la regola del silenzio - the company you keep regia di Robert Redford USA 2012
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la regola del silenzio - the company you keep (2012)

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locandina del film LA REGOLA DEL SILENZIO - THE COMPANY YOU KEEP

Titolo Originale: THE COMPANY YOU KEEP

RegiaRobert Redford

InterpretiRobert Redford, Shia LaBeouf, Stanley Tucci, Nick Nolte, Susan Sarandon, Julie Christie, Sam Elliott, Brendan Gleeson, Terrence Howard, Richard Jenkins, Anna Kendrick, Brit Marling, Chris Cooper

Durata: h 2.05
NazionalitàUSA 2012
Generethriller
Al cinema nel Dicembre 2012

•  Altri film di Robert Redford

Trama del film La regola del silenzio - the company you keep

Un thriller incentrato su ex-terrorista degli anni Settanta, tirato in ballo da un giovane reporter in un'inchiesta legata a una rapina.

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Voto Visitatori:   5,83 / 10 (40 voti)5,83Grafico
Voto Recensore:   6,50 / 10  6,50
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Voti e commenti su La regola del silenzio - the company you keep, 40 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  05/03/2021 11:49:13
   6½ / 10
Thriller onesto che intrattiene.
Ricco il cast ed anche credibile a parte le scene in cui Redford corre.
Buon ritmo.
Nulla di imperdibile.

Wilding  @  03/01/2020 14:52:43
   6½ / 10
Solito Redford davvero bravo, ma dal punto di vista interpretativo nulla da dire per tutti. Qualche crepa nella trama, nella narrazione, ma comunque un buon film.

gemellino86  @  04/03/2016 19:59:22
   7 / 10
Bel thriller d'azione ispirato a una storia vera. Redford è davvero bravo e poi c'è la sensuale Susan Sarandon. Consigliato.

Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  @  21/04/2014 19:20:18
   6 / 10
Non sono un amante del cinema di Redford (intendiamoci, dietro la mdp, come attore ne ho sempre apprezzato sia il fascino fotogenico che la versatilità professionale), non ho amato la fase personale naturalista, avrei esatto maggior misura nei toni melò, mentre l'ultima fase, quella pollackiana, più impegnata ha sempre ecceduto in didascalismo, è labile il confine tra voler esprimere il proprio pensiero critico sulla politica estera americana e farne propagandismo democratico, e in 'Lions for lambs' quel confine è stato spesso oltrepassato.
Stavolta mira al cinema di denuncia del suo mentore Pollack, ma da thriller ciò a cui mira essere chiude in una 2° parte drammatica, tensione spezzata dai continui irritanti cameo di star che non si fa mancare, il più delle volte queste accozzaglie di celebrità servono a mascherare la mancanza di consistenza, Redford non ne avrebbe neanche bisogno poiché gli ideali sono l'unica cosa che sorreggono la finalizzazione del film, al contrario di un Edel che ripercorre la deriva della Baader Meinhof distaccatasi dai propositi nobili da cui era nata, Redford sembra cercarne in casa propria, nella frangia più estremista una tardiva redenzione mediante il quale smuovere la massa di oggi incollata ai social, seminate qua e là ci sono palesi richiami caustici alle tendenze giovanili. Se come film di denuncia è tutto troppo servito, dicevo anche sul piano della storia non ha guizzi, si appiattisce nel momento in cui doveva decollare, magari guardando anche al recente neoclassico thriller politico polanskiano 'L'uomo nell'ombra', il rebus nella 2° parte si infittisce e recupera anche quel briciolo di suspance da spionaggio hitchcockiano per mantenersi vigoroso, Redford si staglia su una lunga sequela di sequenze verbose che fugano qualsiasi accenno di coinvolgimento tachicardico.

Chemako  @  07/01/2014 14:33:18
   7 / 10
Trovo esageratamente bassa la media dei voti.....si, il film non e' un film d'azione, con attori muscolosi ed inseguimenti all'americana ma almeno ha una storia con Ideali, amicizia e sentimenti....

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calso  @  29/08/2013 17:41:30
   6 / 10
Buono l'inizio e bouna la narrazione che spiega come si fossero nascosti i vari personaggi dopo gli anni 70 fatti di proteste contro il sistema...però dopo non si capisce bene né il modo di fuga né dove voglia andare a paqrare la storia...insomma...carino ma niente di che

Trixter  @  13/07/2013 23:39:41
   6 / 10
Film corposo e ben strutturato, ma dal ritmo cadenzato e, a tratti, dalla narrazione un pò confusa. Nonostante il cast d'eccezione, alcuni attori mi sono sembrati non molto a proprio agio, a cominciare da un attempato Robert Redford, in buona forma fisica ma, sinceramente, troppo in là con gli anni per risultare un credibile genitore di una bimba undicenne; così come LaBeouf, giornalista d'assalto giovincello e stereotipato che, del tutto carente di fascino, non è riuscito a conquistare le mie simpatie.
Per non parlare, poi, di T. Howard (la sua presenza si nota a malapena) e B. Gleeson (bella maschera ma personaggio appena accenntato).
Ad ogni modo, il film è interessante ma sembra restare sempre troppo in superficie, non consentendo allo spettatore di "entrare" nella storia e restarne coinvolto. Un pò deludente.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  07/06/2013 13:51:47
   6 / 10
Difficile è sfuggire al proprio passato. Lo sa perfettamente Robert Redford che, alla sua nona prova registica, ritorna nei luoghi del grande thriller politico-cospirativo che, anni orsono, lo consacrò a eroe liberal del cinema americano impegnato. Ahinoi, i tempi del Condor di Pollack e dell'indagine sul Watergate di Pakula sono lontani, nella buona e nella cattiva sorte.
Partendo da un best seller di Neil Gordon, Redford porta sullo schermo i fantasmi di una nazione in costante stato d'allarme e, al contempo, di un cinema in grado di unire la denuncia all'intrattenimento; nel farlo, chiama con sé uno stuolo di star democratiche da capogiro (Susan Sarandon, Nick Nolte, Julie Christie…) e si chiama per primo a ricoprire il ruolo dell'eroe braccato alla ricerca dell'espiazione per un trascorso irrisolto.
Tuttavia, La regola del silenzio appare uno sbiadito esercizio di nostalgia cinefila per un genere da tempo incapace di rinnovarsi: i segreti dal passato, la corsa rocambolesca contro il tempo, il giornalista in erba alla ricerca dello scoop, vecchie amanti e persino figli persi e ritrovati, sono tutti elementi che contribuiscono a rendere il film stantio e risaputo, oltre ad accentuare una affatto vana sensazione da "museo delle cere" (data l'età anagrafica degli interpreti) che svilisce una sceneggiatura di per sé poco credibile.
Il risultato è un compendio di gloriose eco spionistiche che, poco armoniosamente, si inseriscono in un racconto affollato di volti e situazioni ma, non per questo, privo della giusta suspense. Certo, la verbosità dei dialoghi non aiuta e la durata si fa sentire, ma è pur sempre un'araba fenice che merita rispetto, un cinema agée che ci ricorda 'come eravamo' e ci mostra come siamo diventati.

Alex22g  @  07/06/2013 10:34:53
   8½ / 10
Un bel thriller a sfondo politico ma basato principalmente sui rapporti umani. Molto realistico e senza esagerazioni di nessun tipo , quindi non aspettatevi azione o esplosioni di alcun tipo ;) .
Ottima la regia e la prova di Redford ma anche di tutto i lcast di attori davvero notevoli.

Leonardo76  @  06/02/2013 23:05:00
   6½ / 10
Redford ha la sindrome "Michael Schumacher", non riesce a rinunciare ad essere protagonista a costo d'essere fuori parte (le scene con lui che corre sono da denunzia ai Carabinieri) come in questo caso (padre di una bambina!!!). Peccato perché tutti gli altri attori sono perfettamente in parte a partire dalla Sarandon e da un LeBeouf "vestito come un giovane giornalista del Fatto" (battuta di Marco Giusti letta su Dagospia) . La trama scorre via liscia anche se alla fine il tutto diventa un po' banale. Non annoia ma lascia un po' d'amaro in bocca.

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Ultima risposta 14/01/2014 23.51.00
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zeta  @  01/02/2013 13:09:02
   6 / 10
Se chi va a vedere questo film si ricorda Spy game allora resterà un bel po' deluso. La Regola del silenzio mette sul piatto troppi argomenti. Dall'amicizia all'amore perduto, dal giornalistmo investigativo al rapporto padre-figlia, dagli ideali giovanili alla politica. Non ne riesce ad approfondire nessuno e per questo motivo resta incompiuto dopo aver buttato giù buone premesse. Robert Redford ha sempre grande fascino, ma perde qualche colpo

FlowerMoon  @  29/01/2013 01:59:35
   8½ / 10
Io l'ho trovato un buon film, con grande approfondimento psicologico, ben girato da un Redford in gran forma, che forse avrebbe potuto cedere il ruolo ad un altro attore, ma che poi ripensandoci.. e' sempre Redford, e quindi val la pena, vederlo un po' affaticato nelle sequenze d'azione, bella la foto del grande Adriano Goldman, e le musiche "ambient" del grande Cliff Martinez("Drive") e grandi interpretazioni, a tutto tondo!
Ma qui, piu' che il solito thriller mozzafiato, tutto effetti speciali, e poco contenuto, e' proprio in questo, che questo film si rivela essere ancora piu' importante, proprio perche' la Societa' e' terribilmente vaga e superficiale, ed in America tutti i grandi critici lo hanno amato per questo, o anche per poter vedere (finalmente,dopo tanti tentativi andati a vuoto come "Il Grande Gatsby" del 1974) Redford accanto a Julie Christie, la piu poetica di tutte le Stars (come l'ha definita Al Pacino nel 1980).
Ed e' proprio qui che mi prende lo sgomento vedendo certi commenti, che chiaramente, della Christie, al massimo ricordano Zhivago!
Ma come e' possibile? E perche'? E' possibile tale qualunquismo? Mah, vedendo chi recita nel Cinema Italiano, oggi, scusatemi, ma forse si.. tutto e' possibile!
Certo, per carita' Ferro84 avra' diritto, per esempio, alle sue opinioni sul film, ma, definire una delle piu' grandi attrici Internazionali, una vera Icona, forse l'ultima delle vere stars, con quelle parole, denota proprio cattivo gusto ed anche -permettetemi- proprio una grande disinformazione!
E tra l'altro, caro Kowalswky, non credo proprio che tu debba temere nulla, per la tua ex Lara! Occhi blu chiaro, non verdi, per essere precisi! Dio Mio! E guardate che io non ho 70 anni, ne ho 40.
Ma, vorrei solo ricordarvi, che Julie Christie e' una delle attrici piu' rispettate in America e nel Mondo, infatti, se cercate su Internet, vedrete quanti articolo vi sono, su Redford, che ha persino dichiarato con quanta difficolta' e' riuscito a convincerla ad apparire sul set, e quanta perseveranza gli e' servita! Ma per la Christie...
Julie Christie e' nata in India nel 1941, di origine Britannica, ha anche passaporto Americano, grandi esordi Teatrali, del resto il Teatro non lo abbandonera' mai (ottima l'ultima interpretazione vista a Londra, qualche anno fa, tutto esaurito per mesi, eppoi successo ripreso a Broadway, nella messa in scena di "Tradimenti" di Pinter, tra l'altro, accanto a Jeremy Irons e Gerard Butler!) dopo aver vinto l'Oscar come migliore attrice a 24 anni, bellissima nell'indimenticabile, trend setting film di John Schlesinger "Darling", la signora ha avuto una carriera da capogiro, interpretando sempre films di grandissimo livello e di alto valore artistico: dopo il "Dottor Zhivago" del 1966, interpreto' "Il Magnifico Irlandese" diretta da John Ford, e quindi il magico "Fahrenheit 451" di Truffaut, "Via dalla pazza folla"nel '68 e quindi a Hollywood, l'enigmatico "Petulia", che viene in America, dove io vivo , giustamente indicato come uno dei piu' grandi films di rottura, ed intrattenimento, insomma, uno degli esempi di Cinema piu' innovativi degli anni 60! Dopo aver incontrato Warren Beatty a Hollywood nel 1969, la Christie, dopo anche aver subito moltissima angoscia, e disdegno, per il poter dei Media, che sovrastarono ad un certo punto la sua vita in maniera assillante, prende grandissima coscienza dei diritti Umani, della Politica Mondiale (sono gli anni del Vietnam e lei e' una delle figure mito di quella generazione, tipo i miei genitori!) e lotta ferocemente per la richiesta del disarmo nucleare, e per tutte le tirannie, o anche, convenzioni sociali, che impediscono alle minoranze di qualsiasi tipo di potersi esprimere! Inoltre, da anni e' nota per essere una delle piu' attive Ambasciatrici dell'Unesco, e per aver abbracciato anche attivamente ( e non da casa in pelliccia!!) la lotta per la preservazione dell'ambiente e della natura, alla difesa degli animali tutti, naturalmente!
Tutta questa dinamica attivita', aggiunta ai lunghissimi viaggi nel Mondo, intrapresi con Warren Beatty(grande amore della sua vita, lo lascia nel '77, ma, i due restano grandissimi amici, ed infatti lui la prega di recitare in "Reds", ma lei rifiuta, per mancanza di Tempo!) negli anni '70, e moltissimi interessi culturali, ed ideologici, le impediscono spesso di recitare, e rifiuta films famosissimi (da "Chinatown", al "Maratoneta", da "Giulia" a "Reds", fino ad "American Gigolo", "Coma", "Il Verdetto", ed anche "Il Danno" di Malle nel '93, nel ruolo che ando' alla Richardson) che fanno ovviamente la fortuna di altre attrici!
Ma alla Christie non sembra importare! Anzi! E comunque, lei e' sempre stata una sovrana ad Hollywood, rispetto alle altre, voluta dai piu' grandi Produttori e registi, per le sue fenomenali e naturalissime capacita' che rimangono inimitabili!
La sua immagine e' sempre stata, e sempre sara', per moltissimi, come me, il simbolo del grandissimo fascino femminile, unito al potere dell'intelligenza e dell'impegno, ed infatti, nell'ambiente del Cinema, e' considerata una delle piu' esclusive attrici: diciamo che lavorare con lei e' un po' come nobilitare se stessi e il proprio film, e questo grazie, e solamente grazie alla sua presenza! Chiedetelo un po' ad Altman (lui no non c'e' piu'! Ma era la sua preferita!) o a Soderbergh, a Coppola, o a Brannagh?
Infatti, vorrei evidenziare che tutto questo, sia ben inteso, non lo dico io, ma, basta fare una semplice ricerca sulla rete, e magari vi informate un po' di piu' , visto che Scoop non ha ancora una pagina dedicatole (Uhm...)!
Pare che i suoi impegni politici e filantropici, e le cause morali o artistiche la interessino molto, molto di piu' di fare l'attrice, e infatti lei e' una persona meravigliosa, semplice, ma raffinatissima (vive tra Londra e Santa Barbara in California) e con grandi ideali, e disciplina, e per esempio, non crede nel farsi pubblicita' in films pessimi come altre, tipo la Sarandon, altra attrice splendida, non c'e' che dire, ma, che ha perso fascino e prestigio, negli ultimi anni, proprio apparendo in troppi films commerciali, senza molto gusto, ma, infatti, poi, certo pubblico, come appunto Ferro84, o altri, subito la defeniscono fantastica, perche' la sentono o la vedono un po piu spesso, al Cinema, dimenticando che non e' quanto si fa, ma come e dove si fa, almeno a certi livelli cosi' alti!
Il pubblico qui e' molto disinformato su Julie Christie, e le sue critiche sono terribilmente infondate, infatti, pur avendo certo 71 anni, Julie Christie, appare ancora meravigliosa in "The Company you Keep", e nonostante le rughe, la sua fenomenale luce interiore riverbera ancora, dall'interno, dando fuoco al personaggio difficile e contraddittorio di Mimi (questo quanto detto dai grandi critici come Corliss di Time, o la Darvis del New York Times!) come nessun'altra avrebbe potuto fare!
Per tutti in questo cast (e che cast!!!) inclusa la Sarandon, e'stato un grandissimo onore lavorare con la Christie, che e' quasi una leggenda.
I suoi pochi,ma eccezionali films hanno tutti segnato profondamente un'epoca: pensiamo al bellissimo "I Compari" di Altman (altra Nomination all'Oscar, come attrice protagonista, tra l'altro!)uno dei nuovi western crepuscolari, piu' singolari, e con una splendida fotografia di Vilmos Zsigmond, oppure, ricordiamo il bellissimo, romantico "The Go-Betweeen"(Messaggero D'Amore del '72) diretto da Losey e scritto da Pinter, altro Capolavoro vincitore della Palma D'Oro a Cannes, o "Don't Look Now"(A Venezia.. un Dicembre Rosso Shocking, del 1974) altro film di culto definito, il miglior film Horror mai girato, dall'American Film Institute, Time Out, e molti altri, con una favolosa scena, anche quella segna una epoca indimenticabile, appunto, tra la Christie e Sutherland!
E che ne pensiamo di "Shampoo" del 1976 di Ashby, una delle commedie piu'amare e piu' malinconiche dell'America di ieri e di oggi, ma, anche uno dei piu' grandi successi commerciali degli anni '70 in assoluto (si, lo script di Robert Towne ha tratteggiato LA come nessun altro, ed infatti, oggi e' ancora attuale!) e dove proprio la Christie, che vince il Golden Globe, quell'anno, bellissima, come non mai, quasi surreale, con i capelli color argento, ed abiti di Givenchy, crea a sangue freddo, uno dei ritratti femminili piu' sconvolgenti di quegli anni! E poi si potrebbe continuare con altri grandi films come "Nashville"del 1975, "Generazione Proteus" di Cammell, "Il Paradiso puo' attendere" del 1979, altro gran successo e grande esempio di commedia sofisticata a sfondo morale(Nominato a 10 premi Oscar!), Merchant-Ivory's "Calore e Polvere", girato per lunghi mesi in India,nel 1982, e quindi il raffinatissimo "Prigionieri del Passato" con Glenda Jackson ed Alan Bates,del 1983, "Tavole Separate" di Schlesinger, nel 1984, e "Power" di Sidney Lumet, nel 1987, mentre commuove tutto il Mondo nel ruolo di "Miss Mary",gran successo della regista Argentina, Maria Luisa Bemberg, nel 1988! O negli ultimi 10 anni, poche, ma grandissime prove, come la splendida regina Gertrude nell'epico "Hamlet" del '97 di Branagh, che appunto la prega di accettare, e poi, nominata all'Oscar, che avrebbe dovuto vincere(se non la politica di quell'anno lo desse alla poco amata Helen Hunt!) in un film amaro, durissimo, sempre di Altman, "Afterglow"(1998) accanto a Nick Nolte, purtroppo non so perche', un eccezionale film. ma poco noto, solamente in Italia! E da qui si va fino a "Finding Neverland"di Marc Forster con Johnny Depp, e all'altro Oscar, e Golden Globe, per "Away from Her"(non so il titolo Italiano) del 2008, grandissimo debutto alla regia dell'attrice Sarah Polley(anche lei Nominata per un Oscar), che la Christie incontro' in Islanda, girando, nel 2002 il film dell'Independent Hal Hartley, prodotto da Francis Coppola, "No Such Thing".
La Polley rimase talmente affascinata e 'colpita' dalla Christie, durante la lavorazione di quel film, che disse:" O con la Christie o non faccio il film!" al producer, Atom Egoyan, quando la Christie inizialmente, per pudore, come al solito, disse no ad "Away from Her"(Lontano da lei in Italia?)! Ma poi, la pazienza della Polley ebbe il sopravvento, e grazie al Cielo perche' ci regalo', una delle piu' grandi, incisive interpretazioni degli ultimi anni, che commosse l'America, e credo tutto il Mondo, con Julie Christie nel ruolo di Fiona, una donna ancora bellissima, ma precocemente afflitta dall'Alzhaimer, e che alla fine, con un colpo di scena, inaspettato, rivelera' in un lungo, memorabile monologo, un grande segreto esistenziale!
Ecco, signori, questa e' Julie Christie, non quella 'infamata" e volgarmente ricordata da certi lettori di questo Sito, a cui prego, con gentilezza e rispetto, di rimediare al piu' presto, se ci tenessero, ad essere auterovolmente informati, e ad evitare commenti, da auto goal, tipo quello di Ferro84!
Per cortesia, un po' di educazione, davvero!

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Ultima risposta 09/01/2015 20.45.51
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  10/01/2013 14:53:39
   6½ / 10
ferengo  @  07/01/2013 19:04:37
   6 / 10
Un po' troppo lentuccio per i miei gusti....

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  07/01/2013 16:27:04
   6½ / 10
"Siamo tutti morti... qualcuno è ancora vivo" (cfr.)

Redford somiglia ormai in modo inquietante a Jimmy Carter, e in quanto a Julie Christie, non è facile scavare nel passato per ritrovare (ancora) quei suoi splendidi occhi, immortale (si fa per dire) Lara... un cinema di impegno civile che si rifà a canoni abusati (diciamo a Pollack, come struttura, e magari Schlensiger dei tempi d'oro). E Redford stesso si gonfia la pancia d'orgoglio quando fa dire al suo personaggio "è importante che se ne parli". Tutto ok, peccato solo che The company you keep che per molti versi è un robusto script, presenti paradossi e incongruenze di troppo. Certo è intrigante assistere alle peripezie di un avvocato di fama che diventa un fuggiasco inseguito dall'Fbi, ma a Redford non interessa particolarmente questo aspetto. Egli racconta, con un'idealismo affettato e un poco superficiale (cfr. la sovversione terroristica operata dagli antichi pacifisti oppositori al sistema) un'America che vigila fino agli estremi Orwelliani sui suoi cittadini. Ma allora perchè ci hanno messo trent'anni prima di scoprire la vera identità del protagonista? E per quale oscura ragione non è stato fatto ancora luce sul caso Jfk? Qualcosa non mi torna. In questo clima di rinnovato giustizialismo, fanno capolino due perfetti idioti, uno scribacchino ambizioso a caccia di scoop e uno scialbo agente fbi, sembrano messi lì apposta per farti condividere il pensiero che a volte a cambiare la natura delle cose siano dei veri perdenti (?!). Cosa ci resta? Un buon thriller politico con attori tutti sprecati (l'unica a salvarsi è Susan Sarandon) che sfrutta un'abulimia di parole sul concetto di passato, sugli errori di ieri e le colpe di domani. Dove è sempre più importante preservare il Mito della famiglia (vera o falsa che sia) in barba ai princìpi di redenzione o fuga su cui si è fondata. Si guarda volentieri senza aspettarsi di capire le ragioni o "colpire dentro" un contrasto antidemocratico che qui continua a schedarsi con la forza un pò vaga ma sincera di una nube fra le tante, nell'America di qualche decennio fa

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Ultima risposta 13/01/2013 18.53.51
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  07/01/2013 13:40:42
   7 / 10
Dopo "The conspirator" l'attore/regista Redford si occupa ancora di cospirazioni,politica e spionaggio, stavolta indossando i panni del protagonista.
Film riuscito che malgrado l'assenza d'azione riesce a coinvolgere lo spettatore grazie ad'una fitta trama mai troppo complicata e con un cast di star.
Attori come la Sarandon o Nolte fanno piu' che altro le comparse.
Avvincente.

PATRICK KENZIE  @  04/01/2013 21:02:14
   7½ / 10
Un film ben strutturato,con una sceneggiatura salda e forte. Un cast davvero notevole e con ottime qualita,per la regia sapiente e lucida del sempre magnifico Redford...
Un film d'indagine giornalistica stile bei vecchi tempi '70/'80,con un ritmo piacevolissimo e convincente. Una trama che trovo attuale in ogni generazione e che si possa adattare a qualsiasi momento storico degli ultimi 50/60 anni..
Redford e il giovane LaBeouf sono bravissimi nel mantenere vivo l'interesse dello spettatore,e il cast formato da grandi nomi aiuta alla grande il film nel suo svolgimento.
Un thriller/giallo/simil-spionistico che ho trovato bello come credevo. Signori e signore il grande redford non delude MAI.

Mastermovies  @  03/01/2013 08:56:02
   6 / 10
Parecchio lento a parer mio.
Ci sono buone interpretazioni e una buona trama, però non ci si appassiona più di tanto.

gianni1969  @  02/01/2013 21:35:13
   6½ / 10
buona storia e ottimo cast,pero' lo trovato un po noioso,comunque una visione la vale

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  02/01/2013 12:11:52
   6½ / 10
Il cinema hollywodiano di impegno civile non mi ha mai annoiato, ma certo è un film non per tutti e che può risultare noioso.

Redford è credibile e ottimo come sempre, e la sua regia classica è da lodare, anche se è poco aiutato dal resto del cast (LaBeuf non convince nemmeno stavolta, il grandissim Nolte è sprecato).

Purtroppo prevedibile il finale.

fabio75  @  02/01/2013 00:32:33
   7 / 10
Film diretto magistralmente...la trama è interessante e ben articolata, gli attori sono tutti bravissimi e all'altezza della parte....nonostante tutto il film è un pò pesante e a tratti concilia il sonno.
Da vedere...ma muniti di caffè in abbondanza.

jiko  @  01/01/2013 12:19:03
   6 / 10
Un film molto prevedibile, politically correct (forse troppo), nei primi venti minuti sai già come andrà a finire. Non ci sono grossi colpi di scena, tutto scorre lineare fino al prevedibile finale, senza grandi sbalzi emotivi, Robert Redford si conferma un regista discreto e convenzionale, supportato da un cast di ottimi attori. In alcuni momenti mi ha ricordato "Il fuggitivo" con Harrison Ford, ci sono molte somiglianze. Film che si lascia guardare, ma non indimenticabile.

ferzbox  @  30/12/2012 15:09:26
   7 / 10
Leggendo la media dei voti sottostanti ero un pò titubante nel vedere questo film diretto da Robert Redford,ma la mia ragazza voleva vederlo..ed io tutto sommato ero rimasto incuriosito dal trailer...
Dunque..devo ammettere che ho fatto bene,in realtà il film non era affatto brutto..anzi..
Assistiamo alla storia di un gruppo di terroristi che durante le rivoluzioni civili degli anni 70 negli stati uniti vengono scovati a distanza di trent'anni...il tutto parte con l'individuazione di uno di loro(Susan Sarandon)..da li una catena di eventi che hanno per protagonisti i vari personaggi apparteneti al gruppo terroristico e coloro che invece cercano di far luce sulla faccenda...
Una caccia a più uomini che rende la sceneggiatura frastagliata e divisa in più parti ma che ciò nonostante riesce a tenere un ritmo di narrazione buono e ben equilibrato..
Non parliamo di un film d'azione,parliamo della scoperta di quello che fu in quel periodo tramite le sensazioni e le motivazioni dei protagonisti...e il film a mio avviso funziona...
Non è bello per i colpi di scena...è bello per come è raccontato e alla fine del film sono rimasto abbastanza sodisfatto....
Robert redford non l'ho visto fuori forma...invecchiato si...ma non fuori forma..
Susan Saradon non ha una parte enorme in verità....ma brava come sempre..
Nick Nolte è sempre piacevole come attore...
A me è piaciuto,e vedere che prende voti così bassi un film del genere è triste...non è un capolavoro....ma è pur sempre cinema....poi vedo i commenti di altre pellicole come "Quella casa nel bosco" con voti come "8"....ma dai su....
Cerchiamo di riconoscere il cinema in tutte le sue sfaccettature.....L'arte in celluloide non è solo spettacolarità,poesia od intrattenimento....
Questo film è bello per quello che racconta e per come lo racconta....alla fine gli do "7",che non è un votone...ma meno non se lo merita....

suzuki71  @  27/12/2012 10:54:23
   6½ / 10
Forse il maggior limite di questo film sono gli attori stessi, quasi tutti troppo stagionati per le parti che interpretano, Redford in primis... se si aggiunge anche una trama inverosimile, viene fuori un attacco allo "status quo" un po' annacquato. Senza infamia nè lode, si lascia guardare senza noia. Ma l'interrogatorio di Susan Sarandon è da brividi, straordinaria.

2 risposte al commento
Ultima risposta 27/12/2012 13.22.56
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Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  26/12/2012 16:08:11
   6 / 10
Sostanzialmente d'accordo con i due predecessori qui.

Il film è onesto, diverso dalla media dei film americani di questo stampo. Ma non basta. Redford ingaggia uno strano gruppo di attori per realizzare un film altrettanto strano, ma non molto affascinante. La storia è intrigante, ma non abbastanza. E' un film che poteva essere migliore, ma si perde dietro a una sceneggiatura poco credibile, a una regia lenta e dispersiva, a una sostanziale e generalizzata stanchezza di formule narrative che lo appesantiscono e soprattutto fanno l'effetto del molto fumo niente arrosto.
Qualche bella idea, qualche bel personaggio circondato in una morsa mortale da banalità e stereotipi che mettono in imbarazzo lo spettatore cinefilo affezionato a Redford e all'idea di disobbedienza civile.
Buono giusto per il tradizionale cinema di Natale.

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