l'appartamento regia di Billy Wilder USA 1960
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l'appartamento (1960)

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locandina del film L'APPARTAMENTO

Titolo Originale: THE APARTMENT

RegiaBilly Wilder

InterpretiJack Lemmon, Shirley MacLaine, Fred MacMurray, Ray Walston, Jack Kruschen, David Lewis, Hope Holiday, Joan Shawlee, Naomi Stevens, Johnny Seven, Joyce Jameson, Willard Waterman, David White, Edie Adams, Dorothy Abbott, Ralph Moratz, Joe Palma, Bill Baldwin, Benny Burt, Lynn Cartwright, Mason Curry, David Macklin, Hal Smith, Paul Bradley, Steve Carruthers, Dick Cherney, Franklyn Farnum, Herschel Graham, Lars Hensen, Eugene Jackson, Frances Weintraub Lax, William Meader, Monty O'Grady, Paul Power

Durata: h 2.05
NazionalitàUSA 1960
Generecommedia
Al cinema nel Novembre 1960

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Trama del film L'appartamento

Bud Baxter, impiegato in una grande società di assicurazioni, fa carriera prestando il suo appartamento ai superiori in fregola di avventure extraconiugali. Ci va anche la ragazza dei suoi sogni.

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Voto Visitatori:   8,65 / 10 (87 voti)8,65Grafico
Miglior filmMiglior regiaMigliore sceneggiatura originaleMiglior montaggioMigliore scenografia
VINCITORE DI 5 PREMI OSCAR:
Miglior film, Miglior regia, Migliore sceneggiatura originale, Miglior montaggio, Migliore scenografia
Miglior film commediaMiglior attore in un film commedia o musicale (Jack Lemmon)Miglior attrice in un film commedia o musicale (Shirley MacLaine)
VINCITORE DI 3 PREMI GOLDEN GLOBE:
Miglior film commedia, Miglior attore in un film commedia o musicale (Jack Lemmon), Miglior attrice in un film commedia o musicale (Shirley MacLaine)
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Voti e commenti su L'appartamento, 87 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

76mm  @  26/01/2018 08:28:19
   6½ / 10
SPOILER PRESENTI

Non lo considero fra i migliori film di Wilder in assoluto e francamente neanche fra le sue migliori commedie.
Intendiamoci, non ha nulla che non vada a livello intrinseco…cast, regia e sceneggiatura sono inappuntabili come sempre, ma manca quell'amalgama fra commedia e dramma che il regista aveva trovato (e troverà) con più efficacia in altre occasioni.
Penso ad esempio a "Non per soldi ma per denaro", a mio avviso una delle commedie più caustiche mai girate…è molto più divertente (ma con Matthau è un altro paio di maniche, c'è poco da fare) ed è decisamente più amaro, con personaggi che sono davvero bastardi e opportunisti fino al midollo (l'ex moglie di Lemmon, lo stesso Matthau) e che alla fine non trovano né riscatto né redenzione.
Qui, a parte il fatto che si ride poco o niente, anche il cinismo tipico del regista sembra molto più annacquato del consueto…tutti i personaggi sono completamente padroni delle loro vite e a nessuno succede nulla che non derivi da una propria scelta consapevole.
Viene descritta una società sicuramente squallida e fondata sull'ipocrisia, che però a voler ben vedere non fa vittime…alla fine vincono tutti…Lemmon e la MacLaine stanno al gioco finché hanno il loro tornaconto e quando decidono di uscirne non è comunque troppo tardi (ok Lemmon perde il lavoro ma anche quella è una sua scelta di dignità, e comunque gli avanzamenti di carriera erano stati ingiusti per cui in qualche modo vince anche la meritocrazia)…il capo, dipinto più come un'affascinante canaglia che come uno spietato burattinaio, si libera in un sol colpo sia della moglie che di un'amante scomoda e può tornare libero di fare il cascamorto con altre…gli altri dirigenti troveranno sicuramente qualcun altro che si presti a reggergli il gioco (solo io ho trovato strano che fra le migliaia di dipendenti della compagnia fosse Lemmon l'unico ad avere un appartamento a disposizione?).
In definitiva rimane un buona pellicola (che Wilder di ciofeche non ne ha fatte mai), ma se dovessi scegliere 5 suoi film da portare su un'isola deserta questo sarebbe una dei primi che scarterei…fra l'altro trovo che non sia invecchiato benissimo.
La migliore commedia cinica sugli abusi del potere in ambito lavorativo e su quanto in basso possa cadere il sottoposto per accondiscendere agli ordini superiori, che faccia ridere a crepapelle lasciando un retrogusto amarissimo in bocca?


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Ultima risposta 26/01/2018 08.32.23
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C_0_  @  25/12/2017 12:53:52
   6½ / 10
Mi potreste spiegare cortesemente cos'ha di tanto speciale questo film? Emozionare non fa; la trama è abbastanza banalotta e la critica sociale è piuttosto leggera e superficiale; il finale scontatissimo e irreale visto che nella vita reale non va mai a finire così. Lemmon e la MacLaine sono bravi ed il film comunque non è noioso anche se le commedie di Wilder a me non fanno mai ridere. Do un sei e mezzo perchè ci si possono passare due ore in tranquillità ma se questo è un capolavoro della commedia allora tutti i film italiani dell'epoca d'oro di Sordi, Gassman eccetera cosa sono?

23 risposte al commento
Ultima risposta 31/12/2017 12.49.05
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Nic90  @  23/12/2014 21:31:14
   7½ / 10
Ottima commedia con un ottimo Fred MacMurray,prima parte del film da 9 molto incalzante con il protagonista succube che sale in cattedra,poi il film diventa un po'prevedibile ma sempre godibile.
Bella Shirley MacLaine.

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Ultima risposta 23/12/2014 21.33.33
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steven23  @  28/11/2013 14:58:04
   9 / 10
Credo che siano veramente pochi quei registi in grado di equilibrare alla perfezione dramma e commedia in una sola pellicola. Di questi "pochi" Wilder rimane senza alcun dubbio uno dei migliori e questo film ne rappresenta l'ulteriore conferma. Non so se raggiunge il livello di "A qualcuno piace caldo" ma, in caso contrario, gli manca davvero pochissimo.
C.C.Baxter lavora come impiegato in un'immensa società di assicurazioni che conta, solo nello stabile in questione, più di trentamila dipendenti. Lui è uno dei tanti, né più né meno bravo degli altri e svolge le proprie mansioni in una vastissima sala colma di postazioni e affiancato da centinaia di colleghi. Niente porterebbe a pensare a qualcosa che lo distingua da loro... all'apparenza. Già, perchè Buddy Boy (così viene chiamato dai suoi superiori) è solito prestare il proprio appartamento a questi ultimi durante le loro avventure extraconiugali in cambio di raccomandazioni e una carriera in rapida ascesa. Tutto prosegue alla grande fino a quando anche il capo non viene a sapere tutto quanto. Contrariamente a quanto teme Baxter, l'uomo non pensa minimamente di licenziarlo anzi, gli fa capire quanto anche lui sia interessato al "subaffitto" dell'appartamento. A tal proposito la celeberrima battuta di Baxter "... una mela marcia in più, una in meno..."
Da qui la sua scalata al successo subisce un ulteriore impennata. Questo finché non scopre chi è l'amante di Sheldrake, la ragazza degli ascensori, il suo sogno proibito Fran Kubelik. Sarà proprio ciò che accadrà una sera nel suo appartamento a cominciare ad aprirgli gli occhi sul suo essere "umano" e far nascere in lui quella domanda che tanto assilla ciascuno di noi... è più importante il successo lavorativo o quello sentimentale?
Detto così parrebbe quasi di assistere alla classica commediola leggera e spensierata ma non è affatto così. Sì, molto volte si ride (geniale l'idea di Baxter di scolare la pasta nella racchetta da tennis) e si sorride, ma dietro la facciata Wilder ci mostra un dramma sulla solitudine e sull'aspirazione al successo lavorativo che soverchia ogni altra cosa. E lo fa con la sua solita, impeccabile maestria, sfruttando ancora una volta l'enorme talento di un fanstastico Jack Lemmon (a mio parere gli Oscar avrebbero dovuto essere almeno 6) e scegliendo come spalla un'adorabile Shirley MacLaine che, tra l'altro, riprenderà tre anni dopo come protagonista in "Irma la dolce". Anche per lei l'Oscar non sarebbe stato affatto un regalo.
Ci sarebbe molto altro da dire, ma mi soffermerei per ultimo sugli splendidi dialoghi: dagli scambi di battute di Baxter con il dottore vicino di casa a quelli in ascensore e nell'appartamento con Fran, alcuni di grande profondità e leggerezza allo stesso tempo.

"In genere mangia solo?"
"No, no, no! Qualche volta ceno con Eisenhower, a volte con Billy Wilder o con Perry Como. L'altra sera ho cenato con Greta Garbo. Era molto più giovane, allora."

Ce ne sarebbero chissà quanti altri da citare, ma mi fermo a questo giusto perché è il primo che mi è venuto in mente. Comunque film veramente imperdibile!!

4 risposte al commento
Ultima risposta 05/04/2014 21.19.04
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Gruppo REDAZIONE amterme63  @  17/03/2012 16:14:06
   7½ / 10
"L'appartamento" è un'altra tipica commedia leggera alla Wilder, ben fatta, ben recitata, tutto sommato divertente. Anche a livello di significato siamo ancora nei canoni ideologici e morali tipici delle commedie post-Sabrina, ma stavolta si vedono i primi segni di un ripensamento, di un distacco, quasi di un ripudio.
Come detto, il canovaccio di "L'appartamento" è il quello tipico. C'è un piano sociale superiore ricco e potente che permette a chi sta sotto di vivere, dando lavoro. La ricchezza ottenuta si traduce in una vita di piaceri e distrazioni, in una accettazione solo formale ed esteriore dei "doveri" e delle forme (famiglia, figli, lavoro). La mira segreta è la trasgressione e la libertà sessuale. Il tutto viene visto senza moralismi, anzi come la natura stessa dell'uomo sociale, un fenomeno normale e diffusissimo.
Chi sta sotto è grato delle concessioni che vengono dall'alto ed è quindi deferente e fedele. Per gli uomini l'aspirazione è quella di imitare chi sta sopra, assumendo gli stessi atteggiamenti di formalismo e di trasgressione, di vita godereccia e spensieratamente superficiale. Per le donne l'aspirazione è invece quella di entrare nelle grazie del potente, magari anche solo a livello di oggetto, per poter vivere di piaceri e diversivi.
Fino ad Arianna questo sistema era visto nei film di Wilder tramite una carezzevole ironia, che faceva tutto apparire come innocuo, simpatico, naturale (sul genere di "Così fan tutte") e in fondo anche soddisfacente; senza dubbio elegante e piacevole, come se fosse un innocente gioco.
In "L'appartamento" i termini cambiano. L'ironia si fa sarcasmo. I luoghi di lavoro hanno un aspetto decisamente alienante e diventano una specie di microcosmo distorto. Tutto è spersonalizzato e quasi disumano. Si lavora distaccati da ciò che si fa, con la mente sempre rivolta alla distrazione o alla trasgressione. Nel corso del film risulta quasi implicito che il sistema lavorativo in sé non funziona come dovrebbe, è bacato dai personalismi, dai favoritismi, dai favori incrociati e dai ricatti. L'articolo 18 ancora non si sapeva cosa fosse (il licenziamento della segretaria). Il sistema ormai consolidato e istituzionalizzato del tradimento e del consumo del sesso al di fuori del matrimonio appare non più come una innocente evasione, ma come una manifestazione di diffuso cinismo e ipocrisia. Sesso e soldi, soldi e sesso cominciano ad assumere un contorno quasi repellente, da cui conviene forse prendere le distanze e starne fuori.
Le anime piccole e "pure" che stanno in basso e che pure esistono, e che in un primo tempo entrano nel sistema e cercano di trovarci la propria realizzazione esistenziale (come Sabrina, Arianna e i personaggi interpretati dalla Monroe), a un certo punto prendono le distanze, si distaccano, si ribellano al gioco e cercano di uscirne. Qualcosa di rivoluzionario nelle commedie di Wilder. L'improvviso cambiamento che avviene in Baxter (Jack Lemmon) alla fine del fim ha il sapore del cambiamento epocale.
Si tratta di una ribellione interiore, istintiva, forse utopica, in nome di una concezione completa e complessa dell'umanità (il concetto di "Mensch") che nel film rimane (e non può che rimanere) sullo sfondo. E' comunque il segno di una ribellione interiore montante, per ora solo sentita e non ancora concepita. Insomma le prime tracce dello spirito degli anni Sessanta. E' significativo che se ne trovino i segni in Wilder, uno dei cantori del progresso e dell'ottimismo consumista.
Da qualsiasi punto di vista uno guardi, le opere di Wilder sono sempre degne di valore, specchi di un'epoca e ottimi film da guardare in tutte le epoche.

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Ultima risposta 20/12/2012 13.14.18
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  24/01/2008 08:31:15
   9 / 10
Un piccolo grande spaccato di società, cinico e attuale. Splendida la MacLaine, grandioso Lemmon.

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Ultima risposta 24/01/2008 08.54.30
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wega  @  30/09/2007 13:58:32
   8 / 10
un'altra commedia straordinaria del mitico wilder,del quale non sono mai stato deluso.Il solito genio sulla sceneggiatura,un grande lammon è una bellissima shirley,il paradigma della ragazza semplicee solare a cui tutti è capitato di incontrare nella vita e innamorarsene..

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Ultima risposta 04/05/2008 23.21.38
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jmarra  @  25/06/2007 15:58:46
   9 / 10
la mia sensazione è che gli oscar gli furono attribuiti come compensazione dato che l'anno prima con a qualcuno piace caldo ,il suo capolavoro, rimase a secco.rimane comunque un gran film con una sceneggiatura strerpitosa.

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Ultima risposta 11/05/2008 20.28.33
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Ch.Chaplin  @  02/04/2006 13:14:32
   8½ / 10
bellissimo film..jack lemmon & billy wilder insieme sn un fenomeno della natura semi-inavvicinabile..ma se devo dire la verità preferisco altri film di billy, viale del tramonto, a qualcuno piace caldo, l'asso nella manica...ecco, film magnifico, ma forse l'unica cosa è ke nn si meritava tutti quegli oscar...

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Ultima risposta 13/09/2007 00.38.06
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Don Corleone  @  03/03/2006 18:39:20
   7½ / 10
film visto oggi all'università ; la trama s'incastra perfettamente ma il lieto fine fa perdere al film un pò di sana cattiveria e critica sul mondo degli affari degli USA

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Ultima risposta 13/09/2007 00.39.27
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