la ragazza del treno (2016)

Thriller (tratto da un libro) non male all'inizio ma dopo scade nel banale fino ad arrivare ad un finale scontatissimo. Viene salvato dalle ottime interpretazioni di Emily Blunt e Haley Bennett molto brave ad immedesimarsi nei personaggi. Mancanza di ritmo sostenuto. Sufficienza stiracchiata.

Psicodramma gestito discretamente nei numerosi flashback e cambi di direzione narrativi che, pur creando qualche passaggio a vuoto e a tratti un po' di caos, restituiscono accattivanti ed enigmatiche atmosfere complottistiche.
Tuttavia "La ragazza del treno" è un film senza particolari pregi, nulla per cui strapparsi i capelli, qualcosa che scorre senza grossi problemi ma al tempo stesso presta al fianco ad alcune situazioni poco plausibili. Il lavoro svolto sui personaggi è debole ad eccezione della protagonista Rachel, ben interpretata da Emily Blunt imbruttita ad arte per l'occasione. Non avendo letto il romanzo di Paula Hawkins evito qualsiasi paragone letterario, ma la sensazione predominante è che il vecchio adagio per il quale (di solito) il libro sia meglio del film questa volta vale senza alcun dubbio.

Intrigante thriller tratto da un libro con una grandiosa Emily Blunt. Ben fatti i salti temporali e la vicenda si mostra essere interessante malgrado un inizio non brillante. Consigliato.

Oh..a me e' piaciuto un bel po...ottimo tryller.....

Sufficienza piena e meritata soprattutto grazie al fatto che il film è molto fedele al primo romanzo scritto da Paula Hawkins per l'appunto "La ragazza del treno".
Considero il libro di un sopravvalutato senza precedenti, si è un buon giallo di sicuro, ma non si spiega tutto il successo che ha avuto..La Hawkins ha esordito piuttosto bene, ma è stata anche baciata molto dalla fortuna.
Ad ogni modo la trasposizione cinematografica non funziona benissimo, c'è una sensazione di irrealismo intorno alla trama e ai vari personaggi alquanto fastidiosa. Ci sono alcuni comportamenti dei diversi personaggi presenti nella storia che visti sullo schermo non rendono più di tanto, cosa che invece nel libro funzionava molto meglio...per fare un esempio gli intrecci fra i vari protagonisti e alcuni incontri casuali non gestiti in maniera molto soddisfacente.
L'indagine anche viene sviluppata in modo troppo assente, è vero che le protagoniste sono le tre donne, e a cercare di risolvere il mistero sarà la vera protagonista Rachel Watson (interpretata da una brava Emily Blunt), ma quest'assenza di investigazione da parte di chi lo dovrebbe fare di mestiere rende il tutto un pò troppo strano e lontano dalla realtà, anche perchè si scoprono delle cose della trama che difficilmente risulterebbe credibile che chi doveva investigare non si fosse avvicinato minimamente alla verità.
Non voglio sembrare un perfezionista anche perchè non lo sono assolutamente, però tutte queste cose nel libro funzionavano bene, sullo schermo sono state riportate malamente. Ma si sa com'è, quando si tratta di mettere su pellicola un romanzo, è quasi sempre così..bisogna un pò accontentarsi.
Oltre ad Emily Blunt, un elogio anche all'attrice Haley Bennett, non che abbia fatto chissà quale interpretazione, ma l'ho trovata molto adatta nella parte, inoltre qui sprizza sensualità da tutti i pori!!
Buone le ambientazioni.
Nonostante tutto il film in sè non è così malvagio, è lento ma nel modo giusto, è del tutto in grado di intrigare lo spettatore e se non avete neanche letto il libro di incuriosirvi seguendo con un certo interesse i risvolti della trama.

Ho letto il libro ma non cadro' nel solito cliche de "Il libro era piu' bello del film" ma mi limito a giudicare il film per quello che e' ovvero un buon giallo che sembra quasi un "film per la tv" ma si eleva grazie ai salti temporali del racconto,dal fatto che si vede la storia da tre punti di vista e soprattutto dal finale.Chi non ha letto il libro puo' perdersi qualche "passaggio" perche' comunque non si puo' mettere dentro a un film tutti i particolari che ci sono nel libro,gia' cosi' infatti dura quasi due ore.Ma anche chi non ha letto il libro puo' capire senza problemi tutto quello che c'e' da capire.Film che denuncia la violenzza sulle donne ed e' un po' "sessista" con lo stereotipo dell'uomo traditore che va sempre in cerca d'avventura e la donna che subisce la situazione,ma purtroppo il piu' delle volte volte e' cosi'

Forse uno dei film più fedeli ad un libro. Ben fatto e girato. Da vedere per chi ha letto o meno il best seller.

Thriller drammatico abbastanza semplice per tre quarti della sua durata, caratterizzato da un susseguirsi di salti temporali che, man mano, aggiungono elementi nuovi. Nell'ultimo quarto si mischiano le carte per arrivare a una conclusione piuttosto ricercata, atta a infondere quel senso tipico del ribaltamento di scena, utile a dare un colpo di coda che ne elevi la qualità. Il risultato, a conti fatti, è discreto e il film diretto bene da Tate Taylor risulta capace di coinvolgere e intrattenere degnamente, pur avendo un ritmo altalenante e una storia un po' statica inizialmente.
Bene il cast.

Un film sicuramente avvincente nella prima parte ma si ha la sensazione che non decolli mai, non raggiunge vette di tensioni e anzi, sul finale, sembra aver perso smalto. Il comportamento del marito è piuttosto strano.
Un buon progetto che pero subisce una involuzione probabilmente causata da una sceneggiatura non all'altezza di un soggetto intrigante.

Film volutamente girato tra gli effetti dell'alcol ma che ti coinvolge fino alla fine...

Lo avevo atteso, più per la curiosità che per vero interesse. Il libro lo hanno letto tutti (tranne il sottoscritto) ma, spesso, da best seller cartacei vengono prodotte debolissime trasposizioni cinematografiche. Invece, il film è piacevole, l'intrigo un po' fuori dalle righe, un po' poco credibile, ma la tensione si mantiene alta e il finale aggiusta quasi tutto. Difficile realizzare dei buoni thriller, non diverrà un CULT, ma per una serata in casa lo consiglio.

Thriller discreto

si lascia vedere anche se libro prende molto di più

Un "Animali Notturni" dei poveri, un thriller che a tratti sbaglia il ritmo e ha dei difetti mastodontici in fase di sceneggiatura, ma con una storia interessante e uno sviluppo che riesce a prendere. Nella mezz'ora finale è telefonato ciò che succederà in seguito, ma questo non è uno dei difetti. Regia, fotografia, interpretazioni sono tutte calibrate ma non eccelse.
Avrei detto sin da subito che il libro fosse stato scritto da una donna e si vede dalla sensibilità con cui tratta le sue protagoniste, il legame che instaura tra di loro, il legame materno e il legame con i propri uomini. Invece l'uomo è cattivo, crudele e possessivo, na mer** insomma.

Un thriller al femminile basato sulla fragilità della protagonista; le sue ansie, la sua realtà distorta e l'inattendibilità.
Fedele al libro come trama e come delineatura dei personaggi, devo dire anche che è recitato bene da tutto il cast (ottima Blunt ma anche tutti gli altri che avevano ruoli non facili) ed è supportato da un'ottima direzione della fotografia (una donna anche in questo caso, e non è scontato farle i complimenti!).

Ecco, questo è un caso speciale...non sono riuscita a finire di leggere il libro invece il film si e devo dire che mi è piaciuti molto ! Ho trovato l attrice principale molto calata nel pezzo e tutto sommato la storia ti intriga dalla inizio alla fine! Finale che non ti aspetti!

Tate Taylor, regista che conosco molto poco, gira un thriller psicologico attraverso un ottimo uso del montaggio e una messa in scena basata su ricordi e flashback che funziona, anche se non del tutto.
Purtroppo il film rimane per buona parte lentino, anche se migliora nella seconda parte, facendo alzare l'asticella della suspance. Ottimo il cast con una E. Blunt superlativa, in questo ruolo di donna depressa che cade nell'incubo dell alcool.
Film che peraltro in alcune scene potrebbe omaggiare tranquillamente il cinema giallo di un tempo in stile Hitchcook.
ma solo io ho trovato Haley Benett uguale se non quasi a Jennifer Lawrence?

Un thriller di quelli che piacciono a me, con poca azione ma che mantiene alta l'attenzione e la tensione.
Le vite di tre donne vengono intrecciate utilizzando il filo conduttore della maternità.
Ottima performance delle protagoniste soprattutto la Blunt e la sorprendente Haley Bennett

Premetto che non ho letto il libro ed il film mi e' subito apparso lento. Si', le atmosfere possono essere piacevoli ma certamente non scorre come dovrebbe, complice anche l'intento di voler far sprofondare lo spettatore nelle sensazioni della protagonista, in perenne stato confusionale da ebbrezza.
La storia e' sufficientemente intricata e, devo dire, io non avevo indovinato la soluzione, se non in minuti immediatamente prossimi allo svelamento.
I protagonisti sono bravi, forse non eccezionali, ma bravi. I colori sono un poco accesi, un pelino troppo per il film, ma magari piacciono; io li avrei resi un pochino meno saturi, visto anche il tema.
Non mi sono piaciute le scene di sesso, anche se parziali e che lasciavano solo al pensiero, quindi apparentemente funzionali alla scena, ma sempre un po' volgari e un poco irreali; non conosco il libro, ma mi sembrano cose improbabili, come alcuni nudi inutili. Per me l'introspezione poteva prendere lo spazio di queste scene e, al limite, suggerirle brevemente con flashback meno violenti.
Il film alla fine fa sentire la sua lentezza; si arriva all'epilogo ( comunque violento) con la sensazione di avercela fatta. Si', una visione la vale, ma certo bisogna impegnarsi a seguirlo

thriller con forti risvolti drammatici che per 3/4 mi è sembrato una porcata per lentezza anche per una sceneggiatura veramente troppo incasinata ..
poi alla fine quando tutto si spiega un senso la storia ce l'ha pure ,si salva in corner , ma il tutto appare molto forzato al di là di ogni situazione ..
Buona la prova dei principali attori .. anche la Blunt che ultimamente non mi aveva convinto

Fedele al libro, bravi gli attori, e godibile thriller.

Film particolare che tenta di emulare Nolan senza però riuscirci appieno. Bravi gli attori anche se il risultato poteva essere migliore.

Inizio abbastanza lento e complesso. Poi, man mano che tutti i nodi vengono al pettine ti prende sempre di piú e ti tiene incollato allo schermo. Nel complesso un thriller non eccezionale, ma interessante sopratutto grazie all' ottima prova dei 4 attori protagonisti.

un film incredibilmente scontato (io avevo capito chi era l'assassino già a metà film), con una narrazione non lineare che tenta di copiare nolan ed uno svolgimento un po troppo lento e pieno di clichè.
do un sei solo per l'interpretazione degli attori, veramente tutti fantasti.

Cast di livello molto alto che riprende un buon thriller di successo; ha il grande merito di essere molto fedele al prodotto originale, aiutato dal fatto che il libro era già molto orientato verso una trasposizione cinematografica, e mantiene un buon ritmo per tutta la durata; belli i continui flashback che avvicinano la vicenda al presente e fanno luce sulle 3 protagoniste femminili che sormontano i loro colleghi maschi in personalità e interesse, date da 3 recitazioni ad hoc. Qualche forzatura di troppo nella lettura poliziesca della vicenda ma sono limiti che appartengono più al libro che al film, che rimane godibilissimo

Un inizio accattivante che sovrappone i punti di vista delle tre donne, ma che immancabilmente convergono nei ricordi annebbiati dall'alcool di Rachel. La ragazza del treno ha il merito di avere un buona parte iniziale, tuttavia è un film che non riesce a decollare in pieno. E' fatto con diligenza nella regia, nella recitazione, non ha particolari pregi, tantomeno grandissimi difetti se non quello di rimanere anonimo ed emotivamente freddo. Con un soggetto del genere, un Brian De Palma avrebbe fatto faville. Non si può dire altrettanto di Taylor che ci mette un po' di mestiere, ma nulla di personalità.

un film innovativo nel genere...un po' lento ma coinvolgente con un buon colpo di scena finale...sufficiente per vederlo ma un po spinto per poter appunto fare un film diverso rimescolando di tanto in tanto il colpevole imprevedibile...bravi tutti i protagonisti

Thriller ben fatto ed Emily Blunt che si rivela sempre più brava.
Il film fa riflettere su diversi temi.

film che mi ha tenuto incollato allo schermo, promosso

Nel dare la mia valutazione sono un pò condizionato dal fatto che ho letto il libro, il quale è bello, profondo, intenso, complesso. Era quindi difficile riproporre tutto sotto forma di film, altrimenti sarebbe durato almeno due ore e mezza.
Tutto sommato il film si lascia guardare discretamente, grazie all'eccezionale recitazione di Emily Blunt. Manca però quell'enfasi e quell'atmosfera di suspance che il libro riesce a creare maggiormente. Inoltre la recitazione del resto del cast è sufficiente ma non proprio esaltante, e forse anche il regista poteva osare di più nel porre l'accento su alcuni aspetti che nel libro vengono evidenziati. Ci sono varie differenza tra libro e film... forse troppe (vedi spoiler), considerata la qualità ed il successo dell'opera. Complessivamente resta comunque un ottimo thriller, ma la qualità e la suspance poteva essere resa più alta nella visione della pellicola. Mezzo voto in più per la recitazione della protagonista e per la bellezza di Megan.

SPOILER

Non ho letto il libro ma ho trovato in questo film un buon thriller, che tra alti e bassi tiene comunque bene fino alla fine. Ottima a mio parere la prova di Emily Blunt, a suo agio in questi ruoli.

Passabile se non ci si aspetta molto ma il film stenta a decollare e in alcune parti lascia a desiderare.

Non ho letto il libro quindi non posso effettuare un confronto diretto. Ho trovato LRDT un buon giallo con una Emily Blunt in grande forma. Non è un capolavoro assoluto ma si lascia vedere con piacere. Consigliato.

Sì e no, fedele al libro ma allo stesso tempo svuotato di tutta quell'atmosfera che si respira leggendolo.

Un thriller che parte lento per poi prendere una piega inaspettata, prende però di interesse man mano che passano i minuti aumentando la dose di mistero sulla trama, fino a un finale che regala qualche colpo di scena. Nel complesso un bel film, guardabile, anche se mi aspettavo qualcosa di più,

Film piuttosto cupo e dal ritmo blando che, complice l'ottima interpretazione della Blunt, riesce a mantenere un discreto piglio sullo spettatore. Vicenda ben intrecciata ed intrigante. La ragazza del treno non è un capolavoro ma si può vedere.

Buon thriller anche se alla lunga stanca (quasi 2 ore di proiezione). Nel complesso al cinema è godibile, ma forse lo sarà un pò meno da dvd. Prova senza pretese dei protagonisti.

VITA DA PENDOLARE

SI PUO VEDERE MA NON è CHE RIMANGA COSI IMPRESSO

Discreto thriller, si fa valere, sebbene nella prima parte ci sia molta confusione, pian piano inizia ad ingranare, sempre tramite un montaggio alternatissimo, ovvio debitore dell'evoluzione che ha avuto il genere nel decennio passato (diciamo il post-memento).
Alla fine i conti quadrano, non vi sono particolari sequenze eclatanti e si punta molto sui colpi di scena e sul tenere nascosto, niente buchi di sceneggiatura rendono questo film un thriller gradevole, anche grazie alle buone performance di Emily Blunt e di una affascinantissima Haley Bennett, che potrebbe procurare qualche sbandata agli uomini eheheheh

Interessante pellicola tratta da un best steller. Avevo grandi aspettative per questo film e devo dire che sinceramente mi aspettavo qualcosina in più. Non che l'opera sia brutta, intendiamoci, però c'è qualcosa che non mi ha convinto del tutto. La storia è quasi interamente al femminile e vede protagoniste tre donne, Rachel, Anna e Megan. Al fianco delle tre figure femminili c'è Tom, il marito di Anna. La vicenda vede Rachel, una donna alcolizzata, prendere il treno ogni mattina per andare a lavoro e ogni volta, passa davanti ad una casa dove, dal finestrino, la donna scorge una coppia di innamorati sul balcone che si baciano e abbracciano. La ragazza è colpita da tutto ciò perchè vede in quella giovane coppia, il volto dell'amore più sincero e vero. Un giorno però, Rachel, sul balcone, vede la ragazza abbracciarsi con qualcuno che non è il compagno, quindi di conseguenza va nello sconforto, perchè assistendo a quel tradimento, le ritorna in mente la fine del suo matrimonio con Tom (motivo dell'alcolismo di Rachel), il quale ora, appunto, è sposato con Anna. Un giorno la ragazza del balcone, che poi si scopre essere Megan, scompare e la cosa colpisce in prima persona Rachel, la quale decide di cimentarsi in un'indagine che farà venire alla luce delle squallide verità.
Non essendo un lettore, non posso fare paragoni con il libro o ricercare analogie, similitudini, differenze e quant'altro con esso, dunque mi baso esclusivamente sul lavoro svolto da Tate Taylor. Il regista fa un lavoro abbastanza accurato, preoccupandosi di girare in maniera molto minuziosa, stando attento ai dettagli e dando moltissima importanza ad ogni singolo movimento e sguardo degli attori.
Diciamo che la prima parte non è proprio eccezionale, si procede a rilento e non c'è mai un momento significativo. In realtà però, ben che ad una prima visione, questi 40 minuti iniziali potrebbero far storcere il naso, bisogna oggettivamente rendersi conto che il director sta ancora ponendo le fondamenta della sua opera e quindi ci preserva i "fuochi d'artificio" per dopo. L'unica cosa che Taylor fa davvero in questo frangente di pellicola, è la presentazione delle tre donne. Una presentazione abbastanza rapida ma efficiente al punto giusto per farci comprendere che tipe sono, come conducono la loro vita e cosa vogliono ancora da essa. Le tre ragazze (perchè in fin dei conti di ragazze si tratta) presentano tre caratteri molto diversi, i quali vengono amalgamati efficacemente dal regista: Rachel è diventata l'ennesima vittima dell'alcool, depressa e conducente un'esistenza grigia e triste. Si è ridotta in questo stato a causa della fine del suo matrimonio con Tom, in seguito risposatosi con Anna. Una cosa però che Rachel ha ancora, è la sua forza di volontà, la quale sarà determinante soprattutto nel scoprire la verità sulla scomparsa di Megan. Parlando invece di Anna, si tratta di una donna rappresentante il classico stereotipo della giovane mamma americana, cioè sicura di se, premurosa con marito e figlio e che diffida totalmente dell'ex del marito. Infine abbiamo Megan, ragazza giovanissima, maliziosa e avente torbide relazioni con più uomini. Una figura psicologicamente difficile da capire, è introversa, introspettiva e ingannevole. Quando la conosciamo all'inizio, sembra che non ci possa essere alcun collegamento tra lei e le altre due donne, ma Megan sarà di importanza vitale per i destini incrociati di Rachel e Anna. Dunque, bisogna riconoscere che Taylor fa un lavoro notevole con la direzione delle attrici e la rispettiva caratterizzazione dei personaggi che esse interpretano, un compito risultante parecchio articolato e avente tante sfaccettature. Sembra quasi che il regista abbia voluto fondere i tre caratteri delle ragazze allo scopo di farne uno solo, quasi come se fossero complementari tra di loro. Poi, a dirla tutta, le presentazioni delle protagoniste hanno una struttura progressiva, in quanto continuano anche a pellicola inoltrata, difatti scopriamo costantemente cose nuove sul conto di Rachel, Anna e Megan.
Il ritmo, è, come ho scritto prima, piuttosto macchinoso nella prima parte, però nella seconda, si ha una sterzata che arriva nel momento giusto. In questo modo la pellicola decolla, e Taylor si dimostra abilissimo nella narrazione, la quale è complessa ma non contorta, congegnata con classe e molto attenta alle più svariate situazioni che si vengono a creare. Inoltre, una volta che la storia "prende quota", il director riesce sempre tenerla viva e interessante, pur trattandosi di una vicenda abbastanza intricata.
Altra cosa che giova parecchio, è l'atmosfera che il regista crea, un'aura fredda, ghiacciata, la quale ricorda molto i climi delle pellicole scandinave. Attraverso quest'aria invernale e distaccata, Taylor vuole sottolineare il lato triste e drammatico della vicenda, che non vede mai gente allegra o sorridente, ma tutti individui che conducono un'esistenza plumbea o solo all'apparenza felice. Il finale è sviluppato bene, forse si dilunga un po' troppo, tuttavia presenta una struttura esemplare e conclude il film nel migliore dei modi. Da notare come in quest'epilogo, la violenza prenda il sopravvento.
Il cast è da applausi: grandissima Emily Blunt, un'interpretazione quadrata, intensa e grintosa. Con la sua bellezza poi da ancora più fascino ad un personaggio già di per se intrigante come Rachel. L'attrice londinese si cala perfettamente nei panni della donna alcolizzata e riesce a far trasparire tutto il grigiore della sua vita. Espressioni impeccabili e ottima esplicazione dei dialoghi.
Molto brava anche Haley Bennet nel ruolo di Megan, un ruolo non facile da interpretare. L'attrice si ritrova a impersonare una persona torbida, provocante e "affamata" di sesso. Bisogna ammettere che neanche la Bennet sbaglia una virgola, rende oscura e in un certo senso affascinante, la figura di Megan. Rebecca Ferguson forse è quella che tra le tre attrici, spicca di meno, la sua è una recitazione che seppur buona, non regge il confronto con quelle delle altre due interpreti. Comunque alla fine, si fa valere anche lei. Insomma, Taylor non poteva scegliere cast migliore.
La fotografia è pregevole, evoca molto quell'aura fredda della quale parlavo prima. Le tinte bianco-bluastre danno un'impronta estetica originale.
Anche le ambientazioni risultano efficaci, si sposano bene con il tipo di storia. Sono sperdute, gelide e cupe, vedi ad esempio il grande bosco che circonda la cittadina dove si svolge la vicenda, un posto dove possono succedere i fatti peggiori senza che essi vengano a galla.
La colonna sonora non è male, non verrà ricordata negli annali, però funziona.
La sceneggiatura è molto vasta, si articola tra flashback, presente e storie parallele. E' resa ben chiara e non diventa mai tortuosa o non si va a cacciare in vicoli ciechi. Si vede che le idee ci stavano. Infatti non abbiamo mai situazioni ripetitive o fasi di stallo, ma è tutto un progredire verso la scoperta della verità. Perfette la stesure dei personaggi, tutti hanno una descrizione ben definita. I colpi di scena non mancano e spesso fanno ricredere più e più volte lo spettatore. L'impianto narrativo è solido, strutturato su più livelli, ma non difficile da seguire. Tra le cose che magari si possono rimproverare, qualche episodio un po' forzato e leggermente arronzato, ma si tratta di contesti alquanto specifici.

Conclusione: una buona pellicola drammatica, ha il suo punto di forza nel cast di altissimo livello, in più si aggiungono una validissima regia e una certa abbondanza di idee. Nonostante tutto, come ho scritto all'inizio del commento, manca sicuramente un qualcosa, quella trovata che faccia guadagnare almeno un punto in più al film e che lo renda convincente sotto tutti i punti di vista. Fatto sta che, alla fine dei conti, ci si ritrova di fronte un prodotto onesto e che vale una visione.

Parto con il dire che sono andato a vedere questo film senza troppe pretese, non avendo letto il romanzo, potevo solo giudicare la qualità della pellicola in se.
La ragazza del treno è un thriller psicologico,appunto nel quale la psiche dei personaggi,è messa a dura prova per tutta la durata del film,tra reazioni isteriche gesti folli ed esaurimenti nervosi...
La protagonista Rachel interpretata da Emily Blunt è una ragazza depressa, esaurita,devastata dai sensi di colpa, che non riesce a guardare avanti; per tutto il film non riesce nonostante gli sforzi a trasmettere quell'empatia che un dramma di vita del genere può suscitare allo spettatore.
Non che apprezzassi particolarmente Emily blunt (ho visto pochi film e tutti ha sempre recitato ruoli di secondo piano) comunque sia si comporta abbastanza bene il suo compito.
Le altre due donne troviamo l'affascinate e sensuale Megan, l'attrice che interpreta la ragazza l'ho trovata poco espressiva per non dire non adatta nella sua parte, mentre Anna (la donna con l'istinto materno),convince di più.
La bontà del thriller( abbastanza convenzionale) è indiscussa, discreto il montaggio, trama non banale, nel quale fino alla fine non si sa chi è il colpevole, il film scorre bene e lascia lo spettatore sempre incollato allo schermo.
L'unica cosa a mio dire, questa pellicola l'ho trovata più rivolta a un pubblico femminile(cioè forse sarà più apprezzato da esse); dico questo perché il film, vuole far vedere l 'amore sincero che accomuna le donne; per il proprio uomo o per il figlio o per l famiglia...ma anche quanto possa essere fragile la mente umana, soprattutto per una ragazza ferita nell'anima.
Megan,lasciando stare la sua tragedia in età adolescenziale, è perennemente malinconica, annoiata, incompresa dal marito, e sfoga la sua frustrazione scopandosi uomini a caso. Anna, frustrata anch'essa, si sente un inetta sforna figli e appena al minimo sospetto dell'infedeltà del marito(ok fondate..), vive di paranoie assurde, infine Rachel depressa incapace di vivere una vita nuova, cade nel baratro con gesti al limite della legalità, infantilismi ossessioni morbose.
Detto ciò,concludo dicendo che nonostante la sceneggiatura non sia eclatante, la personalità dei personaggi un po' ridicola, il film non è scontato e merita la visione.

Un ottimo thriller/giallo.
Ho trovato azzeccatissimi gli attori, bravissima emily blunt.
Puo forse risultare difficile da seguire, ma scorre abbastanza bene.
Le musiche centrate , rendono l'atmosfera del film cupa e morbosa.
Promosso.

E' raro che un film mi colpisca così nel profondo. Una trama dallo spirito intrigante, rivelatrice di verità nascoste, pensieri conturbanti, anime irrequiete.
E' facile immedesimarsi nel tormento esistenziale della protagonista, dentro il suo senso di solitudine, nella sua perdizione alcolica.
E' un film che mette a confronto due mondi avversi: l'uomo e la donna, e lo fa in modo magnifico.

Chiamarlo Thriller è un parolone. Lo definirei più un giallo che va seguito con molta attenzione perché il rischio di perdere il "filo" è alto. A tratti potrebbe risultare un po' pesante ma l'ottima recitazione generale mantiene alto l'interesse per tutta la sua durata del film.
Sicuramente consigliato

Stroncato ingiustamente dal molti critici cinematografici sul web, ha invece riscosso molto successo tra il pubblico ed al botteghino.
In effetti non vedo nessuna bocciatura in questo film, a partire da un cast perfettamente in parte, su tutti una Emily Blunt superlativa che cala l'asso con questa interpretazione ad effetto e molto profonda, nella sua carriera cinematografica, ma bravi anche Rebecca Ferguson e via via tutti gli altri da Theroux a Luke Evans.
La trama ha un intreccio che è godibile e mai banale. La sceneggiatura si allinea con la personalità e il contesto della protagonista, la Blunt, la quale per 3/4 di film ha difficoltà a distinguere frà realtà e immaginazione creata da alcool e eventi psicotici. E lo scorrere delle sequenze proposte ad intreccio rende proprio l'idea della fatica che faccia a ricollocare i pezzi del puzzle in un ordine ben definito. Lo spettatore al contrario è perfettamente lucido (si spera ^^) e deve semplicemente mettere i tasselli delle scene nell'ordine cronologico adatto: la percezione di ciò che è vero e ciò che è frutto dell'immaginazione di Rachel è abbastanza evidente, perlomeno dopo circa 30 minuti di film, se non altro per l'utilizzo di una grafica "sognante" per le scene non reali.


SPOILER

Primo tempo da decifrare con pazienza, nella seconda parte tutto scorre in maniera più fluida e il film finalmente prende il sopravvento in maniera devastante.Bellissimo

Thriller/dramma che fatica a decollare e a tratti risulta inutilmente verboso, ma che riesce comunque a mantenere alta l'attenzione dello spettatore, soprattutto nella seconda parte.
Ottima prova per la Blunt che regge quasi da sola l'intero film.

Discreto giallo con un tasso di adrenalina quasi zero. Abbastanza scontato il tutto però bravi gli interpreti.

Finalmente un bel thriller,dove si è catturati dall'inizio alla fine.Lei è bravissima e il film scorre via bene,da vedere senza dubbio

A ne é parsi un grande film, la presunta lentezza serve a caratterizzare bene i personaggi e le situazioni. La Blunt é mostruosa. Gran bel film

Emily Blunt regge il film praticamente da sola... la sua interpretazione spicca per bravura su tutto il cast.
Raffinato e tecnicamente perfetto, una via di mezzo tra il giallo più tradizionale, il film sentimentale ed il thriller psicologico... ma in molti passaggi è lento, pesante, e a volte si fa fatica a seguire... forse qualche dialogo poteva essere evitabile... le quasi due ore pesano un po'.

tecnicamente ben fatto, lei sorregge il film ma la sua parte è lamentosa e lagnosa....la trama scorre a fatica a volte prevedibile altre fuorviante...in conclusione buon prodotto ma emotivamente non coinvolgente....

Di certamente non resterà negli annali, ma il film si lascia guardare tranquillamente. Per certi versi mi ha ricordato "Gone Girl", con un ritmo piuttosto lento, ma che non annoia mai. Promosso.

Fluido, appassionante, incalzante, sensuale.
La Ragazza del Treno si potrebbe tranquillamente ascrivere ai thriller psicologici come anche alla categoria del giallo puro (crimine insoluto, lista dei sospettati a sfoltimento progressivo, costellazione dei moventi e l'immancabile presenza sospettosa dell'ispettore, interpretato da una sempre garbata ma incisiva Allison Jenney).
La prova superba di Emily Blunt - scelta anche per la capacità di emettere lacrime a comando - conferisce ulteriore spessore alla già pregevole coralità di un'opera a preponderante presenza femminile. E', infatti, la "donna", con il suo ponderoso carico emotivo ed insieme vulnerabilità (Spoiler), l'autentica cariatide del film.
Piccole sporcature di forma e qualche dialogo eccessivamente crudo (magari ispirato dal romanzo) sono veniali peccatucci che si possono perdonare ad un regista esordiente.
Troppo impietosi i voti di certi pur autorevoli siti internet!

SPOILER