la parola ai giurati regia di Sidney Lumet USA 1957
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la parola ai giurati (1957)

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locandina del film LA PAROLA AI GIURATI

Titolo Originale: TWELVE ANGRY MEN

RegiaSidney Lumet

InterpretiHenry Fonda, Lee J. Cobb, Ed Begley, E.G. Marshall, Jack Warden, Martin Balsam, John Fiedler, Jack Klugman, Ed Binns, Joseph Sweeney, George Voskovec, Robert Webber

Durata: h 1.36
NazionalitàUSA 1957
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 1957

•  Altri film di Sidney Lumet

Trama del film La parola ai giurati

Dodici uomini sono chiusi in camera di consiglioper decidere del destino di un ragazzo ispano-americano accusato di parricidio. Devono raggiungere l'unanimità per mandarlo a morte, e sembra quasi cosa fatto, visto che solo uno dei giurati è contrario al verdetto di colpevolezza...

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Voto Visitatori:   8,86 / 10 (125 voti)8,86Grafico
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Voti e commenti su La parola ai giurati, 125 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  02/11/2023 20:30:18
   10 / 10
Complimenti a Lumet (no, non è stato girato da Hitchcock) che, con l'aiuto degli attori of course, riesce a tirare fuori un vero capolavoro utilizzando solamente una stanza e dodici personaggi che discutono tra loro.
Pazzesco come un film così minimale possa essere così coinvolgente e tenere sulle spine in questo modo. A volte ci si dimentica di quello che è possibile fare in ambito cinematografico senza tanti infiocchettamenti ma solamente (si fa per dire) con un regista e degli attori di talento.

Gualty  @  21/03/2022 22:24:23
   9 / 10
Una lezione di civiltà, se non di cinema o di teatro. La sospensione del giudizio, in questo caso, è da applicarsi alla drastica esagerazione della capacità forense dei giurati esacerbata dalla totale inadempienza del dovere della difesa e della giuria, forse tra le denunce sociali affrontate la più significativa dopo il problema dei pregiudizi, razziali e classisti quando non strettamente personali.
La giuria pare essere l'ultimo baluardo della ragione ma al tempo stesso resta ambigua la figura di Henri Fonda capace, da solo, di dirigere così abilmente il pensiero altrui.

Filman  @  27/09/2021 09:52:44
   10 / 10
In passato, quando il cinema e il teatro avevano molte più cose in comune di adesso, l'assenza di budget dava più spazio alla sceneggiatura di eccellere nei suoi dialoghi più che nelle sue inquadrature.
TWELVE ANGRY MEN è un fiume in piena di parole, una ricostruzione dialogata ma attenta d interi fatti, la descrizione di eventi che non vediamo ma che riusciamo a ricostruire benissimo grazie all'input di questi botta e risposta che mettono in moto perfettamente il ragionamento dello spettatore.
L'immedesimazione è totale: riusciamo a percepire i dubbi dei personaggi soltanto dalle loro parole e riusciamo ad avvertire la tensione crescente prima ancora che la avvertono gli stessi protagonisti. La scrittura di questo capolavoro è qualcosa di impressionante ed è meraviglioso vederla incrociarsi con la maestria di Sidney Lumet nel dirigere gli attori e nell'inquadrare tutto con il perfetto angolo e con il perfetto numero di secondi.
Ad un film formalmente perfetto si aggiungono tematiche sociali che unite disegnano il grande difetto umano del pregiudizio, difetto che rende versatile le nostre convinzioni più ferree e che qui mette addirittura in crisi il sistema giudiziario occidentale. Tutto espresso ma mai mostrato.

leonecinema  @  05/02/2021 15:24:41
   9½ / 10
La parola ai giurati è un esempio di come basta poco per fare un grande film.
Una sola location, attori ben calati nella parte (Henry Fonda su tutti) e un'ottima regia. Da non dimenticare la sceneggiatura che fa il suo dovere affrontando tematiche che ancora oggi sono attuali. In conclusione ve lo consiglio.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Zazzauser  @  10/01/2021 22:22:34
   9 / 10
Un film grandioso, nulla da eccepire. Le prove attoriali sono magnifiche, dall'esordiente Fiedler (giurato #2), allo scafato Lee J. Cobb (#3), passando per i famosi Henry Fonda e Martin Balsam; le interpretazioni calzano come un guanto sui dodici personaggi sotto esame, il cui carattere e implicazioni personali nella faccenda veniamo a scoprire lentamente e con ordine, esattamente come il dispiegamento di argomentazioni, dubbi, interrogativi, fatti e fantasie sul caso da esaminare (e la battaglia fra di esse). Studiato ogni dettaglio della sceneggiatura (adattata dallo sceneggiato TV di Reginald Rose), dalla posizione dei giurati al tavolo, ai tempi filmici, ai primissimi piani alternati alle panoramiche. Il tutto condito da una secchiata di sudore e fumo di sigaretta.
Un paio di scene indimenticabili; la sconclusionata arringa (sclero) finale dell'iracondo #10 (Ed Begley) la cui unica risposta da parte di tutti e' un disordinato e progressivo alzarsi dalla sedia e meditare con gli occhi persi nel vuoto (come s'e ribaltata la situazione, da quando solo Henry Fonda lo faceva).. la prima (ed unica) goccia di sudore ruga la fronte dell'imperturbabile E.G. Marshall..
La denuncia sociale e' chiaramente fortissima, alla pena di morte e al sistema giudiziario statunitense, dove la vita di un ragazzo appena maggiorenne puo' essere decisa dai capricci di un fan degli Yankees che non vede l'ora di andare a casa a vedersi la partita.
Non me ne voglia Il ponte sul fiume Kwai ma 12 Angry Men avrebbe meritato quegli Oscar

BlueBlaster  @  16/08/2020 16:20:56
   8 / 10
Sembra quasi impossibile che un film di quasi 60 anni fa tutto ambientato in una stanza con persone che semplicemente discutono possa essermi piaciuto così tanto.
Sarà per la regia, sarà per il cast, sarà per una sceneggiatura semplice ma incisiva...
Alla fine l'interesse è sempre stato alto e la pellicola merita tutt'ora di essere vista.

CyberDave  @  03/08/2020 21:03:12
   9 / 10
Giustamente considerato un capolavoro questo film di Lumet, una critica al sistema della pena di morte che sarebbe attualissimo anche ora, dove spesso la vita umana vale poco per molte persone.
Un impatto emotivo enorme e un film che non scorderò mai.

simonpietro92  @  01/05/2020 12:25:00
   8½ / 10
Un film a basso costo che ha cambiato la storia del cinema. Un grandissima critica alla pena di morte viene raccontata semplicemente all'interno di una stanza. 11 uomini che inizialmente vogliono condannare un ragazzo solo perchè hanno di meglio da fare.. ed era proprio così che funzionava. SI utilizzava questa pena probabilmente perchè era la cosa più semplice da fare. Probabilmente il ragazzo era davvero colpevole ma almeno bisognava ragionarci di più, giusto così.
La pioggia che cambia le sorti della decisione, e il sole alla fine
stupendo
"adesso ti ammazzo" !!.... " non vorrai farlo sul serio"

newalessiomarta  @  04/01/2020 19:39:38
   9 / 10
Un capolavoro! Il punto forte di questo film è che non fa giri di parole ed è estremamente semplice e sintetico. Bellissimo il messaggio di fondo che rappresenta una denuncia enorme verso la pena di morte e soprattutto verso la giustizia americana. Attraverso la recitazione di tutti quanti e 12 gli uomini, specialmente quella di Henry Fonda, la pellicola mette a nudo la mentalità umana di fronte a dubbi esistenziali. Davvero da vedere assolutamente almeno una volta nella vita.

Spotify  @  30/11/2018 15:51:49
   8½ / 10
Grandioso film giudiziario diretto dal grande Sidney Lumet, qui all'esordio come regista.
Si tratta di una pellicola decisamente singolare, specialmente per come è girata. Lumet in questo suo primo lavoro, stravolge completamente le regole del cinema drammatico, realizzando un prodotto davvero unico.
La trama vede protagonisti 12 giurati. Si sta svolgendo un processo, il quale vede imputato un ragazzo, accusato di aver assassinato suo padre. Le prove sembrano essere schiaccianti e i giurati devono decidere se condannare o assolvere il giovane. Così, gli uomini si spostano in un'altra stanza per discutere. Inizialmente, 11 giurati su 12, dichiarano il ragazzo colpevole. Solo uno invece, il giurato n°8, è dubbioso. Man mano, quest'uomo, riuscirà a convincere parte degli altri giurati dell'innocenza del giovane, scatenando così un acceso e aspro dibattito tra i presenti.
Lumet, non realizza un film che si concentra solamente sull'elemento giudiziario, anzi...
Tale elemento, è solo da pretesto, in quanto il regista affronta tante tematiche, riportandole sullo schermo con lucidità.
Innanzitutto, uno temi principali sul quale Lumet si concentra sono i pregiudizi nei confronti degli altri.
Vediamo infatti, come, chi viene dai quartieri popolari, come il ragazzo del film, all'epoca (ma anche oggi) veniva identificato come delinquente, nullafacente, criminale e quant'altro.
Ma non per forza, come fa notare il giurato n°8, deve essere così.
Poi, pare quasi che Lumet voglia fare il famoso esperimento di mettere degli uomini chiusi in uno spazio angusto e vedere quanto resistono prima che si comincino a dare addosso l'uno con l'altro. D'altronde, se ci si fa caso, c'è un elemento, quasi un dettaglio, che all'apparenza sembra insignificante, ma che in realtà tormenta i protagonisti: il caldo.
A causa della calura, infatti, i giurati spesso vanno in escandescenza o comunque, soffrono l'aria che, in quella stanza così piccola, diventa irrespirabile. Secondo me, questa è una trovata assolutamente geniale.
Oltretutto, la pellicola riflette anche sulla società di quei tempi, in particolare per quanto riguarda i ragazzi, giudicati disobbedienti e maleducati.
Altra, ennesima, tematica, è la natura dell'uomo, la quale, di fronte a determinate situazioni, può variare drasticamente, con conseguenze inaspettate.
La caratterizzazione dei personaggi è sublime. Tutti e 12 i protagonisti sono intriganti, ognuno ha la sua storia, il suo carattere, la propria personalità. Poi, cosa molto importante, nessuno prevale sull'altro. Lumet mette tutti i soggetti a pari livello. Questo da la possibilità di dar peso a ognuna delle dichiarazioni dette da ogni personaggio.
Il ritmo è scorrevolissimo, nonostante la location sia sempre la stessa. Lumet conduce divinamente la pellicola a suon di battute e qualche momento anche più ironico.
Nella parte finale, comincia a montare una tensione non indifferente. L'aria, già pensate, si fa irrespirabile, e sembra che qualsiasi cosa possa accadere da un momento all'altro, come nei migliori thriller.
L'epilogo lascia ampiamente soddisfatti, specialmente per come viene condotto.
Il cast è mostruoso: Henry Fonda è fantastico. Una recitazione di altissimo livello, molto composta, senza strafare. L'attore fa lavorare il suo sguardo e tanto gli basta. Monumentale interpretazione dei dialoghi.
Sono bravissimi anche tutti gli altri, specialmente Joseph Sweeney, semplicemente fenomenale.
L'ambientazione è valorizzata a dovere, Lumet la rende quasi una prigione dalla quale sembra impossibile evadere.
Bella anche la fotografia, un bianco e nero molto luminoso.
La sceneggiatura è magnifica: Reginald Rose fa un lavoro esemplare, scrivendo uno screenplay che, man mano che procede, assume sempre più le forme di un giallo. E il tutto resta assolutamente credibile e per niente forzato. Poi, ovviamente, i dialoghi sono l'altro punto di forza: intensi, acidi, provocatori, arrabbiati, divertenti a volte e mai banali o scontati. Insomma, una sceneggiatura perfetta.


Conclusione: "La Parola ai Giurati" è un'opera geniale, perché Lumet riesce, con 12 uomini chiusi in una stanza, a girare una pellicola solo all'apparenza giudiziaria, ma che in realtà da un profondo sguardo sulla società e sulla natura dell'uomo. Ed ancora oggi, a 61 anni dalla sua uscita, questo film è terribilmente attuale.

Capolavoro.

Dom Cobb  @  15/11/2018 00:12:09
   10 / 10
Dodici giurati si ritrovano a discutere del verdetto da offrire alla corte riguardo a un caso di omicidio. Tutti sono convinti che il ragazzo accusato è colpevole, ad eccezione di uno: a poco a poco, si accende il dibattito...
E' buffo pensare che questo film l'ho scoperto per caso, sentendone parlare in giro sul web, e che se non avessi sentito dei commenti particolarmente positivi e lusinghieri avrei finito per lasciarmelo sfuggire del tutto. Ringrazio la provvidenza che non sia così, perché questo folgorante esordio di Sidney Lumet alla regia è uno di quei drammi che non ci si scorda.
Di facciata appartiene al filone dei drammi giudiziari, ambientati per lo più nell'aula di un tribunale e la cui trama ruota tutta intorno a un singolo caso che viene preso e discusso nei suoi minimi particolari; ma la genialità di questo film, quello che porta i classici stereotipi del genere che ormai si conoscono a memoria e lo porta al prossimo livello, e la premessa della messinscena. Il processo in sé non viene mai mostrato e il film parte subito in quarta, facendo portare in scena un variegato gruppo di individui che, chiusi in una stanza per due ore di fila, rievocano quanto detto prima e, spronati da uno di loro, smontano ogni singolo elemento pezzo per pezzo, finché non ci si rende conto che il vero punto della vicenda va molto al di là del semplice caso. Quello che inizia come una semplice votazione di colpevolezza o innocenza diventa ben presto un'accesa discussione su temi scottanti di realtà sociale, portati fuori e sviscerati con insolita e genuina potenza.


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Giocano un ruolo fondamentale nella riuscita dell'operazione i dialoghi, tesi e scorrevoli come non mai, e le interpretazioni, da parte di attori uno più in palla dell'altro, e capeggiati da un Henry Fonda in stato di grazia. Non c'è un solo momento in cui si ha la sensazione di star guardando attori recitare, l'intensità presente nella stanza è quasi palpabile e le due ore di durata, tra l'altro mostrate in tempo reale, scorrono in un attimo, mentre la tensione aumenta di secondo in secondo e non molla mai la presa fino al liberatorio e perfetto finale.
Inoltre, Lumet non si lascia scoraggiare dal rimanere confinato in un unico ambiente per tutta la durata del film e ciascuna scena trabocca di intelligenti utilizzi di trucchi di fotografia e montaggio da lasciare a bocca aperta per come riescono ad accrescere l'effetto finale senza mai richiamare l'attenzione.


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In definitiva, c'è poco da dire, se non che di esordi cinematografici straordinari e immacolati come questo se ne sono visti ben pochi: potrei stare qui una giornata intera a lodare l'intelligenza, la profondità e anche l'impatto emotivo provocato dalla storia. Ma forse è meglio se mi limito ad incitarvi a non farvi scoraggiare dal fatto che sia in bianco e nero e di andare a vedervi questa perla al più presto, perché è uno di quei film che semplicemente va visto, senza se e senza ma. E magari aggiungo anche che si tratta di uno di quei film di cui non si parla abbastanza, anche se il numero di commenti prima del mio mi ha positivamente sorpreso.
In ogni caso, non ve lo perdete.

jek93  @  21/05/2018 16:47:25
   8½ / 10
Un film praticamente perfetto da un punto di vista di regia, sceneggiatura, recitazione, fotografia, narrazione e tanto altro.
Se non avete mai visto un film in bianco e nero, iniziate da questo: consigliato.

C_0_  @  20/10/2017 16:27:55
   10 / 10
Ero in dubbio sul voto. Volevo dare 9 e mezzo perchè per mio gusto personale ci sono altri film che preferisco ma questo è indubbiamente un capolavoro e quindi devo dare dieci. Il film girato interamente all'interno di una stanza rischierebbe di diventare noioso e invece per la tensione che si crea col passare dei minuti sembra di guardare un thriller. Fantastico Henry Fonda ma anche tutti gli altri sfornano una grande interpretazione. Poi le inquadrature, e la regia di Lumet è davvero spettacolo puro.

matt_995  @  01/12/2016 16:23:23
   9 / 10
C'è poco da fare... i classici, quando sono davvero classici, rimangono sempre attuali. Ma ci sono dei classici in particolare, in cui, fatte le piccole dovute differenze, la storia raccontata potrebbe essere tranquillamente raccontata anche al giorno d'oggi e non cambierebbe niente! Un esempio che mi viene in mente è "M - il mostro di Dussendorf".
Un altro esempio è chiaramente questo "12 angry men" che resta, a 59 anni suonati, ancora spaventosamente attuale.
Spaventosamente attuale è infatti il tema dell'intolleranza per come affrontato. Intolleranza che non deriva dal non poterne più di una determinata condizione di disagio. E' intolleranza che invece deriva dalla frustrazione, dallo stress, dalla RABBIA della nostra caotica vita quotidiana, come spiega benissimo il giurato n. 7 in un suo bellissimo monologo. E' infatti a causa della frustrazione personale, dello stress e soprattutto della rabbia che germoglia e cresce in noi (e in ognuno in modo diverso, come si evince brillantemente dal film) che gli 11 giurati all'inizio scelgono di votare favorevoli alla condanna del ragazzino. E' a questo punto che quel genio di Lumet decide di inquadrare i giurati con inquadrature stranamente rialzate. I dodici uomini sono rimpiccioliti. sembrano formichine che corrono indaffarate in un formicaio. Persone guidate non dalla ragione ma dall'istinto animale.
La telecamera si abbasserà poi gradualmente durante l'arco narrativo, come anche si placheranno gli animi degli 11 arrabbiatissimi giurati, fino all'ottimo finale con Fonda e Sweeney (il vecchio giurato n. 7) imponenti e forti all'uscita del tribunale.
Un film che quindi dovrebbe essere proiettato in tutte le scuole. Un film che fa incazz.are, indignare, amareggiare ma che alla fine è una testimonianza clamorosa sul valore del rispetto e della tolleranza.

1 risposta al commento
Ultima risposta 14/03/2018 00.05.31
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fabio57  @  30/05/2016 14:49:14
   9 / 10
Grandissimo dramma giudiziario. con delle interpretazioni superlative. Lumet firma il suo capolavoro. Come una difficile equazione da dimostrare, il protagonista con certosina pazienza e grande destrezza, smonta poco a poco tutti i teoremi di colpevolezza costruiti pregiudizialmente dagli altri membri della giuria, fino ad arrivare al rovesciamento completo del verdetto. Fonda eccellente ma anche gli altri non sono da meno.

Invia una mail all'autore del commento bart1982  @  28/02/2016 00:06:31
   8 / 10
Capolavoro senza dubbio, attori fenomenali e atmosfere e regia uniche.
Preculsore di altri film, "la parola ai giurati" è la vera dimostrazione di come un bel film non ha bisogno di effetti speciali, scenografie particolari, ma solo grande recitazione.

eruyomè  @  26/01/2016 00:15:52
   10 / 10
Mi aspettavo la noia, mi son ritrovata fulminata dalla perfezione. Ti prende alla gola subito, con quelle sequenze magistrali, e non ti lascia più, fino a farti arrivare ad un magnifico e sublime finale che quasi non ti accorgi se stai ancora respirando o meno, tanto è il perenne pathos e l'intensità morale e intellettuale a cui assistiamo per tutto il tempo, e che esplodono anche esteticamente in quell'ultima luce abbagliante di verità e di giustizia.

pak7  @  11/05/2015 12:06:51
   10 / 10
Queata pellicola dimostra come non servano effetti speciali per fare un film memorabile, basta solo una gran scneggiatura. 12 uomini arrabbiati (chi più, chi meno) dentro una stanza sono i protagonisti della pellicola di esordio di Lumet, che forse è anche il suo capolavoro. Stupendo.

dagon  @  27/03/2015 18:53:31
   9 / 10
Bellissimo film di Lumet, con una sceneggiatura con i controfiocchi ed attori strepitosi. Il titolo originale "12 angry men" dà già l'idea che, nel confronto tra i 12 giurati, pregiudizi e frustrazioni saranno degli elementi chiave della vicenda. Lumet a mio avviso è un regista un po' sottovalutato, rispetto al suo effettivo valore, e che non ha avuto i riconoscimenti che meritava.

BrundleFly  @  24/03/2015 11:04:06
   8½ / 10
Un grande classico.
Tensione alle stelle, nonostante si svolga tutto nella stessa stanza, e grande coinvolgimento che fanno volare via un'ora e mezza come se nulla fosse.

Nic90  @  14/01/2015 13:05:58
   7½ / 10
Ottimo film,con una buona tensione fino alla fine e con personaggi caratteristici,il fatto che ci sia un'unica location e mi sia piaciuto lo stesso dice tutto.
Promosso

leonida94  @  07/01/2015 15:16:36
   9½ / 10
Interessantissimo questo lavoro di Lumet, ma ancor più interessante è, dal mio punto di vista, il modo in cui alcuni utenti abbiano frainteso l'essenza stessa del film.
Può sembrare infatti che il regista risolva alcuni punti critici in modo semplicistico, banalizzando i personaggi così da aver gioco facile ad ammutolirli e in modo da uscire più comodamente dalle discussioni senza ingegnarsi troppo.
Nulla di più sbagliato!
La forza del lavoro di Lumet è invece la lucidità e la profondità con cui analizza le argomentazione delle persone. I ragionamenti che qualcuno ha descritto come "ingenui" non sono altro che perfette applicazioni di diversi tipi di fallacie di rilevanza (ovvero argomenti errati che, fatti volontariamente o non, distraggono l'uditorio dalla non pertinenza delle conclusioni rispetto alle premesse date). Un sottogruppo di tali fallacie sono quelle ad hominem, che non si basano su reali controargomentazioni, ma su diretti attacchi alla persona, attaccandone l'età, il ceto, i gusti personali, le tendenze o gli ideali, così da screditarne l'argomento.
Non è un discorso fatto per "semplificarsi la vita", ma una perfetta rappresentazione degli errori logici in cui sovente incappiamo [TUTTI].
E come mostrare al meglio tali errori? Ovviamente osservandone le conseguenze. Da qui la scelta dei giudici come soggetti del film, mostrando la pericolosità di essere "illogici", e trasformando così un puro esercizio di forma, in una potente critica sociale.
Alla fine sembra esservi un vincitori. Ma in realtà nessuno ne esce trionfante. Si percepisce solo un piccolo bisbiglio in lontananza: "ricorda che solo tu sei responsabile dei tuoi ragionamenti!".

Goldust  @  07/01/2015 11:46:32
   10 / 10
Al suo debutto sul grande schermo Lumet piazza già il capolavoro della vita: nascosto in quello che sembrerebbe essere un mero esercizio di stile "La parola ai giurati" è la cartina di tornasole delle contraddizioni della società americana ed una lucida riflessione sui limiti del proprio sistema giudiziario. Nell'aspro scontro nella camera di Consiglio la forza della dialettica e del confronto spazzeranno via ottusi preconcetti, slanci razzisti, superficialità ed indecisioni varie per conquistare, se non la verità assoluta, qualcosa che sembra somigliare molto a quell'atto di giustizia che dalle premesse sembrava potesse essere solo un miraggio. E' un film che si segue con il fiato sospeso e con il cuore in gola, rigoroso nello sviluppo dei tempi drammatici ed ineccepibile nel saper dosare e rilanciare la tensione nervosa sfruttando a meraviglia l'ambiente claustrofobico della stanza chiusa, infallibile quindi nella sua costruzione e tremendamente coinvolgente. Gli attori impiegati sono tutti più che perfetti ( ho odiato l'umorismo fuori luogo e la manifesta superficialità di Jack Warden, ma è quello che voleva il regista no? ) con una menzione particolare per il gelido agente di cambio interpretato da E.G. Marshall, fino alla conclusione il più duro da scalfire nelle sue comunque razionali posizioni.
Una pellicola magistrale, una di quelle che amo di più e che non mi stancherei mai di rivedere.

2 risposte al commento
Ultima risposta 24/09/2018 18.51.18
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hitmanboy47  @  06/09/2014 00:17:02
   9 / 10
"La parola ai giurati" è l'esempio perfetto di come tirare fuori un gran film, girandolo principalmente in una stanza. La regia di Sidney Lumet permette al film di non far annoiare mai lo spettatore. Ma sopratutto, e forse è la caratteristica principale, è la recitazione degli attori: semplicemente straordinari. Un film che voglio consigliare perchè, oltre ad essere ben fatto, fa riflettere.

Dick  @  23/07/2014 21:11:52
   9 / 10
Bellissimo film giudiziario corale ambientato tutto o quasi in una stanza se non erro che non annoia mai e sa essere molto riflessivo.

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  02/03/2014 10:35:28
   8 / 10
Cult. Grandi interpretazioni. Coinvolgente. Consigliato.

_Hollow_  @  21/02/2014 02:57:57
   10 / 10
Uno dei grandi capolavori nella storia del cinematografo; un'escalation incredibile di suspense lunga 90 minuti.

Già quando si legge all'inizio "United Artists" ci si aspetta ogni bene, ma mai ci si aspetterebbe 12 attori in stato di grazia seduti al tavolo di una stanza fino al minuto finale.
Ricorda un po' quello che nei gialli chiamano "il mistero della stanza chiusa", cioè quei delitti inesplicabili commessi in stanze ritrovate vuote con ogni accesso incredibilmente chiuso dall'interno. In modo geniale anche qui ci si ritrova ad avere a che fare con una sola stanza, tranne che tutto è già stato commesso e quest'unica stanza è solo quella dove si riuniscono i giurati, che devono combattere con gli altri e con sé stessi fino a veder vacillare la propria idea.

E le cose si fanno interessantissime, si assiste a 12 personalità diverse l'una dall'altra (chi più e chi meno), al modo in cui queste personalità e queste diverse psicologie si relazionano tra loro e argomentano le proprie tesi: c'è chi è semplicemente pregiudizievole, quasi un razzista; chi è straniero, logico ed estremamente ben educato; chi ha avuto un'infanzia simile a quella dell'imputato; c'è chi sembra essere razionale ricordando quasi le fattezze dello stereotipo di uno scienziato nazista, passando al "bene" proprio di fronte alla vittoria della ragione e alla confutazione della sua prova; chi è semplicemente un menefreghista; chi ha un odio personale da dover sfogare; eccetera eccetera.

Si assiste ad un dibattito serrato in quest'unica stanza, con qualche pausa qua e là, cosa già meritevole di nota e che per modo e qualità mi ricorda unicamente "I Bassifondi" di Kurosawa, un altro capolavoro.

E alla fine

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER mettendo in mostra un sacco di elementi: la bellezza e perfezione del sistema anglosassone di processo e il valore della giuria, che bloccata nella decisione da un suo solo membro su 12 evita di uscirsene con un verdetto ingiusto (bellissimo a tal proposito quel breve discorso del personaggio interpretato da Voskovec di elogio alla democrazia); la definizione, in un lungo dialogo, degli elementi "marci" (già un po' individuabili nella fase iniziale per il loro riferimenti continui al denaro, da "maleducati" e "parvenu"), che alla prova dei fatti e di fronte ad un ragionamento serio non possono che uscirsene scaldandosi, o con frasi fatte, o sciorinando discorsi razzisti e classisti che lo lasciano isolato da tutti i restanti 11 (bellissima scena anche se un po' teatrale); l'ingiustizia che può permeare un dibattito processuale e a cui solo la giuria può fare da contraltare (avvocato della difesa inetto o disinteressato dal fare il suo lavoro; testimonianze e prove contraffatte o inesatte ecc); la bellezza e la giustizia individuabile in una frase come "oltre ogni ragionevole dubbio".

Forse ha qualche pecca (non registica perché da quel punto di vista è magnifico e lo si capisce già dall'inizio, in quell'unica occasione in cui la MdP è libera di girare nel salone del tribunale e lo fa magistralmente, arrivando come un voyeur agli eventi della stanza seguendo ora una persona, ora un'altra), forse è un minimo irrealistico in certi cambi di schieramento (poca roba), nel raggruppare 12 personalità così diverse e soprattutto nello svolgimento dei fatti, in cui cade un po' nel vecchio trucco dei gialli di nascondere all'inizio elementi fondamentali per arrivare alla verità.
Ma lo fa in modo del tutto naturale e ragionevole, e se questi elementi contribuiscono a mantenere sempre più viva la suspense anche certi strani sviluppi psicologici sono scusati in favore dell'etica e degli spunti moralistici.

In sostanza, vedere la prima riga, il voto è solo una conseguenza. Grandissimo Lumet.

giraldiro  @  11/11/2013 01:47:54
   7½ / 10
Innanzitutto complimenti a Lumet per aver diretto quest'opera prima con grande abilità, essendo riuscito a tenere vivo l'interesse nonostante il film sia ambientato quasi interamente (togliamo il quasi) in una sola stanza.

Il merito di questo successo però va anche agli attori che hanno saputo dare il giusto carisma ai rispettivi personaggi e a chi ha scritto la storia; proprio quest'ultima, seppur scontata fin dall'inizio, risulta essere originale nell'idea di fondo e meritevole di riflessioni più profonde.

vieste84  @  12/10/2013 14:40:55
   8½ / 10
Bellissimo thriller giudiziario che mi ha lasciato indifferente alla prima visione ma che alla seconda mi ha fatto percepire la sua grandiosità e brillantezza nei dialoghi. Uno dei migliori film di debutto della storia, nno è facile fare una pellicola interamente ambientata in una stanza senza annoiare e stupire sempre per la brillntezza dei dialoghi

76eric  @  24/09/2013 22:17:33
   10 / 10
Esordio cinematografico per uno dei registi più influenti e floridi di Hollywood, che ancora oggi mantiene inalterato tutto il suo fascino. Forse anche seminale per tema trattato, si resta incollati allo schermo dall' inizio alla fine. La quasi totalità della pellicola si svolge all' interno di una stanza: dialoghi, urla, silenzi, il tichettio dell' orologio, il rumore del ventilatore, il temporale al di fuori....., tutto è perfetto. Cast stellare per uno dei (tanti) classici che merita di essere visto. Anzi, deve essere visto.

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Il massimo dei voti.

7219415  @  15/08/2013 02:13:31
   10 / 10
Come si suol dire meglio un colpevole fuori che un innocente dentro! CAPOLAVORO

Lory_noir  @  04/08/2013 16:42:07
   9 / 10
Film che dietro un avvincente trama che intrattiene con enfasi, racchiude anche un messaggio di un'umanità disarmante.

ireneXXX  @  22/06/2013 11:25:14
   8½ / 10
Bellissimo, sapevo già la storia e come andava a finire ma mi ha lasciata incollata al divano per 1h e mezza. Consigliatissimo .

Stebre  @  05/06/2013 21:32:23
   9½ / 10
Immenso in ogni aspetto, imperdibile per i cinefili, lezione di tecnica, interpretazione e narrativa. 1 ora e mezza di CINEMA! In una stanza!

scantia  @  03/06/2013 03:14:33
   8 / 10
Quando gli indizi di colpevolezza, al pari degli indizi di innocenza, sono affrettati, improvvisati, dettati da risentimenti personali, emerge tutta l'assurdità di affidare una vita umana ad un simile sistema giudicante.
Dodici Uomini Arrabbiati (con la traduzione italiana in parte si perde questa interpretazione dei fatti) è probabilmente il più efficace manifesto cinematografico contro la pena di morte, grazie soprattutto al meccanismo con il quale Lumet sviluppa la materia.
Il tema si fa strada lentamente attraverso un processo deduttivo assolutamente estraneo da ogni retorica narrativa o approccio emotivo che l'argomento potrebbe facilmente suscitare.
Come se non bastasse, tecnicamente tutto è realizzato in una stanza occupata per la maggior parte da un ingombrante tavolo, un ora e mezza di dialoghi serrati ripresi in un ambiente angusto con movimenti di camera impercettibili ma incredibilmente efficaci per garantire un ritmo elevato alla narrazione (senza girotondi e controcampi bocca-nuca: guarda e impara Ozpetek!!).
CINEMA d'esordio ma già con tutte le lettere maiuscole.

DogDayAfternoon  @  19/05/2013 17:53:02
   8 / 10
Cinema d'altri tempi. Impensabile oggi girare un film tutto in una stanza con dodici persone che non fanno altro che parlare. Cosa manca oggi rispetto ad allora? Semplicemente gli attori (metterne insieme 12 così bravi sarebbe una mission impossible) e la sceneggiatura!
Il film è costruito benissimo, porta chi lo guarda a ripercorrere la vicenda passo per passo insieme ai giurati, a provare i loro stessi dubbi e le loro stesse certezze. La caratterizzazione marcata di ogni personaggio, seppur un po' troppo buonista, contribuisce a coinvolgere ed appassionare lo spettatore.

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kingofdarkness  @  03/04/2013 09:32:42
   9 / 10
Ottimo dramma giudiziario, perfettamente realizzato e curato nei minimi dettagli, sicuramente il migliore nel suo genere.
La sceneggiatura è letteralmente perfetta, così come le prove degli attori (che classe Henry Fonda, ma bravi anche tutti gli altri)
Nonostante io non sia un amante del genere (anzi, sono addirittura un po' prevenuto nei confronti dei film eccessivamente "parlati"), devo dire di essere rimasto assolutamente affascinato da questo gioiellino di Lumet.
Trovare difetti è veramente difficile, il film parte quasi in sordina ma ci mette pochissimi minuti a catturare l'attenzione dello spettatore, trascinandolo in un vortice di emozioni e di tensione che solamente i titoli di coda riusciranno a smorzare.

Il ritmo è costantemente alto, con addirittura dei picchi nei quali è altissimo (se pensiamo che la location è una stanza 5 metri per 5…) e la regia è magistrale (anche se, come detto sopra, è la sceneggiatura il punto forte del film)

Non serve dilungarsi troppo nel descrivere tutti gli altri pregi della pellicola, credo che la media voti parli da sola….aggiungo solo che se siete dei veri amanti del cinema, almeno una visione è d'obbligo.
La nomea di "cult senza tempo" se la merita tutta.

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Zanibo  @  16/03/2013 15:15:20
   9½ / 10
Un film praticamente perfetto nel suo genere. Tutto scorre che e` una meraviglia.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  28/02/2013 10:07:50
   8 / 10
Difficile capire la forza di un film simile che sconta un'impostazione un pò teatrale e un pò televisiva.
Va detto che la sceneggiatura è un vero capolavoro, porta verso la fine a dubitare di tutto mettendo in discussione anche il significato stesso di verità.
Eppure viene da dire che spesso, il concentrarsi sui particolari, fa perdere la visione di insieme.

Da notare come, nonostante l'ambiente non proprio cinematografico, il film mantenga un ritmo serrato cosa ancora più notevole se si considera lo stile cinematografico del tempo.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  21/02/2013 19:29:01
   9 / 10
Lumet esordisce alla grande. Grandissimo film, tutto girato in una stanza ma con un ritmo e degli argomenti che tengono incollati lo spettatore, veramente ottima la sceneggiatura.
Anche ciò che appare scontato, ovvio, incontrovertibile, ad una più attenta analisi sembra perdere quella sua assolutezza. Come insegnava Cartesio, di tutto si può e quindi si deve dubitare. Questo fa il personaggio che instilla dubbi tra i giurati, alla fine non emerge la verità (esiste davvero?) ma tutti i personaggi rivedono e si convincono veramente delle loro opinonioni.

TheShadow91  @  07/12/2012 02:51:45
   8½ / 10
Sceneggiatura maestrale per questa opera monoambiente,a metà strada tra un film e un'opera teatrale.Infatti il film si focalizza su pochi dettagli:la diversa personalità dei vari giurati,che vanno a scontrarsi fra loro per tutto il film,e il loro approccio nei confronti del caso, dettato sia dalla loro psicologia che dal sofferto sviluppo della vicenda.Ma perchè non fargli raggiungere la perfezione?Cosa costava a mostrare in prima persona allo spettatore il caso,i vari dettagli cruciali dell'omicidio,ed una piccola sintesi del processo(una piccola inquadratura ai fantomatici testimoni almeno,ci stava).Ma soprattutto perchè non svelare il colpevole e la dinamica dell'omicidio?

Ok..il regista ha fatto ciò per evitare di trasformalo in un banale giallo...quando lo scopo era dare un film emotivo e psicologico.Ma un accenno a tutti questi dettagli a parer mio è doveroso!!Bastava trovare un equilibrio alle 2 cose...sentir sviluppare l'evento da dettagli venuti fuori dal nulla è un pò frustrante.

Anche se mi sono dilungato,questo è l'unico difetto del film.Sceneggiatura e recitazioni sono la perfezione!

prof.donhoffman  @  28/11/2012 13:45:23
   7½ / 10
Molto bello ... Forse un pelino sopravalutato ma è un importante lezione di cinema. Se non hai grandi mezzi e anche ad esperienza stai messo un po' così ... cura la sceneggiatura.

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  28/09/2012 10:27:56
   10 / 10
Prendete un regista esordiente. Dategli un soggetto da portare in scena in un'unica unità di tempo e di spazio. Fategli presente però che deve avere il ritmo di un thriller, nonostante sia ambientato in un'unica stanza. Ricordategli che il punto di riferimento principale per questo tipo di film è "Nodo alla gola" di Hitchcock, non l'ultima delle boiate. Sorridete crudelmente nel vedere il suo sconforto di fronte all'improba impresa. Cancellatevi quel sorriso idiota dalla faccia, quando quel regista esordiente di appena 33 anni torna da voi con "La parola ai giurati", perché ha girato un capolavoro.

Oskarsson88  @  19/07/2012 17:36:47
   7 / 10
francamente l'ho trovato molto (troppo) ingenuo in più frangenti, sia nell'eccessiva stereotipizzazione dei personaggi e nella stessa ingenuità e lentezza (sono giurati) nel comprendere evidenti svolte nel processo (che di per sè è fatto molto superficialmente a quanto pare) ma tralasciando queste sottigliezze (visto che siamo nel 57) Lumet è abilissimo a gestire 12 personaggi in una stanza con molta suspance a riguardo delle decisioni da prendere... promosso anche se con un po' di fatica...

Invia una mail all'autore del commento Gondrano  @  12/04/2012 15:43:47
   8½ / 10
Classico senza tempo, e pur condito da alcune ingenuità che viste oggi fanno tenerezza rimane un filmone da vedere assolutamente, anche più di una volta.
Che faccia da Cinema Henry Fonda!

gemellino86  @  28/03/2012 23:42:36
   9½ / 10
Film d'altri tempi con attori eccellenti e una regia impeccabile. Difficile trovare difetti. Uno dei grandi capolavori di Lumet con un bravissimo Fonda.

emasen4  @  12/01/2012 18:21:46
   9 / 10
Che altro aggiungere ai commenti già scritti dagli altri utenti... Veramente veramente bello, mi ha colpito. Da vedere assolutamente.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR bellin1  @  16/12/2011 21:44:29
   7 / 10
Mi è piaciuto! Si capisce come va a parare gia dopo la prima votazione privata dei giurati ma il film, pur essendo del 1957 e pur essendo ambientato tutto dentro una sola stanza, tiene viva l'attenzione dello spettatore con indizi psicologici davvero marcati. Forse doveva e/o poteva durare qualche minuto in piu, sembrano troppo frettolosi gli ultimi 15 minuti. Ma va bene cosi.
Buono.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR carsit  @  20/08/2011 17:30:34
   8 / 10
molto raro che io apprezzi i film vecchi.
vuoi per il colore, vuoi perchè gli stili di ripresa sono differenti.
ma questo film è davvero bello perchè è una storia di 12 giurati che devono decidere se un ragazzo accusato di padricidio sia colpevole oppure no.
sembra banale, ma non è così.
perchè durante la discussione emerge di tutto: sospetti, intuizioni geniali, razzismo, pregiudizio.
sopratutto questi ultimi due sono la chiave di lettura del film.
da vedere assolutamente.
p.s= il film per più di 3\4 è ambientato nella stessa stanza.
dite a Emmerich o Bay che non serve avere milioni per effetti speciali fini a sè stessi per catturare l'attenzione del pubblico.
film di alto livello.

david briar  @  18/07/2011 17:47:07
   7 / 10
Film vecchio più di cinquant'anni, accolto con entusiasmo dalla critica dell'epoca ma con freddezza dal pubblico.
Si svolge quasi tutto nella stessa stanza, con 12 persone riunite a discutere la sorte di un ragazzo. Nonostante ciò riesce a non annoiare, perchè risulta interessante la discussione sulla sorte del ragazzo, se valga la pena o no di condannarlo.
La sceneggiatura è buona, anche se alcuni dialoghi sentiti oggi appaiono un po' ridicoli, ma sono sicuro che all'epoca fossero all'avanguardia.
Per il resto, regia ottima e recitazione discreta, ma senza intepretazioni troppo memorabili.
Consigliabile, ma mi sembra generalmente un po' sopravvalutato, per me i grandi capolavori sono altri...

topsecret  @  18/07/2011 17:27:15
   8 / 10
Un film forse non perfetto in tutto, ma certamente apprezzabile dal punto di vista realizzativo ed appagante sotto il profilo dell'intrattenimento. Storia che risulta essere molto ben articolata, che non permette nessun tipo di distrazione allo spettatore intento a gustarsi un film di grande intensità emotiva.
Un cast che offre delle performance davvero ottime, diretto da un grande regista sapiente ed abile nel gestire il tutto.
Da vedere oltre ogni ragionevole dubbio.

Leonardo76  @  05/07/2011 21:16:39
   10 / 10
film semplicemente perfetto, molto divertente osservare Henry Fonda che infonde il dubbio a tutti gli altri giurati riservando a ognuno di essi un metodo diverso a seconda della loro personalità

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lukef  @  04/07/2011 22:02:55
   7 / 10
Secondo me risente un po' del penso degli anni. Non nego che ci voglia una notevole abilità per girare interi 90 minuti con solo una stanza e 12 attori, ma non lo trovo ugualmente un capolavoro. Per prima cosa non sono in grado di apprezzare particolarmente un film così ingenuo:

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Ecco per l'appunto l'ho trovato anche eccessivamente lineare e "prevedibile" specie dopo la prima metà. Non ci sono colpi di scena e la morale è un po' troppo servita in un piatto d'argento... "all'americana".
In conclusione tuttavia l'ho trovato gradevole, la prima parte più della seconda.

baskettaro00  @  28/06/2011 17:32:32
   8½ / 10
Che film gente, una pellicola che trova la sua forza nei dialoghi, un film che intrattiene ed intriga svolgendosi per la stragrandissima maggioranza della durata in una stanza deve davvero esser un bel film.
E poi grandi attori, tutti molto bravi ed in parte.
L'intento del regista, agli esordi tra l'altro, è quello di farci sempre mettere in dubbio tutto ciò che ci viene proposto, e finchè non abbiam visto coi nostri occhi non possiamo giudicare e condannare, e bisogna solo farlo quando si ha la certezza assoluta di ciò che si dice/fa( " Di tutte le cose certe, la più certa è il dubbio ", diceva Bertold Brecht..)soprattutto se in questo caso il non avere la certezza assoluta rischia di far morire ingiustamente un innocente.
Al contrario di quanto pensassi la sua durata è decisamente standard, quindi il film non risulta troppo lungo o pesante, ma anzi può essere ingerito tutto d'un fiato.
Un bel film, come detto anche calcolando che si tratta d'un esordio..

PignaSystem  @  23/06/2011 23:43:55
   8 / 10
12 attori + 1 solo luogo + un grande regista=Capolavoro
90 minuti che coinvolgono e che fanno riflettere, l'esordio di Lumet è una perla del Cinema.

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Ultima risposta 24/08/2011 23.24.40
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Roger  @  20/05/2011 23:44:27
   10 / 10
Capolavoro puro. Nonostante l'età del film ancora oggi si difende abbastanza bene.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  15/05/2011 12:38:57
   9 / 10
Solo i grandi registi sono stati capaci di intrattenere lo spettatore girando un intero film in cosi poco spazio...in particolare penso a Hichcock con il suo "Priogionieri dell'oceano" dove l'azione si svolge tutta su di una scialuppa!
"La parola ai giurati" è un capolavoro e non solo per questo...
Dodici persone di diversa estrazione sociale e che non si sono mai visti prima devono in poche ore decidere se assolvere o condannare a morte un giovane accusato di avere accoltellato a morte il padre!
Quanta gente messa a morte ingiustamente perche Henry Fonda non faceva parte della giuria?si perche il suo personaggio non è uno che vuole salvare l'accusato ma rappresenta semplicemente "il dubbio" che deve essere assolutamente presente quando si deve prendere una decisione cosi importante...e il messaggio di Lumet è probabilmente questo, "siamo sicuri"?
Essendo un debutto non si puo' che aumentare i complimenti e anche il mio voto...del classico mezzo punto!

Gruppo COLLABORATORI ilSimo81  @  08/03/2011 23:50:49
   9½ / 10
Ci sono film datati dei quali mi chiedo: i voti così alti sono dati al film in sé o alla sua importanza?
A me piace dare un voto in base a ciò che un film dà a ME, non in base a ciò che ha dato alla storia del cinema.
E a ME è piaciuto molto questo "12 angry men" (come al solito, il titolo originale è molto più azzeccato dell'insipida traduzione).

Apprezzo l'argomentare dei vari personaggi, riprodotto in una dialettica molto fedele alla realtà: esattamente come noi, anch'essi prendono decisoni in base più al vissuto che alla razionalità; valutano la vita altrui con semplicità e distacco; alzano la voce per far valere la loro idea, e la loro voce è tanto più alta quanto più s'è fatto forte il dubbio del torto dentro di loro.

E' un film intenso, con personaggi caratterizzati in una maniera diretta tanto quanto lo è la loro espressività, che definirei quasi teatrale nel suo essere così marcata (si pensi all'espressione trasognata del vecchietto, o all'espressione riflessiva di Fonda, o all'espresione arrabbiata o esasperata di altri).

Film dialettico, praticamente senza azione. Ma abile nel farsi apprezzare, ed intrigante nel coinvolgere.

R-Green  @  08/03/2011 16:14:30
   7½ / 10
Un film che non invecchia mai nonostante le due uniche location e i pochi attori presenti.
Il film ripercorre la banalità di certe persone che giocano egoisticamente con la vita degli altri e lascia quella luce di speranza

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Rockem  @  21/02/2011 20:38:46
   8 / 10
Cosa si può fare potendo disporre di tanta stoffa cinematografica...un film soddisfaciente e coinvolgente costruito quasi esclusivamente all'interno di una stanza, con uniformità di tempo, spazio ed azione. Le qualità del teatro integrate dall'azione e dagle effetti cinematografici. Maestrale e padre di tante altre pellicole moderne.

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clint 85  @  13/01/2011 03:26:45
   6½ / 10
Un onesto film con degli ottimi attori che lancia un bel messaggio contro la troppa superficialità che spesso accompagna il sistema giudiziario; ma personalmente l'ho trovato troppo semplice per considerarlo un capolavoro!

rob.k  @  09/01/2011 22:31:27
   9 / 10
Bellissimo, tiene incollati allo schermo fino alla fine, nonostante si tratti solamente di dialoghi all'interno di una stanza... Piccolo capolavoro.

Izivs  @  05/01/2011 14:44:55
   9 / 10
Per chi ha amato I racconti dei Vedovi Neri (Tales of the Black Widowers) di un certo Isaac Asimov troverà in questo film similitudini impressionanti....nei racconti di Asimov si partiva con una storia impossibile per arrivare alla soluzione razionale solo con la dialettica, qui accade la stessa cosa.......tutto sembra chiaro e lampante prima che la mente umana cominci a ragionarci su....
Come nei racconti di Asimov, nonostante la trama si snodi attorno ad un tavolo in cui dei signori attempati semplicemente discutono , il tempo scorre velocissimo arrivando alla naturale conclusione.
Insomma un filmone.

dave89  @  27/11/2010 21:24:09
   8½ / 10
davvero un bel film...fa riflettere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  20/09/2010 14:49:20
   9½ / 10
Dodici uomini di una giuria si ritrovano in consiglio per stabilire le sorti di un ragazzo accusato di aver accoltellato il padre. Il verdetto per aver valore deve essere unanime, e se fosse di colpevolezza, la pena sarebbe la sedia elettrica. Di questi dodici uomini, undici votano subito, irremovibilmente e senza dubbio a favore della colpevolezza: c'è chi ne è fermamente convinto, chi segue la corrente, chi si attiene alle testimonianze, chi ha i suoi impegni, chi vuole farla breve per non perdere tempo, e chi giudica in base alla classe sociale del pregiudicato. Un uomo solo si oppone, il giurato n°8: non è convinto dell'innocenza del ragazzo, ma prima di farlo condannare a morte, vuole riesaminare tutti i fatti per essere sicuro di non commettere un'enorme errore che certamente finirebbe per distruggergli la coscienza. Dal momento della sua opposizione, ha inizio un'acceso e agguerrito dibattito, che si prolungherà per ore, alla ricerca della verità. Esplosivo esordio di Lumet, che ancora oggi mantiene tutto il suo fascino e si rivela un film potentissimo e di estrema attualità. Un dramma claustrofobico, tagliente ed estremamente teso, girato in una sola stanza a farci sentire lo stress, la stanchezza e l'insicurezza degli occupanti, e capace di coinvolgere lo spettatore per tutta la sua durata grazie all'intrigante sceneggiatura ricca di emozioni e alle intense ed eccellenti prove d'attore di tutti (e dico tutti) i protagonisti, uomini comuni e con le loro debolezze in cui chiunque si può riconoscere. Un'opera ineguagliabile, reale, sofferta e senza scadenza, che a distanza di più di 50 anni fa ancora la sua figura imperiale, e soprattutto, dimostra a tutti di come il cinema negli ultimi tempi sia veramente caduto in picchiata verso il basso. Capolavoro irraggiungibile.

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guidox  @  16/09/2010 22:14:59
   9½ / 10
dodici uomini e solo due opzioni: colpevole o innocente.
il verdetto unanime di colpevolezza è quasi raggiunto, ma un uomo si discosta dalla superficialità e dal pregiudizio, seminando il dubbio negli altri; e così facendo le opzioni rimangono due, ma i punti di vista diventano dodici e le certezze iniziali man mano si sgretolano e diventano diametralmente opposte.
i giurati sono tutti splendidi e credibili nella loro caratterizzazione, con Henry Fonda grandissimo mattatore.
incredibile nella sua semplicità, questo film girato all'interno di un'unica stanza, è avvincente più di un action movie, tenendo sempre la corda ben tesa grazie ai dialoghi e alle discussioni che si susseguono fino alla fine senza un solo attimo di noia.
mezzo punto in più perchè parliamo di un film di oltre 50 anni fa che a mio modo di vedere, non risente per niente del passare del tempo.

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  04/08/2010 10:00:14
   9 / 10
Che esordio! Un film davvero coraggioso, ancora oggi particolarissimo ma davvero avvincente. E'difficile non cadere nella trappola della lentezza e della noia nei drammi giudiziari (perfino Sacco e Vanzetti a tratti rallenta troppo secondo me) ma questo film in questo è davvero perfetto!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  04/08/2010 02:49:21
   9 / 10
Un film straordinario. L'ho appena visto e mi ha entusiasmato. Non un attimo di noia, non un abbassamento di tono, tensione fino alla fine, analisi psicologica sottolissima e perfetta

mah.non.so.  @  09/05/2010 11:58:22
   9½ / 10
Film geniale, ma alla fine è troppo semplice esser d'accordo con Fonda. Perfino una persona con i pregiudizi gli darebbbe ragione.

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Ultima risposta 04/08/2010 02.53.34
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--Pio--  @  31/03/2010 18:58:54
   10 / 10
Un capolavoro! Un film girato unicamente in una stanza...ma mai un attimo di noia!
Che dialoghi, che attori...e che Fonda! Da vedere!

The BluBus  @  09/01/2010 23:34:33
   9½ / 10
Un fim girato in una stanza, che ti tiene incollato dal primo all ultimo minuto.
Perfetto.

Bathory  @  30/12/2009 00:55:45
   9 / 10
Quando si dice la potenza della sceneggiatura e dei dialoghi.

Un film assolutamente incredibile.

El_Baro  @  13/12/2009 13:52:31
   9 / 10
Strepitoso esordio di Lumet, un film geniale, trionfo della sceneggiatura pura, del dialogo, della psicologia.
Film sul pensiero contrapposto all'azione, sull'emozione ragionata e vissuta rispetto all'impulsività e all'aggressività primordiale.
Meraviglia.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  10/12/2009 20:24:25
   8½ / 10
Un esordio fantastico. Lumet ci ha regala quello che poi sarebbe diventato uno dei classici del cinema più quotati in assoluto. Cast pazzesco che assieme ai meravigliosi dialoghi sempre coinvolgenti e decisi costruiscono un'atmosfera sublime, anche merito di una sceneggiatura davvero originale. Dramma giudiziario particolare e assolutamente da non perdere.

Invia una mail all'autore del commento Ødiø Pµrø  @  08/12/2009 18:07:56
   8½ / 10
Al tempo che fu, lo guardai con altre 11 persone già poco propense, ché dicevano d'aver di meglio da fare, ma che s'erano ormai assunte l'impegno della visione; e che anche alla fine, unicamente per andarmi contro, concordavano sul fatto che il film facesse schifo finendo per autoconvincersene. Iniziai dunque a sollevare dubbi secondo i quali potessero presumibilmente essere in torto, motivando, rimanendo sì sulla mia idea ma senza imporla come verità inattaccabile: i fatti l'indicavano già da sé. Cominciò poi a piovere. Difficile dire quanti volessero davvero ascoltarmi e chi invece me la dava vinta giusto per farla finita quanto prima, tra una deprecazione e l'altra, anche se andarsene con quell'acquazzone improvviso non era certo il massimo.
Quando finimmo di discutere, anche la pioggia era appena cessata. Ho un ricordo un po' sbiadito del resto, d'altronde è passato mezzo secolo, ma ho ancora ben in mente la calorosa e sincera stretta di mano che ricevetti dal membro di quel gruppo che stimavo maggiormente. E non mi occorreva nient'altro.

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Ultima risposta 08/01/2012 15.49.07
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Dr.Orgasmatron  @  12/10/2009 00:13:30
   9 / 10
Un altro grande esordio è quello di Lumet, che sceglie di girare esclusivamente in interni una pellicola di riflessione sul sistema giudiziario. Inquietante e claustrofobico, il film lascia in una perfetta tensione sino al termine. Difficile dire chi risulti il migliore tra i 12 giurati, tutti incredibilmente scandagliati a dovere e caratterizzati ottimamente dal regista.

Tony Ciccione90  @  08/10/2009 18:17:25
   9 / 10
Un film girato quasi esclusivamente in una stanza se non annoia ma coinvolge lo spettatore e lo stupisce, allora è un capolavoro. E' il caso di questo magnifico esordio del grande Lumet. Da vedere, rivedere e venerare. Grazie, Julian.

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Ultima risposta 08/10/2009 18.52.02
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ulisseziu  @  30/09/2009 19:03:22
   9 / 10
Quando la sceneggiatura è praticamente perfetta, i dialoghi sono studiati nei minimi particolari e cuciti su dei personaggi riuscitissimi ed interpretati egregiamente, puoi anche permetterti di girare il tutto in una singola stanza e tenere comunque lo spettatore incollato allo schermo dall'inizio alla fine.
Assolutamente geniale.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  22/07/2009 23:30:02
   10 / 10
Tra i più grandi esordi della storia del cinema.
Non ci sono molti registi che esordirono sfornando una pellicola così qualitativamente rilevante. 12 Angry Men per me è un capolavoro assoluto. Teso, appassionante veramente una gran opera. Incredibile come Lumet sia riuscito a far risultare assolutamente godibile, anzi coinvolgente, un film che è ambientato in una banale stanza.
Il cast è d'eccezione con ottimi attori (ho adorato Cobb e Begley) ed un fuoriclasse come Henry Fonda: magnetico e di gran classe.
A mio avviso un gran film, che rimarrà nella mia memoria e nella storia. Una perla dal passato da non dimenticare.

The Legend  @  11/07/2009 23:03:03
   5 / 10
Vale lo stesso discorso (che ho) fatto per Quinto Potere.

Film che ai tempi in cui fu girato poteva apprire (e magari legittimamente lo era) un autentico capolavoro, ma che adesso accusa la stanchezza dei 50 e passa anni che porta sulle spalle.

In alcuni momenti appare di un'ingenuità disarmante (non svelo i particolari, a beneficio di chi lo dovesse ancora vedere). Ma è colpa mia che l'ho visto solo l'anno scorso, nel 2008, con gli occhi smaliziati di un utente superesperto del Terzo Millennio che ha già visto tutto (o quasi) nella propria vita.

L'insufficienza rispetto a Quinto Potere è però qui meno grave, perchè in TWELVE ANGRY MEN almeno ci sono attori con la a maiuscola che emozionano e non si scordano facilmente.

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Ultima risposta 21/09/2009 14.49.43
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