la seconda signora carroll (1945)

Come giallo è abbastanza convenzionale, la trama non riserva particolari sussulti se non nell'ultima parte, ed i debiti nei confronti de "Il sospetto" di Hitchcock sono ingenti ( non solo per il bicchiere di latte ). E' da ricordare però per il ruolo inusuale ed ambiguo riservato a Bogart e per qualche bella caratterizzazione secondaria: la burbera cameriera, la bambina saputella, il dottore sbevazzone. Un onesto prodotto di genere, mai noioso e puntellato qua e là da qualche estemporanea stoccata ironica ( si veda in merito l'ultimissima battuta ).

Arriva alla sufficienza perché nonostante tutto l'ho trovato abbastanza coinvolgente. Anche se sono d'accordo sul fatto che la suspense che dovrebbe creare in realtà non tange neanche lontanamente lo spettatore, sono più inquietanti certi sguardi iniettati d'ira e follia di Bogart (che probabilmente restano la cosa migliore del film). Se ci si approccia con l'idea che non si ha davanti un film di Hitchcock, ma un semplicissimo film drammatico con velate tinte gotiche, risulta passabile e guardabile.

Discreto film che unisce una prima parte drammatica (atmosfere stile 'Il giglio nero') ad una seconda dalle tinte thriller/gotico (mi ha ricordato 'La scala a chiocciola').

Bogart secondo me in un ruolo che non gli si confà, mentre azzeccata la scelta della Stanwyck che ci regala una recitazione degna di nota.

A parte qualche forzatura di sceneggiatura, è un film che coinvolge e certamente non annoia.

Battuta finale un tantino fuori luogo.

Più che sufficiente

Un giallo dozzinale, che plagia sfacciatamente "Il sospetto" di Hitchcock (basti dire che Bogart cerca di avvelenare la Stanwyck con un bicchiere di latte!) e tenta malamente la carta del gotico sulla scia di film come "Il ritratto di Jennie". Piuttosto insignificante, anche se realizzato con professionismo, e nel finale la suspense regge. Stupisce vedere Bogart in un ruolo negativo, stupisce ancora di più vedere due attori simili in un film così stupido.