PIETRA MILIARE

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Ultima risposta 03/04/2008 12.15.55
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Homer.J.S  @  26/01/2008 19:03:21
   5½ / 10
NN ci siamo proprio , trama molto bella come gli ambienti , ma ragazzi dio santo è un horror , a me fa quasi ridere.....nn si può dare super voti solo per la regia dai...è un horror e deve far paura ***** !!!!

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Ultima risposta 12/04/2008 18.16.08
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gambero  @  24/01/2008 15:42:27
   10 / 10
senza dubbio questo è il miglior film sugli zombie della storia del cinema,a mio modo di vedere..più che altro romero è il maestro di queste pellicole ed in questa occasione riesce a superarsi,soprattutto se si pensa all'anno in cui lo ha girato!!da vedere se,come il sottoscritto,si è appassionati del genere!!

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Ultima risposta 30/03/2008 09.50.07
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Aztek  @  23/10/2007 11:40:03
   8 / 10
Sicuramente il lavoro di Romero merita un voto alto visto che con questo film ha dato l'input al gran numero di film sugli zombi che sono stati fatti dal 1968 ad oggi.
Naturalmente il film dal lato tecnico non è eccezionale visto il periodo in cui è stato fatto, ma per gli amanti del genere horror, e sopratutto zombi, non è da perdere.

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Ultima risposta 30/03/2008 09.53.08
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alexp79  @  01/09/2007 01:21:56
   8½ / 10
sarebbe stato bello vederlo prima delle imitazioni, ma l'ho comunque molto apprezzato. Alcuni personaggi forse sarebbe stato meglio svilupparli meglio. Molto bello il finale.

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Ultima risposta 09/09/2007 16.38.16
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risikoo  @  17/08/2007 23:36:07
   9 / 10
Un cult. Punto.

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Ultima risposta 10/09/2007 08.38.24
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Dick  @  15/07/2007 20:08:43
   8 / 10
Horror godibile che non risparmia ironia e sarcasmo sulla provincia americana.

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Ultima risposta 30/03/2008 09.57.06
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AKIRA KUROSAWA  @  29/05/2007 13:10:16
   9 / 10
romero inventa gli zombi, e gia per questo bisognerebbe inchinarsi davanti al maestro , ma sopratutto realizza un grandissimo cult con pochissimi soldi e senza il mitico tom savini impegnato in vietnam. bisogna solo apprezzare cio che il maestro ci ha mostrato. tecnicamente meno brillante del seguente zombi ma molto piu innovativo. grande george

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Ultima risposta 15/07/2007 20.11.30
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Invia una mail all'autore del commento Tempesta  @  20/06/2006 18:31:42
   4 / 10
Ho capito una cosa ! basta che un film horror sia girato alla fine degli anni 60 o all'inizio degli anni 70 si urla al capolavoro.E poi si ripete visto negli anni nostri puo'essere passato ,basta con queste stupidagini,se un film e' buono e buono anche dopo 40 anni .Sinceramente l'ho trovato come tutti i film sui morti viventi inutile.Non sono il mio genere , e poi non mi e' propio piaciuto.
illuminatemi spiegandomi il valore del film , vediamo se riuscirete a farmi cambiare questo bel 4 . Si ma dovete essere convincenti , non per nulla mi chiamo Tempesta. ciao ciao .

14 risposte al commento
Ultima risposta 03/11/2008 19.47.05
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Caio  @  20/06/2006 15:26:51
   10 / 10
Il più completo e riuscito film sui morti viventi che sia mai stato prodotto, senza alcun dubbio. La loro invadente, ossessiva, famelica condizione sulla terra emerge alla perfezione, e tutto ciò che si nasconde dietro questa figura a livello di riflessione sociologica sulla paura del diverso è stato detto in questo film. Un cult dell'horror che inquieta e affascina inimitabile.

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Ultima risposta 15/07/2007 20.21.16
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forzalube  @  03/06/2006 01:35:59
   6½ / 10
L'ho visto in dvd ieri sera. Sarà che da un film cult storico uno si aspetta chissà che, sarà che un conto sarebbe stato vederlo 38 anni fa ed un conto è vederlo adesso, però non è che mi abbia convinto molto.
Bello il finale e personaggi curati, ma nel complesso non mi ha né terrorizzato, né coinvolto particolarmente. Inutili (forse deleterie) le aggiunte che gli hanno fatto nella versione del 30^ anniversario.

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Ultima risposta 23/04/2008 13.14.37
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clone 1975  @  10/05/2006 00:00:19
   10 / 10
il film di zombi migliore d sempre ,grande romero,scadente il remake

4 risposte al commento
Ultima risposta 15/07/2007 20.30.24
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Blink 182  @  22/04/2006 09:04:40
   8½ / 10
Non può mancare in nessuna collezione horror degna di nota!!!!!!!!!!!!

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Ultima risposta 24/04/2006 23.03.34
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  06/04/2006 22:57:52
   6 / 10
Buonino. Mi è piaciuto + il remake di Tom Savini xò… Qui è vero ke c’è tanto gore, ma nel nuovo “la notte dei morti viventi” c’è + pathos e il finale è migliore.

3 risposte al commento
Ultima risposta 27/04/2006 11.58.17
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FedericoBlasco  @  08/11/2005 13:20:19
   6 / 10
ho a casa questo e il remake,e devo dire che in certe parti è noiso,secondo me nn è il migliore

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Ultima risposta 10/11/2005 13.26.20
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alesfaer  @  04/08/2005 10:25:15
   4 / 10
meglio questo del film girato 1 annetto fa....ma è pur sempre mediocre. nn va oltre il 4

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Ultima risposta 30/03/2008 10.10.27
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Andre85  @  21/07/2005 14:59:19
   8 / 10
ottimo e geniale film amatoriale di romero, un cult e ormai si riesce a trovare a prezzi ridicoli (1.90 €) da avere!

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Ultima risposta 30/03/2008 10.11.39
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vivaely  @  21/07/2005 12:28:48
   9 / 10
Probabilmente si merita un 10, ma il remake di Tom Savini mi ha colpito molto... sarà che una pellicola a colori rende di più!
Rimane la sceneggiatura originale di Romero... BRAVISSIMO! (Dimentichiamo però La terra dei morti viventi...)

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Ultima risposta 05/11/2005 20.16.16
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BastardoDentro  @  20/04/2005 18:57:39
   7 / 10
anche questo è un film decisamente datato 8rivederlo ora fa ridere).
però l'idea c'è ed è rimasta nel tempo.

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Ultima risposta 20/04/2005 19.19.35
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Gruppo REDAZIONE Invia una mail all'autore del commento cash  @  09/01/2005 16:56:38
   6 / 10
ho sempre trovato romero il più grande parac.ulo vivente, sovravvalutato all'eccesso. trovo questo film assolutamente sciapito, anche se in effetti ha costruito l'immagine dello zomi moderno. trovo che la storia dello zombi politicizzato l'abbia inventata qualche critico per giustificare il suo apprezzamento verso un horror. Mia opinione, eh.

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Ultima risposta 20/04/2005 19.18.34
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Gruppo STAFF, Moderatore stefano76  @  24/12/2004 16:51:10
   9 / 10
Divnettao ormai un classico (e non solo dell'horror) questo film segna l'esordio alla regia di George Romero, che lo girò tra amici pare durante i weekend e che fece non poca fatica a venderlo (non voleva distribuirglielo nessuno).

Il risultato è un film dalle caratteristiche tecniche forse leggermente semi-amatoriali, ma che conserva comunque un'inquietudine di fondo che non si scolla di dosso nemmeno alla fine della visione.

CULT.

1 risposta al commento
Ultima risposta 24/12/2004 17.13.48
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Matthias  @  21/09/2004 18:25:36
   8 / 10
Uno dei capolavori dell'orrore moderno. Anche se lo vedo inferiore a shining, venerdì 13, la casa, l'esorcista. E naturalmente profondo rosso.

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Ultima risposta 23/09/2004 08.35.58
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genni  @  28/08/2004 23:20:05
   7 / 10
molto karino,sam raimi fa sempre impressionare e questo è uno dei suoi film più riusciti.

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Ultima risposta 11/07/2005 15.10.47
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